Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
EasyRider_02 ha scritto:Stentor ha scritto:
Si ...ma non suonano altrettanto bene .....se uno vuole Klipsch Eritage prende le Horn ....le Cornwall rispetto alle Tannoy non hanno speranze.
Ivano, mi pare che tu suggerisci di orientarsi o Klipsch o su Tannoy. Hai mai avuto occasione di ascoltare la differenza tra le Sandringham e le Turnberry che sulla carta sembrerebbero posizionarsi un pelo più in alto?
No ...bisognerebbe ascoltarle assieme o almeno, anche se in tempi diversi, nel medesimo setup ....cosa che non ho avuto modo di fare
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Vella ha scritto:C'era un super esperto Sonus Faber tempo fa, di Torino, con l'avatar di Avatar, ma é un pó che non si vede. E non mi ricordo il nick...
Ma se statoi l 'unico propietario?
Di che anno sono?
Graffi e affini?
Imballi originali?
Stand eventuali?
Sono l'unico proprietario. Le comprai nel 1991, ho tutto ciò che è stato fornito in origine, dagli imballi ai certificati di garanzia con la numerazione di serie. Presentano due piccoli bolli (uno per cassa) in un caso invisibile in quanto nella parte posteriore, nell'altro quasi impercettibile. Essendo massello si potrebbero ripristinare come se fossero nuove, ma non ne ho mai avvertito l'esigenza. Alcuni amici del forum le hanno viste e sentite suonare. Gli stand sono autocostruiti, quindi non li propongo neppure.
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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SW: Foobar2000
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
LakyV ha scritto:Hai fatto la scelta:oki:EasyRider_02 ha scritto:Qualcuno saprebbe indicarmi una valutazione corretta per le mie Sonus Faber Electa biwiring? Cambiando diffusori vorrei venderle, ma non ho idea di quale possa essere una quotazione onesta.
Grazie
Cosa hai trovato di interessante, ricorda che io tifò sempre per ProAc ( studio140 o D15 o D18 )
Facci sapere!!
Per ora sono ancora in fase decisionale, ma sicuramente qualcosa comprerò... vi terrò informati e ad acquisto fatto, dovrai venirmi a trovare per darmi un giudizio...
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Stentor ha scritto:EasyRider_02 ha scritto:
Ivano, mi pare che tu suggerisci di orientarsi o Klipsch o su Tannoy. Hai mai avuto occasione di ascoltare la differenza tra le Sandringham e le Turnberry che sulla carta sembrerebbero posizionarsi un pelo più in alto?
No ...bisognerebbe ascoltarle assieme o almeno, anche se in tempi diversi, nel medesimo setup ....cosa che non ho avuto modo di fare
E che non riuscirò a fare neppure io!!!
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
EasyRider_02 ha scritto:Vella ha scritto:C'era un super esperto Sonus Faber tempo fa, di Torino, con l'avatar di Avatar, ma é un pó che non si vede. E non mi ricordo il nick...
Ma se statoi l 'unico propietario?
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Mi sono ricordato, si chiama Spocry
Lui ti saprá dare qualche dritta sulle vendita delle SF
Vella- Membro classe argento
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Nessun giudizio, e chi sono "Giussani" ???EasyRider_02 ha scritto:LakyV ha scritto:
Hai fatto la scelta:oki:
Cosa hai trovato di interessante, ricorda che io tifò sempre per ProAc ( studio140 o D15 o D18 )
Facci sapere!!
Per ora sono ancora in fase decisionale, ma sicuramente qualcosa comprerò... vi terrò informati e ad acquisto fatto, dovrai venirmi a trovare per darmi un giudizio...
Verrò volentieri ad ascoltare e proporre buona musica, un pomeriggio in compagnia non si rifiuta mai.
Poi sono sicuro che farai un ottima scelta, qualsiasi essa sia:oki:
LakyV- Membro classe argento
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
E' fatta!!!!!
Oggi seduta di ascolto piuttosto lunga. Siamo partiti con le Martin Logan Theos. Non suonano male, anzi, ma il suono appare un po' enfatizzato, sopratutto sugli estremi di gamma. I bassi ci sono anche se a volte non appaiono ben controllati, ma in modo non troppo fastidioso. Le frequenze alti sono frizzanti, briose, ma alla lunga un po' stancanti. Probabilmente a 2.700 euro non c'è molto di meglio (anzi personalmente non ho trovato nulla di meglio), ma non è quello che stavo cercando.
