"THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
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"THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Ringraziando coloro che mi hanno permesso di accedere attivamente a questa sezione, spero di far cosa gradita ad aprire questo nuovo thread che riguarderà il progetto cui ho già accennato in quello che trovate qui http://t-class.niceboard.org/diy-sorgenti-f77/ic-per-potenziometro-t9364.htm. Tutto è nato qualche mese fa, quando di comune accordo con Marco (Madqwerty) abbiamo deciso di provare alcuni chip che fungono da potenziometri digitali ed il cui controllo è affidato ad un microprocessore. Avendo già in precedenza entrambi "giocato" con i PIC (microprocessori di casa Microchip) e conoscendo qualche rudimento di programmazione abbiamo cominciato a fare delle prove. Da qui è nata l'idea di questo controller, ovvero la mia interpretazione di quello che ritengo essere un progetto interessante e utile. Con Marco ci sentiamo praticamente quotidianamente, ognuno porta avanti il "suo" progetto grazie anche alla collaborazione che c'è tra noi, concretizzatasi anche nella nascita di un "mini" group buy" che ci permette di usare praticamente gli stessi materiali, in modo da avere continui confronti e scambi di idee.
Quindi, grazie anche alle mie recenti due settimane di ferie trascorse a casa a causa del maldischiena ecco il primo prototipo della scheda di controllo:
Questa scheda nasce per essere montata sul frontale di un box (ho scelto per me un Galxy maggiorato di 23x23) ed alloggia tutta la componentistica necessaria a controllare le diverse perifiche che uno intenda montare.
Il cuore del sistema è (al momento) un PIC 16F877A, un microprocessore diffusissimo, ma è possibile montarne di più recenti e potenti con delle minime modifiche al solo software, in modo da aumentare la velocità o la complessità del programma (Marco ad esempio è già passato al più nuovo e "performante" 16F887). Allo scopo di utilizzare PIC diversi, ho preferito usare un quarzo esterno, in questo caso da 20MHz. Il microprocessore è alloggiato sotto il display LCD, che può indifferentemente essere un modello a 2 righe per 16 caratteri oppure un 4 righe per sedici caratteri.
Ho previsto diverse possibilità per quanto riguarda il controllo del volume, prevedendo di poter montare (sempre con le oportune modifiche al firmware) indifferentemente i potenziometri digitali cui accennavo sopra (MCP42XXX), o i chip dedicati tipo PGA2311 e DS1802, ovvero tutti quei sistemi che necessitano di un controllo con protocollo SPI.
Il connettore a 6 pin in alto sopra il PIC è appunto una porta SPI che ci permetterà di controllare tute le periferiche che prevedano il protocollo SPI. Non escludo poi che sulle stesse uscite della scheda si possa collegare un driver di potenza (ponte H) per il controllo dei potenziometri motorizzati. Con poche modifiche sarà inoltre possibile gestire anche i sistemi di regolazione del volume "a relè" come quello presentato tempo fa da Piero7.
Per quanto riguarda invece la gestione degli ingressi e delle uscite mi sono orientato su un altro protocollo, ovvero l' I2C. Esistono infatti degli economici IC che attraverso questo protocollo (che viaggia su 2 fili) consentono di gestire gruppi di otto uscite che potranno essere collegate (tramite ovviamente un transistor) ai relè che controlleranno appunto IN e OUT del nostro box. In questo modo si avrà la possibilità di settare indipendentemente ingressi e uscite con lo stesso encoder (di cui parliamo dopo). Funzioni a mio avviso interessanti saranno la possibiità di memorizzare per ogni ingresso un "volume normalizzato", in modo che commutando la sorgente il livello sonoro non subisca grosse variazioni qualora esistano differenze nei livelli di uscita delle sorgenti stesse. Oppure la possibilità di eseguire prove in "doppio cieco" totalmente assistite potendo memorizzare dei setting I/O e scorrendo tra gli stessi. A tal proposito mi sembra interessante prevedere una funzione che scorra tali "setting" in maniera del tutto casuale per un certo numero di volte, per poi solo alla fine mstrare sul diplay la sequenza riprodotta. Altra funzione quella di poter disporre di un fade in e fade out ad ogni commutazione. E' ovviamento prevista anche la possibilità del "balance" tra i livelli dei due canali.
Lo zoccolo a 8 pin accanto al connettore serve per l'inserimento facoltativo di una eeprom aggiuntiva, che permetterà di disporre di una ulteriore memoria in cui memorizzare i diversi settaggi.
Il controllo del volume, degli ingressi e di tutte le funzioni e menù è affidato a due encoder rotativi a 20 passi che dispongono anche di uno switch attuabile premendo l'alberino. Quello di destra per il volume e balance, quello di sinistra per la selzione degli I/O e la programmazione.
