Autocostruzione: Ha ancora senso ?
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Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Il titolo è volutamente provocatorio, in quanto personalmente ritengo che la vera autocostruzione, intesa come realizzazione di qualcosa dopo aver compreso i principi fisici che sono alla base del funzionamento di un apparecchio, abbia il grandissimo pregio di stimolare la conoscenza e l' approfondimento. Questo è già molto positivo.
Mi chiedo tuttavia se oggi, con la miriade di prodotti a basso costo disponibili sul mercato, abbia ancora un senso imbarcarsi nella costruzione di un apparecchio seguendo semplicemente un progetto, senza approfondire le basi teoriche e progettuali. Magari per prodotti dichiaratamente di alto livello, può averne, perchè si va a coprire la fascia di prodotti che economicamente sarebbero per me inavvicinabili e che non sarei nemmeno in grado di progettare, ma per prodotti entry level?
Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
Non conviene acquistarne uno già bello e fatto online spendendo la metà ?
Mi chiedo tuttavia se oggi, con la miriade di prodotti a basso costo disponibili sul mercato, abbia ancora un senso imbarcarsi nella costruzione di un apparecchio seguendo semplicemente un progetto, senza approfondire le basi teoriche e progettuali. Magari per prodotti dichiaratamente di alto livello, può averne, perchè si va a coprire la fascia di prodotti che economicamente sarebbero per me inavvicinabili e che non sarei nemmeno in grado di progettare, ma per prodotti entry level?
Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
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ph250- Affezionato
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
ph250 ha scritto:Il titolo è volutamente provocatorio, in quanto personalmente ritengo che la vera autocostruzione, intesa come realizzazione di qualcosa dopo aver compreso i principi fisici che sono alla base del funzionamento di un apparecchio, abbia il grandissimo pregio di stimolare la conoscenza e l' approfondimento. Questo è già molto positivo.
Mi chiedo tuttavia se oggi, con la miriade di prodotti a basso costo disponibili sul mercato, abbia ancora un senso imbarcarsi nella costruzione di un apparecchio seguendo semplicemente un progetto, senza approfondire le basi teoriche e progettuali. Magari per prodotti dichiaratamente di alto livello, può averne, perchè si va a coprire la fascia di prodotti che economicamente sarebbero per me inavvicinabili e che non sarei nemmeno in grado di progettare, ma per prodotti entry level?
Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
Non conviene acquistarne uno già bello e fatto online spendendo la metà ?
Io penso abbia ancora senso autoprogettare qualcosa, proprio per avere qualcosa di unico e di differente rispetto alle cinesate tutte uguali e tutte parimenti malsuonanti - mi riferisco in particolare ai single ended valvolari economici che semplicemente non possono suonare bene.
Per certi versi è ancora l'unico modo per ascoltare a certi livelli e spendere non troppo.
iperv- Membro di riguardo
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
E' (o dovrebbe) essere un hobby e come tale il senso ''concreto/pragmatico'' potrebbe non esserci.Secondo me la differenza tra il prodotto ''commerciale'' e quello autocostruito la fa spesso la non limitazione di costi legati al budget aziendale che perseguita i ''professionisti'' e in qlc caso (anzi spesso) anche l'inventiva dell'hobbista e appunto i vincoli ridotti al minimo,e proprio il fatto che per lui (l'hobbista)non è un lavoro ci profonde soluzioni ''quasi creative'' (un termine diverso nn mi viene) .A volte cn pochi euro (x modo di dire ) si tirano fuori macchinette difficilmente reperibili sul mercato.
Tralasciando (solo x un momento) la ''bonta''' del progetto ti faccio un esempio concreto anche se banale il ''progettista commerciale'' mette un trasformatore da 1A su un consumo da 0,75 A mette resistenze da 1W se occorrono di quella potenza,i cavetti sn commerciali a buon prezzo lui ha il prblm del budget e limiti di tempo lavorativi,l'hobbista se ci vuole un trafo da 1A ce ne mette uno da 1,5 le reistenze le alza x il rumore termico il cablaggio usa cio' che sa funzionare meglio a volte va sul materiale militare o di alta qualità e ci mette il tempo che vuole x affinare.In sostanza tt questi accorgimenti (ma anche un buon progetto) al risultato ''orecchiabile'' fanno la differenza.
