Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi, NON puoi usare un reattore come induttanza di filtro in un ampli!!!!!
piero7- Membro classe oro
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Magia...Magia....Magia....
NON CI POSSO CREDERE.......
PIERO7 E' TORNATO
GRANDE.....
NON CI POSSO CREDERE.......
PIERO7 E' TORNATO
GRANDE.....
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:Magia...Magia....Magia....
NON CI POSSO CREDERE.......
PIERO7 E' TORNATO
GRANDE.....
no, e mo me ne vado di nuovo
Leva il reattore e monta una resistenza piuttosto
piero7- Membro classe oro
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
togli il reattore e i 4 poveri disgraziati 1n4007 , prova a sostituirli con con i due ponti del Geloso a turno cosi tanto x curiosita' io ho l'idea che già qlc migliori....Avere anche un bobinone di quelli fatti bene sarebbe il top.Guarda che misura hanno quelle bobine tipo montati sul valvolas sono col traferro ma è sempre meglio di un reattore starter da neon,almeno sono nati x fare quel mestiere in cella LC,temo pero' che ci stiano come attraversamento di corrente ma siano bassi come induttanza...Metti le mani in sta benedetta alimentazione e poi vediamo se migliora o no,intanto fai anche le modifiche suggerite sui settaggi,io mi sono fatto questa idea che quei cipolloni alimentati cosi non possono dare il max.
valvolas- Membro classe oro
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
valvolas ha scritto:togli il reattore e i 4 poveri disgraziati 1n4007 , prova a sostituirli con con i due ponti del Geloso a turno cosi tanto x curiosita' io ho l'idea che già qlc migliori....Avere anche un bobinone di quelli fatti bene sarebbe il top.Guarda che misura hanno quelle bobine tipo montati sul valvolas sono col traferro ma è sempre meglio di un reattore starter da neon,almeno sono nati x fare quel mestiere in cella LC,temo pero' che ci stiano come attraversamento di corrente ma siano bassi come induttanza...Metti le mani in sta benedetta alimentazione e poi vediamo se migliora o no,intanto fai anche le modifiche suggerite sui settaggi,io mi sono fatto questa idea che quei cipolloni alimentati cosi non possono dare il max.
Infatti, non ho mai usato qui i 1n2007, ma un ponte molto più tosto.Poi con il reattore per neon ci alimento i filamenti delle valvole e basta, l'ho visto moltissime volte e non comprendo dove sia lo scandalo.Mi spiegate grazie
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:
Infatti, non ho mai usato qui i 1n2007, ma un ponte molto più tosto.Poi con il reattore per neon ci alimento i filamenti delle valvole e basta, l'ho visto moltissime volte e non comprendo dove sia lo scandalo.Mi spiegate grazie
Controlla che la tensione d'uscita sotto carico sia effettivamente quella richiesta dai filamenti, perché se è troppo bassa l'ampli suona male.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
[quote="PHIL MASNAGH"]
Grazie
Certo che dal reattore con il partitore di tensione di 2 resistenze da 220r ogni ramo ra 5V e sono pochi e sapendo che i filamenti sono generalmente alimentati a 6,3V il dubbio mi è venuto.Ma il reattore se restituisce esattamente 12v non è prescritto l'uso per alimentare i filamentigigi6c ha scritto:
Controlla che la tensione d'uscita sotto carico sia effettivamente quella richiesta dai filamenti, perché se è troppo bassa l'ampli suona male.
Grazie
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
PHIL MASNAGH ha scritto:gigi6c ha scritto:
Infatti, non ho mai usato qui i 1n2007, ma un ponte molto più tosto.Poi con il reattore per neon ci alimento i filamenti delle valvole e basta, l'ho visto moltissime volte e non comprendo dove sia lo scandalo.Mi spiegate grazie
Controlla che la tensione d'uscita sotto carico sia effettivamente quella richiesta dai filamenti, perché se è troppo bassa l'ampli suona male.
Siccome ho il trafo della geloso che da in uscita esattamente 6,3v 4A, utilizzerò quello con questo tipo di collegamento per le 4 valvole
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto:gigi6c ha scritto:
Infatti, non ho mai usato qui i 1n2007, ma un ponte molto più tosto.Poi con il reattore per neon ci alimento i filamenti delle valvole e basta, l'ho visto moltissime volte e non comprendo dove sia lo scandalo.Mi spiegate grazie
Controlla che la tensione d'uscita sotto carico sia effettivamente quella richiesta dai filamenti, perché se è troppo bassa l'ampli suona male.
Siccome ho il trafo della geloso che da in uscita esattamente 6,3v 4A, utilizzerò quello con questo tipo di collegamento per le 4 valvole
Muy bien. Una giusta alimentazione ai filamenti e avrai sicuramente dei miglioramenti. Se il secondario da 6.3 Volt ha una presa centrale dovresti metterla a massa. Altrimenti un bel partitore con due resistenze uguali per avere un punto centrale da mettere a massa.
Certo che la mutazione delle tue orecchie ha raggiunto vette inimmaginabili...
