Confine tra hi-fi e hi-end
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
adicenter ha scritto:
Bisogna anche di evitare di cadere nel mito contrario ovvero "Bastano pochi euro per sentire ai massimi livelli".
per carità, e chi dice questo ? non mi sembra di averlo scritto oggi, però, secondo me è più facile ascoltare con buona qualità con ragionevoli spese. già con 1000 euro (e anche meno...) si possono comporre impianti dalle grandi soddisfazioni.
il tuo post suscita in me, però, una ulteriore domanda. cosa dobbiamo intendere per "sentire ai massimi livelli" ?
io penso che non esista un massimo livello.
@Ternil: di solito alle fiere del genere difficilmente si riesce ad ascoltare come si deve, per cui io non trarrei conclusioni da queste esperienze (in un senso o in un altro).
tra l'altro, è successo qualche volta in passato che case definite "hi-end" abbiano semplicemente rimarcato prodotti provenienti da "semplici" produttori, limitandosi a cambiare il case e un paio di connettori e, magia (esoterismo ), il prezzo è schizzato in alto.
Saetta McQueen- Membro di riguardo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Saetta McQueen ha scritto:adicenter ha scritto:
Bisogna anche di evitare di cadere nel mito contrario ovvero "Bastano pochi euro per sentire ai massimi livelli".
per carità, e chi dice questo ? non mi sembra di averlo scritto
il tuo post suscita in me, però, una ulteriore domanda. cosa dobbiamo intendere per "sentire ai massimi livelli" ?
@Ternil: di solito alle fiere del genere difficilmente si riesce ad ascoltare come si deve, per cui io non trarrei conclusioni da queste esperienze (in un senso o in un altro).
Come ho già scritto per me è del tutto soggettivo quindi un suono riprodotto che attraverso le orecchie ti apre il cuore, un calibrato equilibrio tra "informazioni" e "suadenza", perdona i termini molto poco audiophile ma non li trovo adatti a esprimere la mia personale idea.
Volendo ragionare per esclusione ad esempio per me T-amp+Indiana Line sono un buon livello non un massimo livello, Audio Note è un massimo livello. Ma questo è appunto quello che credo io e forse solo io.
adicenter- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
adicenter ha scritto: Ma questo è appunto quello che credo io e forse solo io.
No, non sei solo tu.
Ho un amico "fesso" che ha una coppia pre-finale da 15 mila euro.
Non naviga nell'oro, se li è tutti sudati quei pre e finale.
Ed è talmente fesso che spende pure soldi in cavi, se occorre.
Ha una cultura musicale sterminata, e un orecchio sopraffino.
L'importante è non giudicare, ma ascoltare, ascoltare e ascoltare.
E in ogni hobby, chi si accontenta, gode.
Ma chi sperimenta, gode ancora di più
albamaiuscola- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
capisco cosa intendi adicenter
beh, nella sostanza però mi pare che fino ad ora concordiamo sul fatto che non c'è un confine tra hi-fi e hi-end. sbaglio ?
@ albamaiuscola: per sperimentare non serve però spendere 10.000 euro. concordi ?
beh, nella sostanza però mi pare che fino ad ora concordiamo sul fatto che non c'è un confine tra hi-fi e hi-end. sbaglio ?
@ albamaiuscola: per sperimentare non serve però spendere 10.000 euro. concordi ?
Saetta McQueen- Membro di riguardo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Saetta McQueen ha scritto:
@Ternil: di solito alle fiere del genere difficilmente si riesce ad ascoltare come si deve, per cui io non trarrei conclusioni da queste esperienze (in un senso o in un altro).
tra l'altro, è successo qualche volta in passato che case definite "hi-end" abbiano semplicemente rimarcato prodotti provenienti da "semplici" produttori, limitandosi a cambiare il case e un paio di connettori e, magia (esoterismo ), il prezzo è schizzato in alto.
Le mie esperienze non sono senza dubbio state solo quelle in fiera, ma confrontando fra la fiera e quel che ho sentito in giro... è vero c'è poco hi-end, ma c'è a 1000€ , a 10000€ a 100000€... Non è una questione di prezzi ma di emozioni. Poi le truffe ci sono ovunque, in ogni campo.
