La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
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Andrea Gianelli
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Vincenzo ha scritto:
http://www.hupse.eu/radio/speakers/AD1255.htm
Non conosco il prussiano, mea culpa.
Pero' mi da tanto l'aria di..."legnosetto"....
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:Hai una stanza da 36 Mq, vivi da solo, non hai problemi condominiali, cosa ti costringe a una posizione cosi' infausta ?
Guarda che non sei piu' un ragazzino e si fa in fretta a metter su famiglia (tecnicamente parlando bastano 9 Mesi). Goditi ora la congettura favorevole e stacca quei benedetti diffusori che stanno chiedendo pietà perché nemmeno
quelli sono nati per lavorare così. A me stupisce che non ti sia ancora reso conto di un errore così esiziale.....
La posizione non è infausta, pur essendo obbligata dalla presenza di porte e finestre: chi è stato da me ne sa qualcosa, così come della qualità sonora ottenibile nella suddetta collocazione, la quale senza nulla togliere a trasparenza e definizione, migliora ulteriormente la coesione, cosa che nella musica dal vivo (acustica, vocale e orchestrale) c'è molto più che in qualsiasi impianto hi-fi (e dunque più il suono è pieno meglio è, a patto che non diventi chiuso o cupo, ma non è questo il caso).
Ciò detto, nessuno ha riscontrato i presunti errori che tu imputi e il posizionamento obbligato si è comunque rivelato premiante all'ascolto, sia al mio orecchio che all'orecchio di ascoltatori di gran lunga più "educati" (musicisti professionisti in primis). Ti faccio infatti notare che il woofer originale è stato sostituito da un altro, scelto anche in base alle esigenze di posizionamento: e qui un ringraziamento pubblico va all'amico Renato (il mitico ing. Fornasieri della Alcor), che guarda caso aveva usato il Philips Bombardon come woofer per i primi diffusori hi-fi da lui realizzati.
Pertanto non comprendo il tuo giudizio tanto categorico (diffusori che stanno chiedendo pietà, errore esiziale ecc.) senza mai aver ascoltato di persona nè aver dato alcun peso alle impressioni ricavate da coloro che invece lo hanno fatto. Devi ammettere che un minimo (giusto minimo) stupore è più che legittimo, no?
Ciò detto, nessuno ha riscontrato i presunti errori che tu imputi e il posizionamento obbligato si è comunque rivelato premiante all'ascolto, sia al mio orecchio che all'orecchio di ascoltatori di gran lunga più "educati" (musicisti professionisti in primis). Ti faccio infatti notare che il woofer originale è stato sostituito da un altro, scelto anche in base alle esigenze di posizionamento: e qui un ringraziamento pubblico va all'amico Renato (il mitico ing. Fornasieri della Alcor), che guarda caso aveva usato il Philips Bombardon come woofer per i primi diffusori hi-fi da lui realizzati.
Pertanto non comprendo il tuo giudizio tanto categorico (diffusori che stanno chiedendo pietà, errore esiziale ecc.) senza mai aver ascoltato di persona nè aver dato alcun peso alle impressioni ricavate da coloro che invece lo hanno fatto. Devi ammettere che un minimo (giusto minimo) stupore è più che legittimo, no?
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto: chi è stato da me ne sa qualcosa, così come della qualità sonora ottenibile nella suddetta collocazione, la quale senza nulla togliere a trasparenza e definizione, migliora ulteriormente la coesione, cosa che nella musica dal vivo (acustica, vocale e orchestrale) c'è molto più che in qualsiasi impianto hi-fi (e dunque più il suono è pieno meglio è, a patto che non diventi chiuso o cupo, ma non è questo il caso).
Infatti Andrea , se non vado errato un utente che diceva di avere le orecchie di una volpe volante , aveva affermato che il tuo era un ottimo setup paragonandolo ad uno del valore di 5000 euro , beninteso che a me una classificazione in base al costo mi pare una cavolata macroscopica ma tant'e'.
ciao ,
S.
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:
Devi ammettere che un minimo (giusto minimo) stupore è più che legittimo, no?
Amico caro non ho mica scritto che devi sospenderli sul soffitto con fili di seta.
