Victor Wooten - Amazing Grace (e piccola digressione)
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Victor Wooten - Amazing Grace (e piccola digressione)
Mi è venuta voglia di girarvi questo video per un motivo.
Mentre nella musica classica la capacità tecnica dei musicisti è considerata imprescindibile e spesso apostrofata con "più ce n'è meglio è", nel campo della musica pop (includendo nella categoria tutto quello che non viene catalogato sotto musica "colta") critici, ascoltatori, semplici appassionati spesso hanno una stranissima e molto malcelata insopportazione per i virtuosi.
Tante volte sento musicofili appassionati che denigrano qualsiasi virtuoso della chitarra, del basso, della batteria, della tastiera o di qualsiasi altro strumento con la motivazione che "non emozionano", che le vere emozioni arrivano dalla semplicità, dalla linearità, o magari dalla foga.
E' una cosa a cui io proprio non arrivo. Non metto in dubbio che anche una cosa semplice possa emozionare e anche molto, ma non vedo perchè un virtuoso non possa farlo. Sembra quasi che se un musicista ha tecnica, sicuramente non ha cuore.
Ecco questo video secondo me nega totalmente una concezione di questo tipo (peraltro incredibilmente diffusa).
Victor Wooten è probabilmente in bassista funky/fusion più importante del momento, che segue le orme di Clarke, Pastorius, Miller e nomi di questa caratura. Nonostante questo, sfido chiunque a dire che questa esecuzione (come la sua stragrande maggioranza) non sia sentita...
P.s.=ok, credo che il punk abbia rovinato la musica e la concezione musicale, lo ammetto...
Mentre nella musica classica la capacità tecnica dei musicisti è considerata imprescindibile e spesso apostrofata con "più ce n'è meglio è", nel campo della musica pop (includendo nella categoria tutto quello che non viene catalogato sotto musica "colta") critici, ascoltatori, semplici appassionati spesso hanno una stranissima e molto malcelata insopportazione per i virtuosi.
Tante volte sento musicofili appassionati che denigrano qualsiasi virtuoso della chitarra, del basso, della batteria, della tastiera o di qualsiasi altro strumento con la motivazione che "non emozionano", che le vere emozioni arrivano dalla semplicità, dalla linearità, o magari dalla foga.
E' una cosa a cui io proprio non arrivo. Non metto in dubbio che anche una cosa semplice possa emozionare e anche molto, ma non vedo perchè un virtuoso non possa farlo. Sembra quasi che se un musicista ha tecnica, sicuramente non ha cuore.
Ecco questo video secondo me nega totalmente una concezione di questo tipo (peraltro incredibilmente diffusa).
Victor Wooten è probabilmente in bassista funky/fusion più importante del momento, che segue le orme di Clarke, Pastorius, Miller e nomi di questa caratura. Nonostante questo, sfido chiunque a dire che questa esecuzione (come la sua stragrande maggioranza) non sia sentita...
P.s.=ok, credo che il punk abbia rovinato la musica e la concezione musicale, lo ammetto...
Abulafia- Giovane Saggio Polemico del Forum
- Data d'iscrizione : 26.03.08
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Provincia : E sempre allegri bisogna stare / che il nostro piangere fa male al re
Occupazione/Hobby : Praticante Avvocato abilitato al patrocinio® / Lettura (Libri&Fumetti), Pc, Musica, Fantascienza
Impianto :- Spoiler:
- Giradischi Technics SL-BD22
DAC Cambridge Audio DACMagic
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Amplificatore Sonic Impact T-Amp Prima Versione
Diffusori Indiana Line HC504
Nu
non penso che il punk (il primo punk fine anni 70) abbia rovinato la scena musicale ma al contrario abbia volutamente interrormpere una ciclicità stilistica del rock che andava avanti da 20 anni, poi concordo che da li in poi ne è nata un'industria.per quanto mi riguarda sono appassionato di jazz il rock non mi è mai piaciuto tanto anche se considero rock i weather report certe cose di miles davis la fusion la mahavishnu orchestra i gong i soft machine, dove bravi musicisti hanno scritto ed eseguito bei brani ora con molta tecnica altre volte con tanta emozione....la musica è bella perchè ci porta in un altra dimensione. la tecnica è in tutte le cose anche nella scrittura nella pittura, nella fotografia, l'importante penso sia far arrivare il messaggio - pensa che no sopportavo negli anni 80 wynton marsalis mi sembrava troppo leccato impeccabile si vedeva che aveva studiato e non aveva avuto certo la vita di chet baker beh oggi dopo l'acid jazz il nu-jazz lo salvo e lo inserisco tra i grandi del jazz
M-JJ- Affezionato
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Re: Victor Wooten - Amazing Grace (e piccola digressione)
Un piccolo consiglio... la
punteggiatura. Il flusso di coscienza è bello, ma quando lo usa Joyce
Io capisco interrompere un ciclo che (forse, ma i fatti dimostrano il contrario) aveva esaurito la propria spinta emotiva e creativa (ma ribadisco che i fatti dimostrano solo che aveva esaurito quella commerciale), ma per fare qualcosa di meglio. Il punk arrivò, smontò tutto e morì nel giro di un nulla. Ebbe e ha un valore solo se legato alla politica (di qualsiasi lato, considerato che esiste anche il punk e l'hardcore Oi! di matrice spiccatamente destrorsa). Insomma è un fenomeno sterile, che poteva valere come scossa, ma poco come musica. Anche se spesso ci si vuole accodare (a forza, IMHO) la new wave, che univoca non è e col punk spesso a poco a che fare.
