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Andrea Gianelli
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 18 Apr 2009 - 10:48

Carissimi amici, queste illustri sconosciute ai più (per la cronaca la Amptech, registrata nel 1974 con sede a Milano in Via dei Valtorta 9, si presentò per la prima e ultima volta al Sim Hi-Fi del 1981, per poi cessare l'attività, nonostante la qualità dei prodotti e il prezzo molto allettante) le ho ascoltate con la mia Fenice 20 (con alimentatore switching e cavetto da 1 mmq) nella grande taverna (40-50 mq) di mio zio, felice possessore di tali favolose elettroacustiche (da lui acquistate nei primissimi anni ottanta per 125 euro la coppia).
Si tratta di un due vie a sospensione pneumatica, con due woofer attivi da 20 cm (con sospensione in gomma, cedevole ma indistruttibile).
Appena messe in funzione, il suono risultava piuttosto cupo e aspro sulle medio-alte (era da un bel po' che non suonavano e mai con amplificazioni che fossero minimamente all'altezza delle loro potenzialità). Ebbene, tempo pochi minuti, il suono si è aperto quel tanto che è bastato a mantenere una coesione e una pienezza che la stragrande maggioranza dei diffusori odierni non si sognano neppure lontanamente: se all'inizio può sembrare che manchi un po' di dettaglio all'estremo acuto, con la classica ci si accorge che l'equilibrio timbrico è perfetto, con resa fedelissima di tutti gli strumenti, soprattutto nei pieni orchestrali, dove gli attacchi vengono resi con la giusta velocità e una spinta sul basso (potentissimo quanto di naturale presenza) che mai avevo sentito (neppure con i miei diffusori, indubbiamente generosi in gamma bassa).
Ottime anche le voci, sia maschili che femminili, sia come chiarezza che come posizione e localizzazione.
Il tweeter non trilla, ma ciò ben si sposa con l'analiticità tipica della classe T e, probabilmente in generale, di tutte le migliori amplificazioni (per loro natura "radiografanti"), regalando una perfetta ricostruzione delle armoniche.
Che il dettaglio non manca lo si evince anche dal classico respiro del violinista, sempre presente nelle registrazioni di qualità: resta da provare con l'ultimo cd del Top Audio (della Fonè) e (questa volta soprattutto per la dinamica) col vol. 3 (precisamente con l'ultimo movimento della sinfonia n. 2 di Beethoven, da poco ascoltata dal vivo).
Non mi resta che salutarvi con una doverosa riflessione: che i trasduttori siano teoricamente l'anello debole della catena non ci piove, ma tale esperienza (ultima di una lunga serie) ha portato alla luce un inconfutabile dato di fatto, ossia che i vecchi diffusori a sospensione pneumatica con le eccellenti amplificazioni in classe T suonano meglio (e di molto) dell'attuale produzione elettroacustica. Pertanto il grande interrogativo da porci oggi è a mio avviso il seguente: quanto progresso c'è stato nella realizzazione dei trasduttori? E, soprattutto, quali vantaggi (dal punto di vista della reale fedeltà e non del gusto personale) ha portato l'abbandono quasi in massa della cassa chiusa a vantaggio del bass-reflex?
Con questo concludo, sfatando un altro mito: l'efficienza. Infatti a parità di potenza non ho ancora sentito un moderno reflex di dimensioni analoghe produrre tali pressioni acustiche (e questo soprattutto alle basse frequenze).

NB: mio zio (elettronico con oltre un quarto di secolo di esperienza) ha prontamente ordinato una bella Fenice 20, che andremo a ritirare la prossima settimana alla S3 di Bollate.
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Messaggio Da vicarious Sab 18 Apr 2009 - 11:22

Andrea Gianelli ha scritto:

Non mi resta che salutarvi con una doverosa riflessione: che i trasduttori siano teoricamente l'anello debole della catena non ci piove, ma tale esperienza (ultima di una lunga serie) ha portato alla luce un inconfutabile dato di fatto, ossia che i vecchi diffusori a sospensione pneumatica con le eccellenti amplificazioni in classe T suonano meglio (e di molto) dell'attuale produzione elettroacustica. Pertanto il grande interrogativo da porci oggi è a mio avviso il seguente: quanto progresso c'è stato nella realizzazione dei trasduttori? E, soprattutto, quali vantaggi (dal punto di vista della reale fedeltà e non del gusto personale) ha portato l'abbandono quasi in massa della cassa chiusa a vantaggio del bass-reflex?
Con questo concludo, sfatando un altro mito: l'efficienza. Infatti a parità di potenza non ho ancora sentito un moderno reflex di dimensioni analoghe produrre tali pressioni acustiche (e questo soprattutto alle basse frequenze).

