Autocostruzione finale in classe A "JLH"
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Ho comprato il KIT da Aliexpress.
Ho saldato tutti i componenti che avevo già comprato per il mio primo tentativo di realizzare il mio JHL.
i condensatori elettrolitici sono Nichicon Muse e il condensatore di ingresso è un Audiophile da 1uF (ho già ordinato un Mundorf). Ho dovuto usare una vecchia basetta separata dal PCB per fissare con fascette i condensatori.
Ho usato uno switching (anche se HiFiGuy inorridisce) e devo dire che alimenta alla grande senza nessun rumore introdotto (è un MeanWell da 24V/4.1 A).
Ho portato a 12V la tensione tra i finali e a 1.2A la corrente a riposo (grazie ancora HiFiGuy).
il diffusore sembra adeguato (33x12 cm) arriva a 43°C vicino ai finali.
Il suono è spettacolare anche con le mia KEF (si al singolare perché userò solo un canale per costruire una radio naturalmente Mono.
Proprio per questo mio progetto che ho da farvi "parecchie" domande.
Penso di utilizzare la Vcc di alimentazione a 12V (dimezzata rispetto agli attuali 24V) per abbassare la potenza (a 24V troppo alta per una radio).
ecco la prima domanda (non avendo ancora l'alimentatore 12V) la qualità del suono sarà uguale?
non ci sono problemi per Vcc/2 ma la corrente a riposo dovrà essere sempre a 1.2A?
il diffusore si ridurrà? o meglio scalderà meno? Attualmente misuro circa 43°C.
se la 12Vcc è troppo bassa, mi dite quale può essere la tensione più bassa possibile?
scusatemi, ma non riesco a inserire nessuna foto.
Vi ringrazio ancora siete veramente disponibilissimi.
Ciao, Paolo
Ho saldato tutti i componenti che avevo già comprato per il mio primo tentativo di realizzare il mio JHL.
i condensatori elettrolitici sono Nichicon Muse e il condensatore di ingresso è un Audiophile da 1uF (ho già ordinato un Mundorf). Ho dovuto usare una vecchia basetta separata dal PCB per fissare con fascette i condensatori.
Ho usato uno switching (anche se HiFiGuy inorridisce) e devo dire che alimenta alla grande senza nessun rumore introdotto (è un MeanWell da 24V/4.1 A).
Ho portato a 12V la tensione tra i finali e a 1.2A la corrente a riposo (grazie ancora HiFiGuy).
il diffusore sembra adeguato (33x12 cm) arriva a 43°C vicino ai finali.
Il suono è spettacolare anche con le mia KEF (si al singolare perché userò solo un canale per costruire una radio naturalmente Mono.
Proprio per questo mio progetto che ho da farvi "parecchie" domande.
Penso di utilizzare la Vcc di alimentazione a 12V (dimezzata rispetto agli attuali 24V) per abbassare la potenza (a 24V troppo alta per una radio).
ecco la prima domanda (non avendo ancora l'alimentatore 12V) la qualità del suono sarà uguale?
non ci sono problemi per Vcc/2 ma la corrente a riposo dovrà essere sempre a 1.2A?
il diffusore si ridurrà? o meglio scalderà meno? Attualmente misuro circa 43°C.
se la 12Vcc è troppo bassa, mi dite quale può essere la tensione più bassa possibile?
scusatemi, ma non riesco a inserire nessuna foto.
Vi ringrazio ancora siete veramente disponibilissimi.
Ciao, Paolo
Paolo61- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
valterneri ha scritto:Si, sono un po' piccoli,
Ti consiglio una soluzione migliore di tutte quelle finora dette:
sostituisci il 2N1711 con un transistore migliore in ogni parametro
(potenza corrente guadagno)
Apparentemente l'aletta insufficiente sembra così diventare ancor più insufficiente,
invece è vero il contrario.
Salve, sono nuovo e molto interessato, sto seguendo tutta l'evoluzione (anche su altri post) di questo "datato" amplificatore: ma nello schema che ha messo all'inizio non c'è il 2N1711 originale. nensì un TIP33G. Va bene lo stesso o meglio? (di 2n1711 ne ho ancora una marea).
Altra domanda: ma la costruzione con i finali montati su angolare in alluminio da 4 mm. (poi fissato al dissipatore di adeguate dimensioni), anodizzato nero, direttamente sul circuito stampato è da escludere a priori? Usavo questo sistema negli amplificatori AB professionali che costruivo (200W) e non mi ha mai dato problemi...su un CA non so!
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
è vero!
il 33 è anche troppo potente (se raffreddato), ma forse ha l'hfe troppo basso e la freuenza di taglio anche,
tra potenza e hfe io preferirei spingere per l'hfe, ma credo anche che l'1N1711 sia troppo poco potente.
Cercherei un qualunque transistore con hfe superiore a 100, potenza circa 3 Watt,
e frequenza di taglio di qualche decina di MHz ...
dovendo scegliere tra 33 e 1711 sceglierei 1711, finché non si brucia,
ma a HiFiGuy non si è più bruciato ...
c'è un altro aspetto, quello storico ...
usare il 3055 assieme all'1711 mi ricorda di quando si costruivano i caricabatterie ...
e non è ironia, la mia, è nostalgia, userei quindi questa coppia.