Ovviamente tutti questi controlli saranno gestibili anche tramite telecomando IR: si può usarne uno qualunque compatibile con lo standard RC-5 (Philips e molti altri marchi, e cmq TUTTI quelli universali). In pochi attimi sarà possibile far apprendere i tasti che desidereremo associare alle varie funzioni, compreso MUTE e standby (in questo caso il display e le varie periferiche vengono disalimentate e il microprocessore entra in modalità sleep, portando l'assorbimento totale del circuito al di sotto di 1mA).
Considerando le numerose porte messe a disposizione dal PIC ho implementato anche una porta RS232, allo scopo di poter accedere più facilmente attraverso la seriale di un PC a tutte le impostazioni e settaggi previsti. Ovviamente si tratta di un optional, ma considerato che quell'IC lo si trova ad un paio di euro credo ne valga la pena.
Completano la scheda una cicalino (beep quando si usa il telecomando) e diverse uscite cui è possibile collegare dei led o dei relè (in modo da poter controllare ad esempio attraverso il telecomado l'alimentazione degli altri componenti della catena audio)
Per quello che mi riguarda, intendo montare all'interno dello stesso "case" anche il PREfet, con la possibilità di poterlo o meno bypassare.
Come avete capito, le potenzialità di questa schedina sono notevoli. Il progetto è in piena fase di sviluppo ed attualmente sono state realizzate le routine per il controllo tramite encoder e telecomando IR, nonchè implementati i protolli di comunicazione necessari (SPI, I2C e RS232). In questi giorni io e Marco stiamo studiando la possibilità di affidare il controllo del volume a delle LDR (vedi Lightspeed), con la probabilità di risolvere anche uno dei problmi più grossi che le affligge, ovvero la necessità di trovarne delle copie "matchate". Infatti eventuali differenze potrebbero essere colmate adottando un controllo separato per ogni LDR, e di questo si occuperebbe il PIC.
Osservazioni, consigli e quanto altro sono estremamente graditi, anche perchè non nascondo che l'interesse di altre persone è un bello stimolo ad andare avanti nello sviluppo. Da parte mia la totale disponibilità a fornire indicazioni a chi volesse unirsi nello sviluppo di questo progetto o portarne avanti uno parallelo, esattamente come sta facendo Marco che ad esempio utilizza un linguaggio di programmazone molto più complesso ed "elegante" del mio....visto che lui programma direttamente in ASM mentre io mi affido invece ad un complitatore Mikrobasic.
Per quanti fossero interessati posso dire fin da ora che il costo del progetto (con una opportuna scelta dei rivenditori presso cui acquistare i componenti) dovrebbe attestarsi intorno ai 50€ (contenitore escluso) con la variabile piuttosto "importante" della realizzazione del pcb.
Ripeto...questo è solo un prototipo su cui sto facendo le mie prove, Marco sta portando avanti un suo progetto ma tutto quello che facciamo è "open source" e cerchiamo di tirar fuori il meglio dal lavoro di ognuno.
Bene....grazie a chi mi ha dedicato del tempo arrivando a leggere fin qui.
Giovanni
p.s....a tutti chiedo una sola cortesia: evitiamo di quotare interi post di foto e testo "pesante" solo per rispondere con una emoticon o due parole...esiste una "netiquette" e citando testualmente wikipedia "Se si risponde ad un messaggio, evidenziare i passaggi rilevanti del messaggio originario, allo scopo di facilitare la comprensione da parte di coloro che non lo hanno letto, ma non riportare mai sistematicamente l'intero messaggio originale". Grazie
Giobax- Membro di riguardo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
che presentazione ultra-profescional !!! e sai che ti dico...
VE LO MERITATE, TU E LA SCHEDA !!!
Ultima modifica di madqwerty il Ven 24 Set 2010 - 21:22 - modificato 1 volta.
madqwerty- Moderatore
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Mamma mia...
Giobax sei un mito!!!
giovyy- Membro classe bronzo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
@ Madqwerty
Grazie socio!
Tu non c'è bisogno che leggi tutto...ti sei già sciroppato in privato le mie e-mail deliranti... e ricordati che presto dovrai farmi da beta-tester...sai quanto ci tengo!
@Giovyy
E grazie anche a te. A proposito....come vanno i tuoi "studi"?
Giovanni
Grazie socio!
Tu non c'è bisogno che leggi tutto...ti sei già sciroppato in privato le mie e-mail deliranti... e ricordati che presto dovrai farmi da beta-tester...sai quanto ci tengo!
@Giovyy
E grazie anche a te. A proposito....come vanno i tuoi "studi"?
Giovanni
Giobax- Membro di riguardo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Giobax ha scritto:
@Giovyy
E grazie anche a te. A proposito....come vanno i tuoi "studi"?
Giovanni
Un pò a rilento..ho fatto poco o nulla
Visto che c'è la possibilità di usare anche il pga2311, se continuo il mio "progetto" , mi prometti di testarlo?
PS: non nascondo che mi sta venendo voglia di vendere il kit che ho acquistato..
giovyy- Membro classe bronzo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Complimenti,molto interessante questo progetto !!!
florin- Membro classe argento
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Cacchio cacchio! Complimentoni!
