Amplificazione dedicata
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Amplificazione dedicata
Difficile organizzare questo 3d e difficile anche spiegare una serie di situazioni/coincidenze che mi hanno portato a voler condividere con voi questa esperienza.
Questa condivisione non ha la pretesa di voler dare insegnamenti di sorta, e non potrei farlo per le mie limitate competenze in materia, pertanto vogliate scusarmi in anticipo se scriverò qualche cavolata.
Come inizia la mia esperienza?
Grundig audiorama BOX 310, ritrovati in una soffitta che si doveva sgombrare.
Sono quasi perfetti con piccoli segni del tempo. Decido di prenderli, specie quando il proprietario mi dice di volerli buttare...
Hanno i supporti originali, i connettori DIN punto/linea.
Non sapevo con cosa collegarli, e così decido di prendere un amplificatorino da 4 soldi pagato 8,95 euro spese di spedizione incluse, tipo QUESTO
Ok ci piango pure una 16.45 euro per un trasformatore esterno.
Acquisto qui sul mercatino due full range Philips ad 7061 m8. Spesa 35 euro a casa.
Sono a quota 60 euro e cosa ho concluso? Quasi niente.
Di fronte al mio PC in ufficio ha una libreria Ikea Kallax 77x77 cm.
Decido di mettere gli Audiorama 310 all'interno di ciascun cubo, mentre gli altri due sono pieni di libri e riviste.
Il suono migliora perchè diventa più corposo. Provo ad aggiungere, spostare, spugne e altri materiali di fortuna pseudo fonoassorbenti.
Ad orecchio il miglioramento è minimo e comunque cangiante a seconda del tipo di musica che ci faccio passare.
Non riesco a trovare un "assetto" definitivo.
Mi piacciono comunque le alte frequenze, le trovo piuttosto precise ed estese, i piccoli TW Grundig seppur con 40 anni di onorata carriera alle spalle suonano bene.
Non ho dubbi sulla fonte sonora: un bel Fulla Schiit 2 preso come aplificatore di cuffie funziona alla grande come preamplificatore.
Mi pongo una domanda: come posso sfruttare i fullrange Philips?
Li provo on air staccando gli audiorama.
Le medie sono molto belle, le voci spettacolari, però manca tutto il resto, e certamente ascoltarle così nude e crude è un test troppo severo per dei piccoli fullrange da 10W.
A questo punto commetto il primo "peccato capitale" che è una bestemmia per tutti gli audiofili (ma chissenefrega eheheheh).
Decido di collegare in serie i due tipi di speakers. Così almeno non faccio friggere il "costosissimo" amplificatore, tanto non mi interessa il livello sonoro.
Ho voglia di sperimentare e rendermi conto di cosa succeda.
Ok tutti i ragionamenti di fase, controfase, ritardi, ecc. eppure ad orecchio il suono si arricchisce oggettivamente.
Il corpo del suono resta solo discreto, ma il resto delle frequenze migliora, specie i brani jazz con piano e chitarre acustiche diventano più godibili, ma ci sono dei pezzi notoriamente famosi per un bel basso che stentano ad essere correttamente riprodotti.
Per evitare di poggiare nudi e crudi i due fullrange, prendo delle spugne piuttosto dense e le sagomo con un diametro di circa 25 cm. al centro ci faccio un foro ed incastro la bobina del Philips all'interno della spugna.
Mi serve sia per proteggere i piccoli Philips, sia per vedere se migliorano nella emissione.
E la cosa effettivamente funziona, le media migliorano e devo dire anche le frequenze più alte, fa si che è come se ci fosse un arricchimento delle armoniche.
Le cose stanno migliorando.
Però nella mia testa mi dico.
Voglio vedere cosa succede se riesco a dare corpo e armonia in basso, perchè il sistema così improvvisato non mi dispiace. Anzi le cose smanettando con quello che trovo negli scaffali inizia a migliorare.
Non contento della prima bestemmia ne faccio un altra ancora più clamorosa, cosa che potrebbe costarmi l'espulsione del tforum.
Bene, non protesterò, me la sono meritata.
Prendo uno sdoppiatore jack e lo attacco all'uscita del Fulla. Su uno è attaccato il cavo Jack-RCA che va al mio costosissimo amplificatore hi end.
con l'altro?