Basta allontanarli di 30/40 cm dalle pareti e coprire tutte quelle micidiali superfici
riflettenti. Peraltro ci guadagnerebbe in estetica tutto l'ambiente.
Che te ne fai della vetrina?
Mica ci devi tenere il servizio buono o i trofei di
caccia alla poiana.
E porte e finestre al massimo sono una e una, non
e' un ufficio postale...
Magari avessi tutto quello spazio.....
Detto questo porgi a Renato i miei distinti saluti
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
mmmh....poiana o fenice ?bonghittu ha scritto:...i trofei di
caccia alla poiana.
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Invece il problema era semmai opposto: membrana leggerissima (cono in polistirolo dal peso "inesistente") e sospensione "assente" (il cono era tenuto posteriormente da un secondo anello di gomma, in aggiunta a quello centrale). Tuttavia il montaggio in cassa chiusa garantiva un ottimo controllo dell'escursione (potenzialmente lunghissima).bonghittu ha scritto:Vincenzo ha scritto:
http://www.hupse.eu/radio/speakers/AD1255.htm
Non conosco il prussiano, mea culpa.
Pero' mi da tanto l'aria di..."legnosetto"....
schwantz34 ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto: chi è stato da me ne sa qualcosa, così come della qualità sonora ottenibile nella suddetta collocazione, la quale senza nulla togliere a trasparenza e definizione, migliora ulteriormente la coesione, cosa che nella musica dal vivo (acustica, vocale e orchestrale) c'è molto più che in qualsiasi impianto hi-fi (e dunque più il suono è pieno meglio è, a patto che non diventi chiuso o cupo, ma non è questo il caso).
Infatti Andrea , se non vado errato un utente che diceva di avere le orecchie di una volpe volante , aveva affermato che il tuo era un ottimo setup paragonandolo ad uno del valore di 5000 euro , beninteso che a me una classificazione in base al costo mi pare una cavolata macroscopica ma tant'e'.
ciao ,
S.
Caro Sergio, ti segnalo anche il successivo commento di iano, abituato a prodotti di qualità, a partire proprio dai diffusori.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
iano chi ? quello del melograno ?
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
schwantz34 ha scritto:poiana o fenice ?
Ehehehehhehehehehehehehehehehehhehehe
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:
Invece il problema era semmai opposto: membrana leggerissima (cono in polistirolo dal peso "inesistente") e sospensione "assente" (il cono era tenuto posteriormente da un secondo anello di gomma, in aggiunta a quello centrale).
Tuttavia il montaggio in cassa chiusa garantiva un ottimo controllo dell'escursione (potenzialmente lunghissima).
Molto interessante. Per legnosetto intendo difficile da controllare
in relazione agli standard attuali. Sia chiaro che si tratta di
impressioni. Fermorestando che il polistirolo secondo me
non e' longevo come altri materiali. Non dico che si possa
sfarinare come come un golem di fango postpluviale
ma per le alterazioni elastiche dovute al tempo.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Wasky.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto:
Devi ammettere che un minimo (giusto minimo) stupore è più che legittimo, no?
Amico caro non ho mica scritto che devi sospenderli sul soffitto con fili di seta.
Basta allontanarli di 30/40 cm dalle pareti e coprire tutte quelle micidiali superfici
riflettenti. Peraltro ci guadagnerebbe in estetica tutto l'ambiente.
Che te ne fai della vetrina?
Mica ci devi tenere il servizio buono o i trofei di
caccia alla poiana.
E porte e finestre al massimo sono una e una, non
e' un ufficio postale...
Magari avessi tutto quello spazio.....
Detto questo porgi a Renato i miei distinti saluti
Il mio stupore aumenta ulteriormente: non sei mai stato da me, mai hai visto la mia sala, eppure sei certo sul da farsi.
Le porte sono tre: quella d'ingresso + due a soffietto (una per accedere alla zona notte e una alla cucina), mentre le finestre sono anch'esse tre.
Posso garantirti che distanziare le casse di 30/40 cm vuol dire rischiare di sbatterci contro ogni volta che si entra in casa: certo che se non conosci minimamente la situazione...
