Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Per la qualità dei condensatori é il solito prblm non credo ne servano di chissà quali esr purchè siano veloci, personalmente mi sono trovato bene (quando le capacità lo permettevano), ad usare mkp o mkt alcuni invece usano d obbligo i polarizzati.Va detto che le ultime cose che ho fatto erano s.s e a guadagni ridotti quindi al minimo del rischio ronzio il
che, mi ha permesso di scendere a livelli impossibili x un circuito a tubi.Mi riferisco a misure dell ordine del mezzo Henry
che, mi ha permesso di scendere a livelli impossibili x un circuito a tubi.Mi riferisco a misure dell ordine del mezzo Henry
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Inverti la polarità del condensatore appeso sul giratore..
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
valvolas ha scritto:Inverti la polarità del condensatore appeso sul giratore..
Me lo stai dicendo perché hai verificato?
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Eh certo in tre...2 sullo s.s,1 sul valvolare manca una quarta verifica che mi farà sapere qnd lo inverte
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
siete in tre a fare le verifiche??
Quindi mi pare di capire che fosse giusto l’articolo del libro…. Caspita, menomale non è esploso nulla a scanso di equivoci, se per forza deve essere usato un elettrolitico so potrebbe montare un “non polarizzato” .
Avete provato (con l’oscilloscopio) a vedere che succede con l’implementazione del diodo Zener?
Riassumendo: come cambia il suono al variare dei componenti del giratore?
Quindi mi pare di capire che fosse giusto l’articolo del libro…. Caspita, menomale non è esploso nulla a scanso di equivoci, se per forza deve essere usato un elettrolitico so potrebbe montare un “non polarizzato” .
Avete provato (con l’oscilloscopio) a vedere che succede con l’implementazione del diodo Zener?
Riassumendo: come cambia il suono al variare dei componenti del giratore?
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Come avevo già scritto di tt quelli che ho fatto la maggior parte erano non polarizzati perché da 10 micro o nello s.s valori molto inferiori.Ricordo però che con valori alti tipo 22 quindi polarizzati c erano stati prblm di fondi di ronzio persistenti anche ad altri utenti.Uno di noi sostituendo un cap x scelte legate alla misura aveva sbagliato inconsapevolmente la polarità e da li in poi non ci sn stati altri problemi, vedi errore "provvidenziale" se vuoi proprio provare a verificare anche il discorso di miglioria legato alla misura puoi metterci in plastico da 10 non serve alta tensione, se nn ronza sei a posto, ti dovrebbe migliorare anche la gamma bassa
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Eccoci! Ho fatto tutte le prove del caso (quasi tutte, manca quella con oscilloscopio….un giorno farò anche quella).
Confermo che la polarità del condensatore nel giratore deve essere invertita e che quindi è corretto lo schema riportato nell’articolo sul libro (il Gate del mosfet è ad un potenziale positivo rispetto all’uscita del giratore). Menomale quindi che non è esploso nulla. E’ vero però che ho misurato un DeltaV di soli 4,8Volts fra Gate e uscita giratore, quindi molto bassa.
Ho aggiunto una resistenza (ininfluente) da 100 ohm dopo il diodo seguita da un condensatore da 10 micro (per ciascun canale).
All’ascolto devo dire che le medioalte sono migliorate leggermente. Forse merito del corretto riposizionamento del condensatore sul giratore e/o della presenza del condensatore di livellamento dopo il duo diodo+resistenza ma anche bypassando il diodo tutto restava (all’ascolto) invariato, quindi diodo o non diodo non ho percepito differenze.
Una certa differenza l’ho riscontrata variando il carico sul TU (nel mio caso un trasformatore di alimentazione 220-12 usato come trasfo di uscita). E qui mi viene da ridere…. : il leggero miglioramento sulle medioalte l’ho riscontrato usando le casse da 8 ohm (quelle buone usate sull’ampli con le 300B). Per curiosità ho provato a collegare un canale ad un vero TU da 5k (costruito da Novarria) alternando i due canali per sentire le differenze con lo stesso brano musicale. Ebbene, con il TU da 5k i bassi erano quasi spariti e la voce era ottusa. Usando invece i trasformatori di alimentazione in questione (simulanti un carico di 3k) i bassi erano belli profondi e migliorava sensibilmente anche la voce. Quindi come se il trasformatore di alimentazione usato come TU funzionasse MEGLIO del TU vero e proprio. Immagino che non sia tanto colpa del TU ma del fatto che per la 6080 un TU da 5k NON va bene. Infatti la conferma l’ho avuta quando per curiosità ho poi collegato le due casse 8 ohm in parallelo sull’uscita del trasformatore di alimentazione usato come trasformatore di uscita. In pratica da 3k il carico è sceso a 1,5k. PERFETTO! Voce brillante e bassi profondi! Obbiettivo centrato e conferma che la 6080 lavora meglio con carichi bassi (nel mio caso 1,5k).
