Dopo 12 anni il nuovo album dei JETHRO TULL - THICK AS A BRICK 2

Come per i Genesis , che dopo Petere Gabriel hanno avuto una fase calante e commerciale (tranne forse "a trick of the tail" che risente ancora delle sonorità pre Gabriel) molti gruppi rock progressivi , romantici e via discorrendo hanno avuto tra i 70 e gli 80 il loro periodo d'oro e poi sono calati in crisi di creatività e anche di identità , compice anche l'invecchiamento fisiologico dei musicisti.
E' un pò come nella letteratura , a volte bisogna tornare ai classici perchè sul moderno non si vede nulla (o poco) di originale.
Cos' ci ritroviamo a sentire made in japan , selling england by the pound , aqualong , il II dei led zeppelin , jazz dei queen , brown sugar dei rolling stones , tutti i pink floyd (il Signore li abbia in gloria loro si che non nvecchiano mai)...e così via
Però una cosa va detta a mio modesto avviso : Jethro tull (e Ian Anderson) è il gruppo con la maggiore peculiarità di fare dischi diversissimi uno dall'altro , al punto da non riconoscerli dentro una etichetta definita . Da Aqualong a war child , dal Christmas album passando per thick as a brik (vero capolavoro , memorabile vinile con un vero giornale dentro ripiegato ) per non parlare delle sonorità acustiche di stand up.Tutti senza un comune denominatore che li accomuni , tranne la qualità delle esecuzioni dei musicisti.
E' vero che oggi sono TUTTI un pò cotti , Jethro tull compresi , ma la creatività non è cosa che si compra dal droghiere . E questi signori in passato ne hanno fatte di cose bellissime.

Wolfgang ha scritto:

bluto ha scritto:Visti l'anno scorso ad Asti x celebrare i 40 anni di Aqualung, Ian Anderson imbarazzante, completamente senza voce....

Io li ho visti nel 2001 e la situazione era la stessa, con una differenza imbarazzante tra la voce penosa e la spettacolarità delle parti di flauto.

Idem con patate nel 2008 (mi pare).

Con tutto il rispetto per quei grandi artisti che sono stati e che, in fondo, sono ancora.

bluto ha scritto:Visti l'anno scorso ad Asti x celebrare i 40 anni di Aqualung, Ian Anderson imbarazzante, completamente senza voce....

ad Asti c'ero anche io ......

Due bottiglie di barbera superiore per riprendermi ......

rferrinid ha scritto:Come per i Genesis , che dopo Petere Gabriel hanno avuto una fase calante e commerciale (tranne forse "a trick of the tail" che risente ancora delle sonorità pre Gabriel) molti gruppi rock progressivi , romantici e via discorrendo hanno avuto tra i 70 e gli 80 il loro periodo d'oro e poi sono calati in crisi di creatività e anche di identità , compice anche l'invecchiamento fisiologico dei musicisti.
E' un pò come nella letteratura , a volte bisogna tornare ai classici perchè sul moderno non si vede nulla (o poco) di originale.
Cos' ci ritroviamo a sentire made in japan , selling england by the pound , aqualong , il II dei led zeppelin , jazz dei queen , brown sugar dei rolling stones , tutti i pink floyd (il Signore li abbia in gloria loro si che non nvecchiano mai)...e così via
Però una cosa va detta a mio modesto avviso : Jethro tull (e Ian Anderson) è il gruppo con la maggiore peculiarità di fare dischi diversissimi uno dall'altro , al punto da non riconoscerli dentro una etichetta definita . Da Aqualong a war child , dal Christmas album passando per thick as a brik (vero capolavoro , memorabile vinile con un vero giornale dentro ripiegato ) per non parlare delle sonorità acustiche di stand up.Tutti senza un comune denominatore che li accomuni , tranne la qualità delle esecuzioni dei musicisti.
E' vero che oggi sono TUTTI un pò cotti , Jethro tull compresi , ma la creatività non è cosa che si compra dal droghiere . E questi signori in passato ne hanno fatte di cose bellissime.

Lorenzo ...allora ci dici com'è questo album ?

Dei Jethro Tull solo 3 album sono perle. Dal resto, alla larga!!!

SaNdMaN ha scritto:Dei Jethro Tull solo 3 album sono perle. Dal resto, alla larga!!!

amplifon?

il fatto che sia uscito dopo 40 anni ci fà pensare ad un album per far cassa,
se fosse uscito un anno dopo il primo avremmo detto che ne era la giusta prosecuzione.
comunque non sarà al livello del primo ( sarà nostalgia ) , ma comunque meglio di tanta robaccia in giro di oggi.Ian Anderson è nato genio!!!
l'unica cosa che non mi piace sono i richiami a tema che mi sembrano artefatti , per il resto ritengo sia una delle cose migliori degli ultimi Jethro.
sono cresciuto (musicalmente) con thick as a brick , e il fatto di non essere rimasto deluso è
già un successo.

@Adriano: In tuo onore sta suonando... The Wishtler.

Ma anche We Used To Know e Rare And The Precious Chain .. mica pizza e fichi.

flovato ha scritto:@Adriano: In tuo onore sta suonando... The Wishtler.

Ma anche We Used To Know e Rare And The Precious Chain .. mica pizza e fichi.

Allora,
lo sto ascoltando pure io, CD prestato di un amico.

Luci ed ombre, a parere mio.

Le luci: è un album dei Jethro e suona benissimo, proprio come un disco rock degli anni '70 ma con le apparecchiature da studio di oggi.
Pulito, con un'ottima estensione, con molti dettagli ma per niente freddo, distorsione assente, suoni caldi di organo e chitarre.
Un filo troppo compresso per i miei gusti, ma è una mia mania.
Un piacere per le orecchie di chi ricorda il rock vero, quello suonato e suonato bene, con pochi overdub e molta sostanza.

Le ombre: è proprio "manieristico", tutto suona nel modo dei jethro dell'epoca di TAAB.
Ma non ci sono idee di valore, squarci melodici, fili narrativi.
Manca la scintilla che ti faceva amare la musica dell'epoca d'oro di Ian Anderson.
E' tutto a posto, forse troppo: non manca nulla a parte la luce, il quid che fa vivere un vero disco.

Lo sentirò ancora qualche volta, magari mi è scappato qualcosa, ma mi sa di no.
Certo che andrebbe sentito ad alto volume il DVD con file 24-96 che mi pare sia in vendita.
Se mi piace un po' di più con gli ascolti me lo accatto...

Sempre il mio dubbio: che il progressive sia cosa solo del passato?
Se neanche questa volta ho sentito le vecchie emozioni chi mi aiuterà?

Buon ascolto anche a voi.