Quasi Lilliput
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Alessandro LXIV
PHIL MASNAGH
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Quasi Lilliput
Lilliput è un famoso amplificatore single ended "tutto-triodi". Molti di voi lo conosceranno. Il progetto è apparso su Costruire Hi-Fi N°24 a firma di Ciro Marzio. Correva l'anno 1996.
Il circuito è un classico, con un triodo di segnale che pilota un triodo di potenza. Ci sono solo due valvole per i due canali stereo: una E88CC/6922 che contiene i due triodi delle sezioni driver, e una 6080WC che contiene i due triodi finali.
La potenza d'uscita è 2,5W+2,5W su 8 Ohm, ed è ancora prodotto dalla famosa ditta di Napoli che l'ha lanciato. Solo che il prezzo non è proprio lillipuziano: 900 Euri la versione standard e 1120 quella ottimizzata.
La strada che mi ha portato al Lilliput è un po' sbilenca: avevo acquistato due trasformatori d'uscita per il single ended di EL34 proposto da Nuova Elettronica, salvo poi accorgermi che la loro impedenza era un po' bassina: solo 2.000 Ohm. Quando mi accorsi che i TU del Lilliput avevano impedenza di 1.400 Ohm, acquistai una 6080WC per farci lavorare quei trasformatori, anche a costo di perdere della potenza...
Nel corso degli anni il circuito è stato montato e rimontato in forma sperimentale per testare varie soluzioni circuitali. Tra queste la più amata è il carico induttivo per gli anodi dei triodi pilota. Da qui il nome "Quasi Lilliput" che ho dato alla discussione. Adesso, dopo qualche anno passato nel dimenticatoio, ho intenzione di rispolveralo per renderlo finalmente un finale completo e inscatolato.
Cominciamo dunque dalla scatola:
Questo è lo studio con due manopole, una per la selezione ingressi ed l'altra per il volume. La disposizione interna dei ferri sarà circa così:
In basso a destra il trasformatore di alimentazione. Sopra ad esso l'induttanza del filtro a pi-greco dell'anodica. Una paratia metallica dividerà questa sezione dal resto (tratto di pennarello verticale a sinistra del TA).
In basso al centro e a sinistra i due trasformatori d'uscita, e a sinistra delle valvole la doppia induttanza di carico anodico per i triodi driver. Però proprio oggi ho appreso da Mau749 che le induttanze si possono sostituire con "giratori" a mosfet: quattro resistenze un condensatore e un mosfet da pochi centesimi e il gioco è fatto.
Diciamo che il progetto è in progress: non c'è niente di congelato se non le due valvole e i tre trasformatori. Le induttanze le possiamo anche sostituire con i giratori. Ogni suggerimento è benvenuto.
Il circuito è un classico, con un triodo di segnale che pilota un triodo di potenza. Ci sono solo due valvole per i due canali stereo: una E88CC/6922 che contiene i due triodi delle sezioni driver, e una 6080WC che contiene i due triodi finali.
La potenza d'uscita è 2,5W+2,5W su 8 Ohm, ed è ancora prodotto dalla famosa ditta di Napoli che l'ha lanciato. Solo che il prezzo non è proprio lillipuziano: 900 Euri la versione standard e 1120 quella ottimizzata.
La strada che mi ha portato al Lilliput è un po' sbilenca: avevo acquistato due trasformatori d'uscita per il single ended di EL34 proposto da Nuova Elettronica, salvo poi accorgermi che la loro impedenza era un po' bassina: solo 2.000 Ohm. Quando mi accorsi che i TU del Lilliput avevano impedenza di 1.400 Ohm, acquistai una 6080WC per farci lavorare quei trasformatori, anche a costo di perdere della potenza...
Nel corso degli anni il circuito è stato montato e rimontato in forma sperimentale per testare varie soluzioni circuitali. Tra queste la più amata è il carico induttivo per gli anodi dei triodi pilota. Da qui il nome "Quasi Lilliput" che ho dato alla discussione. Adesso, dopo qualche anno passato nel dimenticatoio, ho intenzione di rispolveralo per renderlo finalmente un finale completo e inscatolato.
Cominciamo dunque dalla scatola:
Questo è lo studio con due manopole, una per la selezione ingressi ed l'altra per il volume. La disposizione interna dei ferri sarà circa così:
In basso a destra il trasformatore di alimentazione. Sopra ad esso l'induttanza del filtro a pi-greco dell'anodica. Una paratia metallica dividerà questa sezione dal resto (tratto di pennarello verticale a sinistra del TA).
In basso al centro e a sinistra i due trasformatori d'uscita, e a sinistra delle valvole la doppia induttanza di carico anodico per i triodi driver. Però proprio oggi ho appreso da Mau749 che le induttanze si possono sostituire con "giratori" a mosfet: quattro resistenze un condensatore e un mosfet da pochi centesimi e il gioco è fatto.
Diciamo che il progetto è in progress: non c'è niente di congelato se non le due valvole e i tre trasformatori. Le induttanze le possiamo anche sostituire con i giratori. Ogni suggerimento è benvenuto.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
Data la mia incompetenza tecnica, non posso che dirti bell'oggetto (che dovrebbe venir fuori)
Alessandro LXIV- Membro classe oro
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Re: Quasi Lilliput
L'idea mi piace, soprattutto perché io invece per i mobili sono molto più "spartano".
Solo una cosa: la 6080 scalda davvero parecchio e quindi prevederei un camino verticale per migliorarne la ventilazione.
Hai già previsto lo schema ed i punti di funzionamento, che valore hanno le induttanze?
