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Sospensione pneumatica: una soluzione davvero del tutto abbandonata?

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Messaggio Da Andrea Gianelli Lun 25 Ago 2008 - 11:14

Dopo averlo già fatto nella sezione "Hi-Fi in generale", segnalo anche qui il sito della AVI, azienda che, da alcune recensioni apparse qualche anno fa su riviste inglesi, sembra molto interessante: http://www.avihifi.co.uk/

In particolare quel che subito balza all'occhio è l'approccio (in controtendenza ma tecnicamente fondato)adottato nella progettazione dei diffusori: i modelli più piccoli con accordo reflex, mentre i più grandi in cassa chiusa.
Dal sito:
"Sealed Enclosure
sospensione pneumatica - Sospensione pneumatica: una soluzione davvero del tutto abbandonata? 4-graphBy using a sealed enclosure, we avoid the boomy, ill-defined bass that characterises larger speakers with ports, plaguing their performance at higher frequencies with interference and distortion. As one critical listener commented, "with AVI speakers, you only hear the bass when it's supposed to be there, whereas, with other speakers, it seems to be present all the time and slowing down the music." Inferior ported products of a similar size may appear to have more bass on first audition, but our experience shows that the critical listener quickly tires of this artificial, distortion-laden sound, preferring the purity and dynamics of the Trios".
I prodotti AVI in Italia non sono distribuiti, ma magari qualcuno di voi sa qualcosa in più in merito.
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Messaggio Da mgiombi Lun 25 Ago 2008 - 13:06

Le Mosscade 502 di cui si è tanto parlato anche qui non sono bass reflex...la soluzione non è abbandonata! Smile

Però...non sembrano male questi diffusori Avi...
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Messaggio Da Andrea Gianelli Lun 25 Ago 2008 - 15:16

Grazie per il prezioso chiarimento.
La cosa più interessante della filosofia progettuale AVI è, come ben spiegato sul sito, l'utilizzo per ogni modello del caricamento più idoneo alla tipologia del diffusore stesso: nel caso dei minidiffusori o delle piccole torri (dove le dimensioni contenute non consentirebbero una sufficiente estensione in basso, con perdita in termini di efficienza e dinamica) si utilizzano cabinet accordati, mentre nei grandi diffusori il woofer (da 20 o addirittura 30 cm) viene fatto lavorare in cassa chiusa, rendendo tra l'altro più semplice il posizionamento in ambiente...
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Messaggio Da Silver Black Lun 25 Ago 2008 - 16:25

Mio padre aveva (e ha ancora) delle casse RFC BR35 (mi pare) da 86 db, da stand (ma più grandi delle normali stand che si vedono attualmente, diciamo sui 60 cm) con dei bassi che definirei davvero poderosi. E sono diffusori in cassa chiusa! Con un adeguata alimentazione (Marantz dell'epoca da 25 W per canale) ti davano davvero una botta nello stomaco.

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cavi segnale: Monster Cable MKII
cavi potenza: Qed Micro

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Messaggio Da Andrea Gianelli Lun 25 Ago 2008 - 16:58

