crioterapia alle valvole..
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crioterapia alle valvole..
Sono curioso di sapere se qualcuno del forum ha esperienza di valvole crioterapizzate, voci nel web dicono che diventano tutta un altra cosa.. passo la palla
Dante- Membro di riguardo
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Re: crioterapia alle valvole..
Dante ha scritto:Sono curioso di sapere se qualcuno del forum ha esperienza di valvole crioterapizzate, voci nel web dicono che diventano tutta un altra cosa.. passo la palla
cioè messe a 100° sotto zero?
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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magari 100
salve Andrea,
magari -100 vengono portate gradualmente verso quasi lo zero assoluto.. penso intorno ai -200 dicono che cio' cambia la la struttura molecolare dei metalli nelle valvole.. e tutto questo modifica il suono delle stesse in maniera piu' migliore assai volevo sapere se cio' e' confortato da esperienze.. di vita audiofila vissuta.. Io nel frattempo che sono un curiosone non ho saputo resistere ed ho ordinato una coppia di triodi russi raffredati.. vediamo se suoneranno meglio dei normali.. non ho speso una cifra folle.. anche se costano piu' del doppio.. , sono le 6n1p-ev, vedremo la differenza tra il fresco e lo scongelato.. tra un po' ahahah ma se qualcuno lo ha gia' fatto gradirei.. che scrivesse gentilmente le sue esperienze..
magari -100 vengono portate gradualmente verso quasi lo zero assoluto.. penso intorno ai -200 dicono che cio' cambia la la struttura molecolare dei metalli nelle valvole.. e tutto questo modifica il suono delle stesse in maniera piu' migliore assai volevo sapere se cio' e' confortato da esperienze.. di vita audiofila vissuta.. Io nel frattempo che sono un curiosone non ho saputo resistere ed ho ordinato una coppia di triodi russi raffredati.. vediamo se suoneranno meglio dei normali.. non ho speso una cifra folle.. anche se costano piu' del doppio.. , sono le 6n1p-ev, vedremo la differenza tra il fresco e lo scongelato.. tra un po' ahahah ma se qualcuno lo ha gia' fatto gradirei.. che scrivesse gentilmente le sue esperienze..
Dante- Membro di riguardo
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Re: crioterapia alle valvole..
Dante ha scritto:salve Andrea,
magari -100 vengono portate gradualmente verso quasi lo zero assoluto.. penso intorno ai -200 dicono che cio' cambia la la struttura molecolare dei metalli nelle valvole.. e tutto questo modifica il suono delle stesse in maniera piu' migliore assai volevo sapere se cio' e' confortato da esperienze.. di vita audiofila vissuta.. Io nel frattempo che sono un curiosone non ho saputo resistere ed ho ordinato una coppia di triodi russi raffredati.. vediamo se suoneranno meglio dei normali.. non ho speso una cifra folle.. anche se costano piu' del doppio.. , sono le 6n1p-ev, vedremo la differenza tra il fresco e lo scongelato.. tra un po' ahahah ma se qualcuno lo ha gia' fatto gradirei.. che scrivesse gentilmente le sue esperienze..
Scusa ma chi farebbe questi "servizietti" alle valvole? immagino ci vogliano apparecchi specifici...Il congelatore di casa mi sa che non basta
osservatore- UTENTE DISISCRITTO
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dateci un occhiata..
http://www.cryoset.com/catalog/about_us.php?osCsid=6ce19aca41b44ff454c7ad071a3214dc
andate e riferite..
andate e riferite..
Dante- Membro di riguardo
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mi sta venendo un idea..
e.. se sta botta de freddo facesse bene anche agli umani.. azz.. ho 59 anni... sarebbe da prende in considerazione.. ricordate il GEROVITAL ? di non lontana rumena memoria..
Dante- Membro di riguardo
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Re: crioterapia alle valvole..
personalmente conosco il trattamento cryogenico per le lame di coltelli,di cui sono appassionato,nel suddetto specifico utilizzo aiuta a completare la trasformazione dell'Austennite residua in Martensite dopo la tempra,prima del rinvenimento...si mette in azoto liquido il pezzo.
è utile sopratutto con acciai con almeno 0,7-0,8 di cabonio in su.
si può utilizzare anche il sottorafreddamento che comporta una discesa a circa -30° conlo stesso fine,ovviamente con efficacia minore.
Magari è così anche per le valvole....qualcuno se vuole può provare...io appena ho finito il mu follower di 6n6 un paio in freezer ce le metto tanto ne ho 50
EDIT: forse sarebbe meglio metterle prima un po in frigo...il freezer non è un'abbattitore quindi non vorrei che si creasse una qualche tipo di condensa all'interno del tubo.