Ricorda che la 6922/E88CC accetta mal volentieri tensioni di placca superiori ai 130/150V.
Solo una cosa: la 6080 scalda davvero parecchio e quindi prevederei un camino verticale per migliorarne la ventilazione.
Hai già previsto lo schema ed i punti di funzionamento, che valore hanno le induttanze?
Ricorda che la 6922/E88CC accetta mal volentieri tensioni di placca superiori ai 130/150V.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:L'idea mi piace, soprattutto perché io invece per i mobili sono molto più "spartano".
Solo una cosa: la 6080 scalda davvero parecchio e quindi prevederei un camino verticale per migliorarne la ventilazione.
Hai già previsto lo schema ed i punti di funzionamento, che valore hanno le induttanze?
Ricorda che la 6922/E88CC accetta mal volentieri tensioni di placca superiori ai 130/150V.
Il fatto è che avevo dei ferri un po' eterogenei, e non potevo fare la solita "pecora" come la chiami tu (a proposito: perché pecora?), con i ferri a vista.
Lo schema si rifà in gran parte allo schema originale del Lilliput, anche perché non sono mika un mago dei tubi come te... Non so se sia possibile postare lo schema per problemi di copyright. Si trova facile scatenando Google.
Le E88CC hanno, nello schema del 1996, 124V sulla placca. Le loro resistenza di catodo sono da 470 Ohm, ma ho provato valori più alti e mi sembrava andasse meglio. Uso il condizionale perché faccio riferimento a miei appunti dell'epoca.
La mia intenzione è di allestire un circuito sperimentale per fare del "parpatling" (dal lombardo: parpàtla = orecchio esterno) e stabilire così il circuito da inscatolare. Parallelamente allestirò il mobile.
Hai ragione la 6080 scalda come la resistenza di un phon, tanto che pensavo di usarla appunto in un phon per far ascoltare musica alle pettinatrici senza disperdere inutilmente dell'energia .
Sopra ad essa metterò una griglia, come anche di grigia sarà la faccia superiore del mobile.
Le induttanze di carico anodico sono anch'esse di Nuova Elettronica e sono bassine, neanche 7 Henry. Però già così la differenza fra metterle e non metterle si sente. Se poi invece ci metto due bei giratori come Mau749 comanda, allora...!!!
Ci sono altre cose che vorrei sperimentare, lo schema non è ingessato. Certamente tu avrai già una risposta per ognuna di esse, e poi immagino che avrai altre soluzioni da proporre. Bene!
Piano piano, uno alla volta, sottoporrò a questo gradito pubblico i miei balbettii valvolari per conoscere il vostro parere.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
Alessandro LXIV ha scritto:Data la mia incompetenza tecnica, non posso che dirti bell'oggetto (che dovrebbe venir fuori)
Grazie. Spero di riuscirci... Io di solito comincio 1000 cose e ne finisco zero....
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
Ovviamente (?!) ho fatto un po' di simulazioni ma ipotizzando valori di induttanza decisamente più alti (60/80H): soli 7H, al di là del fatto che non ho dubbi che si sentano, sono davvero un po' pochini per far bene il loro lavoro perché limitano eccessivamente la risposta in basso del sistema.
L'induttanza si comporta come un filtro passa alto, minore il suo valore e maggiore la frequenza di taglio.
Devo provare con un giratore...
Un'altra cosa: il quasi Lilliputh è un finale puro che ha bisogno di oltre 700mV RMS in ingresso per erogare i suoi onesti 2.5W, trovo quindi non necessari il controllo di volume ed il selettore degli ingressi: hai bisogno di un preamplificatore per utilizzarlo al meglio.
Se ne vuoi fare un integrato dobbiamo rivedere lo schema e certamente aggiungere uno stadio.
L'induttanza si comporta come un filtro passa alto, minore il suo valore e maggiore la frequenza di taglio.
Devo provare con un giratore...
Un'altra cosa: il quasi Lilliputh è un finale puro che ha bisogno di oltre 700mV RMS in ingresso per erogare i suoi onesti 2.5W, trovo quindi non necessari il controllo di volume ed il selettore degli ingressi: hai bisogno di un preamplificatore per utilizzarlo al meglio.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:Ovviamente (?!) ho fatto un po' di simulazioni ma ipotizzando valori di induttanza decisamente più alti (60/80H): soli 7H, al di là del fatto che non ho dubbi che si sentano, sono davvero un po' pochini per far bene il loro lavoro perché limitano eccessivamente la risposta in basso del sistema.
L'induttanza si comporta come un filtro passa alto, minore il suo valore e maggiore la frequenza di taglio.
Devo provare con un giratore...
Un'altra cosa: il quasi Lilliputh è un finale puro che ha bisogno di oltre 700mV RMS in ingresso per erogare i suoi onesti 2.5W, trovo quindi non necessari il controllo di volume ed il selettore degli ingressi: hai bisogno di un preamplificatore per utilizzarlo al meglio.
Se ne vuoi fare un integrato dobbiamo rivedere lo schema e certamente aggiungere uno stadio.
Lossapevo, lossapevo che ti facevo prudere il mouse... E meno male
Le induttanze sono piccole, ma dai miei appunti dell'epoca risulta che danno molta aria e naturalezza al suono. Quei 6.75 H li ho misurati con lo strumento di un amico, e potrebbe essere anche una misura errata. Ho anche provato un'induttanza più grande, tirata giù da uno stabilizzatore di rete andato, e il suono migliorava ulteriormente, come giustamente sostieni tu.