Ternil- Membro di riguardo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
albamaiuscola ha scritto:adicenter ha scritto: Ma questo è appunto quello che credo io e forse solo io.
L'importante è non giudicare, ma ascoltare, ascoltare e ascoltare.
E in ogni hobby, chi si accontenta, gode.
Ma chi sperimenta, gode ancora di più
Esattamente, ascoltare senza pregiudizi e "ascoltare" il prossimo in luogo di giudicarlo.
Quello che agli occhi dei più appare una follia spesso è una patologia della psiche,
altre volte è opera di genio o bellezza allo stato puro.
It depends.
Mi viene in mente questo soggetto qui:
Ultima modifica di adicenter il 20th Novembre 2010, 17:55 - modificato 1 volta.
adicenter- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Saetta McQueen ha scritto:capisco cosa intendi adicenter
beh, nella sostanza però mi pare che fino ad ora concordiamo sul fatto che non c'è un confine tra hi-fi e hi-end. sbaglio ?
Penso di si, io non amo classificazioni e categorie in ogni campo, figuriamoci in questo che così incerto.
Anche se quello che l'ortodossia considera HiEnd è più un modo di procedere verso un fine che una categoria di oggetti dalle caratteristiche ben precise e mi pare che il fondamento sia qualcosa del tipo " senza preoccuparsi del valore in denaro" il che taglierebbe alla radice tutta una serie di considerazioni.
adicenter- Membro classe argento
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Impianto : Si
Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Il confine tra hi fi e hi end è la spazzolatura dell'alluminio.
daniele- Membro classe bronzo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
daniele ha scritto:Il confine tra hi fi e hi end è la spazzolatura dell'alluminio.
Si e poi? "È tutto un magna magna" o "Ci prendono per i fondelli"?
adicenter- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
daniele ha scritto:Il confine tra hi fi e hi end è la spazzolatura dell'alluminio.
allora il mio Rotel è hi-end
Saetta McQueen- Membro di riguardo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Distinzione fra hi-fi ed high end? Si parla del sesso degli angeli...
Dovessi comunque dare la mia personalissima interpretazione, definirei
1) Hi-fi: un impianto che suona bene;
2) High end: un impianto che ti affascina, che ha qualcosa di magico nel riproporre la musica.
Trattasi quindi di distinzione molto soggettiva, perché quel che affascina me non è detto che abbia lo stesso effetto su un altro (e viceversa). Mentre spesso penso che venga fatta una distinzione pseudo oggettiva (cioé "dicasi high end se il prezzo è superiore ad una soglia limite" ).
P.s., OT:
Dovessi comunque dare la mia personalissima interpretazione, definirei
1) Hi-fi: un impianto che suona bene;
2) High end: un impianto che ti affascina, che ha qualcosa di magico nel riproporre la musica.
Trattasi quindi di distinzione molto soggettiva, perché quel che affascina me non è detto che abbia lo stesso effetto su un altro (e viceversa). Mentre spesso penso che venga fatta una distinzione pseudo oggettiva (cioé "dicasi high end se il prezzo è superiore ad una soglia limite" ).
P.s., OT:
Quelle 379.000 Lit sono corrispondenti a 1.846 € odierni.Ivan ha scritto:Dai ad un giretto negli anni '70 non ci rinuncio mai
Lenco L75
Shure M75
Epicure MT1
Luxman L30
a soli 379.000 lire! Offerta "Fine del mondo"
Tratto da un numero di Linus del 1975
pallapippo- Membro classe oro
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Impianto :- Spoiler:
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cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Allora da quel che so... "si dice" Hi-End :
1) qualcosa non prodotto da grandi marchi di carattere industriale... L'Hi end deve avere sempre un che di artigianale, di bottega...
2) tutto quello che è Hi end deve pesare molti Kg... non sia mai che ti compri un ampli che pesi meno di 20 Kg...
3) tutto quello che è Hi end costa molto.
4) In tutto quello che è Hi end per avere un minimo di miglioramento nelle prestazioni, si deve sborsare almeno il doppio di quello che avevi speso prima.