Patrick- Musicista/Fonico
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
alla fine ho letto tutto, e non mi son pentitoGiobax ha scritto:Tu non c'è bisogno che leggi tutto...
a proposito di email deliranti, non hai scaricato la posta oggi pome vero?ti sei già sciroppato in privato le mie e-mail deliranti...
e ricordati che presto dovrai farmi da beta-tester...sai quanto ci tengo!
però ti avverto, ho litigato con un tot di consulenti in passato, beta-testando in modo [paranoia ON] i loro firmware...
madqwerty- Moderatore
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
stra complimenti con inchino
per la pcb il problema non si pone... basta appoggiarsi a qualcuno che fa queste cose.. mi viene in mente catena di inventiamo.net
io comunque sono molto interessato a farne una
per la pcb il problema non si pone... basta appoggiarsi a qualcuno che fa queste cose.. mi viene in mente catena di inventiamo.net
io comunque sono molto interessato a farne una
Tfan- Membro classe argento
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Tfan ha scritto:
per la pcb il problema non si pone... basta appoggiarsi a qualcuno che fa queste cose.. mi viene in mente catena di inventiamo.net
Ovvio che ci si può appoggiare a dei service esterni per i pcb. Il mio discorso era però riferito al costo del progetto:realizzarla "in proprio" costa sui 3 o 4 euro, per ferla fare "fuori" credo che stiamo (ad occhiometro) sui 25 euro...
Giovanni.
Giobax- Membro di riguardo
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Si ricominciaaaaaaaaaaa
Passato il forzato periodo di inattività si riprende a lavorare al progetto. A dir la verità è un po' che mi sbattezzo per tirar fuori qualcosa di decente dalla parte "LDR" (lightspeed)....quindi oggi ho deciso di dedicarmi ad un altro dei componenti, ovvero una delle schede che gestiscono la commutazione degli ingressi, del preamplificatore (prefet MKII), e delle uscite.
eccola appena assemblata (ma non definitivamente) sul pannello posteriore del mobile che conterrà il "the linker".
I primi 4 relè (da sx) sono relativi ai 4 ingressi. I due montati verticalmente hanno lo scopo di permettere di bypassare o includere nella catena il preamplificatore interno. L'ultimo dx serve per commutare una delle due uscite.
Ovviamente devo ancora collegare il "polo caldo" del connettore RCA alla scheda...per questo sarà sufficiente uno spezzone di filo di pochi cm che andrà saldato tra l'RCA e la "piazzola" vicina al connettore sul lato opposto della scheda.
Per ultimo il connettore a pettine attraverso il quale la scheda comunica con l'elettronica.
Qui si interfaccia il modulino che vedete in basso a sx nella prima foto. Ci sono due integrati, uno dei quali altro non è che un array di darlington, ovvero 8 transistor robusti abbastanza per controllare i relè, che essendo a 12V non possono essere direttamente controllati dal microprocessore (5V). Del resto, anche usando relè a 5V la corrente erogata dal pic non sarebbe sufficiente. L'altro ic è un "port expander"...in parole povere questo IC riceve una stringa di 8 bit (un byte) in forma seriale (quindi utilizzando due soli pin del microprocessore) e ripresenta lo stato di questi singoli bit sulle sue uscite (che poi son collegate ai transistor visti prima).
La scheda montata sul pannello posteriore può ovviamente essere semplicemente collegata ad un commutatore rotativo a 4 posiszioni ed un paio di semplici switch.
Ho voluto far lo "sborone" mettendo 4 ingressi....e son finito forse un po' troppo vicino alla vaschetta di alimentazione....vabbè..vedrò di risolvere con una abbondante "paratia" di alluminio...
Vediamo dove vado a finire....ho a volte l'impressione di aver troppa carne al fuoco....
Giovanni.
eccola appena assemblata (ma non definitivamente) sul pannello posteriore del mobile che conterrà il "the linker".
I primi 4 relè (da sx) sono relativi ai 4 ingressi. I due montati verticalmente hanno lo scopo di permettere di bypassare o includere nella catena il preamplificatore interno. L'ultimo dx serve per commutare una delle due uscite.
Ovviamente devo ancora collegare il "polo caldo" del connettore RCA alla scheda...per questo sarà sufficiente uno spezzone di filo di pochi cm che andrà saldato tra l'RCA e la "piazzola" vicina al connettore sul lato opposto della scheda.
Per ultimo il connettore a pettine attraverso il quale la scheda comunica con l'elettronica.
Qui si interfaccia il modulino che vedete in basso a sx nella prima foto. Ci sono due integrati, uno dei quali altro non è che un array di darlington, ovvero 8 transistor robusti abbastanza per controllare i relè, che essendo a 12V non possono essere direttamente controllati dal microprocessore (5V). Del resto, anche usando relè a 5V la corrente erogata dal pic non sarebbe sufficiente. L'altro ic è un "port expander"...in parole povere questo IC riceve una stringa di 8 bit (un byte) in forma seriale (quindi utilizzando due soli pin del microprocessore) e ripresenta lo stato di questi singoli bit sulle sue uscite (che poi son collegate ai transistor visti prima).
