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http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/09/30/news/pirateria_francia_hadopi-7583145/
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La Francia "avverte" i pirati. Mail dissuasive a chi scarica
Al via a Parigi le nuove norme: gli autori di download illegali riceveranno messaggi dalle autorità. Una seconda ammonizione sarà preludio a una multa o al taglio dell'adsl
dal nostro inviato ANAIS GINORI
PARIGI - La caccia ai pirati del web è ufficialmente partita in Francia. Da oggi, chi scarica illegalmente film e musica potrà infatti ricevere un messaggio (via e-mail, ovviamente) di avvertimento da parte dell'Hadopi, la nuova autorità per la diffusione di opere e la protezione dei diritti di internet. La Francia diventa così il primo paese a sperimentare le norme dissuasive, approvate qualche mese fa 1, tra molte proteste e qualche dubbio di incostituzionalità. Il ministro della Cultura, Frédéric Mitterrand, ha difeso la nuova autorità, annunciando che presto Svezia e Gran Bretagna adotterrano misure simili per proteggere online il copyright delle opere.
Nonostante la mobilitazione di intellettuali e artisti contrari alla legge, il governo francese ha scelto di andare avanti. L'Hadopi è stata incaricata di sorvegliare la rete e di scoprire autori di download illegali. La normativa prevede un intervento graduale, con tre ammonimenti prima di far scattare la denuncia giudiziaria. "Attenzione il vostro computer è stato utilizzato per commettere azioni, rilevate da processo verbale, che possono costituire un reato" è il contenuto del primo messaggio di avvertimento, che da oggi sarà diffuso agli utenti incriminati. L'email di Hadopi potrà evidenziare la data e l'ora del download illecito, l'indirizzo Ip e il nome del provider, ma senza indicare i titoli delle opere scaricate. Prima di dovere pagare una multa o vedere tagliata la linea Adsl, l'internauta dovrà ricevere un secondo avvertimento, entro sei mesi, per aver scaricato nuovamente video e musica illecitamente. Infine, una nuova infrazione, entro dodici mesi, potrà dar inizio a un procedimento giudiziario.
Molti esperti dubitano che la sorveglianza sarà efficace. Hadopi si concentrerà sulle principali piattaforme di download, ma i pirati più esperti hanno già traslocato verso indirizzi meno facili da controllare. D'altra parte, restano perplessità legali sui futuri procedimenti giudiziari. "L'idea di punire una famiglia francese perché uno dei figli ha scaricato illegamento un file, mi sembra davvero un'aberrazione" ha commentato l'inventore del web, Tim Berners-Lee.
L'accesso alla rete è un diritto fondamentale, protetto da Bruxelles, sebbene qualche giorno fa il Parlamento europeo abbia aperto a sanzioni più dure per chi scarica illegalmente musica e film. Con una risoluzione approvata da 328 voti favorevoli e 245 contrari, l'assemblea di Strasburgo ha chiesto alla Commissione europea di tornare a legiferare sull'applicazione dei "diritti di proprietà intellettuale", rivedendo in senso restrittivo la direttiva 48 del 2004 che esplicitamente escludeva l'azione penale contro i pirati informatici. La risoluzione approvata dal parlamento europeo è stata preparata da Marielle Gallo dell'Ump di Sarkozy. Non è un caso. La Francia vuole allargare l'offensiva lanciata in casa a tutta l'Europa.
(30 settembre 2010)
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/09/30/news/battaglia_antipirateria-7583577/
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Dall'Italia agli Stati Uniti riparte la battaglia ai pirati
Dopo un periodo di quiete, riprende quota l'iniziativa per contrastare il download illegale di film e musica. Da noi arrivano le prime multe agli utenti, mentre il Parlamento europeo discute norme più severe. E negli Usa si propone di bloccare i siti esteri
di ALESSANDRO LONGO
E' COMINCIATA una stagione di grandi battaglie contro utenti e siti che diffondono file pirata. Anche in Italia. I segnali sono numerosi: le leggi si apprestano a diventare più severe, le attività antipirateria avanzano a tutto spettro. Ultimo segnale: Mulve, servizio che sembrava potesse rinverdire 1 i fasti di Napster, è già caduto sotto gli attacchi delle major del disco americane. I gestori hanno dovuto mettere offline sito e programma, dopo aver ricevuto una richiesta di rimozione da parte degli avvocati di Riaa (Recording industry association of America).
