Audiolab MDAC
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schwantz34
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Re: Audiolab MDAC
Per tornare in topic, ritenete che le sezioni DAC dell'MDAC siano differenti (e, quindi, maggiormante performanti) da quelle dei nuovi fratelli 8200 DQ e 8200 CDQ?
Grazie!
Grazie!
Edmond Dantes- Affezionato
- Data d'iscrizione : 02.12.08
Numero di messaggi : 244
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Impianto : Sistema alta efficienza multiamplificato, giradischi e lettori digitali vari.
Re: Audiolab MDAC
Edmond Dantes ha scritto:Per tornare in topic, ritenete che le sezioni DAC dell'MDAC siano differenti (e, quindi, maggiormante performanti) da quelle dei nuovi fratelli 8200 DQ e 8200 CDQ?
Grazie!
ma come fanno a saperlo se qui nessuno ha mai sentito ne visto sia l'MDAC che gli altri?
ps:vai su PFm eventualmente a fare queste domande, dato che John Westlake scrive lì sopra.
schwantz34- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 28.10.08
Numero di messaggi : 15857
Località : Caerdydd
Provincia : Caerdydd
Impianto : minimalista, uso un vecchio walkman con gli auricolari...
Re: Audiolab MDAC
Avevo pensato che qualcuno fra quelli che masticano l'argomento avessero avuto modo di verificare le specifiche tecniche dei diversi modelli, tutto qui...... E' una cosa strana, secondo te? Visto poi che il DAC (ESS Sabre32 9018 chip) è lo stesso................. Magari hanno circuitazioni analoghe, per quel che ne posso sapere io.......
Mi spieghi, per cortesia, cos'è PFm?
Comunque grazie.
Mi spieghi, per cortesia, cos'è PFm?
Comunque grazie.
Edmond Dantes- Affezionato
- Data d'iscrizione : 02.12.08
Numero di messaggi : 244
Località : Brescia
Impianto : Sistema alta efficienza multiamplificato, giradischi e lettori digitali vari.
Re: Audiolab MDAC
http://www.pinkfishmedia.net/forum/showthread.php?t=109648&page=35
schwantz34- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 28.10.08
Numero di messaggi : 15857
Località : Caerdydd
Provincia : Caerdydd
Impianto : minimalista, uso un vecchio walkman con gli auricolari...
Re: Audiolab MDAC
arghh..
PFM Bullshit
Postby Dr Bunsen Honeydew
http://thehifisubjectivist.noadforum.com/viewtopic.php?f=4&t=521
semplice scazzo tra vecchie glorie dell'audio inglese?
comunque adesso che so che è un prodotto IAG non so come dire, non lo voglio più...
sarò infantile?
PFM Bullshit
Postby Dr Bunsen Honeydew
http://thehifisubjectivist.noadforum.com/viewtopic.php?f=4&t=521
semplice scazzo tra vecchie glorie dell'audio inglese?
comunque adesso che so che è un prodotto IAG non so come dire, non lo voglio più...
sarò infantile?
mauz- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 24.01.10
Numero di messaggi : 3404
Località : collina
Provincia : (BI)
Impianto :
NVA a30px
ION Obelisk 100
Royd Merlin
Raspberry PI 4
Topping E30
SONY CDP338ESD
SONY XDR F1HD
Raspberry PI 3B+
Allo DigiOne
Topping E30
Topping L30 II
HiFiMan Deva Pro
SoundMAGIC HP1000
Re: Audiolab MDAC
Mi sembra una cavolata bella e buona... ormai tutto viene prodotto in Cina perchè la manodopera costa di meno, ma i materiali vengono sempre dall'europa o dall'america, i progetti sono sempre dei progettisti della casa.
Basta demonizzare la Cina, siamo nel 2011, quasi 2012.
Basta demonizzare la Cina, siamo nel 2011, quasi 2012.
donluca- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 07.11.11
Numero di messaggi : 3782
Località : Roma
Provincia : Roma
Occupazione/Hobby : Visionario informatico
Impianto :- Spoiler:
- Impianto principale:
Lettore SACD/DVDA: Yamaha S2700
Giradischi: Pro-ject Debut Carbon
Testina: Ortofon Super OM40
Pre Phono: NVA Phono 1
Pre-Amplificatore: Eden Passive Preamplifier
Finale: Advance Acoustics MAA406
Diffusori: Castle Conway 3 (moddati con dadi ciechi)
Impianto in camera:
Sorgente: iMac 27"
DAC: T.C. electronic Desktop Konnekt 6 (da moddare)
Giradischi: Rotel RP-900
Testina: Ortofon 2M Red
Pre Phono: Cambridge P540
Amplificatori: troppi (attualmente Sansui AU-217 II, rigenerato, da moddare)
Diffusori: Quad L-ite (da cambiare)
Amplificatore cuffie: Perreaux SXH2
Cuffie: HiFiMan HE-400, AKG K601, Creative Aurvana Live!, Xears XE200Pro, AKG Q460
Re: Audiolab MDAC
donluca ha scritto:... ormai tutto viene prodotto in Cina perchè la manodopera costa di meno, ma i materiali vengono sempre dall'europa o dall'america, i progetti sono sempre dei progettisti della casa.
Basta demonizzare la Cina, siamo nel 2011, quasi 2012.
A permetterselo una bella campagna di demonizzazione...non sarebbe male...
Comprate REGA proudly made in UK
R!ck- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 03.09.09
Numero di messaggi : 4987
Provincia : ---
Impianto : -------------
Re: Audiolab MDAC
Si e magari i pezzi dei Rega come il braccio, il mat e il trasformatore sono assemblati in cina... però poi viene montato tutto in Inghilterra! Eh bè!
donluca- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 07.11.11
Numero di messaggi : 3782
Località : Roma
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Occupazione/Hobby : Visionario informatico
Impianto :- Spoiler:
- Impianto principale:
Lettore SACD/DVDA: Yamaha S2700
Giradischi: Pro-ject Debut Carbon
Testina: Ortofon Super OM40
Pre Phono: NVA Phono 1
Pre-Amplificatore: Eden Passive Preamplifier
Finale: Advance Acoustics MAA406
Diffusori: Castle Conway 3 (moddati con dadi ciechi)
Impianto in camera:
Sorgente: iMac 27"
DAC: T.C. electronic Desktop Konnekt 6 (da moddare)
Giradischi: Rotel RP-900
Testina: Ortofon 2M Red
Pre Phono: Cambridge P540
Amplificatori: troppi (attualmente Sansui AU-217 II, rigenerato, da moddare)
Diffusori: Quad L-ite (da cambiare)
Amplificatore cuffie: Perreaux SXH2
Cuffie: HiFiMan HE-400, AKG K601, Creative Aurvana Live!, Xears XE200Pro, AKG Q460
Re: Audiolab MDAC
è l'industria massiva applicata al "mio" hobby che mi disturba. poi per me può anche arrivare dal Canton Ticino che è lo stesso.donluca ha scritto:Mi sembra una cavolata bella e buona... ormai tutto viene prodotto in Cina perchè la manodopera costa di meno, ma i materiali vengono sempre dall'europa o dall'america, i progetti sono sempre dei progettisti della casa.
Basta demonizzare la Cina, siamo nel 2011, quasi 2012.
del punto di vista di Dunn posso capirne l'emotività. negli anni 60 progettava ampli da giostrai per i concerti dei gruppi rock, oggi il suo modo di lavorare è artigianalmente minimalista e di cose che sono cambiate nel frattempo ne avrà viste tante.
mauz- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 24.01.10
Numero di messaggi : 3404
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Provincia : (BI)
Impianto :
NVA a30px
ION Obelisk 100
Royd Merlin
Raspberry PI 4
Topping E30
SONY CDP338ESD
SONY XDR F1HD
Raspberry PI 3B+
Allo DigiOne
Topping E30
Topping L30 II
HiFiMan Deva Pro
SoundMAGIC HP1000
Re: Audiolab MDAC
Per chi fosse vicino e avesse voglia, questi sono i rivenditori:
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?ARCHIVE=&TOPIC_ID=190880
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?ARCHIVE=&TOPIC_ID=190880
settore 7-g- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 13.04.08
Numero di messaggi : 2001
Località : Arezzo
Provincia : Arretium
Impianto :- Spoiler:
Sorgenti: Foobar + Thorens td160
Amplificatore: Rme adi-2 dac pro + ZeroZone stereo
Diffusori : Martin Logan ElectroMotion ESL
Cavi: Ricable + Tellurium
Cuffia: Beyer dt990 pro
Re: Audiolab MDAC
Dunque ...pare che ci siano le impressioni, espresse piuttosto bene direi sull'audiolab m-dac, da vhf forum:
"Oggi
pomeriggio sono andato da DP Trade a Torino per ascoltare l'M-DAC, era
collegato ad un impiantino semplice, senza pre, connesso direttamente a
due finali mono sempre Audiolab che pilotavano una coppia di piccole Pen
Audio da supporto nuove di zecca, per cui ancora un po' da rodare. La
prima impressione è stata buona, chiaramente l'impianto non consentiva
grandi prestazioni dinamiche e il basso annaspava come poteva, anche la
mancanza di un buon pre a mio avviso si sentiva. Comunque non si poteva
fare a meno di notare l'eccellente capacità di introspezione del
piccoletto di casa Audiolab, l'ottima collocazione spaziale di voci e
strumenti, nulla era impastato e il microdettaglio appariva molto buono.
