Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
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Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Ciao a tutti, durante la mia presentazione ho affermato che secondo me il giradischi, nelle sue caratteristiche fondamentali, abbia raggiunto lo "stato dell'arte" negli Anni 70, precisamente verso la fine, con sconfinamenti nei primi Anni 80, dove pero` inizio` l'avventura del digitale, con il CD Audio. Premetto di non essere assolutamente un esperto del settore ma solo un appassionato di musica, per cui sono veramente ansioso di sapere cosa ne pensiate!
- Alex
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alexbau- Interessato
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Provincia : Irrefrenabilmente scazzato
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Impianto : Pre: Primare P30 bilanciato
Finale: Mark Levinson ML29
Diffusori: Magneplanar MG12/QR, B&W CDM1 NT Nautilus + stand B&W e Acoustic Research AR3
Giradischi: Technics SL1210 Mk-II con Denon DL103, Ariston RD40 con Sumiko Pearl
Lettore SACD: Oppo Bdp 93
Lettore CD: Denon DN-650F Balanced
PrePhono: Ifi Audio iPhono e Cambridge Audio 651p
DAC: SMSL Su-8 Balanced
Deck: Nakamichi DR3, Pioneer CTF-700, SAE Two C4
Ampli cuffie: Tascam MH-40 MkII
Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Prova a leggere qui
http://www.stefanopasini.it/Thorens_Storia.htm
http://www.stefanopasini.it/EMT_Una_breve_storia.htm
vedrai che grandi giradischi (EMT Studio Typ 927, Thorens 124 e Garrad 301) sono degli anni 50.
Da molti considerati tra i migliori giradischi di sempre.
Forse si dovrebeb capire cosa intendi per "stato dell'arte"
http://www.stefanopasini.it/Thorens_Storia.htm
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vedrai che grandi giradischi (EMT Studio Typ 927, Thorens 124 e Garrad 301) sono degli anni 50.
Da molti considerati tra i migliori giradischi di sempre.
Forse si dovrebeb capire cosa intendi per "stato dell'arte"
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Bisogna assomigliare alle parole che si dicono. Forse non parola per parola, ma insomma ci siamo capiti [Saltatempo di Stefano Benni]
Chi non sa ridere non è una persona seria [Fryderyk Chopin]
nd1967- Moderatore
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Sto leggendo la storia del Thorens, interessantissima!! Girero` il link a mio padre, visto che possiede un Thorens TD-124 MkII.... che tra l'altro e` da riparare, visto che il genio non lo ha acceso per millemila anni e adesso non parte piu`... a tal proposito, qualcuno saprebbe dirmi chi posso contattare, nella zona di Torino, per operare su tale giradischi??
Per stato dell'arte intendo che i giradischi come avanzamento tecnico arrivarono a raggiungere il top tra gli Anni 50 e i 60, ma erano costosissimi. Tali progressi negli Anni 70 (e primi 80) furono progressivamente scalati su giradischi di fascia (e prezzo) piu` alla portata del normale utente. Ovviamente con tutti gli annessi e connessi, giradischi a trazione diretta della mutua compresi.
continuo a leggere.
- Alex
alexbau- Interessato
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Sempre su quel sito.. leggiti questoalexbau ha scritto:qualcuno saprebbe dirmi chi posso contattare, nella zona di Torino, per operare su tale giradischi??
http://www.stefanopasini.it/Giradischi_Restauro.htm
e qui trovi tutti i manuali sul giradischi di tuo padre
http://www.vinylengine.com/library/thorens/td124.shtml
Magari è un problema facilmente risolvibile.
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nd1967- Moderatore
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Ciao appena ho cinque minuti ti dico la mia...
osservatore- UTENTE DISISCRITTO
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Ho ascoltato recentemente un giradischi da 30.000 euro.
Braccio tangenziale che scorreva su di un cuscinetto d'aria alimentato da piccole pompe silenziosissime.
Praticamente non c'era contatto fisico tra il braccetto e il resto del giradischi quindi nessuna vibrazione di riflesso.
Vogliamo parlare del motore o della base in materiali speciali. ?
Per quanto riguarda diffusione e successo concordo sulle vostre date ma tecnologicamente é adesso il periodo di maggior splendore.