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Certo Phil, lo zero centrale sul secondario non c'è per cui avevo previsto il partitore.
Devo fare una nota sulla cella RC di filtro che aquipaggia l'alimentazione.Devo dire non silenziosa di più. Ho anche provato la cella LC ma compare il rumore di fondo, per cui lo stadio di alimentazione è ok.
Ora il Sig. Angelo, simpaticissimo e disponibilissimo, mi ha inviato uno schema, molto classico per poter utilizzare le 6L6 in PP, in quanto il trafo è adatto per un PP, ma con la dotazione che ho posso realizzare solo un canale.Lui mi ha esosrtato a provare questa configurazione per poi eventualmente prendere altre 2 6L6, non prima però di dirmi che le 6L6 in configurazione PP non vanno d'accordo con il carico da 8ohm.
CHe ne pensate?
Devo fare una nota sulla cella RC di filtro che aquipaggia l'alimentazione.Devo dire non silenziosa di più. Ho anche provato la cella LC ma compare il rumore di fondo, per cui lo stadio di alimentazione è ok.
Ora il Sig. Angelo, simpaticissimo e disponibilissimo, mi ha inviato uno schema, molto classico per poter utilizzare le 6L6 in PP, in quanto il trafo è adatto per un PP, ma con la dotazione che ho posso realizzare solo un canale.Lui mi ha esosrtato a provare questa configurazione per poi eventualmente prendere altre 2 6L6, non prima però di dirmi che le 6L6 in configurazione PP non vanno d'accordo con il carico da 8ohm.
CHe ne pensate?
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:Certo Phil, lo zero centrale sul secondario non c'è per cui avevo previsto il partitore.
Devo fare una nota sulla cella RC di filtro che aquipaggia l'alimentazione.Devo dire non silenziosa di più. Ho anche provato la cella LC ma compare il rumore di fondo, per cui lo stadio di alimentazione è ok.
Ora il Sig. Angelo, simpaticissimo e disponibilissimo, mi ha inviato uno schema, molto classico per poter utilizzare le 6L6 in PP, in quanto il trafo è adatto per un PP, ma con la dotazione che ho posso realizzare solo un canale.Lui mi ha esosrtato a provare questa configurazione per poi eventualmente prendere altre 2 6L6, non prima però di dirmi che le 6L6 in configurazione PP non vanno d'accordo con il carico da 8ohm.
CHe ne pensate?
Forse che la 6L6 bassa è invertita? Cioè catodo al posto dell'anodo?
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto:gigi6c ha scritto:
Infatti, non ho mai usato qui i 1n2007, ma un ponte molto più tosto.Poi con il reattore per neon ci alimento i filamenti delle valvole e basta, l'ho visto moltissime volte e non comprendo dove sia lo scandalo.Mi spiegate grazie
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Siccome ho il trafo della geloso che da in uscita esattamente 6,3v 4A, utilizzerò quello con questo tipo di collegamento per le 4 valvole
Mi pare la ''morte sua'' quella,sta li apposta
ps sono andato a rivedermi lo schema originale di quel trafo/ampli e hanno messo uno dei due secondari del 6,3 a massa alimentandoci i filamenti,usandolo come riferimento,poi li ci hanno messo le due masse dei ponti di diodi ,delle tensioni prelevate dagli altri secondari...
ps bella la nuova protesi biologica auditiva poi comodissima
valvolas- Membro classe oro
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
valvolas ha scritto:
Mi pare la ''morte sua'' quella,sta li apposta
ps sono andato a rivedermi lo schema originale di quel trafo/ampli e hanno messo uno dei due secondari del 6,3 a massa alimentandoci i filamenti,usandolo come riferimento,poi li ci hanno messo le due masse dei ponti di diodi ,delle tensioni prelevate dagli altri secondari...
ps bella la nuova protesi biologica auditiva poi comodissima
Valvola apparte la protesi comodissima, ho anche io scaricato lo schema del geloso che mi hai mandato, prima o poi lo rifaccio.
Ed ho visto anche io il collegamento da te descritto.
Phil mi sa che c'è un'inversione sullo schema ed hai ragione.
verifico.
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
ormai è un brainstorm contro l'ampli cipolloide o noi o lui!! Deve suonare bene,non ha scampo...
valvolas- Membro classe oro
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Scusa Gigi, mi sento un po' invadente alle volte, ma non ho capito: il trasformatore d'uscita che prima utilizzavi per il single ended lo utilizzeresti per il push pull...???
In linea di massima tutto è possibile, ma bisogna vedere poi come funziona: in genere l'impedenza di uno è la metà dell'altro... Forse è per questo che il tipo ti ha detto che non va bene con gli 8 ohm... Etticredo...
Per non parlare di com'è avvolto dentro... E poi: la presa per l'ultralineare che diventa ingresso dell'anodica sarà proprio a metà?
C'è da chiarire se sia un traformatore da single ended o da push pull. Il mio consiglio spassionato è di utilizzarlo con la configurazione per cui è stato costruito. Conosci l'impedenza del primario riferita a un carico di 8 ohm sul secondario?
