La musica va sulle nuvole
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Patrick
nd1967
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La musica va sulle nuvole
Già a me non piace particolarmente la musica liquida (mi piacciono le custodie da tenere in mano.. ancora più i vinili e le loro custodie giganti), ma qui si dice che addirittura la mia musica sarà "altrove".
Voi cosa ne pensate?
P.S. so già che il futuro sarà il "cloud"... per tante cose.
Io uso Gmail solo in remoto (non scarico mai la posta)... eppure...
dal link
http://www.repubblica.it/tecnologia/2010/12/21/news/mspot-10434730/
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Mp3 e hard-disk addio
La musica va sulle nuvole
Mentre Apple e Google si organizzano per offrire canzoni ovunque e su ogni dispositivo, alcuni servizi indipendenti permettono di portare il proprio catalogo "on the cloud". E' il futuro dell'intrattenimento musicale
di IVAN FULCO
"IMMAGINA la musica di iTunes sulle nuvole" recita la tagline. Come dire, tutta la propria musica digitale salvata su un server remoto e accessibile in qualsiasi momento da un computer o da uno smartphone, a condizione di essere connessi in Rete. La promessa sembra firmata Apple, ma anche Google, entrambe impegnate in questi mesi in progetti volti a slegare la fruizione di musica dal binomio mp3-hard disk. In realtà si tratta di un progetto "trasversale", per iPhone e Android, chiamato mSpot.
Disponibile anche in Italia, mSpot richiede una semplice configurazione in tre passi. È sufficiente installare il software sul proprio computer (PC o Mac), selezionare le cartelle iTunes da sincronizzare, poi attendere il caricamento sul server. Al termine, il proprio archivio musicale sarà accessibile in tempo reale via browser, oppure da un dispositivo iOS o Android, per l'ascolto in streaming via rete Wi-Fi o 3G. In alternativa, i brani possono essere scaricati in locale su smartphone.
Offerta e qualità. Nella sua formula base, mSpot offre 2 GB di spazio gratuito, sufficienti per circa 800 brani. Il piano con abbonamento amplia invece le dimensioni a 40 GB, al costo di circa tre euro mensili. Le applicazioni per iPhone e Android, disponibili per accedere alla musica "on the cloud", offrono tutte le funzionalità chiave dei riproduttori musicali nativi. La qualità dell'audio varia invece in base alle condizioni della rete. Provata con connessione Wi-Fi, la versione iPhone garantisce un'ottima esperienza d'ascolto, mentre su rete 3G la qualità dei brani cala decisamente, mentre aumentano i tempi di accesso.
mSpot non è una novità dell'ultim'ora. Il servizio era già operativo da giugno, per l'ascolto della musica via browser o su piattaforma Android. Solo pochi giorni fa, tuttavia, la società californiana ha pubblicato la sua applicazione anche per iPhone, assicurandosi così la copertura di oltre il 50% del mercato degli smartphone negli Stati Uniti.
In attesa di Apple. mSpot è solo l'avanguardia tecnologica di una rivoluzione che sta coinvolgendo molti altri competitor. In prima linea, nonostante manchi ancora un annuncio ufficiale, proprio Apple, che da tempo pianificherebbe di esportare le librerie musicali di iTunes sui propri server Internet. Secondo gli analisti, a questo progetto sarebbero orientati due recenti investimenti di Cupertino. Primo, l'acquisto della startup Lala, un servizio per lo streaming musicale rilevato un anno fa e chiuso nel giugno 2010, presumibilmente per sfruttare internamente il suo know-how. Secondo, la costruzione dell'immensa server farm del North Carolina: una piccola città tecnologica che potrebbe diventare operativa già in queste settimane, costata ad Apple circa un miliardo di dollari.
Nuvole creative. Gli investimenti miliardari di Apple non hanno tagliato fuori gli altri operatori, che stanno cercando di accedere al mercato proponendo soluzioni originali. Tra i diretti concorrenti di mSpot c'è MeCanto, un servizio che permette di caricare "on the cloud" la propria musica senza limiti di spazio. Il progetto ha tuttavia alcuni limiti tecnologici, come la compatibilità del client con la sola piattaforma PC o l'impossibilità di eseguire lo streaming verso iPhone a computer spento.
Il competitor più rilevante rimane in questo senso Spotify, un servizio a canone mensile per ascoltare la musica in streaming, selezionandola da un archivio di circa 10 milioni di brani. Un'idea che annulla il concetto di "libreria personale", per creare un unico enorme database a cui tutti possano attingere. Per ragioni di traffico e legali, il servizio è però operativo solo in sette paesi europei, Italia esclusa. Nel nostro paese è invece disponibile Grooveshark, un sito che propone un modello di streaming simile a quello di Spotify, ma che non eguaglia la qualità audio e dell'interfaccia del suo concorrente.
Condivisione privata. Libox, applicazione israeliana attiva dal giugno scorso, è stata invece la prima realtà a proporre il concetto di "condivisione privata in rete sociale". Dopo aver avviato il client sul proprio computer, il servizio permette di inserire nel proprio box qualsiasi contenuto multimediale, scegliendo con chi condividerlo nella propria rete di amici. In questo modo, musica e video possono essere riprodotti in streaming su PC, Mac o smartphone, a condizione che il computer "sorgente" sia operativo e connesso in Rete.