Passiamo alle ProAc D18 e la musica, oltre il prezzo, cambia. I suoni sono più equilibrati e la musica si fa avvolgente. Sicuramente rispetto alle Martin Logan ci si sente più cullati, anche se ad un primo ascolto il risultato potrebbe apparire meno spettacolare. E probabilmente proprio qui è la differenza, le americane, in pieno stile stelle e strisce, fanno i fuochi di artificio, mentre le inglesi sono più flemmatiche, pur non rinunciando a nulla in termini di frequenza. Meno "scoppiettii" ma maggiore linearità della risposta, un suono che a me risulta più gradevole. Decido di approfondire l'ascolto e quindi sfaccio suonare nell'ordine:
Ora sono molto stanco quindi sospendo per continuare domani.
Oggi seduta di ascolto piuttosto lunga. Siamo partiti con le Martin Logan Theos. Non suonano male, anzi, ma il suono appare un po' enfatizzato, sopratutto sugli estremi di gamma. I bassi ci sono anche se a volte non appaiono ben controllati, ma in modo non troppo fastidioso. Le frequenze alti sono frizzanti, briose, ma alla lunga un po' stancanti. Probabilmente a 2.700 euro non c'è molto di meglio (anzi personalmente non ho trovato nulla di meglio), ma non è quello che stavo cercando.
Passiamo alle ProAc D18 e la musica, oltre il prezzo, cambia. I suoni sono più equilibrati e la musica si fa avvolgente. Sicuramente rispetto alle Martin Logan ci si sente più cullati, anche se ad un primo ascolto il risultato potrebbe apparire meno spettacolare. E probabilmente proprio qui è la differenza, le americane, in pieno stile stelle e strisce, fanno i fuochi di artificio, mentre le inglesi sono più flemmatiche, pur non rinunciando a nulla in termini di frequenza. Meno "scoppiettii" ma maggiore linearità della risposta, un suono che a me risulta più gradevole. Decido di approfondire l'ascolto e quindi sfaccio suonare nell'ordine:
- Raya Yarbrough - You're So Bad For Me, brano che presenta dei bassi difficilissimi da gestire ed anche le D18 non fanno eccezione, pur comportandosi onorevolmente.
- Allan Taylor - Color to the Moon, il tono profondo della voce viene restituito molto bene e con un colore di grande piacevolezza.
- Dadawa - Sister Drum, da quando Smanetton mi ha fatto conoscere questo brano, lo inserisco in tutte le prove. Perché? Beh il tamburo che entra intorno al secondo minuto viene reso in tutta la sua potenza da pochissimi diffusori, tra quelli da me ascoltati in questa fascia di prezzo (e anche oltre). Le D18 fanno il lavoro a metà, meglio di altri diffusori, ma non in modo netto e deciso come ho sentito con altre casse.
- Metallica - Enter Sandman, abbastanza bene le batteria, un po' meno le chitarre e la voce che in alcuni passaggi tendono ad impastarsi, ma siamo comunque a buoni livelli, non i migliori però che mi sia capitato di ascoltare.
- Art Pepper - You'd be so nice to come home to. Bene, suono equilibrato e naturale con gli strumenti nettamente separati (come da registrazione) e il contrabbasso che seppur registrato un po' più "dietro" degli altri strumenti si distingue nettamente. Ottima prova.
- Michael Bouble - Moondance. La grande orchestra viene restituita con una buona dote di realismo e scena che si apre abbastanza bene sul piano orizzontale, un po' meno su quello verticale, ma il risultato è comunque molto credibile. La voce spicca senza esitazione anche nei pieni strumentali. Buona riuscita.
- Marcus Miller - Detroit. Basso elettrico in grande evidenza anche sulle note più profonde. Non ho colto particolari sbavature, al più una sensazione di risposta non proprio immediata dovuta, secondo me, ad un leggero "allungamento" delle note più profonde. Nel complesso comunque il brano è parso godibilissimo.
- Eva Cassidy - Field of Gold. Ottima resa della voce femminile, restituita in modo rotondo, ma sufficientemente preciso. L'ascolto del brano mi ha lasciato una sensazione di piacevolezza.
