impianto a doppio uso HT e stereo
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Marco Ravich
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T-Forum, la vera HiFi alla portata di tutti :: Amplificatori :: Integrati e finali a stato solido in classe A/AB
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
allora anch'io sono dell'idea che uno stereo decente sia megli del HT pacco ma in caso di dts imho e come se ti dicessi visto che un ampli e una cassa costano meno di 2 allora converti tutto in mono.. la mia risposta e NO! il modo giusto di ascoltare sempre imho è come è stato pensato e registrato dal ingegnere/tecnico del suonoMarco Ravich ha scritto:surround != hifi, per cui - ribadisco - io opterei per un buon impianto stereo (e vai tranquillo che i film sono una figata lo stesso in 2.0).
Ripeto a me serve la gestione delle hdmi e la decodifica dts (dolby è una porcata da quel che ho capito )Marco Ravich ha scritto: In alternativa potresti pensare al Dared DV-6C (di cui s'è parlato anche qua) che è sostanzialmente un multiamplificatore senza decodificatore DTS/multicanale.
...e col telecomandino puoi pure "switchare" le configurazioni (5.1, 5.0, 3.0, 2.1 e 2.0) così da usare solo certi diffusori.
Spero di essere stato utile.
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
ma mi servono le hdmiiiiiiii.....!R!ck ha scritto:Il krell a cui mi riferisco è un prodotto SENZA HDMI , è un preamplificatore multich, funziona tramite collegamento analogico e ha una decina d'anni.
vai tranquillo anche per me sono irraggiungibili ammenochè non mi venda la macchina e la moto però portavo queste prove proprio per dire che anche sugli hi end da cifre improponibili la sezione pre incide sull'ascolto musicale tanto che un buon ampli stereo in filosofia T gli sta tranquillamente davanti nell'ascolto in stereo proprio col rotel lo abbiamo comparato con l'ampli integrato di un paio d'anni prima dello stesso marchio e ne è venuto fuori distrutto l'HT!R!ck ha scritto:Non mi è passato per la testa di consigliarti un krell nuovo perchè i costi sono stratosferici (almeno per me)...
non è proprio che me li fanno provare e che se li portano a casa e li provano loro quelli da esposizione dopo aver suonato un pò in negozio e chiamano degli amici per comparare col proprio impianto anche perché quando lo facevano da soli poi facevano i salti mortali per comprarselo perchè gli sembrava sempre meglio (ti dico solo che uno ha rischiato il divorzio perchè si è portato a casa le nautilus b&W fatte come una lumaca... pagate pochissimo poco meno di 20 mila euri...... ) e loro sono per la ciabatta stacca attacca casse o switch passivo di qualità o per la soluzione pre dts (citata sopra quella dell'onkyo) e finale multicanale selezionando o il pre dts o un pre stereo sui canali frontali o restando su cifre abbordabili sintoampli con uscite pre out frontali da inserire su un finale o integrato stereo queste sono le soluzioni....R!ck ha scritto:Se hai dei commessi caposezione di audiovideo amici tuoi che ti fanno provare queste attrezzature...chiedi a loro sicuramente di sapranno indirizzare meglio e potrai percepire le differenze da solo.
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
mah questo mi era sfuggito però non ho capito se gli ingressi vanno bene per il pre e bisogna aggiungerci il pre... che costa un botto... Qualcuno sà come suona quest'aggeggino e quanti watt ha per canale? senza ricercare su pagine e pagine di forum una piccola sintesi?...un ...bignami?Marco Ravich ha scritto:In alternativa potresti pensare al Dared DV-6C (di cui s'è parlato anche qua) che è sostanzialmente un multiamplificatore senza decodificatore DTS/multicanale.
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
mi autoquoto per dire: anche se alle volte mi fanno venire il dubbio ...sono sordo io o loro che hanno mixato così male o l'effetto era di dare fastidio ad uno con un minimo di orecchio!gaeo ha scritto: il modo giusto di ascoltare sempre imho è come è stato pensato e registrato dal ingegnere/tecnico del suono
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
Beh, 5 dei sei canali passano sul *SUO* pre (valvolare), per cui non dovrebbe servire altro...gaeo ha scritto:[però non ho capito se gli ingressi vanno bene per il pre e bisogna aggiungerci il pre...
Re: impianto a doppio uso HT e stereo
gaeo ha scritto:ma mi servono le hdmiiiiiiii.....!R!ck ha scritto:Il krell a cui mi riferisco è un prodotto SENZA HDMI , è un preamplificatore multich, funziona tramite collegamento analogico e ha una decina d'anni.