Spinto da HiFiGuy mi era venuta voglia di costruirlo anche io questo jhl, anche solo mono,
ma tra i miei avanzi non ho ancora trovato un trasformatore 24 Volt 40 Watt (per un solo canale basta)
per provarlo poi anche solo a 12 Volt e rispondere a Paolo61 sul bias ...
il 33 è anche troppo potente (se raffreddato), ma forse ha l'hfe troppo basso e la freuenza di taglio anche,
tra potenza e hfe io preferirei spingere per l'hfe, ma credo anche che l'1N1711 sia troppo poco potente.
Cercherei un qualunque transistore con hfe superiore a 100, potenza circa 3 Watt,
e frequenza di taglio di qualche decina di MHz ...
dovendo scegliere tra 33 e 1711 sceglierei 1711, finché non si brucia,
ma a HiFiGuy non si è più bruciato ...
c'è un altro aspetto, quello storico ...
usare il 3055 assieme all'1711 mi ricorda di quando si costruivano i caricabatterie ...
e non è ironia, la mia, è nostalgia, userei quindi questa coppia.
Spinto da HiFiGuy mi era venuta voglia di costruirlo anche io questo jhl, anche solo mono,
ma tra i miei avanzi non ho ancora trovato un trasformatore 24 Volt 40 Watt (per un solo canale basta)
per provarlo poi anche solo a 12 Volt e rispondere a Paolo61 sul bias ...
valterneri- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
ho dimenticato l'altra domanda ...
la superficie metallo-aria, necessaria per essere potente,
e la sua esposizione all'aria, necessaria per essere efficace,
è difficile quindi consigliare senza conoscere,
ma non mi farei troppi problemi:
non farei superfici troppo grandi se queste portano i transistori troppo distanti,
4 mm sotto ai transistori forse bastano, 6 sono più sicuri,
i transistori devono scaldare uguali,
i 43° di Paolo e i 49° di HiFiGuy sono anche troppo tranquilli,
si può benissimo superare di poco anche i 60°
ci deve essere poca differenza di temperatura tra calotta del transistore e dissipatore attorno a lui ...
e ora ho io una domanda:
il 2N1711 andrebbe o non andrebbe messo a contatto col radiatore dei 3055?
la prova è semplice,
è preferibile la posizione che crea meno instabilità nel tempo dell'1,2 Ampere,
era quello che volevo fare col mio prototipo.
un dissipatore ha lo spessore, necessario per essere veloce,fmasta88 ha scritto:... i finali montati su angolare in alluminio da 4 mm ...
la superficie metallo-aria, necessaria per essere potente,
e la sua esposizione all'aria, necessaria per essere efficace,
è difficile quindi consigliare senza conoscere,
ma non mi farei troppi problemi:
non farei superfici troppo grandi se queste portano i transistori troppo distanti,
4 mm sotto ai transistori forse bastano, 6 sono più sicuri,
i transistori devono scaldare uguali,
i 43° di Paolo e i 49° di HiFiGuy sono anche troppo tranquilli,
si può benissimo superare di poco anche i 60°
ci deve essere poca differenza di temperatura tra calotta del transistore e dissipatore attorno a lui ...
e ora ho io una domanda:
il 2N1711 andrebbe o non andrebbe messo a contatto col radiatore dei 3055?
la prova è semplice,
è preferibile la posizione che crea meno instabilità nel tempo dell'1,2 Ampere,
era quello che volevo fare col mio prototipo.
valterneri- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
valterneri ha scritto:ho dimenticato l'altra domanda ...
e ora ho io una domanda:
il 2N1711 andrebbe o non andrebbe messo a contatto col radiatore dei 3055?
la prova è semplice,
è preferibile la posizione che crea meno instabilità nel tempo dell'1,2 Ampere,
era quello che volevo fare col mio prototipo.
Supponendo di montare i finali su angolare da 5 mm. (anzichè 4, il 6 mm. è abbastanza introvabile), il TIP33 o qualunque altro transistor in TO220 e simili si può montare tranquillamente sul medesimo...il 2N1711 lo vedo improbabile, essendo tondo: a meno di inventarsi soluzioni radicali ad hoc.
Bella la storia dei 2N3055+2N1711 coppia d'antan...mai fatto caricabatterie (più luci psichedeliche, di N.E. ma quelle usavano i Triac e si prendeva la scossa che era un piacere!), ma li ricordo da una vita, forse due
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Ciao a tutti!
Purtroppo sto dovendo trascurare l'amplificatore causa impegni lavorativi, ma non l'ho assolutamente abbandonato...anzi.
Ciao Paolo61, sono contento che lo switching non ti stia dando problemi di disturbi, penso proprio che tu abbia scelto uno switching di qualità in tal caso..
Per quanto riguarda il suono sono assolutamente d'accordo con te, anzi ,utilizzando i Nichicon e varie hai raggiunto una qualitá sonica forse anche superiore alla mia .