Complimenti alla RCF dei bei tempi andati...mio padre aveva invece una coppia di Philips con woofer "Bombardon" da 12" (cono in polistirolo e magnete in alnico) in cassa chiusa da una cinquantina di litri (45 se non erro). Abbiamo tenuto quei diffusori per molti anni, nei quali hanno subito varie modifiche (in origine impiegavano due biconi ellittici per i medio-alti e un filtro a due vie) ma l'originale woofer è sempre rimasto l'elemento fisso.
I bassi erano molto morbidi ed estesi (il woofer aveva una risonanza ad aria libera di 25-29 Hz. Tuttavia per raggiungere tale frequenza era necessario un cabinet di 300 litri, incompatibile con qualunque ambiente domestico), ma mancavano di punch (nonostante l'amplificatore, un DC Servo Akai da 40 W/ch RMS, eccedesse proprio nell'esuberanza del basso). Si può dire che c'era una sorta di compensazione tra ampli e casse che, collegate invece ad integrati più moderni, tendevano ad alleggerire il basso, che risultava troppo arretrato). Il sospetto è che con gli anni e l'uso avessero perso le loro caratteristiche iniziali.
Erano ovviamente altri tempi (si trattava di altoparlanti lanciati sul mercato nel 1965) ma l'originalità del progetto rimane e dovrebbe far riflettere le molte aziende di oggi che per abbassare la frequanza di risonanza adottano bobine enormi ed equipaggi mobili da un etto e passa: lì invece c'era un cono in polisitirolo, due anelli in gomma, una bobina da 25 mm max. se non meno (25 grammi in tutto), un bel magnete in alnico (comunque inferiore alle odierne ferriti) sul quale erano stampati i dati principali (sigla, impedenza e...potenza: 25 W, in netto contrasto con le odierne "balle commerciali")
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Messaggio Da Andrea Gianelli Mar 26 Ago 2008 - 18:27

Questa mattina ho scritto alla AVI per chiedere informazioni sull'originale woofer adottato nelle Brio (si tratta del modello RV3143 prodotto dalla Volt Loudspeakers Ltd) e altri chiarimenti tecnici: nell'arco di poco più di un'ora ho ricevuto una esauriente risposta a tutti i miei quesiti Smile
A completamento dell'argomento, basandomi sia sulle spiegazioni dell'azienda sia su quanto suggerito dallo stesso produttore del woofer (vedi sito: http://www.voltloudspeakers.co.uk), posso confermare che il passaggio dalla cassa chiusa al bass-reflex non è soltanto dettato da esigenze di contenimento di costi e dimensioni, ma anche e soprattutto da un'evoluzione tecnica e tecnologica che consente la progettazione di sistemi bass-reflex di gran lunga superiori ai vecchi grandi diffusori a sospensione pneumatica. Non è un caso che quasi tutti i diffusori in commercio abbiano cabinet accordati, anche laddove il litraggio permetterebbe ottimi risultati anche in cassa chiusa (Audio Note E, Sonus Faber Elipsa e Stradivari ecc. sono tutti bass-reflex, nonostante le loro dimensioni più o meno imponenti). Poi, nel caso dei minidiffusori, il vantaggio è ancor più evidente: basta confrontare le misure di laboratorio di un vecchio 3 vie a sospensione pneumatica con un moderno bookshelf per accorgersi che quest'ultimo guadagna (a -3dB) almeno una decina di Hz di estensione in basso (a dispetto delle più ridotte dimensioni di woofer e cabinet) e linearizza ugualmente la sua risposta intorno ai 100 Hz (a 0 dB).
Laughing
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Messaggio Da mgiombi Mar 26 Ago 2008 - 18:37

Beh ma, detto così, sembra che non ci sia alcun vantaggio ad utilizzare diffusori a cassa chiusa (a parte la maggiore facilità di posizionamento)...in quanto la tecnologia bass reflex è superiore...oppure ho capito male?

Da quanto riportato sul sito dell'AVI invece, sembra di capire che il basso della cassa chiusa (i loro modelli di punta) è di maggiore qualità, più reale e meno artificioso...
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Messaggio Da Andrea Gianelli Mar 26 Ago 2008 - 19:30