La scheda montata sul pannello posteriore può ovviamente essere semplicemente collegata ad un commutatore rotativo a 4 posiszioni ed un paio di semplici switch.
Ho voluto far lo "sborone" mettendo 4 ingressi....e son finito forse un po' troppo vicino alla vaschetta di alimentazione....vabbè..vedrò di risolvere con una abbondante "paratia" di alluminio...
Vediamo dove vado a finire....ho a volte l'impressione di aver troppa carne al fuoco....
Giovanni.
Giobax- Membro di riguardo
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Impianto : work in progress
Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
complimenti, bellissimo progetto!!!
kuki- Interessato
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
...Grande Giovanni!!!! i miei complimenti ho sempre ammirato coloro che sono bravi con elettronica .
Giovanni è una persona squisita, come poche .......
NON vedo l'ora di vedere il lavoro finito......
Giovanni è una persona squisita, come poche .......
NON vedo l'ora di vedere il lavoro finito......
rattaman- Falegname HiFi specializzato
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Località : San Sebastiano Al Vesuvio
Provincia : NA
Occupazione/Hobby : Falegname
Impianto : [spoiler] Lettore CD : Marantz CD 6006.
Amplificatore: Marantz PM 6006.
Giradischi : Rega P1
Diffusori: Klipsch F1.
Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
kuki ha scritto:complimenti, bellissimo progetto!!!
rattaman ha scritto: ...Grande Giovanni!!!! i miei complimenti ho sempre ammirato coloro che sono bravi con elettronica .
Giovanni è una persona squisita, come poche .......
NON vedo l'ora di vedere il lavoro finito......
Grazie....sinceramente anche io non vedo l'ora di vedere il lavoro finito ...l' "hardware" praticamente è pronto...c'è da metterlo insieme, riunire tutte le routine...e chissà quanti altri problemi saltano fuori...
Le LDR sono ostiche più di quello che pensavo....a Marco (Mad) e a me stanno facendo girare le @@ oltre ogni previsione nel tentativo di renderle "stabili" intorno ai 100K. Ne abbiamo approcciato il controllo da due strade differenti, ed il fatto che abbiamo gli stessi problemi ci porta a concludere che il problema non sia dei rispettivi progetti, ma proprio una caratteristica intrinseca delle LDR...ma non molliamo!
Cmq...visto che il 3ad è nuovamente aperto, lo aggiornerò ogni volta che ci saranno dei passi avanti.
Questa è la scheda che pilota le LDR ('ste bastarde... ), fondamentalmente come già detto in altro post, due DAC a 12 bit, un amplificatore operazionale quadruplo e un generatore di tensione di riferimento:
Questo invece il regolatore di tensione. In ingresso probabilmente uno switching tipo "Pincellone" , due regolatori a 5V separati uno per il "digitale" e uno per l' "analogica" (sempre le bastarde...). Il relè serve per togliere corrente ai carichi inutili (analogica e 12V relè) quando il sistema è in stand-by.
Infine (magari fosse davvero finita...) l'interfaccia tra microprocessore e scheda relè (selettore ingessi e uscite).
Queste le pcb realizzate, c'è un infiltrata di cui disconosco la paternità, vediamo se indovinate qual'è...
FORZA E CORAGGIO!
Giovanni
Giobax- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 29.06.09
Numero di messaggi : 947
Località : Siena
Impianto : work in progress
Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Giobax ha scritto:
Per prima cosa complimenti, osservavo ammirato la realizzazione e mi chiedevo.
Cosa usate per fare i fori sul cabinet hi-fi2000 cosi precisi ?
Avete un tornio ?
Io ho problemi ad usare la morsa perché l'alluminio è molto dolce e si rovina facilmente.
Avete dei suggerimenti ?
flovato- UTENTE BANNATO
- Data d'iscrizione : 23.12.10
Numero di messaggi : 12509
Impianto : (non specificato)
Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
flovato ha scritto:
Cosa usate per fare i fori sul cabinet hi-fi2000 cosi precisi ?
Avete un tornio ?
Io ho problemi ad usare la morsa perché l'alluminio è molto dolce e si rovina facilmente.
Avete dei suggerimenti ?
No...niente tornio, anchè perchè la vedo dura far dei fori su una superficie piana con un tornio.