Però... e qui sono serio.... ci sono cose Hi end che suonano divinamente !!!
1) qualcosa non prodotto da grandi marchi di carattere industriale... L'Hi end deve avere sempre un che di artigianale, di bottega...
2) tutto quello che è Hi end deve pesare molti Kg... non sia mai che ti compri un ampli che pesi meno di 20 Kg...
3) tutto quello che è Hi end costa molto.
4) In tutto quello che è Hi end per avere un minimo di miglioramento nelle prestazioni, si deve sborsare almeno il doppio di quello che avevi speso prima.
Però... e qui sono serio.... ci sono cose Hi end che suonano divinamente !!!
fannaru- Membro di riguardo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
adicenter ha scritto:daniele ha scritto:Il confine tra hi fi e hi end è la spazzolatura dell'alluminio.
Si e poi? "È tutto un magna magna" o "Ci prendono per i fondelli"?
Ahhhh Marco... non c'è più la mezza stagione
albamaiuscola- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
albamaiuscola ha scritto:adicenter ha scritto:daniele ha scritto:Il confine tra hi fi e hi end è la spazzolatura dell'alluminio.
Si e poi? "È tutto un magna magna" o "Ci prendono per i fondelli"?
Ahhhh Marco... non c'è più la mezza stagione
È questa maledetta Spectre dell'audio che ci impone cosa fare.
adicenter- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Due definizioni da wikipedia, a scelta:
Hi End
Si definisce Hi-end o High-end la fascia "alta" del mercato dei prodotti audio (lettore CD, amplificatore, diffusori acustici e quant'altro necessita in una catena di riproduzione audio), cioè quella che tratta il miglior prodotto tecnicamente possibile in un dato momento. Ne consegue che anche il costo di questi oggetti sarà elevato, proporzionato alla qualità del bene.
L'obiettivo del costruttore è tentare di ottenere le massime prestazioni in quel momento possibili, utilizzando quanto di meglio offre la tecnologia, indipendentemente dal costo.
In questa nicchia di mercato operano costruttori con filosofie anche molto diverse, dalla produzione artigianale in piccolissima serie fatta interamente a mano, utilizzando materiali inusuali a volte innovativi, alla produzione in serie limitata e magari numerata. In tutti i casi, i costi finali risultano molto elevati. Il grado di affidabilità di queste apparecchiature viene però considerato tale che alcuni costruttori le garantiscono a vita. In questo mercato di nicchia operano anche innumerevoli piccole aziende fornitrici di un'ampia gamma di accessori di complemento agli impianti audio, dai tavoli di supporto per gli apparecchi ai distanziali per i diffusori acustici ecc..
L'utilizzatore di apparecchiature Hi-end è solitamente un audiofilo, una persona che sente la necessità di avere la più assoluta qualità del prodotto o che desidera avere il meglio di quanto disponibile sul mercato.
In questa categoria, non rientrano solo i manufatti, ma possono rientrarvi (non necessariamente combinati fra loro) anche il design, l'arte, la tecnica, i materiali costruttivi, nonché le opere dell'ingegno.
Originariamente identificava un settore di mercato in cui operavano produttori di sistemi per la riproduzione audio allo stato dell'arte. Considerata espressione massima dell'Hi-Fi, si differenzia da questa principalmente per non avere particolari vincoli di costo nel progetto e ingegnerizzazione dell'apparecchiatura.
Feticismo
In etnologia si definisce feticismo una forma di religiosità primitiva che prevede l'adorazione di feticci, ovvero di oggetti - spesso manufatti antropomorfi o zoomorfi - ritenuti dotati di poteri magici.
Nel XIX secolo Karl Marx introdusse il concetto di feticismo della merce come importante componente del capitalismo. Tale concetto è ancora oggi centrale nel marxismo.
In seguito Sigmund Freud usò il termine feticismo per descrivere una forma di parafilia dove la meta del desiderio è un oggetto inanimato o una parte specifica della persona; vedi feticismo (sessualità).