- Rage Against The Machine - Killing in the name. Questo disco dei RATM non dovrebbe mancare nella discoteca di nessun audiofilo per la qualità con cui è registrato dote piuttosto rara nel mondo della discografia rock. Se si vogliono testare dei diffusori con dei brani "spacca coni" non credo esista di meglio. Anche in questo caso si tratta di una prova sempre difficile sia per le elettroniche che per i diffusori. Abbiamo "sparato" il brano a volume sostenuto e le D18 non si sono scomposte, pur non riuscendo a restituire con chiarezza impeccabile tutto il fronte sonoro. In qualche passaggio la voce tendeva ad impastarsi con gli strumenti, ma anche in questo caso nulla di drammatico o di fortemente compromettente. Piuttosto si percepiva ogni tanto una sensazione di poca "trasparenza" dell'ensemble
- Verdi - Dies Irae. Meno bene. Le voci del coro vengono fuori confuse e la musica appiattita,. I Timpani poi sembrano soffocati. Strano, con la grande orchestra si erano comportati così bene, mentre qui si arriva appena alla sufficienza.
- Kari Bremnes - A Lover in Berlin. Buona prova, addirittura ottima all'inizio del brano, in cui la registrazione enfatizza i pochi strumenti. Ancora una volta ne viene fuori un ottimo equilibrio. Molto bene.
Ora sono molto stanco quindi sospendo per continuare domani.
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Fammi capire: hai preso le ProAc D18?
Se si ottima scelta !!!!!!!!
Adesso mettiti alla ricerca di un ampli
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Stentor- Membro classe diamante
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Alla fine D18:dribbling:
Ho sempre tifato per loro, aspetto che le Rodi a dovere... Poi mi aspetto un invito per un ascolto!!!
Grande acquisto, complimenti, ottima anche la descrizione dell'ascolto molto precisa e dettagliata,
Si vede che l'esperienza non manca;)
Ho sempre tifato per loro, aspetto che le Rodi a dovere... Poi mi aspetto un invito per un ascolto!!!
Grande acquisto, complimenti, ottima anche la descrizione dell'ascolto molto precisa e dettagliata,
Si vede che l'esperienza non manca;)
LakyV- Membro classe argento
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Ti seguivo attentamente , ho capito bene hai preso le Proac? Ti seguo in questo post perchè anche io sono in cerca di diffusori in quella fascia di prezzo. Se non le hai ancora prese ti consiglio di ascoltare le Klipsch Palladium P37-f. Perchè hai scartato le Tannoy?
magnaco- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Anche io sono un "onnivoro" per gusto musicale (50 Jazz, 30 Classica e Lirica, 10 Rock, 10 Varie) e l'anzianotta coppia Accuphase C 210a e ProAC D15 (con linee digitali e analogiche bilanciate) continua a regalarmi emozioni
Sestante- Affezionato
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
se hai preso le d18 non curarti troppo delle mie parole. io ho avuto le d15 per cui conosco abbastanza il suono proac e devo dire di trovarmi abbastanza d'accordo con le impressioni che hai ricavato dall'ascolto dei brani test.EasyRider_02 ha scritto:E' fatta!!!!!
.....
[*]Raya Yarbrough - You're So Bad For Me, brano che presenta dei bassi difficilissimi da gestire ed anche le D18 non fanno eccezione, pur comportandosi onorevolmente.
[*]Allan Taylor - Color to the Moon, il tono profondo della voce viene restituito molto bene e con un colore di grande piacevolezza.
[*]Dadawa - Sister Drum, da quando Smanetton mi ha fatto conoscere questo brano, lo inserisco in tutte le prove. Perché? Beh il tamburo che entra intorno al secondo minuto viene reso in tutta la sua potenza da pochissimi diffusori, tra quelli da me ascoltati in questa fascia di prezzo (e anche oltre). Le D18 fanno il lavoro a metà, meglio di altri diffusori, ma non in modo netto e deciso come ho sentito con altre casse.
[*]Metallica - Enter Sandman, abbastanza bene le batteria, un po' meno le chitarre e la voce che in alcuni passaggi tendono ad impastarsi, ma siamo comunque a buoni livelli, non i migliori però che mi sia capitato di ascoltare.