In queste ore, Mulve torna online a intermittenza, ma ormai qualcosa si è spezzato: il servizio si è dimostrato vulnerabile quanto gli altri agli attacchi dell'antipirateria. E' solo questione di tempo perché venga abbattuto di nuovo. Un grosso smacco per un software che si presentava irraggiungibile da qualsiasi giurisdizione, e che aveva guadagnato una rapida popolarità anche grazie alla sfida sfacciata lanciata alle major. La sua forza è anche nell'ampio catalogo (dichiara 10 milioni di brani), che - si scopre adesso - era tratto semplicemente dall'archivio del social network russo Vkontakte.ru (dove si trovano tantissimi link a musica da ascoltare in streaming).
Ma la battaglia contro Mulve non è un caso isolato. Il punto è che i detentori di copyright si sono fatti molto più reattivi: se prima lasciavano passare un po' di mesi prima di muoversi (lasciando crescere fenomeni come The Pirate Bay), adesso colgono subito al volto le nuove minacce e nel giro di giorni passano a contrastarle.
"Prima colpivamo solo il peer-to-peer, in Italia. Adesso agiamo ad ampio spettro contro i nuovi e sempre più popolari strumenti con cui gli utenti accedono a contenuti pirata", spiega Enzo Mazza, presidente di Fimi (Federazione dell'industria musicale italiana).
Negli ultimi tre mesi la Fimi ha fatto rimuovere 36 mila link nei "cyberlockers", cioè siti di hosting come Megaupload, Rapidshare, Hotfile. E' un modo ormai comune per scaricare film e musica pirata. Gli utenti trovano i link su community, forum e blog. Cliccando sul link, possono scaricare il file dal sito di hosting, che è esterno e indipendente rispetto alla community. L'antipirateria chiede però ai cyberlockers di rimuovere i link e l'utente quindi non può più utilizzarli (se ci clicca riceve un messaggio di errore: "il file è stato rimosso"). Prossimo obiettivo, probabilmente, saranno le stesse community che diffondono link: Fimi tiene d'occhio le più usate in Italia, come Ddl Fantasy. "E' solo questione di tempo, vengono perseguiti tutti i pirati piano piano", dice Mazza.
L'antipirateria ha iniziato a contrastare anche lo streaming illegale, cioè la possibilità di guardare film o ascoltare musica direttamente online, senza scaricarla sul proprio computer: "Abbiamo fatto rimuovere 12 mila video illegali su siti come YouTube, negli ultimi tre mesi". A settembre c'è stato il primo caso di utenti multati, 154 euro, per aver visto film in streaming su Vedogratis.com. Il sito stesso è stato bloccato dalla polizia postale di Genova e i suoi gestori denunciati. Sono stati multati gli utenti più assidui, una ventina sulle centinaia di migliaia di visitatori del sito. Allo stesso modo, Fimi persegue i più assidui utenti peer-to-peer: coloro che condividono molti album, quelli che scambiano le pre-release (opere ancora non uscite nei negozi) e tutti quelli che gestiscono servizi utilizzati a scopo pirata.
E i prossimi mesi potrebbero essere ancora più caldi, in Italia come nel resto del mondo. "E' cresciuta la sensibilità degli Stati nei confronti della tutela del copyright", spiega Mazza. In Francia è partita l'Hadopi. E il Parlamento europeo ha approvato a settembre il "rapporto Gallo", che spinge per regole più severe e condivise contro la pirateria in ambito comunitario. Anche negli Usa è arrivata una proposta di legge che fa molto discutere i sostenitori della libertà di internet perché autorizza a filtrare i siti esteri che favoriscono la pirateria. Significa renderli inaccessibili agli utenti Usa. Una pratica ormai comune in Italia (ha colpito The Pirate Bay), ma che nella patria della libertà di espressione e delle grandi tutele del web è vista da molti come pura censura.
(30 settembre 2010)
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Al momento il nostro Governo (!) ha altre priorità... ma certo che prima o poi una cosa simile toccherà anche a noi.