L'induttanza per il pi-greco dell'alimentatore vale 10H 200mA. Il TA eroga 180V - 200mA & 6.3V - 4A con presa centrale. Roba di Novarria.
Secondo me il Quasi Lilliput va inteso come un progettino minimale, una specie di T-Amp a valvole. Non ha quasi senso aggiungergli un pre. Dev'essere un cosino così, finito lì, senza complicazioni, anche perché credo che i lettori CD e cose del genere escano con voltaggi importanti, o sbaglio? Ma se vogliamo proprio aggiungergli uno stadio davanti, perché non ci mettiamo della sabbiolina...???
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
''L'induttanza si comporta come un filtro passa alto''
?????????? Sto seguendo per capire un po lo stadio di alimentazione e la soluzione ''sabbia'' mi sfuggiva sto passaggio
?????????? Sto seguendo per capire un po lo stadio di alimentazione e la soluzione ''sabbia'' mi sfuggiva sto passaggio
valvolas- Membro classe oro
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Re: Quasi Lilliput
valvolas ha scritto:''L'induttanza si comporta come un filtro passa alto''
?????????? Sto seguendo per capire un po lo stadio di alimentazione e la soluzione ''sabbia'' mi sfuggiva sto passaggio
potrà sembrar strano ma è proprio così perché viene a trovarsi in parallelo al segnale e non in serie come potrebbe sembrare d'istinto.
Con questo schema che ricalca abbastanza fedelmente l'originale ma in cui, come ha (avrebbe) intenzione di fare Phil, la resistenza di carico anodico è stata sostituita con un'induttanza da 7H e riducendo nel contempo la tensione di placca per non sovraccaricare il tubo con la rete R15/C4,
la risposta in frequenza del driver è questa:
mentre sostituendo l'induttanza da 7H con una da 80H diventa questa:
per quanto possano essere imprecise le simulazioni credo che il risultato parli da solo.
Ho provato con il giratore a mosfet: dico subito che per il livello di segnale che è richiesto al driver per pilotare la finale (120Vpp) il sistema NON FUNZIONA, va bene, e forse era anche prevedibile, quando si debbano gestire ampiezze decisamente minori, quelle che ci sono in un preamplificatore (8/10Vpp); oltre il sistema va in saturazione.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
Per rispondere a Phil sul fatto che il "quasi Lilliputh" debba essere un oggettino semplice, quasi un T-amp a valvole, posso trovarmi d'accordo ma rimane il fatto che la sua sensibilità, con i tubi scelti, rimane sempre piuttosto bassa: ad esempio non sarebbe pilotabile al meglio direttamente da un iPod..
Ho riletto l'articolo originale su CHF: anche li, ad un certo punto, si dichiara che quell'ampli è un "sistema chiuso", suscettibile di poche modifiche senza stravolgerne la filosofia progettuale (molto sana a mio avviso); al massimo si può cercare di migliorare la qualità della componentistica.
Io lo costruirei così, al massimo si potrebbe studiare un'alimentazione a tubi.
Se poi vogliamo fare un T-Amp a valvole forse la strada da seguire è diversa...
Ho riletto l'articolo originale su CHF: anche li, ad un certo punto, si dichiara che quell'ampli è un "sistema chiuso", suscettibile di poche modifiche senza stravolgerne la filosofia progettuale (molto sana a mio avviso); al massimo si può cercare di migliorare la qualità della componentistica.
Io lo costruirei così, al massimo si potrebbe studiare un'alimentazione a tubi.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
visto lo schema mi si è chiarita la faccenda,ho pensato d'istinto alla XL classica serie,non vedendo il circuito nn ho pensato al traslatore...grazie
seguo con interesse,su tutti e due gli argomenti soprattutto la sostituzione del bobinone (troppo caro e ingombrante) col giratore che vorrei sperimentare appena possibile
seguo con interesse,su tutti e due gli argomenti soprattutto la sostituzione del bobinone (troppo caro e ingombrante) col giratore che vorrei sperimentare appena possibile
Ultima modifica di valvolas il Dom 19 Feb 2012 - 3:37 - modificato 1 volta.
valvolas- Membro classe oro
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Re: Quasi Lilliput
Ringrazio Mau749 per la pazienza, l'interessamento e la cortesia. I suoi pensieri ed i suoi suggerimenti hanno sempre la mia massimerrima considerazione. Mi prendo solo un po' di tempo per elaborare le cose che avevo in programma e poi mi rifarò vivo su questi schermi.
Adesso devo andare dabbasso a ripulire la situazione che domani ci sarà una grandiosa crostolata, chiacchierata, bugiata... insomma quei dolci tipici di carnevale. C'ho la zia che ha intenzione di farne 24 uova... Praticamente per tutto il circondario... Ho paura che alla fine tutto puzzerà di fritto per un mese intero...
Adesso devo andare dabbasso a ripulire la situazione che domani ci sarà una grandiosa crostolata, chiacchierata, bugiata... insomma quei dolci tipici di carnevale. C'ho la zia che ha intenzione di farne 24 uova... Praticamente per tutto il circondario... Ho paura che alla fine tutto puzzerà di fritto per un mese intero...
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:Per rispondere a Phil sul fatto che il "quasi Lilliputh" debba essere un oggettino semplice, quasi un T-amp a valvole, posso trovarmi d'accordo ma rimane il fatto che la sua sensibilità, con i tubi scelti, rimane sempre piuttosto bassa: ad esempio non sarebbe pilotabile al meglio direttamente da un iPod..