Lo collego (abbiate pietà e compatitemi) ad un 2.1 della Trust Titan che avevo attaccato nello scantinato.
Robaccia. Lo so. Non picchiatemi, compatitemi, so che posso contare sulla vostra comprensione.
Dopotutto questo è l'unico forum nel quale ho il coraggio di scrivere della mia esperienza musicale, perchè lo spirito di questo ameno luogo dialettico è il risparmio massimo per ottenere il massimo della resa.
E sinceramente con 60 euro e tanta voglia di sperimentare e capire come si comportano le onde sonore direi che il divertimento è assicurato.
Certamente non si ottiene il massimo della resa, nè hifi, ma lasciamo giudicare le orecchie...
Sono trepidante, preparo le cose per bene.
Dispongo i fullrange cercando di angolarli leggermente verso l'alto e ponendoli più indietro degli Audiorama all'interno di ciascun box Ikea.
Mi illudo con questo sfasamento geometrico di compensare io famosi ritardi tra gli speakers.
La cosa cari ragazzi funziona!
Praticamente i bei medi dei fullrange, che si sentivano troppo "avanti" riesco ad equilibrarli, come se avessi in equalizzato il suono, avendo dato un equilibrio maggiore al range delle frequenze.
Fatto ciò accendo il Trust Titan.
I due satelliti Trust, davvero pessimi, li metto dietro il monitor, dove ho posizionato il subwoofer.
Quest'ultimo è attaccato al muro ed ha il condotto reflex sul retro.
Brutta cosa.
Fortuna che la parete è di tufo, ma ci metto una di quelle borse di tela a cercare di attenuare e dare più controllo alla riflessione operata dalla parete.
Anche questa improvvisa soluzione di trattamento acustico della parete ha un effetto benefico che va oltre ogni attesa.
I due brutti satelliti Trust poggiati sopra il woferone, li separo infrapponendo un foglio di polistirolo alettato e rivestito con ul foglio di polietilene da imballo, così almeno separo i due contenitori (woferone e satelliti) tra loro ed evito che le cose peggiorino.
Inoltre i due satelliti li oriento verso l'esterno a formare un angolo di circa 120-130°.
L'idea è quelli di utilizzarli come altoparlanti di apertura della scena sonora (ok un grande parolone, ma l'idea era quella di allargare davvero il fronte acustico)
Finalmente metto su Tidal ed inizio a sentire.
Ragazzi mi viene la pelle d'oca!
Non posso credere alle mie orecchie!
Un risultato stupefacente! Un suono coinvolgente, spaziale, corretto, giusto, ampio.
Tra l'altro posso regolare e correggere in corsa l'emissione delle basse frequenze a piacimento.
Perchè con il Fulla 2 stabilisco il volume del sistema fungendo da pre.
Con il volume delle Trust regolo la quantità di bassi.
Bassi che diminuisco o aumento a seconda del volume del Fulla 2.
Se ho volumi bassissimi alzo il Trust, se aumento il volume del Fulla 2 allora abbasso il Trust, per evitare basse frequenze trasbordanti.
Le prove di ascolto le faccio con rock, pop, jazz, Alterno U2 a Supreme, a Sade, ai Dire Straits, agli ACDC, tutto davvero oltre ogni aspettativa
A questo punto decido che possa valer la pena provare a fare un cabinet per i Fullrange, se lo sono meritati.
Non avendo i valori T&S, utilizzo il metodo proposto da Fast Box di Alberto Bellino, calcolando il cabinet a linea di trasmissione.
Nonostante la scelta il cabinet viene sorprendentemente compatto.
Dato che non c'è due senza tre, decido di effettuare un altra scelta eretica.
Il Philips è un 165 mm ed il software di Bellino se settato in linea di trasmissione ragiona in questo modo: la larghezza della cassa è legata al minimo indispensabile per inserire nel pannello frontale il diffusore, la profondità in relazione all'area effettiva del cono, in modo da ottenere un'area equivalente, seppur di forma rettangolare.