Interessante il progetto radio, per quanto riguarda l'alimentazione posso dire che l'unico vincolo che hai sará l'impedenza dell'altoparlante che andrai a collegare, in quanto lo stesso J.L.H. allega una tabella con le alimentazioni minime richieste per ogni cassa. Questa qui:
Ciao valter, mi fa piacere che ti abbia ispirato alla realizzazione del finale, è uno schema davvero sorprendente se pensiamo alla quantitá davvero esigua dei componenti e alla qualitá del suono quasi valvolare..
Il TIP33 è stato inserito in questo schema poichè su Multisim 14 non ho trovato il 2n1711 in database, infatti se cerchi lo schema di N.E. sulla rubrica "Progetti in sintonia" si consiglia di sostituirlo con un TIP33 ma la simulazione da me eseguita evidenzia una distorsione ingiustificata, a causa appunto del suo hfe molto basso rispetto al 1711. Ma confermo che nella mia realizzazione è stato usato quest'ultimo.
Per quanto riguarda la dissipazione dei finali avevo raggiunto delle temperature abbastanza basse considerate il dissipatore davvero notevole, e per una enorme fortuna sono riuscito a trovare il suo corrispettivo ancora da fresare, un pò ammaccato ma niente di che. Il 1711 comunque scaldicchia un pochino e credo proprio che dovrò applicare qualche aletta sullo stesso.
La mia unica perplessitá è questa: l'amplificatore a medio-basse frequenze, diciamo fino a 1kHz, si comporta benissimo e si riesce ad apprezzare una sinusoide perfetta, il problema è che superati i circa 11kHz comincia a distorcere il picco positivo rendendolo più appuntito. Il problema diventa più evidente a 20kHz, ma la cosa più strana è che aumentando la corrente di riposo si riesce a riportare la sinusoide alla sua natura originale, il problema è che non sono sicuro che il 1711 sopporterebbe una corrente troppo elevata senza aletta.
Conto di tornare a lavorare su questo progetto il prima possibile, nel frattempo aspetto anche qualche vostra realizzazione
Purtroppo sto dovendo trascurare l'amplificatore causa impegni lavorativi, ma non l'ho assolutamente abbandonato...anzi.
Ciao Paolo61, sono contento che lo switching non ti stia dando problemi di disturbi, penso proprio che tu abbia scelto uno switching di qualità in tal caso..
Per quanto riguarda il suono sono assolutamente d'accordo con te, anzi ,utilizzando i Nichicon e varie hai raggiunto una qualitá sonica forse anche superiore alla mia .
Interessante il progetto radio, per quanto riguarda l'alimentazione posso dire che l'unico vincolo che hai sará l'impedenza dell'altoparlante che andrai a collegare, in quanto lo stesso J.L.H. allega una tabella con le alimentazioni minime richieste per ogni cassa. Questa qui:
Ciao valter, mi fa piacere che ti abbia ispirato alla realizzazione del finale, è uno schema davvero sorprendente se pensiamo alla quantitá davvero esigua dei componenti e alla qualitá del suono quasi valvolare..
Il TIP33 è stato inserito in questo schema poichè su Multisim 14 non ho trovato il 2n1711 in database, infatti se cerchi lo schema di N.E. sulla rubrica "Progetti in sintonia" si consiglia di sostituirlo con un TIP33 ma la simulazione da me eseguita evidenzia una distorsione ingiustificata, a causa appunto del suo hfe molto basso rispetto al 1711. Ma confermo che nella mia realizzazione è stato usato quest'ultimo.
Per quanto riguarda la dissipazione dei finali avevo raggiunto delle temperature abbastanza basse considerate il dissipatore davvero notevole, e per una enorme fortuna sono riuscito a trovare il suo corrispettivo ancora da fresare, un pò ammaccato ma niente di che. Il 1711 comunque scaldicchia un pochino e credo proprio che dovrò applicare qualche aletta sullo stesso.
La mia unica perplessitá è questa: l'amplificatore a medio-basse frequenze, diciamo fino a 1kHz, si comporta benissimo e si riesce ad apprezzare una sinusoide perfetta, il problema è che superati i circa 11kHz comincia a distorcere il picco positivo rendendolo più appuntito. Il problema diventa più evidente a 20kHz, ma la cosa più strana è che aumentando la corrente di riposo si riesce a riportare la sinusoide alla sua natura originale, il problema è che non sono sicuro che il 1711 sopporterebbe una corrente troppo elevata senza aletta.
Conto di tornare a lavorare su questo progetto il prima possibile, nel frattempo aspetto anche qualche vostra realizzazione
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Sono in "ascolto" prima di apprestarmi a costruirmi almeno un prototipo definitivo di questo storico ampli (così come per altri Classe A, che ritengo di...classe superiore, ancora oggi). Prima di iniziare, i miei dubbi da risolvere sono:
1) sostituire il 2N1711 (peccato, ne ho ancora un casino...) con qualcosa di più performante (HFE più elevato e corrente anche), in contenitore TO220 o similari
2) montare il transistor sostitutivo direttamente sulla stessa aletta (non dissipatore, vedi seguito) dei finali
3) montare i finali su profilato ad angolo (o meglio a "T") 40x40x4 mm. (o maggior spessore) direttamente sul circuito stampato (e successivamente collegato a dissipatore "prorompente")
4) qualche dubbio sull'effettivo uso di elettrolitici Nichicon: ne sento parlare spesso, ma perchè solo questa marca? Si trovano più facilmente marche equivalenti (ELNA, TOSHIBA ecc.), non basta usare dei 105°?