Ho riletto l'articolo originale su CHF: anche li, ad un certo punto, si dichiara che quell'ampli è un "sistema chiuso", suscettibile di poche modifiche senza stravolgerne la filosofia progettuale (molto sana a mio avviso); al massimo si può cercare di migliorare la qualità della componentistica.
Io lo costruirei così, al massimo si potrebbe studiare un'alimentazione a tubi.
Se poi vogliamo fare un T-Amp a valvole forse la strada da seguire è diversa...
OK: giornata passata ad impastare e cuocere le bugie di carnevale, e poi ripulire. Dalle 9.30 alle 18.00. Non ce la faccio più...! Il prossimo anno nell'impasto ci metto anche la zia così la friggo e via...
Tornando alle nostre "maggiche lampadine": il mio approccio filosofico al modo valvolare è molto distaccato e disincantato. Sono curioso e interessato, questo sì, e poi ho in casa dei ferri e dei tubi e vorrei metterli assieme per divertirmi un po'. E anche per non avere dei pezzi sparsi ma un oggetto finito...
Quasi Lilliput. C'è il problema della sensibilità: per pistolare fuori i 2,5 W per canale ci vuole un pre. OK. Ho subito pensato ad uno stadio a fet prima della E88CC. Un pre-inside, insomma.
A differenza di altri non sono ancorato a "filosofie progettuali" di nessun tipo, anche perché, a ben vedere, la filosofia l'ho già stravolta utilizzando dei trasformatori d'uscita non previsti.
In alternativa ho pensato di cambiare valvola driver. Facendo un ragionamento tierra tierra, che Mau749 mi stroncherà: e se sostituissi un triodo dell'E88CC con due triodi in parallelo di una ECC83? 1 triodo 88 ha un fattore di amplificazione 33 e dissipa 1.8W di anodo, un triodo 83 ha un f.a. 100 e dissipa 1W. Ma mettendone 2 in parallelo si arriva a 2W.
L'unica cosa è che così avremmo due valvole pilota al posto di una, con un assorbimento maggiorato di 235 mA ai filamenti. Purtroppo non ho trovato i dati della 6080WC e quindi non so dire se i 4A di filamento che eroga il mio trasformatore siano sufficienti.
Questo in soldoni, tutto da verificare ovviamente. Per compensare le eventuali differenze di guadagno fra i due triodi di una singola 83, metterei un trimmer per bilanciare la polarizzazione dei catodi.
Quanto al caricaggio induttivo dell'anodo dei drivers: nella mia abissale igggnoranza probabilmente ho scritto delle inesattezze. Probabilmente quello sperimentato da me tempo fa non è un carico induttivo vero e proprio ma un carico misto induttivo-resistivo. Cioè ho "aggiunto" un'induttanza inserendola tra la placca del triodo pilota e la sua resistenza di carico.
Guardando lo schema di Mau749 del 18/02 - 5:50 pm: il condensatore C4 va tolto di lì e messo dall'altra parte della R15, indicativamente.
Prima di postare dei circuiti vorrei fare delle prove sul circuito che ho cominciato a rispolverare (ma avevo i dolci di carnevale oggi...!!!!)
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
Io non stronco proprio nessuno, mi limito ad esprimere delle opinioni, non sono certamente depositario di alcuna verità assoluta, ci mancherebbe che diventassi anche un messìa...
Quando parlo di "filosofia progettuale" mi riferisco al fatto che il Lilliput in versione "originale" è un apparecchio estremamente equilibrato e si vede che è stato pensato da chi con le valvole ha una certa "dimestichezza".
E' un due stadi secco, senza tanti fronzoli, utilizza un driver che in quella configurazione esibisce una bassa impedenza d'uscita, oltre ad essere un tubo piuttosto musicale, e fatto lavorare nelle migliori condizioni per pilotare al meglio la finale.
La sensibilità è il "rovescio della medaglia" ma è specificato chiaramente che si tratta di un finale e non di un integrato.
Poi ci si può giocare come meglio ci piace, cambiare driver, farne un tre stadi e via discorrendo ma del Lilliput originale resterebbe solo l'idea e solo perché utilizza in uscita una 6080.
Quindi se vogliamo costruire un integratino semplice da circa 2.5W di potenza in uscita che usa la 6080 possiamo tranquillamente sostituire la 6922/E88CC con una ECC83/12AX7, ma, per le tante ragioni che ho più volte espresso, singola e non con le sezioni in parallelo.
Singola perché non amo i paralleli che mai finora mi hanno soddisfatto da punto di vista sonoro, singola perché comunque anche mettendocene due l'impedenza d'uscita, seppur dimezzandosi, resta sempre significativamente alta, singola perché non è un problema di dissipazione intrinseca del tubo quanto della sua capacità di erogare corrente e passare da 1mA a 2 mA di corrente di riposo nel tubo la situazione non cambia assolutamente.
Per quanto riguarda la posizione del condensatore C4 nello schema postato, Phil, deve stare dove l'ho messo perché insieme a R15 costituisce una cella RC che abbassa le tensione all'ingresso della E88CC.
Se lo spostassi prima di R15 questa verrebbe a trovarsi non disaccoppiata ed in serie al carico anodico stravolgendo completamente il punto di lavoro del tubo, con effetti deleteri ed a maggior ragione nell'esempio descritto in cui il carico è un'induttanza.
Per la cronaca la 6080 assorbe oltre 2.5A sui filamenti.
Quando parlo di "filosofia progettuale" mi riferisco al fatto che il Lilliput in versione "originale" è un apparecchio estremamente equilibrato e si vede che è stato pensato da chi con le valvole ha una certa "dimestichezza".