Io uso un trapano a colonna, un utensile che se uno ha posto dove tenerlo non costa neppure troppo,
http://cgi.ebay.it/Trapano-a-colonna-da-banco-350-W-5-Velocita-/350332276389?pt=Utensili_elettrici&hash=item51916e4ea5
questo è il primo che ho trovato su ebay con "trapano colonna". Per certi lavoretti va più che bene...io di solito ne uso uno poco migliore. Quando devo fare lavori più pesanti (spessori maggiori, materiali più "duri", maggior precisione) vado da un amico che ha un officina ben fornita e uso un trapano/fresa. Per molto tempo ho fatto i miei lavoretti con un supporto per trapano tipo questo:
http://cgi.ebay.it/SUPPORTO-A-COLONNA-PER-TRAPANO-43-MM-TAGLIO-50-MM-/280644334870?pt=Utensili_elettrici&hash=item4157b4b516
L'alluminio del posteriore degli hi-fi2000 è infimo, tenero come pochi.....certi fori li ho fatti pure con il trapano/avvitatore. Occorre un po' di manualità e esperienza.....ma nulla di troppo difficile.
Io per certi lavori (come quello in oggetto) uso farmi una stampa su carta del piano di foratura che poi attacco con del nastro sul pannello da forare. Questo ad esempio quello per montare i 12 RCA:
Con un punzone d'acciaio e una martellata secca segno il punto da forare....tolgo la carta e eseguo i fori...facendoli prima tutti diciamo da 3mm e poi allargando alla misura necessaria.
Giovanni
Giobax- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 29.06.09
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Impianto : work in progress
Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
tranqui, non ti sta scappando nemmeno mezza costolettaGiobax ha scritto:
Vediamo dove vado a finire....ho a volte l'impressione di aver troppa carne al fuoco....
Giovanni.
gran bel lavoro cumpare, ben articolato, modulabile e "solido"
..per quanto possibile (fottute LDR )
due? ho capito 'nasega io, oppure mi parlavi di un DAC per ogni LDR ?Giobax ha scritto:due DAC a 12 bit
vediamo se questi indizi aiutanoGiobax ha scritto:
Queste le pcb realizzate, c'è un infiltrata di cui disconosco la paternità, vediamo se indovinate qual'è...
è la "seconda strada" (cronologicamente la prima ) tracciata nei fondamentali da Giobax stesso,
e sperimentata/proseguita dal sottoscritto, ponendo il minimo dell'attenzione possibile a qualsiasi questione extra-LDR,
ahimè questa concentrazione di attenzioni non ha dato al 100% i risultati sperati,
ciononostante il robo qua sopra offre prestazioni decenti (una precisione attorno al 5-10% / -+0.5dB , a seconda dell'aspetto considerato)
ha già suonato e funge, diciamo che ha una sua dignità
un metodo diy decente te l'ha già dato Giobax,flovato ha scritto:
Per prima cosa complimenti, osservavo ammirato la realizzazione e mi chiedevo.
Cosa usate per fare i fori sul cabinet hi-fi2000 cosi precisi ?
la mia ricetta è ben più ignorante (finora ho sempre posto poca attenzione all'estetica, e cmq in questo frangente l'approccio ignorante non condiziona l'estetica)
- pezzo di legno sotto il pannello da forare, segno il foro con una martellata, e il primo chiodo d'acciaio robusto che trovo sul banco
- finora ho usato sempre e solo un trapanino/avvitatore a batteria, di qualità economica, anche per i fori dei potenziometri o per i selettori di ingresso..
- il segreto (di Pulcinella ) è avere punte buone/adatte, e arrivare al diametro desiderato per gradi, più esegui fori intermedi, più il foro finale viene bene, senza sbavature o trucioli, che cmq andranno rimossi con la lima, e/o con una punta svasatrice molto larga, a termine lavoro.. per esempio, un foro da 9.5 mm (diametro classico degli RCA cinesi economici ) mi viene bene facendo almeno 2 fori intermedi (3-4 mm il primo, 6-7 il secondo)
più largo è il foro / più spesso è l'alluminio, più sono i fori intermedi da fare (cmq l'alluminio si buca facile +o- sempre, è mica acciaio inox )
madqwerty- Moderatore
- Data d'iscrizione : 11.12.08
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
madqwerty ha scritto:
due? ho capito 'nasega io, oppure mi parlavi di un DAC per ogni LDR ?
Hai ragione, mi son spiegato male. Due chip...ovvero 4 dac, uno per ogni LDR.
Giovanni
Giobax- Membro di riguardo
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Impianto : work in progress
Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Questo thread me l'ero perso, mi sembra mooolto interessante...
Ho letto tutto ma non posso dire di aver capito tutto
Non sono riuscito a capire sulle schede quali sono le LDR, sono quei cilindretti neri (SR2 309) delle foto postate da madqwerty e a cui sono attaccate le sonde del multimetro?
Magari è una domanda stupida ma... riguardo il matchare le LDR non sarebbe invece possibile tentare una specie di auto-calibrazione via PIC mandando una serie di valori in ingresso e misurandone le uscite? Il PIC utilizzato ha dei pin di ingresso analogici?
