Lana Del Rey - Young and Beautiful

Da Silver Black Mer 4 Giu 2014 - 17:40

Mi piace la Lana!

Da emmeci Mer 4 Giu 2014 - 17:49

Si... ha un look molto "Cotton Club"! Hehe

Da maxanton Mer 4 Giu 2014 - 20:00

sull'Espresso ne parlano molto bene. Voi l'avete ascoltato tutto il CD?

Da potowatax Mer 4 Giu 2014 - 23:01

Veramente interessante lei... ma il video che fa il verso a "Fantasia" cosa c'entra???
Chi ne sa di più parli!!!

Da scontin Ven 3 Ott 2014 - 11:31

Da qualche giorno ho il CD in oggetto.
Devo sdire che mi sta piacendo molto.

Già il primo lasciava intradavedere qualcosa in alcuni pezzi, ma molto confuso musicalmente, sospeso trà retrò, rockabilly, dance, hip hop ed altro in un guazzabuglio un po' imbarazzante.

Ora invece la bella Lana pare aver preso una direzione.
Un gusto caldo retrò e vintage in ogni traccia...... come se una cantante degli anni '50 fosse entrata in uno studio di registrazione del 2014, e, dopo un piccolo smarrimento iniziale, avesse cominciato a dar fiato alle sue sensualissime corde vocali.

Ottimo Cool

Da Nadir81 Gio 26 Lug 2018 - 16:07

Piace anche a me, specialmente l'album Ultraviolence

Da Kha-Jinn Gio 26 Lug 2018 - 16:36

Mah, immagino che il suo stile possa piacere ma è tutto autotune, al suo posto potrei benissimo esserci io che quando canto sotto la doccia faccio scappare l'accappatoio e le nostre voci sarebbero comunque identiche tanto è taroccata.

Da Nadir81 Gio 26 Lug 2018 - 16:45

Questo è vero, però il prodotto nell'insieme funziona, e in quanto a taroccare ahimè, sono davvero in tanti...pensa che i Dream Theater sono 25 anni che taroccano i live in studio, sostituendo soprattutto le parti vocali (Labrie è ormai esilarante quando canta, dovrebbero sostituirlo)...ma loro hanno pretese di essere mostri di tecnica e non dovrebbero taroccare, la Del Rey invece non pretende nulla e ci sta, così come la voce carica ad effetti è difficilmente riproducibile dal vivo.
Ecco, mi infastidiscono più i Dream Theater che taroccano addirittura i live ufficiali (non solo i dischi, quelli ormai è scontato) che la Del Rey che pompa e aggiusta la voce in studio.

Da Kha-Jinn Gio 26 Lug 2018 - 16:54

Nadir81 ha scritto:Questo è vero, però il prodotto nell'insieme funziona, e in quanto a taroccare ahimè, sono davvero in tanti...pensa che i Dream Theater sono 25 anni che taroccano i live in studio, sostituendo soprattutto le parti vocali (Labrie è ormai esilarante quando canta, dovrebbero sostituirlo)...ma loro hanno pretese di essere mostri di tecnica e non dovrebbero taroccare, la Del Rey invece non pretende nulla e ci sta, così come la voce carica ad effetti è difficilmente riproducibile dal vivo.
Ecco, mi infastidiscono più i Dream Theater che taroccano addirittura i live ufficiali (non solo i dischi, quelli ormai è scontato) che la Del Rey che pompa e aggiusta la voce in studio.

Ma infatti ti dirò, a me neanche dispiace più di tanto Lana Del Rey, nel complesso ha scelto uno stile particolare con cui si è distinta dalla massa e a pelle penso che sarà una di quelle che dureranno nel tempo. Che poi per carità, magari saprà pure cantare sul serio, ma allo stato attuale più "che bella voce" si dovrebbe dire "che bravo tecnico del suono".

Riguardo i Dream Theater... sarò onesto, sarà che non saprò apprezzarli, ma a parte un paio di brani mi annoiano a morte. Se voglio ascoltare un po' di tecnica preferisco il jazz, IMHO.