5) userei SOLO un alimentatore LINEARE (odio gli switching, mi hanno dato sempre una marea di problemi, seppur in altro campo elettronico) ma: stabilizzato o no? Ed è meglio con la solita grossa capacità all'inizio (che so, un 10.000uF e oltre) oppure, come si usa ora, tanti piccoli in parallelo?
Risolti questi dubbi, parto, faccio il PCB e...pubblicherò (anche qui) l'evoluzione, se interessa...
1) sostituire il 2N1711 (peccato, ne ho ancora un casino...) con qualcosa di più performante (HFE più elevato e corrente anche), in contenitore TO220 o similari
2) montare il transistor sostitutivo direttamente sulla stessa aletta (non dissipatore, vedi seguito) dei finali
3) montare i finali su profilato ad angolo (o meglio a "T") 40x40x4 mm. (o maggior spessore) direttamente sul circuito stampato (e successivamente collegato a dissipatore "prorompente")
4) qualche dubbio sull'effettivo uso di elettrolitici Nichicon: ne sento parlare spesso, ma perchè solo questa marca? Si trovano più facilmente marche equivalenti (ELNA, TOSHIBA ecc.), non basta usare dei 105°?
5) userei SOLO un alimentatore LINEARE (odio gli switching, mi hanno dato sempre una marea di problemi, seppur in altro campo elettronico) ma: stabilizzato o no? Ed è meglio con la solita grossa capacità all'inizio (che so, un 10.000uF e oltre) oppure, come si usa ora, tanti piccoli in parallelo?
Risolti questi dubbi, parto, faccio il PCB e...pubblicherò (anche qui) l'evoluzione, se interessa...
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Ciao fmasta88.
Come consigliato da Valter, per sostituire il 1711 occorrerebbe identificare un transistor, magari in package TO-220 come da te richiesto, con pari o superiori caratteristiche, guarderei alla serie 2SC in cerca di uno adatto.
Diciamo che con un'aletta di 40x40mm hai poco spazio per farci stare entrambi i TO-3 + il TO-220, dovresti trovarne una più lunga magari, senza comunque distanziare troppo i Tr.
Per quanto riguarda i condensatori ne esistono di varie marche e probabilmente senti spesso i Nichicon poichè sono tra i più conosciuti per la gamma audio, con le serie Muse, KG, o fine gold.
Ma anche la Elna fa dei buoni prodotti per uso audio, diciamo che la qualitá generale è ciò che fa la differenza ma non so risponderti in termini specifici.
Sarebbe interessante un confronto con condensatori blasonati e condensatori "normali" per scoprirne le varie differenze.
Anche io preferisco il Lineare, ma non stabilizzato, perchè a mio parere è il migliore per consentire all'ampli di funzionare al meglio ogni qual volta si presenta una repentina richiesta di corrente, in base alla dinamica della traccia musicale. Ma ha anche il contro che non essendo stabilizzata, è soggetta ad essere condizionata dalle fluttuazioni dell'ingresso e della rete, non ho riscontrato questo problema ma non è da escludersi.
Infine, si può optare per diverse configurazioni per filtrare l'alternata, come ad esempio il filtro a Pigreco, resistivo o induttivo, a condensatori ecc..
Quello a condensatori è il più semplice, ma occhio a non esagerare la capacitá, poichè una capacitá troppo elevata tenderebbe a danneggiare il ponte raddrizzatore con delle tremende correnti di spunto richieste alla prima carica degli stessi. Ti consiglio, inoltre, di non inserire un unico condensatore di capacitá elevatissima, in quanto potrebbe anche aumentare la sua induttanza serie, meglio sezionare la capacitá in più condensatori in parallelo mantenendo comunque lo stesso valore.
Come consigliato da Valter, per sostituire il 1711 occorrerebbe identificare un transistor, magari in package TO-220 come da te richiesto, con pari o superiori caratteristiche, guarderei alla serie 2SC in cerca di uno adatto.
Diciamo che con un'aletta di 40x40mm hai poco spazio per farci stare entrambi i TO-3 + il TO-220, dovresti trovarne una più lunga magari, senza comunque distanziare troppo i Tr.
Per quanto riguarda i condensatori ne esistono di varie marche e probabilmente senti spesso i Nichicon poichè sono tra i più conosciuti per la gamma audio, con le serie Muse, KG, o fine gold.
Ma anche la Elna fa dei buoni prodotti per uso audio, diciamo che la qualitá generale è ciò che fa la differenza ma non so risponderti in termini specifici.
Sarebbe interessante un confronto con condensatori blasonati e condensatori "normali" per scoprirne le varie differenze.