E' un due stadi secco, senza tanti fronzoli, utilizza un driver che in quella configurazione esibisce una bassa impedenza d'uscita, oltre ad essere un tubo piuttosto musicale, e fatto lavorare nelle migliori condizioni per pilotare al meglio la finale.
La sensibilità è il "rovescio della medaglia" ma è specificato chiaramente che si tratta di un finale e non di un integrato.
Poi ci si può giocare come meglio ci piace, cambiare driver, farne un tre stadi e via discorrendo ma del Lilliput originale resterebbe solo l'idea e solo perché utilizza in uscita una 6080.
Quindi se vogliamo costruire un integratino semplice da circa 2.5W di potenza in uscita che usa la 6080 possiamo tranquillamente sostituire la 6922/E88CC con una ECC83/12AX7, ma, per le tante ragioni che ho più volte espresso, singola e non con le sezioni in parallelo.
Singola perché non amo i paralleli che mai finora mi hanno soddisfatto da punto di vista sonoro, singola perché comunque anche mettendocene due l'impedenza d'uscita, seppur dimezzandosi, resta sempre significativamente alta, singola perché non è un problema di dissipazione intrinseca del tubo quanto della sua capacità di erogare corrente e passare da 1mA a 2 mA di corrente di riposo nel tubo la situazione non cambia assolutamente.
Per quanto riguarda la posizione del condensatore C4 nello schema postato, Phil, deve stare dove l'ho messo perché insieme a R15 costituisce una cella RC che abbassa le tensione all'ingresso della E88CC.
Se lo spostassi prima di R15 questa verrebbe a trovarsi non disaccoppiata ed in serie al carico anodico stravolgendo completamente il punto di lavoro del tubo, con effetti deleteri ed a maggior ragione nell'esempio descritto in cui il carico è un'induttanza.
Per la cronaca la 6080 assorbe oltre 2.5A sui filamenti.
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Ciao, Maurizio
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Re: Quasi Lilliput
No dai, non metterla così... Mi riferivo al tuo parere negativo già espresso in precedenza sui triodi in parallelo. Io la penso diversamente ma non mi ostino prima di aver verificato il suono risultante.mau749 ha scritto:Io non stronco proprio nessuno, mi limito ad esprimere delle opinioni, non sono certamente depositario di alcuna verità assoluta, ci mancherebbe che diventassi anche un messìa...
Che poi il Lilliput sia un apparecchio ben progettato e ben suonante sono il primo a riconoscerlo, altrimenti non l'avrei preso ad esempio per realizzare qualcosa. Ma pur riconoscendo l'ottima filosofia progettuale che l'ha generato, davvero non m'interessa rimanervi ancorato. Altrimenti avrei replicato il Lilliput senza nessun bisogno di aprire una discussione. Se poi le vogliamo cambiare nome da "Quasi Lilliput" a "Finalino Strampalato con SE di 6080WC" per me va benone...!!!
Come tu stesso scrivi, altrove su questo forum: quando ti sei accorto che certi componenti a stato solido apportavano miglioramenti al suono hai dismesso il purismo valvolare che avevi assunto come linea guida per i tuoi progetti. Anch'io la penso così.
La R15 è il carico anodico del driver, e tale deve rimanere. Prima di essa ci vorrebbe un'altra cella RC, che nello schema manca. Anzi di queste celle RC mancanti forse sarebbe meglio averne due, una per canale.
L'induttanza ha funzione di blocco (scusa la povertà tecnica delle mie parole) nei confronti della BF, che altrimenti sarebbe fugata verso la linea positiva di alimentazione. Io non so spiegare esattamente come e perché la cosa funzioni, ma funziona.
Comunque, come ho più volte detto e ripetuto, tutti gli esperimenti condotti su quel circuito risalgono a 12 anni fa almeno. Non ho quindi ricordi freschi ma soltanto appunti scritti. Vorrei rifare quegli esperimenti prima di postare commenti e schemi. In questo lavoro di ascolto-e-giudizio sarò supportato da un amico che tra le altre cose suona la chitarra classica, ha un orecchio allenato ed è molto severo ed avulso nei giudizi.
Alla fine poi è solo un gioco, un divertissment come un altro, non c'è ragione di far salire il livello della discussione oltre il limite della pacatezza.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
PHIL MASNAGH ha scritto:No dai, non metterla così... Mi riferivo al tuo parere negativo già espresso in precedenza sui triodi in parallelo. Io la penso diversamente ma non mi ostino prima di aver verificato il suono risultante.mau749 ha scritto:Io non stronco proprio nessuno, mi limito ad esprimere delle opinioni, non sono certamente depositario di alcuna verità assoluta, ci mancherebbe che diventassi anche un messìa...
...................
La R15 è il carico anodico del driver, e tale deve rimanere. Prima di essa ci vorrebbe un'altra cella RC, che nello schema manca. Anzi di queste celle RC mancanti forse sarebbe meglio averne due, una per canale.
L'induttanza ha funzione di blocco (scusa la povertà tecnica delle mie parole) nei confronti della BF, che altrimenti sarebbe fugata verso la linea positiva di alimentazione. Io non so spiegare esattamente come e perché la cosa funzioni, ma funziona.
...................
Alla fine poi è solo un gioco, un divertissment come un altro, non c'è ragione di far salire il livello della discussione oltre il limite della pacatezza.
Mi scuso se sono stato mal interpretato e non era e non è mia intenzione uscire dai limiti di una pacata chiacchierata fra amici.
Credevo di esser stato sufficientemente chiaro ma lo ribadisco: le mie sono solo, e tali devono restare, opinioni personali, e pertanto assolutamente confutabili e non condivisibili.