L'azzoto congela all'instante senza possibilità di reazione quindi non crea condensa
è utile sopratutto con acciai con almeno 0,7-0,8 di cabonio in su.
si può utilizzare anche il sottorafreddamento che comporta una discesa a circa -30° conlo stesso fine,ovviamente con efficacia minore.
Magari è così anche per le valvole....qualcuno se vuole può provare...io appena ho finito il mu follower di 6n6 un paio in freezer ce le metto tanto ne ho 50
EDIT: forse sarebbe meglio metterle prima un po in frigo...il freezer non è un'abbattitore quindi non vorrei che si creasse una qualche tipo di condensa all'interno del tubo.
L'azzoto congela all'instante senza possibilità di reazione quindi non crea condensa
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: crioterapia alle valvole..
Argomento molto controverso.......
C'è chi sente gli angeli e chi il nulla.
Probabilmente dipende molto dalla "sensibilità" della macchina o dall'orecchio dell'ascoltatore.
QUI trovi qualche parere di chi le ha provate.
C'è chi sente gli angeli e chi il nulla.
Probabilmente dipende molto dalla "sensibilità" della macchina o dall'orecchio dell'ascoltatore.
QUI trovi qualche parere di chi le ha provate.
AndreaFx- Membro di riguardo
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Re: crioterapia alle valvole..
se volete farvelo a casa l'azoto liquido cosata circa 50 centesimi al litro
maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa però per conservarlo vi serve questo:
http://www.ebay.it/itm/NICE-TAYLOR-WHARTON-CXR500-NITROGEN-DEWAR-TANK-WITH-SHIPPING-CONTAINER-/300703792526?pt=LH_DefaultDomain_0&hash=item460357bd8e
che costa un po di +
maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa però per conservarlo vi serve questo:
http://www.ebay.it/itm/NICE-TAYLOR-WHARTON-CXR500-NITROGEN-DEWAR-TANK-WITH-SHIPPING-CONTAINER-/300703792526?pt=LH_DefaultDomain_0&hash=item460357bd8e
che costa un po di +
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: crioterapia alle valvole..
beh si può sempre noleggiare un dewar in qualche centro che tratta l'azoto e via... si faceva così per l'overclock (si fa ancora anzi)...
occhio gente però che l'azoto fa male... se ti arriva addosso brucia e se inalato può dar rogne... è una sostanza pericolosa...
occhio gente però che l'azoto fa male... se ti arriva addosso brucia e se inalato può dar rogne... è una sostanza pericolosa...
Easlay- Membro di riguardo
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Re: crioterapia alle valvole..
Si cominciò a parlare di questo trattamento verso la fine degli anni '80, quando le valvole, nel mercato consumer, dopo esser state prese a calci nel didietro dallo stato solido ed uscite dalla porta principale dell'audio sono rientrate dalla finestra ad opera dei costruttori (cantinari) di nuovi (?) apparecchi cosiddetti "esoterici" (mai termine fu più maldestramente impiegato ed abusato) che riproponevano a prezzi assolutamente esorbitanti quanto era già stato fatto, spesso molto meglio, una trentina d'anni prima.
Se la memoria non m'inganna (... sapete,... l'età...) su qualche numero di Wireless Word c'era qualcuno che proponeva un metodo "casalingo" per questo trattamento con risultati (ovviamente) assolutamente sorprendenti.
Teoricamente le spiegazioni del miglioramento dei materiali trattati a basse temperature non fa una grinza e questo è noto da una cinquantina d'anni, ma da questo al dire che si "migliori" il suono di una valvola la strada mi pare lunga, tortuosa ed insidiosa.
Siamo davvero certi che se questa operazione mi "raffredda" la ineguagliabile gamma media di una 2A3 o di una 45 o mi "asciuga" il basso di una 300B questo sia davvero un trattamento "migliorativo"?
Non ho mai ascoltato un tubo "criogeneticamente modificato" e dunque non metto in dubbio i giudizi espressi (da altri) ma consentitemi un legittimo sospetto di "autoconvincimento inconscio" dell'evidente miglioramento.
Probabilmente, anzi, sicuramente qualcosa sarà cambiato ma...
Questo non toglie che un paio di tubi in freezer ce li metto anch'io...!
Se la memoria non m'inganna (... sapete,... l'età...) su qualche numero di Wireless Word c'era qualcuno che proponeva un metodo "casalingo" per questo trattamento con risultati (ovviamente) assolutamente sorprendenti.