Hi End
Si definisce Hi-end o High-end la fascia "alta" del mercato dei prodotti audio (lettore CD, amplificatore, diffusori acustici e quant'altro necessita in una catena di riproduzione audio), cioè quella che tratta il miglior prodotto tecnicamente possibile in un dato momento. Ne consegue che anche il costo di questi oggetti sarà elevato, proporzionato alla qualità del bene.
L'obiettivo del costruttore è tentare di ottenere le massime prestazioni in quel momento possibili, utilizzando quanto di meglio offre la tecnologia, indipendentemente dal costo.
In questa nicchia di mercato operano costruttori con filosofie anche molto diverse, dalla produzione artigianale in piccolissima serie fatta interamente a mano, utilizzando materiali inusuali a volte innovativi, alla produzione in serie limitata e magari numerata. In tutti i casi, i costi finali risultano molto elevati. Il grado di affidabilità di queste apparecchiature viene però considerato tale che alcuni costruttori le garantiscono a vita. In questo mercato di nicchia operano anche innumerevoli piccole aziende fornitrici di un'ampia gamma di accessori di complemento agli impianti audio, dai tavoli di supporto per gli apparecchi ai distanziali per i diffusori acustici ecc..
L'utilizzatore di apparecchiature Hi-end è solitamente un audiofilo, una persona che sente la necessità di avere la più assoluta qualità del prodotto o che desidera avere il meglio di quanto disponibile sul mercato.
In questa categoria, non rientrano solo i manufatti, ma possono rientrarvi (non necessariamente combinati fra loro) anche il design, l'arte, la tecnica, i materiali costruttivi, nonché le opere dell'ingegno.
Originariamente identificava un settore di mercato in cui operavano produttori di sistemi per la riproduzione audio allo stato dell'arte. Considerata espressione massima dell'Hi-Fi, si differenzia da questa principalmente per non avere particolari vincoli di costo nel progetto e ingegnerizzazione dell'apparecchiatura.
Feticismo
In etnologia si definisce feticismo una forma di religiosità primitiva che prevede l'adorazione di feticci, ovvero di oggetti - spesso manufatti antropomorfi o zoomorfi - ritenuti dotati di poteri magici.
Nel XIX secolo Karl Marx introdusse il concetto di feticismo della merce come importante componente del capitalismo. Tale concetto è ancora oggi centrale nel marxismo.
In seguito Sigmund Freud usò il termine feticismo per descrivere una forma di parafilia dove la meta del desiderio è un oggetto inanimato o una parte specifica della persona; vedi feticismo (sessualità).
adicenter- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
adicenter ha scritto:Due definizioni da wikipedia, a scelta:
Hi End
Si definisce Hi-end o High-end la fascia "alta" del mercato dei prodotti audio (lettore CD, amplificatore, diffusori acustici e quant'altro necessita in una catena di riproduzione audio), cioè quella che tratta il miglior prodotto tecnicamente possibile in un dato momento. Ne consegue che anche il costo di questi oggetti sarà elevato, proporzionato alla qualità del bene.
L'obiettivo del costruttore è tentare di ottenere le massime prestazioni in quel momento possibili, utilizzando quanto di meglio offre la tecnologia, indipendentemente dal costo.
In questa nicchia di mercato operano costruttori con filosofie anche molto diverse, dalla produzione artigianale in piccolissima serie fatta interamente a mano, utilizzando materiali inusuali a volte innovativi, alla produzione in serie limitata e magari numerata. In tutti i casi, i costi finali risultano molto elevati. Il grado di affidabilità di queste apparecchiature viene però considerato tale che alcuni costruttori le garantiscono a vita. In questo mercato di nicchia operano anche innumerevoli piccole aziende fornitrici di un'ampia gamma di accessori di complemento agli impianti audio, dai tavoli di supporto per gli apparecchi ai distanziali per i diffusori acustici ecc..
L'utilizzatore di apparecchiature Hi-end è solitamente un audiofilo, una persona che sente la necessità di avere la più assoluta qualità del prodotto o che desidera avere il meglio di quanto disponibile sul mercato.
In questa categoria, non rientrano solo i manufatti, ma possono rientrarvi (non necessariamente combinati fra loro) anche il design, l'arte, la tecnica, i materiali costruttivi, nonché le opere dell'ingegno.
