L'Europa estende la durata del copyright
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L'Europa estende la durata del copyright
Una recente decisione del Parlamento Europeo ha aumentato il limite di durata della protezione offerta dal diritto d'autore per le opere musicali. Prossimamente la normativa potrebbe essere applicata al materiale video.
È ormai da Febbraio 2008 che il Parlamento Europeo discute riguardo ad una normativa che estenda la longevità del copyright a tutela di materiale musicale. Dopo più di un anno di valutazioni, discussioni e litigi si è arrivati ad un compromesso: aumentarne il limite di venti anni.
Fino a pochi giorni fa il diritto d'autore sulle opere musicali era di 50 anni e, tale cifra, risulta essere molto più bassa di tutte le altre del mondo, dove il numero di anni varia dai 60 ai 95. Il primo ad avanzare una proposta fu il Commissario Europeo irlandese Charlie McCreevy, che specificò di voler aumentare la durata del copyright fino a 95 anni.
La prima opposizione, mossa dal Regno Unito, che sperava in un aumento meno "esplosivo", viene ora accolta dal Parlamento che ha deciso di ampliare la durata del diritto d'autore sulle opere musicali sino a 70 anni. La scelta è stata presa in tempo per il compleanno dei gruppi Rock'n'Roll degli anni Cinquanta ormai diventati storici (parliamo di nomi come Beatles e Rolling Stones), band i cui brani sono gelosamente custoditi dalle rispettive etichette, che continuano a fornire loro cospicue entrate.
È una scelta che non ci giunge troppo inaspettata, dopo i recenti avvenimenti che hanno chiamato in causa i più grandi tracker del globo; muovere l'attenzione anche sul diritto d'autore è chiaramente un'ulteriore mossa di protezione. Dopotutto era da tempo, sin da prima dei processi, che si volevano aumentare i limiti che, secondo i sostenitori, in Europa avevano una durata troppo breve.
Mentre gli autori di libri godono già da tempo di un copyright superiore a 70 anni di validità, la prossima mossa sarà quella di estendere tale diritto anche al materiale audio/video; il Parlamento Europeo sta già prendendo in considerazione questa possibilità, ma nessuna decisione è ancora ufficiale.
Fonte: Magalab.it, http://www.megalab.it/4502/l-europa-estende-la-durata-del-copyright
È ormai da Febbraio 2008 che il Parlamento Europeo discute riguardo ad una normativa che estenda la longevità del copyright a tutela di materiale musicale. Dopo più di un anno di valutazioni, discussioni e litigi si è arrivati ad un compromesso: aumentarne il limite di venti anni.
Fino a pochi giorni fa il diritto d'autore sulle opere musicali era di 50 anni e, tale cifra, risulta essere molto più bassa di tutte le altre del mondo, dove il numero di anni varia dai 60 ai 95. Il primo ad avanzare una proposta fu il Commissario Europeo irlandese Charlie McCreevy, che specificò di voler aumentare la durata del copyright fino a 95 anni.
La prima opposizione, mossa dal Regno Unito, che sperava in un aumento meno "esplosivo", viene ora accolta dal Parlamento che ha deciso di ampliare la durata del diritto d'autore sulle opere musicali sino a 70 anni. La scelta è stata presa in tempo per il compleanno dei gruppi Rock'n'Roll degli anni Cinquanta ormai diventati storici (parliamo di nomi come Beatles e Rolling Stones), band i cui brani sono gelosamente custoditi dalle rispettive etichette, che continuano a fornire loro cospicue entrate.
È una scelta che non ci giunge troppo inaspettata, dopo i recenti avvenimenti che hanno chiamato in causa i più grandi tracker del globo; muovere l'attenzione anche sul diritto d'autore è chiaramente un'ulteriore mossa di protezione. Dopotutto era da tempo, sin da prima dei processi, che si volevano aumentare i limiti che, secondo i sostenitori, in Europa avevano una durata troppo breve.
Mentre gli autori di libri godono già da tempo di un copyright superiore a 70 anni di validità, la prossima mossa sarà quella di estendere tale diritto anche al materiale audio/video; il Parlamento Europeo sta già prendendo in considerazione questa possibilità, ma nessuna decisione è ancora ufficiale.
Fonte: Magalab.it, http://www.megalab.it/4502/l-europa-estende-la-durata-del-copyright
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Silver Black- Amministratore
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cavi segnale: Monster Cable MKII
cavi potenza: Qed Micro
- Spoiler:
Re: L'Europa estende la durata del copyright
Silver Black ha scritto:Una recente decisione del Parlamento Europeo ha aumentato il limite di durata della protezione offerta dal diritto d'autore per le opere musicali. Prossimamente la normativa potrebbe essere applicata al materiale video.....
Fra poco metteranno i diritti d'autore pure all'aria che respiriamo
DACCLOR65- Gran Cerimoniere
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Tape: JVC TD-V662
Cuffia: SONY MDR IF-140
Liquida: PIONEER BDP-170-K + SAMSUNG M3 Portable Series
Re: L'Europa estende la durata del copyright
E' una decisione molto negativa soprattutto se si considera che la musica e il video sono elementi fondamentali della trasmissione di una cultura.
La cultura è fatta di trasmissione, rimediazione, rielaborazione.
L'estensione del copyright a 95 anni di fatto è un passo enorme verso il regresso e non lo sviluppo.
Limita fortemente la diffusione, ma soprattutto la possibilità di ibridazione e rielaborazione dei prodotti culturali per più generazioni bloccando di fatto lo sviluppo di nuove idee.