Anche io preferisco il Lineare, ma non stabilizzato, perchè a mio parere è il migliore per consentire all'ampli di funzionare al meglio ogni qual volta si presenta una repentina richiesta di corrente, in base alla dinamica della traccia musicale. Ma ha anche il contro che non essendo stabilizzata, è soggetta ad essere condizionata dalle fluttuazioni dell'ingresso e della rete, non ho riscontrato questo problema ma non è da escludersi.
Infine, si può optare per diverse configurazioni per filtrare l'alternata, come ad esempio il filtro a Pigreco, resistivo o induttivo, a condensatori ecc..
Quello a condensatori è il più semplice, ma occhio a non esagerare la capacitá, poichè una capacitá troppo elevata tenderebbe a danneggiare il ponte raddrizzatore con delle tremende correnti di spunto richieste alla prima carica degli stessi. Ti consiglio, inoltre, di non inserire un unico condensatore di capacitá elevatissima, in quanto potrebbe anche aumentare la sua induttanza serie, meglio sezionare la capacitá in più condensatori in parallelo mantenendo comunque lo stesso valore.
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
HiFiGuy ha scritto:Ciao fmasta88.
Come consigliato da Valter, per sostituire il 1711 occorrerebbe identificare un transistor, magari in package TO-220 come da te richiesto, con pari o superiori caratteristiche, guarderei alla serie 2SC in cerca di uno adatto.
Cercherò fra i tanti disponibili
Diciamo che con un'aletta di 40x40mm hai poco spazio per farci stare entrambi i TO-3 + il TO-220, dovresti trovarne una più lunga magari, senza comunque distanziare troppo i Tr.
la misura indicata è relativa al profilo, non alla lunghezza: nel caso di un profilo a "T" sarebbe 40x80x4mm. (visto di profilo, appunto). La lunghezza sarà commisurata alle esigenze meccaniche e dal PCB
Per quanto riguarda i condensatori ne esistono di varie marche e probabilmente senti spesso i Nichicon poichè sono tra i più conosciuti per la gamma audio, con le serie Muse, KG, o fine gold.
Ma anche la Elna fa dei buoni prodotti per uso audio, diciamo che la qualitá generale è ciò che fa la differenza ma non so risponderti in termini specifici.
Sarebbe interessante un confronto con condensatori blasonati e condensatori "normali" per scoprirne le varie differenze.
Proverò allora le diverse soluzioni, con elettrolitici di varie marche e vediamo cosa ne viene fuori
Anche io preferisco il Lineare, ma non stabilizzato, perchè a mio parere è il migliore per consentire all'ampli di funzionare al meglio ogni qual volta si presenta una repentina richiesta di corrente, in base alla dinamica della traccia musicale. Ma ha anche il contro che non essendo stabilizzata, è soggetta ad essere condizionata dalle fluttuazioni dell'ingresso e della rete, non ho riscontrato questo problema ma non è da escludersi.
Infine, si può optare per diverse configurazioni per filtrare l'alternata, come ad esempio il filtro a Pigreco, resistivo o induttivo, a condensatori ecc..
Quello a condensatori è il più semplice, ma occhio a non esagerare la capacitá, poichè una capacitá troppo elevata tenderebbe a danneggiare il ponte raddrizzatore con delle tremende correnti di spunto richieste alla prima carica degli stessi.
quindi un lineare "duro&puro" solo trafo+ponte (minimo un 25A, a questo punto, per stare sul sicuro) e capacità dai 10.000uF in su? E sul discorso "un solo elettrolitico o tanti in parallelo"?
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Ah ok, in tal caso penso possa andare bene.fmasta88 ha scritto:La misura indicata è relativa al profilo, non alla lunghezza: nel caso di un profilo a "T" sarebbe 40x80x4mm. (visto di profilo, appunto). La lunghezza sarà commisurata alle esigenze meccaniche e dal PCB.
fmasta88 ha scritto:
quindi un lineare "duro&puro" solo trafo+ponte (minimo un 25A, a questo punto, per stare sul sicuro) e capacità dai 10.000uF in su? E sul discorso "un solo elettrolitico o tanti in parallelo"
La soluzione trafo+ponte+capacitá è sicuramente la soluzione più semplice e in tal caso la capacitá andrá calcolata in base a quanta corrente richiederá il carico.
Per quanto riguarda gli elettrolitici, collegandone diversi in parallelo si ottiene lo stesso risultato che si otterrebbe con un elettrolitico singolo, poichè in parallelo la capacitá in Farad si andrá a sommare per quanti sono i condensatori se tutti di valore uguale, ma rendendo l'induttanza serie drasticamente minore di quella di un cap singolo.
Ad esempio nel mio caso ho installato 4 condensatori da 3300uF e 3 da 4700uF per ramo, in totale dispongo quindi di (3300x4+4700×3) 27300uF per ramo, ovviamente nella realtá saranno un pò di meno in base alle tolleranze dei vari componenti.
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
HiFiGuy ha scritto:
La soluzione trafo+ponte+capacitá è sicuramente la soluzione più semplice e in tal caso la capacitá andrá calcolata in base a quanta corrente richiederá il carico.