No comment sui prezzi... ovviamente folli.
Braccio tangenziale che scorreva su di un cuscinetto d'aria alimentato da piccole pompe silenziosissime.
Praticamente non c'era contatto fisico tra il braccetto e il resto del giradischi quindi nessuna vibrazione di riflesso.
Vogliamo parlare del motore o della base in materiali speciali. ?
Per quanto riguarda diffusione e successo concordo sulle vostre date ma tecnologicamente é adesso il periodo di maggior splendore.
No comment sui prezzi... ovviamente folli.
flovato- UTENTE BANNATO
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
flovato ha scritto:Ho ascoltato recentemente un giradischi da 30.000 euro.
Braccio tangenziale che scorreva su di un cuscinetto d'aria alimentato da piccole pompe silenziosissime.
Praticamente non c'era contatto fisico tra il braccetto e il resto del giradischi quindi nessuna vibrazione di riflesso.
Vogliamo parlare del motore o della base in materiali speciali. ?
Per quanto riguarda diffusione e successo concordo sulle vostre date ma tecnologicamente é adesso il periodo di maggior splendore.
No comment sui prezzi... ovviamente folli.
no per carita`, ovviamente il progresso tecnologico ha continuato ad avanzare in qualsiasi campo, per cui anche nei giradischi lo si e` applicato, ma io facevo riferimento ai giradischi di fascia medio-alta, non agli esoterici, che sono un mondo a parte...
anche i monitor a CRT sono praticamente morti, ma i grafici a un certo livello li usano ancora adesso e ne vengono prodotti ancora... ovviamente a prezzi da capogiro... ma lo stato dell'arte lo hanno raggiunto negli Anni 90... io in salotto ho ancora un Sony Trinitron da 32" a schermo piatto, un chiangone da quasi 70kg, inconfrontabile con qualsiasi monitor a LED attuale, ma ancora non lo cambio perche` (a mio opinabilisssimo modo di vedere) la tecnologia per questi prodotti e` ancora troppo in movimento per cui cio` che e` nuovo oggi tra 6 mesi e` stravecchio... mentre una TV di fascia medio-alta presa nel 1993 era ancora attualissima nel 2003... un Thorens del 66 e` ancora oggi un punto di riferimento, ma questo perche` all'epoca si era raggiunto lo stato dell'arte... se cosi` non fosse oggi sarebbe solo una bella cosa, vecchia. Un po' come le radiolone della nonna.
alexbau- Interessato
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
Ciao a tutti,
partiamo da una considerazione generale ma fondamentale: I giradischi vintage, siano essi degli anni '50, '60, '70, sono maledettamente affascinanti e questo ne ha determinato la riscoperta e l'apprezzamento odierno.
Suonano meglio da un punto di vista generale dei concorrenti recenti? Negli anni '70 si è raggiunto l'apice, lo stato dell'arte? No, assolutamente no.
Primo argomento: motivazione di tipo tecnico. Fino agli anni '90 un certo tipo di lavorazione era impossibile, non esistevano i torni a controllo numerico (CNC), molte leghe tra le quali i migliori acciai e allumini utilizzati oggi, non esistevano, quindi le tolleranze erano più basse i perni i reggispinta o addirittura le bronzine erano primitive rispetto a quanto si riesce ad ottenere oggi, cuscinetti o i pivot dei bracci erano rozzi. Altri materiali come le resine il carbonio, il teflon o i composti acrilici non esistevano, la ceramica non veniva utilizzata ecc...senza prendere in considerazione il discorso motori: oggi abbiamo dei motori che vibrano poco, piccoli e potenti, tutte cose sconosciute ai tempi...Non esistevano i computer per progettare in maniera accurata sia gira che bracci. Insomma la tecnica meccanica ha fatto passi da gigante negli ultimi 50anni. Ti faccio qualche esempio: meglio una racchetta in carbonio odierna o la racchetta di Panatta ? Meglio il carburatore di Lauda o un'iniezione elettronica di oggi? Meglio un paio di scarpe da running odierne o quelle di Zatopek ? Non vorrei infierire ma non era neanche stata presa in considerazione l'importanza delle alimentazioni, senza contare i controlli al quarzo utilizzati oggi. Prendiamo un esempio esplicativo nel settore: La Linn ci serve per capire quanto un giradischi progettato nel 1972 sia radicalmente cambiato negli anni (pur apparendo simile). I cambiamenti sono tutti legati ai materiali, alle tolleranze alla ricerca. Ti invito a studiare il sito Linn per capire dove e perché il giradischi è cambiato. Secondo marchio preso in esame: SME il passaggio tra un 3009 e un IV è fantascientifico...Altro marchio: Pro-ject: un braccio in carbonio economico della casa ceca è superiore sotto tutti i parametri ad un campione degli anni 70 ma anche 80; la stessa Linn non ha difficoltà ad ammettere che il nuovo Project 9CC è migliore non solo dei vecchi Linn tipo Basik ma anche dell' Akito MKI. Solo un piccolo accenno ai puleggia anni 50: progettati principalmente per funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e lontani dalle teorie fisiche applicate all'alta fedeltà.