Ti servono le hdmi perchè puoi usare il telecomando della tv per accendere spengere l'amplificatore e regolare il volume.
Lo faccio anche io con un telecomando universale da 10 euro del LIDL senza usare l'hdmi. Un logitech Harmony con le macro lo fa anche meglio.
D'altro canto l'hdmi non neanche detto che sia la migliore connessione possibile visto che se mal implementata causa jitter a iosa, inoltre sei vincolato alla qualità dei dac e del sintoav o pre amplificatore av che scegli e di solito sono sempre inferiori a quelli di lettori e sorgenti dedicate e non esiste modo di scappare dalle eventuali "interferenze video" di cui parlavi visto che il segnale audio viaggia insieme a quello video.
R!ck- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
certo che ci sono problemi di jitter e interferenze ma nell'uso homtheatre non sono sensibili e per tale uso già quello che ho mi va più che bene in più il mio tv ha SOLO connessioni HDMI! e per non aver cavi in giro oltre che 1 solo telecomando oltre che l'ascolto in 5 canali Tv che mi permette di tenere il volume più basso quando guardo il tv di notte etcetera forse mi ripeterò ma IMHO i sintoampli sono estremamente buoni anche senza spendere cifre esorbitanti per i film e stando su prodotti con sezione di alimentazione piuttosto grossa sono una ottima soluzione per esempio il dared consigliato (moolto interessante ) non credo che abbia una buona potenza con un peso di soli 6 kg non deve avere una grossa sezione di alimentazione al contrario del mio che offre (va bhè il prezzo è doppio ed era quadruplo appena uscito) oltre che una potenza addirittura eccessiva in appartamento (peso di 17 kg) funzioni di upsampling decodifica segnali e tutta una serie di facilities che sinceramente per la visione dei film va più che bene tanto che mi vedo meglio un film a casa che al cinema dove non ci vado più visto che me li vedo e sento meglio a casa ! L'unico problema che accuso e che tutta una serie di parametri dell'ascolto in stereo sono piuttosto penalizzati ed è li che devo lavorare non sulla sezione video di cui sono molto contento!
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
Gaeo non voglio insistere ovviamente sai quello che vuoi ma è giusto per chiarire perchè mi pare che questo punto ti sfugga.
Il tuo tv ha solo connessioni hdmi...e quindi dov'è il problema?
I lettori che hanno le uscite multicanale hanno anche l'hdmi la connessione lato tv si fa con l'hdmi per il video. Per l'audio si possono usare agli ingressi analogici del pre amplificatore o dell'avr. Si fa questo giro perchè alcuni lettori consentono conversioni analogiche MIGLIORI rispetto a quelle effettuate internamente dagli avr epossono essere utilizzati come sorgenti per i 2ch.
Per esempio:
Il tuo tv ha solo connessioni hdmi...e quindi dov'è il problema?
I lettori che hanno le uscite multicanale hanno anche l'hdmi la connessione lato tv si fa con l'hdmi per il video. Per l'audio si possono usare agli ingressi analogici del pre amplificatore o dell'avr. Si fa questo giro perchè alcuni lettori consentono conversioni analogiche MIGLIORI rispetto a quelle effettuate internamente dagli avr epossono essere utilizzati come sorgenti per i 2ch.
Per esempio:
R!ck- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
si ma dovrei collegare 1 cavo che va in credenza e 2/3 cavi esterni che fa abbastanza da cag.re il fattore waf oltretutto fa schifo pure a me così collego 1 cavo in credenza al sinto e fuoriesceappena appena le hdmi per il notebook e per la xbox dal piano credenza che tiro per collegare e rinfilo per nascondereR!ck ha scritto:Gaeo non voglio insistere ovviamente sai quello che vuoi ma è giusto per chiarire perchè mi pare che questo punto ti sfugga.
Il tuo tv ha solo connessioni hdmi...e quindi dov'è il problema?
I lettori che hanno le uscite multicanale hanno anche l'hdmi la connessione lato tv si fa con l'hdmi per il video.
mah guarda il mio sintoampli ha il processore faroduja per il video e il dac burr-brown a 32bit e fino a 192Hz che funziona alla grande e come già detto ho preso in considerazione varie possibilità e quella del sinto per vari motivi per me è la migliore in assoluto e del sinto in mio possesso non posso che parlare bene per l'uso HT e non va male neanche con l'uso in stereo però con l'ascolto musicale è un pò limitato da quel famoso velo sto solo cercando un modo per evitare un secondo impianto e preservare le torri nell'impianto HT che 2 paia di torri non mi ci stanno! forse non riesco a spiegarmi visto che per me gli apparecchi hifi sono solo un mezzo e di elettronica non ci capisco una beneamata min..ia!R!ck ha scritto: Per l'audio si possono usare agli ingressi analogici del pre amplificatore o dell'avr. Si fa questo giro perchè alcuni lettori consentono conversioni analogiche MIGLIORI rispetto a quelle effettuate internamente dagli avr epossono essere utilizzati come sorgenti per i 2ch.