mgiombi ha scritto:Beh ma, detto così, sembra che non ci sia alcun vantaggio ad utilizzare diffusori a cassa chiusa (a parte la maggiore facilità di posizionamento)...in quanto la tecnologia bass reflex è superiore...oppure ho capito male?
Invece è proprio così, esattamente come mi aveva detto il buon ingegner Fornasieri nel 2004, in occasione della mia visita al laboratorio della Alcor.
Tra l'altro il posizionamento, a parità di quantità di bassi, è altrettanto facile con i bass-reflex: le difficoltà sorgono con i modelli da pavimento, in quanto producono una quantità di bassi superiore a quella dei più grandi diffusori a sospensione tradizionali e di conseguenza risentono delle riflessioni generate dalle pareti circostanti (un tempo utilizzate proprio per incrementare l'efficienza alle basse frequenze: è per questo che si usavano diffusori piuttosto grandi collocati negli angoli del locale)
mgiombi ha scritto:Da quanto riportato sul sito dell'AVI invece, sembra di capire che il basso della cassa chiusa (i loro modelli di punta) è di maggiore qualità, più reale e meno artificioso...
Infatti, ma la stessa AVI, nella risposta privata inviatami questa mattina, ha "implicitamente sostenuto" la superiorità del bass-reflex: d'altro canto, esaminando con attenzione i grafici e i dati, si vede chiaramente che la risposta a -1,5 dB scende a 100 Hz (valore che con un economico reflex come Indiana Line HC 205 si ottiene vicino agli 0 dB, quindi a "curva piatta") e una frequenza di risonanza, a seconda dei due modelli (Trio e Brio), rispettivamente pari a 45 e 35 Hz (a -6 dB).
Evidentemente hanno sottolineato l'aspetto positivo di tale scelta, scoprendo poi che il gioco non ne vale la candela. D'altro canto 3000 sterline per una coppia di casse sono oggettivamente tantine...
Comunque ho apprezzato moltissimo la loro onestà intellettuale Smile
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Messaggio Da mgiombi Mar 26 Ago 2008 - 22:44

Ho capito; grazie per il chiarimento.
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Messaggio Da Andrea Gianelli Mer 27 Ago 2008 - 9:06

Rendere nota la soluzione di un "dilemma" che da tempo interessa il mondo dell'alta fedeltà e "divide" gli appassionati tra sostenitori dell'uno o dell'altro sistema è il minimo che potessi fare: ovviamente valgono tutte le rifessioni e vi sono effettivamente woofer in cassa chiusa capaci di scendere molto in frequenza, con accettabili requisiti di efficienza e dinamica. Tuttavia ciò richiede trasduttori di notevole diametro e, sopratutto, cabinet di grandi dimensioni e peso (anche la minima risonanza vanificherebbe i vantaggi tipici del caricamento in sospensione), mentre con cabinet accordati è possibile ottenere il medesimo risultato in dimensioni ridotte, con una semplificazione del filtro di cross-over (sempre più problematico al crescere della sua complessità progettuale) dovuta in primo luogo alla possibilità di realizzare dei due vie con risposta estesa e regolare. Tra l'altro, da un punto di vista teorico, l'incrocio ottimale lo si ottiene con l'impiego di un woofer da 13 cm: questo spiega la superiorità in termini di pienezza e definizione di diffusori come gli Arbour 5.06, i predecessori 5.40 e persino gli economici HC 205 della stessa Indiana Line rispetto a molti diffusori di maggiori dimensioni e costo.
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Messaggio Da Cyan Sab 30 Ago 2008 - 20:10

Mah, in effetti pareri assoluti non esistono, ma vanno sempre inseriti nel contesto.
Bisogna innanzitutto valutare le dimensioni della stanza, e poi a che distanza dalle pareti si possono mettere i diffusori.
Se la stanza è grande, e i diffusori li si possono mettere MOLTO distanti dalla parete posteriore, allora effettivamente i reflex sono avvantaggiati.
Ad esempio, nello scorso numero di audioreview, dove hanno recensito le sonus faber minima, queste, messe a 80 cm dalla parete di fondo, avevano una enfatizzazioni dei bassi, come risposta in ambiente. E dicevano che si linearizzava a 1,2m dal fondo.
Certo che 1,2m, considerando che hanno un woofer solo di 12 cm (ma con reflex posteriore), impressiona quanta distanza richiedano.
Io le mosscade le ho a 30cm dal fondo, e penso che a 50 cm dal fondo sarebbero nella loro posizione ideale.
Poi, se un diffusore bookshelf con woofer da 12 cm, e reflex posteriore, ha bisogno, OGGETTIVAMENTE, secondo misure tecniche, di stare a 1,2m dalla parete di fondo, per non enfatizzare i bassi, penso che tutti quelli che hanno soluzioni del genere, o addirittura torri (sempre reflex posteriore), a meno di 50 cm, dovrebbero proprio rivalutare l'impianto, e considerare un passaggio alla cassa chiusa.
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 30 Ago 2008 - 22:01