Ma come si dice, "fatta la legge, trovato l'inganno", basterà dotarsi di uon programmino tipo Steganos Internet Anonym e continuare a navigare in perfetto anonimato.
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Masterix- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
e chi scarica?
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Neanche io .......giuro
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Io non scarico più da anni, anche se ammetto che sarebbe bello ascoltare roba nuova senza svenarsi col portafoglio...
Ho usato per un periodo iTunes Store, ho comprato molto... ma ahimè ora son troppo preso dalla qualità delle registrazioni e un mp3 (o AAC) non sono più sufficienti...
Ogni tanto però uso iTune Store per ascoltare delle preview e a volte saltano fuori cose interessanti...
Ho usato per un periodo iTunes Store, ho comprato molto... ma ahimè ora son troppo preso dalla qualità delle registrazioni e un mp3 (o AAC) non sono più sufficienti...
Ogni tanto però uso iTune Store per ascoltare delle preview e a volte saltano fuori cose interessanti...
Finez- Membro di riguardo
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Si ma poi ... bisognerà eliminare QUESTA
Visto che anche chi compra supporti vergini per il Bup dei dati PROPRI deve pagare dazio alla SIAE!
Ciao Mauro
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Ultima modifica di emmeci il Gio 11 Nov 2010 - 16:15 - modificato 1 volta.
emmeci- Membro classe oro
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
L'altro giorno ho visto in tv un intervista a Fabri Fibra, e l'intervistatrice gli ha chiesto se si fosse arricchito, lui ha risposto che con la vendita dei CD non ci si arricchisce, perchè guadagnano pochissimo per ogni copia, ed in realtà lui considera il CD come un bigliettino da visita e che i veri soldi si fanno con i concerti.
A me sta cosa sembra semplicemente GIUSTA! E' così che funziona nell'era di internet etc ... (si chiama mercato) i cantanti l'hanno già capito, è ora che lo capiscano anche i discografici ...
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wincenzo- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
wincenzo ha scritto:L'altro giorno ho visto in tv un intervista a Fabri Fibra, e l'intervistatrice gli ha chiesto se si fosse arricchito, lui ha risposto che con la vendita dei CD non ci si arricchisce, perchè guadagnano pochissimo per ogni copia, ed in realtà lui considera il CD come un bigliettino da visita e che i veri soldi si fanno con i concerti.
A me sta cosa sembra semplicemente GIUSTA! E' così che funziona nell'era di internet etc ... (si chiama mercato) i cantanti l'hanno già capito, è ora che lo capiscano anche i discografici ...
Eh, non so in quanti l'abbiano capito, ce n'è più di uno in Italia e non solo, che periodicamente descrive il peer to peer come male assoluto.
In realtà credo che chi si arricchisce veramente con i cd, e non ha nessuna intenzione di smettere, siano le case discografiche
fritznet- Membro classe diamante
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
emmeci ha scritto: Si ma poi ... bisognerò eliminare QUESTA
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Ciao Mauro
La tipica italianata, tassiamo a pioggia, qualcosa si ricava
fritznet- Membro classe diamante
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
fritznet ha scritto:wincenzo ha scritto:L'altro giorno ho visto in tv un intervista a Fabri Fibra, e l'intervistatrice gli ha chiesto se si fosse arricchito, lui ha risposto che con la vendita dei CD non ci si arricchisce, perchè guadagnano pochissimo per ogni copia, ed in realtà lui considera il CD come un bigliettino da visita e che i veri soldi si fanno con i concerti.
A me sta cosa sembra semplicemente GIUSTA! E' così che funziona nell'era di internet etc ... (si chiama mercato) i cantanti l'hanno già capito, è ora che lo capiscano anche i discografici ...
Eh, non so in quanti l'abbiano capito, ce n'è più di uno in Italia e non solo, che periodicamente descrive il peer to peer come male assoluto.
In realtà credo che chi si arricchisce veramente con i cd, e non ha nessuna intenzione di smettere, siano le case discografiche
Dovranno smettere
wincenzo- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Da studioso della materia (nonché ispiratore "occulto" della legge Folena/Luxuria - senza che mi abbiano riconosciuto i diritti sull'idea, però) non posso che condividere quanto sostenuto da Lawrence Lessig nel suo saggio "Cultura Libera" (che consiglio a tutti di leggere attentamente: http://www.web-libero.it/e_book/pdf/Lawrence-Lessig_Cultura-libera.pdf): il problema sono i freeriders, non i samplers !