La lunghezza della linea di trasmissione (che influenza l'altezza del diffusore) in funzione del tipo di fonoassorbente utilizzato e di alcuni coefficienti che si trovano direttamente sul foglio excel a seconda dei valori geometrici del trasduttore.
Dov'è l'eresia?
Quella di mandare a benedire il ragionamento di Bellino (non perchè lo ritenga sbagliato, ma perchè devo rispettare una mia idea progettuale che vorrei realizzare).
I vincoli progettuali che vorrei realizzare sono:
1. Posizionare il cabinet più indietro rispetto alle audiorama 310
2. La libreria Ikea ha i cubi di dimensione si circa 33x33x33 cm quindi tutto deve rientrare in questo spazio.
Inoltre Bellino pone la bocca della TL sul fondo. Il trasduttore il più in alto possibile.
Questa scelta però comporta un effettivo "accorciamento" della TL, quindi a naso mi sembra che se dovessi rispettare rigorosamente il risultato di calcolo, il caricamento del Philips mi sembra piuttosto leggerino (tanto vale tenere le spugne!)
Per diminuire il più possibile l'altezza della bocca senza variare la sezione della stessa ho pensato di effettuare l'emissione dell'onda sonora dal fondo, lasciando i fianchi come piedi di appoggio e facendo passare l'onda sonora in parte davanti ed in parte da dietro.
Inoltre questa scelta dovrebbe "stabilizzare" il rinforzo acustico indipendentemente dal posizionamento della cassa, in quanto il fronte principale del rinforzo sarà costituito dalla distanza (fissa ed immutabile) della superficie di appoggio, nel mio caso il cubotto Ikea.
Visto che sono costretto ad un'opera di miniaturizzazione del cabinet, ho operato come scelta dei materiali come mio stile eretica.
Fronte e retro e coperchio superiore fatto con MDF da 10mm (braccetto corto eh?)
fianchi laterali che fungeranno anche da piedi di appoggio da multistrato Okumè da 15mm.
Negli angoli prevedo di mettere dei listelli di rinforzo angolari di abete.
I materiali diversi, i rinforzi e la forma dei fianchi stimoleranno e amplificheranno lo smorzamento dell'involucro.
La parte inferiore la chiudo con un pannello metallico preforato che devo ancora scegliere, la cui funzione è quella di evitare che il materiale fonoassorbente possa scendere e inoltre mi fungerà da pannello di apertura per regolare/cambiare/ aggiungere/togliere il materiale fonoassorbente fino ad una regolazione ad orecchio che ritengo gradevole.
Inoltre mi servirà per poter operare una "manutenzione" sul trasduttore, in caso di necessità.
Appena posso vi trasmetto le foto di quello che ho descritto.
Le foto riguarderanno il posizionamento ed i collegamenti che ho realizzato.
Il cabinet al momento è a zero in quanto ho ordinato il materiale già tagliato a squadro.
In questo modo mi tocca "solo" assemblarlo, realizzare il foro per il trasduttore, e fare le operazioni di finitura.
Quando inizierò i lavori di falegnameria di posterò anche quelle.
Spero che la mia esperienza possa essere utile, perchè una considerazione viene spontanea.
Se con questo metodo improvvisato fatto con tanti errori ed eresie sui fondamenti audio ho ottenuto un risultato estremamente sorprendente, cosa si può ottenere con l'utilizzo di crossover attivi e amplificazione separata per singolo trasduttore?
A voi l'ardua sentenza!
Questa condivisione non ha la pretesa di voler dare insegnamenti di sorta, e non potrei farlo per le mie limitate competenze in materia, pertanto vogliate scusarmi in anticipo se scriverò qualche cavolata.
Come inizia la mia esperienza?
Grundig audiorama BOX 310, ritrovati in una soffitta che si doveva sgombrare.
Sono quasi perfetti con piccoli segni del tempo. Decido di prenderli, specie quando il proprietario mi dice di volerli buttare...
Hanno i supporti originali, i connettori DIN punto/linea.
Non sapevo con cosa collegarli, e così decido di prendere un amplificatorino da 4 soldi pagato 8,95 euro spese di spedizione incluse, tipo QUESTO
Ok ci piango pure una 16.45 euro per un trasformatore esterno.