Abbiamo ascoltato vari brani pop jazz e rock, prevalentemente in
alta risoluzione con l'impressione comunque sempre di avere davanti un
componente di classe, raffinato e dalle ottime potenzialità dinamiche
non espresse al 100% per limiti fisici dei componenti a valle.
Dopo
un'ora e mezza di ascolti il gentilissimo Brosio mi ha offerto di
portare l'apparecchio a casa per provarlo nel mio impianto... NON ME LO SONO FATTO RIPETERE DUE VOLTE!!!!
Giunti
a casa insieme al fido compare Tony lo abbiamo immediatamente collegato
all'iMac e al pre Enigma ed abbiamo dato fuoco alle polveri!! I
"finalini" Threshold hanno subito dato in pasto alle 802D ciò che si
meritano e le qualità del piccoletto si sono immediatamente rivelate in
tutta la loro bontà.
Quelle che prima erano delle potenzialità
dinamiche che SI INTUIVANO, ora si sono trasformate in una performance
dinamica di grande livello. Abbiamo avuto conferma della bontà nel
riprodurre con eccellente precisione ogni dettaglio, anche il più
minuto, presente nelle registrazioni. Uno degli aspetti che maggiormente
ci ha colpito è la capacità di collocare voci e strumenti nei diversi
piani sonori, con grande cura nel riproporre le corrette posizioni sia
in profondità che in larghezza. La scena sonora è sempre apparsa molto
ampia con ottima separazione e molta "aria" tra i vari strumenti.
Si
ha la sensazione che ogni cosa sia sempre al proprio posto, anche in
pezzi piuttosto impegnativi (ad esempio una Smoke On The Water rippata a
24/96 da DVD-A a volumi... ehm... diciamo "sostenuti") non si avverte
mai la sensazione che qualcosa vada perso o che gli strumenti si
mescolino tra di loro confondendosi.
Eccellenti anche le chitarre
acustiche di "Never Going Back Again" dei Fleetwood Mac, anche questo
estratto dal DVD-A a 24/96 di "Rumours", riproposte con grande dettaglio
e precisione senza mai perdere in musicalità e respiro.
Abbiamo poi
provato anche il pezzo "truzzo" per valutare la "botta"(alzi la mano chi
non lo ha mai fatto!)... ecco allora "Another One Bites The Dust" dei
Queen ancora una volta rippato da DVD-A a 24/96 suonato a volumi da
processo per direttissima... Ebbene anche in questo caso il risultato è
stato impressionante, tutto al suo posto, impatto dinamico devastante,
punch mostruoso e linea di basso riprodotta con una precisione e una
chiarezza disarmanti, sembrava di avere John Deacon in sala!
Per
tornare a musica "da circoli audiofili" ecco gli immancabili Steely Dan
con "Gaucho" (toh... ancora un DVD-A... guarda che caso...) riprodotto
con una dinamica sia micro che macro e un dettaglio sontuosi.
Si sono
poi alternati Miles Davis, Alison Krauss, Eric Clapton, Donald Fagen,
George Benson e la mitica Paola Casula con lo splendido master di
"Nuvole di carta" dove la riproduzione della voce ha toccato vette
eccelse...
Proviamo ora a fare la tara: il miglior DAC che io
abbia mai ascoltato nel mio impianto è stato il super pro Apogee
Symphony I/O, una macchina strepitosa, praticamente un bisturi che
seziona chirurgicamente ogni bit contenuto nella registrazione per
riproporlo con un'accuratezza e una precisione impressionanti, con una
dinamica da primato, una velocità e una capacità di rendere
perfettamente intellegibile ogni nota davvero unica.
Considerando che
sto facendo un confronto a memoria che va quindi preso con tutte le
cautele, a mio modestissimo parere l'M-DAC si colloca appena una misura
dietro all'Apogee, mantiene un'eccellente precisione e capacità
ricostruttiva, senza raggiungerne i livelli (quasi esasperati forse...)
ma fornendo nel complesso una musicalità ed un'equilibrio d'insieme
assolutamente ottimi. Anche nella dinamica ricordo l'Apogee essere
leggermente superiore, ma credo che lavorando sull'alimentazione l'M-DAC
possa migliorare ancora.
Un aspetto nel quale l'Apogee resta,
secondo me, inarrivabile è nella fermezza con cui riesce a riprodurre e
collocare gli strumenti nello spazio tridimensionale, sembrano scolpiti e
nel marmo e lì rimangono, inchiodati e immobili con una messa a fuoco e
un'intelligibilità che ha dell'incredibile. Nulla mi toglie dalla testa
che il responsabile di questo risultato da primato e delle differenze
che ho descritto sia il clock eccelso presente nella macchina (una
versione addirittura migliorata del già ottimo bigben...).
Se però
guardiamo la fascia di prezzo (700€ per l'M-DAC, 2700€ per l'Apogee
Symphony più i cavi appositi) beh, che dire... il confronto è impari e
il piccoletto di Audiolab perde ai punti ma esce a testa altissima!!!
Non dimentichiamo poi che l'Apogee è una macchina da lavoro, l'M-DAC è
una macchina da ricreazione... Davvero un ottimo DAC, addirittura
strabiliante nel rapporto Q/P.
Ah, mi scordavo, nel confronto con l'RME fireface 400 non ci sono paragoni, l'RME esce con le ossa rotte, senza se e senza ma!
Non
ho ancora ascoltato brani in risoluzione CD 16/44.1, lo farò nei
prossimi giorni per valutare come si comporta dandogli in pasto file più
"leggeri" e poi... la prova del 9: tra domani e domenica farò il
confronto diretto tra il file 24/96 di "Wish You Were Here" rippato dal
blu ray dell'edizione "Immersion" e il corrispondente master analogico
su bobina suonato dallo Studer A810... so già che non ci sarà storia
come non può essercene per nessun convertitore al mondo ma è importante
capire quanto il piccoletto riuscirà ad avvicinarsi a Sua Maestà...
Stay Tuned
A presto
Giovanni"
"Oggi
pomeriggio sono andato da DP Trade a Torino per ascoltare l'M-DAC, era
collegato ad un impiantino semplice, senza pre, connesso direttamente a
due finali mono sempre Audiolab che pilotavano una coppia di piccole Pen
Audio da supporto nuove di zecca, per cui ancora un po' da rodare. La
prima impressione è stata buona, chiaramente l'impianto non consentiva
grandi prestazioni dinamiche e il basso annaspava come poteva, anche la
mancanza di un buon pre a mio avviso si sentiva. Comunque non si poteva
fare a meno di notare l'eccellente capacità di introspezione del
piccoletto di casa Audiolab, l'ottima collocazione spaziale di voci e
strumenti, nulla era impastato e il microdettaglio appariva molto buono.
Abbiamo ascoltato vari brani pop jazz e rock, prevalentemente in
alta risoluzione con l'impressione comunque sempre di avere davanti un
componente di classe, raffinato e dalle ottime potenzialità dinamiche
non espresse al 100% per limiti fisici dei componenti a valle.
Dopo
un'ora e mezza di ascolti il gentilissimo Brosio mi ha offerto di
portare l'apparecchio a casa per provarlo nel mio impianto... NON ME LO SONO FATTO RIPETERE DUE VOLTE!!!!
Giunti
a casa insieme al fido compare Tony lo abbiamo immediatamente collegato
all'iMac e al pre Enigma ed abbiamo dato fuoco alle polveri!! I
"finalini" Threshold hanno subito dato in pasto alle 802D ciò che si
meritano e le qualità del piccoletto si sono immediatamente rivelate in
tutta la loro bontà.
Quelle che prima erano delle potenzialità
dinamiche che SI INTUIVANO, ora si sono trasformate in una performance
dinamica di grande livello. Abbiamo avuto conferma della bontà nel
riprodurre con eccellente precisione ogni dettaglio, anche il più
minuto, presente nelle registrazioni. Uno degli aspetti che maggiormente
ci ha colpito è la capacità di collocare voci e strumenti nei diversi
piani sonori, con grande cura nel riproporre le corrette posizioni sia
in profondità che in larghezza. La scena sonora è sempre apparsa molto
ampia con ottima separazione e molta "aria" tra i vari strumenti.