Ho letto tutto ma non posso dire di aver capito tutto
Non sono riuscito a capire sulle schede quali sono le LDR, sono quei cilindretti neri (SR2 309) delle foto postate da madqwerty e a cui sono attaccate le sonde del multimetro?
Magari è una domanda stupida ma... riguardo il matchare le LDR non sarebbe invece possibile tentare una specie di auto-calibrazione via PIC mandando una serie di valori in ingresso e misurandone le uscite? Il PIC utilizzato ha dei pin di ingresso analogici?
Switters- Membro classe oro
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Provincia : Milano
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Switters ha scritto:Questo thread me l'ero perso, mi sembra mooolto interessante...
Ho letto tutto ma non posso dire di aver capito tutto
Non sono riuscito a capire sulle schede quali sono le LDR, sono quei cilindretti neri (SR2 309) delle foto postate da madqwerty e a cui sono attaccate le sonde del multimetro?
Magari è una domanda stupida ma... riguardo il matchare le LDR non sarebbe invece possibile tentare una specie di auto-calibrazione via PIC mandando una serie di valori in ingresso e misurandone le uscite? Il PIC utilizzato ha dei pin di ingresso analogici?
Si....lemaledette ldr sono quei cilindretti. In effetti tutto il discorso mio e di Mad é scaturito dal poter in qualche modo soprassedere alla matchatura delle ldr, visto che con un sistema di controllo a microprocessore (PIC in questo caso) queste vengono controllate singolarmente, pertanto eventuali (anzi....certissime) differenze tra di loro vengono compensate. Il discorso dell'autocalibrazione filerebbe, ma alla resa dei conti i 10 bit di risoluzione offerti dai convertitori ADC degli ingressi analogici del PIC non sono sufficenti. Altro problema sarebbe quello del parametro da utilizzare per la calibrazione: corrente assorbita dai led delle LDR e caduta di tensione sullo stesso diodo si sono rivelate non troppo proporzionali a quella che in realtà è la risposta dal lato "resistivo". Misurare e calibrare il sistema dal lato "resistivo" comporterebbe invece di introdurre un continuo monitoraggio sul ramo destinato al segnale audio: le ldr si sono rivelate particolarmente sensibili alle variazioni di temparatura, tanto che a 100Kohm una variazione di un paio di gradi fa slittare questo valore di 15Kohm. Non sarebbe quindi sufficiente una misurazione iniziale, ma occorre un continuo controllo visto che l'aumento di temperaqtura all'interno del case porterebbe a slittamenti dell'ordine di qualche dB. Con Marco stiamo affrontando il problema da due prospettive diverse (al solito...):io intendo introdurre una quinta ldr le cue variazioni vadano a modificare continuamente (in maniera analogica) la tensione sulle altre 4 ldr. Marco invece lavora sulla variazione di corrente (si parla di nanoamper) che lo slittamento termico introduce sul led.
Di strada da fare ce n'è ancora tanta....ma non ci corre dietro nessuno, per fortuna....
Giovanni.
Giobax- Membro di riguardo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Mmm... vi siete trovati un bel problema da risolvere...
Sbaglio o le LDR che avete usato hanno il led incluso nel cilindretto?
Vado a ruota libera, e anche abbastanza alla "cieca" (l'ultima volta che ho messo le mani su qualcosa di simile è stato venti e passa anni fa, uno Z80... programmato in esadecimale su una tastiera che assomigliava a quella di una calcolatrice Inoltre in elettronica analogica sono di un'ignoranza abissale, preferisco gli 0 e 1 ) se scrivo troppe sciocchezze fermatemi
1) se non lo avete fatto, immagino che non sia possibile utilizzare una sola LDR per regolare il volume, giusto?
2) nella mia ignoranza la mia prima idea sarebbe stata quella di misurare la tensione ai capi dei lati resistivi di ogni LDR, posto che sia possibile o metterle in serie, o alimentarle con la stessa identica tensione se su circuiti indipendenti. Se non è possibile farlo sulla PCB del "THE LINKER" si potrebbe pensare ad un circuito apposito per la calibrazione che memorizzi le tabelle di risposta di ogni LDR in funzione della tensione di pilotaggio e della temperatura. Ma la cosa si complica non di poco. Sempre ammesso che l'unico fattore che influenza la risposta caratteristica di una LDR sia la temperatura, in tal caso si potrebbe pensare di utilizzare dei sensori di temperatura (se ne esistono con la risoluzione e precisione necessaria), ma da come ne parlate ho come il sospetto che queste LDR siano sfuggenti come anguille... non mi stupirebbe che la loro risposta possa cambiare coll'andare del tempo...
3) quanti ADC ha il PIC utilizzato? Forse sto andando in OT, ma si potrebbe secondo voi usare due ADC per campionare la misura utilizzando un partitore di tensione? O così facendo, pur portando la risoluzione a 20 bit, si introdurrebbero delle ulteriori imprecisioni?
Sbaglio o le LDR che avete usato hanno il led incluso nel cilindretto?