Secondo argomento: Il tempo. Il sogno di ogni “vintaggista” è trovare l'apparecchio NOS (new old stock), oppure il classico anziano che viene a mancare e lascia un giradischi impeccabile. La vedova tra una lacrima e l'altra ti dice: lo usava solo la domenica dopo la messa e si metteva pure i guanti bianchi...Questo non avviene mai! Quanta polvere ha lentamente consumato gli apparecchi anziani che vedete su eBay ? Quanti traslochi maldestri? Quante generazioni di mocciosi ci hanno giocato ? Quanti gatti, cani, li hanno usati come cuccia ? Quante feste di adolescenti brufolosi ? Esagero? Mica tanto, pensateci...Detto questo dico anche che ho posseduto due Thorens 160 con TP90 e Mayware Formula IV, due Thorens 125 con TP16 e SME 3009 un 124 mkII (restaurato da Simone Lucchetti, tanto di cappello, sia ben chiaro) con Audio Technica AT 1005 MK2 (uno dei bracci preferiti da Imai san...), Un Luxman trazione diretta con braccio Denon. Gli altri gira non li menziono perché contemporanei...tralascio volentieri anche gli apprecchi vintage che non siano giradischi per non andare OT.
Terzo argomento: fattore sbattimento. Più i gira sono vecchi, più hanno bisogno di revisione/restauro. Questo è un assioma tanto vero quanto sottovalutato soprattutto dai neofiti. Non voglio entrare nel dettaglio ma si va dal semplice intervento di lubrificazione e taraggio al restauro vero e proprio con tanto di esborso considerevole. Insomma se prendete un 160 o un 125 è ovvio che una guardatina alle molle, la sostituzione del reggispinta delle stesse, una lubrificazione del perno una deossidazione della parte elettrica (specialmente nel 125) è doverosa.
Vogliamo spezzare una lancia in favore degli amati “nonnetti”? Erano progettati per donare un'interpretazione sonora molto marcata. Avevano un loro suono, sia perché i progettisti erano tanto intelligenti da fare di necessità virtù, sia perché la filosofia audiofila, fino alla metà degli anni ottanta, era una filosofia compensativa, ossia: se quella cassa suona troppo aperta mettiamoci un ampli caldo , se quel giradischi è un po' lento cerchiamo di velocizzarlo con un ampli ecc...Oggi le cose sono cambiate radicalmente. Quindi i gira odierni sono freddi e sterili? No, assolutamente no Gli apparecchi odierni (ovviamente se ben realizzati, oggi esistono anche tante porcherie) cercano la verità timbrica e interpretativa (magari non a tutti i costi quella dinamica per aspetti pratici legati al mercato), quindi cercano la musicalità e la musica non è mai fredda e sterile...
Cerchiamo di tirate le somme. Mai comprare un gira vintage? No, fino ad una certa cifra, con un po' d'esperienza nella scelta e se ben tarati possono essere un buon viatico per ascoltare musica in maniera decorosa. Tutti i gira moderni sono meglio di un gira vintage? Non scherziamo! È chiaro che un Linn del '72 (se ben restaurato, vedi fattore sbattimento) va meglio di un Proj-ect entry level...Non bisogna generalizzare; ripeto, fino ad una certa cifra la cosa è da valutare caso per caso, se si parla invece di cifre impegnative non c'è storia. E allora quei collezionisti, come il già citato dott. Pasini (del quale ho grande rispetto), che spendono cifre considerevoli? Beh sono collezionisti ed estimatori di un suono ben specifico che è altra cosa dall'alta fedeltà, nonché affascinati dalla storia e della tecnica. Anche in questo caso non generalizziamo più di tanto, un Thorens 125 ben restaurato e con un buon braccio moderno (es. Origin Live) può dare la paga ad un Pro-ject di buon livello anche in un impianto trasparente e di concezione contemporanea.
