Litfiba -Eutòpia (2016)

A quasi 5 anni di distanza da Grande Nazione (che per me è stato una mezza delusione), è uscito il nuovo album Eutòpia e, che dire: certo non è un capolavoro ma un netto passo avanti rispetto al predecessore (come qualità dei brani e arrangiamenti), e per quanto mi riguarda il loro miglior album dai tempi di Spirito.
Il disco è a tratti abbastanza pesante (riferimenti ad AC/DC e Marilyn Manson, oltre che a Terremoto), la band è rinnovata (Luca Martelli eccellente alla batteria, Franco Li Causi ex Negrita al basso, e ben 5 tastieristi - tra cui lo storico Aiazzi che suona in metà dei brani, e regala momenti davvero belli).Quel che è importante è che finalmente si sentono linee di basso (c'è persino un assolo di basso di 40 secondi, era dai tempi di 17 Re che non lo sentivamo), la batteria è finalmente fantasiosa e personale (a differenza del metronomo di Grande Nazione).
Ci sono 4 brani davvero belli (Maria Coraggio, Straniero, In Nome di Dio, Eutòpia) e degni delle cose migliori degli anni '90, uno molto buono (Intossicato), quattro brani tutto sommato carini e divertenti (Gorilla Go, L'Impossibile, Dio Del Tuono, Oltre), e una mezza cacata (Santi di Periferia).

Andando nel dettaglio

Il singolo che sta girando - L'Impossibile - non è molto rappresentativo dell'album.

I miei voti brano per brano
 
Dio del Tuono: 6+
Brano esplosivo con un testo discreto in stile Terremoto. Una Dinosauro più veloce.
 
L'impossibile: 6,5
Voto riferito alla parte musicale. La frase con l'erba non è piaciuta molto neanche a Ghigo, che ha commentato "io avrei detto: ci avete messo tutti nella merda". Musicalmente è un brano tipicamente litfibiano, belle le parti di chitarra.
 
Maria Coraggio: 7.5
Classicone degno di stare nella top 10 del duo Pelù/Renzulli. Musicalmente è un mix tra Santiago e Paname, davvero grande pezzo.
 
Santi di Periferia: 5+
Brano decisamente sottotono, però Ghigo riesce a salvare la baracca con qualche fraseggio fantasioso di chitarra, e la strofa non è malvagia neanche nel testo. Il punto più basso dell'album, evitabile.
 
Gorilla Go: 6-
Altro brano non eccelso, sorta di Maudit in tono minore. Però c'è sempre questa cura nell'arrangiamento e nei passaggi, col ritornello bello tirato che ha una sua struttura, e mette la carica. Siamo comunque sopra Tutti Buoni e Anarcoide.
 
In Nome di Dio: 7-
Credo in assoluto il brano più cattivo dei Litfiba (in molti concordiamo nel sentirci un sound molto Marilyn Manson). Sorta di Dimmi il Nome + La Preda ma ancora più cattiva e heavy. Buon testo con riferimenti all'islam estremista.
 
Straniero: 7+
Gran bella ballata. Sono quasi certo sia frutto della penna di Pelù, ma è superiore anche alle sue Fiorirà e Anche a Piedi, sia per gli interventi di Ghigo che per la linea vocale del ritornello (un ritornello molto strutturato e per nulla banale, un po' come era in Prima Guardia). Buono il testo ("Il volo dell'angelo dura un secondo, e unisce il magico alla terra/Ridisegnando sottosopra il mondo trovo spazio per me stesso")
 
Intossicato: 7+
Il brano che non ti aspetti, è un po' un mix tra Cuore di Vetro (l'incedere della strofa e l'atmosfera oscura...infatti vien da cantare "Lei è la fata...la fata dei miei sogni") e Corri/Amigo (il ritornello), anche se lo stesso ritornello ha un'apertura melodica tanto semplice quanto bella, che mi rimanda a certi pezzi prog-pop italiani anni '70 tipo E lui amava i fiori dei Metamorfosi.
 
Oltre: 6
Altro brano minore, è sostanzialmente la nuova Siamo Umani un po' più punk, con dei coretti in risposta a Pelù nel ritornello che son molto simpatici. 
 
Eutopia: 7,5
Come detto è musicalmente un mix tra Fata Morgana, Bambino e No Frontiere. Sei minuti abbondanti con Aiazzi dietro le tastiere, assoli di tastiere, basso e chitarra. Gran bel pezzo - anche questo tranquillamente da top 10 dei Litfiba post-trilogia - e ottimo testo.
 
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Voto a Ghigo: 7,5
Davvero ispirato, era da Terremoto/Spirito che non tirava fuori riff e fraseggi così incisivi. Ha 63 anni, ricordiamolo.
 
Voto a Piero: 7- (il voto è un mix tra voce e testi).
Vocalmente potrebbe essere la sua prova migliore in assoluto (post-trilogia), va su tonalità bassissime e al contempo urla su tonalità molto alte. Espressivo come non lo si sentiva da Terremoto, ma molto più tagliente e sicuro. Ha 55 anni ed è davvero sorprendente, resta un performer vocale eccezionale in Italia, in ambito rock.
I testi non sono capolavori ma mediamente (preso come album) sono secondo me superiori a quasi tutto quanto fatto nel post-Spirito (compresa carriera solista) e, a parte qualche caduta, non sfigurano davanti ai testi 1990-1995. 
 