Sono d'accordo con te. Tuttavia non sempre il caricamento di per sè complica o agevola il posizionamento in ambiente: ho visto diffusori a sospensione molto critici e bass-reflex relativamente semplici da posizionare. Considera in proposito che nella mia grande sala (m 7,40 x 4,40 x 3 di altezza) utilizzo le Indiana Line TH 370 (riportate in firma) ad un paio di metri tra loro e a 20 max 30 cm dalla parete di fondo (che garantisce un perfetto equilibrio tra smorzamento e beneficio dato dal rinforzo della parete stessa). Si tratta comunque di un reflex anteriore. Inoltre la distanza dalle pareti laterali è notevole (oltre un metro per il diffusore sinistro e una settantina di centimetri per il destro (il fatto che suonino allo stesso modo significa che 60-70 cm bastano e avanzano per annullare l'effetto delle pareti laterali).
Tra l'altro conservo ancora i precedenti diffusori (Boston T-930 con woofer Indiana Line W20 in cassa chiusa) che però non utilizzo perchè qualitativamente inferiori alle TH-370 (anche sui bassi, nonostante i 40 litri di volume interno e l'incredibile facilità con cui il T-Amp riesce a muovere le membrane dei woofer) e nel contempo molto più difficili da posizionare.
Infine, ritengo assai migliorativo l'utilizzo del blu-tack sotto i supporti, tra diffusore e supporto e/o tra diffusore e ripiano su cui esso viene appoggiato (talvolta un mobile che non risuona o una robusta mensola possono rivelarsi migliori di molti stand).
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Messaggio Da banixj Ven 3 Ott 2008 - 12:03

Una riflessione: le casse usate in tutti gli ambienti di trattamento del suono professionale (regie, studi di registrazione, radio etc) sono a sospensione pneumatica e sono le Yamaha NS-10, quelle con i woofers bianchi.
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Messaggio Da Cyan Ven 3 Ott 2008 - 12:50

Ah si? Sono a cassa chiusa?
Cmq però bisogna dire che la maggior parte dei monitor da studio sono a reflex. Però, ad esempio con le genelec, ti dicono propro le dimensioni della stanza, e le varie distanze (distanza dalle pareti, dall'ascoltatore, etc.), che si adattano a ogni modello. E non scendono quasi mai sotto il metro di distanza dalla parete posteriore, a prova del fatto che è (quasi) impossibile trovare diffusori con reflex posteriore che vadano bene a 30cm dalla parete di dietro.
Ho anche letto un articolo sul sito di renato giussani, cercando di capire quello che lui voleva dire...ma fallendo Laughing . In pratica, dice che la cassa chiusa NON è più veloce del reflex. Però le nostre orecchie non mentono, quindi, penso che la cassa chiusa sia meglio del reflex solo perchè è più facile da posizionare.
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Messaggio Da Andrea Gianelli Ven 3 Ott 2008 - 20:57