In linea di massima tutto è possibile, ma bisogna vedere poi come funziona: in genere l'impedenza di uno è la metà dell'altro... Forse è per questo che il tipo ti ha detto che non va bene con gli 8 ohm... Etticredo...
Per non parlare di com'è avvolto dentro... E poi: la presa per l'ultralineare che diventa ingresso dell'anodica sarà proprio a metà?
C'è da chiarire se sia un traformatore da single ended o da push pull. Il mio consiglio spassionato è di utilizzarlo con la configurazione per cui è stato costruito. Conosci l'impedenza del primario riferita a un carico di 8 ohm sul secondario?
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Come detto il primo originario circuito era un SE, per cui i ferri di uscita sono per SE.Poi il Sig.Angelo mi manda l'ultimo schema in PP indicandomi anche come collegare il ferro, affermando quanto detto sull'impedenza, ma aggiungendo che gli rode se un suo amico parla di poca potenza.PHIL MASNAGH ha scritto:Scusa Gigi, mi sento un po' invadente alle volte, ma non ho capito: il trasformatore d'uscita che prima utilizzavi per il single ended lo utilizzeresti per il push pull...???
In linea di massima tutto è possibile, ma bisogna vedere poi come funziona: in genere l'impedenza di uno è la metà dell'altro... Forse è per questo che il tipo ti ha detto che non va bene con gli 8 ohm... Etticredo...
Per non parlare di com'è avvolto dentro... E poi: la presa per l'ultralineare che diventa ingresso dell'anodica sarà proprio a metà?
C'è da chiarire se sia un traformatore da single ended o da push pull. Il mio consiglio spassionato è di utilizzarlo con la configurazione per cui è stato costruito. Conosci l'impedenza del primario riferita a un carico di 8 ohm sul secondario?
Per cui tirando le somme i ferri sono per SE, ma lo schema e PP, e per l'impedenza ho capito anche io che non ci vanno bene.
Alternativa? oltre a comprare dei ferri adatti per PP?
grazie infinite
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:
Alternativa? oltre a comprare dei ferri adatti per PP?
grazie infinite
Sembra che dai tubi 6L6 in single ended possa uscire una potenza max di 1,5 W se collegati a pseudo triodo, e qualcosa di più se collegati in ultralineare come hai fatto tu.
Una persona che ti potrà certo aiutare è Mau749, che è solitamente molto disponibile, ha 40 anni d'esperienza con le valvole, e sa manovrare alla perfezione un programma di simulazione. Ha già sistemato un altro ampli con le 6L6 proprio qui sul forum.
Lo trovi qui https://www.tforumhifi.com/t23489-progetto-ampli-sterero-se-con-finali-6l6g. Ha già fatto due simulazioni con due diverse valvole pilota e gli schemi sono dove ti ho indicato.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Visto che sono stato tirato in ballo,... scherzo,... è un piacere quando si può dar una mano, soprattutto, per me, quando si parla di valvole.
Veniamo al punto.
Come ho già in parte spiegato a Gigi in MP le specifiche dell'accrocco così come fornito mi paiono abbastanza "ottimistiche": i datasheet RCA (costruttore serio, mi pare: http://www.shinjo.info/frank/sheets/121/6/6L6.pdf ) indicano circa 6.5W al 10% di distorsione totale per un carico anodico di 2.5K.
Più realisticamente dovremmo pensare a circa 4W per un tasso di distorsione "ragionevole" e nell'intorno del 3%.
Con il massimo rispetto per il progettista, lo schema proposto originariamente (con le 6N2P mi pare di aver capito) proprio non mi piace e per tutta una serie di motivi.
Partiamo dalla valvola driver: la 6N2P è l'equivalente russa della più nota ECC83/12AX7 che è il classico tubo ad alto guadagno (mu=100), alta resistenza interna, bassa tranconduttanza e bassa dissipazione; insomma è un tubo eccellente a livello di segnale ma, a mio parere, assai poco adatto quando debba pilotare la griglia di un tubo di potenza che, soprattutto nelle vicinanze dei limiti della classe A1 quando comincia a "tirare corrente" è un carico piuttosto impegnativo.
Vorrei capire meglio se lo schema con le 6N2P è quello postato all'inizio (le sezioni in cascata ed accoppiate a condensatore) e che invece per errore sono state sostituite con le 6N6P.
Di conseguenza quindi il secondo schema (quello in SRPP o totem pole che dir si voglia) è invece quello proposto proprio per le 6N6P: sbaglio?
La 6N6P è l'equivalente russa della E182CC/ECC99 (piedinatura a parte): è un tubo a basso guadagno (mu=22) ma con transconduttanza medio-alta (S=11), bassa resistenza interna ( circa 2K) e dissipazione sovrabbondante (4W) ed è spessissimo usata proprio come driver negli ampli SE operando (al meglio) con correnti discretamente elevate dell'ordine di 10-20 mA.
Personalmente quindi, l'errore di spedizione è stato un vantaggio.
Veniamo ora allo stadio finale.