Voto al disco: 6,5 (voto assoluto), che dopo 36 anni di carriera non è affatto male.

Da ascoltare subito

Maria Coraggio
Eutòpia
In Nome di Dio
Straniero

La recensione di Federico Guglielmi

Rispetto al canone Litfiba, si è insomma di fronte a un disco riuscito sotto ogni profilo. Sul piano tecnico, la brillante sezione ritmica composta da Luca Martelli e Franco Li Causi, l’alternanza di ben cinque tastieristi (Antonio Aiazzi, Gianluca Venier, Nicolò Fragile dei Gottard, Federico Sagona e Fabrizio Simoncioni, che sarà in organico per il tour) e le inossidabili chitarre di Ghigo funzionano a meraviglia; il songwriting coglie nel segno, al punto che tutti i dieci episodi potrebbero essere trasferiti negli album dei ’90 senza abbassarne il livello (anzi: con sostituzioni ad hoc, lo alzerebbero); i testi, genericamente definibili come “di dissenso”, presentano l’abituale mix di sloganismo, felici intuizioni poetiche, ironia e retorica, e si inseriscono come ci si aspetta nel quadro generale, così come la voce carica di enfasi di Piero. Non credo proprio di sbagliare affermando che il popolo dei fan avrebbe di sicuro gradito maggiormente un nuovo lavoro realizzato “in gruppo” con Maroccolo e Aiazzi, ma quell’opzione era più complicata da mettere in pratica e allora amen; sono però ugualmente convinto che “Eutòpia” sarà apprezzato da ogni estimatore dei Litfiba “MK II”, e che potrebbe addirittura conquistare giovani aficionados.

http://music.fanpage.it/litfiba-il-nuovo-sogno-ribelle-di-eutopia/

Sinceramente appena letto il titolo del post volevo tirare avanti, viste le ultime uscite..

Invece leggendo mi hai incuriosito, e mi hai convinto a prenderlo. Vediamo cosa hanno tirato fuori i "ragazzacci" rock.
Lo ascolto e poi scrivo qualche impressione!
(bella recensione, ho apprezzato molto la disanima brano per brano )

Come mai hai scelto Federico Guglielmi per la recensione?

CHAOSFERE ha scritto:Come mai hai scelto Federico Guglielmi per la recensione?

Perché è un nome autorevole della critica musicale italiana, che non ha risparmiato critiche ai Litfiba in passato.

Comunque sopra quel quote di Guglielmi sono tutte considerazioni mie.

Era solo per sapere, non lo conoscevo
Ho letto le tue considerazioni con molto interesse ed è piaciuta anche a me la disamina brano x brano
Un'ottimo lavoro, complimenti

Nel frattempo, qualcuno ha avuto modo di ascoltarlo? Impressioni?
Io lo farò oggi, quì fra dac e cavi nuovi c'è di molto da fare

Nel frattempo mi è cresciuta Gorilla Go, brano dal testo apparentemente stupido (parla di un gorilla in campo ma gli spettatori non se ne accorgono perché concentrati sul pallone) ma che Piero ha spiegato nei giorni scorsi, e dopo la spiegazione si è rivelato tutt'altro che stupido, anzi.
Sostanzialmente descrive un esperimento psicologico avvenuto anni fa

Aspettarsi che avvenga un evento inaspettato non aiuta ad accorgersi di eventuali altri eventi inaspettati, anzi, può peggiorare la capacità di notarli. E' questo il risultato di una ricerca condotta da Daniel Simons, psicologo dell'Università dell'Illinois, che la descrive in un articolo pubblicato sulla rivista on line ad accesso pubblico i-Perception.

Alcuni anni fa Simons e collaboratori condussero un esperimento mostrando ai soggetti testati un video in cui veniva inquadrato un gruppo di persone, alcune vestite di bianco, altre di nero, che si passavano la palla. Ai soggetti era stato chiesto di contare i passaggi di palla fra quelli in maglia bianca ignorando i passaggi fra quelli in maglia nera. 

I ricercatori scoprirono che molti dei soggetti - quasi la metà - impegnati a seguire i passaggi fra i bianchi non si accorsero del fatto che durante l'azione una persona travestita da gorilla aveva attraversato il campo. 

L'esperimento è diventato famoso come esempio di "cecità attenzionale". 

http://www.lescienze.it/news/2010/07/12/news/il_gorilla_invisibile_colpisce_ancora-555419/

I testi di Pelù saranno anche non eccelsi, ma in questo caso ha reso fruibile un qualcosa di cui non ero a conoscenza.
Anche il criticatissimo verso iniziale del singolo L'Impossibile ("Lettera ai potenti della terra", che in molti han trovato ridicolo e obsoleto) è in realtà una citazione di Bertrand Russell, ma in pochi lo sanno...

Ho avuto tempo di dargli una prima ascoltata, devo dire che si sente subito che il livello è più alto delle loro ultime uscite. Merita decisamente degli ascolti più attenti.