banixj ha scritto:Una riflessione: le casse usate in tutti gli ambienti di trattamento del suono professionale (regie, studi di registrazione, radio etc) sono a sospensione pneumatica e sono le Yamaha NS-10, quelle con i woofers bianchi.
Hello Grazie per la preziosa informazione e complimenti per il sito: a proposito, chi sei dei quattro?
Tornando alle Yamaha NS-10, come vanno alle basse frequenze? Mi spiego meglio: i monitor da studio/regia devono restituire un suono il più possibile neutro e corretto ma a distanze d'ascolto molto piccole (cosa che non avviene quasi mai nei soggiorni delle comuni abitazioni) e quindi (per quanto riguarda la risposta sui bassi) riescono a farlo anche con (ottimi) woofer di piccolo diametro in cassa chiusa, cosa che (almeno a livello teorico e "fisico") potrebbe risultare impossibile in ambiente domestico (in cui i diffusori sono collocati ad almeno 2,5 metri dal punto d'ascolto).
Lo scopo dei bass-reflex per applicazioni home hi-fi deriva proprio da questa esigenza: in proposito posso assicurarti che nella mia grande sala (m 7,40 x 4,40 x 3 di altezza) anche le vecchie Philips a sospensione pneumatica da 45 litri con woofer da 12" mancavano di punch, cosa che invece non manca ai piccoli 3 vie Indiana Line riportati in firma.
Ritengo che il tuo parere in merito sia più autorevole del mio, dato che non sei un semplice appassionato e attento ascoltatore, ma fai musica e dunque possiedi un'orecchio indubbiamente più allenato a riconoscere sfumature e differenze tra ciò che può piacere e ciò che va sicuramente bene. In definitiva, sceglieresti le sopra citate Yamaha per il soggiorno di casa tua in abbinamento ad un classe T, in alternativa ai moderni e più abbordabili bass-reflex?

Cyan ha scritto:la cassa chiusa NON è più veloce del reflex. Però le nostre orecchie non mentono, quindi, penso che la cassa chiusa sia meglio del reflex solo perchè è più facile da posizionare.
Sulla prima riflessione sono pienamente d'accordo: la cassa chiusa è stata abbandonata proprio per la lentezza e la mancanza di punch (ad eccezione dei sistemi enormi...)
Per il resto, personalmente non me la sentirei di generalizzare: altrimenti perchè anche i costruttori che non badano a spese e ingombri si sarebbero anch'essi convertiti alla filosofia del bass-reflex? Audio Note ad esempio (e proprio sui modelli più grandi il cui litraggio avrebbe consentito risultati soddisfacenti anche in cassa chiusa).
Lo stesso vale per il posizionamento: esistono anche reflex anteriori, che da questo punto di vista risentono della parete posteriore esattamente come i sistemi "sealed".
Ad ogni modo credo che la cosa migliore sia attendere i commenti relativi alle Yamaha.


Ultima modifica di Andrea Gianelli il Ven 3 Ott 2008 - 21:08 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Cyan Ven 3 Ott 2008 - 21:02

[quote="Andrea Gianelli"]
banixj ha scritto:
In definitiva, sceglieresti le sopra citate Yamaha per il soggiorno di casa tua in abbinamento ad un classe T, in alternativa ai moderni e più abbordabili bass-reflex?

Solo una cosa: molti impianto da studio già usano l'amplificazione in classe D. Penso che anche con coppie di diffusori attivi da 900 euro si può avere un'ottima amplificazione in calsse D, che poco ha da invidiare alla classe T.
Loro dell'ambito professionale se ne sono accorti della qualità di questa classe, e misurando tutto con "righello", non negano le qualità della classe T e D, a differenza di come fanno molti audiofili rosikoni.
E' già da un po' di tempo che mi sto interessando al mondo professionale, o cmq a sistemi che loro utilizzano, come appunto amplificazione e CROSSOVER digitali. Spero solo che qualcun altro su questo forum se ne accorga, così che magari possiamo discutere a riguardo.
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Messaggio Da Andrea Gianelli Ven 3 Ott 2008 - 21:16