[*]Art Pepper - You'd be so nice to come home to. Bene, suono equilibrato e naturale con gli strumenti nettamente separati (come da registrazione) e il contrabbasso che seppur registrato un po' più "dietro" degli altri strumenti si distingue nettamente. Ottima prova.
[*]Michael Bouble - Moondance. La grande orchestra viene restituita con una buona dote di realismo e scena che si apre abbastanza bene sul piano orizzontale, un po' meno su quello verticale, ma il risultato è comunque molto credibile. La voce spicca senza esitazione anche nei pieni strumentali. Buona riuscita.
[*]Marcus Miller - Detroit. Basso elettrico in grande evidenza anche sulle note più profonde. Non ho colto particolari sbavature, al più una sensazione di risposta non proprio immediata dovuta, secondo me, ad un leggero "allungamento" delle note più profonde. Nel complesso comunque il brano è parso godibilissimo.
[*]Eva Cassidy - Field of Gold. Ottima resa della voce femminile, restituita in modo rotondo, ma sufficientemente preciso. L'ascolto del brano mi ha lasciato una sensazione di piacevolezza.
[*]Rage Against The Machine - Killing in the name. Questo disco dei RATM non dovrebbe mancare nella discoteca di nessun audiofilo per la qualità con cui è registrato dote piuttosto rara nel mondo della discografia rock. Se si vogliono testare dei diffusori con dei brani "spacca coni" non credo esista di meglio. Anche in questo caso si tratta di una prova sempre difficile sia per le elettroniche che per i diffusori. Abbiamo "sparato" il brano a volume sostenuto e le D18 non si sono scomposte, pur non riuscendo a restituire con chiarezza impeccabile tutto il fronte sonoro. In qualche passaggio la voce tendeva ad impastarsi con gli strumenti, ma anche in questo caso nulla di drammatico o di fortemente compromettente. Piuttosto si percepiva ogni tanto una sensazione di poca "trasparenza" dell'ensemble
[*]Verdi - Dies Irae. Meno bene. Le voci del coro vengono fuori confuse e la musica appiattita,. I Timpani poi sembrano soffocati. Strano, con la grande orchestra si erano comportati così bene, mentre qui si arriva appena alla sufficienza.
.....
è vero le proac sono equilibrate e abbastanza complete ma non vanno bene per me con la musica rock non offrono il meglio. senza scomodare metallica e Rage Against The Machine (dove credo siano state molto deludenti) anche ascoltare hard rock come sabbath e zep....non so a me mancava sempre qualcosa, poco coinvolgimento. non ho letto tutta la discussione ma credo che tu abbia ascoltato un po' di diffusori per cui la scelta sarà ragionata.
al proposito do il mio contributo consigliandoti anche di ascoltare
http://www.zuaudio.com/omen-def-1b-loudspeaker.php
fidati non te ne penterai
ciao
dario78- Novizio
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
EasyRider_02 ha scritto:
[*]Verdi - Dies Irae. Meno bene. Le voci del coro vengono fuori confuse e la musica appiattita,. I Timpani poi sembrano soffocati. Strano, con la grande orchestra si erano comportati così bene, mentre qui si arriva appena alla sufficienza.
Un dubbio ma non è che le ascolti con il Sonus Faber Quid vero?
Perché si sono facili ..... ma per rendere al meglio ci vuole birra di qualità !
Io al contrario del forumer che ha postato prima le ho trovate ottime anche per il Rock .... ovviamente considerando le dimensioni che son sempre delle torri piccole (questo in generale mica per il Rock).... certo che se le ascolti con un ampli da 50 watt casca l'asino ....
Dagli in pasto 200 o 300 watt di qualità e poi riposta le tue considerazioni
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Scusatemi ragazzi ieri sera ero veramente stanco e non riuscivo neppure più a capire cosa stessi scrivendo, quindi ho mollato a metà.
Chiariamo subito il punto: non ho acquistato le ProAc D18 perché sono sostanzialmente d'accordo con Dario78: sul rock (non me ne volere Ivano) non mi davano sufficiente soddisfazione. Per sgombrare il campo da dubbi ovviamente non abbiamo utilizzato il Quid per l'ascolto, anche perché come vi dirò tra breve l'efficienza di questi diffusori è risultata un po' deludente.