Originariamente identificava un settore di mercato in cui operavano produttori di sistemi per la riproduzione audio allo stato dell'arte. Considerata espressione massima dell'Hi-Fi, si differenzia da questa principalmente per non avere particolari vincoli di costo nel progetto e ingegnerizzazione dell'apparecchiatura.
Feticismo
In etnologia si definisce feticismo una forma di religiosità primitiva che prevede l'adorazione di feticci, ovvero di oggetti - spesso manufatti antropomorfi o zoomorfi - ritenuti dotati di poteri magici.
Nel XIX secolo Karl Marx introdusse il concetto di feticismo della merce come importante componente del capitalismo. Tale concetto è ancora oggi centrale nel marxismo.
In seguito Sigmund Freud usò il termine feticismo per descrivere una forma di parafilia dove la meta del desiderio è un oggetto inanimato o una parte specifica della persona; vedi feticismo (sessualità).
Ciao a tutti....a tale proposito segnalo una interessante lettura su FDS di questo mese.
L'articolo parla delle promesse mancate dell'hi-end ...è a firma di narti e si intitola l'audiota!
Da non perdere !
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Questo della critica ai "fessi" dell'hiend è comunque un fenomeno tutto particolare.
Serve qualcuno per ricordarci che "l'impianto serve teoricamente per ascoltare musica"?
Non credo proprio.
È questa saccenza nel giudicare le scelte altrui che non sopporto.
Specie se tali scelte sono chiaramente motivate.
Dietro c'è anche il gusto per il design, per l'oggetto esclusivo, e si, per un ascolto senza dubbio di qualità.
Il che, se vogliamo proprio essere chiari, lo ricerca anche il saggio "affordable-audiofilo", che altrimenti ascolterebbe un compattone da 100 euro (anche quello è definibile "impianto" e anche quello serve per ascoltare la musica).
Solo che lui ritiene anche di poter fissare il limite di quanto è saggio spendere.
Fenomeno tutto particolare quello dell' "affordable-audiofilo", che non vive e lascia vivere, ma deve puntualmente giudicare le (motivate e coscienti) scelte dell'altro.
Fenomeno tutto particolare, perché non mi risulta che nessuno, in un forum di orologeria, faccia il figo vantandosi che il suo Swatch segna l'ora con la stessa precisione di un IWC Portoghese.
Lo sanno tutti che non è quello il metro di paragone.
Chi lo facesse, sarebbe palesemente additato (e a ben ragione) come lo scemo del villaggio.
Nel nostro caso, oltre sommenzionati parametri di scelta di un componente, vi sono differenze talmente palesi in termini di qualità di riproduzione del supporto, che continuo a chiedermi il perché di queste discussioni...
Serve qualcuno per ricordarci che "l'impianto serve teoricamente per ascoltare musica"?
Non credo proprio.
È questa saccenza nel giudicare le scelte altrui che non sopporto.
Specie se tali scelte sono chiaramente motivate.
Dietro c'è anche il gusto per il design, per l'oggetto esclusivo, e si, per un ascolto senza dubbio di qualità.
Il che, se vogliamo proprio essere chiari, lo ricerca anche il saggio "affordable-audiofilo", che altrimenti ascolterebbe un compattone da 100 euro (anche quello è definibile "impianto" e anche quello serve per ascoltare la musica).
Solo che lui ritiene anche di poter fissare il limite di quanto è saggio spendere.
Fenomeno tutto particolare quello dell' "affordable-audiofilo", che non vive e lascia vivere, ma deve puntualmente giudicare le (motivate e coscienti) scelte dell'altro.
Fenomeno tutto particolare, perché non mi risulta che nessuno, in un forum di orologeria, faccia il figo vantandosi che il suo Swatch segna l'ora con la stessa precisione di un IWC Portoghese.
Lo sanno tutti che non è quello il metro di paragone.
Chi lo facesse, sarebbe palesemente additato (e a ben ragione) come lo scemo del villaggio.
Nel nostro caso, oltre sommenzionati parametri di scelta di un componente, vi sono differenze talmente palesi in termini di qualità di riproduzione del supporto, che continuo a chiedermi il perché di queste discussioni...
albamaiuscola- Membro classe argento
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
albamaiuscola ha scritto:Questo della critica ai "fessi" dell'hiend è comunque un fenomeno tutto particolare.