Si
ha la sensazione che ogni cosa sia sempre al proprio posto, anche in
pezzi piuttosto impegnativi (ad esempio una Smoke On The Water rippata a
24/96 da DVD-A a volumi... ehm... diciamo "sostenuti") non si avverte
mai la sensazione che qualcosa vada perso o che gli strumenti si
mescolino tra di loro confondendosi.
Eccellenti anche le chitarre
acustiche di "Never Going Back Again" dei Fleetwood Mac, anche questo
estratto dal DVD-A a 24/96 di "Rumours", riproposte con grande dettaglio
e precisione senza mai perdere in musicalità e respiro.
Abbiamo poi
provato anche il pezzo "truzzo" per valutare la "botta"(alzi la mano chi
non lo ha mai fatto!)... ecco allora "Another One Bites The Dust" dei
Queen ancora una volta rippato da DVD-A a 24/96 suonato a volumi da
processo per direttissima... Ebbene anche in questo caso il risultato è
stato impressionante, tutto al suo posto, impatto dinamico devastante,
punch mostruoso e linea di basso riprodotta con una precisione e una
chiarezza disarmanti, sembrava di avere John Deacon in sala!
Per
tornare a musica "da circoli audiofili" ecco gli immancabili Steely Dan
con "Gaucho" (toh... ancora un DVD-A... guarda che caso...) riprodotto
con una dinamica sia micro che macro e un dettaglio sontuosi.
Si sono
poi alternati Miles Davis, Alison Krauss, Eric Clapton, Donald Fagen,
George Benson e la mitica Paola Casula con lo splendido master di
"Nuvole di carta" dove la riproduzione della voce ha toccato vette
eccelse...
Proviamo ora a fare la tara: il miglior DAC che io
abbia mai ascoltato nel mio impianto è stato il super pro Apogee
Symphony I/O, una macchina strepitosa, praticamente un bisturi che
seziona chirurgicamente ogni bit contenuto nella registrazione per
riproporlo con un'accuratezza e una precisione impressionanti, con una
dinamica da primato, una velocità e una capacità di rendere
perfettamente intellegibile ogni nota davvero unica.
Considerando che
sto facendo un confronto a memoria che va quindi preso con tutte le
cautele, a mio modestissimo parere l'M-DAC si colloca appena una misura
dietro all'Apogee, mantiene un'eccellente precisione e capacità
ricostruttiva, senza raggiungerne i livelli (quasi esasperati forse...)
ma fornendo nel complesso una musicalità ed un'equilibrio d'insieme
assolutamente ottimi. Anche nella dinamica ricordo l'Apogee essere
leggermente superiore, ma credo che lavorando sull'alimentazione l'M-DAC
possa migliorare ancora.
Un aspetto nel quale l'Apogee resta,
secondo me, inarrivabile è nella fermezza con cui riesce a riprodurre e
collocare gli strumenti nello spazio tridimensionale, sembrano scolpiti e
nel marmo e lì rimangono, inchiodati e immobili con una messa a fuoco e
un'intelligibilità che ha dell'incredibile. Nulla mi toglie dalla testa
che il responsabile di questo risultato da primato e delle differenze
che ho descritto sia il clock eccelso presente nella macchina (una
versione addirittura migliorata del già ottimo bigben...).
Se però
guardiamo la fascia di prezzo (700€ per l'M-DAC, 2700€ per l'Apogee
Symphony più i cavi appositi) beh, che dire... il confronto è impari e
il piccoletto di Audiolab perde ai punti ma esce a testa altissima!!!
Non dimentichiamo poi che l'Apogee è una macchina da lavoro, l'M-DAC è
una macchina da ricreazione... Davvero un ottimo DAC, addirittura
strabiliante nel rapporto Q/P.
Ah, mi scordavo, nel confronto con l'RME fireface 400 non ci sono paragoni, l'RME esce con le ossa rotte, senza se e senza ma!
Non
ho ancora ascoltato brani in risoluzione CD 16/44.1, lo farò nei
prossimi giorni per valutare come si comporta dandogli in pasto file più
"leggeri" e poi... la prova del 9: tra domani e domenica farò il
confronto diretto tra il file 24/96 di "Wish You Were Here" rippato dal
blu ray dell'edizione "Immersion" e il corrispondente master analogico
su bobina suonato dallo Studer A810... so già che non ci sarà storia
come non può essercene per nessun convertitore al mondo ma è importante
capire quanto il piccoletto riuscirà ad avvicinarsi a Sua Maestà...
Stay Tuned
A presto
Giovanni"
schwantz34- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 28.10.08
Numero di messaggi : 15857
Località : Caerdydd
Provincia : Caerdydd
Impianto : minimalista, uso un vecchio walkman con gli auricolari...
Re: Audiolab MDAC
Ehhhh,
dati i presupposti (chip usato, architettura, progettista, prove su forum uk) era prevedibile un ottimo risultato.
Mi inziga un po' il fatto di aver rinunciato ad aspettarlo (anche a me torinese doc, dptrade aveva offerto un ascolto per fine dicembre - inizio gennaio ma io avevo fretta...)
Chi se lo compra...?
dati i presupposti (chip usato, architettura, progettista, prove su forum uk) era prevedibile un ottimo risultato.
Mi inziga un po' il fatto di aver rinunciato ad aspettarlo (anche a me torinese doc, dptrade aveva offerto un ascolto per fine dicembre - inizio gennaio ma io avevo fretta...)
Chi se lo compra...?
furio- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 22.10.11
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Provincia : TO
Occupazione/Hobby : Ateo praticante / rockettaro impenitente
Impianto : HTPC, Oppo BDP-105, Thorens TD 145MK11,
braccio Grace, pick-up Fideliry Research FR-1 MKII;
Pre monotriodo, finale con Hypex NC400;
Denon AVR3808; Casse tre vie autocostruite
Re: Audiolab MDAC
ah...non dimentichiamo che Westlake parlava anche di un amp da abbinare al dac e un trasporto/meccanica cd con tanto di master clock per sincronizzare il dac...
schwantz34- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 28.10.08
Numero di messaggi : 15857
Località : Caerdydd
Provincia : Caerdydd
Impianto : minimalista, uso un vecchio walkman con gli auricolari...
Re: Audiolab MDAC
...continua ... ,sempre da vhf
"Aggiornamento su una nuova e più approfondita sessione d'ascolto:
Iniziamo
con la riproduzione di musica in risoluzione CD a cui alcuni erano
particolarmente interessati. Premetto che non disponendo di un
lettore/meccanica CD tutti i file, accuratamente rippati con XLD,
vengono riprodotti dall'iMac con iTunes + BitPerfect. Mi sono scadute le
licenze demo di Pure Music e Audirvana e non ho ancora deciso se
acquistarle o no per cui non li posso utilizzare nella prova. Ho testato
anche Fidelia, di cui ho acquistato la licenza d'uso, ma il risultato è
stranamente qualitativamente scadente. Sul manuale dell'M-DAC è
chiaramente scritto di NON UTILIZZARE player software che effettuano un
upsampling durante la riproduzione poichè questo andrebbe in conflitto
con l'upsampling interno del DAC pregiudicandone il perfetto
funzionamento. Presumo quindi che questa sia la causa del deludente
risultato ottenuto con Fidelia.
Veniamo ora alla musica... Anche
con i file 16/44.1 si percepiscono subito le ottime capacità di
risoluzione e di introspezione dell'Audiolab, mantenendo la stessa
performance dinamica dimostrata con i file in HR. Voce e chitarre in
"The Charity Of Night" di Bruce Cockburn sono limpidissime e
cristalline, il microdettaglio come già riferito ieri è eccellente come
la collocazione spaziale di ogni esecutore.
In "Antiphone Blues" il
sax di Arne Domnérus si materializza meravigliosamente con una qualità
ed una ricchezza di armoniche encomiabili, così come l'organo a canne e
l'ambienza naturale della chiesa vengono riproposte con una
verosimiglianza che lascia a bocca aperta.
Per restare in tema di
organo a canne l'adagio di Albinoni nella versione proposta nel disco
"Super Double Bass" con il contrabbasso di Gary Karr in gran risalto
dimostra ancora come questo DAC riesca perfettamente ad estrapolare ogni
dettaglio dalla registrazione e trasformarlo in musica collocando ogni
nota, ogni armonica, ogni sfumatura nel corretto spazio, sia in
larghezza che in profondità senza che mai nulla tenda a confondersi o a
mescolarsi in modo inappropriato. La cura per le più piccole variazioni
nella microdinamica è sempre ai massimi livelli.