Qualche dubbio invece, e, perdonami, con una discreta cognizione di causa tecnica, mi sento di esprimerlo per quanto riguarda il ruolo di quella resistenza R15 e del relativo condensatore di disaccoppiamento.
Che si senta la sua presenza non ho dubbi e so anche il perché... ma so anche che le induttanze di carico anodico sono abbastanza critiche da costruire (e quindi costose, quelle buone) proprio perché devono conciliare un'alto valore dell'induttanza con un più basso valore possibile della resistenza dell'avvolgimento.
Poi, proprio perché tutto questo infondo non è altro che divertissement, ciascuno è assolutamente libero di provare, sperimentare ed apprezzare le soluzioni adottate e senza doverne rendere conto a nessuno,... c'è anche chi mette il parmigiano sulle linguine agli scampi,... se a lui piace così...
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Ciao, Maurizio
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:
Credevo di esser stato sufficientemente chiaro ma lo ribadisco: le mie sono solo, e tali devono restare, opinioni personali, e pertanto assolutamente confutabili e non condivisibili.
Ma perché ti scaldi così....? Credo di aver commesso un errore aprendo questa discussione... Quindi la chiudo.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
PHIL MASNAGH ha scritto:mau749 ha scritto:
Credevo di esser stato sufficientemente chiaro ma lo ribadisco: le mie sono solo, e tali devono restare, opinioni personali, e pertanto assolutamente confutabili e non condivisibili.
Ma perché ti scaldi così....? Credo di aver commesso un errore aprendo questa discussione... Quindi la chiudo.
Scusa Phil ma ora sono io a non capire.
Mi sono scusato per essere stato, mio malgrado, frainteso, ho ribadito che le mie sono solamente opinioni personali e che quindi, come è giusto che sia, sono confutabilissime e non condivisibili, mi spieghi dove vedi un mio "riscaldamento"?
E poi perché chiudere la discussione, anzi, la tua idea di utilizzare le ECC83 può sortire risultati interessanti per quel T-Amp a valvole che tu citavi qualche post addietro.
L'avere idee ed opinioni diverse non deve generare conflittualità ma deve servire sempre a migliorare e migliorarci.
Un abbraccio
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto:mau749 ha scritto:
Credevo di esser stato sufficientemente chiaro ma lo ribadisco: le mie sono solo, e tali devono restare, opinioni personali, e pertanto assolutamente confutabili e non condivisibili.
Ma perché ti scaldi così....? Credo di aver commesso un errore aprendo questa discussione... Quindi la chiudo.
Scusa Phil ma ora sono io a non capire.
Mi sono scusato per essere stato, mio malgrado, frainteso, ho ribadito che le mie sono solamente opinioni personali e che quindi, come è giusto che sia, sono confutabilissime e non condivisibili, mi spieghi dove vedi un mio "riscaldamento"?
E poi perché chiudere la discussione, anzi, la tua idea di utilizzare le ECC83 può sortire risultati interessanti per quel T-Amp a valvole che tu citavi qualche post addietro.
L'avere idee ed opinioni diverse non deve generare conflittualità ma deve servire sempre a migliorare e migliorarci.
Un abbraccio
Scusa Mau: mi pare ovvio che qui ognuno esprima le proprie libere opinioni. Se però me lo scrivi in grassetto sottolineato, io penso che tu ti sia scaldato. Se non è così allora mi sono sbagliato e sono io a chiederti scusa.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
A volte davvero si corre il rischio di essere fraintesi perché nelle mie intenzioni quella frase sottolineata ed in parte in grassetto voleva solo fortemente ribadire che stavo solamente esprimendo delle opinioni senza aver mai pensato in alcun momento, credimi sulla parola, di voler criticare le opinioni di qualcun'altro.
Chiarito l'equivoco, allora 'sto T-Amp a valvole lo vogliamo fare?
Chiarito l'equivoco, allora 'sto T-Amp a valvole lo vogliamo fare?
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:
Chiarito l'equivoco, allora 'sto T-Amp a valvole lo vogliamo fare?
Ah beh.....devi deciderlo tu. Io so soltanto che se non lo fai vengo sottocasa a rigarti la macchina...
Giovanni
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Re: Quasi Lilliput
mau749 ha scritto:A volte davvero si corre il rischio di essere fraintesi perché nelle mie intenzioni quella frase sottolineata ed in parte in grassetto voleva solo fortemente ribadire che stavo solamente esprimendo delle opinioni senza aver mai pensato in alcun momento, credimi sulla parola, di voler criticare le opinioni di qualcun'altro.
Chiarito l'equivoco, allora 'sto T-Amp a valvole lo vogliamo fare?
Equivoco chiarito.
Guarda che io le critiche le accetto, anche se alle volte sono un po' testardo. Tuttavia riconosco la mia incompetenza tecnica, e quando sparo caxxate tipo quella dei due triodi di ECC83 in parallelo al posto di uno di E88CC fai bene a sottolineare che la cosa non è possibile.
Se vuoi fare un T-amp a valvole, con me sfondi una porta aperta.
L'amico chitarrista classico che mi supporta nei test d'ascolto ha costruito, 3 lustri fa, un VTA The Last di Bartolomeo Aloia. Credo che solo di ferri ci siano più di sessanta-settanta chili di roba, 16 EL34 in push-pull, uno stadio driver-invertitore che non saprei neanche raccontare... Una roba talmente esagerata che poi lui alla fine ascolta con una teglia da forno rovesciata su cui gli ho montato due ECL82 a triodo.