Tralasciando (solo x un momento) la ''bonta''' del progetto ti faccio un esempio concreto anche se banale il ''progettista commerciale'' mette un trasformatore da 1A su un consumo da 0,75 A mette resistenze da 1W se occorrono di quella potenza,i cavetti sn commerciali a buon prezzo lui ha il prblm del budget e limiti di tempo lavorativi,l'hobbista se ci vuole un trafo da 1A ce ne mette uno da 1,5 le reistenze le alza x il rumore termico il cablaggio usa cio' che sa funzionare meglio a volte va sul materiale militare o di alta qualità e ci mette il tempo che vuole x affinare.In sostanza tt questi accorgimenti (ma anche un buon progetto) al risultato ''orecchiabile'' fanno la differenza.
valvolas- Membro classe oro
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casse:indiana line 11 50/national SB-22 alnico/Mayu 103 by Hell67 cavi:di tutto..autocostruito (senza la kriptonite di Urano)
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Secondo me è l'unica strada per coniugare conoscenze, passione e soddisfazioni auricolari/emotive (e anche un pò di sana competizione).
I circuiti a cui ti riferisci sono per lo più di provenienza cinese, su eBay se ne trovano a migliaia, ma in fatto di qualità (leggasi anche complementarietà, visto che parliamo di stereofonia) di componenti... beh... ci sarebbe veramente da discutere!
I circuiti a cui ti riferisci sono per lo più di provenienza cinese, su eBay se ne trovano a migliaia, ma in fatto di qualità (leggasi anche complementarietà, visto che parliamo di stereofonia) di componenti... beh... ci sarebbe veramente da discutere!
nidirex- Membro di riguardo
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Personalmente ritengo che il "risparmio economico" stia venendo meno....
Rimane comunque la gioia di realizzare qualcosa da sé, anche riproducendo qualcosa progettato da altri, o l'arricchimento culturale derivante dallìinventare, provare, capire, modificare, riprovare.
io sono un grande fan del DIY
Rimane comunque la gioia di realizzare qualcosa da sé, anche riproducendo qualcosa progettato da altri, o l'arricchimento culturale derivante dallìinventare, provare, capire, modificare, riprovare.
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Guitarfabius- Appassionato
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Guitarfabius ha scritto:Personalmente ritengo che il "risparmio economico" stia venendo meno....
Rimane comunque la gioia di realizzare qualcosa da sé, anche riproducendo qualcosa progettato da altri, o l'arricchimento culturale derivante dallìinventare, provare, capire, modificare, riprovare.
io sono un grande fan del DIY
Sono totalmente daccordo, la crescita personale derivante dalla conoscenza, in ogni campo, è per me uno degli aspetti più straordinari ed importanti della Vita. E' per questo che mi piace l' autocostruzione. Sul lato del risparmio economico invece,ammesso ci sia mai stato, andiamo sempre peggio e forse esiste solo per una certa categoria apparecchi di elevato livello.
ph250- Affezionato
- Data d'iscrizione : 13.02.11
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Impianto : Knopex ibrido+trombe autocostruite con ph250 largabanda
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Ha senso perchè ti scegli il progetto da segiure e i componenti di buona e se possibile di ottima qualità,quello che propone il mercato è tutta robaccia con componenti infimi.
Albert^ONE- Membro classe oro
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Località : Lanciano(ch) Abruzzo
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Secondo mè Sìì ...Un saluto a tutti Gli autocostruttori
Cinesate . quello che propone il mercato è tutta robaccia con componenti infimi.
Io ho scelto , il Vintage
Cinesate . quello che propone il mercato è tutta robaccia con componenti infimi.
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blues 66- Membro classe bronzo
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Impianto : una volta avevo un bell ' impiantino
Cavi autonomi
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Ha senso, ha senso... solo un esempio su tanti: quando saranno distribuiti le spec finali delle Bergelmir, con 750 euro si hanno due casse da mila mila euro... ma ce ne è...
belozoglu- Membro di riguardo
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
ph250 ha scritto:Il titolo è volutamente provocatorio, in quanto personalmente ritengo che la vera autocostruzione, intesa come realizzazione di qualcosa dopo aver compreso i principi fisici che sono alla base del funzionamento di un apparecchio, abbia il grandissimo pregio di stimolare la conoscenza e l' approfondimento. Questo è già molto positivo.