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
come vedete l'FBT ax52 come ampli ?
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
Gaeo se attacchi qualsiasi finale ai preout del sintoav il velo rimane.
Questo perchè a gestire il finale rimane la sezione preamplificatrice del sintoav...sono cose che ho già provato. Infatti sono rimasto solo con i 2ch...ma questa è un'altra storia.
L'unica è un'integrato 2ch o un pre e finali 2 ch, una sorgente separata (non tanto il dac che conta ma come è implementato) e uno switch prima dei diffusori in maniera da escludere totalmente il sinto...
Questo perchè a gestire il finale rimane la sezione preamplificatrice del sintoav...sono cose che ho già provato. Infatti sono rimasto solo con i 2ch...ma questa è un'altra storia.
L'unica è un'integrato 2ch o un pre e finali 2 ch, una sorgente separata (non tanto il dac che conta ma come è implementato) e uno switch prima dei diffusori in maniera da escludere totalmente il sinto...
R!ck- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
madoooo se ho più volte detto che la sezione pre dei sintoampli per la musica fa cagare vuoi che lo attacchi al sintoampli....noooo (senza cattiveria ma mi sembra o che trolleggi o che mi stia dando dell'idiota! spero di sbagliarmi )dicevo in parallelo con uno switch per le casse con un pre così potevo concentrarmi sulla sezione pre visto che l'ampli FBT ax52 lo possiedo già!R!ck ha scritto:Gaeo se attacchi qualsiasi finale al sintoav il velo rimane. Questo perchè a gestire il finale rimane la sezione preamplificatrice del sintoav....già provato!
appunto! e da un pò che lo dico come mi hanno giustamente suggerito Stentor e fabio ho letto la recensione di grunter sull AA MAA406 e vorrei sostituire l'FBT poi con quello o se riesco a sentirlo e mi piace sempre AA il MAP306R!ck ha scritto:L'unica è un'integrato 2ch o un pre e finali 2 ch e uno switch in maniera da escludere totalmente il sinto...se il velo lo vuoi togliere...!
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
gaeo ha scritto:(senza cattiveria ma mi sembra o che trolleggi o che mi stia dando dell'idiota! spero di sbagliarmi )
Diciamo che non brilli per chiarezza nè di idee, nè d'intenti. Basta leggere dall'inizio l'evolversi di questo 3d che altri e noi io hanno definito un ginepraio non a caso.
E poi sarei io il troll? Poco male. Tanti auguri!
R!ck- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
ciao,
finalmente ho un pò di tempo per spiegare cosa intendo per ginepraio.
Ti devo fare delle doverose premesse:
1) il thread è molto interessante. L'ho letto almeno due volte, cosa mai successa con altri thread;
2) tu sei simpatico e competente, quindi quello che dico, non contiene nulla contro di te;
3) io sono un signor nessuno. Un appassionato, ma non un esperto.
Bene, ho paragonato il thread ad un ginepraio perchè mette insieme un sacco di concetti, a volte anche eterogenei, ma tra tutte le cose dette, si annidano alcuni luoghi comuni, o imprecisioni, o come altro li vogliamo chiamare, che possono confondere le idee di chi legge.
Correva l'anno 199... non lo dico, il decennio però è quello. Frequentavo il corso di Elettronica Applicata 2, quinto anno del corso di laurea in Ingegneria Elettronica alla Sapienza di Roma. Aula 33, il docente era il famigerato prof. Piero Marietti, accademico di grande fama internazionale. Non molto simpatico come professore. Con lui all'esame c'erano tre possibilità:
- bocciato
- promosso
- promosso con insulti
una cosa indegna.
Il prof ci ripeteva sempre la stessa cosa: in un amplificatore, possiamo individuare tre aspetti: l'interfaccia di ingresso, la parte di elaborazione e l'interfaccia di uscita.
All'interfaccia di ingresso, chiediamo una alta impedenza, cioè la virtù di acquisire il segnale senza succhiare troppa corrente. All'interfaccia di uscita, chiediamo invece una bassa impedenza, per poter trasferire la potenza su un carico di altrettanta bassa impedenza. Alla parte di elaborazione, ed all'ampli nel suo complesso, chiediamo le altre caratteristiche: il guadagno, la risposta in frequenza, l'efficienza (rendimento termodinamico), distorsione, stabilità, rumore e via discorrendo.