Vado a ruota libera, e anche abbastanza alla "cieca" (l'ultima volta che ho messo le mani su qualcosa di simile è stato venti e passa anni fa, uno Z80... programmato in esadecimale su una tastiera che assomigliava a quella di una calcolatrice Inoltre in elettronica analogica sono di un'ignoranza abissale, preferisco gli 0 e 1 ) se scrivo troppe sciocchezze fermatemi
1) se non lo avete fatto, immagino che non sia possibile utilizzare una sola LDR per regolare il volume, giusto?
2) nella mia ignoranza la mia prima idea sarebbe stata quella di misurare la tensione ai capi dei lati resistivi di ogni LDR, posto che sia possibile o metterle in serie, o alimentarle con la stessa identica tensione se su circuiti indipendenti. Se non è possibile farlo sulla PCB del "THE LINKER" si potrebbe pensare ad un circuito apposito per la calibrazione che memorizzi le tabelle di risposta di ogni LDR in funzione della tensione di pilotaggio e della temperatura. Ma la cosa si complica non di poco. Sempre ammesso che l'unico fattore che influenza la risposta caratteristica di una LDR sia la temperatura, in tal caso si potrebbe pensare di utilizzare dei sensori di temperatura (se ne esistono con la risoluzione e precisione necessaria), ma da come ne parlate ho come il sospetto che queste LDR siano sfuggenti come anguille... non mi stupirebbe che la loro risposta possa cambiare coll'andare del tempo...
3) quanti ADC ha il PIC utilizzato? Forse sto andando in OT, ma si potrebbe secondo voi usare due ADC per campionare la misura utilizzando un partitore di tensione? O così facendo, pur portando la risoluzione a 20 bit, si introdurrebbero delle ulteriori imprecisioni?
Switters- Membro classe oro
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
lavorava.. ho (ri)messo in piedi quel circuitino di conversione V-I , un po' a fatica, e ahimè ho rilevato anche in questo caso una forte instabilità del valoreGiobax ha scritto:Con Marco stiamo affrontando il problema da due prospettive diverse (al solito...):io intendo introdurre una quinta ldr le cue variazioni vadano a modificare continuamente (in maniera analogica) la tensione sulle altre 4 ldr. Marco invece lavora sulla variazione di corrente (si parla di nanoamper) che lo slittamento termico introduce sul led.
(al netto di instabilità sulla tensione di azionamento, che però tenderei ad escludere) avevi ragione te,
la tensione di giunzione del diodo, naturalmente variabile con la temperatura, non è l'unico parametro che drifta, e sicuramente quello che influisce meno..
bello lo Z80, mi ci son divertito parecchio a scuolaSwitters ha scritto:(l'ultima volta che ho messo le mani su qualcosa di simile è stato venti e passa anni fa, uno Z80...
cmq in questo progetto ci vado di assembler, masochismo vintage duro a morire
ni, tendente al noSwitters ha scritto:1) se non lo avete fatto, immagino che non sia possibile utilizzare una sola LDR per regolare il volume, giusto?
se immagini il potenziometro come due resistenze variabili (la parte "sopra" il contatto mobile, e quella "sotto") vien da sè che ne servano 2...
puoi anche pensare di tenerne una fissa, con una normale resistenza (e lo si era valutato pure ) ma vai incontro a fortissime limitazioni sulla dinamica di attenuazione ottenibile
dici bene la fortuna è che non sfuggono mai troppo lontano,ma da come ne parlate ho come il sospetto che queste LDR siano sfuggenti come anguille...
ma di fatto ogni accensione è un po' come le estrazioni del lotto (uscirà 90K? 98K? 110K? giro la ruota! )
e cmq, c'è un ramo con due resistenze (LDR) in serie, di valore ignoto,
per poterle misurare direttamente (tramite lettura della tensione ai loro capi) devi necessariamente avere su quel ramo un resistore di valore noto e fisso,
condizione non attuabile..
l' ADC nei PIC16 mi pare sia sempre uno solo, che però tramite multiplexer ha possibilità di leggere molti pin (uno per volta)
3) quanti ADC ha il PIC utilizzato? Forse sto andando in OT, ma si potrebbe secondo voi usare due ADC per campionare la misura utilizzando un partitore di tensione? O così facendo, pur portando la risoluzione a 20 bit, si introdurrebbero delle ulteriori imprecisioni?
però, con un partitore di tensione ai capi dell'input analogico, perdi risoluzione, non la guadagni
per guadagnarla (in prima battuta) servirebbe di amplificare il segnale (per passare da 10 a 20 bit dovresti amplificarlo 1024 volte ) senza peggiorare il rapporto S/N del segnale (sennò la maggiore risoluzione te la fumi in rumore ) e cmq, diminuiresti la dinamica misurabile di 1024 volte
cmq c'ho pensato, al tuo discorso di provarci con l'ADC, e credo continuerò a pensarci per un po'
madqwerty- Moderatore
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Putroppo no....nelle regolazioni di volume occorre un "partitore":Switters ha scritto:
1) se non lo avete fatto, immagino che non sia possibile utilizzare una sola LDR per regolare il volume, giusto?
dove:
inoltre per garantire che l'impedenza d'ingresso del dispositivo (di solito prossima a 25, 50 o 100 KOhm) sia costante, occorre che anche la somma (serie) delle due resistenze lo sia . Da qui la necessità di utilizzare due LDR per canale, di cui quella tra Vin e Vout viene definita "linea", quella tra Vout e massa "shunt". Quindi, per un controllo "stereo" ne occorrono 4.