Mi chiedo tuttavia se oggi, con la miriade di prodotti a basso costo disponibili sul mercato, abbia ancora un senso imbarcarsi nella costruzione di un apparecchio seguendo semplicemente un progetto, senza approfondire le basi teoriche e progettuali. Magari per prodotti dichiaratamente di alto livello, può averne, perchè si va a coprire la fascia di prodotti che economicamente sarebbero per me inavvicinabili e che non sarei nemmeno in grado di progettare, ma per prodotti entry level?
Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
Non conviene acquistarne uno già bello e fatto online spendendo la metà ?
hell67- Membro classe argento
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Località : vicenza
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Occupazione/Hobby : musica e donne e donne e musica(lavoro come un matto)
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
E' arrivato prima l'uovo o la gallina?
Purtroppo a certe domanda non c'è risposta. Per quanto mi riguarda potrei dirti NO, se vuoi realizzare qualcosa che esteticamente non ti faccia litigare con tua moglie. Parliamoci seriamente farsi un pre che "suoni bene" ci vanno 20 €uro, inscatolarlo a dovere ce ne vanno un bel po di più. Se poi ci metti che in commercio trovi ageggi che hanno anche ingressi ottici e coax, decodificatori dolby e dts a quattro soldi e appunto esteticamente anche accattivanti, allora hai perso in partenza. Però potrei anche risponderti SI, se appunto con 20 €uro fai un buon pre e lo metti dentro una scatoletta da 5 €uro , con altri 100 €uro ti fai un ottimo ampli (almeno dalle recensioni di voi di Tforum, appena finisco vi dico se è vero ).
Ti ritrovi ad ascoltare Musica co la "M" con soli 150 €uro, tralasciando per la felicità delle mogli la parte estetica, d'altronde la musica si ascolta con le orecchie e non con gli occhi.
Però alla fine abbiamo risposto alla domanda? Secondo me NO.
Purtroppo a certe domanda non c'è risposta. Per quanto mi riguarda potrei dirti NO, se vuoi realizzare qualcosa che esteticamente non ti faccia litigare con tua moglie. Parliamoci seriamente farsi un pre che "suoni bene" ci vanno 20 €uro, inscatolarlo a dovere ce ne vanno un bel po di più. Se poi ci metti che in commercio trovi ageggi che hanno anche ingressi ottici e coax, decodificatori dolby e dts a quattro soldi e appunto esteticamente anche accattivanti, allora hai perso in partenza. Però potrei anche risponderti SI, se appunto con 20 €uro fai un buon pre e lo metti dentro una scatoletta da 5 €uro , con altri 100 €uro ti fai un ottimo ampli (almeno dalle recensioni di voi di Tforum, appena finisco vi dico se è vero ).
Ti ritrovi ad ascoltare Musica co la "M" con soli 150 €uro, tralasciando per la felicità delle mogli la parte estetica, d'altronde la musica si ascolta con le orecchie e non con gli occhi.
Però alla fine abbiamo risposto alla domanda? Secondo me NO.
Mr Phil- Membro di riguardo
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Località : torino
Provincia : TO
Occupazione/Hobby : elettricista / e non solo
Impianto : autocostruito:
Pre BMM ampli THE WALL........Casse autocostruite Coral Reference Series Sistema 8 Cavi potenza FFRC
Ampli HomeTheatre JVC RX-8012R
Lettore CD Pioneer PD-104
DAC Aureon XFire 8.0 HD
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
be'....secondo me si. finche e' un divertimento e voglia di sperimentare. e per come la vedo io il divertimento non e' solo i circuiti, ma un tutto l'insieme ...case conpreso . che poi siano bizarri o seriosi questo non conta , ma e' una cosa che hai creato tu ...magari in un momento di estro un po particolare ed autocostruire per me e' fare un qualcosa al meglio possibile con quello che in quel momento uno ha, ed comprare (ma oculato e mirato) il minimo indispenzabile e vedere quello che uno riesce a fare, insomma e' una sorta di sfida se no sarebbe troppo facile :hehe:comprare cheis gia fatti e kit da montare solo componenti e non e' per me.
se poi diventa un qualcosa per lavoro ........BE' lasciamo perde non cie storia e nessun commento da fare ..hai perzo in partenza
ps . la spesa ,per come la vedo io va in secondo piano in particolar modo se lo realizi per te o per un amico
se poi diventa un qualcosa per lavoro ........BE' lasciamo perde non cie storia e nessun commento da fare ..hai perzo in partenza
ps . la spesa ,per come la vedo io va in secondo piano in particolar modo se lo realizi per te o per un amico
ideafolle- Membro classe oro
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
A parer mio, e lo dico per esperienza diretta, l’autocostruzione attraversa diversi momenti “storici”.