Aggiungo che l'ascolto l'ho effettuato con altri due amici, di cui uno molto competente, e i nostri giudizi hanno collimato quasi su tutti i punti (io sono risultato quello di bocca più buona).
Le amplificazioni utilizzate sono state nell'ordine: Strauss (proposto da rivenditore, ne parlerò più avanti), Densen B-130 plus e Krell S-300i tutti integrati dal costo paragonabile.
Arriviamo al punto, cosa ho comperato? Beh, in fondo quando scocca l'amore non vi si può resistere, gira e rigira lì si andrà a finire, e così è andata.
Ho fatto piazzare le Tannoy Prestige, questa volta le più "piccole" della serie ovvero le Stirling SE e siamo partiti con gli ascolti. Inutile dirvi che io ho ritrovato immediatamente quello stesso suono che mi folgorò in un ascolto precedente, anzi l'ho trovato migliorato (probabilmente per merito delle amplificazioni). Ovviamente avendole scelte le ritengo ottime casse e quindi non esprimo altri giudizi che dovrebbero ammantarsi di pretesa oggettività e che invece, rischierebbero di essere intrisi di emotiva soggettività.
Per quanto concerne le amplificazioni, come dicevo, mi è stato proposto uno sconosciuto Strauss che in verità suonava piuttosto bene e che si è dimostrato generosissimo con i suoi 150 W nell'erogare corrente. Sicuramente è quello che si è comportato meglio sugli estremi di gamma e sopratutto verso il basso sembrava non avere limiti. Il basso elettrico di Marcus Miller è stato restituito con un realismo da brivido. Peccato qualche pecca nelle medie frequenze, un fastidioso sibilio sulle voci femminile e un equilibri non perfetto tra le varie tonalità. Insomma l'impressione è stata quella di un'elettronica capace di grandi prestazioni, ma con una connotazione molto accentuato nell'esaltazione di note basse e note acute. Non ha mostrato il minimo cedimento o fatica nel pilotare tutte le casse ascoltate.
Il Densen B-130, stranamente, è stata la vera delusione del trittico. Finan dalle prime note pareva non farcela, arrancare un po' e sorattutto ha dato una sgradevole impressione di compressione del suono che me l'ha fatto scartare dopo pochi ascolti.
Krell S-300i è il cinese di casa Krell, ma costruito in modo impeccabile e su un progetto di buon livello. Dico subito che la sua dote maggiore è stato l'equilibrio, emerso fin dalle prime note e che mi ha indotto (me ne sono reso conto dopo un po') ad accomodarmi meglio sul divano e a rilassarmi senza aver fretta di passare ad un altro brano per i vari confronti. Sicuramente meno esaltante dello Strauss, il Krell restituiva il basso di Marcus Miller con minore grinta e forse anche con meno estensione verso le note più gravi, ciò non di meno il suo ascolto risultava a tutti più gradevole di quanto non fosse accaduto con l'amplificatore concorrente. Sicuramente lo abbiamo trovato meno stancante e mano a mano che i brani avanzavano il ricordo del suono dello Strauss risultava perfino un po' fastidioso. La svolta vera la è arrivata con l'ascolto delle voci femminili, dove il divario qualitativo tra le due amplificazioni è aumentato nettamente a favore del piccolo Krell. Niente più sibili, nessuna nota improvvisamente nasale, tutto scorreva come ci si attendeva dovesse scorrere, senza sorprese. Anche l'equilibrio con le Tannoy sembrava migliore, in quanto lo Strauss ne esasperava le doti di grande estensione, esaltandole su tutto ciò che sta nel mezzo che spesso si traduceva con una perdita delle voci nei brani orchestrali, cosa che con il Krell non avviene, anzi le voci sono sempre lì, ben presenti, anche durante un bel pieno orchestrale, mantenendo tutte le sue sezioni ben intellegibili.
L'avrete capito, sono tornato a casa con un paio di Tannoy ed un Krell, oltre ad un sorriso ebete stampato in faccia!!!
Chiariamo subito il punto: non ho acquistato le ProAc D18 perché sono sostanzialmente d'accordo con Dario78: sul rock (non me ne volere Ivano) non mi davano sufficiente soddisfazione. Per sgombrare il campo da dubbi ovviamente non abbiamo utilizzato il Quid per l'ascolto, anche perché come vi dirò tra breve l'efficienza di questi diffusori è risultata un po' deludente.