La 6L6 è un gran bel tubo, molto musicale e raffinato ma ha un unico problema: la relativa delicatezza della griglia schermo che dissipa solo 3.5W ed accetta al massimo 250V (270V per altri costruttori), e, come già detto in altra sede, da questi valori starei anche piuttosto lontano.
La configurazione ultralineare se da un lato consente (sulla carta) buone prestazioni in termini di distorsione, dall'altro stressa parecchio la valvola in condizioni dinamiche ( quell'effetto "restituzione" dovuto all'induttanza del TU che crea dinamicamente controreazione): ne consegue che questo collegamento deve essere molto ben calcolato per evitare di "friggere" la griglia schermo.
Sarà poi che l'ultralineare non mi è mai piaciuto sonicamente ma con quei valori di tensione e corrente lo sconsiglierei: molto, molto meglio il collegamento a tetrodo puro con le griglie schermo a potenziale fisso ed anche leggermente inferiore a quello di placca (visto che "anodo" non vi piace...).
Una cosa mi ha subito colpito sullo schema proposto: l'assenza del condensatore di disaccoppiamento della resistenza catodica della 6L6.
Per funzionare al meglio quel condensatore è NECESSARIO: 100uF/35V della massima qualità possibile sono l'ideale.
E' necessario perché la sua assenza provoca una enorme controreazione locale sulla finale riducendone il già basso guadagno (e variando anche altri parametri di funzionamento) e costringendo pertanto ad avere un driver che guadagna più del necessario per compensare come, se non erro, era previsto in prima stesura con le 6N2P.
Con le valvole si progetta in modo diverso che non con lo stato solido in cui si accoppiano stadi con guadagni ad anello aperto assolutamente sovrabbondanti... tanto poi riduciamo il tutto con la controreazione... con i tubi lo stadio si calcola per il guadagno che serve, punto e basta!
Per ora mi fermo qui anche perché non vorrei passare per pedante "professore" (cosa che non vorrei assolutamente che accadesse) oltre che "integralista e rompiballe", definizione nella quale mi riconosco decisamente meglio...
... to be continued...
Veniamo al punto.
Come ho già in parte spiegato a Gigi in MP le specifiche dell'accrocco così come fornito mi paiono abbastanza "ottimistiche": i datasheet RCA (costruttore serio, mi pare: http://www.shinjo.info/frank/sheets/121/6/6L6.pdf ) indicano circa 6.5W al 10% di distorsione totale per un carico anodico di 2.5K.
Più realisticamente dovremmo pensare a circa 4W per un tasso di distorsione "ragionevole" e nell'intorno del 3%.
Con il massimo rispetto per il progettista, lo schema proposto originariamente (con le 6N2P mi pare di aver capito) proprio non mi piace e per tutta una serie di motivi.
Partiamo dalla valvola driver: la 6N2P è l'equivalente russa della più nota ECC83/12AX7 che è il classico tubo ad alto guadagno (mu=100), alta resistenza interna, bassa tranconduttanza e bassa dissipazione; insomma è un tubo eccellente a livello di segnale ma, a mio parere, assai poco adatto quando debba pilotare la griglia di un tubo di potenza che, soprattutto nelle vicinanze dei limiti della classe A1 quando comincia a "tirare corrente" è un carico piuttosto impegnativo.
Vorrei capire meglio se lo schema con le 6N2P è quello postato all'inizio (le sezioni in cascata ed accoppiate a condensatore) e che invece per errore sono state sostituite con le 6N6P.
Di conseguenza quindi il secondo schema (quello in SRPP o totem pole che dir si voglia) è invece quello proposto proprio per le 6N6P: sbaglio?
La 6N6P è l'equivalente russa della E182CC/ECC99 (piedinatura a parte): è un tubo a basso guadagno (mu=22) ma con transconduttanza medio-alta (S=11), bassa resistenza interna ( circa 2K) e dissipazione sovrabbondante (4W) ed è spessissimo usata proprio come driver negli ampli SE operando (al meglio) con correnti discretamente elevate dell'ordine di 10-20 mA.
Personalmente quindi, l'errore di spedizione è stato un vantaggio.
Veniamo ora allo stadio finale.
La 6L6 è un gran bel tubo, molto musicale e raffinato ma ha un unico problema: la relativa delicatezza della griglia schermo che dissipa solo 3.5W ed accetta al massimo 250V (270V per altri costruttori), e, come già detto in altra sede, da questi valori starei anche piuttosto lontano.
La configurazione ultralineare se da un lato consente (sulla carta) buone prestazioni in termini di distorsione, dall'altro stressa parecchio la valvola in condizioni dinamiche ( quell'effetto "restituzione" dovuto all'induttanza del TU che crea dinamicamente controreazione): ne consegue che questo collegamento deve essere molto ben calcolato per evitare di "friggere" la griglia schermo.
Sarà poi che l'ultralineare non mi è mai piaciuto sonicamente ma con quei valori di tensione e corrente lo sconsiglierei: molto, molto meglio il collegamento a tetrodo puro con le griglie schermo a potenziale fisso ed anche leggermente inferiore a quello di placca (visto che "anodo" non vi piace...).