All’inizio la molla che spinge a cimentarsi con transistors, resistenze e condensatori è quasi esclusivamente quella del risparmio: il prodotto commerciale costa troppo…?... e allora io me lo faccio da me…
Alzi la mano chi, di quelli della mia generazione, non ha mai assemblato un kit di Nuova Elettronica !
Si comincia senza capire assolutamente nulla di quello che si sta facendo, si seguono pedissequamente le istruzioni con la tabella dei codici colore delle resistenze davanti agli occhi e tutte le volte ci si deve ricordare che le piedinature dei componenti si devono guardare da sotto…
Unico strumento di misura, e che tale resterà per molti anni, è il fido ICE 680 R … i più giovani si facciano spiegare di cosa sto parlando…
Poi, quando finalmente attacchi la spina e da quel coso viene fuori qualcosa che assomiglia ad un suono… beh,… sei la persona più felice del mondo ed orgogliosamente vai in giro a dire: “… senti come suona… questo l’ho fatto io…!”
Molti si fermano qui, altri, con molta presunzione, si sentono progettisti “arrivati” e cominciano a pensare di essere ormai maturi per affrontare sfide più importanti: si cercano schemi di apparecchi famosi sulle riviste (erano gli anni ’70, a quei tempi internet era ancora fantascienza ed i computer erano dei grossi scatoloni bianchi confinati in ambienti protetti e condizionati e che facevano a mala pena le quattro operazioni), si “studiano” i circuiti stampati, con i trasferibili e molta pazienza si realizzano, sporcandosi quasi indelebilmente le mani e rovinando parecchi vestiti con il percloruro ferrico.
Per i componenti, spesso reperibili solo in Giappone (erano quelli gli apparecchi che si copiavano) ci si ponevano pochi problemi… 2SK…2SJ…che roba sono… meglio i nostrani BC… BD… confidando in improbabili equivalenze.
Qualche volta l’aggeggio funzionava anche e nemmeno tanto male, contando sul fatto che l’unico giudice del risultato finale era un orecchio, il nostro, neanche tanto esercitato… ma tanto bastava per riempirci d’orgoglio e di soddisfazione.
Da questo momento in poi la strada è tutta in discesa, gli impianti si complicano fino all’inverosimile: bi-triamplificazione, crossover elettronici, led (i primi sul mercato) da tutte le parti per fare anche “vedere” la musica…
Passano una decina d’anni fra alterne vicende e nei quali cominci anche a sperimentare la costruzione dei diffusori… più facili da fare delle elettroniche anche perché da quelle scatole di legno con appiccicati, spesso a caso, gli altoparlanti, qualcosa viene sempre fuori…
Poi un bel giorno un amico ti presta un insignificante apparecchietto francese piccolo, brutto e nero…
In “una notte di mezz’estate” lo colleghi al tuo impianto ipertecnologico, metti sul piatto del giradischi un paio di “pizze nere” che conosci bene e… ti si apre un mondo nuovo… la musica ora ti avvolge e ti coinvolge suscitando emozioni mai provate…
Passi tutta la notte ad ascoltare, piano perché il resto della famiglia dorme, e ad ogni disco scopri qualcosa che non avevi mai sentito prima…
Finalmente all’alba di quel sabato prendi una decisione che si rivelerà fondamentale: “… vediamo com’è fatto dentro..”
Con molta cautela apri lo scatolotto e… “… porca miseria…!... non c’è quasi niente dentro… due valvoline, una manciata di resistenze e qualche condensatore… tutto qui…”
… il resto è storia recente…
Per rispondere alla domanda: si, decisamente si, l’autocostruzione conviene ancora!
P.S. Scusate, mi sono reso conto solo ora di avervi raccontato la storia della mia vita…
All’inizio la molla che spinge a cimentarsi con transistors, resistenze e condensatori è quasi esclusivamente quella del risparmio: il prodotto commerciale costa troppo…?... e allora io me lo faccio da me…
Alzi la mano chi, di quelli della mia generazione, non ha mai assemblato un kit di Nuova Elettronica !