In altre parole il problema sono quelli che scaricano per evitare l'acquisto, non quelli che valutano un'opera prima di acquistarla.
Dopodiché sarebbe anche interessante capire bene cos'è il bollino SIAE: se - come sembrerebbe - è una licenza d'uso dell'opera, allora vuol dire che se ho il vinile (o la VHS) originale posso tranquillamente scaricare la sua trasposizione digitale, perché ho già pagato la licenza.
Personalmente sono diventato molto saelettivo: scarico, ma poi compro solo quello che mi piace davvero (al contrario di qualche decennio fà in cui compravo "a scatola chiusa").
Ecco, questo mi sembra un'atteggiamento corretto verso gli autori (di cui peraltro faccio parte).
In altre parole il problema sono quelli che scaricano per evitare l'acquisto, non quelli che valutano un'opera prima di acquistarla.
Dopodiché sarebbe anche interessante capire bene cos'è il bollino SIAE: se - come sembrerebbe - è una licenza d'uso dell'opera, allora vuol dire che se ho il vinile (o la VHS) originale posso tranquillamente scaricare la sua trasposizione digitale, perché ho già pagato la licenza.
Personalmente sono diventato molto saelettivo: scarico, ma poi compro solo quello che mi piace davvero (al contrario di qualche decennio fà in cui compravo "a scatola chiusa").
Ecco, questo mi sembra un'atteggiamento corretto verso gli autori (di cui peraltro faccio parte).
Re: COPYRIGHT - attenzione.....
In altre parole il problema sono quelli che scaricano per evitare l'acquisto, non quelli che valutano un'opera prima di acquistarla.
Io sono dell'opinione che i musicisti possano pretendere di essere pagati solo nelle loro esibizioni dal vivo, dove realmente "lavorano".
Le incisioni invece sono solo pubblicità, un mezzo per diffondere la loro opera ed attrarre nuovi ascoltatori per i concerti. Se proprio bisogna pagare un file musicale il prezzo deve essere davvero molto molto simbolico.
P.S: correggi il link ( http://www.web-libero.it/e_book/pdf/Lawrence-Lessig_Cultura-libera.pdf )
wincenzo- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
wincenzo ha scritto:L'altro giorno ho visto in tv un intervista a Fabri Fibra
e l'intervistatrice gli ha chiesto se si fosse arricchito, lui ha risposto che con la vendita dei CD non ci si arricchisce, perchè guadagnano pochissimo per ogni copia, ed in realtà lui considera il CD come un bigliettino da visita e che i veri soldi si fanno con i concerti.
Diglielo ai Black Eyed Peas, a Eminem, a Rihanna che non si guadagna con le vendite dei CD!
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Silver Black ha scritto:wincenzo ha scritto:L'altro giorno ho visto in tv un intervista a Fabri Fibra
e l'intervistatrice gli ha chiesto se si fosse arricchito, lui ha risposto che con la vendita dei CD non ci si arricchisce, perchè guadagnano pochissimo per ogni copia, ed in realtà lui considera il CD come un bigliettino da visita e che i veri soldi si fanno con i concerti.
Diglielo ai Black Eyed Peas, a Eminem, a Rihanna che non si guadagna con le vendite dei CD!
Non amo il RAP (Rhythm and Poetry), ma Fabri Fibra almeno qualcosina di interessante la dice ...
Lo so che quando si vendono milioni di dischi si guadagna, ma se si togliessero di mezzo i discografici, che ormai servono poco (al massimo come talent scout), i prezzi sarebbero in linea con il mercato.
wincenzo- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Su 20€ di CD all'artista vanno 0.5 €
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
merkutio ha scritto:Su 20€ di CD all'artista vanno 0.5 €
e allora paghiamo il CD intero 1€ = 0,5 all'artista + 0,5 al talent scout e costi. Vedrete che non servirà più nessuna legge!