Proprio parlando di vintage con cassa chiusa ho potuto ascoltare (molto velocemente) le Celestion Ditton 200 e devo dire che erano ottime, le avrei quasi acquistate e magari lo farò, ci devo pensare Idea
Per la cronaca nella stessa saletta c'erano anche le Indiana Line Tesi da pavimento... beh se avessi dovuto scegliere avrei preso ad occhi chiusi le Celestion...per la cronaca risparmiando anche qualche soldino!

PS. Nella saletta purtroppo le Celestion erano posizionate molto male per ragioni di spazio, molto in alto, ma faccio fatica però a capire quale sia il loro posizionamento ideale avendo un altezza di circa 60 circa. Secondo te Andrea?

Sempre preziosi i contributi di Andrea! Ok
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 18 Apr 2009 - 11:44

vicarious ha scritto:Proprio parlando di vintage con cassa chiusa ho potuto ascoltare (molto velocemente) le Celestion Ditton 200 e devo dire che erano ottime, le avrei quasi acquistate e magari lo farò, ci devo pensare Idea
Per la cronaca nella stessa saletta c'erano anche le Indiana Line Tesi da pavimento... beh se avessi dovuto scegliere avrei preso ad occhi chiusi le Celestion...per la cronaca risparmiando anche qualche soldino!

PS. Nella saletta purtroppo le Celestion erano posizionate molto male per ragioni di spazio, molto in alto, ma faccio fatica però a capire quale sia il loro posizionamento ideale avendo un altezza di circa 60 circa. Secondo te Andrea?

Sempre preziosi i contributi di Andrea! Ok
Hello Caro Erico, grazie a te per il feedback! Oki
Riprendo le tue (pienamente condivise) considerazioni con ordine: le Indiana Line Tesi rientrano nei buoni diffusori moderni (che diventano ottimi se si considera anche il costo). Pertanto questo non fa che confermare le nostre riflessioni in merito alla vecchia produzione e all'indubbio vantaggio del caricamento in cassa chiusa.
Per quanto riguarda il posizionamento, come avrai visto (e sentito) tu stesso, quando le casse sono davvero belle questo è un di più per ottimizzare una situazione già buona in partenza: considera che le Amptech erano posizionate assai peggio, dato che lì in mezzo c'era pure il grande tavolo della taverna, eppure...
Ciò detto, se ascolti ad oltre due metri di distanza, l'altezza del tweeter da terra risulta pressochè ininfluente, fermo restando che la situazione ottimale sarebbe quella di averlo all'incirca al livello delle orecchie (anche se molti vecchi diffusori da 60-70 cm di altezza gradivano il posizionamento a terra, dalle Philips di mio padre alle Amptech di mio zio, così come le Advent Legacy, altre buone casse ma comunque inferiori alle Amptech).
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Messaggio Da vicarious Sab 18 Apr 2009 - 12:08

Andrea Gianelli ha scritto:
vicarious ha scritto:Proprio parlando di vintage con cassa chiusa ho potuto ascoltare (molto velocemente) le Celestion Ditton 200 e devo dire che erano ottime, le avrei quasi acquistate e magari lo farò, ci devo pensare Idea
Per la cronaca nella stessa saletta c'erano anche le Indiana Line Tesi da pavimento... beh se avessi dovuto scegliere avrei preso ad occhi chiusi le Celestion...per la cronaca risparmiando anche qualche soldino!

PS. Nella saletta purtroppo le Celestion erano posizionate molto male per ragioni di spazio, molto in alto, ma faccio fatica però a capire quale sia il loro posizionamento ideale avendo un altezza di circa 60 circa. Secondo te Andrea?