Vedi, caro amico, l'idea di creare questo argomento è nata proprio dai vincoli che ogni ambiente impone, anche il più grande e anche in assenza di esigenze di altre persone. Pertanto mi sono detto: "se è così per me, figurarsi per molti altri". Ed ecco una discussione che sta diventando chilometrica: mi fa piacere, perchè è segno di un tema di comune interesse.
Per il resto, rivoluzionare la casa in funzione dei diffusori significa a mio avviso darla vinta a produttori incapaci (o meglio poco motivati dagli appassionati stessi) a creare casse facilmente inseribili in ambienti domestici, oltre che rinunciare (almeno in parte) ad una casa che rappresenti il nostro modo di essere (che va ben oltre il nostro impianto).
A quale nome devo porgere i saluti a Renato?
Me ne stavo dimenticando un'altra volta: se hai occasione di passare da queste parti sei il benvenuto!
Le porte sono tre: quella d'ingresso + due a soffietto (una per accedere alla zona notte e una alla cucina), mentre le finestre sono anch'esse tre.
Posso garantirti che distanziare le casse di 30/40 cm vuol dire rischiare di sbatterci contro ogni volta che si entra in casa: certo che se non conosci minimamente la situazione...
Vedi, caro amico, l'idea di creare questo argomento è nata proprio dai vincoli che ogni ambiente impone, anche il più grande e anche in assenza di esigenze di altre persone. Pertanto mi sono detto: "se è così per me, figurarsi per molti altri". Ed ecco una discussione che sta diventando chilometrica: mi fa piacere, perchè è segno di un tema di comune interesse.
Per il resto, rivoluzionare la casa in funzione dei diffusori significa a mio avviso darla vinta a produttori incapaci (o meglio poco motivati dagli appassionati stessi) a creare casse facilmente inseribili in ambienti domestici, oltre che rinunciare (almeno in parte) ad una casa che rappresenti il nostro modo di essere (che va ben oltre il nostro impianto).
A quale nome devo porgere i saluti a Renato?
Me ne stavo dimenticando un'altra volta: se hai occasione di passare da queste parti sei il benvenuto!
bonghittu ha scritto:Molto interessante. Per legnosetto intendo difficile da controllare in relazione agli standard attuali. Sia chiaro che si tratta di impressioni. Fermorestando che il polistirolo secondo me non e' longevo come altri materiali. Non dico che si possa sfarinare come come un golem di fango postpluviale ma per le alterazioni elastiche dovute al tempo.
Ragione per la quale tali amatissime casse sono state vendute: l'altoparlante dopo quasi trent'anni (con situazioni da battaglia alle spalle) appariva ancora integro e perfetto (come nuovo), tuttavia è come se avesse "perso voce" col tempo (bassi meno tesi e presenti, sempre più leggeri rispetto alle medioalte).
Così trovarono felice collocazione, insieme all'Akai, nel piccolo appartamento di mio cugino, dove la pressione acustica alle basse frequenze risultava giusta e abbondante.
Così trovarono felice collocazione, insieme all'Akai, nel piccolo appartamento di mio cugino, dove la pressione acustica alle basse frequenze risultava giusta e abbondante.
Ultima modifica di Andrea Gianelli il Gio 12 Nov 2009 - 19:05 - modificato 1 volta.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto: Me ne stavo dimenticando un'altra volta: se hai occasione di passare da queste parti sei il benvenuto!
Andrea , non per denigrare l'hinterland milanese , barbaiana , Rho , Pero e zone limitrofe , ma mi auguro per te che sia tu ad avere occasione di passare dalle parti di Bonghittu ....
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
schwantz34 ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto: Me ne stavo dimenticando un'altra volta: se hai occasione di passare da queste parti sei il benvenuto!
Andrea , non per denigrare l'hinterland milanese , barbaiana , Rho , Pero e zone limitrofe , ma mi auguro per te che sia tu ad avere occasione di passare dalle parti di Bonghittu ....