Teoricamente le spiegazioni del miglioramento dei materiali trattati a basse temperature non fa una grinza e questo è noto da una cinquantina d'anni, ma da questo al dire che si "migliori" il suono di una valvola la strada mi pare lunga, tortuosa ed insidiosa.
Siamo davvero certi che se questa operazione mi "raffredda" la ineguagliabile gamma media di una 2A3 o di una 45 o mi "asciuga" il basso di una 300B questo sia davvero un trattamento "migliorativo"?
Non ho mai ascoltato un tubo "criogeneticamente modificato" e dunque non metto in dubbio i giudizi espressi (da altri) ma consentitemi un legittimo sospetto di "autoconvincimento inconscio" dell'evidente miglioramento.
Probabilmente, anzi, sicuramente qualcosa sarà cambiato ma...
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Ciao, Maurizio
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: crioterapia alle valvole..
mau749 ha scritto:Si cominciò a parlare di questo trattamento verso la fine degli anni '80, quando le valvole, nel mercato consumer, dopo esser state prese a calci nel didietro dallo stato solido ed uscite dalla porta principale dell'audio sono rientrate dalla finestra ad opera dei costruttori (cantinari) di nuovi (?) apparecchi cosiddetti "esoterici" (mai termine fu più maldestramente impiegato ed abusato) che riproponevano a prezzi assolutamente esorbitanti quanto era già stato fatto, spesso molto meglio, una trentina d'anni prima.
Se la memoria non m'inganna (... sapete,... l'età...) su qualche numero di Wireless Word c'era qualcuno che proponeva un metodo "casalingo" per questo trattamento con risultati (ovviamente) assolutamente sorprendenti.
Teoricamente le spiegazioni del miglioramento dei materiali trattati a basse temperature non fa una grinza e questo è noto da una cinquantina d'anni, ma da questo al dire che si "migliori" il suono di una valvola la strada mi pare lunga, tortuosa ed insidiosa.
Siamo davvero certi che se questa operazione mi "raffredda" la ineguagliabile gamma media di una 2A3 o di una 45 o mi "asciuga" il basso di una 300B questo sia davvero un trattamento "migliorativo"?
Non ho mai ascoltato un tubo "criogeneticamente modificato" e dunque non metto in dubbio i giudizi espressi (da altri) ma consentitemi un legittimo sospetto di "autoconvincimento inconscio" dell'evidente miglioramento.
Probabilmente, anzi, sicuramente qualcosa sarà cambiato ma...
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Piccolo OT: Una ventina di anni fa correva voce che anche la struttura molecolare del materiale dei cd, in policarbonato, avrebbe tratto giovamento da un trattamento a freddo (si diceva che bastassero i -18 del freezer).
Era il periodo dei bordi trattati con l'uniposca, per assorbire le rifrazioni interne al cd, che avrebbero confuso il laser
Provato anche questo, senza apprezzabili miglioramenti, o forse sì, non ricordo
fritznet- Membro classe diamante
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Re: crioterapia alle valvole..
ahh mi hai fatto venire in mente un sacco di ricordi... TNT... ...ho trattato tutti i cd con il nero,li ho ancora....anche quello di Joan Armatrading che era già registrato molto bene e dopo il trattamento la prima e l'ultima traccia si sentivano come un cellulare quando non prendefritznet ha scritto:mau749 ha scritto:Si cominciò a parlare di questo trattamento verso la fine degli anni '80, quando le valvole, nel mercato consumer, dopo esser state prese a calci nel didietro dallo stato solido ed uscite dalla porta principale dell'audio sono rientrate dalla finestra ad opera dei costruttori (cantinari) di nuovi (?) apparecchi cosiddetti "esoterici" (mai termine fu più maldestramente impiegato ed abusato) che riproponevano a prezzi assolutamente esorbitanti quanto era già stato fatto, spesso molto meglio, una trentina d'anni prima.
Se la memoria non m'inganna (... sapete,... l'età...) su qualche numero di Wireless Word c'era qualcuno che proponeva un metodo "casalingo" per questo trattamento con risultati (ovviamente) assolutamente sorprendenti.
Teoricamente le spiegazioni del miglioramento dei materiali trattati a basse temperature non fa una grinza e questo è noto da una cinquantina d'anni, ma da questo al dire che si "migliori" il suono di una valvola la strada mi pare lunga, tortuosa ed insidiosa.
Siamo davvero certi che se questa operazione mi "raffredda" la ineguagliabile gamma media di una 2A3 o di una 45 o mi "asciuga" il basso di una 300B questo sia davvero un trattamento "migliorativo"?