Sempre preziosi i contributi di Andrea! Ok
Hello Caro Erico, grazie a te per il feedback! Oki
Riprendo le tue (pienamente condivise) considerazioni con ordine: le Indiana Line Tesi rientrano nei buoni diffusori moderni (che diventano ottimi se si considera anche il costo). Pertanto questo non fa che confermare le nostre riflessioni in merito alla vecchia produzione e all'indubbio vantaggio del caricamento in cassa chiusa.
Per quanto riguarda il posizionamento, come avrai visto (e sentito) tu stesso, quando le casse sono davvero belle questo è un di più per ottimizzare una situazione già buona in partenza: considera che le Amptech erano posizionate assai peggio, dato che lì in mezzo c'era pure il grande tavolo della taverna, eppure...
Ciò detto, se ascolti ad oltre due metri di distanza, l'altezza del tweeter da terra risulta pressochè ininfluente, fermo restando che la situazione ottimale sarebbe quella di averlo all'incirca al livello delle orecchie (anche se molti vecchi diffusori da 60-70 cm di altezza gradivano il posizionamento a terra, dalle Philips di mio padre alle Amptech di mio zio, così come le Advent Legacy, altre buone casse ma comunque inferiori alle Amptech).

Grazie a te, effettivamente un posizionamento a terra delle Celestion potrebbe anche essere una miglioria per la sezione bassi.

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A presto!
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 18 Apr 2009 - 16:28

Vedo che la tipologia di diffusore è la medesima: due vie con due woofer attivi in cassa chiusa.
I trasduttori impiegati per le basse frequenze sembrano molto simili a quelli delle Amptech, ma sulle Celestion c'è montato un tweeter a cupola, indubbiamente di maggior pregio così come la fattura del cabinet.
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Messaggio Da DACCLOR65 Mar 21 Apr 2009 - 14:24

Andrea Gianelli ha scritto:
Vedo che la tipologia di diffusore è la medesima: due vie con due woofer attivi in cassa chiusa.
I trasduttori impiegati per le basse frequenze sembrano molto simili a quelli delle Amptech, ma sulle Celestion c'è montato un tweeter a cupola, indubbiamente di maggior pregio così come la fattura del cabinet.

Ecco le foto che gentilmente Andrea mi ha inviato, e che io provvedo ad inserire Wink

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Messaggio Da Andrea Gianelli Mar 21 Apr 2009 - 15:52

Hello Grazie, caro Lorenzo!
Colgo l'occasione per far notare a tutti voi le perfette condizioni delle sospensioni dei woofer: si tratta di anelli in gomma (anzichè in foam), cedevoli ma praticamente indistruttibili.
C'è davvero da interrogarsi sull'effettivo progresso in campo elettroacustico e, soprattutto, sui reali vantaggi offerti da materiali apparentemente più nobili (almeno nel costo) rispetto a gomma, carta o (nel caso dei mitici woofer Bombardon della Philips) polistirolo (materiale leggerissimo, rigido e...molto economico!).
Tale riflessione non vuole essere un accusa ai produttori nè un'inchiesta inquisitoria nei confronti degli attuali prodotti, bensì uno spunto su cui poter lavorare tutti insieme (appassionati, ricercatori e progettisti), al fine di ottenere prodotti economici e dagli ottimi requisiti tecnici.
In proposito un woofer di quel genere oggi come oggi, con gli attuali (bassissimi) costi di produzione, avrebbe un prezzo al pubblico di una trentina di euro (trattandosi di un trasduttore molto semplice, con cono in carta, sospensione in gomma e magnete in ferrite). Eppure suona benissimo, con un basso veloce, smorzato e molto ma molto profondo, cosa inusuale per i "micro-trasduttori" oggi tanto di moda.
Infine, componenti di quel genere (ben dimensionati ma con equipaggio mobile leggero e cedevole) troverebbero un impiego ideale nella realizzazione di sistemi a sospensione pneumatica, senza far per nulla rimpiangere l'efficienza dei moderni bass-reflex (come sottolineato da subito) e riducendo costi e sforzi progettuali: un buon cabinet chiuso in mdf con finitura vinilica al giorno d'oggi costerebbe un'inezia. Wink
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Messaggio Da cestma Mar 21 Apr 2009 - 16:21

Cosa ne pensate delle Pioneer HPM-100, per molti quasi l'equivalente delle blasonatissime JBL L100 Century (ormai praticamente introvabili).