Aggiungo che l'ascolto l'ho effettuato con altri due amici, di cui uno molto competente, e i nostri giudizi hanno collimato quasi su tutti i punti (io sono risultato quello di bocca più buona).
Le amplificazioni utilizzate sono state nell'ordine: Strauss (proposto da rivenditore, ne parlerò più avanti), Densen B-130 plus e Krell S-300i tutti integrati dal costo paragonabile.
Arriviamo al punto, cosa ho comperato? Beh, in fondo quando scocca l'amore non vi si può resistere, gira e rigira lì si andrà a finire, e così è andata.
Ho fatto piazzare le Tannoy Prestige, questa volta le più "piccole" della serie ovvero le Stirling SE e siamo partiti con gli ascolti. Inutile dirvi che io ho ritrovato immediatamente quello stesso suono che mi folgorò in un ascolto precedente, anzi l'ho trovato migliorato (probabilmente per merito delle amplificazioni). Ovviamente avendole scelte le ritengo ottime casse e quindi non esprimo altri giudizi che dovrebbero ammantarsi di pretesa oggettività e che invece, rischierebbero di essere intrisi di emotiva soggettività.
Per quanto concerne le amplificazioni, come dicevo, mi è stato proposto uno sconosciuto Strauss che in verità suonava piuttosto bene e che si è dimostrato generosissimo con i suoi 150 W nell'erogare corrente. Sicuramente è quello che si è comportato meglio sugli estremi di gamma e sopratutto verso il basso sembrava non avere limiti. Il basso elettrico di Marcus Miller è stato restituito con un realismo da brivido. Peccato qualche pecca nelle medie frequenze, un fastidioso sibilio sulle voci femminile e un equilibri non perfetto tra le varie tonalità. Insomma l'impressione è stata quella di un'elettronica capace di grandi prestazioni, ma con una connotazione molto accentuato nell'esaltazione di note basse e note acute. Non ha mostrato il minimo cedimento o fatica nel pilotare tutte le casse ascoltate.
Il Densen B-130, stranamente, è stata la vera delusione del trittico. Finan dalle prime note pareva non farcela, arrancare un po' e sorattutto ha dato una sgradevole impressione di compressione del suono che me l'ha fatto scartare dopo pochi ascolti.
Krell S-300i è il cinese di casa Krell, ma costruito in modo impeccabile e su un progetto di buon livello. Dico subito che la sua dote maggiore è stato l'equilibrio, emerso fin dalle prime note e che mi ha indotto (me ne sono reso conto dopo un po') ad accomodarmi meglio sul divano e a rilassarmi senza aver fretta di passare ad un altro brano per i vari confronti. Sicuramente meno esaltante dello Strauss, il Krell restituiva il basso di Marcus Miller con minore grinta e forse anche con meno estensione verso le note più gravi, ciò non di meno il suo ascolto risultava a tutti più gradevole di quanto non fosse accaduto con l'amplificatore concorrente. Sicuramente lo abbiamo trovato meno stancante e mano a mano che i brani avanzavano il ricordo del suono dello Strauss risultava perfino un po' fastidioso. La svolta vera la è arrivata con l'ascolto delle voci femminili, dove il divario qualitativo tra le due amplificazioni è aumentato nettamente a favore del piccolo Krell. Niente più sibili, nessuna nota improvvisamente nasale, tutto scorreva come ci si attendeva dovesse scorrere, senza sorprese. Anche l'equilibrio con le Tannoy sembrava migliore, in quanto lo Strauss ne esasperava le doti di grande estensione, esaltandole su tutto ciò che sta nel mezzo che spesso si traduceva con una perdita delle voci nei brani orchestrali, cosa che con il Krell non avviene, anzi le voci sono sempre lì, ben presenti, anche durante un bel pieno orchestrale, mantenendo tutte le sue sezioni ben intellegibili.
L'avrete capito, sono tornato a casa con un paio di Tannoy ed un Krell, oltre ad un sorriso ebete stampato in faccia!!!
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Cosa dire.... Gran bella spesa, ottima direi:oki:
Dove hai fatto spesa???
È qui a Torino?
Magari alla prossima ne parliamo a quattrocchi !!!