Non è mai accaduto in passato, perchè alle origini il diritto d'autore (inghilterra XVI sec) durava massimo 7 anni + 7 anni e doveva essere rinnovato, serviva a garantire un'entrata all'autore che così poteva vivere della sua arte a patto però di produrre sempre qualcosa di nuovo. La cosa che sfugge è che le opere dell'ingegno non nascono dal nulla, ma da un sostrato culturale nel quale gli autori crescono, si sviluppano e dal quale traggono le loro idee. E' giusto che un'autore riesca vivere del proprio lavoro, ma è anche giusto che il suo lavoro rifluisca in un giusto tempo nel patrimonio universale della conoscenza dell'uomo. Siamo sempre e comunque nani sulle spalle di giganti.
Per chi fosse interessato alle ripercussione del diritto d'autore suggerisco la lettura di Lawrence Lessig The future of ideas o Remix dove suggerisce un'alternativa al concetto di copyright.
La cultura è fatta di trasmissione, rimediazione, rielaborazione.
L'estensione del copyright a 95 anni di fatto è un passo enorme verso il regresso e non lo sviluppo.
Limita fortemente la diffusione, ma soprattutto la possibilità di ibridazione e rielaborazione dei prodotti culturali per più generazioni bloccando di fatto lo sviluppo di nuove idee.
Non è mai accaduto in passato, perchè alle origini il diritto d'autore (inghilterra XVI sec) durava massimo 7 anni + 7 anni e doveva essere rinnovato, serviva a garantire un'entrata all'autore che così poteva vivere della sua arte a patto però di produrre sempre qualcosa di nuovo. La cosa che sfugge è che le opere dell'ingegno non nascono dal nulla, ma da un sostrato culturale nel quale gli autori crescono, si sviluppano e dal quale traggono le loro idee. E' giusto che un'autore riesca vivere del proprio lavoro, ma è anche giusto che il suo lavoro rifluisca in un giusto tempo nel patrimonio universale della conoscenza dell'uomo. Siamo sempre e comunque nani sulle spalle di giganti.
Per chi fosse interessato alle ripercussione del diritto d'autore suggerisco la lettura di Lawrence Lessig The future of ideas o Remix dove suggerisce un'alternativa al concetto di copyright.
R!ck- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 03.09.09
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Impianto : -------------
Re: L'Europa estende la durata del copyright
Questa è una problematica molto complessa e varia, per il numero di soggetti coinvolti e per le somme di denaro in gioco.
Occorrerebbe fare una attenta analisi del mercato musicale odierno per poter proporre un'alternativa all'attuale sistema di salvaguardia dei diritti di copyright, ma tantè, io non sono un analista, per cui faccio un ragionamento semplicistico.
Premetto che non ho letto libri sull'argomento ma quello che vado a esporre è un concetto che elaboro da un pò di tempo (sapete, quando uno non c'ha nà mazza da fà... ); in definitiva tutto il sistema dovrebbe ruotare attorno alle majors discografiche, le quali hanno il "polso" del mercato discografico. Esse sono così in grado di indicare gli album che meritano di essere tutelati (i più venduti nei negozi o online). Periodicamente, direi ogni due anni, si analizzano i risultati delle vendite e se sono al di sotto di una certa soglia, precedentemente stabilita, tale materiale diventa di dominio pubblico.
Questo è il nocciolo della mia idea, è sicuramente perfettibile ed invito tutti a proporre modifiche, perfezionamenti e a ragionarci sopra.
Occorrerebbe fare una attenta analisi del mercato musicale odierno per poter proporre un'alternativa all'attuale sistema di salvaguardia dei diritti di copyright, ma tantè, io non sono un analista, per cui faccio un ragionamento semplicistico.
Premetto che non ho letto libri sull'argomento ma quello che vado a esporre è un concetto che elaboro da un pò di tempo (sapete, quando uno non c'ha nà mazza da fà... ); in definitiva tutto il sistema dovrebbe ruotare attorno alle majors discografiche, le quali hanno il "polso" del mercato discografico. Esse sono così in grado di indicare gli album che meritano di essere tutelati (i più venduti nei negozi o online). Periodicamente, direi ogni due anni, si analizzano i risultati delle vendite e se sono al di sotto di una certa soglia, precedentemente stabilita, tale materiale diventa di dominio pubblico.
Questo è il nocciolo della mia idea, è sicuramente perfettibile ed invito tutti a proporre modifiche, perfezionamenti e a ragionarci sopra.
finzy- Interessato
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Provincia : Palermo
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ampli: Yamaha AS-2100
diffusori: Indiana Line HC 505,
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Re: L'Europa estende la durata del copyright
finzy ha scritto:Questa è una problematica molto complessa e varia, per il numero di soggetti coinvolti e per le somme di denaro in gioco.
Occorrerebbe fare una attenta analisi del mercato musicale odierno per poter proporre un'alternativa all'attuale sistema di salvaguardia dei diritti di copyright, ma tantè, io non sono un analista, per cui faccio un ragionamento semplicistico.
Premetto che non ho letto libri sull'argomento ma quello che vado a esporre è un concetto che elaboro da un pò di tempo (sapete, quando uno non c'ha nà mazza da fà... ); in definitiva tutto il sistema dovrebbe ruotare attorno alle majors discografiche, le quali hanno il "polso" del mercato discografico. Esse sono così in grado di indicare gli album che meritano di essere tutelati (i più venduti nei negozi o online). Periodicamente, direi ogni due anni, si analizzano i risultati delle vendite e se sono al di sotto di una certa soglia, precedentemente stabilita, tale materiale diventa di dominio pubblico.
Questo è il nocciolo della mia idea, è sicuramente perfettibile ed invito tutti a proporre modifiche, perfezionamenti e a ragionarci sopra.
Hanno fatto prima e meglio: li proteggono tutti direttamente per cent'anni così non si sbagliano...
R!ck- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 03.09.09
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