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Messaggio Da Andrea Gianelli Mar 21 Apr 2009 - 17:40

Hello Caro Cesare, da quel che scrivi potrebbero essere una valida alternativa alle JBL.
Ciò detto, rimane la mia netta preferenza per i (buoni) sistemi a sospensione pneumatica, più fedeli e lineari. Wink
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Messaggio Da Artinside Mer 22 Apr 2009 - 19:02

Andrea Gianelli ha scritto:
Carissimi amici, queste illustri sconosciute ai più (per la cronaca la Amptech, registrata nel 1974 con sede a Milano in Via dei Valtorta 9, si presentò per la prima e ultima volta al Sim Hi-Fi del 1981, per poi cessare l'attività, nonostante la qualità dei prodotti e il prezzo molto allettante) le ho ascoltate con la mia Fenice 20 (con alimentatore switching e cavetto da 1 mmq) nella grande taverna (40-50 mq) di mio zio, felice possessore di tali favolose elettroacustiche (da lui acquistate nei primissimi anni ottanta per 125 euro la coppia).
Si tratta di un due vie a sospensione pneumatica, con due woofer attivi da 20 cm (con sospensione in gomma, cedevole ma indistruttibile).
Appena messe in funzione, il suono risultava piuttosto cupo e aspro sulle medio-alte (era da un bel po' che non suonavano e mai con amplificazioni che fossero minimamente all'altezza delle loro potenzialità). Ebbene, tempo pochi minuti, il suono si è aperto quel tanto che è bastato a mantenere una coesione e una pienezza che la stragrande maggioranza dei diffusori odierni non si sognano neppure lontanamente: se all'inizio può sembrare che manchi un po' di dettaglio all'estremo acuto, con la classica ci si accorge che l'equilibrio timbrico è perfetto, con resa fedelissima di tutti gli strumenti, soprattutto nei pieni orchestrali, dove gli attacchi vengono resi con la giusta velocità e una spinta sul basso (potentissimo quanto di naturale presenza) che mai avevo sentito (neppure con i miei diffusori, indubbiamente generosi in gamma bassa).
Ottime anche le voci, sia maschili che femminili, sia come chiarezza che come posizione e localizzazione.
Il tweeter non trilla, ma ciò ben si sposa con l'analiticità tipica della classe T e, probabilmente in generale, di tutte le migliori amplificazioni (per loro natura "radiografanti"), regalando una perfetta ricostruzione delle armoniche.
Che il dettaglio non manca lo si evince anche dal classico respiro del violinista, sempre presente nelle registrazioni di qualità: resta da provare con l'ultimo cd del Top Audio (della Fonè) e (questa volta soprattutto per la dinamica) col vol. 3 (precisamente con l'ultimo movimento della sinfonia n. 2 di Beethoven, da poco ascoltata dal vivo).
Non mi resta che salutarvi con una doverosa riflessione: che i trasduttori siano teoricamente l'anello debole della catena non ci piove, ma tale esperienza (ultima di una lunga serie) ha portato alla luce un inconfutabile dato di fatto, ossia che i vecchi diffusori a sospensione pneumatica con le eccellenti amplificazioni in classe T suonano meglio (e di molto) dell'attuale produzione elettroacustica. Pertanto il grande interrogativo da porci oggi è a mio avviso il seguente: quanto progresso c'è stato nella realizzazione dei trasduttori? E, soprattutto, quali vantaggi (dal punto di vista della reale fedeltà e non del gusto personale) ha portato l'abbandono quasi in massa della cassa chiusa a vantaggio del bass-reflex?
Con questo concludo, sfatando un altro mito: l'efficienza. Infatti a parità di potenza non ho ancora sentito un moderno reflex di dimensioni analoghe produrre tali pressioni acustiche (e questo soprattutto alle basse frequenze).

NB: mio zio (elettronico con oltre un quarto di secolo di esperienza) ha prontamente ordinato una bella Fenice 20, che andremo a ritirare la prossima settimana alla S3 di Bollate.
Pur non avendo mai sentito i diffusori in questione mi incuriosisce l'aspetto che tu metti in evidenza tra ampli in classe t e (buoni) diffusori in sospensione pneumatica: "i vecchi diffusori a sospensione pneumatica con le eccellenti amplificazioni in classe T suonano meglio (e di molto) dell'attuale produzione elettroacustica". Anch'io ho avuto la sensazione di una buona sinergia tra le due tecnologie, un diffusore in sosp pneumatica, dal buon litraggio, non evidenzia problemi sullo spettro più basso, anzi....Esibisce una coesione e piacevolezza della riproduzione sui bassi che, a volte, non ho rilevato (nella mia modesta esperienza) su moderni diffusori br. Nel mio caso l'accoppiamento, anche grazie ad un tweeter analitico ma non "sparato" sulla gamma medio-alta, evidenzia poche "spigolosità" e, ripeto, una godibilità d'insieme notevole. Considerando anche la spesa minima che ho sostenuto per mettere assieme il tutto...
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Messaggio Da Andrea Gianelli Gio 23 Apr 2009 - 12:38