Una cosa mi ha subito colpito sullo schema proposto: l'assenza del condensatore di disaccoppiamento della resistenza catodica della 6L6.
Per funzionare al meglio quel condensatore è NECESSARIO: 100uF/35V della massima qualità possibile sono l'ideale.
E' necessario perché la sua assenza provoca una enorme controreazione locale sulla finale riducendone il già basso guadagno (e variando anche altri parametri di funzionamento) e costringendo pertanto ad avere un driver che guadagna più del necessario per compensare come, se non erro, era previsto in prima stesura con le 6N2P.
Con le valvole si progetta in modo diverso che non con lo stato solido in cui si accoppiano stadi con guadagni ad anello aperto assolutamente sovrabbondanti... tanto poi riduciamo il tutto con la controreazione... con i tubi lo stadio si calcola per il guadagno che serve, punto e basta!
Per ora mi fermo qui anche perché non vorrei passare per pedante "professore" (cosa che non vorrei assolutamente che accadesse) oltre che "integralista e rompiballe", definizione nella quale mi riconosco decisamente meglio...
... to be continued...
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Scusa Mau749 se ogni tanto ti fischietto nelle orecchie... Il fatto è che mi piace imparare quello che non so.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
... rieccomi... seconda puntata.
Ricapitoliamo: abbiamo a disposizione 2 6L6, 2 6N6P, 2 TU da 2.5K (presumo) ed un po' di componentistica varia.
Una premessa è d'obbligo: invecchiando (... ancora di più direte voi...) tendo a privilegiare le circuitazioni semplici (tutto quello che non c'è... non suona...), in particolare il semplice catodo comune, tanto (ingiustamente) bistrattato... "... circuitazione da libro di scuola,... alta impedenza d'uscita,...bassa capacità di pilotaggio..." ed altre menate del genere.
Non si può fare di ogni erba un fascio, generalizzare intendo, e se è vero che in assoluto non è sempre la soluzione migliore è altrettanto vero che se ben progettato e con il tubo "giusto" esibisce prestazioni notevoli e, soprattutto, molto personalmente, suona bene, meglio di tante complicate caz**te che si vedono in giro e vendute a prezzi folli!
... ecco l'integralista rompiballe che viene fuori...!
Se poi a questo aggiungiamo che lo si può ottimizzare aggiungendo (con moderazione) un po' di "sabbia" qua e la (componenti a SS intendo) ecco che si possono raggiungere risultati teorici e sonori davvero notevoli.
Per fortuna nel nostro caso il tubo giusto l'abbiamo, proprio quella 6N6P spedita per errore.
Ora faccio il professore (?) e vediamo come si fa a progettare uno stadio a catodo comune servendoci solo delle curve caratteristiche del tubo che troviamo sempre nei datasheet e come facevano i progettisti nell'età dell'oro delle valvole, senza tanti computer ma con una sovrabbondante dose di "attributi".
Le curve caratteristiche riportano in un piano cartesiano le variazioni della corrente di riposo e della tensione di placca in funzione della polarizzazione di griglia (Vg) e quelle indicate sono proprio quelle della 6N6P/ECC99/E182CC
Una prima cosa che dobbiamo guardare è il "parallelismo" delle varie curve e la loro spaziatura: più sono parallele ed equidistanziate tanto migliore è la linearità del tubo.
Noterete altresì che per bassi valori di corrente (Ia) le curve tendono a perdere queste caratteristiche e questo significa semplicemente che facendolo lavorare in quelle zone AUMENTA LA DISTORSIONE e DIMINUISCE LA LINEARITA'.
Il punto di lavoro è determinato da tre variabili, tensione di placca, corrente di placca e polarizzazione di griglia oltre alla dissipazione massima del tubo.
A priori noi abbiamo solo un dato certo su cui lavorare che è la tensione anodica fornita dall'alimentatore (240V nel caso particolare)
Osserviamo la figura: notiamo che le curve sono ben parallele ed equidistanziate per Vg fra -3 e -5V e per correnti superiori a 8-10 mA; poniamoci a metà strada nel punto P con Vg=-4V e Ia circa 11 mA.
A questi valori corrisponde un valore di Va (tensione di placca) di circa 115V.
Tracciamo ora una retta che passa per il punto scelto ed interseca l'asse delle ascisse al valore della tensione di alimentazione: abbiamo tracciato la retta di carico statica ed è secondo quella retta che variano tutti i parametri di funzionamento del tubo.
Ricordiamo che un tubo è pilotato sulla griglia e sono quindi le variazioni della tensione applicata ad essa che fanno variare tensione e corrente.
Cosa accade allora quando applichiamo un segnale alla griglia?
Semplicemente il punto di lavoro istantaneo si sposterà lungo la retta tracciata.
Il punto P1 a Vg=0 situato a circa 40V e 18mA è il valore massimo che il picco positivo del segnale in ingresso può raggiungere; oltre e cioè con griglia positiva si andrebbe a lavorare in classe A2 cosa non graditissima dai tubi di segnale mentre dall’altra parte della retta per Vg=-13V circa si ha l’interdizione del tubo.