Si comincia senza capire assolutamente nulla di quello che si sta facendo, si seguono pedissequamente le istruzioni con la tabella dei codici colore delle resistenze davanti agli occhi e tutte le volte ci si deve ricordare che le piedinature dei componenti si devono guardare da sotto…
Unico strumento di misura, e che tale resterà per molti anni, è il fido ICE 680 R … i più giovani si facciano spiegare di cosa sto parlando…
Poi, quando finalmente attacchi la spina e da quel coso viene fuori qualcosa che assomiglia ad un suono… beh,… sei la persona più felice del mondo ed orgogliosamente vai in giro a dire: “… senti come suona… questo l’ho fatto io…!”
Molti si fermano qui, altri, con molta presunzione, si sentono progettisti “arrivati” e cominciano a pensare di essere ormai maturi per affrontare sfide più importanti: si cercano schemi di apparecchi famosi sulle riviste (erano gli anni ’70, a quei tempi internet era ancora fantascienza ed i computer erano dei grossi scatoloni bianchi confinati in ambienti protetti e condizionati e che facevano a mala pena le quattro operazioni), si “studiano” i circuiti stampati, con i trasferibili e molta pazienza si realizzano, sporcandosi quasi indelebilmente le mani e rovinando parecchi vestiti con il percloruro ferrico.
Per i componenti, spesso reperibili solo in Giappone (erano quelli gli apparecchi che si copiavano) ci si ponevano pochi problemi… 2SK…2SJ…che roba sono… meglio i nostrani BC… BD… confidando in improbabili equivalenze.
Qualche volta l’aggeggio funzionava anche e nemmeno tanto male, contando sul fatto che l’unico giudice del risultato finale era un orecchio, il nostro, neanche tanto esercitato… ma tanto bastava per riempirci d’orgoglio e di soddisfazione.
Da questo momento in poi la strada è tutta in discesa, gli impianti si complicano fino all’inverosimile: bi-triamplificazione, crossover elettronici, led (i primi sul mercato) da tutte le parti per fare anche “vedere” la musica…
Passano una decina d’anni fra alterne vicende e nei quali cominci anche a sperimentare la costruzione dei diffusori… più facili da fare delle elettroniche anche perché da quelle scatole di legno con appiccicati, spesso a caso, gli altoparlanti, qualcosa viene sempre fuori…
Poi un bel giorno un amico ti presta un insignificante apparecchietto francese piccolo, brutto e nero…
In “una notte di mezz’estate” lo colleghi al tuo impianto ipertecnologico, metti sul piatto del giradischi un paio di “pizze nere” che conosci bene e… ti si apre un mondo nuovo… la musica ora ti avvolge e ti coinvolge suscitando emozioni mai provate…
Passi tutta la notte ad ascoltare, piano perché il resto della famiglia dorme, e ad ogni disco scopri qualcosa che non avevi mai sentito prima…
Finalmente all’alba di quel sabato prendi una decisione che si rivelerà fondamentale: “… vediamo com’è fatto dentro..”
Con molta cautela apri lo scatolotto e… “… porca miseria…!... non c’è quasi niente dentro… due valvoline, una manciata di resistenze e qualche condensatore… tutto qui…”
… il resto è storia recente…
Per rispondere alla domanda: si, decisamente si, l’autocostruzione conviene ancora!
P.S. Scusate, mi sono reso conto solo ora di avervi raccontato la storia della mia vita…
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Ciao, Maurizio
"... non è importante il colore del gatto... l'importante è che prenda i topi!"
mau749- Moderatore di sezione
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Per quanto mi riguarda autocostruire è a seconda delle applicazioni un hobby ed un modo per salvaguardare il portafogli. In questa visione si spazia dal recupero funzionale di "Rifiuti speciali" come computer rotti, TV ed apparecchiature elettroniche in generale, quindi con una funzione "economica" alla realizzazione di oggetti altrimenti inavvicinabili, Gaincard docet. Ma alla fine quello che conta è la soddisfazione personale, che non ha prezzo e prescinde spesso dal risultato effettivamente raggiunto. Mi è capitato di ascoltare oggetti creati da amici che soggettivamente ritengo suonassero male ma che per il loro costruttore erano delle meraviglie, (penso che specularmente la cosa si applichi a me) e tutto sommato avevano soddisfatto il principale requisito "l'hi-fun"
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
secondo me l'autocostruzione in genere (non solo di elettroniche) è sempre positiva, accresce conoscenze, ci ingegna, ci fa inseguire la nostra idea del bello, non posso fare a meno di costruire cose, anche se già lo faccio di mestiere non riesco a fermarmi neanche a casa è uno sfogo creativo che se si è conosciuto non si può abbandonare
parpas- Affezionato
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Radio a Galena
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Ragazzi forse vi siete persi la domanda iniziale. Cito la domanda:
"Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
Non conviene acquistarne uno già bello e fatto online spendendo la metà ?"