La voce calda e
cavernosa di Leonard Cohen nel memorabile "Live in London" è
semplicemente favolosa, si materializza davanti a me con un realismo
assoluto, perfettamente staccata dagli altri musicisti, su un piano
sonoro più vicino ma al contempo perfettamente inserita tra gli
strumenti intorno, senza mai coprire nemmeno una nota ma prevalendo
leggermente su di essi. Ogni più piccolo spazio tra le note di ogni
strumento è perfettamente rispettato, microdettaglio e delicatissime
sfumature nella microdinamica vengono riproposte superbamente.
"Boogie
Street" è strepitosa, conserva un nitore e contemporaneamente un calore
da brividi (scusate il gioco di parole! non sapevo come descriverla!),
la voce di Leonard e della vocalist si alternano, si sovrappongono, si
uniscono e poi si allontanano ma mai si ha la sensazione che si
confondano! L'incedere ipnotico del basso pulsa sotto di loro con grande
precisione, perfettamente intellegibile mentre il piano elettrico e il
sax disegnano contrappunti e improvvisazioni di sontuosa bellezza e rara
emozione. Mai nulla si confonde o perde la messa a fuoco, è sempre
tutto perfettamente stagliato nello spazio virtuale davanti
all'ascoltatore e, aspetto secondo me fondamentale, tutto ciò avviene
naturalmente, senza trasformarsi mai in mero esercizio di stile e
mantenendo sempre una grande musicalità complessiva.
Passiamo a
registrazioni meno "audiofile": Sade, Jayhawks, Rick Roberts, Van
Morrison, Paul Simon, Jennifer Warnes e molti altri risultano sempre
gradevoli, ma qui si inizia ad avvertire un maggior senso di
compressione del suono, gli strumenti sono sempre perfettamente definiti
e correttamente distinguibili ma gli spazi tra loro si riducono
sensibilmente, come si suol dire "c'è meno aria" e anche la dinamica ne
risente in maniera evidente. Le dimensioni della scena sono un po' più
strette e soprattutto meno profonde.
E' mia assoluta convinzione che
questi risultati all'ascolto siano profondamente influenzati dalla
qualità (bassa) di questi CD e non dalla qualità (alta) dell'M-DAC.
Siamo alle solite, non siamo soddisfatti dell'ascolto dei nostri CD e
diamo la colpa all'Hardware utilizzato per riprodurli mentre la colpa è
insità all'interno del software... meditate gente, meditate...
Un
aspetto che mi pare corretto mettere in evidenza è che nella
riproduzione in formato redbook il basso appare un po' più piccolo, con
meno armoniche, meno preciso, articolato e dettagliato rispetto ai brani
in HR. Si tratta di differenze non enormi ma evidentemente
percettibili. Questo è, a mio avviso, il punto su cui il formato cd ha
maggiormente da perdere. La mancanza di armoniche, di microdettaglio o
di "aria" nelle frequenze medie e alte è si chiaramente avvertibile ma
viene forse meglio compensata dal DAC, mentre nel basso è più
avvertibile. Tenete presente che io sotto questo aspetto sono MOLTO
ESIGENTE, per me la musica senza basse frequenze non ha senso di
esistere, di qui il mio nickname...
Probabilmente sotto questo
aspetto apparecchi di fascia molto più alta, soprattutto se muniti di
un'alimentazione più curata potranno fornire una prestazione migliore,
ma non dimentichiamo mai che il piccoletto costa 700€ e che è in arrivo
un upgrade con superalimentazione...
Facendo quindi un confronto
diretto tra gli STESSI BRANI in HR e in risoluzione standard non c'è
storia, l'HR vince a mani basse per dinamica, precisione, naturalezza,
ampiezza della scena, dettaglio e senso di realismo complessivo.
Provate, se ne avete occasione, a riprodurre "Rumours" dei Fleetwood Mac
o "The Game" dei Quenn a 16/44.1 e a 24/96 e capirete immediatamente di
cosa sto parlando... Ascoltando "Ordinary People" da "Nuvole di Carta"
di Paola Casula nelle due versioni si può comprendere con assoluta
evidenza, meglio che con un milione di parole, cosa intendo dire... E
qui DEVE scattare il doveroso applauso a Marco Lincetto...
In
sostanza questo eccellente DAC fa il suo dovere in maniera egregia, se
gli date in pasto materiale di prima qualità (leggi HR) lui vi ripagherà
con una riproduzione sensazionale, con materiale intrinsecamente più
limitato non può inventarsi ciò che non esiste, pur facendo sempre
un'eccellente figura, soprattutto se paragonata con il suo costo
d'acquisto.
Più tardi posterò la grande sfida di Davide contro
Golia con i Pink Floyd a fare da giudici supremi ed imparziali del match
dell'anno... (beh, forse è un po' eccessivo visto che siamo solo al
primo gennaio...)
Stay Tuned... a dopo"
"Aggiornamento su una nuova e più approfondita sessione d'ascolto:
Iniziamo
con la riproduzione di musica in risoluzione CD a cui alcuni erano
particolarmente interessati. Premetto che non disponendo di un
lettore/meccanica CD tutti i file, accuratamente rippati con XLD,
vengono riprodotti dall'iMac con iTunes + BitPerfect. Mi sono scadute le
licenze demo di Pure Music e Audirvana e non ho ancora deciso se
acquistarle o no per cui non li posso utilizzare nella prova. Ho testato
anche Fidelia, di cui ho acquistato la licenza d'uso, ma il risultato è
stranamente qualitativamente scadente. Sul manuale dell'M-DAC è
chiaramente scritto di NON UTILIZZARE player software che effettuano un
upsampling durante la riproduzione poichè questo andrebbe in conflitto
con l'upsampling interno del DAC pregiudicandone il perfetto
funzionamento. Presumo quindi che questa sia la causa del deludente
risultato ottenuto con Fidelia.
Veniamo ora alla musica... Anche
con i file 16/44.1 si percepiscono subito le ottime capacità di
risoluzione e di introspezione dell'Audiolab, mantenendo la stessa
performance dinamica dimostrata con i file in HR. Voce e chitarre in
"The Charity Of Night" di Bruce Cockburn sono limpidissime e
cristalline, il microdettaglio come già riferito ieri è eccellente come
la collocazione spaziale di ogni esecutore.
In "Antiphone Blues" il
sax di Arne Domnérus si materializza meravigliosamente con una qualità
ed una ricchezza di armoniche encomiabili, così come l'organo a canne e
l'ambienza naturale della chiesa vengono riproposte con una
verosimiglianza che lascia a bocca aperta.
Per restare in tema di
organo a canne l'adagio di Albinoni nella versione proposta nel disco
"Super Double Bass" con il contrabbasso di Gary Karr in gran risalto
dimostra ancora come questo DAC riesca perfettamente ad estrapolare ogni
dettaglio dalla registrazione e trasformarlo in musica collocando ogni
nota, ogni armonica, ogni sfumatura nel corretto spazio, sia in
larghezza che in profondità senza che mai nulla tenda a confondersi o a
mescolarsi in modo inappropriato. La cura per le più piccole variazioni
nella microdinamica è sempre ai massimi livelli.
La voce calda e
cavernosa di Leonard Cohen nel memorabile "Live in London" è
semplicemente favolosa, si materializza davanti a me con un realismo
assoluto, perfettamente staccata dagli altri musicisti, su un piano
sonoro più vicino ma al contempo perfettamente inserita tra gli
strumenti intorno, senza mai coprire nemmeno una nota ma prevalendo
leggermente su di essi. Ogni più piccolo spazio tra le note di ogni
strumento è perfettamente rispettato, microdettaglio e delicatissime
sfumature nella microdinamica vengono riproposte superbamente.
"Boogie
Street" è strepitosa, conserva un nitore e contemporaneamente un calore
da brividi (scusate il gioco di parole! non sapevo come descriverla!),
la voce di Leonard e della vocalist si alternano, si sovrappongono, si
uniscono e poi si allontanano ma mai si ha la sensazione che si
confondano! L'incedere ipnotico del basso pulsa sotto di loro con grande
precisione, perfettamente intellegibile mentre il piano elettrico e il
sax disegnano contrappunti e improvvisazioni di sontuosa bellezza e rara
emozione. Mai nulla si confonde o perde la messa a fuoco, è sempre
tutto perfettamente stagliato nello spazio virtuale davanti
all'ascoltatore e, aspetto secondo me fondamentale, tutto ciò avviene
naturalmente, senza trasformarsi mai in mero esercizio di stile e
mantenendo sempre una grande musicalità complessiva.
Passiamo a
registrazioni meno "audiofile": Sade, Jayhawks, Rick Roberts, Van
Morrison, Paul Simon, Jennifer Warnes e molti altri risultano sempre
gradevoli, ma qui si inizia ad avvertire un maggior senso di
compressione del suono, gli strumenti sono sempre perfettamente definiti
e correttamente distinguibili ma gli spazi tra loro si riducono
sensibilmente, come si suol dire "c'è meno aria" e anche la dinamica ne
risente in maniera evidente. Le dimensioni della scena sono un po' più
strette e soprattutto meno profonde.