Il mio è un discorso teorico e molto generale che può essere smentito dalla pratica in molti casi ma resta valido nella maggioranza di essi.
Il paradosso è che proprio con la progressiva scomparsa del vinile e l'avvento del CD si sono fatti i più grandi passi in avanti.
Il discorso testine merita una trattazione a parte, in questo caso il confronto vecchio/nuovo è impietoso...
Ho scritto un po' a ruota libera spero di non avere dimenticato niente e di essere stato chiaro.
partiamo da una considerazione generale ma fondamentale: I giradischi vintage, siano essi degli anni '50, '60, '70, sono maledettamente affascinanti e questo ne ha determinato la riscoperta e l'apprezzamento odierno.
Suonano meglio da un punto di vista generale dei concorrenti recenti? Negli anni '70 si è raggiunto l'apice, lo stato dell'arte? No, assolutamente no.
Primo argomento: motivazione di tipo tecnico. Fino agli anni '90 un certo tipo di lavorazione era impossibile, non esistevano i torni a controllo numerico (CNC), molte leghe tra le quali i migliori acciai e allumini utilizzati oggi, non esistevano, quindi le tolleranze erano più basse i perni i reggispinta o addirittura le bronzine erano primitive rispetto a quanto si riesce ad ottenere oggi, cuscinetti o i pivot dei bracci erano rozzi. Altri materiali come le resine il carbonio, il teflon o i composti acrilici non esistevano, la ceramica non veniva utilizzata ecc...senza prendere in considerazione il discorso motori: oggi abbiamo dei motori che vibrano poco, piccoli e potenti, tutte cose sconosciute ai tempi...Non esistevano i computer per progettare in maniera accurata sia gira che bracci. Insomma la tecnica meccanica ha fatto passi da gigante negli ultimi 50anni. Ti faccio qualche esempio: meglio una racchetta in carbonio odierna o la racchetta di Panatta ? Meglio il carburatore di Lauda o un'iniezione elettronica di oggi? Meglio un paio di scarpe da running odierne o quelle di Zatopek ? Non vorrei infierire ma non era neanche stata presa in considerazione l'importanza delle alimentazioni, senza contare i controlli al quarzo utilizzati oggi. Prendiamo un esempio esplicativo nel settore: La Linn ci serve per capire quanto un giradischi progettato nel 1972 sia radicalmente cambiato negli anni (pur apparendo simile). I cambiamenti sono tutti legati ai materiali, alle tolleranze alla ricerca. Ti invito a studiare il sito Linn per capire dove e perché il giradischi è cambiato. Secondo marchio preso in esame: SME il passaggio tra un 3009 e un IV è fantascientifico...Altro marchio: Pro-ject: un braccio in carbonio economico della casa ceca è superiore sotto tutti i parametri ad un campione degli anni 70 ma anche 80; la stessa Linn non ha difficoltà ad ammettere che il nuovo Project 9CC è migliore non solo dei vecchi Linn tipo Basik ma anche dell' Akito MKI. Solo un piccolo accenno ai puleggia anni 50: progettati principalmente per funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e lontani dalle teorie fisiche applicate all'alta fedeltà.