Me lo auguro anch'io, caro Sergio, e grazie per l'augurio: S. Pietro all'Olmo è decisamente più bello e suggestivo delle località da te citate, ma non certo paragonabile alla Sardegna.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:
[justify] Il mio stupore aumenta ulteriormente: non sei mai stato da me,
mai hai visto la mia sala, eppure sei certo sul da farsi.
Ho visto le foto del tuo meeting. Anzi e' proprio la prima cosa che
ho visto entrando in questo forum svariati mesi fa. E sai cosa ho pensato,
gentile amico? Peccato non possa allontanare i diffusori dalla parete ed
eliminare quella vetrinetta e quello specchio salvaspazio
Questo perche' ignoravo che fosse cosi' grande e del resto da neo-iscritto
mi sarebbe parso arrogante sindacare sul focolare altrui. Ma vedi alla
base di tutto e' che io ho eliminato qualunque superficie riflettente ma
sono penalizzato da una porta vetri che vibrano quando esagero con
il volume (basta aprire la porta e tirar giu' l'avvolgibile ma in questo periodo
non e' confortevole dal punto di vista climatico). E tu che hai tanto spazio
invece ti tieni due mobili cosi'. Non dico di trasformarli in legna da ardere
per l'agnello della natività ventura ma almeno coprire specchi e vetri con
qualcosa, alla peggio una pellicola assorbente.
Andrea Gianelli ha scritto:
Posso garantirti che distanziare le casse di 30/40 cm vuol dire rischiare di sbatterci
contro ogni volta che si entra in casa: certo che se non conosci minimamente la situazione...
Ma gli amici servono per trovare una soluzione ai propri drammi. Nel tuo caso puoi
usare dei marker con materiale fosforescente o, meglio ancora, delle lampade
notturne da usare come riferimento al buio.
Meglio ancora una lampada a fotocellula che si accende non appena apri la porta.
Con un paio di deca dovresti cavartela.
Andrea Gianelli ha scritto:
A quale nome devo porgere i saluti a Renato?
Ehh magari avessi amicizie cosi' altolocate. Era un simpatico
intermezzo scherzoso.
Andrea Gianelli ha scritto:
Me ne stavo dimenticando un'altra volta: se hai occasione di passare da queste parti sei il benvenuto!
Naturalmente.
Magari si va a mangiare in comitiva sui navigli conosco un paio di ristorantini
simpatici con tanto di musica dal vivo....
Ovviamente se capiti in Sardegna sei prenotato per una mangiata
di specialità tipiche.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Non capisco perchè si è passati da Palo a Frasca nel topic dove, se non erro Andrea asseriva la mancanza di frequenze basse all'interno di locali sottodimensionati
Mesa che una idea me la sono fatta, se andiamo su date e nomi è più facile jobbare la gente
Ecco una cosa che Sergio dovrebbe evitare nel forum l'utente "Tuttologo"
Quanta amarezza
Mesa che una idea me la sono fatta, se andiamo su date e nomi è più facile jobbare la gente
Ecco una cosa che Sergio dovrebbe evitare nel forum l'utente "Tuttologo"
Quanta amarezza
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Se appurato che i dati indicati in apertura come certi da membro identificato come ben qualificato risultano poi errati, non mi sembrerebbe logico che un niubbo per scoprire che non sono corretti si dovesse leggere x pagine (anche perché non è detto che arrivi in fondo).wasky ha scritto:Non capisco perchè si è passati da Palo a Frasca nel topic dove, se non erro Andrea asseriva la mancanza di frequenze basse all'interno di locali sottodimensionati
Mesa che una idea me la sono fatta, se andiamo su date e nomi è più facile jobbare la gente
Ecco una cosa che Sergio dovrebbe evitare nel forum l'utente "Tuttologo"
Quanta amarezza
Suggerimento: mettere in questi casi una errata corrige oppure un avviso di leggere l'intero 3d?
pallapippo- Membro classe oro
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- Sorgenti:
cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Ecco una cosa che Sergio dovrebbe evitare nel forum l'utente "Tuttologo"
Se ti riferisci a me mi dispiace moltissimo. Non ci tengo a
passare per tuttologo ne per specialista del ciuffolo.
Se ho dato quell'impressione allora e' meglio che non scriva
piu' una virgola....