Un espediente tecnologico sfruttato anche da altre applicazioni, seppure in forma semplificata. Zumocast, ad esempio, permette solo lo streaming privato, dal proprio computer verso iPhone. PulpTunes è progettato invece per l'accesso alla propria libreria iTunes via web, una scelta che garantisce la compatibilità con Windows, Mac OS, Linux o qualsiasi smartphone dotato di browser.
Il progetto della "cloud music", allo stato attuale, rimane insomma una promessa per il futuro. Per trasferire la musica sulle nuvole, assicurando al contempo la qualità necessaria, sono necessari investimenti e accordi commerciali fuori portata per molte società. Alla fine, forse solo Apple potrà esaudire la sua stessa promessa.
(21 dicembre 2010)
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Re: La musica va sulle nuvole
Azz...interessante.
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Re: La musica va sulle nuvole
nd1967 ha scritto:Già a me non piace particolarmente la musica liquida (mi piacciono le custodie da tenere in mano.. ancora più i vinili e le loro custodie giganti), ma qui si dice che addirittura la mia musica sarà "altrove".
Voi cosa ne pensate?
Ne avevo già parlato in altra discussione. Io penso che il cloud sia la soluzione perfetta per il backup e una buona/ottima soluzione per alcuni tipi di applicazioni distribuite. Per la musica credo sia una grossa cavolata, io la mia musica la voglio tra le mie mani, perchè non posso assicurarmi di avere sempre la possibilità di essere on-line, ad es., cosa che trovo decisamente intollerabile. Non parliamo poi se la qualità non dovesse essere lossless, oppure, anche nel caso lo fosse, ci sia qualche interruzione ogni tanto o qualche problema di jitter dovuto alla congestione della rete...
OK per musica liquida, ma in rete all'interno della mia abitazione. Pollice verso invece per la music on the cloud.
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Re: La musica va sulle nuvole
scusate ma quanti di voi usano youtube? Altro non è che musica e video (credo anche film presto) sulle "nuvole".
Ormai tutti i nuovi cd o singoli si trovano su youtube se non in HD per lo meno in ottima qualità uploadati dalle stesse case produttrici. Avere un database sconfinato a cui poter accingere per i propri ascolti non è proprio male. E pazienza per le custodie ...
Ormai tutti i nuovi cd o singoli si trovano su youtube se non in HD per lo meno in ottima qualità uploadati dalle stesse case produttrici. Avere un database sconfinato a cui poter accingere per i propri ascolti non è proprio male. E pazienza per le custodie ...
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Re: La musica va sulle nuvole
Dubito che le case produttrici uplodino su youtube....wincenzo ha scritto:Ormai tutti i nuovi cd o singoli si trovano su youtube se non in HD per lo meno in ottima qualità uploadati dalle stesse case produttrici.
Il 90 per cento di quello che si trova su youtube di musica è illegale... solo che di solito è di qualità scarsa epr cui chiudono un occhio...
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Re: La musica va sulle nuvole
Dubito che le case produttrici uplodino su youtube....
Andrea sbagli, le case discografiche hanno tutte un canale dedicato su youtube, considera che ormai tutti i video su youtube specie quelli ufficiali hanno la pubblicità.
Questo video a titolo d'esempio è sul canale VEVO, roba di Sony-Universal http://it.wikipedia.org/wiki/VEVO e la qualità audio è quella di un buon file compresso. Niente di audiofilo, ma si sente e vede bene
Il 90 per cento di quello che si trova su youtube di musica è illegale
parlare di legalità mi sembra eccesivo
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Re: La musica va sulle nuvole
wincenzo ha scritto:le case discografiche hanno tutte un canale dedicato su youtube, considera che ormai tutti i video su youtube specie quelli ufficiali hanno la pubblicità.
Questo video a titolo d'esempio è sul canale VEVO, roba di Sony-Universal http://it.wikipedia.org/wiki/VEVO e la qualità audio è quella di un buon file compresso. Niente di audiofilo, ma si sente e vede bene
Con che qualità?
A volte non aspetti mai che il server ricarichi?
INTOLLERABILE.
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Re: La musica va sulle nuvole
wincenzo ha scritto:scusate ma quanti di voi usano youtube?
io no e ne son contentissimo.non vedo l ora esca un alternativa ai filmati in flash
comunque,a prescindere le nuvole i miei file,non li vedranno MAI se non eventualmente già belli che bacckuppati in qualche HD in casa (si lo so,son all antica )
tino84- Membro classe argento
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Re: La musica va sulle nuvole
Come risorsa in più da aggiungere al CD fisico non è male...però il fascino di aprire la custodia inserire il CD e sfogliare il libretto non possono essere sostituiti da un motore di ricerca....uno dei momenti più belli di quando posso ascoltare con calma un pò di musica è l'indecisione davanti ai miei CD...
Frankie- Membro classe bronzo
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Superlux HD660
Re: La musica va sulle nuvole
wincenzo ha scritto:Questo video a titolo d'esempio è sul canale VEVO, roba di Sony-Universal
I canali di queste società non mettono mai dischi interi.
AL massimo qualche brano promozionale come quello da te postato.
Quando trovi interi dischi divisi per canzone sono sempre stati caricati illegalmente da utenti "privati".
Infatti se li segnali a youtube vengono cancellati
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