E' mia assoluta convinzione che
questi risultati all'ascolto siano profondamente influenzati dalla
qualità (bassa) di questi CD e non dalla qualità (alta) dell'M-DAC.
Siamo alle solite, non siamo soddisfatti dell'ascolto dei nostri CD e
diamo la colpa all'Hardware utilizzato per riprodurli mentre la colpa è
insità all'interno del software... meditate gente, meditate...
Un
aspetto che mi pare corretto mettere in evidenza è che nella
riproduzione in formato redbook il basso appare un po' più piccolo, con
meno armoniche, meno preciso, articolato e dettagliato rispetto ai brani
in HR. Si tratta di differenze non enormi ma evidentemente
percettibili. Questo è, a mio avviso, il punto su cui il formato cd ha
maggiormente da perdere. La mancanza di armoniche, di microdettaglio o
di "aria" nelle frequenze medie e alte è si chiaramente avvertibile ma
viene forse meglio compensata dal DAC, mentre nel basso è più
avvertibile. Tenete presente che io sotto questo aspetto sono MOLTO
ESIGENTE, per me la musica senza basse frequenze non ha senso di
esistere, di qui il mio nickname...
Probabilmente sotto questo
aspetto apparecchi di fascia molto più alta, soprattutto se muniti di
un'alimentazione più curata potranno fornire una prestazione migliore,
ma non dimentichiamo mai che il piccoletto costa 700€ e che è in arrivo
un upgrade con superalimentazione...
Facendo quindi un confronto
diretto tra gli STESSI BRANI in HR e in risoluzione standard non c'è
storia, l'HR vince a mani basse per dinamica, precisione, naturalezza,
ampiezza della scena, dettaglio e senso di realismo complessivo.
Provate, se ne avete occasione, a riprodurre "Rumours" dei Fleetwood Mac
o "The Game" dei Quenn a 16/44.1 e a 24/96 e capirete immediatamente di
cosa sto parlando... Ascoltando "Ordinary People" da "Nuvole di Carta"
di Paola Casula nelle due versioni si può comprendere con assoluta
evidenza, meglio che con un milione di parole, cosa intendo dire... E
qui DEVE scattare il doveroso applauso a Marco Lincetto...
In
sostanza questo eccellente DAC fa il suo dovere in maniera egregia, se
gli date in pasto materiale di prima qualità (leggi HR) lui vi ripagherà
con una riproduzione sensazionale, con materiale intrinsecamente più
limitato non può inventarsi ciò che non esiste, pur facendo sempre
un'eccellente figura, soprattutto se paragonata con il suo costo
d'acquisto.
Più tardi posterò la grande sfida di Davide contro
Golia con i Pink Floyd a fare da giudici supremi ed imparziali del match
dell'anno... (beh, forse è un po' eccessivo visto che siamo solo al
primo gennaio...)
Stay Tuned... a dopo"
schwantz34- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 28.10.08
Numero di messaggi : 15857
Località : Caerdydd
Provincia : Caerdydd
Impianto : minimalista, uso un vecchio walkman con gli auricolari...
Re: Audiolab MDAC
http://www.videosell.it/ita/prodotti/dac-e-interfacce-usb/convertitori-d/a/mdac_ID_342_IDs_237_IDa_8879.htm
kurt10- Membro classe bronzo
- Data d'iscrizione : 07.04.08
Numero di messaggi : 1625
Località : .
Impianto : .
Re: Audiolab MDAC
Gioco di anticipo su S34 e posto, sempre da vhf stesso 3d, le impressioni ulteriori...
"... Rieccomi...
Veniamo ora alla prova conclusiva e più difficile a cui ho sottoposto "Il Piccoletto": confronto testa a testa in commutazione diretta con Sua Maestà Studer A810, il re indiscusso della riproduzione analogica su bobina. Il girabobine è stato perfettamente revisionato, tarato e messo a punto da HDVS pochi mesi fa, per cui è in condizioni eccellenti per la riproduzione, neanche l'ombra di un aiutino viene data all'Audiolab...
Per il software cito il mio caro amico Tony, compare di mille scorribande audiofile, lui dice sempre:
"I PINK FLOYD STANNO AGLI AUDIOFILI COME LE FAVOLE STANNO AI BAMBINI"
.... Cosa significa? Semplice, alla fine tutti noi quando abbiamo bisogno di certezze andiamo ad ascoltare i Pink Floyd perchè sappiamo già come va a finire... proprio come fanno i bambini con le favole, vogliono farsi raccontare sempre le stesse perchè sanno già come finiscono (bene!) e questo da loro sicurezza...
Quindi? Niente di meglio della recentissima versione di "WISH YOU WERE HERE" in HR 24/96 rippata da Blu Ray contro la copia di seconda generazione del master dello stesso "WISH YOU WERE HERE" effettuata su nastro professionale SM900 su bobina.... Pronti? Ok, Partiamo!
Prima di andare ad analizzare i singoli brani uno ad uno vi faccio presente che i livelli d'uscita sono (per fortuna!) praticamente identici, non ho un fonometro ma non avverto differenze, meglio così, che gran colpo di classe!!! E ora la musica...
1 - SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND (PARTS I-V)
Nell'intro il tappeto di synth appare praticamente identico, con un leggero rinforzo nelle basse frequenze a favore della bobina, appena inizia il solo synth si percepisce subito un leggero minor respiro per il digitale con una minor profondità della scena e ancora le basse frequenze più estese, profonde e avvolgenti, soprattutto nei cambi degli accordi.
Dopo le prime note della chitarra di Gilmour appare chiara la maggior velocità negli attacchi delle note sul bobine, con un suono più saturo e caldo, impressione che si accentua non appena parte la sezione ritmica. Ora il senso di presenza e l'intellegibilità di ogni nota appaiono in tutto il loro splendore, così come il basso di Waters va... decisamente più in basso! Anche la cassa della batteria assume un vigore, una potenza e una definizione strabilianti.
Ritorno sul DAC, ora è entrata la voce che rispetto allo Studer appare leggermente più schiacciata così come i piatti della batteria risultano un po' più impastati con gli altri suoni. Il sax, anche lui è appena più metallico e meno corposo in digitale, mentre sull'analogico appare più corposo e più dolce. Complessibamente tutta la scena risulta un po' più compressa e meno profonda. La dinamica è forse il parametro dove le differenze, pur presenti, sono meno evidenti, in entrambi i casi è eccellente e anche il piccoletto si difende egregiamente con le unghie. Il volume è piuttosto sostenuto, si può ancora alzare senza avvertire la benchè minima distorsione.
Le differenze descritte sono evidenti ma bisogna prestarci attenzione, dopo un attimo di distrazione devo immediatamente tornare a guardare sul display del pre per capire quale delle due sorgenti sta suonando... Cosa mai successa facendo il confronto con il file da cd dove le differenze le sentiva senza sforzo anche la nonna sorda del mio vicino due piani sotto con doppio apparecchio acustico Ampliphon in classe A cablato Kimber Cable...spento!!!
2 - WELCOME TO THE MACHINE
In questo brano le basse frequenze dei tappeti di synth all'inizio raggiungono abissi infernali, qui l'M-DAC deve cedere il passo e non può reggere il confronto con lo Studer, la lotta è davvero impari, il basso-synth pulsa con un'immanenza devastante. E evidente come la copia del master su nastro riesca a scendere di parecchi hertz più in giù... A questo punto però non posso non pormi una domanda: quegli hertz così in basso l'M-DAC non riesce a riprodurli come riesce il girabobine per un suo limite tecnico oppure semplicemente perchè non ci sono nel file che gli viene dato in pasto? Io no so rispondere a questa domanda per cui lascio a voi il piacere...
Proseguo con l'ascolto e mi accorgo che la chitarra acustica appare con il digitale un po' più chiusa e piccola, con meno respiro tra le corde e leggermente più metallica, così come l'assolo di synth finale ha una presenza e una dimensione decisamente più importanti nella versione analogica.
3 - HAVE A CIGAR
Qui appare subito tutto il corpo e la potenza del basso di Roger Waters che assume una fisicità quasi palpabile, il DAC non è all'altezza dello Studer ma ancora una volta si difende con grande maestria riuscendo a riprodurre tutta la base ritmica con grande potenza, energia e dinamica. Di nuovo dopo un po' butto un'occhiata al display del pre... E' un buon segno!
Quando entra la voce la differenza si fa un po' più marcata perchè con l'Audiolab appare lievemente più chiusa e inscatolata. L'assolo di chitarra finale su nastro è più corposo e naturale staccandosi in maniera più netta dagli altri strumenti, le posizioni e i piani sonori sono meglio definiti all'interno della scena virtuale.