Da quell'esperienza abbiamo fondato la linea di pensiero "Esagerùma mia" cioè "Non esageriamo", nel piemontese di confine con il lombardo veneto. Linea di pensiero che ha nel T-amp l'espressione perfetta. E per similitudine in tutto ciò che di semplice, non esagerato e ben suonante ci possa essere.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
''Da quell'esperienza abbiamo fondato la linea di pensiero "Esagerùma mia" cioè "Non esageriamo", nel piemontese di confine con il lombardo veneto. Linea di pensiero che ha nel T-amp l'espressione perfetta. E per similitudine in tutto ciò che di semplice, non esagerato e ben suonante ci possa essere.'
alura nduma ndoca?? trasl.allora andiamo dunque (a fare l'amp)
alura nduma ndoca?? trasl.allora andiamo dunque (a fare l'amp)
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Re: Quasi Lilliput
valvolas ha scritto:''Da quell'esperienza abbiamo fondato la linea di pensiero "Esagerùma mia" cioè "Non esageriamo", nel piemontese di confine con il lombardo veneto. Linea di pensiero che ha nel T-amp l'espressione perfetta. E per similitudine in tutto ciò che di semplice, non esagerato e ben suonante ci possa essere.'
alura nduma ndoca?? trasl.allora andiamo dunque (a fare l'amp)
Ti ghè rasòn. Fin'adess son fai manumà di paroli. (Trad: C'hai ragione. Fin adesso ho emesso solo delle chiacchiere).
Ieri sera mi sono divertito a fare 4 conti per fare un Quasi Lilliput Loftin&White (senza condensatore di accoppiamento).
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Quasi Lilliput
Anch'io mi sono divertito, stanotte, a fare un po' di conti e simulazioni per il quasi Lilliput con le ECC83 ma, sinceramente, almeno sulla carta, i risultati non sembrano portare nella direzione voluta.
A questo punto vogliamo davvero pensare seriamente a mettere in cantiere ad una sorta di T-amp a valvole?
Per far questo però ritengo assolutamente necessario creare delle specifiche di progetto, di darci dei limiti e delle condizioni, un budget di spesa almeno indicativo, un valore di potenza "plausibile" che possa soddisfare anche chi non ha diffusori da 100 dB di sensibilità, che sia "semplice" e "sicuro" da costruire anche per chi con i tubi non ha mai lavorato e che, per ultimo ma non ultimo, suoni anche bene.
Con le valvole si è già fatto praticamente tutto, c'è poco di nuovo da inventare e quindi in ogni caso, un occhio al passato lo si dovrà dare, magari aggiornando gli schemi alla luce delle diverse condizioni "al contorno" di oggi rispetto ad allora.
Un paio di queste specifiche molto generali le propongo io e gradirei il vostro parere ed il vostro aiuto per arrivare ad effettuare le nostre scelte.
Vorrei, in questa fase, restare abbastanza "fuori" dal discorso perché so di essere troppo condizionato da tutto quello che ho già fatto in questi anni.
Cominciamo: il budget.
Consideriamo che per i "ferri", e cioè trasformatori d'uscita e trasformatore d'alimentazione, restando nei limiti di una economica "onestà" di prestazioni oggi dobbiamo mettere in bilancio un minimo di circa 150 euro per tutti e tre.
Per i tubi c'è solo l'imbarazzo della scelta ma, escludendo i NOS storici e rivolgendoci alle produzioni ex-URSS o cinesi direi che, a seconda di quello che verrà fuori dai vostri consigli nei riguardi della potenza di targa, circa 50 euro sono una cifra ragionevole.
Per componentistica, accessori e varie dovrebbero bastare tranquillamente altri 50 euro.
Ho volutamente lasciato fuori da queste cifre il mobile (che comunque dovremo decidere "concettualmente" come fare per studiare il layout dell'aggeggio) perché qui è la fantasia di ciascuno di noi a dettarne i costi.
E' mia (pessima) abitudine trascurare un po' questo aspetto, di solito i miei contenitori sono scatolotti realizzati completamente in MDF verniciata (in nero), con i trasformatori ed tubi in vista, sviluppati più in profondità che in larghezza solamente per risparmiare spazio sui ripiani sui quali saranno posizionati dovendo gli ultimi arrivati "sgomitare" non poco con tanti altri colleghi che il posto se lo sono già conquistato.
Piccola parentesi: qualcuno mi chiedeva perché definivo questi mobili come contenitori "pecora"; semplicemente perché questo modo di presentare gli apparecchi a valvole è ormai diventato una consuetudine e quindi tutti, come le pecore appunto, seguiamo questa strada.
Tornando al budget dunque con una cifra indicativa intorno ai 250 euro dovrebbe essere possibile mettere insieme l'apparecchio.
La semplicità costruttiva e la sicurezza:
Le valvole hanno tanti pregi ma, per chi si affaccia per la prima volta a questo mondo, un grosso difetto: richiedono tensioni elevate per funzionare, a volte anche molto elevate e che di conseguenza richiedono (obbligano) a prendere tutte le precauzioni del caso per evitare incidenti.
Se prendere "la scossa" a 220-250V, anche 300V ci fa stare un quarto d'ora ad imprecare come un cinese naturalizzato turco (o viceversa) immaginate cosa potrebbe accadere se decidessimo di usare una 845 che non funziona al meglio al di sotto dei 1000V... probabilmente non riusciremmo a raccontare a nessuno l'esperienza vissuta(?)
Secondo vincolo dunque una tensione anodica "ragionevole" per evitare guai seri il che esclude a priori (costo a parte) tubi come la 300B, le KT88/6550 ed in parte anche la 2A3 e la EL34.