E finchè è un'industria che rispetta le regole del mercato (cioè si adegua alla domanda e non "inventa" la domanda) non ho nulla da rimproverare all'arte che "vende".
Io preferisco il rock (si poteva intuire), ma anche la fusion (o jazz-rock che dir si voglia) mi piace altrettanto.
Proprio perchè è in tutte le cose non vedo perchè non dovrebbe esserci anche nella musica
Tutte le forme d'arte migliori, nella loro massima espressione non sono solo tecnica o solo messaggio o solo emozione, ma sono tutte e tre le cose assieme e tanto altro. Per quello nel messaggio precedente dicevo di non capire perchè mai c'è qualcuno che si ostina a vedere nella "tecnica" qualcosa di male, e non un "quid pluris" ("qualcosa di più" e necessario, alla latina).
L'arte greca e l'arte rinascimentale che sono unanimamente riconosciute come le forme di arte più vicine ad una idea astratta di "perfezione" uniscono tecnica ineccepibile, originalità formale, messaggi importanti ed emozione pressochè infinita. E allo stesso modo, ribadisco, nel contesto musicale la musica classica è senza dubbio l'episodio più completo e meglio riuscito, proprio perchè racchiude in sè tanti di quei significati e tanti di quegli aspetti che diventa appunto "classica".
In letteratura se si continua a leggere un Sofocle, un Virgilio, un Dante, uno Hugo, un Proust, un Manzoni, un Umberto Eco è perchè nel loro contesto hanno creato opere con un significato, con un messaggio, con tanta emotività ma anche e soprattutto con una tecnica letteraria ineccepibile ed inattaccabile.
Il mio solo cruccio è capire perchè per molti se un musicista è bravo tecnicamente automaticamente dovrà essere anche freddo.
Un esempio: i King Crimson, gruppo progressive per eccellenza, hanno avuto nell'ensemble dei musicisti di tecnica sopraffina (in ambito rock), hanno scritto dei testi memorabili (21th century schizoid man, cat food, l'intero "discipline") eppure molti li considerano "freddi". A me sembra che troppo troppo spesso venga scambiata la complessità per freddezza, e la semplicità per calore. Non sono d'accordo. Non tutto è semplice da comunicare o esprimere, qualcosa richiede assolutamente la complessità. Questo voler semplificare a tutti i costi ogni parte dell'esistenza a me sa tanto di banalizzazione o quando va meglio di ignoranza di cio che è e che è stato. Dire "l'amore è bello e tormentato" sarà pure efficace, ma ignora che è una cosa già detta da millenni, ed in un certo senso superata da altro. Molto altro. Pure troppo
Ecco, ad esempio non riesco a capire cosa c'entri la vita di un'artista con il risultato della sua opera. Sono d'accordo che la vita vada conosciuta e che sicuramente è quello che influenza l'opera, ma poi se devo passare sul piano dei giudizi e non su quello della conoscenza la vita va tralasciata. Va giudicata l'opera. Perchè se un artista ha vissuto in maniera "bohemienne" non è assolutamente detto che debba esprimere un'emozione meglio di un altro che invece è vissuto più "normalmente" o in altri modi ancora. La sensibilità di un artista dovrebbe essere valutata da quello che dipinge, scolpisce, realizza, suona, canta o scrive, non da quello che ha vissuto. Non sempre l'esperienza significa sensibilità. Una persona particolarmente sensibile può realizzare opere su un sentimento anche solo avendolo sfiorato, non per forza avendolo vissuto. Manzoni era un quasi nobile, un ricco borghese, un privilegiato del suo tempo, ma nessuno può mettere in dubbio che le sue pagine sulla peste o sulla condizione dei "popolani" non siano colme di sentimento e significati profondi. Un poeta come Lucrezio, che non ebbe mai particolari problemi di vita, ha scritto le migliori pagine della storia contro la religione, la superstizione, l'irrazionalità e l'incapacità dell'uomo di accettare la natura. Eppure non è mai stato attaccato, censurato, incarcerato per motivi di quel genere. E non ha mai vissuto esperienze traumatiche.