Switters ha scritto:
2) nella mia ignoranza la mia prima idea sarebbe stata quella di misurare la tensione ai capi dei lati resistivi di ogni LDR, posto che sia possibile o metterle in serie, o alimentarle con la stessa identica tensione se su circuiti indipendenti. Se non è possibile farlo sulla PCB del "THE LINKER" si potrebbe pensare ad un circuito apposito per la calibrazione che memorizzi le tabelle di risposta di ogni LDR in funzione della tensione di pilotaggio e della temperatura. Ma la cosa si complica non di poco. Sempre ammesso che l'unico fattore che influenza la risposta caratteristica di una LDR sia la temperatura, in tal caso si potrebbe pensare di utilizzare dei sensori di temperatura (se ne esistono con la risoluzione e precisione necessaria), ma da come ne parlate ho come il sospetto che queste LDR siano sfuggenti come anguille... non mi stupirebbe che la loro risposta possa cambiare coll'andare del tempo...
La situazione sarebbe attuabile..in teoria, ma comporterebbe una mole impressionante di dati: considera che già per 1°C di variazione, la resistenza (per valori intorno a 100KOhm) viene "shiftata" di circa 10KOhm. Giusto per fare un esempio se la res "linea" è 98K e quella di shunt 2K abbiamo una attenuazione di circa 34dB. Se la temperatura aumenta di un grado portando Rlinea a 88K (considerando ininfluenti le variazioni di Rshunt a 2K) l'attenuazione si approssima a 33dB. Prendendo anche per accettabile un dB di variazione, occorrebbe memorizzare una tabella diversa per ogni °C di variazione. Diciamo (considerando temperatura ambiente e quella eventualmente generata dalle altre elettroniche nel case) di prendere in esame le temperature tra 15 e 30°C....quindi 16 tabelle. Mettiamo di voler "apprezzare" almeno 64dB di dinamica del potenziometro con passi di 1 dB. Ogni "posizione" del pot richiede 4 valori da memorizzare (2 per le Rshunt e due per le Rlinea). Dunque...16x64x4=4096 valori da annotarsi e memorizzare, diciamo 16 array di 256 valori da "scegliere" in base alla temperatura. A prescindere dal lavoro certosino che ne deriverebbe, c'è da considerare che con step di 1°C si rischierebbe di avere continue variazioni qualora la temperatura oscillasse intorno ai valori di soglia (quindi dovrebbe essere implementato nel software un sistema di "isteresi"...). Da qui l'esclusione di utilizzare un sistema "digitale" di compensazione della temperatura (che tra l'altro non dipende solo dalla temperatura ambiente ma si presume anche da quella generata dal led stesso).
Switters ha scritto:
3) quanti ADC ha il PIC utilizzato? Forse sto andando in OT, ma si potrebbe secondo voi usare due ADC per campionare la misura utilizzando un partitore di tensione? O così facendo, pur portando la risoluzione a 20 bit, si introdurrebbero delle ulteriori imprecisioni?
Il Pic utilizzato ha 14 ADC a 10 bit...considerando la risposta esageratamente logaritmica delle ldr sono insuficienti. La cosa a mio avviso migliore è quella di inserire una quinta ldr alimentata da un generatore di tensione stabilissimo. A questo punto sarà proprio la sua resistenza (legata alla temperatura) a introdurre piccole variazioni all'ingresso dell'amplificatore operazionale che controlla ognuna delle altre. Sembra complicato....ma si realizza con pochi componenti e soprattutto introduce una correzione analogica (priva di "gradini). Al simulatore ho già dimensionato il tutto...appena ho un po' di tempo lo provo.
Giovanni.
Giobax- Membro di riguardo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
Boia....un brain storming in piena regola....sembra quasi che ne capiamo qualcosa! E riusciamo pure a convincere qualcuno che sappiamo di cosa si parla...forse!
Che dici socio....da domani ci mettiamo a vendere intrugli dimagranti miracolosi alla Wanna Marchi?
Giovanni.
Che dici socio....da domani ci mettiamo a vendere intrugli dimagranti miracolosi alla Wanna Marchi?
Giovanni.
Giobax- Membro di riguardo
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Re: "THE LINKER" un controllo digitale in filosofia T
la pancia di esempio ce la metti tu però, che la mia è ben poco attendibile!
madqwerty- Moderatore
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