Per quanto riguarda gli elettrolitici, collegandone diversi in parallelo si ottiene lo stesso risultato che si otterrebbe con un elettrolitico singolo, poichè in parallelo la capacitá in Farad si andrá a sommare per quanti sono i condensatori se tutti di valore uguale, ma rendendo l'induttanza serie drasticamente minore di quella di un cap singolo.
Ad esempio nel mio caso ho installato 4 condensatori da 3300uF e 3 da 4700uF per ramo, in totale dispongo quindi di (3300x4+4700×3) 27300uF per ramo, ovviamente nella realtá saranno un pò di meno in base alle tolleranze dei vari componenti.
Negli anni ho sempre visto (ma erano amplificatori di potenza per uso professionale, anche HiFi ma di alta potenza, seppur comunque anche in campo audio "casalingo" ho visto o stesso) alimentatori fatti con songoli o multipli elettrolitici in parallelo, fino a raggiungere capacità elevate: io ad esempio usavo degli ITELCOND da 22.000uF100V in parallelo (quindi 44.000uF) per dei finali da 200W...questa cosa "nuova" di metterne tanti di piccole (relativamente) capacità in parallelo mi intriga, ma non la capisco e non so cosa porta ai fini audio/ascolto, in definitiva
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Fondamentalmente, si tende ad aumentare la capacitá poichè è utile ai fini del filtraggio dalla corrente alternata residua dopo il ponte rettificatore.
Mi spiego meglio, inserendo un ponte di diodi per raddrizzare la corrente alternata in "continua" non fai altro che ribaltare la semionda negativa dalla parte della positiva, così che ti ritroverai una tensione detta "pulsante" che avrá solo picchi positivi simili a delle collinette. Il condensatore viene interposto tra i terminali positivi e negativi perchè la sua natura gli consente di caricarsi fino al picco massimo della sinusoide, mantenendo la tensione stabile finchè non si scarica lentamente e si ricarica al prossimo picco. Questo rende la tensione "pulsante" una tensione molto più "piatta" considerabile come continua. Lo scopo di introdurre più capacitá in parallelo è quello di attenuare questa oscillazione indesiderata chiamata "ripple" e fare in modo che la tensione si stabilizzi.
Se la capacitá fosse insufficiente, in termini sonici ti accorgerai che avvicinando l'orecchio al woofer potresti addirittura sentire il cosiddetto "ronzio" tipico dell'alternata residua, che introducendo rumore nei finali, si riversa sulle casse, amplificato.
Mi spiego meglio, inserendo un ponte di diodi per raddrizzare la corrente alternata in "continua" non fai altro che ribaltare la semionda negativa dalla parte della positiva, così che ti ritroverai una tensione detta "pulsante" che avrá solo picchi positivi simili a delle collinette. Il condensatore viene interposto tra i terminali positivi e negativi perchè la sua natura gli consente di caricarsi fino al picco massimo della sinusoide, mantenendo la tensione stabile finchè non si scarica lentamente e si ricarica al prossimo picco. Questo rende la tensione "pulsante" una tensione molto più "piatta" considerabile come continua. Lo scopo di introdurre più capacitá in parallelo è quello di attenuare questa oscillazione indesiderata chiamata "ripple" e fare in modo che la tensione si stabilizzi.
Se la capacitá fosse insufficiente, in termini sonici ti accorgerai che avvicinando l'orecchio al woofer potresti addirittura sentire il cosiddetto "ronzio" tipico dell'alternata residua, che introducendo rumore nei finali, si riversa sulle casse, amplificato.
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
HiFiGuy ha scritto:Ciao a tutto il forum mi presento, mi chiamo Piero e sono un appassionato di elettronica e del buon ascolto
Ero da tempo alla ricerca di un amplificatore semplice da realizzare ma ben suonante e, leggendo varie opinioni sul web, ho optato per questo finale da 10W in classe A progettato da John Linsley Hood.
Ho scelto la versione "2000" perchè dei transistor originali del 1969 non se ne trova nemmeno l'ombra, o se ci sono dubito che siano genuini, per cui trovandomi abbastanza 2N3055 nei cassetti, ho avviato la costruzione.
Lo schema realizzato su MULTISIM:
Volendo realizzare un finale STEREO ho ovviamente creato due basette perfettamente simmetriche che ospiteranno i componenti dei due canali.
Alla prima accensione di un canale sembra tutto ok. Si regolano i trimmer R8 per la corrente a riposo, R1 per la VCC/2 , e si controllano i multimetri: L'assorbimento di corrente è di 1,70 A e la VCC/2 è 12 e qualcosa. Ho notato che girare il potenziometro del partitore per controllare VCC/2 non cambiava più di tanto,ma non stava succedendo nulla di particolare e così ho deciso di andare avanti.
Ogni consiglio o critica sono ben accetti.
Il tuo schema è la versione 2000 (pubblicato anche su N.E.)? Grazie, mi sto apprestando a farlo anche io, e vorrei aumentare la potenza in uscita mettendo più finali in parallelo (come si prospetta nell'altro post), senza però bruciare nulla!