Ovviamente intendo i CD fatti di musica liquida.
wincenzo- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
merkutio ha scritto:Su 20€ di CD all'artista vanno 0.5 €
Non è detto. Dipende dal contratto. Spesso non va proprio nulla e, anzi, l'artista (?) deve pagare buona parte delle spese di produzione. Te lo assicuro per esperienza personale plurima
Patrick- Musicista/Fonico
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
wincenzo ha scritto:In altre parole il problema sono quelli che scaricano per evitare l'acquisto, non quelli che valutano un'opera prima di acquistarla.
Io sono dell'opinione che i musicisti possano pretendere di essere pagati solo nelle loro esibizioni dal vivo, dove realmente "lavorano".
Le incisioni invece sono solo pubblicità, un mezzo per diffondere la loro opera ed attrarre nuovi ascoltatori per i concerti. Se proprio bisogna pagare un file musicale il prezzo deve essere davvero molto molto simbolico.
P.S: correggi il link ( http://www.web-libero.it/e_book/pdf/Lawrence-Lessig_Cultura-libera.pdf )
Ciao Wincenzo, io invece non son o per nulla d'accordo. Il vecchio Faber, ad esempio, inizialmente guadagnava solo con i dischi perché non amava esibirsi in pubblico: per me lavorava ugualmente ...anzi ...molto di più di Fibbra Fabri che, gusti personali naturalmente, non sopporto.
Di certo sarebbe utile eliminare la Siae !!!! ma la vedo dura.... il nostro caro Ministro Bondi non riesce a proteggere il patrimonio artistico ma la Siae quella si !!! ...è da poco la tassa estesa anche ai computer (anche se senza masterizzatore) e HDD esterni... una vergogna !!!
Stentor- Membro classe diamante
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Stentor ha scritto:wincenzo ha scritto:In altre parole il problema sono quelli che scaricano per evitare l'acquisto, non quelli che valutano un'opera prima di acquistarla.
Io sono dell'opinione che i musicisti possano pretendere di essere pagati solo nelle loro esibizioni dal vivo, dove realmente "lavorano".
Le incisioni invece sono solo pubblicità, un mezzo per diffondere la loro opera ed attrarre nuovi ascoltatori per i concerti. Se proprio bisogna pagare un file musicale il prezzo deve essere davvero molto molto simbolico.
P.S: correggi il link ( http://www.web-libero.it/e_book/pdf/Lawrence-Lessig_Cultura-libera.pdf )
Ciao Wincenzo, io invece non son o per nulla d'accordo. Il vecchio Faber, ad esempio, inizialmente guadagnava solo con i dischi perché non amava esibirsi in pubblico: per me lavorava ugualmente ...anzi ...molto di più di Fibbra Fabri che, gusti personali naturalmente, non sopporto.
Di certo sarebbe utile eliminare la Siae !!!! ma la vedo dura.... il nostro caro Ministro Bondi non riesce a proteggere il patrimonio artistico ma la Siae quella si !!! ...è da poco la tassa estesa anche ai computer (anche se senza masterizzatore) e HDD esterni... una vergogna !!!
Non dimentichiamoci che guadagnare qualche migliaia di euro cantando è un gran privilegio, se poi non vuoi cantare in pubblico ... azzi tua!
Se penso che Beethoven o Mozart guadagnavano poco o nulla, capirari che il compenso di un artista è materia molto aleatoria. Con ciò non voglio dire che i musicisti non debbano guadagnarci, però internet e compagnia bella sta facendo tornare le cose un pò più nella giusta misura. O per lo meno dovrebbe dare i soldi solo a chi li merita.
wincenzo- Membro classe argento
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
E' chiaro che le nuove tecnologie ed il continuo abbattimento dei prezzi delle attrezzature stanno portandoci lentamente al tanto agognato B2C (buisness to consumer, dal produttore al consumatore - nel nostro caso dall'autore al fruitore), che sicuramente permetterà ad entrambi i soggetti in causa di guadagnarci...
Nel frattempo però il sistema funziona in modalità "old-economy", quindi il prezzo del CD è giustificabile dalle molteplici spese promozionali di cui la casa discografica si deve caricare (es. acquistare passaggi in radio e tv).
