Recital antologico di Pippo Pollina

VERONA FOLK. AL PARCO COTONI DI SAN GIOVANNI LUPATOTO DOMANI SERA ALLE 21

Recital antologico di Pippo Pollina

Sul palco con il virtuoso della chitarra Von Dach, ripercorrerà la sua lunga discografia

Dopo l'ottima partenza con Massimo Bubola al Teatro Romano, secondo appuntamento domani sera, al Parco Cotoni di San Giovanni Lupatoto, con la quinta edizione di «Verona Folk», che ospita, a ingresso libero, il recital del cantautore Pippo Pollina, siciliano di nascita ma da una ventina d'anni residente in Svizzera.
«Con me sul palco - ci dice Pollina sceso dall'aereo per le due date italiane del tour estivo (domani sera si esibirà nel Varesino, a Castellanza) - ci sarà Jean Pierre Von Dach, musicista svizzero virtuoso della chitarra. Faremo un recital antologico, toccando anche il mio ultimo album uscito qualche mese fa, "Caffè Caflisch, storie di amanti e migranti". Ultimamente ho abbastanza centellinato le mie presenze in Italia, ma confido comunque di avere un seguito di persone abbastanza cospicuo anche qui».
[FIRMA]Caffè Caflisch, che come sempre è stato ottimamente accolto dalla critica in termini pressoché unanimi, è il suo quindicesimo album, e anche nell'ultimo decennio lei ha inciso molto: quasi una sfida alla crisi del mercato discografico…
In Germania «Caffè Caflish...» (lavoro condiviso con il cantautore svizzero Linard Bardill, con cui Pippo aveva avvi ato collaborazioni e amicizia ancora nel 1987, quando faceva il musicista da strada in vari paesi europei, nda) ha vinto il premio della critica, e gratificazioni di questo tipo danno ancora un senso al fatto di incidere un disco. Poi devo dire che, nel mio caso, godo di un bacino d'utenza «orizzontale», che riguarda cioè più di un paese europeo, e facendo la somma il ritorno commerciale è buono…
Tanto che a ottobre uscirà un altro suo nuovo album….
Sì, un live antologico che registreremo con l'Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Zurigo, con cui effettuerò un tour che tocc! herà nuovamente anche l'Italia in ottobre. Musicalmente mi piace spaziare su diverse soluzioni, e l'idea dell'Orchestra è un po' un seguito a un lavoro di un paio d'anni fa, «Ultimo volo - Orazione Civile per Ustica», in cui avevo al mio fianco, oltre al Palermo Acoustic Quartet, gli Archi della Filarmonica Arturo Toscanini.
Aveva abbandonato l'Italia nel 1985 dopo l'assassinio di Giuseppe Fava, suo direttore nel mensile «I Siciliani» (Pollina è stato anche giornalista). Dopo qualche anno di gavetta, lei si è imposto come cantautore italiano di notevole popolarità in Svizzera e Germania. Pensa che in quei paesi, rispetto al nostro, ci sia nel pubblico una maggiore autonomia critica, un'educazione musicale più sviluppata?
Non mi fa piacere, ma devo dire di sì. Non è semprre stato così, fino ad un quarto di secolo fa eravamo più o meno alla pari. Ma negli ultimi venticinque anni in Italia abbiamo assistito ad un processo di svuotamento contenutistico non solo nella canzone, ma un po' in tutte le arti. Un impoverimento culturale programmato politicamente. A me, con il senno di poi, è andata bene.
Il concerto inizierà alle 21. «Verona Folk» è una rassegna promossa dall'assessorato alla Cultura della Provincia.