Acquisto qui sul mercatino due full range Philips ad 7061 m8. Spesa 35 euro a casa.
Sono a quota 60 euro e cosa ho concluso? Quasi niente.
Di fronte al mio PC in ufficio ha una libreria Ikea Kallax 77x77 cm.
Decido di mettere gli Audiorama 310 all'interno di ciascun cubo, mentre gli altri due sono pieni di libri e riviste.
Il suono migliora perchè diventa più corposo. Provo ad aggiungere, spostare, spugne e altri materiali di fortuna pseudo fonoassorbenti.
Ad orecchio il miglioramento è minimo e comunque cangiante a seconda del tipo di musica che ci faccio passare.
Non riesco a trovare un "assetto" definitivo.
Mi piacciono comunque le alte frequenze, le trovo piuttosto precise ed estese, i piccoli TW Grundig seppur con 40 anni di onorata carriera alle spalle suonano bene.
Non ho dubbi sulla fonte sonora: un bel Fulla Schiit 2 preso come aplificatore di cuffie funziona alla grande come preamplificatore.
Mi pongo una domanda: come posso sfruttare i fullrange Philips?
Li provo on air staccando gli audiorama.
Le medie sono molto belle, le voci spettacolari, però manca tutto il resto, e certamente ascoltarle così nude e crude è un test troppo severo per dei piccoli fullrange da 10W.
A questo punto commetto il primo "peccato capitale" che è una bestemmia per tutti gli audiofili (ma chissenefrega eheheheh).
Decido di collegare in serie i due tipi di speakers. Così almeno non faccio friggere il "costosissimo" amplificatore, tanto non mi interessa il livello sonoro.
Ho voglia di sperimentare e rendermi conto di cosa succeda.
Ok tutti i ragionamenti di fase, controfase, ritardi, ecc. eppure ad orecchio il suono si arricchisce oggettivamente.
Il corpo del suono resta solo discreto, ma il resto delle frequenze migliora, specie i brani jazz con piano e chitarre acustiche diventano più godibili, ma ci sono dei pezzi notoriamente famosi per un bel basso che stentano ad essere correttamente riprodotti.
Per evitare di poggiare nudi e crudi i due fullrange, prendo delle spugne piuttosto dense e le sagomo con un diametro di circa 25 cm. al centro ci faccio un foro ed incastro la bobina del Philips all'interno della spugna.
Mi serve sia per proteggere i piccoli Philips, sia per vedere se migliorano nella emissione.
E la cosa effettivamente funziona, le media migliorano e devo dire anche le frequenze più alte, fa si che è come se ci fosse un arricchimento delle armoniche.
Le cose stanno migliorando.
Però nella mia testa mi dico.
Voglio vedere cosa succede se riesco a dare corpo e armonia in basso, perchè il sistema così improvvisato non mi dispiace. Anzi le cose smanettando con quello che trovo negli scaffali inizia a migliorare.
Non contento della prima bestemmia ne faccio un altra ancora più clamorosa, cosa che potrebbe costarmi l'espulsione del tforum.
Bene, non protesterò, me la sono meritata.
Prendo uno sdoppiatore jack e lo attacco all'uscita del Fulla. Su uno è attaccato il cavo Jack-RCA che va al mio costosissimo amplificatore hi end.
con l'altro?
Lo collego (abbiate pietà e compatitemi) ad un 2.1 della Trust Titan che avevo attaccato nello scantinato.
Robaccia. Lo so. Non picchiatemi, compatitemi, so che posso contare sulla vostra comprensione.
Dopotutto questo è l'unico forum nel quale ho il coraggio di scrivere della mia esperienza musicale, perchè lo spirito di questo ameno luogo dialettico è il risparmio massimo per ottenere il massimo della resa.
E sinceramente con 60 euro e tanta voglia di sperimentare e capire come si comportano le onde sonore direi che il divertimento è assicurato.
Certamente non si ottiene il massimo della resa, nè hifi, ma lasciamo giudicare le orecchie...
Sono trepidante, preparo le cose per bene.
Dispongo i fullrange cercando di angolarli leggermente verso l'alto e ponendoli più indietro degli Audiorama all'interno di ciascun box Ikea.