Non ho mai ascoltato un tubo "criogeneticamente modificato" e dunque non metto in dubbio i giudizi espressi (da altri) ma consentitemi un legittimo sospetto di "autoconvincimento inconscio" dell'evidente miglioramento.
Probabilmente, anzi, sicuramente qualcosa sarà cambiato ma...
Questo non toglie che un paio di tubi in freezer ce li metto anch'io...!
Piccolo OT: Una ventina di anni fa correva voce che anche la struttura molecolare del materiale dei cd, in policarbonato, avrebbe tratto giovamento da un trattamento a freddo (si diceva che bastassero i -18 del freezer).
Era il periodo dei bordi trattati con l'uniposca, per assorbire le rifrazioni interne al cd, che avrebbero confuso il laser
Provato anche questo, senza apprezzabili miglioramenti, o forse sì, non ricordo
però avevo costatato che la cosa funzionava,il miglioramento si sentiva! anche posizionare un cd vergine sopra a quello da riprodurre migliorava,oppure un disco di sughero...
SUPER OT:
MAU dove sei finito?!?! ho un paio di simulazioni da mettere sotto esame (scherzo eh..)senza di te sono fermo come un gatto di marmo (la varicella che mi ha passato mia figlia aiuta )
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: crioterapia alle valvole..
Son sempre qua, anche se sempre con meno tempo a disposizione!
Quello di cui stiamo parlando, valvole "raffreddate", CD "anneriti", ecc. sono tutti interventi che, sulla carta almeno, hanno una loro ragion d'essere.
Il problema sta semmai nella valutazione del reale vantaggio all'ascolto di tutto questo.
E' evidente che dipende da un'infinità di variabili che vanno dall'impianto fino alle orecchie di chi ascolta, passando per ambiente, cavi, elettroniche, diffusori e loro posizionamento e stato d'animo del momento...
Ad esempio nel mio contesto il CD trattato al bordo, dopo averlo irruvidito con carta vetrata fine, da risultati apprezzabilmente riconoscibili
Saluti
Quello di cui stiamo parlando, valvole "raffreddate", CD "anneriti", ecc. sono tutti interventi che, sulla carta almeno, hanno una loro ragion d'essere.
Il problema sta semmai nella valutazione del reale vantaggio all'ascolto di tutto questo.
E' evidente che dipende da un'infinità di variabili che vanno dall'impianto fino alle orecchie di chi ascolta, passando per ambiente, cavi, elettroniche, diffusori e loro posizionamento e stato d'animo del momento...
Ad esempio nel mio contesto il CD trattato al bordo, dopo averlo irruvidito con carta vetrata fine, da risultati apprezzabilmente riconoscibili
Saluti
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: crioterapia alle valvole..
certo,poi c'è da valutare anche il fattore miglioramento...
allora avevo un'impianto mediocre,(e adesso...?!?!) lo ascoltavo 4/5 ore al giorno tutti i giorni,di notte di giorno sempre...
ho effettuato le modifiche dopo circa 5 anni che ascoltavo l'impianto nello stesso modo e i cambiamenti si percepiscono per forza , in quelle condizioni anche il verso della presa nel muro si percepisce( )
ma il miglioramento è miglioramento oppure è solo cambiamento? si cambia certo ma si migliora?
questo come:
le palline da ping pong sotto il cd
la pasta per lavelli sui componenti
il fonoassorbente all'interno del case del cd
e altre piccoli interventi cambiano il suono,come congelare le valvole credo,ma come tutto il resto descritto non penso sia la panacea a tutti i mali.
Il suono lo fa principalmente il progetto ,il resto sono aggiustamenti.
Volevo precisare una cosa:
Chi ha intenzione di provare a mettere nel freezer le valvole vorrei facesse attenzione alla condensa,il freezer non è come l'azoto per congelare necessita di 24 ore all'interno della valvola potrebbe crearsi una condensa che si ghiaccerà nelle ore di permanenza nel freezer ma che poi inevitabilmente si scioglierà una volta portata a T ambiente lasciando liquido all'interno della valvola,non so se l'assenza di aria all'interno del tubo può ovviare a questo inconveniente(credo proprio di no),ma vorrei mettervi in guardia nei confronti di questa eventualità.