4 - WISH YOU WERE HERE
Mmm... certo che si possa ancora raccontare qualcosa su questo pezzo mi sembra quasi impossibile... comunque ci provo!
Nell'intro di chitarra acustica le differenze sono pressochè indistinguibili, quando entra la seconda chitarra e poi la voce si percepisce solo una lieve maggior morbidezza e calore per la versione su bobina, ma si tratta davvero di piccoli dettagli che vanno cercati con una certa attenzione. Ancora una volta con l'ingresso della sezione ritmica e del pianoforte le differenze diventano più marcate con una cassa della batteria che sull'analogico è profondissima e i piatti assolutamente fermi, pulitissimi e perfettamente distinguibili tra loro, mai coperti da altri strumenti, cosa che al DAC riesce un po' meno bene, mentre la voce è quella che presenta minori diversità tra le due versioni, forse anche perchè nel mix non è in grande evidenza perchè il tecnico del suono ha voluto così... Appare solo leggermente più piccola nella versione digitale come lievemente più piccole appaiono le chitarre acustiche... ma solo LIEVEMENTE...
5 - 1 - SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND (PARTS VI-IX)
Anche in questo brano le differenze per quanto riguarda i tappeti di synth e i lead-synth sono davvero da andare a cercare con la lente d'ingrandimento, almeno fino a quando le frequenze non iniziano a scendere... E' ancora una volta il basso, in tutte le sue manifestazioni (synth, basso elettrico, cassa...) a fare la differenza più apprezzabile, sullo Studer è più pieno e profondo, ricco e corposo, pare di avere Roger Waters nella stanza...
Gli assoli di chitarra, davvero imponenti, sono resi meravigliosamente e anche il DAC riesce a proporre un sound bello pieno e corposo, non quanto l'analogico ma poco lontano. In questo caso è da lodare come anche il nostro piccoletto riesca a fare un grande ordine nel riprodurre gli strumenti, la voce e le chitarre sono perfettamente separate dai piani sonori degli altri strumenti, differenziandosi da essi con grande precisione, ancora una volta la sua capacitò di introspezione e di collocazione spaziale dei dettagli è encomiabile... ricordate sempre con CHI si sta confrontando... Si avverte appena una leggera chiusura della scena in larghezza e profondità ma stiamo parlando davvero di poca cosa.
I piatti della batteria qui sono quasi indistinguibili tra le due versioni e alla fine la differenza più evidente resta sempre il basso, che grazie alla profondità, al corpo e alle infinite armoniche sulle note più lunghe con lo Studer risulta essere di un altro pianeta. Sulla cassa della batteria la dinamica con l'M-DAC è eccellente, con il nastro semplicemente mostruosa.
Bene, fino qui ho cercato di descrivervi quali differenze ho percepito tra le due versioni, credo sia giusto a questo punto trarre alcune conclusioni:
1 - Con questo remaster in HR i tecnici hanno fatto davvero un lavoro superlativo, si avvicina come non avevo mai sentito al master analogico, lontano anni luce da tutte le precedenti versioni su CD e senz'altro superiore anche alle migliori edizioni in vinile (possiedo una superba versione Mastersound Half Speed Mastered ma non suona assolutamente così bene)
2 - Per avvicinarsi quasi perfettamente al master analogico sono sufficienti... 700€! Direi proprio di si, stavolta siamo davvero vicinissimi. Le differenze che ho descritto sono oggettivamente riscontrabili, le ho volutamente raccontate nel modo più preciso possibile, ma sono differenze non abissali, precise si ma non enormi e questo è secondo me l'aspetto di maggiore importanza. Questo DAC (non sarà sicuramente il solo certamente!) riesce ad arrivare con i file in HR (se ben realizzati come quello descritto...) dove meccaniche e lettori CD da 30.000 euro non si sognano nemmeno, non per colpa loro ma ancora una volta per colpa del limite intrinseco del formato CD e delle porcate fatte nel realizzare i master per stampare i CD...
3 - Se poniamo una scala da 0 a 100 per valutare la qualità delle registrazioni ad assegnamo il valore 100 al master su bobina mi pare equo assegnare un 85 al nostro piccoletto... probabilmente altri DAC potranno raggiungere 90 o 95 ma NESSUNO raggiungerà mai 100... Per dovere di cronaca al migliore lettore cd al mondo assegnerei generosamente 60...
4 - L'Audiolab M-DAC è un apparecchio eccellente che probabilmente migliorerà ancora con la superalimentazione e con le ulteriori modifiche proposte da KTM... e costa 700€. Domani dovrò restituirlo e onestamente non ho ancora deciso se lo ordinerò o no, devo ancora pensarci, resta comunque un campione nel rapporto Q/P. L'unico aspetto in cui non eccelle è nell'uscita cuffia, a mio parere di qualità non eccellente come il resto dell'apparecchio, ma per questa cifra non si può certo avere tutto...
Tutto quanto ho descritto sono ovviamente le mie impressioni d'ascolto personali, avallate esclusivamente dalle mie orecchie, sulle quali molti di voi potranno sicuramente non trovarsi d'accordo. Sono contento di potermi confrontare anche con altre opinioni o pareri diversi dal mio, l'importante è che tutto avvenga in termini civili e costruttivi, vi prego solo di evitare sterili polemiche fini a se stesse o risse da hooligans ubriachi alle quali semplicemente non risponderò.
Grazie a tutti per la pazienza avuta nel leggermi fino qui e grazie a DP Trade di Torino per avermi gentilmente imprestato l'apparecchio (non mi pagano, no... state tranquilli...)
Saluti a tutti, buon anno e buonanotte."
"... Rieccomi...
Veniamo ora alla prova conclusiva e più difficile a cui ho sottoposto "Il Piccoletto": confronto testa a testa in commutazione diretta con Sua Maestà Studer A810, il re indiscusso della riproduzione analogica su bobina. Il girabobine è stato perfettamente revisionato, tarato e messo a punto da HDVS pochi mesi fa, per cui è in condizioni eccellenti per la riproduzione, neanche l'ombra di un aiutino viene data all'Audiolab...
Per il software cito il mio caro amico Tony, compare di mille scorribande audiofile, lui dice sempre:
"I PINK FLOYD STANNO AGLI AUDIOFILI COME LE FAVOLE STANNO AI BAMBINI"
.... Cosa significa? Semplice, alla fine tutti noi quando abbiamo bisogno di certezze andiamo ad ascoltare i Pink Floyd perchè sappiamo già come va a finire... proprio come fanno i bambini con le favole, vogliono farsi raccontare sempre le stesse perchè sanno già come finiscono (bene!) e questo da loro sicurezza...
Quindi? Niente di meglio della recentissima versione di "WISH YOU WERE HERE" in HR 24/96 rippata da Blu Ray contro la copia di seconda generazione del master dello stesso "WISH YOU WERE HERE" effettuata su nastro professionale SM900 su bobina.... Pronti? Ok, Partiamo!
Prima di andare ad analizzare i singoli brani uno ad uno vi faccio presente che i livelli d'uscita sono (per fortuna!) praticamente identici, non ho un fonometro ma non avverto differenze, meglio così, che gran colpo di classe!!! E ora la musica...
1 - SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND (PARTS I-V)
Nell'intro il tappeto di synth appare praticamente identico, con un leggero rinforzo nelle basse frequenze a favore della bobina, appena inizia il solo synth si percepisce subito un leggero minor respiro per il digitale con una minor profondità della scena e ancora le basse frequenze più estese, profonde e avvolgenti, soprattutto nei cambi degli accordi.
Dopo le prime note della chitarra di Gilmour appare chiara la maggior velocità negli attacchi delle note sul bobine, con un suono più saturo e caldo, impressione che si accentua non appena parte la sezione ritmica. Ora il senso di presenza e l'intellegibilità di ogni nota appaiono in tutto il loro splendore, così come il basso di Waters va... decisamente più in basso! Anche la cassa della batteria assume un vigore, una potenza e una definizione strabilianti.
Ritorno sul DAC, ora è entrata la voce che rispetto allo Studer appare leggermente più schiacciata così come i piatti della batteria risultano un po' più impastati con gli altri suoni. Il sax, anche lui è appena più metallico e meno corposo in digitale, mentre sull'analogico appare più corposo e più dolce. Complessibamente tutta la scena risulta un po' più compressa e meno profonda. La dinamica è forse il parametro dove le differenze, pur presenti, sono meno evidenti, in entrambi i casi è eccellente e anche il piccoletto si difende egregiamente con le unghie. Il volume è piuttosto sostenuto, si può ancora alzare senza avvertire la benchè minima distorsione.