Ora, non si possono centrare tutti questi obbiettivi con un solo transistor. E' come una coperta corta, ti assicuri una feature, e te ne giochi un'altra. Per questo motivo, gli ampli non sono fatti con un solo transistor (per canale), ma da diversi transistor organizzati in più stadi.
Per convincere gli studenti, ogni anno proponeva un esercizio di progettazione da 15 pagine, in cui la sfida era di realizzare un ampli con certe richieste tramite un solo transistor. Nello svolgimento in aula di questo esercizio, si procedeva alla appassionante progettazione di ogni singolo componente. Alla fine sembrava tutto a posto, fino alla domanda finale: quale è l'efficienza di questo ampli? Ne usciva fuori un valore intorno al 3%, una roba inaccettabile. A quel punto il professore riproponeva il suo ritornello:
non si possono centrare tutti gli obbiettivi di progettazione con un solo transistor.
Torniamo a noi. Il preamplificatore deve avere:
- alta impedenza di ingresso,
- guadagno in tensione,
- alta impedenza in uscita, perchè dopo di lui non c'è il carico, ma un altro stadio.
Il preamplificatore è un amplificatore di tensione, non di potenza.
Il finale invece ha:
- alta impedenza in ingresso,
- guadagno in tensione pari ad UNO,
- bassa impedenza di uscita.
Quello che cambia tra ingresso ed uscita è la corrente. In questo caso si parla di amplificatore di potenza dove la potenza aumenta in ragione del rapporto impedenza di ingresso / impedenza di uscita.
Tutto questo per dire che i due circuiti sono diversi.
L'amplificatore di tensione (il nostro pre) non è nè in classe A nè in classe AB. Lo schema somiglia a quello in classe A, con questi condivide il fatto che un solo transistor si occupa di entrambe le semionde, positiva e negativa, ma le somiglianze finiscono qui.
Ciò che caratterizza la classe A, non è questa storia delle semionde, ma lo schema elettrico, che è quello di un amplificatore di potenza.
Non troverai mai in commercio un preamplificatore con la dicitura classe A o classe AB. E se proprio lo trovassi, ti consiglio di diffidare da chi lo commercializza.
Parliamo di valvole. Ci sono dei simpatici articoli su tnt-audio che cercano di inquadrare il mito delle valvole. Molte persone dicono che le valvole suonano meglio dei transistor perchè mio cugino ha un ampli a valvole, io l'ho sentito e ti dico che suona molto meglio del mio ampli tradizionale.
D'accordo, dice tnt-audio, ma l'ampli di tuo cugino è stato pagato mille euro, mentre l'altro è un giapponese comprato al mercatone. Prova invece a paragonare l'ampli di tuo cugino con un moderno amplificatore a transistor della stessa fascia di prezzo, e poi ne riparliamo.
In generale, non possiamo dire che le valvole suonino meglio dei transistor sempre. Ogni progetto va considerato nel suo complesso. Le valvole vincono in determinate circostanze, mentre in altre è vero il contrario. Proprio su tnt-audio di questa settimana, c'è una testimonianza (non è una prova, solo una testimonianza), in cui Lucio Cadeddu ribadisce il concetto: http://www.tnt-audio.com/edit/lettere.html#9
Non esiste un suono tipico delle valvole, se facessimo prove in doppio ceco (o triplo sordo, o quello che vuoi), non potremmo dire cacchio questo è a valvole, quello di prima no.
Allo stesso modo, non possiamo dire che la classe A (tatta) va meglio della classe AB. La classe AB comprende almeno il 90% del mercato degli amplificatori. Vuol dire che l'altra ha mercato solo per alcuni impianti in determinate fasce di prezzo, e ricordiamo ci che i mostri super-costosi non sono utti in classe A. Ancora una volta, il progetto va valutato nel suo insieme.
Infine, sempre per gli stessi motivi, non possiamo più dire che i componenti discreti suonino sempre meglio degli integrati (i chipamp). Era vero qualche decennio fa, ma ora la classe D (ma prima di lei il gainclone) ci ha ricordato questa massima del progetto che va valutato nel suo insieme.
OK, il tempo è scaduto, ed ho citato solo qualche luogo comune. Se qualcuno ritenesse interessante l'argomento, cercherò di intervenire ancora.
Saluti.
finalmente ho un pò di tempo per spiegare cosa intendo per ginepraio.