Artinside ha scritto:Pur non avendo mai sentito i diffusori in questione mi incuriosisce l'aspetto che tu metti in evidenza tra ampli in classe t e (buoni) diffusori in sospensione pneumatica: "i vecchi diffusori a sospensione pneumatica con le eccellenti amplificazioni in classe T suonano meglio (e di molto) dell'attuale produzione elettroacustica". Anch'io ho avuto la sensazione di una buona sinergia tra le due tecnologie, un diffusore in sosp pneumatica, dal buon litraggio, non evidenzia problemi sullo spettro più basso, anzi....Esibisce una coesione e piacevolezza della riproduzione sui bassi che, a volte, non ho rilevato (nella mia modesta esperienza) su moderni diffusori br. Nel mio caso l'accoppiamento, anche grazie ad un tweeter analitico ma non "sparato" sulla gamma medio-alta, evidenzia poche "spigolosità" e, ripeto, una godibilità d'insieme notevole. Considerando anche la spesa minima che ho sostenuto per mettere assieme il tutto...
Very Happy
Hello Trovo tutte le tue considerazioni pienamente condivisibili. Oki
E questo la dice lunga anche sull'intrinseca qualità della classe T, che premia i diffusori completi, coerenti e lineari.
lol!

PS: ti ho già risposto anche alla questione relativa all'alimentatore... prova con una batteria per auto ben carica e poi fammi sapere. Wink
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Messaggio Da Artinside Gio 23 Apr 2009 - 14:53

Andrea Gianelli ha scritto:
Artinside ha scritto:Pur non avendo mai sentito i diffusori in questione mi incuriosisce l'aspetto che tu metti in evidenza tra ampli in classe t e (buoni) diffusori in sospensione pneumatica: "i vecchi diffusori a sospensione pneumatica con le eccellenti amplificazioni in classe T suonano meglio (e di molto) dell'attuale produzione elettroacustica". Anch'io ho avuto la sensazione di una buona sinergia tra le due tecnologie, un diffusore in sosp pneumatica, dal buon litraggio, non evidenzia problemi sullo spettro più basso, anzi....Esibisce una coesione e piacevolezza della riproduzione sui bassi che, a volte, non ho rilevato (nella mia modesta esperienza) su moderni diffusori br. Nel mio caso l'accoppiamento, anche grazie ad un tweeter analitico ma non "sparato" sulla gamma medio-alta, evidenzia poche "spigolosità" e, ripeto, una godibilità d'insieme notevole. Considerando anche la spesa minima che ho sostenuto per mettere assieme il tutto...
Very Happy
Hello Trovo tutte le tue considerazioni pienamente condivisibili. Oki
E questo la dice lunga anche sull'intrinseca qualità della classe T, che premia i diffusori completi, coerenti e lineari.
lol!

PS: ti ho già risposto anche alla questione relativa all'alimentatore... prova con una batteria per auto ben carica e poi fammi sapere. Wink
Hello Grazie anche per la risposta sull'alimentazione!
Saluti,
Gavino
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Messaggio Da Andrea Gianelli Gio 23 Apr 2009 - 16:30

Artinside ha scritto: Hello Grazie anche per la risposta sull'alimentazione!
Saluti,
Gavino
Hello Eccomi Gavino, ma figurati: mi ero proprio perso sull'argomento alimentazione e nella ricerca su Google dei tuoi diffusori, decisamente di pregio! Oki
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Messaggio Da tag7000 Ven 15 Gen 2010 - 15:38

qualcuno ha dimenticato le AR10 pgreco, a buon intenditor.... Wink

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Messaggio Da Andrea Gianelli Ven 15 Gen 2010 - 17:06