Non si sta parlando se realizzare una cosa con le proprie mani ha senso. Anche a me piace costruirmi le cose. Si sta parlando se autocostruire ha senso per risparmiare. Secondo me come ha detto Fernando negli anni 80 aveva senso perchè farsi un ageggio elettronico di buon livello costava la metà che comprarne uno entry level. Oggi ci sono buoni prodotti al costo di un pacchetto di patatine
In rete ho visto dei valvolari esteticamente accattivanti che te li porti a casa e al massimo vai giù di abartizzazione. Si riesce da zero a spendere la metà e avere lo stesso risultato?
"Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
Non conviene acquistarne uno già bello e fatto online spendendo la metà ?"
Non si sta parlando se realizzare una cosa con le proprie mani ha senso. Anche a me piace costruirmi le cose. Si sta parlando se autocostruire ha senso per risparmiare. Secondo me come ha detto Fernando negli anni 80 aveva senso perchè farsi un ageggio elettronico di buon livello costava la metà che comprarne uno entry level. Oggi ci sono buoni prodotti al costo di un pacchetto di patatine
In rete ho visto dei valvolari esteticamente accattivanti che te li porti a casa e al massimo vai giù di abartizzazione. Si riesce da zero a spendere la metà e avere lo stesso risultato?
Mr Phil- Membro di riguardo
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Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Ah bhè, allora la risposta è NO
parpas- Affezionato
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Località : Colleferro
Impianto : magiadischi Penny;
Radio a Galena
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Mr Phil ha scritto:Ragazzi forse vi siete persi la domanda iniziale. Cito la domanda:
"Tanto per fare un esempio, ha ancora senso costruire un single ended valvolare entry level con gli schemini che andavano di moda sulle riviste di 10-15 anni fa ?
Non conviene acquistarne uno già bello e fatto online spendendo la metà ?"
Non si sta parlando se realizzare una cosa con le proprie mani ha senso. Anche a me piace costruirmi le cose. Si sta parlando se autocostruire ha senso per risparmiare. Secondo me come ha detto Fernando negli anni 80 aveva senso perchè farsi un ageggio elettronico di buon livello costava la metà che comprarne uno entry level. Oggi ci sono buoni prodotti al costo di un pacchetto di patatine
In rete ho visto dei valvolari esteticamente accattivanti che te li porti a casa e al massimo vai giù di abartizzazione. Si riesce da zero a spendere la metà e avere lo stesso risultato?
Perché pensi che quello già bello e fatto, cinese o no, utilizzi schemi diversi?
A mio parere il discorso deve essere affrontato da un altro punto di vista.
Il ragionamento del risparmio credo debba essere inteso non in termini di costo ma in quello di qualità: a parità di costo ho un apparecchio "migliore".
Ci sono schemi, parliamo di valvole, che hanno sulle spalle cinquant'anni ed hanno ancora prestazioni difficilmente superabili e sono ancora migliorabili soprattutto considerando il grande salto di qualità che in questi anni ha fatto la componentistica "accessoria" e parlo di resistenze, condensatori, ecc.
Non credere che nell'ambito commerciale ci siano poi così tante novità da giustificare il prezzo, spesso sproporzionato all'effettivo valore, di certi prodotti.
In quanti apparecchi hai visto utilizzare i condensatori carta/olio, o quanti CCS hai visto in giro o quante volte il cinesino luccicante (e non) dal costo di un pacchetto di patatine ha utilizzato un led per polarizzare un tubo?
Ti fanno pagare il sovrapprezzo per un potenziometro ALPS... signori, al negozio sotto casa, se lo andate a comprare, costa 10 euro...
Oggi ci sono a disposizione dell'autocostruttore schemi "moderni" e validissimi, non si deve necessariamente copiare lo schemino che andava di moda sulle riviste di 10 o 15 anni fa...