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:wasky ha scritto:
Ecco una cosa che Sergio dovrebbe evitare nel forum l'utente "Tuttologo"
Se ti riferisci a me mi dispiace moltissimo. Non ci tengo a
passare per tuttologo ne per specialista del ciuffolo.
Se ho dato quell'impressione allora e' meglio che non scriva
piu' una virgola....
Ma ci mancherebbe che il contenuto della frase fosse rivolto a te se ti ho dato questa impressione ti prego di scusarmi non era nelle mie intenzioni sono mortificato Bonghittu mi spiace
Il mio era un richiamo al contenuto iniziale del topic e senza offesa anche per Andrea ci mancherebbe.
Esco dal Topic non ha più interesse per me
Roberto
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Esco dal Topic non ha più interesse per me
5 birre per scusarmi
Per me se ti senti di riprendere l'argomento
fai una gran cosa perché abbiamo molto
da imparare in materia di acustica....
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Come dicevo a qualcuno , qua ci sono ragazzi intelligenti ...
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:wasky ha scritto:
Esco dal Topic non ha più interesse per me
5 birre per scusarmi
Per me se ti senti di riprendere l'argomento
fai una gran cosa perché abbiamo molto
da imparare in materia di acustica....
Non devi scusarti ci mancherebbe altro amico mio ovvio che, le birre le accetto volentieri io metto il bonghetto
Non esco dal topic perchè c'è stato il qui pro quò tra te e me ma, perchè ormai privo di interesse visto che si è andati off topic senza definire l'argomento
Roberto
Edit
PS:
Bonghittu la soluzione migliore resta sempre DRC
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Non devi scusarti ci mancherebbe altro amico mio
ovvio che, le birre le accetto volentieri io metto il bonghetto
Ottimo programma, un po' di casino non fa male
wasky ha scritto:
Non esco dal topic perchè c'è stato il qui pro quò tra te e me ma, perchè ormai
privo di interesse visto che si è andati off topic senza definire l'argomento
Hai ragione. Perché ho scritto che ritengo il problema un falso
problema? Semplicemente perché i nostri ambienti sono permeabili
alle basse frequenze. Fine del problema
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Hai PVT
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"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Bene, cari amici, eccoci rientrati nel vero argomento della discussione da me creata: la riproduzione delle basse frequenze in ambiente.
Colgo l'occasione per rispondere a bonghittu, ringraziandolo per le dritte ma anche per confermargli che la resa sonora ottenuta non mi spinge assolutamente ad intervenire sull'ambiente. Tra l'altro uno degli obiettivi dei miei meeting e della mia volontaria attività di consulente di hi-fi accessibile è proprio quello di individuare/sperimentare soluzioni compatibili con ogni ambiente domestico. Pertanto la mia sala ha anche questa funzione "dimostrativa".
Dato che ho menzionato Renato Fornasieri, reputo utile in tale sede spendere qualche parola in più sul simpatico e davvero preparatissimo personaggio, che iniziò a studiare lo specifico problema della riproduzione delle basse frequenze nel lontano 1957, per poi trovare diverse soluzioni davvero innovative nel corso della sua lunga e brillante carriera: dal Philips Bombardon in un fustino da detersivo accordato ad hoc sino alle originali applicazioni dellla filosofia del bass-reflex ben note a tutti i conoscitori ed estimatori della produzione Indiana Line. Altre informazioni disponibili al link http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Fornasieri.
Chiusa parentesi, reputo doveroso continuare la riflessione prendendo spunto anche dai vostri preziosi contributi.
Se un grande ambiente migliora (potenzialmente e teoricamente) l'effettiva percezione delle basse frequenze, è pur vero che esso richiede diffusori più grandi e complessi, che siano in grado di scendere molto di più in frequenza con adeguata pressione sonora ma mantenendo nel contempo il giusto smorzamento, indispensabile per ottenere bassi veloci, precisi e definiti (principale ragione tecnica che ha spinto a passare da un grande woofer a due più piccoli).