Impossibile dimenticarle, così come le AR-3: diffusori eccellenti e credo rimpianti da tutti gli appassionati più inclini alla fedeltà di riproduzione del suono anzichè influenzabili dalle mode, così come da coloro che hanno riposto fiducia nel presunto progresso in campo elettroacustico salvo poi pentirsene amaramente, riuscendo a recuperare solo in parte e con immane fatica nel trovare qualcosa di ancora decente. E a parlare è una vittima, ora ravveduta...
Ciò detto, recentemente ho ascoltato una coppia di Tannoy Dual Concentric del 1973 da 38 cm con magnete in alnico e tromba in ceramica: mi sto ancora riprendendo... ed è pure il caso di stendere un pietosissimo velo sulla produzione attuale...
Una volta c'erano pochi mezzi ma tanta voglia di fare bene le cose, mettendoci impegno, testa e cuore; oggi invece si risparmia su tutto e, se con l'elettronica ora si può, per i diffusori le cose non stanno così, soprattutto quando si cerca di ridurre a dismisura le dimensioni, sfidando le leggi della fisica...
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Messaggio Da schwantz34 Ven 15 Gen 2010 - 17:09

ciao andrea , cosa pensi delle canton quinto (510-540) o delle gle 70 ?
ciao
s.
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Messaggio Da Andrea Gianelli Ven 15 Gen 2010 - 17:30

Ciao Sergio,
ne ho sentito parlare molto bene da coloro che le hanno avute o le hanno ascoltate. Tuttavia non ho esperienze personali al riguardo.
Certo che sarebbe bello poterle ascoltare: incuriosito anch'io dalla produzione tedesca di quegli anni, avevo chiesto anche a Lucio Cadeddu, che mi aveva detto di non aspettarmi miglioramenti rispetto alle mie Boston (soprattutto in termini di definizione e precisione), a meno di andare al top di gamma. Poi come sempre conta anche l'abbinamento ampli-diffusori.
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Messaggio Da schwantz34 Ven 15 Gen 2010 - 17:39

beh ... è vero , ci sono diffusori di 30 anni fa che fanno ancora la loro porca figura ...
pero' in che senso la produzione attuale di diffusori non ti soddisfa ? Vero è che non si possono fare piu' casse con materiali "nobili" come un tempo (mdf al posto del legno ..., per dirne una ) , ma dubito che la smisurata produzione attuale non contempli dei diffusori decenti , capaci di giocarsela con le vecchie glorie ..., tu se dovessi pensare di prendere un paio di casse attuali su quali modelli ti "butteresti"?
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Messaggio Da tag7000 Ven 15 Gen 2010 - 18:44

Caro Andrea, io le mie Tannoy le ho cercate per circa 2 anni, avendo sempre dubbi riguardo ai drivers troppo "vecchi", non per la bontà dei progetti o dei materiali bensì per le condizioni di conservazione, il più delle volte risultate quanto meno sospette Suspect
Poi il caso ha voluto che mi imbattessi nelle dmt15 anno di produzione 2000, in condizioni a dir poco "da vetrina", che mi sono state vendute da Emanuele Maniscalco il batterista di Enrico Rava! Ritirate personalmente in provincia di Brescia e portate a Napoli.
Hehe Hehe
Le aveva utilizzate per masterizzare un disco nel suo studio casalingo e poi abbandonate....è stato un buon affare Oki
Attualmente sto restaurando le AR12 di mio padre (1978) ormai sono a buon punto, non riesco però a trovare la coppia di tweeters in buone condizioni, quelli originali sono andati...qualche suggerimento?
Grazie

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Messaggio Da bonghittu Sab 16 Gen 2010 - 10:32

tag7000 ha scritto:qualche suggerimento?

Per le AR e' assolutamente imperdibile questo forum:

http://www.classicspeakerpages.net/IP.Board/index.php?showforum=3

Come fornitore per i ricambi ho trovato Vintage AR che ha un
discreto assortimento ma purtroppo non e' stata ancora riavviata
la produzione dei driver quindi cominciano a scarseggiare.
Inoltre per i woofer in foam si pone il problema del rapido degrado
a prescindere dall'utilizzo quindi un ricambio prodotto nei primi anni
'90 rischia di non avere davanti a se molti anni di "integrità".
Vi e' da dire che si trovano i bordi in foam a poche decine di dollari
e con un po' di manualità si potrebbe tentare il restauro in casa.
Nel link che ti ho postato ci sono alcuni tutorial.