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Esattamente, lo trovi al numero 205 nella rubrica "Progetti in sintonia".
Seguirò con piacere la tua realizzazione.
Seguirò con piacere la tua realizzazione.
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
più finali in parallelo non fanno aumentare la potenza d'uscitafmasta88 ha scritto:... vorrei aumentare la potenza in uscita mettendo più finali in parallelo
(come si prospetta nell'altro post)
se non si eleva contemporaneamente anche la tensione d'alimentazione
su un carico fisso è la tensione che crea la potenza, non la corrente
qual'è l'altro post?
valterneri- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
valterneri ha scritto:più finali in parallelo non fanno aumentare la potenza d'uscitafmasta88 ha scritto:... vorrei aumentare la potenza in uscita mettendo più finali in parallelo
(come si prospetta nell'altro post)
se non si eleva contemporaneamente anche la tensione d'alimentazione
su un carico fisso è la tensione che crea la potenza, non la corrente
qual'è l'altro post?
https://www.tforumhifi.com/t38454-n-esimo-jlh-69-revised
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Girando qua e là, sempre nell'intento di reperire più informazioni possibili prima di mettermi all'opera (e in attesa arrivino i componenti che mi mancavano) ho trovato, su un gruppo FB abbastanza frequentato, questo schema per l'alimentatore proprio del JLH:
Potrebbe essere una valida alternativa all'alimentatore "duro&puro" non stabilizzato?
Inoltre ho letto proprio qui informazioni abbastanza discordanti sul trasformatore: per la tensione penso sia ottimale una 24V ma la potenza? Secondo me dovrebbe essere ampiamente sufficiente un 50VA (per un solo canale, perchè lo costruiro in versione dual-mono: nel caso cambi idea sarà sufficiente usare un trasformatore con doppio secondario e potenza totale più che raddoppiata), ma ho notato che qualcuno ha usato un 300W Magari lo aveva solo in casa, ma non serve arrivare a tale potenze...o no?
Potrebbe essere una valida alternativa all'alimentatore "duro&puro" non stabilizzato?
Inoltre ho letto proprio qui informazioni abbastanza discordanti sul trasformatore: per la tensione penso sia ottimale una 24V ma la potenza? Secondo me dovrebbe essere ampiamente sufficiente un 50VA (per un solo canale, perchè lo costruiro in versione dual-mono: nel caso cambi idea sarà sufficiente usare un trasformatore con doppio secondario e potenza totale più che raddoppiata), ma ho notato che qualcuno ha usato un 300W Magari lo aveva solo in casa, ma non serve arrivare a tale potenze...o no?
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Non userei lo stabilizzato, non ne ha bisogno, aggiungi solo calore a calore ...
24 Volt vanno bene (ma con una sola coppia di transistori 3055)
50 Watt/canale vanno benissimo
24 Volt vanno bene (ma con una sola coppia di transistori 3055)
50 Watt/canale vanno benissimo
valterneri- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
valterneri ha scritto:Non userei lo stabilizzato, non ne ha bisogno, aggiungi solo calore a calore ...
24 Volt vanno bene (ma con una sola coppia di transistori 3055)
50 Watt/canale vanno benissimo
Ok e grazie mille! Ma volendo portare la potenza a diciamo una trentina di watt? Ci arrivo aumentando le coppie di finali, e con che tensione di alimentazione? Se non ricordo male i 3055 (che io userò in versione TIP3055, plastica, per facilità di montaggio) arrivano max. a 100V....Nel caso sia possibile, il trasformatore dovrà essere aumentato anche di potenza?
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
Per estrarre 30 Watt devi alimentarlo con poco più di 50 Volt
usando un trasformatore da 45 Volt, che a vuoto produrrà 62 Volt CC,
ma che sotto carico fornirà poco più di 50 Volt CC,
la sua potenza deve essere circa di 80 Watt per un solo canale,
4 transistori molto ben raffreddati e un transistore di pilotaggio ben più prestante dell'1711,
ci metterei un darlington di piccola potenza.
I condensatori no, ma i resistori di polarizzazione credo che siano tutti da riconsiderare.
Occorre quindi saper progettare.
Fatto questo credo che non si possa "ingrandire" un circuito come fosse una fotografia,
credo che abbia dei limiti e non si possa semplicemente aumentare ogni parametro senza ridisegnare il circuito
per estrarre qualunque potenza si voglia.
Mi fermerei a 32 Volt di trasformatore per sfiorare forse i 20 Watt
con due soli transistori ben raffreddati e nessuna modifica circuitale.
Trasformatore da 60 Watt per un canale.
usando un trasformatore da 45 Volt, che a vuoto produrrà 62 Volt CC,
ma che sotto carico fornirà poco più di 50 Volt CC,
la sua potenza deve essere circa di 80 Watt per un solo canale,
4 transistori molto ben raffreddati e un transistore di pilotaggio ben più prestante dell'1711,
ci metterei un darlington di piccola potenza.
I condensatori no, ma i resistori di polarizzazione credo che siano tutti da riconsiderare.
Occorre quindi saper progettare.