Pertanto l'ambiente grande ha potenzialità in più ma anche maggiori criticità: anche in questo convengo col buon Lucio Cadeddu sulla maggior facilità nel far suonare bene una stanzetta rispetto ad un ambiente ampio. Infatti i bassi non sono solo questione di frequenza ma anche e soprattutto di percezione relativa: in un ambiente piccolo, senza bisogno di diffusori molto estesi in basso, con una coppia di minidiffusori ben progettati e di qualità si avrà una maggiore probabilità di percepire un suono profondo, completo e fedele. Il tutto con minori sforzi e minor costo.
A questo punto mi fermo, dato che le mie competenze in materia non mi permettono di andare oltre, lasciando la parola a tutti coloro che hanno qualcosa ancora da aggiungere: non c'è una regola universale, ma anche per questo ulteriori contributi saranno particolarmente preziosi e indubbiamente utili a molti.
Colgo l'occasione per rispondere a bonghittu, ringraziandolo per le dritte ma anche per confermargli che la resa sonora ottenuta non mi spinge assolutamente ad intervenire sull'ambiente. Tra l'altro uno degli obiettivi dei miei meeting e della mia volontaria attività di consulente di hi-fi accessibile è proprio quello di individuare/sperimentare soluzioni compatibili con ogni ambiente domestico. Pertanto la mia sala ha anche questa funzione "dimostrativa".
Dato che ho menzionato Renato Fornasieri, reputo utile in tale sede spendere qualche parola in più sul simpatico e davvero preparatissimo personaggio, che iniziò a studiare lo specifico problema della riproduzione delle basse frequenze nel lontano 1957, per poi trovare diverse soluzioni davvero innovative nel corso della sua lunga e brillante carriera: dal Philips Bombardon in un fustino da detersivo accordato ad hoc sino alle originali applicazioni dellla filosofia del bass-reflex ben note a tutti i conoscitori ed estimatori della produzione Indiana Line. Altre informazioni disponibili al link http://it.wikipedia.org/wiki/Renato_Fornasieri.
Chiusa parentesi, reputo doveroso continuare la riflessione prendendo spunto anche dai vostri preziosi contributi.
Se un grande ambiente migliora (potenzialmente e teoricamente) l'effettiva percezione delle basse frequenze, è pur vero che esso richiede diffusori più grandi e complessi, che siano in grado di scendere molto di più in frequenza con adeguata pressione sonora ma mantenendo nel contempo il giusto smorzamento, indispensabile per ottenere bassi veloci, precisi e definiti (principale ragione tecnica che ha spinto a passare da un grande woofer a due più piccoli).
Pertanto l'ambiente grande ha potenzialità in più ma anche maggiori criticità: anche in questo convengo col buon Lucio Cadeddu sulla maggior facilità nel far suonare bene una stanzetta rispetto ad un ambiente ampio. Infatti i bassi non sono solo questione di frequenza ma anche e soprattutto di percezione relativa: in un ambiente piccolo, senza bisogno di diffusori molto estesi in basso, con una coppia di minidiffusori ben progettati e di qualità si avrà una maggiore probabilità di percepire un suono profondo, completo e fedele. Il tutto con minori sforzi e minor costo.
A questo punto mi fermo, dato che le mie competenze in materia non mi permettono di andare oltre, lasciando la parola a tutti coloro che hanno qualcosa ancora da aggiungere: non c'è una regola universale, ma anche per questo ulteriori contributi saranno particolarmente preziosi e indubbiamente utili a molti.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 12.07.08
Numero di messaggi : 2608
Località : S. Pietro all'Olmo
Provincia : Milano
Occupazione/Hobby : Consulente
Impianto : Lettore Philips CD460, amplificatore "BeoAffordable" (con modulo Bang&Olufsen ICEpower 50ASX2 e pre phono/linea integrati by Camillo Gianelli), diffusori a sospensione pneumatica Boston Acoustics T-930 "improved" con woofer Indiana Line W20.
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:
Colgo l'occasione per rispondere a bonghittu, ringraziandolo per le dritte ma anche per confermargli che la resa sonora ottenuta non mi spinge assolutamente ad intervenire sull'ambiente. Tra l'altro uno degli obiettivi dei miei meeting e della mia volontaria attività di consulente di hi-fi accessibile è proprio quello di individuare/sperimentare soluzioni compatibili con ogni ambiente domestico. Pertanto la mia sala ha anche questa funzione "dimostrativa".