Ciao
Confermo che la polarità del condensatore nel giratore deve essere invertita e che quindi è corretto lo schema riportato nell’articolo sul libro (il Gate del mosfet è ad un potenziale positivo rispetto all’uscita del giratore). Menomale quindi che non è esploso nulla. E’ vero però che ho misurato un DeltaV di soli 4,8Volts fra Gate e uscita giratore, quindi molto bassa.
Ho aggiunto una resistenza (ininfluente) da 100 ohm dopo il diodo seguita da un condensatore da 10 micro (per ciascun canale).
All’ascolto devo dire che le medioalte sono migliorate leggermente. Forse merito del corretto riposizionamento del condensatore sul giratore e/o della presenza del condensatore di livellamento dopo il duo diodo+resistenza ma anche bypassando il diodo tutto restava (all’ascolto) invariato, quindi diodo o non diodo non ho percepito differenze.
Una certa differenza l’ho riscontrata variando il carico sul TU (nel mio caso un trasformatore di alimentazione 220-12 usato come trasfo di uscita). E qui mi viene da ridere…. : il leggero miglioramento sulle medioalte l’ho riscontrato usando le casse da 8 ohm (quelle buone usate sull’ampli con le 300B). Per curiosità ho provato a collegare un canale ad un vero TU da 5k (costruito da Novarria) alternando i due canali per sentire le differenze con lo stesso brano musicale. Ebbene, con il TU da 5k i bassi erano quasi spariti e la voce era ottusa. Usando invece i trasformatori di alimentazione in questione (simulanti un carico di 3k) i bassi erano belli profondi e migliorava sensibilmente anche la voce. Quindi come se il trasformatore di alimentazione usato come TU funzionasse MEGLIO del TU vero e proprio. Immagino che non sia tanto colpa del TU ma del fatto che per la 6080 un TU da 5k NON va bene. Infatti la conferma l’ho avuta quando per curiosità ho poi collegato le due casse 8 ohm in parallelo sull’uscita del trasformatore di alimentazione usato come trasformatore di uscita. In pratica da 3k il carico è sceso a 1,5k. PERFETTO! Voce brillante e bassi profondi! Obbiettivo centrato e conferma che la 6080 lavora meglio con carichi bassi (nel mio caso 1,5k).
Ciao
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Per quanto ne so e che io possa o no crederci,i tu audio, dovrebbero avere un verso di collegamento legato all avvolgimento.Tu li hai collegati senza questa indicazione?
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Si, certamente. Ho rispettato alla lettera le indicazioni sui collegamenti del TU (non sarò esperto come mau749 ma non è nemmeno il primo ampli che costruisco…. ). Verificati e controverificati prima di dargli il via!
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Allora é il momento di qualcosa di più complesso...visto che ormai sei rodato
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Molto bene benissimo...!!! Che belle notizie che ci dai. Invece io sempre qui a scrivere di niente, con le valvole nel cassetto... Quindi 'sto giratore funziona e simula un'iduttanza. E magari una cosa del genere funziona anche sulla linea anodica dei driver...
Una volta, nei miei espermenti, mi era capitato di provare un'induttanza in serie all'anodo del driver, e di ascoltare un suono mooolto più naturale. Secondo Mau 749 ci voleva un'induttanza elevata, sui 120H per dire, mentre io avevo usato quel che avevo, cioè 7H o giù di lì. Dunque quel che avevo fatto era un obbrobrio in termini. E se lo diceva lui non c'è proprio da dubitarne. Però a me piaceva.
In pratica lo scopo è creare un blocco alla bassa frequenza presente sull'anodo dello stadio pilota per evitare che possa andarsene in giro per l'alimentatore. Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
Una volta, nei miei espermenti, mi era capitato di provare un'induttanza in serie all'anodo del driver, e di ascoltare un suono mooolto più naturale. Secondo Mau 749 ci voleva un'induttanza elevata, sui 120H per dire, mentre io avevo usato quel che avevo, cioè 7H o giù di lì. Dunque quel che avevo fatto era un obbrobrio in termini. E se lo diceva lui non c'è proprio da dubitarne. Però a me piaceva.