Se a te Chet Baker piace o piaceva più di Marsalis, non lo dovresti far discendere dalla vita dei due, ma giustamente dalla loro opera. Perchè non è detto che chi ha una vita semplice sia per forza "laccato" e chi una vita avventurosa sia sicuramente più "emozionante".
Caravaggio è emozionante perchè aveva una sensibilità tale da cogliere aspetti particolari dell'esistenza e una tecnica prodigiosa nel rappresentarli, non perchè in vita avesse ucciso una persona e fosse vissuto scappando qua e là. Michelangelo ebbe una vita banale, alcuni lo definivano addirittura gretto e tirchio, ma ha potuto lo stesso dipingere e scolpire opere di valore universale, potenti almeno quanto quelle di un Caravaggio.
Scusa(te) la digressione lunga, ma veramente a volte mi lascio trascinare d qualche mia idiosincrasia
punteggiatura. Il flusso di coscienza è bello, ma quando lo usa Joyce
M-JJ ha scritto:non penso che il punk (il primo punk fine anni 70) abbia rovinato la scena musicale ma al contrario abbia volutamente interrormpere una ciclicità stilistica del rock che andava avanti da 20 anni
Io capisco interrompere un ciclo che (forse, ma i fatti dimostrano il contrario) aveva esaurito la propria spinta emotiva e creativa (ma ribadisco che i fatti dimostrano solo che aveva esaurito quella commerciale), ma per fare qualcosa di meglio. Il punk arrivò, smontò tutto e morì nel giro di un nulla. Ebbe e ha un valore solo se legato alla politica (di qualsiasi lato, considerato che esiste anche il punk e l'hardcore Oi! di matrice spiccatamente destrorsa). Insomma è un fenomeno sterile, che poteva valere come scossa, ma poco come musica. Anche se spesso ci si vuole accodare (a forza, IMHO) la new wave, che univoca non è e col punk spesso a poco a che fare.
, poi concordo che da li in poi ne è nata un'industria.
E finchè è un'industria che rispetta le regole del mercato (cioè si adegua alla domanda e non "inventa" la domanda) non ho nulla da rimproverare all'arte che "vende".
per quanto mi riguarda sono appassionato di jazz il rock non mi è mai piaciuto tanto anche se considero rock i weather report certe cose di miles davis la fusion la mahavishnu orchestra i gong i soft machine, dove bravi musicisti hanno scritto ed eseguito bei brani ora con molta tecnica altre volte con tanta emozione....
Io preferisco il rock (si poteva intuire), ma anche la fusion (o jazz-rock che dir si voglia) mi piace altrettanto.
la musica è bella perchè ci porta in un altra dimensione. la tecnica è in tutte le cose anche nella scrittura nella pittura, nella fotografia, l'importante penso sia far arrivare il messaggio
Proprio perchè è in tutte le cose non vedo perchè non dovrebbe esserci anche nella musica
Tutte le forme d'arte migliori, nella loro massima espressione non sono solo tecnica o solo messaggio o solo emozione, ma sono tutte e tre le cose assieme e tanto altro. Per quello nel messaggio precedente dicevo di non capire perchè mai c'è qualcuno che si ostina a vedere nella "tecnica" qualcosa di male, e non un "quid pluris" ("qualcosa di più" e necessario, alla latina).
L'arte greca e l'arte rinascimentale che sono unanimamente riconosciute come le forme di arte più vicine ad una idea astratta di "perfezione" uniscono tecnica ineccepibile, originalità formale, messaggi importanti ed emozione pressochè infinita. E allo stesso modo, ribadisco, nel contesto musicale la musica classica è senza dubbio l'episodio più completo e meglio riuscito, proprio perchè racchiude in sè tanti di quei significati e tanti di quegli aspetti che diventa appunto "classica".
In letteratura se si continua a leggere un Sofocle, un Virgilio, un Dante, uno Hugo, un Proust, un Manzoni, un Umberto Eco è perchè nel loro contesto hanno creato opere con un significato, con un messaggio, con tanta emotività ma anche e soprattutto con una tecnica letteraria ineccepibile ed inattaccabile.
Il mio solo cruccio è capire perchè per molti se un musicista è bravo tecnicamente automaticamente dovrà essere anche freddo.