Serve qualcuno per ricordarci che "l'impianto serve teoricamente per ascoltare musica"?
Non credo proprio.
È questa saccenza nel giudicare le scelte altrui che non sopporto.
Specie se tali scelte sono chiaramente motivate.
Dietro c'è anche il gusto per il design, per l'oggetto esclusivo, e si, per un ascolto senza dubbio di qualità.
Il che, se vogliamo proprio essere chiari, lo ricerca anche il saggio "affordable-audiofilo", che altrimenti ascolterebbe un compattone da 100 euro (anche quello è definibile "impianto" e anche quello serve per ascoltare la musica).
Solo che lui ritiene anche di poter fissare il limite di quanto è saggio spendere.
Fenomeno tutto particolare quello dell' "affordable-audiofilo", che non vive e lascia vivere, ma deve puntualmente giudicare le (motivate e coscienti) scelte dell'altro.
Fenomeno tutto particolare, perché non mi risulta che nessuno, in un forum di orologeria, faccia il figo vantandosi che il suo Swatch segna l'ora con la stessa precisione di un IWC Portoghese.
Lo sanno tutti che non è quello il metro di paragone.
Chi lo facesse, sarebbe palesemente additato (e a ben ragione) come lo scemo del villaggio.
Nel nostro caso, oltre sommenzionati parametri di scelta di un componente, vi sono differenze talmente palesi in termini di qualità di riproduzione del supporto, che continuo a chiedermi il perché di queste discussioni...
Ciao Alberto,
perdonami ma non riesco proprio a condividere il tuo ragionamento.
Il paragone con gli orologi, oggetti che si acquistano per l'estetica, le peculiarità costruttive ...e sono in pratica oggetti di collezione non centra nulla con l'Hi-fi in generale e l'Hi-end in particolare.
L'Hi-end deve essere valutata in via principale per le prestazioni soniche ...e poi viene il resto...come una macchina da corsa prima è valutata per le prestazioni e poi per l'estetica.
Nel nostro caso le differenze talmente palesi di ascolto tra prodotti economici e super costosi non sempre ci sono e in molti casi è vero il contrario.... questo perché l'hi-end è in buona parte una tirata per il culo per fessacchiotti.
Questo non vuol certo dire che nel mio impianto principale sostituirei le mie Utopia (che hanno certamente velleità Hi-end) con delle Moscade o il mio Mcintosh (che è un integrato di fascia media/economica) con una Sure... ci sono prodotti di fascia alta che, purtroppo, bisogna spendere se proprio uno ci tiene ad arrivare a tali prestazioni!
Ad esempio la mia amata accoppiata economica DCS (economica per il loro catalogo) Lettore Puccini + Uclock sono per me € 20.000 ben spesi ..... al massimo ti invidierei perchè al momento non me li posso permettere
Ci sono però esempi diversi con cifre esose spese per spessi frontali di alluminio o trombe enormi e grandissime prese per il culo. Che poi uno si voglia beare di nomi altisonanti (e avere un impianto mediocre) per dimostrare di averlo più duro...beh sono problemi suoi..ma parlando tra amici è difficile non deriderlo
...a questo non bisogna dimenticare che con il Diy poi ci si diverte e si ottengono risultati significativi: ad esempio il mio finale con i Termaltrack, pur essendo molto più brutto esteticamente, ha raggiunto prestazioni degne del mio integrato Mac configurato come finale puro ...ma ho speso solo € 900 in componenti
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
stavo per rispondere in modo sostanzialmente simile a te Stentor.
quoto totalmente il tuo intervento.
quoto totalmente il tuo intervento.
Saetta McQueen- Membro di riguardo
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Appurato che il prezzo non fa la qualità dell'oggetto, però bisogna pure dire che nessuno ti regala niente. E' impossibile pretendere un qualcosa realizzato con il meglio della componentistica sul mercato, al costo di un T - Amp non bisogna poi dimenticare che al prezzo dei componenti si aggiungono ovviamente tutti gli altri costi aziendali.