Dimenticavo, ho da 22 anni una coppia di AR11 prodotte a fine
anni '70 Smile
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Messaggio Da Andrea Gianelli Sab 16 Gen 2010 - 11:40

tag7000 ha scritto:Caro Andrea, io le mie Tannoy le ho cercate per circa 2 anni, avendo sempre dubbi riguardo ai drivers troppo "vecchi", non per la bontà dei progetti o dei materiali bensì per le condizioni di conservazione, il più delle volte risultate quanto meno sospette Suspect

Oki Il problema è proprio quello! E pensare che con gli attuali costi di produzione di altoparlanti così se ne potrebbero fare in larga serie, ma i produttori preferiscono garantirsi margini di guadagno esagerati, mantenendo negli acquirenti una soddisfazione grande nell'immediato ma limitata nel tempo, che poi li spingerà verso altri prodotti, accuratamente promossi da quelle azioni di marketing decisamente più costose ed efficaci di una produzione impeccabile e affidabile. Ovviamente tu hai scelto un'altra strada e meriti che i tuoi diffusori continuino a regalarti tanta buona musica per anni o, meglio, decenni! Wink
Per il restauro delle AR12 vedo con piacere che il buon bonghittu ti ha già dato utilissime indicazioni. Smile
bonghittu ha scritto:Dimenticavo, ho da 22 anni una coppia di AR11 prodotte a fine
anni '70 Smile
So in love Sono bellissime le AR11: le ha anche il mio amico Renato Fornasieri (ideatore dei diffusori Indiana Line e cofondatore della Revac e successivamente della Alcor) che pilota con un Revac DC-260 da 130 watt/ch ma anche con un prototipo di T-Amp alimentato con pila semiscarica da 9 V era riuscito ad ottenere ottimi risultati, con sua grande sorpresa data la bassa efficienza dei poderosi woofer. Credo si tratti dei migliori diffusori per linearità e fedeltà del suono, tanto che lui stesso li ha sempre usati come riferimento per la messa a punto timbrica dei suoi prodotti, come ulteriore up-grade rispetto al precedente sistema di riferimento (2 subwoofer con woofer Philips Bobardon in configurazione reflex + coppia di diffusori a sospensione pneumatica con midrange e tweeter AR (di cui all'epoca era rappresentante) sostituito dopo una decina d'anni di onorato servizio a causa della rottura della sospensione del Bombardon (pilotato dal finale Revac da 200 watt/ch frutto della sua tesi di laurea), evidentemente sollecitata dalla quantità di potenza immessa e, soprattutto, dal mancato smorzamento delle oscillazioni da parte del cabinet (la Philips suggeriva una cassa completamente sigillata proprio a tale scopo).
Qualche anno fa la Vintage AR aveva prodotto in edizione limitata le AR 10π e le 3a, che al confronto diretto con tutti i (moltissimi) diffusori presenti in negozio erano risultate nettamente migliorative: nessun altro prodotto, a prescindere da categoria e prezzo, era in grado di restituire quella naturalezza, pienezza e credibilità del suono.
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Messaggio Da bonghittu Sab 16 Gen 2010 - 12:14

Andrea Gianelli ha scritto:Sono bellissime le AR11

E che non lo so? Smile


Andrea Gianelli ha scritto:
Qualche anno fa la Vintage AR aveva prodotto in edizione limitata le AR 10π e le 3a, che al confronto diretto con tutti i (moltissimi) diffusori presenti in negozio erano risultate nettamente migliorative: nessun altro prodotto, a prescindere da categoria e prezzo, era in grado di restituire quella naturalezza, pienezza e credibilità del suono.

Le 3a sono state riprodotte a Hong Kong a fine anni '80 in serie limitata utilizzando
componenti Tonegon (che poi sono gli stessi che sto cercando per restaurare le mie).

Sulla qualità del suono tuttavia eviterei di usare termini cosi' assoluti. Per fortuna
ci sono diffusori moderni, anche di costo ragionevole, che superano questi interessanti
diffusori sotto tutti i punti di vista. Sono abbastanza esigenti in termini di pilotaggio
quindi no TA2024 et similia.....Smile
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