Cyan ha scritto:Solo una cosa: molti impianto da studio già usano l'amplificazione in classe D. Penso che anche con coppie di diffusori attivi da 900 euro si può avere un'ottima amplificazione in calsse D, che poco ha da invidiare alla classe T.
Loro dell'ambito professionale se ne sono accorti della qualità di questa classe, e misurando tutto con "righello", non negano le qualità della classe T e D, a differenza di come fanno molti audiofili rosikoni.
E' già da un po' di tempo che mi sto interessando al mondo professionale, o cmq a sistemi che loro utilizzano, come appunto amplificazione e CROSSOVER digitali. Spero solo che qualcun altro su questo forum se ne accorga, così che magari possiamo discutere a riguardo.
Pienamente d'accordo su tutto e posso assicurarti che sui vantaggi dei cross-over attivi e della vera bi-amplificazione (ben diversa dal bi-wiring che non porta a nulla di sostanziale) siamo almeno in due ad essercene accorti Wink: vedi in proposito il sistema di riferimento da me indicato tempo fa (http://t-class.niceboard.org/impianti-completi-oltre-i-1000-f39/sistema-di-riferimento-t-hifi-4000-euro-per-un-impianto-da-sogno-t545.htm).
Mi fa molto piacere poter aprire una costruttiva discussione su questi aspetti di estrema importanza per la qualità sonora Laughing
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Messaggio Da piesel Ven 3 Ott 2008 - 22:54

ragazzi.. mi sembra davvero che si stia discutendo sul sesso degli angeli Smile
sospensione pneomatica o bassreflex? io per esempio ho solo bassreflex e sto costruendo dei satellitini in cassachiusa aiutati da un sub pensato adoc.. ma finiti questi procederò con una versione a torre.. e poi con dei semidipoli.. (stile jamo r909).. e in mezzo c metterò anche un progetto monovia..
Ogni sistema ha una sua filosofia e il suo perchè, sempre se ben progettate.. giusto? a me piace anche ascoltare generi diversi con diffusori diversi.. ho ascoltato il piano in cassachiusa ed è strepitoso, come anche la tromba e anche la batteria.. chitarre viole contrabbassi invece li ascolto volentieri con i bassreflex ma nn a torre avrebbero un basso poco naturale e troppo profondo e lungo..
beh .. scusatemi .. tutte ste noie per dire che è solo questione di gusti Laughing

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Messaggio Da Andrea Gianelli Ven 3 Ott 2008 - 22:57

piesel ha scritto:ragazzi.. mi sembra davvero che si stia discutendo sul sesso degli angeli Smile
Ogni sistema ha una sua filosofia e il suo perchè, sempre se ben progettate.. giusto?
Giusto e pienamente condiviso Laughing
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Messaggio Da banixj Sab 4 Ott 2008 - 2:40

Ciao andrea,
il sito che hai visionato e' aggiornato alla formazione passata...
per qualche aggiornamento in piu' guardati http://www.myspace.com/dawnrise
In ogni caso io non suono nulla ma mi occupo della microfonazione, della registrazione multitraccia, dell'editing, del mixing e del mastering ormai dal 1994. Da poco in collaborazione con il nuovo chitarrista che ha uno studio molto rinomato nel metal da anni.
Nel mio piccolo studio abbiamo delle M-Audio biamplificate 38+38W con coni da 5,25 e tweeter in seta.
Sono in bass reflex con una risposta molto piatta e una resa fantastica indispensabile per sentire le piu' piccole distorsioni digitali che fanno schifo all'orecchio.
Nello studio del mio amico ci sono le Yamaha usate per il mixing finale, indispensabili per non eccedere in qualche frequenza. Suonano un po' impastate, analogiche, old style (collegate con Rotel) ma rendono molto bene le dinamiche ed il soundstage. Ad elevate distanze in effetti perdono parecchio, ed anche ad alti volumi.
Per fare i suoni in real time ustilizziamo delle Genelec biamplificate, bassreflex, molto potenti ed estremamente pulite che sarebbero ottime anche per l'impianto di casa. C'e' da lamentare solo un'estrema pulizia e fedelta' che alla lunga possono stancare... ma non me che infatti ho scelto B&Wper avere la freddezza della pura riproduzione del programma musicale.
In ogni caso il bass reflex e' indispensabile per una gamma dinamica ampia, da lamentare solo la criticita' del posizionamento, soprattutto se la porta reflex e' posteriore....
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 4 Ott 2008 - 10:41