Andrea il mio discorso non voleva mettere in dubbio le tue certezze ma offrirti una
possibilità di migliorare la resa a costo zero in base ad alcune banalissime osservazioni
fotografiche. Non credo che sia un dramma spostare le casse, coprire vetri e specchi
con un drappo in panno. Alla peggio per fare un test puoi usare un lenzuolo in mollettone
o un sacco a pelo aperto. Tutti oggetti semplici da ricoverare una volta terminata la
sessione di ascolto.
Crei l'impronta della cassa con scotch da battiscopa e il gioco e' fatto.
Le tieni cosi' per una settimana e poi ci racconterai come e' andato questo tentativo.
Sic et simpliciter.
Andrea Gianelli ha scritto:
Chiusa parentesi, reputo doveroso continuare la riflessione prendendo spunto anche dai vostri preziosi contributi.
Se un grande ambiente migliora (potenzialmente e teoricamente) l'effettiva percezione delle basse frequenze, è pur vero che esso richiede diffusori più grandi e complessi, che siano in grado di scendere molto di più in frequenza con adeguata pressione sonora ma mantenendo nel contempo il giusto smorzamento, indispensabile per ottenere bassi veloci, precisi e definiti (principale ragione tecnica che ha spinto a passare da un grande woofer a due più piccoli).
Pertanto l'ambiente grande ha potenzialità in più ma anche maggiori criticità: anche in questo convengo col buon Lucio Cadeddu sulla maggior facilità nel far suonare bene una stanzetta rispetto ad un ambiente ampio. Infatti i bassi non sono solo questione di frequenza ma anche e soprattutto di percezione relativa: in un ambiente piccolo, senza bisogno di diffusori molto estesi in basso, con una coppia di minidiffusori ben progettati e di qualità si avrà una maggiore probabilità di percepire un suono profondo, completo e fedele. Il tutto con minori sforzi e minor costo.
A mio modestissimo avviso la cosa e' molto piu' complicata del semplice dualismo Ambiente grande/piccolo.
Azzardo che cosiderando una fascia abbastanza ampia, diciamo tra i 15 e i 40 Mq (qualitativamente, gli
aspetti da valutare piu' importanti siano
a) Morfologia della pianta
b) Altezza e geometria del soffitto
c) Trattamento delle pareti contrapposte
ai diffusori e del pavimento.
d) Elementi di arredo della stanza ed eventuali
trappole acustiche accordate.
Credo che questi aspetti siano assolutamente
da valutare prima ancora della scelta di tutto
il resto e delle dimensioni stesse dell'ambiente.
Credo comunque che tu abbia frainteso l'editoriale
di LC relativo al posizionamento. Lo dico bonariamente
perché la mia impressione è che l'oggetto principale
fossero una tipologia di diffusori nati con uno scopo
ben preciso: suonare in ambienti di ridotte dimensioni
e senza grandi possibilità di posizionamento (appunto
da libreria). La tesi, a mio avviso condivisibile, e' che se il
diffusore da libreria ha bisogno di stand, punte e contropunte
per poter avere un comportamento decente tanto vale orientarsi
su un diffusore a torre di pari impronta che in se risolve
già molti problemi.
bonghittu- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 09.04.09
Numero di messaggi : 4292
Località : Poetto Beach(CA)
Provincia : CA
Impianto :- Spoiler:
Khadas Tone Board - NAD C350 - ProAc EBT
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
E' arrivata la risposta dal mitico Marco59
http://www.costruirehifi.net/forum/viewtopic.php?f=97&t=1510&p=28518&sid=d002b2602c907bd1ed124a3d4de3bad8#p28518
Buoni bassi in cameretta
Roberto
http://www.costruirehifi.net/forum/viewtopic.php?f=97&t=1510&p=28518&sid=d002b2602c907bd1ed124a3d4de3bad8#p28518
Buoni bassi in cameretta
Roberto
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
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