Mi illudo con questo sfasamento geometrico di compensare io famosi ritardi tra gli speakers.
La cosa cari ragazzi funziona!
Praticamente i bei medi dei fullrange, che si sentivano troppo "avanti" riesco ad equilibrarli, come se avessi in equalizzato il suono, avendo dato un equilibrio maggiore al range delle frequenze.
Fatto ciò accendo il Trust Titan.
I due satelliti Trust, davvero pessimi, li metto dietro il monitor, dove ho posizionato il subwoofer.
Quest'ultimo è attaccato al muro ed ha il condotto reflex sul retro.
Brutta cosa.
Fortuna che la parete è di tufo, ma ci metto una di quelle borse di tela a cercare di attenuare e dare più controllo alla riflessione operata dalla parete.
Anche questa improvvisa soluzione di trattamento acustico della parete ha un effetto benefico che va oltre ogni attesa.
I due brutti satelliti Trust poggiati sopra il woferone, li separo infrapponendo un foglio di polistirolo alettato e rivestito con ul foglio di polietilene da imballo, così almeno separo i due contenitori (woferone e satelliti) tra loro ed evito che le cose peggiorino.
Inoltre i due satelliti li oriento verso l'esterno a formare un angolo di circa 120-130°.
L'idea è quelli di utilizzarli come altoparlanti di apertura della scena sonora (ok un grande parolone, ma l'idea era quella di allargare davvero il fronte acustico)
Finalmente metto su Tidal ed inizio a sentire.
Ragazzi mi viene la pelle d'oca!
Non posso credere alle mie orecchie!
Un risultato stupefacente! Un suono coinvolgente, spaziale, corretto, giusto, ampio.
Tra l'altro posso regolare e correggere in corsa l'emissione delle basse frequenze a piacimento.
Perchè con il Fulla 2 stabilisco il volume del sistema fungendo da pre.
Con il volume delle Trust regolo la quantità di bassi.
Bassi che diminuisco o aumento a seconda del volume del Fulla 2.
Se ho volumi bassissimi alzo il Trust, se aumento il volume del Fulla 2 allora abbasso il Trust, per evitare basse frequenze trasbordanti.
Le prove di ascolto le faccio con rock, pop, jazz, Alterno U2 a Supreme, a Sade, ai Dire Straits, agli ACDC, tutto davvero oltre ogni aspettativa
A questo punto decido che possa valer la pena provare a fare un cabinet per i Fullrange, se lo sono meritati.
Non avendo i valori T&S, utilizzo il metodo proposto da Fast Box di Alberto Bellino, calcolando il cabinet a linea di trasmissione.
Nonostante la scelta il cabinet viene sorprendentemente compatto.
Dato che non c'è due senza tre, decido di effettuare un altra scelta eretica.
Il Philips è un 165 mm ed il software di Bellino se settato in linea di trasmissione ragiona in questo modo: la larghezza della cassa è legata al minimo indispensabile per inserire nel pannello frontale il diffusore, la profondità in relazione all'area effettiva del cono, in modo da ottenere un'area equivalente, seppur di forma rettangolare.
La lunghezza della linea di trasmissione (che influenza l'altezza del diffusore) in funzione del tipo di fonoassorbente utilizzato e di alcuni coefficienti che si trovano direttamente sul foglio excel a seconda dei valori geometrici del trasduttore.
Dov'è l'eresia?
Quella di mandare a benedire il ragionamento di Bellino (non perchè lo ritenga sbagliato, ma perchè devo rispettare una mia idea progettuale che vorrei realizzare).
I vincoli progettuali che vorrei realizzare sono:
1. Posizionare il cabinet più indietro rispetto alle audiorama 310
2. La libreria Ikea ha i cubi di dimensione si circa 33x33x33 cm quindi tutto deve rientrare in questo spazio.
Inoltre Bellino pone la bocca della TL sul fondo. Il trasduttore il più in alto possibile.
Questa scelta però comporta un effettivo "accorciamento" della TL, quindi a naso mi sembra che se dovessi rispettare rigorosamente il risultato di calcolo, il caricamento del Philips mi sembra piuttosto leggerino (tanto vale tenere le spugne!)