Si potrebbe raffreddare il tubo prima in frigo per poi passare al congelatore in modo da evitare sbalzi di temperatura troppo elevati.
oppure,ma non so se è fattibile,riempire un contenitore di polistirolo a tenuta stagna con dell'acetone e immergervi le valvole,tenendole immerse con qualche peso se galleggiano,mettete tutto in freezer,l'acetone non ghiaccerà così neanche la valvola,pur arrivando alla T impostata.
allora avevo un'impianto mediocre,(e adesso...?!?!) lo ascoltavo 4/5 ore al giorno tutti i giorni,di notte di giorno sempre...
ho effettuato le modifiche dopo circa 5 anni che ascoltavo l'impianto nello stesso modo e i cambiamenti si percepiscono per forza , in quelle condizioni anche il verso della presa nel muro si percepisce( )
ma il miglioramento è miglioramento oppure è solo cambiamento? si cambia certo ma si migliora?
questo come:
le palline da ping pong sotto il cd
la pasta per lavelli sui componenti
il fonoassorbente all'interno del case del cd
e altre piccoli interventi cambiano il suono,come congelare le valvole credo,ma come tutto il resto descritto non penso sia la panacea a tutti i mali.
Il suono lo fa principalmente il progetto ,il resto sono aggiustamenti.
Volevo precisare una cosa:
Chi ha intenzione di provare a mettere nel freezer le valvole vorrei facesse attenzione alla condensa,il freezer non è come l'azoto per congelare necessita di 24 ore all'interno della valvola potrebbe crearsi una condensa che si ghiaccerà nelle ore di permanenza nel freezer ma che poi inevitabilmente si scioglierà una volta portata a T ambiente lasciando liquido all'interno della valvola,non so se l'assenza di aria all'interno del tubo può ovviare a questo inconveniente(credo proprio di no),ma vorrei mettervi in guardia nei confronti di questa eventualità.
Si potrebbe raffreddare il tubo prima in frigo per poi passare al congelatore in modo da evitare sbalzi di temperatura troppo elevati.
oppure,ma non so se è fattibile,riempire un contenitore di polistirolo a tenuta stagna con dell'acetone e immergervi le valvole,tenendole immerse con qualche peso se galleggiano,mettete tutto in freezer,l'acetone non ghiaccerà così neanche la valvola,pur arrivando alla T impostata.
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: crioterapia alle valvole..
mau749 ha scritto:Ad esempio nel mio contesto il CD trattato al bordo, dopo averlo irruvidito con carta vetrata fine, da risultati apprezzabilmente riconoscibili
Di rigore la carta abrasiva a grana P1000 e il pennarello Uni Posca (minimo due mani)
Andrea Zani ha scritto:...lasciando liquido all'interno della valvola...
L'interno dei tubi DEVE essere sotto vuoto spinto!!!
Se c'è condensa è una valvola fallata.
Smanetton- Membro classe argento
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Re: crioterapia alle valvole..
Non mi dire queste cose ... ero già contento con due semplici mani di Marker indelebile nero sul bordo liscio ... non mi mettere un altro tarlo in testa !Smanetton ha scritto:mau749 ha scritto:Ad esempio nel mio contesto il CD trattato al bordo, dopo averlo irruvidito con carta vetrata fine, da risultati apprezzabilmente riconoscibili
Di rigore la carta abrasiva a grana P1000 e il pennarello Uni Posca (minimo due mani)
pallapippo- Membro classe oro
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Impianto :- Spoiler:
- Sorgenti:
cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: crioterapia alle valvole..
fritznet ha scritto:
Piccolo OT: Una ventina di anni fa correva voce che anche la struttura molecolare del materiale dei cd, in policarbonato, avrebbe tratto giovamento da un trattamento a freddo (si diceva che bastassero i -18 del freezer).
Era il periodo dei bordi trattati con l'uniposca, per assorbire le rifrazioni interne al cd, che avrebbero confuso il laser
Provato anche questo, senza apprezzabili miglioramenti, o forse sì, non ricordo
Anch'io misi un CD nel freezer e poi pitturai il bordo con l'uniposca (doveve essere verde si diceva) dopo averlo lisciato con la carta vetrata...Poi con un amico facemmo la prova con un CD identico non trattato...forse sentimmo qualche miglioramento, ma forse...si decise che il gioco non valeva la candela.
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compatibilita' tra valvole surgelate e musica liquida..
Che bello, vedo che nonostante l'eta' media non sia tanto bassa abbiamo ancora una sana voglia di giocare..
Io, per esempio ai tempi del mio finale dynaco 70, un push pull di el34, trovai sensibili miglioramenti , ossia stage piu' grande e maggiore definizione su tutta la banda audio semplicemete mettendo una camera di aria di una bici di bimbo gonfiata ma non a tt pressione sotto il finale.. faceva semplicemente schifo vedere sto finale affogato nella gomma nera ahahaha ma suonava rispetto a prima molto meglio..
ora ho il dussun v6i che pesa 30 kg.. poggia su quattro palle da tennis
Al cd non ho mai creduto.. venendo da 20 anni di analogico l'imprinting di vinile fattomi nella gioventu' non e' stato minimamente scalfito, si sa, i ricordi dei primi anni rimangono indelebili, ora con la musica liquida ci sono miglioramenti sensibili.. .