Secondo argomento: Il tempo. Il sogno di ogni “vintaggista” è trovare l'apparecchio NOS (new old stock), oppure il classico anziano che viene a mancare e lascia un giradischi impeccabile. La vedova tra una lacrima e l'altra ti dice: lo usava solo la domenica dopo la messa e si metteva pure i guanti bianchi...Questo non avviene mai! Quanta polvere ha lentamente consumato gli apparecchi anziani che vedete su eBay ? Quanti traslochi maldestri? Quante generazioni di mocciosi ci hanno giocato ? Quanti gatti, cani, li hanno usati come cuccia ? Quante feste di adolescenti brufolosi ? Esagero? Mica tanto, pensateci...Detto questo dico anche che ho posseduto due Thorens 160 con TP90 e Mayware Formula IV, due Thorens 125 con TP16 e SME 3009 un 124 mkII (restaurato da Simone Lucchetti, tanto di cappello, sia ben chiaro) con Audio Technica AT 1005 MK2 (uno dei bracci preferiti da Imai san...), Un Luxman trazione diretta con braccio Denon. Gli altri gira non li menziono perché contemporanei...tralascio volentieri anche gli apprecchi vintage che non siano giradischi per non andare OT.
Terzo argomento: fattore sbattimento. Più i gira sono vecchi, più hanno bisogno di revisione/restauro. Questo è un assioma tanto vero quanto sottovalutato soprattutto dai neofiti. Non voglio entrare nel dettaglio ma si va dal semplice intervento di lubrificazione e taraggio al restauro vero e proprio con tanto di esborso considerevole. Insomma se prendete un 160 o un 125 è ovvio che una guardatina alle molle, la sostituzione del reggispinta delle stesse, una lubrificazione del perno una deossidazione della parte elettrica (specialmente nel 125) è doverosa.
Vogliamo spezzare una lancia in favore degli amati “nonnetti”? Erano progettati per donare un'interpretazione sonora molto marcata. Avevano un loro suono, sia perché i progettisti erano tanto intelligenti da fare di necessità virtù, sia perché la filosofia audiofila, fino alla metà degli anni ottanta, era una filosofia compensativa, ossia: se quella cassa suona troppo aperta mettiamoci un ampli caldo , se quel giradischi è un po' lento cerchiamo di velocizzarlo con un ampli ecc...Oggi le cose sono cambiate radicalmente. Quindi i gira odierni sono freddi e sterili? No, assolutamente no Gli apparecchi odierni (ovviamente se ben realizzati, oggi esistono anche tante porcherie) cercano la verità timbrica e interpretativa (magari non a tutti i costi quella dinamica per aspetti pratici legati al mercato), quindi cercano la musicalità e la musica non è mai fredda e sterile...
Cerchiamo di tirate le somme. Mai comprare un gira vintage? No, fino ad una certa cifra, con un po' d'esperienza nella scelta e se ben tarati possono essere un buon viatico per ascoltare musica in maniera decorosa. Tutti i gira moderni sono meglio di un gira vintage? Non scherziamo! È chiaro che un Linn del '72 (se ben restaurato, vedi fattore sbattimento) va meglio di un Proj-ect entry level...Non bisogna generalizzare; ripeto, fino ad una certa cifra la cosa è da valutare caso per caso, se si parla invece di cifre impegnative non c'è storia. E allora quei collezionisti, come il già citato dott. Pasini (del quale ho grande rispetto), che spendono cifre considerevoli? Beh sono collezionisti ed estimatori di un suono ben specifico che è altra cosa dall'alta fedeltà, nonché affascinati dalla storia e della tecnica. Anche in questo caso non generalizziamo più di tanto, un Thorens 125 ben restaurato e con un buon braccio moderno (es. Origin Live) può dare la paga ad un Pro-ject di buon livello anche in un impianto trasparente e di concezione contemporanea.
Il mio è un discorso teorico e molto generale che può essere smentito dalla pratica in molti casi ma resta valido nella maggioranza di essi.
Il paradosso è che proprio con la progressiva scomparsa del vinile e l'avvento del CD si sono fatti i più grandi passi in avanti.
Il discorso testine merita una trattazione a parte, in questo caso il confronto vecchio/nuovo è impietoso...
Ho scritto un po' a ruota libera spero di non avere dimenticato niente e di essere stato chiaro.
Ultima modifica di osservatore il Mer 28 Mar 2012 - 16:56 - modificato 1 volta.
osservatore- UTENTE DISISCRITTO
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
flovato ha scritto:Ho ascoltato recentemente un giradischi da 30.000 euro.
Braccio tangenziale che scorreva su di un cuscinetto d'aria alimentato da piccole pompe silenziosissime.
Praticamente non c'era contatto fisico tra il braccetto e il resto del giradischi quindi nessuna vibrazione di riflesso.