Per diminuire il più possibile l'altezza della bocca senza variare la sezione della stessa ho pensato di effettuare l'emissione dell'onda sonora dal fondo, lasciando i fianchi come piedi di appoggio e facendo passare l'onda sonora in parte davanti ed in parte da dietro.
Inoltre questa scelta dovrebbe "stabilizzare" il rinforzo acustico indipendentemente dal posizionamento della cassa, in quanto il fronte principale del rinforzo sarà costituito dalla distanza (fissa ed immutabile) della superficie di appoggio, nel mio caso il cubotto Ikea.
Visto che sono costretto ad un'opera di miniaturizzazione del cabinet, ho operato come scelta dei materiali come mio stile eretica.
Fronte e retro e coperchio superiore fatto con MDF da 10mm (braccetto corto eh?)
fianchi laterali che fungeranno anche da piedi di appoggio da multistrato Okumè da 15mm.
Negli angoli prevedo di mettere dei listelli di rinforzo angolari di abete.
I materiali diversi, i rinforzi e la forma dei fianchi stimoleranno e amplificheranno lo smorzamento dell'involucro.
La parte inferiore la chiudo con un pannello metallico preforato che devo ancora scegliere, la cui funzione è quella di evitare che il materiale fonoassorbente possa scendere e inoltre mi fungerà da pannello di apertura per regolare/cambiare/ aggiungere/togliere il materiale fonoassorbente fino ad una regolazione ad orecchio che ritengo gradevole.
Inoltre mi servirà per poter operare una "manutenzione" sul trasduttore, in caso di necessità.
Appena posso vi trasmetto le foto di quello che ho descritto.
Le foto riguarderanno il posizionamento ed i collegamenti che ho realizzato.
Il cabinet al momento è a zero in quanto ho ordinato il materiale già tagliato a squadro.
In questo modo mi tocca "solo" assemblarlo, realizzare il foro per il trasduttore, e fare le operazioni di finitura.
Quando inizierò i lavori di falegnameria di posterò anche quelle.
Spero che la mia esperienza possa essere utile, perchè una considerazione viene spontanea.
Se con questo metodo improvvisato fatto con tanti errori ed eresie sui fondamenti audio ho ottenuto un risultato estremamente sorprendente, cosa si può ottenere con l'utilizzo di crossover attivi e amplificazione separata per singolo trasduttore?
A voi l'ardua sentenza!
Cancius- Affezionato
- Data d'iscrizione : 15.01.17
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Impianto : (non specificato)
Re: Amplificazione dedicata
Ciao, ho letto con curiosità il resoconto .... ma per quanto mi sia sforzato di fantasia ad immaginare il posizionamento degli audiorama, dei FR philips, dei trust ed il collegamenti fra i vari altoparlanti... sicuramente per mia asinaggine .... non ho capito una mazza....
riesci a postare qualche foto di tutto l'accrocchio....
PS ma solo un crossover attivo non costa almeno il doppio di tutto l'ambaradan?
riesci a postare qualche foto di tutto l'accrocchio....
PS ma solo un crossover attivo non costa almeno il doppio di tutto l'ambaradan?
Trap- Interessato
- Data d'iscrizione : 04.12.19
Numero di messaggi : 89
Provincia : Savona
Impianto : audio pro a414 + sub -pre audio research ls7 - pre grundig - cdp mission dad 6
Cancius- Affezionato
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Impianto : (non specificato)
Re: Amplificazione dedicata
In verde le Audiorama, in arancio i Philips, in viola i Trust
Cancius- Affezionato
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Re: Amplificazione dedicata
Gli abbinamenti con i colori li avevo azzeccati ...!Cancius ha scritto:In verde le Audiorama, in arancio i Philips, in viola i Trust
(i fullrange con il cerchietto al centro sono una chicca... )
Trap- Interessato
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Impianto : audio pro a414 + sub -pre audio research ls7 - pre grundig - cdp mission dad 6
Re: Amplificazione dedicata
Trap ha scritto:C ma solo un crossover attivo non costa almeno il doppio di tutto l'ambaradan?