Una domanda ahahaah con le valvole crioterapizzate/surgelate la musica liquida come suonera?? ahaha
Comunque sto aspettando queste due 6n1p-ev super raffredate, come arrivano facciamo le prove almeno sul mio impianto..
Io, per esempio ai tempi del mio finale dynaco 70, un push pull di el34, trovai sensibili miglioramenti , ossia stage piu' grande e maggiore definizione su tutta la banda audio semplicemete mettendo una camera di aria di una bici di bimbo gonfiata ma non a tt pressione sotto il finale.. faceva semplicemente schifo vedere sto finale affogato nella gomma nera ahahaha ma suonava rispetto a prima molto meglio..
ora ho il dussun v6i che pesa 30 kg.. poggia su quattro palle da tennis
Al cd non ho mai creduto.. venendo da 20 anni di analogico l'imprinting di vinile fattomi nella gioventu' non e' stato minimamente scalfito, si sa, i ricordi dei primi anni rimangono indelebili, ora con la musica liquida ci sono miglioramenti sensibili.. .
Una domanda ahahaah con le valvole crioterapizzate/surgelate la musica liquida come suonera?? ahaha
Comunque sto aspettando queste due 6n1p-ev super raffredate, come arrivano facciamo le prove almeno sul mio impianto..
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Re: crioterapia alle valvole..
Forse stiamo andando tutti un po' OT ma condivido pienamente le opinioni di Andrea.
Tutto quello di cui stiamo discorrendo è, eventualmente, un plus da considerare rispetto ad una base di impianto (ed esperienza d'ascolto) che consenta di apprezzare i cambiamenti, come suol dirsi ..."tutto fa brodo..." ma se non hai almeno il fuoco, l'acqua e la pentola il brodo non lo fai!
Tutte queste cose, se davvero fanno qualche differenza, lo fanno a livello di "sensazioni" all'ascolto che per loro intrinseca natura non sono né quantizzabili né misurabili.
Resta sempre alla base di tutto la perfetta conoscenza del proprio "contesto" ed intendo per questo impianto e tutte le "condizioni al contorno" relative.
Vi racconto un fatto accadutomi non più tardi di qualche giorno fa.
Stavo cercando di fare un po' d'ordine nel mio laboratorio/cantina/spelonca quando mi è capitata per le mani una raddrizzatrice, una vecchia ed usata GZ34/5AR4 Mullard o Philips ho ipotizzato dalla forma e dalla struttura interna, ma di mamma e padre assolutamente sconosciuti essendosi completamente cancellata la scritta originale.
L'ho provata al volo, e con esito positivo, su un alimentatore da laboratorio per capire se fosse ancora funzionante.
Assolutamente incuriosito dalla "scoperta" ho deciso di provarla sul campo in uno dei miei pre (un giorno di questi vi racconterò qualcosa di più) che utilizza proprio la GZ34.
Come immagino molti di voi, anch'io ho tutta una serie di brani "test" che amo e quindi ormai conosco alla perfezione e che dunque sono la "cartina di tornasole" delle modifiche effettuate sull'impianto: uno di questi è Selling England by the Pound dei Genesis che mi riporta indietro di moltissimi anni a tanti ricordi piacevoli e che mi emoziona ancora sempre come allora.
Accendo tutto l'ambaradan con estrema cautela per evitare guai: nessun rumore sospetto, nessuno scricchiolìo strano... bene.
Un'oretta di burn in per stabilizzare il tutto e poi via con l'ascolto.
Quando faccio queste prove cerco, nei limiti dell'umano e non dovendo dimostrare nulla a nessuno, di essere assolutamente critico e "cattivo" nei giudizi ma vi garantisco che dopo trenta secondi... sono letteralmente sobbalzato sul mio comodo divano... quel flauto si era letteralmente "materializzato" davanti ai miei occhi tanto da avere la "sensazione" di poterlo addirittura toccare... l'immagine, già piuttosto importante di suo in condizioni normali si era ulteriormente ampliata in tutte le direzioni conferendo al "nero infrastrumentale" una connotazione ancora più marcata... sconvolgente, assolutamente sconvolgente ...
Mai in tutta la mia (lunga) "carriera d'ascolto" mi era capitato di sentire differenze così apprezzabili sostituendo una "banale" raddrizzatrice...
... ringrazio ancora la sconosciuta mamma di quella valvola per avermi regalato un'ora di quelle emozioni...