In più l'autocostruzione ha il grande vantaggio di non avere vincoli di mercato legati alle mode del momento che a volte hanno solo funzioni estetiche.
Che senso ha utilizzare una raddrizzatrice 274 B su un pre che assorbe al massimo 10 mA... basta e forse suona anche meglio una 6X4 o una 5Y3... si... ma vuoi mettere quanto è bella la 274...
Se poi è l'estetica a fare la differenza alzo le mani... qui non c'è storia, hanno vinto loro...
Infine a riguardo dell'abartizzazione di certi prodotti avrei molti dubbi sul risultato finale... spesso converrebbe buttar via tutto quello che c'è dentro, tenere solo la scatola e ricominciare seriamente da capo...
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mau749- Moderatore di sezione
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Provincia : tendenzialmente ottimista
Occupazione/Hobby : ingegnere progettista strutturale/musica e fotografia
Impianto : dual mono SE 300B, dual mono PP 6B4G, dual mono PP EL34, fullrange Fostex Fe126 backhorn e tanto altro...
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Ha senso autocostruire?
Me la sono fatta anch'io questa domanda.
Occorre fare una premessa però, non avevo mai autocostruito nulla di "audiofilo" e con l'elettrotecnica sono praticamente a zero...
Ad un certo punto mi è salita la scimmia dell' autocostruzione anche se non sapevo se tentare un assemblaggio di un amplificatore o la costruzione da zero di diffusori acustici, facendo delle ricerche e tenendo conto due punti fondamentali che erano i costi e la difficoltà di esecuzione mi sono orientato sui diffusori.
Perchè?
Lasciando perdere le scarse conoscenze tecniche che mi avrebbero comunque penalizzato nell'esecuzione di un amplificatore ( ma forse col temnpo avrei imparato tanto...) mi è sembrato di capire che dal punto di vista economico non si ottengono grandi benefici visti i prodotti già belli e pronti a prezzi accettabili.
Sui diffusori acustici invece ho avuto l'impressione contraria ovvero di poter realizzare con una spesa contenuta qualcosa di ben suonante e concorrenziale con i prodotti di mercato, ho deciso quindi di provare a costruire dei "cloni" Rogers Ls3/5a, progetto semplice e veloce.
Con mio grande entusiasmo la costruzione ha avuto successo ( manca ancora la finitura del case ) ! In pratica con poco più di 250€ sono riuscito ad assemblare dei diffusori davvero validi, non universali per via della contenuta resa delle basse frequenze ma eccezzionali per quanto riguarda la musica strumentale e vocale, le mie tesi 540 sotto a questo aspetto ne escono a testa bassa.
Prossimamente volevo cimentarmi in progetti un pò più ambiziosi come le BRS 130/R12 di Renato Giussani e quando disponibile il progetto le Bergelmir di wasky di cui molti sembra essere entusiasti.
A tal proposito vorrei chiedere una semplice domanda a chi ha avuto il piacere di ascoltare questi diffusori: a cosa le paragonereste? Per intenderci, le recensioni personali sui forum le ho lette, ma parlando di prodotti "finiti" e disponibili sul mercato dove si posizionerebbero? Avrebbero degli "avversari" diretti con i quali confrontarsi?
Tornando alla domanda iniziale a mio parere la validità dell'autocostruzione la si riscontra quando la realizzazione permette di ottenere risultati paragonabili a prodotti molto più costosi, contrariamente non avrebbe senso.
Sempre parlando di puro vantaggio economico, l'arricchimento e la goduria prodotto dall'autocostruzione non ha prezzo!
Me la sono fatta anch'io questa domanda.
Occorre fare una premessa però, non avevo mai autocostruito nulla di "audiofilo" e con l'elettrotecnica sono praticamente a zero...
Ad un certo punto mi è salita la scimmia dell' autocostruzione anche se non sapevo se tentare un assemblaggio di un amplificatore o la costruzione da zero di diffusori acustici, facendo delle ricerche e tenendo conto due punti fondamentali che erano i costi e la difficoltà di esecuzione mi sono orientato sui diffusori.
Perchè?