Quindi possiamo dedurre che se applichiamo alla griglia un segnale simmetrico con ampiezza massima 8Vp-p (e quindi circa 5.6V RMS) questa variazione di segnale in ingresso comporta una variazione della tensione di placca e quindi in uscita dallo stadio di qualcosa come 140V p-p che sono poi la bellezza di 100V RMS!
Bene ma come facciamo a calcolare i valori dei componenti?
Qui torna in campo la buona vecchia legge di Ohm che recita V=R*i
Infatti la resistenza di placca (Ra) la possiamo calcolare considerando che per Va=0 e quindi per un deltaVa=240V devono scorrere nel tubo circa 21 mA da cui Ra=240/21=11.42K che approssimeremo a 10K o 12K per comodità.
Che dissipazione dovrà avere questa resistenza?
Una conseguenza della legge di Ohm dice che W=R*i^2 e dunque W=10000*0.011^2 = 1.21 W; utilizzeremo una resistenza da 2W.
Ancora: sappiamo che sul catodo del tubo devono esserci circa 4V (Vg=-4V) quando nel tubo scorrono circa 11 mA e dunque ancora Rk = 4/.011=363 ohm che approssimeremo ai canonici 330 ohm; in questo caso la dissipazione calcolatela da voi ma basta e avanza una resistenza da ½ W di dissipazione.
Per concludere quanto guadagna lo stadio: semplicemente il rapporto fra la variazione della tensione d’uscita (delta Va = 140V) e quella del segnale in ingresso (8V) e quindi A=140/8=17.5 volte che corrispondono a 24.8 dB.
Facendo girare il buon vecchio MicroCap con i valori precedentemente calcolati ne viene fuori questo schema ed i corrispondenti parametri di funzionamento: confrontateli e giudicate voi l’attendibilità di quanto così semplicemente abbiamo calcolato utilizzando le sole curve caratteristiche.
Un'ultima cosa: quanto vale la tanto bistrattata impedenza d'uscita?
Per calcolarla abbiamo bisogno di conoscere, oltre ai valori calcolati, in particolare Ra, anche il valore della resistenza interna del tubo, solitamente indicata con rp.
Questo valore non si trova spesso esplicitamente indicato nei datasheet ma ce ne sono sempre altri due che servono allo scopo: il fattore di amplificazione del tubo (mu) e la sua transconduttanza (S in mA/V).
I parametri sono legati dalla relazione : mu=s*rp e quindi nel nostro caso rp=mu/S = 20/11= 1.81 K circa
Orbene l'impedenza d'uscita dello stadio si calcola con la relazione Rout = (Ra*rp)/(Ra+rp) = 18/11.8= 1.52K
Alla faccia di chi "pontifica" che il catodo comune ha alta impedenza d'uscita...!
Per ora basta, nella prossima puntata analizzeremo meglio lo schema del finale con tutte le curve di simulazione.
Alla prossima
Ricapitoliamo: abbiamo a disposizione 2 6L6, 2 6N6P, 2 TU da 2.5K (presumo) ed un po' di componentistica varia.
Una premessa è d'obbligo: invecchiando (... ancora di più direte voi...) tendo a privilegiare le circuitazioni semplici (tutto quello che non c'è... non suona...), in particolare il semplice catodo comune, tanto (ingiustamente) bistrattato... "... circuitazione da libro di scuola,... alta impedenza d'uscita,...bassa capacità di pilotaggio..." ed altre menate del genere.
Non si può fare di ogni erba un fascio, generalizzare intendo, e se è vero che in assoluto non è sempre la soluzione migliore è altrettanto vero che se ben progettato e con il tubo "giusto" esibisce prestazioni notevoli e, soprattutto, molto personalmente, suona bene, meglio di tante complicate caz**te che si vedono in giro e vendute a prezzi folli!
... ecco l'integralista rompiballe che viene fuori...!
Se poi a questo aggiungiamo che lo si può ottimizzare aggiungendo (con moderazione) un po' di "sabbia" qua e la (componenti a SS intendo) ecco che si possono raggiungere risultati teorici e sonori davvero notevoli.
Per fortuna nel nostro caso il tubo giusto l'abbiamo, proprio quella 6N6P spedita per errore.
Ora faccio il professore (?) e vediamo come si fa a progettare uno stadio a catodo comune servendoci solo delle curve caratteristiche del tubo che troviamo sempre nei datasheet e come facevano i progettisti nell'età dell'oro delle valvole, senza tanti computer ma con una sovrabbondante dose di "attributi".
Le curve caratteristiche riportano in un piano cartesiano le variazioni della corrente di riposo e della tensione di placca in funzione della polarizzazione di griglia (Vg) e quelle indicate sono proprio quelle della 6N6P/ECC99/E182CC
Una prima cosa che dobbiamo guardare è il "parallelismo" delle varie curve e la loro spaziatura: più sono parallele ed equidistanziate tanto migliore è la linearità del tubo.