In pratica lo scopo è creare un blocco alla bassa frequenza presente sull'anodo dello stadio pilota per evitare che possa andarsene in giro per l'alimentatore. Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
valvolas ha scritto:Allora é il momento di qualcosa di più complesso...visto che ormai sei rodato
Ahahahah si!! Il mio prossimo ampli vorrei che fosse un Push-Pull con valvole strane (tipo le 6DQ6B - ne ho diverse), ma prima mi sto dilettando in "esplorazioni" e prove e sono alla ricerca di nuove idee da implementare (vedi il giratore a mosfet) e variazioni circuitali semplici per capire cosa succede in presenza di cambiamenti e adattamenti.
Non mi piace prendere per oro colato quello che dicono gli altri. Sarebbe un modo per non imparare. Credo che sia importante sperimentare e chiedersi il “perché” delle cose andando alla radice del concetto. Solo in questo modo ognuno può metterci del suo apportando il proprio contributo. D’altronde, se tutti seguissimo lo stesso stereotipo, otterremmo prodotti gemelli.
Infatti ringrazio ciascuno di voi per le risposte datemi e sicuramente utili a me e a coloro che leggeranno questo post
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
PHIL MASNAGH ha scritto: In pratica lo scopo è creare un blocco alla bassa frequenza presente sull'anodo dello stadio pilota per evitare che possa andarsene in giro per l'alimentatore. Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
Ok, ci provo
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
chiedevo inoltre un parere vostro:
https://www.tforumhifi.com/t47469-trasformatori-di-uscita-e-diverse-configurazioni-ottenibili
https://www.tforumhifi.com/t47469-trasformatori-di-uscita-e-diverse-configurazioni-ottenibili
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Valerio79 ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto: In pratica lo scopo è creare un blocco alla bassa frequenza presente sull'anodo dello stadio pilota per evitare che possa andarsene in giro per l'alimentatore. Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
Ok, ci provo
... Ovviamente l'induttanza in serie alla resistenza di carico anodico, subito prima o dopo di essa probabilmente è ininfluente. Io l'avevo messa dopo, a ridossoo del catodo e del condensatore interstadio, che rimane collegato al catodo normalmente. Ma sono esperimenti del gennaio 2000, ormai tre lustri fa, quindi non freschi-freschi e quindi tutti da ri-experimentare. Anzi, bisogna proprio che lo faccia...!!!
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
PHIL MASNAGH ha scritto:...Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
(Phil) intendi provare a costruire un giratore e posizionarlo fra l'anodo e la resistenza anodica dello stadio pilota?
inoltre pensavo: se si usasse il primario di un trasformatore di alimentazione come induttanza da interporre fra anodo e resistenza anodica si potrebbe sfruttare il secondario per modularne l'effetto sia agendo tramite un banale potenziometro (concetto usato per modulare lo smorzamento sui woofer doppia bobina pilotati con una bobina sola) oppure come feedback per...boooo...magari riesce ad abbassare la distorsione oppure linearizza la risposta...non saprei....DOVREI PROVARE
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Valerio79 ha scritto:chiedevo inoltre un parere vostro:
https://www.tforumhifi.com/t47469-trasformatori-di-uscita-e-diverse-configurazioni-ottenibili
Non ho mica capito cosa vuoi fare esattamente:
2) 3) 4) Single ended in classe AB? Non sapevo si potesse fare.
4) Se inverti le fasi sui primari dovrai farlo anche sui secondari, suppongo, altrimenti ti ritrovi i segnali in controfase, quindi non si sommano ma si sottraggono.
Se vuoi provare un circuito usato da Bartolomeo Aloia sui SE: metteva il secondario del trasformatore d'uscita in serie alla resistenza di catodo della finale. Così se il primario è attraversato dalla corrente in una direzione, il secondario è attraversato dalla stessa corrente nel'altra direzione. La corrente è la stessa ma la tensione no. Il condensatore catodico in questo caso è meglio di no. E' quindi forse giunto il momento di smettere con la polarizzazione automatica provare il bias negativo sulla griglia.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Valerio79 ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto:...Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
(Phil) intendi provare a costruire un giratore e posizionarlo fra l'anodo e la resistenza anodica dello stadio pilota?