Non sò se lo sapete, ma per i gruppi emergenti - addirittura - c'è anche da pagare i cosiddetti "slot" per poter suonare a concerti di una certa importanza...
Perdipiù nel nostro beneamato paese la cultura è relegata a "spasso" o "perdita di tempo", per cui le politiche miopi stanno portando alla lenta morte della creatività (gli ultimi dati dicono che si è drasticamente ridotto il numero di giovani 13-18 che suona e/o compone musica inedita).
Insomma il sistema và cambiato dalle fondamenta, ma non è una cosa né veloce né idolore.
Nel frattempo però il sistema funziona in modalità "old-economy", quindi il prezzo del CD è giustificabile dalle molteplici spese promozionali di cui la casa discografica si deve caricare (es. acquistare passaggi in radio e tv).
Non sò se lo sapete, ma per i gruppi emergenti - addirittura - c'è anche da pagare i cosiddetti "slot" per poter suonare a concerti di una certa importanza...
Perdipiù nel nostro beneamato paese la cultura è relegata a "spasso" o "perdita di tempo", per cui le politiche miopi stanno portando alla lenta morte della creatività (gli ultimi dati dicono che si è drasticamente ridotto il numero di giovani 13-18 che suona e/o compone musica inedita).
Insomma il sistema và cambiato dalle fondamenta, ma non è una cosa né veloce né idolore.
Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Marco Ravich ha scritto:E' chiaro che le nuove tecnologie ed il continuo abbattimento dei prezzi delle attrezzature stanno portandoci lentamente al tanto agognato B2C (buisness to consumer, dal produttore al consumatore - nel nostro caso dall'autore al fruitore), che sicuramente permetterà ad entrambi i soggetti in causa di guadagnarci...
Nel frattempo però il sistema funziona in modalità "old-economy", quindi il prezzo del CD è giustificabile dalle molteplici spese promozionali di cui la casa discografica si deve caricare (es. acquistare passaggi in radio e tv).
Non sò se lo sapete, ma per i gruppi emergenti - addirittura - c'è anche da pagare i cosiddetti "slot" per poter suonare a concerti di una certa importanza...
Perdipiù nel nostro beneamato paese la cultura è relegata a "spasso" o "perdita di tempo", per cui le politiche miopi stanno portando alla lenta morte della creatività (gli ultimi dati dicono che si è drasticamente ridotto il numero di giovani 13-18 che suona e/o compone musica inedita).
Insomma il sistema và cambiato dalle fondamenta, ma non è una cosa né veloce né idolore.
D'accordo al 100%...
Tranne che sul passaggio relativo alle considerazioni sul costo del cd, a mio parere "l'industria" del disco avrebbe contrastato meglio certi fenomeni con un prezzo del cd più basso.
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
wincenzo ha scritto:
Non dimentichiamoci che guadagnare qualche migliaia di euro cantando è un gran privilegio, se poi non vuoi cantare in pubblico ... azzi tua!
Il problema secondo me è un po' più complesso.
Se uno è famoso e viene scaricato molto probabilmente potrà fare tanti concerti e guadagnare da quelli.
Ma se uno non è particolarmente famoso, molto probabilmente farà fatica a fare concerti e quasi sicuramente ci guadagnerà poco/niente... per cui per lui è importante vendere i dischi e guadagnarci da quelli.
La SIAE comunque ritengo che sia un obolo da eliminare non solo sul CD, ma anche sui concerti e su tutto il resto.
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nd1967- Moderatore
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Re: COPYRIGHT - attenzione.....
Se uno è famoso e viene scaricato molto probabilmente potrà fare tanti concerti e guadagnare da quelli.
Ma se uno non è particolarmente famoso, molto probabilmente farà fatica a fare concerti e quasi sicuramente ci guadagnerà poco/niente... per cui per lui è importante vendere i dischi e guadagnarci da quelli.
Scusa andrea ma se uno non è famoso non vende comunque. Poi ho detto che riconosco ai discografici il merito di talent scout o magari promozione, anche se è di questi giorni il fenomeno dei rapper italiani, Fabri Fibra & Co. praticamente ignorati dalle radio, ma ai primi posti in classfica, merito del nuovo media ... loro credo ringrazino internet, p2p e youtube!
wincenzo- Membro classe argento
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