Ora cambia la l'impianto in firma
Dove hai fatto spesa???
È qui a Torino?
Magari alla prossima ne parliamo a quattrocchi !!!
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LakyV- Membro classe argento
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
wow hai preso tutto... e sia... come dicevo ascoltare e scegliere e sempre una buona cosa. adesso comincia il bello (o il peggio) come qualche audiofilo potrà testimoniare
dario78- Novizio
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Hai preso davvero il Krell S-300i ? ... visto il costo cosa hai provato di altro (densen a parte) per cui ti ha fatto prediligere questa scelta?
Le casse invece approvo al 100% ....una cosa diversa dalle D18 ma ugualmente emozionante
Le casse invece approvo al 100% ....una cosa diversa dalle D18 ma ugualmente emozionante
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Stentor ha scritto:Hai preso davvero il Krell S-300i ? ... visto il costo cosa hai provato di altro (densen a parte) per cui ti ha fatto prediligere questa scelta?
Le casse invece approvo al 100% ....una cosa diversa dalle D18 ma ugualmente emozionante
Durante le mie peregrinazioni ho ascoltato differenti amplificatori, ma pochi sono stati quelli che mi hanno restituito la sensazione che cercavo, tra questi il Krell. Sulla carta non è il miglior amplificatore del mercato, ma quest'accoppiata funziona molto bene, gli equilibri sono ottimi. Ciò non toglie che probabilmente esisteranno combinazioni anche migliori, ma a trovarle!!!! Onestamente non avevo voglia di affrontare la via crucis dei cambi di amplificatore alla ricerca dell'equilibrio perfetto, quindi avendo trovato ciò che gratifica le mie orecchie mi sono fermato.
Quali sono, a tuo giudizio, i punti negativi di questo ampli?
Ultima modifica di EasyRider_02 il Sab 6 Lug 2013 - 22:38 - modificato 1 volta.
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
LakyV ha scritto:Cosa dire.... Gran bella spesa, ottima direi:oki:
Dove hai fatto spesa???
È qui a Torino?
Magari alla prossima ne parliamo a quattrocchi !!!
Ora cambia la l'impianto in firma
Appena mi sarò sistemato organizziamo! Ora devo risistemare tutto l'angolo perché gli ingombri sono completamente differenti. Quindi prossima spesa tavolo porta-elettroniche, supporto a muro per la televisione e scaffalature varie.
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
dario78 ha scritto:wow hai preso tutto... e sia... come dicevo ascoltare e scegliere e sempre una buona cosa. adesso comincia il bello (o il peggio) come qualche audiofilo potrà testimoniare
Sì, le prove fatte mi hanno convinto ulteriormente del fatto che ampli e casse devono essere ascoltati assieme. Con il McIntosh a me il suono non piaceva, mentre lo trovavo più vicino ai miei gusti con ampli molto meno blasonati, o addirittura che non godono di ottima fama, come i North Star. Alla fine credo di aver scelto quello che tra tutti mi emozionava maggiormente, che non necessariamente deve essere quello che suona meglio in assoluto (anche se continuo ad essere convinto che non esista una definizione assoluta di suono migliore).
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
Complimenti per gli acquisti
Albert^ONE- Membro classe oro
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
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EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
EasyRider_02 ha scritto:Scusatemi ragazzi ieri sera ero veramente stanco e non riuscivo neppure più a capire cosa stessi scrivendo, quindi ho mollato a metà.
Chiariamo subito il punto: non ho acquistato le ProAc D18 perché sono sostanzialmente d'accordo con Dario78: sul rock (non me ne volere Ivano) non mi davano sufficiente soddisfazione. Per sgombrare il campo da dubbi ovviamente non abbiamo utilizzato il Quid per l'ascolto, anche perché come vi dirò tra breve l'efficienza di questi diffusori è risultata un po' deludente.
Aggiungo che l'ascolto l'ho effettuato con altri due amici, di cui uno molto competente, e i nostri giudizi hanno collimato quasi su tutti i punti (io sono risultato quello di bocca più buona).
Le amplificazioni utilizzate sono state nell'ordine: Strauss (proposto da rivenditore, ne parlerò più avanti), Densen B-130 plus e Krell S-300i tutti integrati dal costo paragonabile.