Alla prossima.
P.S. mater certa est... pater nunquam...
Tutto quello di cui stiamo discorrendo è, eventualmente, un plus da considerare rispetto ad una base di impianto (ed esperienza d'ascolto) che consenta di apprezzare i cambiamenti, come suol dirsi ..."tutto fa brodo..." ma se non hai almeno il fuoco, l'acqua e la pentola il brodo non lo fai!
Tutte queste cose, se davvero fanno qualche differenza, lo fanno a livello di "sensazioni" all'ascolto che per loro intrinseca natura non sono né quantizzabili né misurabili.
Resta sempre alla base di tutto la perfetta conoscenza del proprio "contesto" ed intendo per questo impianto e tutte le "condizioni al contorno" relative.
Vi racconto un fatto accadutomi non più tardi di qualche giorno fa.
Stavo cercando di fare un po' d'ordine nel mio laboratorio/cantina/spelonca quando mi è capitata per le mani una raddrizzatrice, una vecchia ed usata GZ34/5AR4 Mullard o Philips ho ipotizzato dalla forma e dalla struttura interna, ma di mamma e padre assolutamente sconosciuti essendosi completamente cancellata la scritta originale.
L'ho provata al volo, e con esito positivo, su un alimentatore da laboratorio per capire se fosse ancora funzionante.
Assolutamente incuriosito dalla "scoperta" ho deciso di provarla sul campo in uno dei miei pre (un giorno di questi vi racconterò qualcosa di più) che utilizza proprio la GZ34.
Come immagino molti di voi, anch'io ho tutta una serie di brani "test" che amo e quindi ormai conosco alla perfezione e che dunque sono la "cartina di tornasole" delle modifiche effettuate sull'impianto: uno di questi è Selling England by the Pound dei Genesis che mi riporta indietro di moltissimi anni a tanti ricordi piacevoli e che mi emoziona ancora sempre come allora.
Accendo tutto l'ambaradan con estrema cautela per evitare guai: nessun rumore sospetto, nessuno scricchiolìo strano... bene.
Un'oretta di burn in per stabilizzare il tutto e poi via con l'ascolto.
Quando faccio queste prove cerco, nei limiti dell'umano e non dovendo dimostrare nulla a nessuno, di essere assolutamente critico e "cattivo" nei giudizi ma vi garantisco che dopo trenta secondi... sono letteralmente sobbalzato sul mio comodo divano... quel flauto si era letteralmente "materializzato" davanti ai miei occhi tanto da avere la "sensazione" di poterlo addirittura toccare... l'immagine, già piuttosto importante di suo in condizioni normali si era ulteriormente ampliata in tutte le direzioni conferendo al "nero infrastrumentale" una connotazione ancora più marcata... sconvolgente, assolutamente sconvolgente ...
Mai in tutta la mia (lunga) "carriera d'ascolto" mi era capitato di sentire differenze così apprezzabili sostituendo una "banale" raddrizzatrice...
... ringrazio ancora la sconosciuta mamma di quella valvola per avermi regalato un'ora di quelle emozioni...
Alla prossima.
P.S. mater certa est... pater nunquam...
Ultima modifica di mau749 il Ven 4 Mag 2012 - 14:14 - modificato 1 volta.
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Ciao, Maurizio
"... non è importante il colore del gatto... l'importante è che prenda i topi!"
mau749- Moderatore di sezione
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spezie..
Acqua fuoco e pentola e ciccia aggiungerei.. daccordissimo.. ma un po' di spezie per illuderci non le mettiamo ??..
Certo che un impianto deve suonare gia' bene, in un certo senso gia' impostato.. non ci piove.. pero' tutto cio' che infinitesimamente o giu di li' aggiungere qualcosa.. e che questo qualcosa poi ci da delle senzazioni positive.. ben venga..
Certo che un impianto deve suonare gia' bene, in un certo senso gia' impostato.. non ci piove.. pero' tutto cio' che infinitesimamente o giu di li' aggiungere qualcosa.. e che questo qualcosa poi ci da delle senzazioni positive.. ben venga..
Dante- Membro di riguardo
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Re: crioterapia alle valvole..
Andrea Zani ha scritto:personalmente conosco il trattamento cryogenico per le lame di coltelli,di cui sono appassionato,nel suddetto specifico utilizzo aiuta a completare la trasformazione dell'Austennite residua in Martensite dopo la tempra,prima del rinvenimento...si mette in azoto liquido il pezzo.
è utile sopratutto con acciai con almeno 0,7-0,8 di cabonio in su.
si può utilizzare anche il sottorafreddamento che comporta una discesa a circa -30° conlo stesso fine,ovviamente con efficacia minore.