Certo se sei un genio dell'elettronica, ti ci metti e forse sei capace di costruirti le cose da solo.... come credo abbiamo poi iniziato tutti i grandi...tipo Mark Levinson o Nelson Pass.
Comunque ritornando a noi, credo che come sempre bisogna saper ascoltare, anche nell' Hi end ci sono cose che costano di meno e suonano meglio. Per esempio ci sono marchi come la Gamut o la Bryston o anche l'italiana Audio Flight che danno filo da torcere anche ai più altisonanti e costosi marchi.
Se poi qualcosa l'hai ascoltato e ti è piaciuto... la regola n° 1 è comprare nell'usato aspettando anche qualche anno... con un pò di pazienza si trova (sopratutto all'estero) anche ad 1/3 del prezzo iniziale
Certo se sei un genio dell'elettronica, ti ci metti e forse sei capace di costruirti le cose da solo.... come credo abbiamo poi iniziato tutti i grandi...tipo Mark Levinson o Nelson Pass.
Comunque ritornando a noi, credo che come sempre bisogna saper ascoltare, anche nell' Hi end ci sono cose che costano di meno e suonano meglio. Per esempio ci sono marchi come la Gamut o la Bryston o anche l'italiana Audio Flight che danno filo da torcere anche ai più altisonanti e costosi marchi.
Se poi qualcosa l'hai ascoltato e ti è piaciuto... la regola n° 1 è comprare nell'usato aspettando anche qualche anno... con un pò di pazienza si trova (sopratutto all'estero) anche ad 1/3 del prezzo iniziale
fannaru- Membro di riguardo
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Impianto : Ampli: Ensemble Evocco - Passione , sorgente: Esoteric DV50S, diffusori: Merlin TSM MME, cavi segnale: Xindak FA Gold, cavi potenza: Cardas Golden Reference.
Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Stentor ha scritto:
Il paragone con gli orologi, oggetti che si acquistano per l'estetica, le peculiarità costruttive ...e sono in pratica oggetti di collezione non centra nulla con l'Hi-fi in generale e l'Hi-end in particolare.
A mio vedere è esattamente la medesima cosa. Solo che in più, nella maggior parte dei casi, un impianto hiend suona meglio di uno economico.
E mi permetto ancora di ripetere
albamaiuscola ha scritto:
Serve qualcuno per ricordarci che "l'impianto serve teoricamente per ascoltare musica"?
Non credo proprio.
In fondo è questo il succo del discorso. Perchè, puntuali, sempre sti thread?
Ne spunterà uno al mese... proprio non lo capisco... Non si è d'accordo con i fessi dell'hiend (o dei cavi)?
e lasciamoli stare, sti fessi...
albamaiuscola- Membro classe argento
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Numero di messaggi : 2505
Località : x
Impianto : x
Re: Confine tra hi-fi e hi-end
albamaiuscola ha scritto:
A mio vedere è esattamente la medesima cosa. Solo che in più, nella maggior parte dei casi, un impianto hiend suona meglio di uno economico.
e alla fine si ritorna sempre lì. l'hi-end costa molto e suona meglio, l'hi-fi costa meno e suona peggio. non mi convince e non sono d'accordo.
albamaiuscola ha scritto:
Ne spunterà uno al mese... proprio non lo capisco... Non si è d'accordo con i fessi dell'hiend (o dei cavi)?
e lasciamoli stare, sti fessi...
non ho aperto la discussione per dare dei fessi a chi compra roba hi-end (che ancora non si è capito cos'è...) ma per sentire il vostro parere. poi, senza offesa, se ti porta fastidio che si discuta di queste cose o semplicemente non gradisci la discussione puoi semplicemente decidere di non partecipare, come faccio io quando una discussione non la gradisco, non è obbligatorio postare in ogni nuovo topic aperto nel forum
Saetta McQueen- Membro di riguardo
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Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Saetta McQueen ha scritto:
e alla fine si ritorna sempre lì. l'hi-end costa molto e suona meglio, l'hi-fi costa meno e suona peggio. non mi convince e non sono d'accordo.