Noterete altresì che per bassi valori di corrente (Ia) le curve tendono a perdere queste caratteristiche e questo significa semplicemente che facendolo lavorare in quelle zone AUMENTA LA DISTORSIONE e DIMINUISCE LA LINEARITA'.
Il punto di lavoro è determinato da tre variabili, tensione di placca, corrente di placca e polarizzazione di griglia oltre alla dissipazione massima del tubo.
A priori noi abbiamo solo un dato certo su cui lavorare che è la tensione anodica fornita dall'alimentatore (240V nel caso particolare)
Osserviamo la figura: notiamo che le curve sono ben parallele ed equidistanziate per Vg fra -3 e -5V e per correnti superiori a 8-10 mA; poniamoci a metà strada nel punto P con Vg=-4V e Ia circa 11 mA.
A questi valori corrisponde un valore di Va (tensione di placca) di circa 115V.
Tracciamo ora una retta che passa per il punto scelto ed interseca l'asse delle ascisse al valore della tensione di alimentazione: abbiamo tracciato la retta di carico statica ed è secondo quella retta che variano tutti i parametri di funzionamento del tubo.
Ricordiamo che un tubo è pilotato sulla griglia e sono quindi le variazioni della tensione applicata ad essa che fanno variare tensione e corrente.
Cosa accade allora quando applichiamo un segnale alla griglia?
Semplicemente il punto di lavoro istantaneo si sposterà lungo la retta tracciata.
Il punto P1 a Vg=0 situato a circa 40V e 18mA è il valore massimo che il picco positivo del segnale in ingresso può raggiungere; oltre e cioè con griglia positiva si andrebbe a lavorare in classe A2 cosa non graditissima dai tubi di segnale mentre dall’altra parte della retta per Vg=-13V circa si ha l’interdizione del tubo.
Quindi possiamo dedurre che se applichiamo alla griglia un segnale simmetrico con ampiezza massima 8Vp-p (e quindi circa 5.6V RMS) questa variazione di segnale in ingresso comporta una variazione della tensione di placca e quindi in uscita dallo stadio di qualcosa come 140V p-p che sono poi la bellezza di 100V RMS!
Bene ma come facciamo a calcolare i valori dei componenti?
Qui torna in campo la buona vecchia legge di Ohm che recita V=R*i
Infatti la resistenza di placca (Ra) la possiamo calcolare considerando che per Va=0 e quindi per un deltaVa=240V devono scorrere nel tubo circa 21 mA da cui Ra=240/21=11.42K che approssimeremo a 10K o 12K per comodità.
Che dissipazione dovrà avere questa resistenza?
Una conseguenza della legge di Ohm dice che W=R*i^2 e dunque W=10000*0.011^2 = 1.21 W; utilizzeremo una resistenza da 2W.
Ancora: sappiamo che sul catodo del tubo devono esserci circa 4V (Vg=-4V) quando nel tubo scorrono circa 11 mA e dunque ancora Rk = 4/.011=363 ohm che approssimeremo ai canonici 330 ohm; in questo caso la dissipazione calcolatela da voi ma basta e avanza una resistenza da ½ W di dissipazione.
Per concludere quanto guadagna lo stadio: semplicemente il rapporto fra la variazione della tensione d’uscita (delta Va = 140V) e quella del segnale in ingresso (8V) e quindi A=140/8=17.5 volte che corrispondono a 24.8 dB.
Facendo girare il buon vecchio MicroCap con i valori precedentemente calcolati ne viene fuori questo schema ed i corrispondenti parametri di funzionamento: confrontateli e giudicate voi l’attendibilità di quanto così semplicemente abbiamo calcolato utilizzando le sole curve caratteristiche.
Un'ultima cosa: quanto vale la tanto bistrattata impedenza d'uscita?
Per calcolarla abbiamo bisogno di conoscere, oltre ai valori calcolati, in particolare Ra, anche il valore della resistenza interna del tubo, solitamente indicata con rp.
Questo valore non si trova spesso esplicitamente indicato nei datasheet ma ce ne sono sempre altri due che servono allo scopo: il fattore di amplificazione del tubo (mu) e la sua transconduttanza (S in mA/V).
I parametri sono legati dalla relazione : mu=s*rp e quindi nel nostro caso rp=mu/S = 20/11= 1.81 K circa
Orbene l'impedenza d'uscita dello stadio si calcola con la relazione Rout = (Ra*rp)/(Ra+rp) = 18/11.8= 1.52K
Alla faccia di chi "pontifica" che il catodo comune ha alta impedenza d'uscita...!
Per ora basta, nella prossima puntata analizzeremo meglio lo schema del finale con tutte le curve di simulazione.
Alla prossima
Ultima modifica di mau749 il Ven 17 Feb 2012 - 8:36 - modificato 1 volta.
