Cowboy junkies - The Trinity sessions

Dunque:
non e' proprio un disco rock (diciamo un misto di root/southern rock con venature parecchio blues), ma forse e' uno dei dischi piu' "tridimensionali" che abbia mai sentito (e che vale la pena di ascoltare almeno un paio di volte per capirne l'anima).
Gruppo canadese formato da tre fratelli (noti anche come Timmins Family, almeno in Canada) e un bassista non consanguineo, registrano questo disco in un solo giorno in una chiesa di Toronto (la Holy Trinity, questa qui: ) con un microfono omnidirezionale piazzato in mezzo alla navata e i tre musicisti (piu' cantante) ai quattro lati a diverse distanze per mantenere i livelli di registrazione (salvo temporanei inserimenti di fisarmonica, mandolino ed armonica a bocca di un paio di turnisti); per mancanza di tempo viene aggiunta di una canzone (Mining for gold) il giorno successivo nel teatro di Toronto, durante la pausa dell'orchestra sinfonica (anche questo pezzo registrato dal vivo come gli altri ma per sola voce: piccola curiosità, facendo attenzione si sente sullo sfondo la ventola dell'impianto di riscaldamento).
E' un disco cupo, venato di nostalgia, la voce della cantante e' sotto le righe sempre, sussurrata, ma arriva dritto dove deve arrivare senza ammiccamenti. I piu' la ricorderanno per questa stupenda versione di Sweet Jane (Lou Reed) che passo' su Videomusic nell'autunno-inverno 1988-89 un fottio di volte.

Credo, a naso, che chi ha un sistema a 4 diffusori possa percepire ancora meglio la tridimensionalità, visto il modo in cui è stato registrato il disco.
Sapevatelo!