Da Nadir81 Gio 26 Lug 2018 - 16:59

Quando nel 2014 Peter Hammill ha ricevuto la laurea honoris causa a Piacenza ha anche affrontato questo aspetto...per la serie "oggi basta fare "Undo" sul software e registri quante volte vuoi e scegli o aggiusti, ma all'epoca il master analogico costava soldi e o eri bravo e ti riusciva la prima volta, oppure il disco te lo potevi scordare".
Infatti solitamente si entrava per la prima volta in studio solo dopo innumerevoli concerti...pensa ad esempio ai Queen che prima di esordire con un disco han fatto tre anni pieni di concerti.

Da Kha-Jinn Gio 26 Lug 2018 - 17:55

Nadir81 ha scritto:Quando nel 2014 Peter Hammill ha ricevuto la laurea honoris causa a Piacenza ha anche affrontato questo aspetto...per la serie "oggi basta fare "Undo" sul software e registri quante volte vuoi e scegli o aggiusti, ma all'epoca il master analogico costava soldi e o eri bravo e ti riusciva la prima volta, oppure il disco te lo potevi scordare".
Infatti solitamente si entrava per la prima volta in studio solo dopo innumerevoli concerti...pensa ad esempio ai Queen che prima di esordire con un disco han fatto tre anni pieni di concerti.

Indubbiamente tutto col digitale è diventato più semplice, pensa all'inventrice del bianchetto che al tempo fu vista come la reincarnazione di Gesù Cristo da chiunque lavorasse in un ufficio. Laughing

Tornando seri, il 90% della musica che ascolto proviene dagli '70 e '80, non me la sento di dire che prima i musicisti fossero più capaci perché sicuramente anche oggi esistono artisti competenti, ma la profondità e le emozioni che mi da la musica di quegli anni non la ritrovo nella musica di oggi. E no, non parlo per nostalgia, in quegli ancora non esistevo.

Da mumps Gio 26 Lug 2018 - 17:59

lana del ray è la mia crush
cmq credo che la qualità superiore della musica del tempo dipenda dal fatto che registravano su banchi che costavano quanto l'ingaggio di CR7 e non con roba digitale da due soldi come fanno adesso

Da Nadir81 Gio 26 Lug 2018 - 18:24

Anch'io mi emoziono con la musica del periodo 1967-1983 , e molto meno col periodo successivo. Qualcosa c'è, ma quegli anni erano magici, c'era più intensità.

Da ftalien77 Ven 27 Lug 2018 - 9:59

Non concordo. Negli '80 e dopo sono uscite cose pregevolissime e molto emozionanti, sia in tema di musica "dura" (Guns, Savatage, Metallica), sia in tema di musica "pop" (Michael Jackson, Midge Ure e davvero moltissimi altri), sia in tema di musica "diversa", dalla new age all'elettronica (Play di Moby è una meraviglia e Random Access Memories dei Daft Punk è un'opera d'arte). Per non parlare poi di un maestro assoluto che tutti voi, brutti ignoranti Laughing

dovreste adorare: Alan Parsons. Uomo a cavallo tra le ere che citate. C'era dentro fino al collo, prima, e c'è stato anche dopo.

Quello che è cambiato in modo fondamentale è il tipo di suono che si produce, fondamentalmente caldo e poco puntuto prima, nervoso, brillante, frizzante, esasperato, dopo, salvo poi trovare questo brutto carattere compresso al massimo per far suonare bene e forte roba da due lire.

Negli 80, ma ancora nei 90, c'erano gli stereo in casa, le macchine uscivano di fabbrica con dei buchi che si andavano a riempire dall'installatore, esistevano i negozi di dischi. E' cambiato tutto, adesso vi piegate alla schiavitù, mascherata da libertà, dello streaming, ma si può godere comunque.

Ancora oggi, con album moderni, se trovate una registrazione non troppo compressa potete equalizzare in stile "seventies" e ritrovare quel suono, basta buttare giù gli alti e scaldare (alzare) i medio bassi.

Il cambiamento di gusti è evidente proprio nelle rimasterizzazioni degli album degli Alan Parsons Project. Io quelli che si trovano su Spotify o quelli che ho su Play Music (mi hanno assegnato la loro versione, ovvero quella rimasterizzata, invece che uppare il mio flac originale) li trovo enormemente diversi, eppure sono gli stessi spartiti, le stesse voci...