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Ciao, Maurizio
"... non è importante il colore del gatto... l'importante è che prenda i topi!"
mau749- Moderatore di sezione
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
Leggo solo ora e dalle 4:20 di questa mattina:
Che dire solo:MAMMA MIA e poi
e poi aspettare con ansia e trepidazione la continua di questo splendido intervento
E' un onore conoscerti ed averti sul forum
GRAZIE
Che dire solo:MAMMA MIA e poi
e poi aspettare con ansia e trepidazione la continua di questo splendido intervento
E' un onore conoscerti ed averti sul forum
GRAZIE
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:Leggo solo ora e dalle 4:20 di questa mattina:
Che dire solo:MAMMA MIA e poi
e poi aspettare con ansia e trepidazione la continua di questo splendido intervento
E' un onore conoscerti ed averti sul forum
GRAZIE
Mi unisco a Gigi6c nell'apprezzamento e nel ringraziamento a Mau749...!!!
Grazie per averci spiegato forte e chiaro come calcolare tutto quello che serve per impostare correttamente la polarizzazione di un tubo. E tutto il resto. Aspetto le prox puntate...
Ho letto che oggi è il compleanno di Gigi6c, quindi A U G U R I . . . ! ! !
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
gigi6c ha scritto:Leggo solo ora e dalle 4:20 di questa mattina:
......................
ehi, io nottambulo e tu mattiniero...
Prima di passare all'analisi dello stadio finale ancora un paio di cose sulle curve caratteristiche.
Nel calcolo di alcuni parametri del tubo abbiamo fornito alcuni valori, il guadagno (mu), la transconduttanza (S), ecc.
E' bene ricordare che questi valori non sono costanti ma funzione di un preciso e ben determinato valore della tensione di griglia: sui datasheet sono quasi sempre indicate le curve di variazione di questi (ed altri) parametri e quindi prima di cominciare a fare ipotesi di funzionamento e sul punto di lavoro sarebbe opportuno dargli un'occhiata tanto per capire "dove siamo".
Una cosa interessante ed abbastanza particolare riguarda invece proprio la valvola di cui stiamo trattando, premettendo che i valori e le curve sono quelle delle "originali" E182CC e non dei suoi cloni (ECC99 e 6N6P) anche perché, in special modo per le russe, i datasheet sono abbastanza avari di caratteristiche.
Poiché pero' non facciamo i farmacisti ma ci occupiamo di valvole possiamo tranquillamente ragionare ipotizzando realmente una perfetta equivalenza dei tubi.
Quello a cui dobbiamo stare attenti ma solo perché ne va del dimensionamento delle parti "accessorie" sono essenzialmente i valori della corrente dei filamenti, la massima tensione di placca, la massima dissipazione ed un altro parametro troppo spesso trascurato: la Vkf che poi non è altro che il valore della differenza di potenziale fra catodo e filamento.
Nel nostro caso ha poca importanza perché il catodo è a soli 4V dal filamento ma in altre situazioni (SRPP, mu follower, cathode follower, cascode, ecc.) in cui i catodi si trovano a valori elevati di tensione dobbiamo stare in campana.
Non è che il tubo "schioppa" ma potrebbero innescarsi strane oscillazioni spessissimo a frequenza molto alta che le nostre orecchie percepiscono poco ma che sono "mortali" per certi delicati tweeter dei nostri amati diffusori.
In questo senso i russi (NOS) sono tubi piuttosto robusti e quindi quasi sempre "ci stiamo dentro" ma ad esempio attenzione alla corrente di filamento: la 6N6P assorbe oltre 900 mA, praticamente come la finale...!
Dicevamo della particolarità delle curve caratteristiche del nostro tubo: è uno dei pochissimi tubi di segnale che è stato progettato espressamente per lavorare in griglia positiva.
La Philips infatti traccia quella serie di curve tratteggiate nell'intorno di Vg=0 affiancando a ciascuna di esse il valore della corrente di griglia assorbita dal tubo, espressa in microA.
E' un caso più unico che raro per i tubi di segnale mentre è assolutamente normale per quelli di potenza e anzi molti triodi a riscaldamento diretto di grande e giustificata fama (845, 211, 300B, ecc.) sono stati progettati espressamente per lavorare in quelle condizioni ma con assorbimenti che in alcuni casi raggiungono, in modulazione profonda, anche le decine di mA.
E' abbastanza evidente allora che lo stadio pilota debba essere dimensionato in modo assolutamente diverso dal solito e con grandi capacità di erogazione di corrente sul carico e dunque di potenza in uscita tant'è che spesso si usa una finale per pilotare una finale...
Tutto questo a conclusione di questa (noiosa) trattazione per comprendere meglio le scelte effettuate per il driver di 'ste benedette 6L6...
A proposito, auguri Gigi...!
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
mau749 ha scritto:
Se poi a questo aggiungiamo che lo si può ottimizzare aggiungendo (con moderazione) un po' di "sabbia" qua e la (componenti a SS intendo) ecco che si possono raggiungere risultati teorici e sonori davvero notevoli.
Scusa Mau749, per "sabbia" intendi silicio, e per SS = Stato Solido?
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Amplificatore valvolare in kit 8 + 8 WATT RMS in classe A pura
mau749 ha scritto:... rieccomi... seconda puntata.
Molto interessante, grazie.
Spero di trovare presto il tempo di rileggere con comodo e mettere in pratica
Switters- Membro classe oro
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