Lasciando perdere le scarse conoscenze tecniche che mi avrebbero comunque penalizzato nell'esecuzione di un amplificatore ( ma forse col temnpo avrei imparato tanto...) mi è sembrato di capire che dal punto di vista economico non si ottengono grandi benefici visti i prodotti già belli e pronti a prezzi accettabili.
Sui diffusori acustici invece ho avuto l'impressione contraria ovvero di poter realizzare con una spesa contenuta qualcosa di ben suonante e concorrenziale con i prodotti di mercato, ho deciso quindi di provare a costruire dei "cloni" Rogers Ls3/5a, progetto semplice e veloce.
Con mio grande entusiasmo la costruzione ha avuto successo ( manca ancora la finitura del case ) ! In pratica con poco più di 250€ sono riuscito ad assemblare dei diffusori davvero validi, non universali per via della contenuta resa delle basse frequenze ma eccezzionali per quanto riguarda la musica strumentale e vocale, le mie tesi 540 sotto a questo aspetto ne escono a testa bassa.
Prossimamente volevo cimentarmi in progetti un pò più ambiziosi come le BRS 130/R12 di Renato Giussani e quando disponibile il progetto le Bergelmir di wasky di cui molti sembra essere entusiasti.
A tal proposito vorrei chiedere una semplice domanda a chi ha avuto il piacere di ascoltare questi diffusori: a cosa le paragonereste? Per intenderci, le recensioni personali sui forum le ho lette, ma parlando di prodotti "finiti" e disponibili sul mercato dove si posizionerebbero? Avrebbero degli "avversari" diretti con i quali confrontarsi?
Tornando alla domanda iniziale a mio parere la validità dell'autocostruzione la si riscontra quando la realizzazione permette di ottenere risultati paragonabili a prodotti molto più costosi, contrariamente non avrebbe senso.
Sempre parlando di puro vantaggio economico, l'arricchimento e la goduria prodotto dall'autocostruzione non ha prezzo!
verderame- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 07.01.13
Numero di messaggi : 544
Località : lombardia
Provincia : mb
Impianto : Non lo ascolto più, ora ascolto la musica!
Re: Autocostruzione: Ha ancora senso ?
Forse mi sono espesso male....
Autocostruirsi un ampli o delle casse sicuramente come resa è migliore in rapporto qualità/prezzo a quello che si va a comprare bello e fatto non lo metto in dubbio. Io tutt'ora se guardate a sinistra sotto il mio avatar mi sono autocostruito alcune cose con grandissima goduria e soddisfazione e sto realizzando altre cose che se dovessi compralre gia fatte spenderei migliaia di €uri......Il fatto è che quando ma mia moglie le guarda non dice bravo caro che ti sei autocostruito ste cose ma bensì......"si vede che sono fatte artigianali" sue parole testuali. .....Lotto tutti i giorni per tenere in salotto le mie creazioni. Le cose so due o tengo le mie creazioni e lascio mi moje o viceversa
Questa è la mia creatura, se mi dite anche voi che fannpo schifo le smonto
Questo invece è un ampli a valvole visto in fiera a milano si chiama minimalist e costa 5000€
Autocostruirsi un ampli o delle casse sicuramente come resa è migliore in rapporto qualità/prezzo a quello che si va a comprare bello e fatto non lo metto in dubbio. Io tutt'ora se guardate a sinistra sotto il mio avatar mi sono autocostruito alcune cose con grandissima goduria e soddisfazione e sto realizzando altre cose che se dovessi compralre gia fatte spenderei migliaia di €uri......Il fatto è che quando ma mia moglie le guarda non dice bravo caro che ti sei autocostruito ste cose ma bensì......"si vede che sono fatte artigianali" sue parole testuali. .....Lotto tutti i giorni per tenere in salotto le mie creazioni. Le cose so due o tengo le mie creazioni e lascio mi moje o viceversa
Questa è la mia creatura, se mi dite anche voi che fannpo schifo le smonto
Questo invece è un ampli a valvole visto in fiera a milano si chiama minimalist e costa 5000€
Mr Phil- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 07.08.12
Numero di messaggi : 594
Località : torino
Provincia : TO
Occupazione/Hobby : elettricista / e non solo
Impianto : autocostruito:
Pre BMM ampli THE WALL........Casse autocostruite Coral Reference Series Sistema 8 Cavi potenza FFRC
Ampli HomeTheatre JVC RX-8012R
Lettore CD Pioneer PD-104
DAC Aureon XFire 8.0 HD
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