Magari è così anche per le valvole....qualcuno se vuole può provare...io appena ho finito il mu follower di 6n6 un paio in freezer ce le metto tanto ne ho 50
EDIT: forse sarebbe meglio metterle prima un po in frigo...il freezer non è un'abbattitore quindi non vorrei che si creasse una qualche tipo di condensa all'interno del tubo.
L'azzoto congela all'instante senza possibilità di reazione quindi non crea condensa
Ancora un OT, stavolta più netto, scusate.
Andrea, quand'è che , se hai voglia e tempo ci posti qualche foto (e descrizione) dei tuoi lavori con le lame? Credo di non essere il solo ad essere interessato, la produzione di lame e coltelli artigianali mi ha sempre incuriosito
fritznet- Membro classe diamante
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Re: crioterapia alle valvole..
ciao si è moolto OTfritznet ha scritto:Andrea Zani ha scritto:personalmente conosco il trattamento cryogenico per le lame di coltelli,di cui sono appassionato,nel suddetto specifico utilizzo aiuta a completare la trasformazione dell'Austennite residua in Martensite dopo la tempra,prima del rinvenimento...si mette in azoto liquido il pezzo.
è utile sopratutto con acciai con almeno 0,7-0,8 di cabonio in su.
si può utilizzare anche il sottorafreddamento che comporta una discesa a circa -30° conlo stesso fine,ovviamente con efficacia minore.
Magari è così anche per le valvole....qualcuno se vuole può provare...io appena ho finito il mu follower di 6n6 un paio in freezer ce le metto tanto ne ho 50
EDIT: forse sarebbe meglio metterle prima un po in frigo...il freezer non è un'abbattitore quindi non vorrei che si creasse una qualche tipo di condensa all'interno del tubo.
L'azzoto congela all'instante senza possibilità di reazione quindi non crea condensa
Ancora un OT, stavolta più netto, scusate.
Andrea, quand'è che , se hai voglia e tempo ci posti qualche foto (e descrizione) dei tuoi lavori con le lame? Credo di non essere il solo ad essere interessato, la produzione di lame e coltelli artigianali mi ha sempre incuriosito
avevo scambiato qualche PM anche con Smanetton e gli avevo mostrato alcune foto.
Da un po non lavoro più sulle lame ma la voglia di riprendere è tanta....se solo la smettessi di farmi venire in mente ogni volta qualche altra diavoleria elettronica lo avrei già fatto..comunque preparerò qualcosa se siete interessati nella sezione off-topic,a me fa molto piacere parlare di lame.
tornando on topic
@Dante:
certo che ogni accortezza che da un resoconto positivo è sicuramente appagante ma come dicevo,a volte mi è successo di tornare a casa e "smontare tutto" dopo aver ascoltato alcuni apparecchi montati con 3 lamiere... anche se alcuni interventi seppur piccoli producono effetti notevoli!
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Numero di messaggi : 1764
Località : Ponderano(Bi)
Occupazione/Hobby : /Parassita Circuitale
Impianto : non finirò mai
di lavorarci
differenze rilevate..
Nel mio pre, che monta ecc88 e similaria, oltre a giocare con delle philips nos anni 60, 6np23 russe uso anche delle 6n1p-ev gold grid, che poi sono quelle che preferisco... almeno nel mio impianto con il finale valvolare..mentre le philips e le 6n23 vanno meglio nella configurazione con il dussun come finale.
premesso cio' e visto che in questo periodo sto giocando prevalentemente col valvolare.. avevo ordinato delle 6n1p-ev crioterapizzate.. gli ho fatto fare un bel rodaggio (almeno un centinaio di ore)... ma non sono riuscito ad ascoltare differenze di sorta con l'altro modello non crioterapizzato..quindi esperienza.. negativa Crying or Very sad nessuno di voi ha quaclhe altra cosa da raccontare?
premesso cio' e visto che in questo periodo sto giocando prevalentemente col valvolare.. avevo ordinato delle 6n1p-ev crioterapizzate.. gli ho fatto fare un bel rodaggio (almeno un centinaio di ore)... ma non sono riuscito ad ascoltare differenze di sorta con l'altro modello non crioterapizzato..quindi esperienza.. negativa Crying or Very sad nessuno di voi ha quaclhe altra cosa da raccontare?
Dante- Membro di riguardo
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Impianto : dussun v6i casse autocostruite ciare/scanspeak sorgenti analogiche aristonrd80/linbasik/nagaokamp20 dualcs721/shurev15III sorgente digitale musiland02/beresfordbushmaster pre tpaudio ecc88
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