Ch piaccia o meno, il più delle volte è così. Non dimentichiamoci che occorre anche "saper" ascoltare.
I (pochi) possessori di impianti davvero hiend (leggi, roba a quattro, e uno a cinque zeri) che conosco, sono signori non proprio di primo pelo, con una cultura musicale sterminata (sterminata), con un esperienza decennale in campo hifi, che ne hano davvero ascoltate di tutti i tipi.
Che sanno assemblare un impianto.
Perchè, ad un certo punto, spero sia chiaro, si passa da "ascoltare la musica" ad "ascoltare l'impianto".
Che questa sia una deviazione feticistica non ci piove. Ma che abbia il suo perchè, neppure.
Inoltre, come ha giustamente precisato Fannaru più sopra, nessuno ti regala nulla. A me, personalmente , non convince che un ampli da 50 euro suoni come uno da 2000. Eppure c'è fior fior di gente che lo sostiene.
Saetta McQueen ha scritto:
non ho aperto la discussione per dare dei fessi a chi compra roba hi-end (che ancora non si è capito cos'è...)
Mi pare che un pò di post sopra una definizione accettabile sia stata data:
adicenter ha scritto:
Hi End
Si definisce Hi-end o High-end la fascia "alta" del mercato dei prodotti audio (lettore CD, amplificatore, diffusori acustici e quant'altro necessita in una catena di riproduzione audio), cioè quella che tratta il miglior prodotto tecnicamente possibile in un dato momento. Ne consegue che anche il costo di questi oggetti sarà elevato, proporzionato alla qualità del bene.
L'obiettivo del costruttore è tentare di ottenere le massime prestazioni in quel momento possibili, utilizzando quanto di meglio offre la tecnologia, indipendentemente dal costo.
In questa nicchia di mercato operano costruttori con filosofie anche molto diverse, dalla produzione artigianale in piccolissima serie fatta interamente a mano, utilizzando materiali inusuali a volte innovativi, alla produzione in serie limitata e magari numerata. In tutti i casi, i costi finali risultano molto elevati. Il grado di affidabilità di queste apparecchiature viene però considerato tale che alcuni costruttori le garantiscono a vita. In questo mercato di nicchia operano anche innumerevoli piccole aziende fornitrici di un'ampia gamma di accessori di complemento agli impianti audio, dai tavoli di supporto per gli apparecchi ai distanziali per i diffusori acustici ecc..
L'utilizzatore di apparecchiature Hi-end è solitamente un audiofilo, una persona che sente la necessità di avere la più assoluta qualità del prodotto o che desidera avere il meglio di quanto disponibile sul mercato.
In questa categoria, non rientrano solo i manufatti, ma possono rientrarvi (non necessariamente combinati fra loro) anche il design, l'arte, la tecnica, i materiali costruttivi, nonché le opere dell'ingegno.
Originariamente identificava un settore di mercato in cui operavano produttori di sistemi per la riproduzione audio allo stato dell'arte. Considerata espressione massima dell'Hi-Fi, si differenzia da questa principalmente per non avere particolari vincoli di costo nel progetto e ingegnerizzazione dell'apparecchiatura.
Ritengo i punti in grassetto abbastanza esplicativi, e condivisibili.
albamaiuscola- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 02.12.08
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
Quello è il primo caso di confine tra hi-fi e hi-end nello specifico hi-end of the worldpallapippo ha scritto:Quelle 379.000 Lit sono corrispondenti a 1.846 € odierni.
Ho la sensazione che sia una mera classificazione commerciale, creata da una parte per contrastare il continuo svuotamento del termine hi-fi sempre di più usato nei megastore, nelle catene della grande distribuzione o nei negozi di elettrodomestici e dall'altro per creare un'offerta di nicchia.
Ivan- Giovane Saggio del Forum
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Re: Confine tra hi-fi e hi-end
albamaiuscola ha scritto:... Non si è d'accordo con i fessi dell'hiend (o dei cavi)?
e lasciamoli stare, sti fessi...
Ciao Alba,
solo per precisare io sono convinto che i cavi siano utili per ottimizzare un impianto...costano una follia per il loro contenuto .....ma servono
Stentor- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 12.07.10
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