IAGgroup: il made in Britain
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IAGgroup: il made in Britain
In alcuni post, anche nell'ultimo periodo, ho letto ancora di prodotti cinesi a basso costo e di bassa qualità.
Ma forse possiamo cambiare idea.
Questo link è interessante
https://iaggroup.com
Consiglio un'occhiata ai brand del gruppo con sede ad Hong Kong e sede operativa a Shenzhen in China.
Molto interessante scoprire che:
"IAG Group is a proud member of the ‘Made in Britain’ association."
Se un prodotto è valido, o un brand ha una buona reputazione, ci serve ancora un bollino con scritto, in questo caso, "Made in Britain"?
Senza probabilmente mancherà del British PRaT
Ps. Luxman (tra i brand) non mi sembrava britannica.
Buona musica a tutti.
Ma forse possiamo cambiare idea.
Questo link è interessante
https://iaggroup.com
Consiglio un'occhiata ai brand del gruppo con sede ad Hong Kong e sede operativa a Shenzhen in China.
Molto interessante scoprire che:
"IAG Group is a proud member of the ‘Made in Britain’ association."
Se un prodotto è valido, o un brand ha una buona reputazione, ci serve ancora un bollino con scritto, in questo caso, "Made in Britain"?
Senza probabilmente mancherà del British PRaT
Ps. Luxman (tra i brand) non mi sembrava britannica.
Buona musica a tutti.
arthur dent- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 01.12.14
Numero di messaggi : 884
Provincia : Ancona
Impianto : sorgenti
amplificatore
casse
Re: IAGgroup: il made in Britain
Ormai i cinesi si stanno comprando tutto, mi fa specie che gli inglesi si siano sputtanati così il marchio "made in Britain" dopo la Brexit; ma non gli resta altra scelta a quanto pare.
questo per quello che riguarda il microscopico settore economico dei nostri giocattoli, vedrete nei prossimi anni cosa succederà al settore automotive, come vedremo spazzati via gli storici marchi delle auto europee.
questo per quello che riguarda il microscopico settore economico dei nostri giocattoli, vedrete nei prossimi anni cosa succederà al settore automotive, come vedremo spazzati via gli storici marchi delle auto europee.
embty2002- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 29.11.08
Numero di messaggi : 1320
Località : CT
Occupazione/Hobby : non si capisce??!!
Impianto : Motu ultralite mk1 per biamplificazione dipolo, woofer R1524, Eminence Beta 12 LTA. amplificazioni: hypex ucd180 sui woofer,valvolare 6V6 SE UL sui medio-alti.
Analogico: giradischi Thorens TD-150 mkII , fonorivelatore Goldring 1024, pre H06 by Vicè
Re: IAGgroup: il made in Britain
Ciao.
Più che spazzare via i marchi europei, direi che i marchi europei investono in Cina e, a volte, i capitali cinesi comprano i marchi europei (e non solo).
Pochi giorni fa si parlava della holding Masimo che, dopo aver comprato marchi altrettanto blasonati (tra cui B&W), li sta scorporando.
In realtà molti marchi blasonati sono in cattive acque, spesso sono rilevati per questo.
Ad ogni modo Masimo non è cinese, ma ho citato B&W perché questa azienda ha tenuto la produzione in UK solo per la serie 800, mentre il resto (tra cui le mie CM9) lo fabbrica in Cina.
Cos'è B&W allora? Un brand, con know how e buon mktg. Come Apple, come Armani.
Nel mercato globale è quasi impossibile produrre qualcosa senza assemblare parti di provenienza disparata, su questo non mi permetto nemmeno di criticare.
Si può discutere su quanta sia la percentuale sufficiente per mettere il "made in", ma poco più.
A me premeva sottolineare, proprio qui sul tforum, dove c'è sempre stata più apertura nei confronti dell'HiFi con meno blasone, che possiamo scegliere con gli occhi e con gli orecchi aperti.
Tra due prodotti di produzione cinese forse il brand noto ha valore aggiunto su tenuta del prezzo, o sull'assistenza.
Sulle performance sonore, però, possono esserci sorprese.
Più che spazzare via i marchi europei, direi che i marchi europei investono in Cina e, a volte, i capitali cinesi comprano i marchi europei (e non solo).
Pochi giorni fa si parlava della holding Masimo che, dopo aver comprato marchi altrettanto blasonati (tra cui B&W), li sta scorporando.
In realtà molti marchi blasonati sono in cattive acque, spesso sono rilevati per questo.
Ad ogni modo Masimo non è cinese, ma ho citato B&W perché questa azienda ha tenuto la produzione in UK solo per la serie 800, mentre il resto (tra cui le mie CM9) lo fabbrica in Cina.
Cos'è B&W allora? Un brand, con know how e buon mktg. Come Apple, come Armani.
Nel mercato globale è quasi impossibile produrre qualcosa senza assemblare parti di provenienza disparata, su questo non mi permetto nemmeno di criticare.
Si può discutere su quanta sia la percentuale sufficiente per mettere il "made in", ma poco più.
A me premeva sottolineare, proprio qui sul tforum, dove c'è sempre stata più apertura nei confronti dell'HiFi con meno blasone, che possiamo scegliere con gli occhi e con gli orecchi aperti.
Tra due prodotti di produzione cinese forse il brand noto ha valore aggiunto su tenuta del prezzo, o sull'assistenza.
Sulle performance sonore, però, possono esserci sorprese.
arthur dent- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 01.12.14
Numero di messaggi : 884
Provincia : Ancona
Impianto : sorgenti
amplificatore
casse
Re: IAGgroup: il made in Britain
cerca su youtube il canale "Inglorious Globastard" con Alberto Forchielli e Fabio Scacciavillani, poi ti farai un'idea più precisa della tecnica dei cinesi sull'acquisizione di Know-How.
embty2002- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 29.11.08
Numero di messaggi : 1320
Località : CT
Occupazione/Hobby : non si capisce??!!
Impianto : Motu ultralite mk1 per biamplificazione dipolo, woofer R1524, Eminence Beta 12 LTA. amplificazioni: hypex ucd180 sui woofer,valvolare 6V6 SE UL sui medio-alti.
Analogico: giradischi Thorens TD-150 mkII , fonorivelatore Goldring 1024, pre H06 by Vicè
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