Un esempio: i King Crimson, gruppo progressive per eccellenza, hanno avuto nell'ensemble dei musicisti di tecnica sopraffina (in ambito rock), hanno scritto dei testi memorabili (21th century schizoid man, cat food, l'intero "discipline") eppure molti li considerano "freddi". A me sembra che troppo troppo spesso venga scambiata la complessità per freddezza, e la semplicità per calore. Non sono d'accordo. Non tutto è semplice da comunicare o esprimere, qualcosa richiede assolutamente la complessità. Questo voler semplificare a tutti i costi ogni parte dell'esistenza a me sa tanto di banalizzazione o quando va meglio di ignoranza di cio che è e che è stato. Dire "l'amore è bello e tormentato" sarà pure efficace, ma ignora che è una cosa già detta da millenni, ed in un certo senso superata da altro. Molto altro. Pure troppo
- pensa che no sopportavo negli anni 80 wynton marsalis mi sembrava troppo leccato impeccabile si vedeva che aveva studiato e non aveva avuto certo la vita di chet baker beh oggi dopo l'acid jazz il nu-jazz lo salvo e lo inserisco tra i grandi del jazz
Ecco, ad esempio non riesco a capire cosa c'entri la vita di un'artista con il risultato della sua opera. Sono d'accordo che la vita vada conosciuta e che sicuramente è quello che influenza l'opera, ma poi se devo passare sul piano dei giudizi e non su quello della conoscenza la vita va tralasciata. Va giudicata l'opera. Perchè se un artista ha vissuto in maniera "bohemienne" non è assolutamente detto che debba esprimere un'emozione meglio di un altro che invece è vissuto più "normalmente" o in altri modi ancora. La sensibilità di un artista dovrebbe essere valutata da quello che dipinge, scolpisce, realizza, suona, canta o scrive, non da quello che ha vissuto. Non sempre l'esperienza significa sensibilità. Una persona particolarmente sensibile può realizzare opere su un sentimento anche solo avendolo sfiorato, non per forza avendolo vissuto. Manzoni era un quasi nobile, un ricco borghese, un privilegiato del suo tempo, ma nessuno può mettere in dubbio che le sue pagine sulla peste o sulla condizione dei "popolani" non siano colme di sentimento e significati profondi. Un poeta come Lucrezio, che non ebbe mai particolari problemi di vita, ha scritto le migliori pagine della storia contro la religione, la superstizione, l'irrazionalità e l'incapacità dell'uomo di accettare la natura. Eppure non è mai stato attaccato, censurato, incarcerato per motivi di quel genere. E non ha mai vissuto esperienze traumatiche.
Se a te Chet Baker piace o piaceva più di Marsalis, non lo dovresti far discendere dalla vita dei due, ma giustamente dalla loro opera. Perchè non è detto che chi ha una vita semplice sia per forza "laccato" e chi una vita avventurosa sia sicuramente più "emozionante".
Caravaggio è emozionante perchè aveva una sensibilità tale da cogliere aspetti particolari dell'esistenza e una tecnica prodigiosa nel rappresentarli, non perchè in vita avesse ucciso una persona e fosse vissuto scappando qua e là. Michelangelo ebbe una vita banale, alcuni lo definivano addirittura gretto e tirchio, ma ha potuto lo stesso dipingere e scolpire opere di valore universale, potenti almeno quanto quelle di un Caravaggio.
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valore aggiunto
Per quello nel messaggio precedente dicevo di non capire perchè mai c'è qualcuno che si ostina a vedere nella "tecnica" qualcosa di male, e non un "quid pluris" ("qualcosa di più" e necessario, alla latina).
forse quel "qualcuno" non vede la tecnica come un valore agggiunto.
scusa per la punteggiatura ma ho una tastiera americana e alcune volte scrivo di fretta al buio, enon mi ricordo gli accordi di tastiera.
forse quel "qualcuno" non vede la tecnica come un valore agggiunto.
scusa per la punteggiatura ma ho una tastiera americana e alcune volte scrivo di fretta al buio, enon mi ricordo gli accordi di tastiera.
M-JJ- Affezionato
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Re: Victor Wooten - Amazing Grace (e piccola digressione)
M-JJ ha scritto:Per quello nel messaggio precedente dicevo di non capire perchè mai c'è qualcuno che si ostina a vedere nella "tecnica" qualcosa di male, e non un "quid pluris" ("qualcosa di più" e necessario, alla latina).
forse quel "qualcuno" non vede la tecnica come un valore agggiunto.
scusa per la punteggiatura ma ho una tastiera americana e alcune volte scrivo di fretta al buio, enon mi ricordo gli accordi di tastiera.
Eh il problema è non vederlo, infatti. E fosse solo quello. E' che troppo spesso lo vede come un valore sottratto
Ps
Non c'è bisogno delle scuse, lo dicevo per te, è più facile leggere le frasi con qualche "a capo". Non ti avrei mica frustato
Abulafia- Giovane Saggio Polemico del Forum
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