Anche per questo hai ragione, però se nel conteggio ci inserisci il prezzo del Fulla 2 o di qualche altro DAC/Pre, allora secondo me se si ha intenzione di autocostruirsi un bel diffusore, il ricorso al crossover attivo diventa soldi spesi bene, forse i soldi meglio spesi di tutta la catena, perchè eviti che la catena sia afflitta da impedenze, condensatori e resistenze varie, sposi il collegamento liscio della filosofia purista dei monovia, ma ottieni i vantaggi del multivia visto che frazioni le frequenze in base al tuo gradimento e all'influenza dell'ambiente di ascolto.
Quello che però vorrei che si discutesse è se possa valere la pena il ricorso al crossover oppure arrangiarsi semplicemente "settando" gli amplificatori per ciascun trasduttore impostando i singoli volumi e quindi andando ad "equalizzarli" in relazione al gusto/ambiente.
Se ho un tre vie devo mettere in conto di comprare 6 amplificatorini da 8 euro ciascuno e trattare i singoli altoparlanti come se fossero dei monovia.
e poi regoli i songoli volumi in relazione all'effettiva potenza che voglio dare ai vari diffusori e quindi alle varie frequenze che si riproducono.
Se scelgo come altoparlanti quelli che hanno di base una risposta in frequenza limitata, è la risposta stessa che funge da crossover.
Quindi per il woofer scelgo un altoparlante che non sale di frequenza.
Per il midrange uno che non rende ne bassi nè alti
Per il TW uno che non scende sotto i 2kHz....
Che ne pensate di questa idea bislacca?
Cancius- Affezionato
- Data d'iscrizione : 15.01.17
Numero di messaggi : 167
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Impianto : (non specificato)
Re: Amplificazione dedicata
Cancius ha scritto:Trap ha scritto:C ma solo un crossover attivo non costa almeno il doppio di tutto l'ambaradan?
Anche per questo hai ragione, però se nel conteggio ci inserisci il prezzo del Fulla 2 o di qualche altro DAC/Pre, allora secondo me se si ha intenzione di autocostruirsi un bel diffusore, il ricorso al crossover attivo diventa soldi spesi bene, forse i soldi meglio spesi di tutta la catena, perchè eviti che la catena sia afflitta da impedenze, condensatori e resistenze varie, sposi il collegamento liscio della filosofia purista dei monovia, ma ottieni i vantaggi del multivia visto che frazioni le frequenze in base al tuo gradimento e all'influenza dell'ambiente di ascolto.
Quello che però vorrei che si discutesse è se possa valere la pena il ricorso al crossover oppure arrangiarsi semplicemente "settando" gli amplificatori per ciascun trasduttore impostando i singoli volumi e quindi andando ad "equalizzarli" in relazione al gusto/ambiente.
Se ho un tre vie devo mettere in conto di comprare 6 amplificatorini da 8 euro ciascuno e trattare i singoli altoparlanti come se fossero dei monovia.
e poi regoli i songoli volumi in relazione all'effettiva potenza che voglio dare ai vari diffusori e quindi alle varie frequenze che si riproducono.
Se scelgo come altoparlanti quelli che hanno di base una risposta in frequenza limitata, è la risposta stessa che funge da crossover.
Quindi per il woofer scelgo un altoparlante che non sale di frequenza.
Per il midrange uno che non rende ne bassi nè alti
Per il TW uno che non scende sotto i 2kHz....
Che ne pensate di questa idea bislacca?
La vedo durissima.... posto che tu riesca ad individuare tre altoparlanti sulla carta compatibili , cosa per altro assai ardua perchè ogni altoparlante non "tagliato" riprodurrebbe male e con distorsioni anche altre frequenze al di fuori del range in cui dovrebbe lavorare correttamente, avresti comunque buchi e sovrapposizioni nella risposta in frequenza....
Meglio allora un full range da solo con il naturale decadimento delle basse frequenze o incrociato in basso con un sub o con un bel woofer....crossover attivo o passivo indispensabile....
Trap- Interessato
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Cancius- Affezionato
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Re: Amplificazione dedicata
Ciao!
Sono passati tanti anni di ascolti, di convivenze obbligate con ambienti più o meno acusticamente non ottimali, sempre più o meno problematici a causa delle dimensioni e degli arredamenti.
Ricordo alcuni bei momenti di piacevole ascolto.