Le differenze descritte sono evidenti ma bisogna prestarci attenzione, dopo un attimo di distrazione devo immediatamente tornare a guardare sul display del pre per capire quale delle due sorgenti sta suonando... Cosa mai successa facendo il confronto con il file da cd dove le differenze le sentiva senza sforzo anche la nonna sorda del mio vicino due piani sotto con doppio apparecchio acustico Ampliphon in classe A cablato Kimber Cable...spento!!!
2 - WELCOME TO THE MACHINE
In questo brano le basse frequenze dei tappeti di synth all'inizio raggiungono abissi infernali, qui l'M-DAC deve cedere il passo e non può reggere il confronto con lo Studer, la lotta è davvero impari, il basso-synth pulsa con un'immanenza devastante. E evidente come la copia del master su nastro riesca a scendere di parecchi hertz più in giù... A questo punto però non posso non pormi una domanda: quegli hertz così in basso l'M-DAC non riesce a riprodurli come riesce il girabobine per un suo limite tecnico oppure semplicemente perchè non ci sono nel file che gli viene dato in pasto? Io no so rispondere a questa domanda per cui lascio a voi il piacere...
Proseguo con l'ascolto e mi accorgo che la chitarra acustica appare con il digitale un po' più chiusa e piccola, con meno respiro tra le corde e leggermente più metallica, così come l'assolo di synth finale ha una presenza e una dimensione decisamente più importanti nella versione analogica.
3 - HAVE A CIGAR
Qui appare subito tutto il corpo e la potenza del basso di Roger Waters che assume una fisicità quasi palpabile, il DAC non è all'altezza dello Studer ma ancora una volta si difende con grande maestria riuscendo a riprodurre tutta la base ritmica con grande potenza, energia e dinamica. Di nuovo dopo un po' butto un'occhiata al display del pre... E' un buon segno!
Quando entra la voce la differenza si fa un po' più marcata perchè con l'Audiolab appare lievemente più chiusa e inscatolata. L'assolo di chitarra finale su nastro è più corposo e naturale staccandosi in maniera più netta dagli altri strumenti, le posizioni e i piani sonori sono meglio definiti all'interno della scena virtuale.
4 - WISH YOU WERE HERE
Mmm... certo che si possa ancora raccontare qualcosa su questo pezzo mi sembra quasi impossibile... comunque ci provo!
Nell'intro di chitarra acustica le differenze sono pressochè indistinguibili, quando entra la seconda chitarra e poi la voce si percepisce solo una lieve maggior morbidezza e calore per la versione su bobina, ma si tratta davvero di piccoli dettagli che vanno cercati con una certa attenzione. Ancora una volta con l'ingresso della sezione ritmica e del pianoforte le differenze diventano più marcate con una cassa della batteria che sull'analogico è profondissima e i piatti assolutamente fermi, pulitissimi e perfettamente distinguibili tra loro, mai coperti da altri strumenti, cosa che al DAC riesce un po' meno bene, mentre la voce è quella che presenta minori diversità tra le due versioni, forse anche perchè nel mix non è in grande evidenza perchè il tecnico del suono ha voluto così... Appare solo leggermente più piccola nella versione digitale come lievemente più piccole appaiono le chitarre acustiche... ma solo LIEVEMENTE...
5 - 1 - SHINE ON YOU CRAZY DIAMOND (PARTS VI-IX)
Anche in questo brano le differenze per quanto riguarda i tappeti di synth e i lead-synth sono davvero da andare a cercare con la lente d'ingrandimento, almeno fino a quando le frequenze non iniziano a scendere... E' ancora una volta il basso, in tutte le sue manifestazioni (synth, basso elettrico, cassa...) a fare la differenza più apprezzabile, sullo Studer è più pieno e profondo, ricco e corposo, pare di avere Roger Waters nella stanza...
Gli assoli di chitarra, davvero imponenti, sono resi meravigliosamente e anche il DAC riesce a proporre un sound bello pieno e corposo, non quanto l'analogico ma poco lontano. In questo caso è da lodare come anche il nostro piccoletto riesca a fare un grande ordine nel riprodurre gli strumenti, la voce e le chitarre sono perfettamente separate dai piani sonori degli altri strumenti, differenziandosi da essi con grande precisione, ancora una volta la sua capacitò di introspezione e di collocazione spaziale dei dettagli è encomiabile... ricordate sempre con CHI si sta confrontando... Si avverte appena una leggera chiusura della scena in larghezza e profondità ma stiamo parlando davvero di poca cosa.
I piatti della batteria qui sono quasi indistinguibili tra le due versioni e alla fine la differenza più evidente resta sempre il basso, che grazie alla profondità, al corpo e alle infinite armoniche sulle note più lunghe con lo Studer risulta essere di un altro pianeta. Sulla cassa della batteria la dinamica con l'M-DAC è eccellente, con il nastro semplicemente mostruosa.
Bene, fino qui ho cercato di descrivervi quali differenze ho percepito tra le due versioni, credo sia giusto a questo punto trarre alcune conclusioni:
1 - Con questo remaster in HR i tecnici hanno fatto davvero un lavoro superlativo, si avvicina come non avevo mai sentito al master analogico, lontano anni luce da tutte le precedenti versioni su CD e senz'altro superiore anche alle migliori edizioni in vinile (possiedo una superba versione Mastersound Half Speed Mastered ma non suona assolutamente così bene)
2 - Per avvicinarsi quasi perfettamente al master analogico sono sufficienti... 700€! Direi proprio di si, stavolta siamo davvero vicinissimi. Le differenze che ho descritto sono oggettivamente riscontrabili, le ho volutamente raccontate nel modo più preciso possibile, ma sono differenze non abissali, precise si ma non enormi e questo è secondo me l'aspetto di maggiore importanza. Questo DAC (non sarà sicuramente il solo certamente!) riesce ad arrivare con i file in HR (se ben realizzati come quello descritto...) dove meccaniche e lettori CD da 30.000 euro non si sognano nemmeno, non per colpa loro ma ancora una volta per colpa del limite intrinseco del formato CD e delle porcate fatte nel realizzare i master per stampare i CD...
3 - Se poniamo una scala da 0 a 100 per valutare la qualità delle registrazioni ad assegnamo il valore 100 al master su bobina mi pare equo assegnare un 85 al nostro piccoletto... probabilmente altri DAC potranno raggiungere 90 o 95 ma NESSUNO raggiungerà mai 100... Per dovere di cronaca al migliore lettore cd al mondo assegnerei generosamente 60...
4 - L'Audiolab M-DAC è un apparecchio eccellente che probabilmente migliorerà ancora con la superalimentazione e con le ulteriori modifiche proposte da KTM... e costa 700€. Domani dovrò restituirlo e onestamente non ho ancora deciso se lo ordinerò o no, devo ancora pensarci, resta comunque un campione nel rapporto Q/P. L'unico aspetto in cui non eccelle è nell'uscita cuffia, a mio parere di qualità non eccellente come il resto dell'apparecchio, ma per questa cifra non si può certo avere tutto...
Tutto quanto ho descritto sono ovviamente le mie impressioni d'ascolto personali, avallate esclusivamente dalle mie orecchie, sulle quali molti di voi potranno sicuramente non trovarsi d'accordo. Sono contento di potermi confrontare anche con altre opinioni o pareri diversi dal mio, l'importante è che tutto avvenga in termini civili e costruttivi, vi prego solo di evitare sterili polemiche fini a se stesse o risse da hooligans ubriachi alle quali semplicemente non risponderò.
Grazie a tutti per la pazienza avuta nel leggermi fino qui e grazie a DP Trade di Torino per avermi gentilmente imprestato l'apparecchio (non mi pagano, no... state tranquilli...)
Saluti a tutti, buon anno e buonanotte."
grunter- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 16.12.10
Numero di messaggi : 3935
Località : Pistoia
Provincia : PT
Occupazione/Hobby : Informatica e Fotografia
Impianto :- Spoiler:
SORGENTE: Player Naudio con mod Robertopisa per upmixing da 2 a 8 canali su pc Windows Server 2012 R2
DAC: Merging Hapi
PRE: Audio Research LS 27
AMPLI: Krell fpb 400cx
CASSE: Vienna Acoustics Beethoven Concert Grand
CAVI ALIMENTAZIONE Neutral Cable Fascino
CAVI POTENZA Viablue sc4
CAVI SEGNALE Gotham GAC-2 Ultra Pro Hi-End
CAVO USB Neutral Cable Passion
CUFFIE: Sennheiser HD-800 - Beyerdynamic T90 - Shure 1840
AMPLI CUFFIE: Violectric V200
DAC/AMPLI CUFFIE: Geek Pulse Infinity - GeekOut1000
Re: Audiolab MDAC
Qua posso fare un po' lo sborone, senza che l'autore originale mi legga e possa rispondere.