Questo vincolo è molto più "vincolante" di quanto si possa pensare perché nell'economia generale del progetto dell'apparecchio non dobbiamo andare a guardare solo la valvola finale ma anche tutto quello che c'è "prima".
Uno dei problemi dell'impiego della ECC83 nel quasi Lilliput è proprio questo: 240V di anodica generale sono troppo pochi per quel tubo per farlo lavorare in condizioni decenti visto che sulla griglia della 6080 dovrà "pompare" almeno 120-130 Vpp.
Terzo e (mio) ultimo limite: la sensibilità deve essere tale da poter essere pilotato da sorgenti a basso livello (CD, iPod, PC) e quindi dell'ordine dei 200-300 mV.
Ora la palla passa a voi: che potenza dovrà avere, sarà un SE o un PP, in sola classe A o...
Aspetto di conoscere le vostre impressioni.
A questo punto vogliamo davvero pensare seriamente a mettere in cantiere ad una sorta di T-amp a valvole?
Per far questo però ritengo assolutamente necessario creare delle specifiche di progetto, di darci dei limiti e delle condizioni, un budget di spesa almeno indicativo, un valore di potenza "plausibile" che possa soddisfare anche chi non ha diffusori da 100 dB di sensibilità, che sia "semplice" e "sicuro" da costruire anche per chi con i tubi non ha mai lavorato e che, per ultimo ma non ultimo, suoni anche bene.
Con le valvole si è già fatto praticamente tutto, c'è poco di nuovo da inventare e quindi in ogni caso, un occhio al passato lo si dovrà dare, magari aggiornando gli schemi alla luce delle diverse condizioni "al contorno" di oggi rispetto ad allora.
Un paio di queste specifiche molto generali le propongo io e gradirei il vostro parere ed il vostro aiuto per arrivare ad effettuare le nostre scelte.
Vorrei, in questa fase, restare abbastanza "fuori" dal discorso perché so di essere troppo condizionato da tutto quello che ho già fatto in questi anni.
Cominciamo: il budget.
Consideriamo che per i "ferri", e cioè trasformatori d'uscita e trasformatore d'alimentazione, restando nei limiti di una economica "onestà" di prestazioni oggi dobbiamo mettere in bilancio un minimo di circa 150 euro per tutti e tre.
Per i tubi c'è solo l'imbarazzo della scelta ma, escludendo i NOS storici e rivolgendoci alle produzioni ex-URSS o cinesi direi che, a seconda di quello che verrà fuori dai vostri consigli nei riguardi della potenza di targa, circa 50 euro sono una cifra ragionevole.
Per componentistica, accessori e varie dovrebbero bastare tranquillamente altri 50 euro.
Ho volutamente lasciato fuori da queste cifre il mobile (che comunque dovremo decidere "concettualmente" come fare per studiare il layout dell'aggeggio) perché qui è la fantasia di ciascuno di noi a dettarne i costi.
E' mia (pessima) abitudine trascurare un po' questo aspetto, di solito i miei contenitori sono scatolotti realizzati completamente in MDF verniciata (in nero), con i trasformatori ed tubi in vista, sviluppati più in profondità che in larghezza solamente per risparmiare spazio sui ripiani sui quali saranno posizionati dovendo gli ultimi arrivati "sgomitare" non poco con tanti altri colleghi che il posto se lo sono già conquistato.
Piccola parentesi: qualcuno mi chiedeva perché definivo questi mobili come contenitori "pecora"; semplicemente perché questo modo di presentare gli apparecchi a valvole è ormai diventato una consuetudine e quindi tutti, come le pecore appunto, seguiamo questa strada.
Tornando al budget dunque con una cifra indicativa intorno ai 250 euro dovrebbe essere possibile mettere insieme l'apparecchio.
La semplicità costruttiva e la sicurezza:
Le valvole hanno tanti pregi ma, per chi si affaccia per la prima volta a questo mondo, un grosso difetto: richiedono tensioni elevate per funzionare, a volte anche molto elevate e che di conseguenza richiedono (obbligano) a prendere tutte le precauzioni del caso per evitare incidenti.
Se prendere "la scossa" a 220-250V, anche 300V ci fa stare un quarto d'ora ad imprecare come un cinese naturalizzato turco (o viceversa) immaginate cosa potrebbe accadere se decidessimo di usare una 845 che non funziona al meglio al di sotto dei 1000V... probabilmente non riusciremmo a raccontare a nessuno l'esperienza vissuta(?)
Secondo vincolo dunque una tensione anodica "ragionevole" per evitare guai seri il che esclude a priori (costo a parte) tubi come la 300B, le KT88/6550 ed in parte anche la 2A3 e la EL34.
Questo vincolo è molto più "vincolante" di quanto si possa pensare perché nell'economia generale del progetto dell'apparecchio non dobbiamo andare a guardare solo la valvola finale ma anche tutto quello che c'è "prima".
Uno dei problemi dell'impiego della ECC83 nel quasi Lilliput è proprio questo: 240V di anodica generale sono troppo pochi per quel tubo per farlo lavorare in condizioni decenti visto che sulla griglia della 6080 dovrà "pompare" almeno 120-130 Vpp.
Terzo e (mio) ultimo limite: la sensibilità deve essere tale da poter essere pilotato da sorgenti a basso livello (CD, iPod, PC) e quindi dell'ordine dei 200-300 mV.
Ora la palla passa a voi: che potenza dovrà avere, sarà un SE o un PP, in sola classe A o...
Aspetto di conoscere le vostre impressioni.
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