Fatto questo credo che non si possa "ingrandire" un circuito come fosse una fotografia,
credo che abbia dei limiti e non si possa semplicemente aumentare ogni parametro senza ridisegnare il circuito
per estrarre qualunque potenza si voglia.
Mi fermerei a 32 Volt di trasformatore per sfiorare forse i 20 Watt
con due soli transistori ben raffreddati e nessuna modifica circuitale.
Trasformatore da 60 Watt per un canale.
valterneri- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
E lo sappiamo cosa succede a questo circuito se alimentato a 42 Volt senza dissipatori adeguati, vero valter?
Comunque non starei tanto a preoccuparmi della potenza disponibile che, per un ambiente casalingo e a patto di utilizzare diffusori efficienti, è più che sufficiente.
Tutt'al più si può giocare ad aumentare anche la corrente assorbita ma siamo sempre lì, il 1711 non raffreddato poi non credo sia adatto a sostenere le correnti richieste dalle basi dei 3055 se "tirato" troppo per il collo.
Con soli 30Vdc e 1,5A giá scalda da farci una bistecca..
Comunque non starei tanto a preoccuparmi della potenza disponibile che, per un ambiente casalingo e a patto di utilizzare diffusori efficienti, è più che sufficiente.
Tutt'al più si può giocare ad aumentare anche la corrente assorbita ma siamo sempre lì, il 1711 non raffreddato poi non credo sia adatto a sostenere le correnti richieste dalle basi dei 3055 se "tirato" troppo per il collo.
Con soli 30Vdc e 1,5A giá scalda da farci una bistecca..
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
ah si ... dimenticavo ...HiFiGuy ha scritto:E lo sappiamo cosa succede a questo circuito se alimentato a 42 Volt senza dissipatori adeguati, vero valter?
usati sopra i 40 Volt i transisori non vanno raffreddati sopra una buccia di cipolla!
Un darlington! credo che la soluzione giusta sia un darlington!HiFiGuy ha scritto:... ma siamo sempre lì,
il 1711 non raffreddato poi con soli 30Vdc e 1,5A già scalda da farci una bistecca..
Un transistore di potenza piccolo e veloce preceduto da uno ad alto guadagno ...
e la distorsione diminuirà.
Puoi fare da cavia:
assembla in aria due transistori e un resistore e infila i 3 terminali risultanti al posto dell'1711
e visualizza la forma d'onda a pieno carico e potenza a 20.000 Hz,
e poi prova anche se l'1711 applicato sul radiatore dei 3055 rende il bias più stabile ...
il mondo aspetta!
valterneri- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
valterneri ha scritto:Un darlington! credo che la soluzione giusta sia un darlington!HiFiGuy ha scritto:
il 1711 non raffreddato poi con soli 30Vdc e 1,5A già scalda da farci una bistecca..
Un transistore di potenza piccolo e veloce preceduto da uno ad alto guadagno ...
e la distorsione diminuirà.
Puoi fare da cavia:
assembla in aria due transistori e un resistore e infila i 3 terminali risultanti al posto dell'1711
e visualizza la forma d'onda a pieno carico e potenza a 20.000 Hz,
e poi prova anche se l'1711 applicato sul radiatore dei 3055 rende il bias più stabile ...
il mondo aspetta!
E se usassi un darlington già fatto, al posto del 2N1711? Che so, tipo un TIP110/112/120 oppure un BDX53C ... ne ho a cassetti! Come già detto il 2N1711 (anche di questi ne ho...) si presta poco ad essere montato sul medesimo dissipatore dei finali, anche se alla fine basterebbe un foro di misura
fmasta88- Novizio
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
valterneri ha scritto:
ah si ... dimenticavo ...
usati sopra i 40 Volt i transisori non vanno raffreddati sopra una buccia di cipolla!
Penso che con dissipatori di dimensioni ragguardevoli come il mio anche a 40V potrebbe bastare ma non mi spingerei troppo in lá senza prima essermi accertato che il driver sia in safe zone come temperature.
Se prima erano i 3055 a preoccuparmi, adesso c'è il 1711
valterneri ha scritto:
e poi prova anche se l'1711 applicato sul radiatore dei 3055 rende il bias più stabile....
Il bias adesso è più che stabile, anche a stabilitá termica raggiunta non ho incontrato fenomeni di escursioni eccessive se non di qualche milliampere...
Ho dovuto, invece, alzare da 1.2A a 1.5A poichè la distorsione alle alte frequenze diventava troppo eccessiva e aumentando la corrente si riesce a "limitare" il problema anche se non del tutto a causa appunto della sovratemperatura del driver 1711.
HiFiGuy- Interessato
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Re: Autocostruzione finale in classe A "JLH"
sicuramente funzionerebbero bene, ma io non li userei ...fmasta88 ha scritto:E se usassi un darlington già fatto, al posto del 2N1711?
tipo un TIP110/112/120 oppure un BDX53C ...
1) sono fin troppo potenti, la buona progettazione non tira mai la coperta troppo da un lato
2) non si rispetta l'origine storica ed estetica del progetto,
userei solo TO18 TO5 e TO3
valterneri- Membro classe oro
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Impianto : un Thorens Debut Carbon
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