inoltre pensavo: se si usasse il primario di un trasformatore di alimentazione come induttanza da interporre fra anodo e resistenza anodica si potrebbe sfruttare il secondario per modularne l'effetto sia agendo tramite un banale potenziometro (concetto usato per modulare lo smorzamento sui woofer doppia bobina pilotati con una bobina sola) oppure come feedback per...boooo...magari riesce ad abbassare la distorsione oppure linearizza la risposta...non saprei....DOVREI PROVARE
Ma sì, averci il tempo lo farei. Il tema è separare la BF dall'alimentatore. Noi siamo abituati a pensare che la tensione arrivi dal positivo sull'anodo, ma forse anche parte del segnale presente sull'anodo viene influenzato dai filtri utilizzati per eliminare il ripple.
Quanto alla seconda parte: mi sembra lo facesse Sonus Faber quello di smorzare il Woofer creando un corto-circuito variabile sulla seconda bobina. Certo che puoi provare. E puoi provare anche delle cuffie. Se funziona puoi avere un ampli cuffie semplicemente scollegando l'alimentazione delle finali...
Vaccaboja eri partito assemblando componenti di recupero ma stai mettendo su una sessione sperimentale gigantesca...!!!
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Cambierei il mosfet e ci metterei un mpsa 42 se stai sotto 300v e naturalmente le tre resistenze vanno portate a 18k le due laterali e 33-47R quella serie...è una idea che ha il suo perche"Valerio79 ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto:...Se hai delle induttanze nelle casse e hai voglia di provare, non ti resta che scollegare gli anodi e interporre le induttanze. Magari gli stessi trasformatori recuperati, magari anche in serie, una roba truce così... Tanto chetticosta?
(Phil) intendi provare a costruire un giratore e posizionarlo fra l'anodo e la resistenza anodica dello stadio pilota?
inoltre pensavo: se si usasse il primario di un trasformatore di alimentazione come induttanza da interporre fra anodo e resistenza anodica si potrebbe sfruttare il secondario per modularne l'effetto sia agendo tramite un banale potenziometro (concetto usato per modulare lo smorzamento sui woofer doppia bobina pilotati con una bobina sola) oppure come feedback per...boooo...magari riesce ad abbassare la distorsione oppure linearizza la risposta...non saprei....DOVREI PROVARE
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Con il cap puoi andare dove vuoi con la misura in un rapporto L a c/2, mantenendo quella polarizzazione
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
<< Vaccaboja eri partito assemblando componenti di recupero ma stai mettendo su una sessione sperimentale gigantesca...!!!>>
....si! E sarà con componenti di recupero! Ho una scatola piena di trasformatori per faretti alogeni e altri di ogni genere!!
Valvolas, ok proverò con i componenti che mi hai suggerito Ma non so quando ci riuscirò...ma se nel frattempo vi è venuta voglia di sperimentare voi...
....si! E sarà con componenti di recupero! Ho una scatola piena di trasformatori per faretti alogeni e altri di ogni genere!!
Valvolas, ok proverò con i componenti che mi hai suggerito Ma non so quando ci riuscirò...ma se nel frattempo vi è venuta voglia di sperimentare voi...
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Gia fatto questa variante del giratore bjt su vcc ma non dove volete alloccarla voi
valvolas- Membro classe oro
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
PHIL MASNAGH ha scritto:Valerio79 ha scritto:chiedevo inoltre un parere vostro:
https://www.tforumhifi.com/t47469-trasformatori-di-uscita-e-diverse-configurazioni-ottenibili
Non ho mica capito cosa vuoi fare esattamente:
2) 3) 4) Single ended in classe AB? Non sapevo si potesse fare.
4) Se inverti le fasi sui primari dovrai farlo anche sui secondari, suppongo, altrimenti ti ritrovi i segnali in controfase, quindi non si sommano ma si sottraggono.
in pratica vorrei fare un finale stereo ponticellabile e renderlo mono raddoppiando la potenza apportando solo alcune modifiche circuitali. Partendo da due SE fintanto che il segnale in ingresso rimane sopra il livello 0 viene amplificato e riportato sul secondario del TU. Nel tradizionale push pull invece, se continuassimo ad aumentare il segnale in ingresso una semionda tende ad appiattirsi mentre l'altra semionda viene sempre più amplificata per poi alla fine avere due semionde da "accoppiare". Tuttavia se io ho due finali SE e collego in serie i secondari dei TU, essendo gli avvolgimenti secondari in "serie" in teoria dovrei avere una tensione doppia in uscita mentre in ingresso ho sempre e solo i miei due segnali le cui semionde non scendono mai sotto il livello 0. Quindi la mia domanda è se è fattibile una cosa del genere. In teoria mi pare di si. Si otterrebbe così un finale di potenza doppia in classe A (ma monofonico). Unico neo l’uso di 2 trasformatori anziché uno. E i SE sono belli grossi e comunque più grossi dei trasformatori PP.
