Helmet - Strap It On

Comprai questi disco in vinile alla sua uscita nel 1990. L'ho ascoltato talmente tanto nell'impianto di mio padre (giradischi kenwod k? 550, testina stanton, pre e finale Yamaha e diff. Esb, al tempo un gran bel sentire) da consumarne i solchi!
"Strap it on" è il primo Lp degli Helmet, un vero e propro attacco all'arma bianca, una potenza tellurica difinitiva, il sound è intransigente e non ammette repliche.
Il leader Page Hamilton, laureato in musica jazz, e il secondo chitarrista Peter Mengede disegnano riff quadratissimi e ripetitivi appoggiandosi, anzi a volte seguendo, il drumming originale e articolato di.John Steiner.
Tra i pezzi da ricordare l'apertura brutale di "Repetition", "Rude", perfetto esempio del sound-Helmet (riff durissimo, cadenza lenta, canto psicotico), la muraglia sonora di "Distracted", "Bad Moon" e la più musicale "Make Room".
La qualità dell'operazione sta nel portare alle estreme conseguenze le intuizioni ritmico-chitarristiche dei Prong, le dissonanze alla Sonic Youth e la matrice noise e post-punk di Big Black e Black Flag. L'avere tra le fila un batterista molto abile e talentuoso, capace di costruire un drumming sincopato e sfuggente, a tratti, al classico 4/4, un musicista che ha inventato un nuovo, imitato, stile non fa altro che rafforzare la loro impronta sonora.
"Strap It On" è una pietra miliare del rock degli ultimi venti anni (Passano da qui molte delle cose migliori di Korn, Tool, Deftones, Don Caballero), in seguito gli Helmet sforneranno un paio di ottimi dischi ( "Meantime" e "Betty"), più masticabili ma con una carica di originalità inferiore.