Vogliamo parlare del motore o della base in materiali speciali. ?
Per quanto riguarda diffusione e successo concordo sulle vostre date ma tecnologicamente é adesso il periodo di maggior splendore.
No comment sui prezzi... ovviamente folli.
D'accordissimo come puoi vedere dal mio intervento ed aggiungo, negli anni '70 un Thorens TD160 costava come uno stipendio da impiegato...Oggi con 2000 euro ne hai di qualità in più...
osservatore- UTENTE DISISCRITTO
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
alexbau ha scritto:
... a tal proposito, qualcuno saprebbe dirmi chi posso contattare, nella zona di Torino, per operare su tale giradischi??
- Alex
Allora, per un discreto restauro in Italia puoi contattare Audiosilente di Simone Lucchetti http://www.audiosilente.com/index.html
Altri riparatori non ne conosco e rischi di fartelo rovinare attenzione!!! Mettere le mani su un TD124 non è cosa facile.
Ma per un lavoro eccezionale:
http://www.schopper.ch/index.php?page=welcome
I migliori
...ma tieni conto di quanto ho detto prima...e fai pagare il babbo
osservatore- UTENTE DISISCRITTO
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Re: Il giradischi: quando ha raggiunto lo stato dell'arte?
osservatore ha scritto:Ciao a tutti,
partiamo da una considerazione generale ma fondamentale: I giradischi vintage, siano essi degli anni '50, '60, '70, sono maledettamente affascinanti e questo ne ha determinato la riscoperta e l'apprezzamento odierno.
Suonano meglio da un punto di vista generale dei concorrenti recenti? Negli anni '70 si è raggiunto l'apice, lo stato dell'arte? No, assolutamente no.
Primo argomento: motivazione di tipo tecnico. Fino agli anni '90 un certo tipo di lavorazione era impossibile, non esistevano i torni a controllo numerico (CNC), molte leghe tra le quali i migliori acciai e allumini utilizzati oggi, non esistevano, quindi le tolleranze erano più basse i perni i reggispinta o addirittura le bronzine erano primitive rispetto a quanto si riesce ad ottenere oggi, cuscinetti o i pivot dei bracci erano rozzi. Altri materiali come le resine il carbonio, il teflon o i composti acrilici non esistevano, la ceramica non veniva utilizzata ecc...senza prendere in considerazione il discorso motori: oggi abbiamo dei motori che vibrano poco, piccoli e potenti, tutte cose sconosciute ai tempi...Non esistevano i computer per progettare in maniera accurata sia gira che bracci. Insomma la tecnica meccanica ha fatto passi da gigante negli ultimi 50anni. Ti faccio qualche esempio: meglio una racchetta in carbonio odierna o la racchetta di Panatta ? Meglio il carburatore di Lauda o un'iniezione elettronica di oggi? Meglio un paio di scarpe da running odierne o quelle di Zatopek ? Non vorrei infierire ma non era neanche stata presa in considerazione l'importanza delle alimentazioni, senza contare i controlli al quarzo utilizzati oggi. Prendiamo un esempio esplicativo nel settore: La Linn ci serve per capire quanto un giradischi progettato nel 1972 sia radicalmente cambiato negli anni (pur apparendo simile). I cambiamenti sono tutti legati ai materiali, alle tolleranze alla ricerca. Ti invito a studiare il sito Linn per capire dove e perché il giradischi è cambiato. Secondo marchio preso in esame: SME il passaggio tra un 3009 e un IV è fantascientifico...Altro marchio: Pro-ject: un braccio in carbonio economico della casa ceca è superiore sotto tutti i parametri ad un campione degli anni 70 ma anche 80; la stessa Linn non ha difficoltà ad ammettere che il nuovo Project 9CC è migliore non solo dei vecchi Linn tipo Basik ma anche dell' Akito MKI. Solo un piccolo accenno ai puleggia anni 50: progettati principalmente per funzionare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e lontani dalle teorie fisiche applicate all'alta fedeltà.