Le apparecchiature e le disposizioni tradizionali danno ascolti convenzionali. I miei ricordi di ascolti emozionanti e coinvolgenti sono spesso legati a disposizioni originali e non convenzionali dei componenti dell'impianto e all'uso e abbinamento di apparecchi economici e collegati alla comedicoio. Tipo mini valvolare cinese usato come pre+t-amp Fenice+diffusori due vie vintage Grundig 300 posti asimmetricamente in mezzo ad un salone da 5×9 metri: trovando sperimentalmente all'ascolto la migliore posizione che enfatizzi adeguatamente i bassi compatibilmente con la definizione, la tridimensionalità, la profondità della scena ecc. In pratica, rispettando il principio dell'ascolto al vertice del triangolo con i diffusori, questi possono essere messi ovunque nella stanza senza vincoli, fino a trovare il posizionamento più sonicamente piacevole. Nel mio salone vi sono più posizioni in cui la riproduzione sonora è piacevole, altre meno. Anche l'uso di un apparecchietto generatore di onde di Schumann si è rivelato molto interessante. A giorni abbinerò un piccolo subwoofer Fostex ai miei diffusori a due vie, ne ho quattro coppie più una coppia monovia.
Insomma utilizzando come basi i criteri dell'hi fi le emozioni migliori si ottengono con il MY FI.
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Sono passati tanti anni di ascolti, di convivenze obbligate con ambienti più o meno acusticamente non ottimali, sempre più o meno problematici a causa delle dimensioni e degli arredamenti.
Ricordo alcuni bei momenti di piacevole ascolto.
Le apparecchiature e le disposizioni tradizionali danno ascolti convenzionali. I miei ricordi di ascolti emozionanti e coinvolgenti sono spesso legati a disposizioni originali e non convenzionali dei componenti dell'impianto e all'uso e abbinamento di apparecchi economici e collegati alla comedicoio. Tipo mini valvolare cinese usato come pre+t-amp Fenice+diffusori due vie vintage Grundig 300 posti asimmetricamente in mezzo ad un salone da 5×9 metri: trovando sperimentalmente all'ascolto la migliore posizione che enfatizzi adeguatamente i bassi compatibilmente con la definizione, la tridimensionalità, la profondità della scena ecc. In pratica, rispettando il principio dell'ascolto al vertice del triangolo con i diffusori, questi possono essere messi ovunque nella stanza senza vincoli, fino a trovare il posizionamento più sonicamente piacevole. Nel mio salone vi sono più posizioni in cui la riproduzione sonora è piacevole, altre meno. Anche l'uso di un apparecchietto generatore di onde di Schumann si è rivelato molto interessante. A giorni abbinerò un piccolo subwoofer Fostex ai miei diffusori a due vie, ne ho quattro coppie più una coppia monovia.
Insomma utilizzando come basi i criteri dell'hi fi le emozioni migliori si ottengono con il MY FI.
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Antonio Gualini- Data d'iscrizione : 21.10.17
Numero di messaggi : 1
Provincia : Ancona
Impianto : Computer, Foobar, 2 smartphone, dac-amp D-Zero MK2, CUFFIE: AKG K 271 MK2, V-MODA XS, Superlux 681 evo, Sennheiser HD201, KOSS ksc 75, vari auricolari, altre cuffie in arrivo e ampli valvolari in arrivo. T-AMP Fenice 20. DIFFUSORI: ESB CDX L1, GRUNDIG 300, monovia Fostex.
Re: Amplificazione dedicata
In effetti sono d'accordo con quanto sostieni.
Come dobbiamo intendere l'HiFi?
Lo dobbiamo intendere dogmatico o dobbiamo assecondare quello che piace alle nostre orecchie?
Io proendo per questa seconda via.
Se i "talebani" dell'ascolto dissentono io faccio spallucce...
Come dobbiamo intendere l'HiFi?
Lo dobbiamo intendere dogmatico o dobbiamo assecondare quello che piace alle nostre orecchie?
Io proendo per questa seconda via.
Se i "talebani" dell'ascolto dissentono io faccio spallucce...
Cancius- Affezionato
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Provincia : Matera
Impianto : (non specificato)
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