Arriviamo al punto, cosa ho comperato? Beh, in fondo quando scocca l'amore non vi si può resistere, gira e rigira lì si andrà a finire, e così è andata.
Ho fatto piazzare le Tannoy Prestige, questa volta le più "piccole" della serie ovvero le Stirling SE e siamo partiti con gli ascolti. Inutile dirvi che io ho ritrovato immediatamente quello stesso suono che mi folgorò in un ascolto precedente, anzi l'ho trovato migliorato (probabilmente per merito delle amplificazioni). Ovviamente avendole scelte le ritengo ottime casse e quindi non esprimo altri giudizi che dovrebbero ammantarsi di pretesa oggettività e che invece, rischierebbero di essere intrisi di emotiva soggettività.
Per quanto concerne le amplificazioni, come dicevo, mi è stato proposto uno sconosciuto Strauss che in verità suonava piuttosto bene e che si è dimostrato generosissimo con i suoi 150 W nell'erogare corrente. Sicuramente è quello che si è comportato meglio sugli estremi di gamma e sopratutto verso il basso sembrava non avere limiti. Il basso elettrico di Marcus Miller è stato restituito con un realismo da brivido. Peccato qualche pecca nelle medie frequenze, un fastidioso sibilio sulle voci femminile e un equilibri non perfetto tra le varie tonalità. Insomma l'impressione è stata quella di un'elettronica capace di grandi prestazioni, ma con una connotazione molto accentuato nell'esaltazione di note basse e note acute. Non ha mostrato il minimo cedimento o fatica nel pilotare tutte le casse ascoltate.
Il Densen B-130, stranamente, è stata la vera delusione del trittico. Finan dalle prime note pareva non farcela, arrancare un po' e sorattutto ha dato una sgradevole impressione di compressione del suono che me l'ha fatto scartare dopo pochi ascolti.
Krell S-300i è il cinese di casa Krell, ma costruito in modo impeccabile e su un progetto di buon livello. Dico subito che la sua dote maggiore è stato l'equilibrio, emerso fin dalle prime note e che mi ha indotto (me ne sono reso conto dopo un po') ad accomodarmi meglio sul divano e a rilassarmi senza aver fretta di passare ad un altro brano per i vari confronti. Sicuramente meno esaltante dello Strauss, il Krell restituiva il basso di Marcus Miller con minore grinta e forse anche con meno estensione verso le note più gravi, ciò non di meno il suo ascolto risultava a tutti più gradevole di quanto non fosse accaduto con l'amplificatore concorrente. Sicuramente lo abbiamo trovato meno stancante e mano a mano che i brani avanzavano il ricordo del suono dello Strauss risultava perfino un po' fastidioso. La svolta vera la è arrivata con l'ascolto delle voci femminili, dove il divario qualitativo tra le due amplificazioni è aumentato nettamente a favore del piccolo Krell. Niente più sibili, nessuna nota improvvisamente nasale, tutto scorreva come ci si attendeva dovesse scorrere, senza sorprese. Anche l'equilibrio con le Tannoy sembrava migliore, in quanto lo Strauss ne esasperava le doti di grande estensione, esaltandole su tutto ciò che sta nel mezzo che spesso si traduceva con una perdita delle voci nei brani orchestrali, cosa che con il Krell non avviene, anzi le voci sono sempre lì, ben presenti, anche durante un bel pieno orchestrale, mantenendo tutte le sue sezioni ben intellegibili.
L'avrete capito, sono tornato a casa con un paio di Tannoy ed un Krell, oltre ad un sorriso ebete stampato in faccia!!!
Ciao, con la musica rock come vanno queste Tannoy?
magnaco- Membro classe bronzo
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
gvarda che lha scritto come vanno colrock!!!!!!! MAH...
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Numero di messaggi : 11
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Re: Opera Quinta, ProAc D18 o che altro?
EasyRider_02 ha scritto:L'avrete capito, sono tornato a casa con un paio di Tannoy ed un Krell, oltre ad un sorriso ebete stampato in faccia!!!
Bene ora minimo ci metti una foto del nuovo giocattolo e anche quello del Sorriso da Ebete
Ottimo setup e ottima la tua metrica di valutazione dell'acquisto sopratutto del Diffusore che, va ascoltato non letto sulle recensioni
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
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