A me questi che hanno l'open reel e sono sempre sicuri della meraviglia della loro copia analogica (qui tipicamente di seconda generazione) fanno un po' ridere.
Più o meno come quelli che giurano sulla verginità della figlia o sulla fedeltà della moglie.
Vabbè, la mia è chiara invidia (non ho l'open reel, non ho moglie e ovviamente neanche una figlia)
Eppoi sempre le stesse cose.
Passino i PinkFloyd (anche io li adoro), ma i giudizi sempre gli stessi, e i bassi profondi e l'analogico con il calore, gli acuti cristallini.
E keppppalle....
Anche qui, sarà forse che il mdac mi intriga e scopro che costa poco di più del mio DacMagicPlus e che potevo anche io provarlo da dptrade a Torino?
Io ci scommetto che suona benissimo questo coso!
A me questi che hanno l'open reel e sono sempre sicuri della meraviglia della loro copia analogica (qui tipicamente di seconda generazione) fanno un po' ridere.
Più o meno come quelli che giurano sulla verginità della figlia o sulla fedeltà della moglie.
Vabbè, la mia è chiara invidia (non ho l'open reel, non ho moglie e ovviamente neanche una figlia)
Eppoi sempre le stesse cose.
Passino i PinkFloyd (anche io li adoro), ma i giudizi sempre gli stessi, e i bassi profondi e l'analogico con il calore, gli acuti cristallini.
E keppppalle....
Anche qui, sarà forse che il mdac mi intriga e scopro che costa poco di più del mio DacMagicPlus e che potevo anche io provarlo da dptrade a Torino?
Io ci scommetto che suona benissimo questo coso!
furio- Membro di riguardo
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Re: Audiolab MDAC
furio ha scritto:Qua posso fare un po' lo sborone, senza che l'autore originale mi legga e possa rispondere.
A me questi che hanno l'open reel e sono sempre sicuri della meraviglia della loro copia analogica (qui tipicamente di seconda generazione) fanno un po' ridere.
Famo pure de Terza Generazione
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: Audiolab MDAC
Le opinioni del forumer sembrano interessanti, ma....
- non mi convincono le conclusioni: giudicare un DAC solo per la qualita' con i file HD mi sembra un po limitato. Anche e sopratutto perche' non vedo confronti con altri DAC in grado di supportare quelle frequenze. Non so voi ma i miei ascolti sono al 99% fatti da materiale redbook. E basta coi Pink Floyd. Ma uno sta ad ascoltare Pink Floyd dalla mattina alla sera?
- non mi convincono i paragoni con l'analogico: come ha scritto qualcuno, chissenefrega delle bobine
- tutto bene, suona alla grande e tutto il resto, a 700 euro e' un affare...ma non lo compra.
Detto questo, passato il periodo di euforia per questo DAC (un po il FOTM, come e' successo con lo Young e succedera' ad altri) spero di poterlo provare nel mio impianto.
- non mi convincono le conclusioni: giudicare un DAC solo per la qualita' con i file HD mi sembra un po limitato. Anche e sopratutto perche' non vedo confronti con altri DAC in grado di supportare quelle frequenze. Non so voi ma i miei ascolti sono al 99% fatti da materiale redbook. E basta coi Pink Floyd. Ma uno sta ad ascoltare Pink Floyd dalla mattina alla sera?
- non mi convincono i paragoni con l'analogico: come ha scritto qualcuno, chissenefrega delle bobine
- tutto bene, suona alla grande e tutto il resto, a 700 euro e' un affare...ma non lo compra.
Detto questo, passato il periodo di euforia per questo DAC (un po il FOTM, come e' successo con lo Young e succedera' ad altri) spero di poterlo provare nel mio impianto.
realmassy- Affezionato
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Occupazione/Hobby : Babbo
Impianto : Mac Mini
Amarra Mini / Pure Music
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Stax 600LTD
Stax 507
Re: Audiolab MDAC
Sempre dallo stesso forum:
"Si puo intervenire su vari punti, soprattutto l'alimentazione, operazionali, clock e sull' alimentazione ha 26 tensioni separate con una quindicina di regolatori di tipo discreto che non sono il massimo (78XX). [...] intervenire solo sugli operazionali, che sono scarsi non poco in questo caso, e spendere poco. [...]"
Se guardiamo solo l'elettronica le premesse non sembrano delle migliori.
"Si puo intervenire su vari punti, soprattutto l'alimentazione, operazionali, clock e sull' alimentazione ha 26 tensioni separate con una quindicina di regolatori di tipo discreto che non sono il massimo (78XX). [...] intervenire solo sugli operazionali, che sono scarsi non poco in questo caso, e spendere poco. [...]"
Se guardiamo solo l'elettronica le premesse non sembrano delle migliori.
Menestrello- Membro classe argento
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Provincia : molesto
Occupazione/Hobby : Vado a scquola
Impianto : bacato
Re: Audiolab MDAC
Chi si butta?
http://www.hifiwigwam.com/showthread.php?64898-FS-Audiolab-MDAC-in-Silver
529 sterline, il venditore e' piu' che affidabile, ho comprato 3 paia di cuffie da lui.
http://www.hifiwigwam.com/showthread.php?64898-FS-Audiolab-MDAC-in-Silver
529 sterline, il venditore e' piu' che affidabile, ho comprato 3 paia di cuffie da lui.
realmassy- Affezionato
- Data d'iscrizione : 26.09.10
Numero di messaggi : 118
Località : Leeds, UK
Occupazione/Hobby : Babbo
Impianto : Mac Mini
Amarra Mini / Pure Music
M2Tech Young + M2Tech Palmer
Stax 600LTD
Stax 507
Re: Audiolab MDAC
Ciao a tutti
Allora qualcuno di voi ha l'MDAC?
come sapete io ho preso l'asus xonar essence one, ma sarei curiosop di provarlo assieme all'MDAC.
Secondo voi come si comportano? .....differenze?
C'è qualche comparativa tra i due in rete?
grazie
Allora qualcuno di voi ha l'MDAC?
come sapete io ho preso l'asus xonar essence one, ma sarei curiosop di provarlo assieme all'MDAC.
Secondo voi come si comportano? .....differenze?
C'è qualche comparativa tra i due in rete?
grazie
823- Affezionato
- Data d'iscrizione : 12.09.10
Numero di messaggi : 181
Località : Vicenza
Impianto : Asus netbook, WD 1tb + Audiolab MDAC + Apart Champ One + Paradigm Studio 60 + Klipsch RB81 MKII
Re: Audiolab MDAC
Al cambio attuale acquistare dall'Italia non sarebbe conveniente: sono 635 euro, esclusa la spedizione.realmassy ha scritto:Chi si butta?
http://www.hifiwigwam.com/showthread.php?64898-FS-Audiolab-MDAC-in-Silver
529 sterline, il venditore e' piu' che affidabile, ho comprato 3 paia di cuffie da lui.
In Italia si trova nuovo a 674 EURO.
Antonio
Antonio5- Appassionato
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Località : Cab'e Jossu
Impianto : -CdP:CEC TL51-XR -Ampli: KelvinLabs Integrated
-Diffusori: Opera Callas
Re: Audiolab MDAC
Prendilo tu Massi, così ci fai anche il VS con il tuo Youngrealmassy ha scritto:Chi si butta?
http://www.hifiwigwam.com/showthread.php?64898-FS-Audiolab-MDAC-in-Silver
529 sterline, il venditore e' piu' che affidabile, ho comprato 3 paia di cuffie da lui.
Dani81- Membro di riguardo
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Numero di messaggi : 952
Località : Catania
Provincia : Come il Tempo
Impianto : Sorgente: Linux - HiFace2 + AirTech EVO 75Ohm - DAC: Audiolab M-Dac - Cavo Segnale: AirTech EVO Light 7N Cryo + SRC XLR Xhadow - Cavo Alimentazione: AirTech EVO Light 7N Cryo + SRC - Ampli Cuffia/PRE Amplificatore: LD MK VI+ - Studio Monitor Attivi: Behringer TRUTH B1031A - Cuffie: HE-500 Hard Wire Balanced AirTech AIR - Foto
...ho gusti semplici, scelgo solo il meglio (Oscar Wilde).
Re: Audiolab MDAC
realmassy ha scritto:Chi si butta?
http://www.hifiwigwam.com/showthread.php?64898-FS-Audiolab-MDAC-in-Silver
529 sterline, il venditore e' piu' che affidabile, ho comprato 3 paia di cuffie da lui.
Realmassy, ma tu avevi comprato anche lo Yulong?
Menestrello- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 24.01.11
Numero di messaggi : 3131
Località : Empoli
Provincia : molesto
Occupazione/Hobby : Vado a scquola
Impianto : bacato
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