Grazie mille per le preziose informazioni e le considerazioni pienamente condivise: io mi occupo di formazione commerciale e qualche hanno fa ero stato in uno studio di registrazione con un importante cliente che doveva lanciare un nuovo prodotto. Abbiamo ascoltato i brani musicali da utilizzare per quell'evento con delle grandi Genelec a tra vie (presumibilmente tri-amplificate): non dimenticherò mai la dinamica e la risposta sui bassi di quelle casse.
Ho ascoltato altre Genelec più piccole (presenti al Top Audio) ma sempre molto lontane da quei "mostri" veramente unici: un suono in cui non mancava nulla!
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Messaggio Da WAVETERM Sab 4 Ott 2008 - 14:00

Ciao, volevo solo suggerire, per avere un'idea del punch che possono dare le casse a sospensione pneumatica, di ascoltare, se ne avrete la possibilità delle vecchie Yamaha Ns-1000 o Ns-2000, adeguatamenta amplificate (intendo almeno 100-150 Wrms REALI).

Ciao
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 4 Ott 2008 - 15:19

WAVETERM ha scritto:Ciao, volevo solo suggerire, per avere un'idea del punch che possono dare le casse a sospensione pneumatica, di ascoltare, se ne avrete la possibilità delle vecchie Yamaha Ns-1000 o Ns-2000, adeguatamenta amplificate (intendo almeno 100-150 Wrms REALI).
Hello Sarebbe davvero interessante, anche se non credo occorrano potenze tanto elevate: non sempre ampli più potenti sono necessariamente più dinamici (soprattutto quelli di concezione meno recente).
In proposito posso dirti che ho sentito suonare delle vecchie Yamaha a 3 vie pilotate da una Fenice 20 in un ambiente enorme, con ottimi risultati Ok
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Messaggio Da Cyan Dom 5 Ott 2008 - 10:55

E le genelec a 3 vie hanno crossover attivo Very Happy .
Cmq, per dare un contributo alla discussione sulla sospensione pneumatica, devo dire che le casse grunding sono DA PAURA.
Le fanno tutte in cassa chiusa, ma hanno una dimanica mostruosa, e i modelli più grandi (che NON sono enormi) sono in grado di riprodurre i 30hz da non invidiare i subwoofer.
Posizionamento facilissimo, e qualità che secondo me si otterrebbe con diffusori dal prezzo molto più alto.
E poi, chissà perchè la maggior parte dei subwoofer hiend (home cinema end Very Happy ...) sono a sospensione pneumatica...
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Messaggio Da Andrea Gianelli Dom 5 Ott 2008 - 12:38

Cyan ha scritto:Cmq, per dare un contributo alla discussione sulla sospensione pneumatica, devo dire che le casse grunding sono DA PAURA.
Le fanno tutte in cassa chiusa, ma hanno una dimanica mostruosa, e i modelli più grandi (che NON sono enormi) sono in grado di riprodurre i 30hz da non invidiare i subwoofer.
Posizionamento facilissimo, e qualità che secondo me si otterrebbe con diffusori dal prezzo molto più alto.
Grazie per il feedback: le Indiana Line riportate in firma sono dei bass-reflex ma di dimensioni e configurazione simile alle vecchie Grundig a tre vie. Posso confermarti che per quanto riguarda la qualità del suono e la facilità di posizionamento non le cambierei con nessun altro diffusore. Pertanto non mi stupisco del fatto che le Grundig, da prodotto "consumer" possano suonare meglio di altri più "audiophile" (soprattutto nel costo...).
Quel che però m'incuriosisce è l'abbinamento all'ampli, dato che il buon robertor, esperto di tali prodotti, ha dovuto venderne tre coppie per incompatibilità con la classe T: pare che Grundig suoni bene solo con Grundig...eppure ricordo di un felice abbinamento T-Amp e Grundig BOX400 Mmm
Vorrei saperne di più Please

PS: mi piacerebbe sapere qualcosa anche del tuo impianto.
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