Se poi continuassimo ad aumentare l’ampiezza del segnale in ingresso una semionda si appiattisce mentre l’altra continua ad aumentare e in questo caso il sistema non funzionerebbe più a meno che (punto 4) non si invertano i collegamenti del TU. Io nello schema ho invertito il primario al quale poi applico inoltre un segnale invertito, ma avrei potuto anche (a monte di tutto) invertire il secondario di uno solo dei due TU.
Mi rendo conto che a spiegarlo è complicato e poco chiaro. Ma il concetto finale è fare un PP con trasformatori SE (per quanto possa non essere conveniente, ciò che è conveniente o meno è relativo…)
Valerio79- Interessato
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Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Valerio79 ha scritto:PHIL MASNAGH ha scritto:
Non ho mica capito cosa vuoi fare esattamente:
2) 3) 4) Single ended in classe AB? Non sapevo si potesse fare.
4) Se inverti le fasi sui primari dovrai farlo anche sui secondari, suppongo, altrimenti ti ritrovi i segnali in controfase, quindi non si sommano ma si sottraggono.
in pratica vorrei fare un finale stereo ponticellabile e renderlo mono raddoppiando la potenza apportando solo alcune modifiche circuitali. Partendo da due SE fintanto che il segnale in ingresso rimane sopra il livello 0 viene amplificato e riportato sul secondario del TU. Nel tradizionale push pull invece, se continuassimo ad aumentare il segnale in ingresso una semionda tende ad appiattirsi mentre l'altra semionda viene sempre più amplificata per poi alla fine avere due semionde da "accoppiare". Tuttavia se io ho due finali SE e collego in serie i secondari dei TU, essendo gli avvolgimenti secondari in "serie" in teoria dovrei avere una tensione doppia in uscita mentre in ingresso ho sempre e solo i miei due segnali le cui semionde non scendono mai sotto il livello 0. Quindi la mia domanda è se è fattibile una cosa del genere. In teoria mi pare di si. Si otterrebbe così un finale di potenza doppia in classe A (ma monofonico). Unico neo l’uso di 2 trasformatori anziché uno. E i SE sono belli grossi e comunque più grossi dei trasformatori PP.
Se poi continuassimo ad aumentare l’ampiezza del segnale in ingresso una semionda si appiattisce mentre l’altra continua ad aumentare e in questo caso il sistema non funzionerebbe più a meno che (punto 4) non si invertano i collegamenti del TU. Io nello schema ho invertito il primario al quale poi applico inoltre un segnale invertito, ma avrei potuto anche (a monte di tutto) invertire il secondario di uno solo dei due TU.
Mi rendo conto che a spiegarlo è complicato e poco chiaro. Ma il concetto finale è fare un PP con trasformatori SE (per quanto possa non essere conveniente, ciò che è conveniente o meno è relativo…)
E' un problema che non mi sono mai posto. I single ended sono ad onda intera e classe A per costituzione. Non possono andare in classe AB perché c'è un elemento solo che gestisce l'intera onda. Questo quando la polarizzazione di griglia è tale per cui mezza onda sta sopra quel dato valore e mezza sta sotto. Se aumenti il segnale in ingresso tosi sia la mezza onda sopra che la mezza sotto, magari in modo asimmetrico, questo dipende dal punto di polarizzazione. Chiaramente se scasini la polarizzazione di griglia e la poni per esempio a zero, ma è solo un'ipotesi di scuola, vedrai amplificarsi una sola mezza sinusoide. Che questo sia conveniente non lo so, perché poi dovrai escogitare il modo per gestire queste due mezze sinusoidi, la positiva e la negativa che farai con l'altro canale, facendole fondere insieme senza distorsioni d'incrocio, senza cioè che succedano pasticci laddove una sinusoide termina e comincia l'altra, come nei push pull in classe B.