Secondo argomento: Il tempo. Il sogno di ogni “vintaggista” è trovare l'apparecchio NOS (new old stock), oppure il classico anziano che viene a mancare e lascia un giradischi impeccabile. La vedova tra una lacrima e l'altra ti dice: lo usava solo la domenica dopo la messa e si metteva pure i guanti bianchi...Questo non avviene mai! Quanta polvere ha lentamente consumato gli apparecchi anziani che vedete su eBay ? Quanti traslochi maldestri? Quante generazioni di mocciosi ci hanno giocato ? Quanti gatti, cani, li hanno usati come cuccia ? Quante feste di adolescenti brufolosi ? Esagero? Mica tanto, pensateci...Detto questo dico anche che ho posseduto due Thorens 160 con TP90 e Mayware Formula IV, due Thorens 125 con TP16 e SME 3009 un 124 mkII (restaurato da Simone Lucchetti, tanto di cappello, sia ben chiaro) con Audio Technica AT 1005 MK2 (uno dei bracci preferiti da Imai san...), Un Luxman trazione diretta con braccio Denon. Gli altri gira non li menziono perché contemporanei...tralascio volentieri anche gli apprecchi vintage che non siano giradischi per non andare OT.
Terzo argomento: fattore sbattimento. Più i gira sono vecchi, più hanno bisogno di revisione/restauro. Questo è un assioma tanto vero quanto sottovalutato soprattutto dai neofiti. Non voglio entrare nel dettaglio ma si va dal semplice intervento di lubrificazione e taraggio al restauro vero e proprio con tanto di esborso considerevole. Insomma se prendete un 160 o un 125 è ovvio che una guardatina alle molle, la sostituzione del reggispinta delle stesse, una lubrificazione del perno una deossidazione della parte elettrica (specialmente nel 125) è doverosa.
Vogliamo spezzare una lancia in favore degli amati “nonnetti”? Erano progettati per donare un'interpretazione sonora molto marcata. Avevano un loro suono, sia perché i progettisti erano tanto intelligenti da fare di necessità virtù, sia perché la filosofia audiofila, fino alla metà degli anni ottanta, era una filosofia compensativa, ossia: se quella cassa suona troppo aperta mettiamoci un ampli caldo , se quel giradischi è un po' lento cerchiamo di velocizzarlo con un ampli ecc...Oggi le cose sono cambiate radicalmente. Quindi i gira odierni sono freddi e sterili? No, assolutamente no Gli apparecchi odierni (ovviamente se ben realizzati, oggi esistono anche tante porcherie) cercano la verità timbrica e interpretativa (magari non a tutti i costi quella dinamica per aspetti pratici legati al mercato), quindi cercano la musicalità e la musica non è mai fredda e sterile...
Cerchiamo di tirate le somme. Mai comprare un gira vintage? No, fino ad una certa cifra, con un po' d'esperienza nella scelta e se ben tarati possono essere un buon viatico per ascoltare musica in maniera decorosa. Tutti i gira moderni sono meglio di un gira vintage? Non scherziamo! È chiaro che un Linn del '72 (se ben restaurato, vedi fattore sbattimento) va meglio di un Proj-ect entry level...Non bisogna generalizzare; ripeto, fino ad una certa cifra la cosa è da valutare caso per caso, se si parla invece di cifre impegnative non c'è storia. E allora quei collezionisti, come il già citato dott. Pasini (del quale ho grande rispetto), che spendono cifre considerevoli? Beh sono collezionisti ed estimatori di un suono ben specifico che è altra cosa dall'alta fedeltà, nonché affascinati dalla storia e della tecnica. Anche in questo caso non generalizziamo più di tanto, un Thorens 125 ben restaurato e con un buon braccio moderno (es. Origin Live) può dare la paga ad un Pro-ject di buon livello anche in un impianto trasparente e di concezione contemporanea.
Il mio è un discorso teorico e molto generale che può essere smentito dalla pratica in molti casi ma resta valido nella maggioranza di essi.
Il paradosso è che proprio con la progressiva scomparsa del vinile e l'avvento del CD si sono fatti i più grandi passi in avanti.
Il discorso testine merita una trattazione a parte, in questo caso il confronto vecchio/nuovo è impietoso...
Ho scritto un po' a ruota libera spero di non avere dimenticato niente e di essere stato chiaro.
chiarissimo e condivido in toto ......
tratta anche il discorso testine dalla quale il gira non può prescindere.
adriano gaddari- Membro classe bronzo
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