Francamente una cosa laboriosa. Magari diventa più conveniente porre in parallelo, anziché in serie, i due secondari dei TU. Non intervieni sulle polarizzazioni ma solo sui collegamenti agli AP. La tensione complessiva rimane la stessa, ma raddoppi la corrente. Nel tuo caso non può aumentare la tensione in uscita perché legata alla tensione di alimentazione. Cioè se alimenti con 12 volt un ampli, in uscita potrai avere al massimo 12 volt, ovviamente. Ecco perché nel car si usano AP a 4 ohm, e poi survoltatori se si vogliono potenze più elevate.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 14.01.12
Numero di messaggi : 986
Località : Novara
Impianto : Roba vecchia
Re: Ampli valvolare ECONOMICO con componenti di recupero
Mmmm....non ho capito.
Quello che intendevo io è che secondo me si potrebbe fare un PP usando due trasformatori SE, ognuno adibito a lavorare con una semionda.
Ma a parte questa ipotesi, cambiando idea/progetto per provare a scoprire come poter “giocare” CON I tu, la seconda ipotesi è che se in uscita a due TU SE ho un segnale ad esempio 12V picco picco ciascuno, collegandoli in serie ottengo una singola uscita di 12+12=24V ma stessa corrente. Quindi in pratica raddoppio il segnale in uscita pur lavorando con due segnali più bassi. In altri termini, per ottenere un ampio segnale di uscita (grandi potenze) potrei seguire due strade: il classico PP con un solo trasformatore e 2 valvole, ciascuna adibita ad amplificare una semionda, oppure 2 trasformatori e 2 valvole, ciascuna delle quali adibita ad amplificare entrambe le semionde (poi dipende anche dal rapporto di trasformazione…). Tutto sta in come collego i secondari: se li collego in serie raddoppio la tensione, se li collego in parallelo raddoppio la corrente. Ma come si comporta l’impedenza? Come varia? Secondo me, nel caso di 2 trasformatori con i secondari collegati in serie, raddoppio l’ampiezza del segnale, ma essendoci 2 valvole che lavorano insieme, anche se mantengo invariata l’impedenza dell’ AP raddoppiando la tensione, in realtà ciascuna valvola ho la sensazione che veda sempre la solita impedenza (vado a intuito). Diversamente nel caso di collegamento parallelo dei secondari, ciascuna valvola vede impedenza doppia, motivo per il quale, col collegamento parallelo posso dimezzare l’impedenza dell’ AP o ottenere la maggiorazione di potenza incrementando il numero di AP.
Ovviamente tutto ciò se i secondari non sono riferiti a massa…
Quello che intendevo io è che secondo me si potrebbe fare un PP usando due trasformatori SE, ognuno adibito a lavorare con una semionda.
Ma a parte questa ipotesi, cambiando idea/progetto per provare a scoprire come poter “giocare” CON I tu, la seconda ipotesi è che se in uscita a due TU SE ho un segnale ad esempio 12V picco picco ciascuno, collegandoli in serie ottengo una singola uscita di 12+12=24V ma stessa corrente. Quindi in pratica raddoppio il segnale in uscita pur lavorando con due segnali più bassi. In altri termini, per ottenere un ampio segnale di uscita (grandi potenze) potrei seguire due strade: il classico PP con un solo trasformatore e 2 valvole, ciascuna adibita ad amplificare una semionda, oppure 2 trasformatori e 2 valvole, ciascuna delle quali adibita ad amplificare entrambe le semionde (poi dipende anche dal rapporto di trasformazione…). Tutto sta in come collego i secondari: se li collego in serie raddoppio la tensione, se li collego in parallelo raddoppio la corrente. Ma come si comporta l’impedenza? Come varia? Secondo me, nel caso di 2 trasformatori con i secondari collegati in serie, raddoppio l’ampiezza del segnale, ma essendoci 2 valvole che lavorano insieme, anche se mantengo invariata l’impedenza dell’ AP raddoppiando la tensione, in realtà ciascuna valvola ho la sensazione che veda sempre la solita impedenza (vado a intuito). Diversamente nel caso di collegamento parallelo dei secondari, ciascuna valvola vede impedenza doppia, motivo per il quale, col collegamento parallelo posso dimezzare l’impedenza dell’ AP o ottenere la maggiorazione di potenza incrementando il numero di AP.
Ovviamente tutto ciò se i secondari non sono riferiti a massa…
Valerio79- Interessato
- Data d'iscrizione : 27.01.15
Numero di messaggi : 79
Provincia : viareggio
Impianto : SE 300B e 6SN7 - SE EL34 e 6211 - SE 7868 e 12AX7
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