Ti devo fare delle doverose premesse:
1) il thread è molto interessante. L'ho letto almeno due volte, cosa mai successa con altri thread;
2) tu sei simpatico e competente, quindi quello che dico, non contiene nulla contro di te;
3) io sono un signor nessuno. Un appassionato, ma non un esperto.
Bene, ho paragonato il thread ad un ginepraio perchè mette insieme un sacco di concetti, a volte anche eterogenei, ma tra tutte le cose dette, si annidano alcuni luoghi comuni, o imprecisioni, o come altro li vogliamo chiamare, che possono confondere le idee di chi legge.
Un preamplificatore non è nè in classe A nè in classe AB.gaeo ha scritto:preferisco che pre e finale siano si dual mono e nella stessa classe (A o B)
Correva l'anno 199... non lo dico, il decennio però è quello. Frequentavo il corso di Elettronica Applicata 2, quinto anno del corso di laurea in Ingegneria Elettronica alla Sapienza di Roma. Aula 33, il docente era il famigerato prof. Piero Marietti, accademico di grande fama internazionale. Non molto simpatico come professore. Con lui all'esame c'erano tre possibilità:
- bocciato
- promosso
- promosso con insulti
una cosa indegna.
Il prof ci ripeteva sempre la stessa cosa: in un amplificatore, possiamo individuare tre aspetti: l'interfaccia di ingresso, la parte di elaborazione e l'interfaccia di uscita.
All'interfaccia di ingresso, chiediamo una alta impedenza, cioè la virtù di acquisire il segnale senza succhiare troppa corrente. All'interfaccia di uscita, chiediamo invece una bassa impedenza, per poter trasferire la potenza su un carico di altrettanta bassa impedenza. Alla parte di elaborazione, ed all'ampli nel suo complesso, chiediamo le altre caratteristiche: il guadagno, la risposta in frequenza, l'efficienza (rendimento termodinamico), distorsione, stabilità, rumore e via discorrendo.
Ora, non si possono centrare tutti questi obbiettivi con un solo transistor. E' come una coperta corta, ti assicuri una feature, e te ne giochi un'altra. Per questo motivo, gli ampli non sono fatti con un solo transistor (per canale), ma da diversi transistor organizzati in più stadi.
Per convincere gli studenti, ogni anno proponeva un esercizio di progettazione da 15 pagine, in cui la sfida era di realizzare un ampli con certe richieste tramite un solo transistor. Nello svolgimento in aula di questo esercizio, si procedeva alla appassionante progettazione di ogni singolo componente. Alla fine sembrava tutto a posto, fino alla domanda finale: quale è l'efficienza di questo ampli? Ne usciva fuori un valore intorno al 3%, una roba inaccettabile. A quel punto il professore riproponeva il suo ritornello:
non si possono centrare tutti gli obbiettivi di progettazione con un solo transistor.
Torniamo a noi. Il preamplificatore deve avere:
- alta impedenza di ingresso,
- guadagno in tensione,
- alta impedenza in uscita, perchè dopo di lui non c'è il carico, ma un altro stadio.
Il preamplificatore è un amplificatore di tensione, non di potenza.
Il finale invece ha:
- alta impedenza in ingresso,
- guadagno in tensione pari ad UNO,
- bassa impedenza di uscita.
Quello che cambia tra ingresso ed uscita è la corrente. In questo caso si parla di amplificatore di potenza dove la potenza aumenta in ragione del rapporto impedenza di ingresso / impedenza di uscita.
Tutto questo per dire che i due circuiti sono diversi.
L'amplificatore di tensione (il nostro pre) non è nè in classe A nè in classe AB. Lo schema somiglia a quello in classe A, con questi condivide il fatto che un solo transistor si occupa di entrambe le semionde, positiva e negativa, ma le somiglianze finiscono qui.
Ciò che caratterizza la classe A, non è questa storia delle semionde, ma lo schema elettrico, che è quello di un amplificatore di potenza.
Non troverai mai in commercio un preamplificatore con la dicitura classe A o classe AB. E se proprio lo trovassi, ti consiglio di diffidare da chi lo commercializza.
L'ibrido a volte è una limitazione.gaeo ha scritto:due parole pre a valvole e finale a transistor.... avete presente quei bei transistor rotondi di metallo....
Parliamo di valvole. Ci sono dei simpatici articoli su tnt-audio che cercano di inquadrare il mito delle valvole. Molte persone dicono che le valvole suonano meglio dei transistor perchè mio cugino ha un ampli a valvole, io l'ho sentito e ti dico che suona molto meglio del mio ampli tradizionale.
D'accordo, dice tnt-audio, ma l'ampli di tuo cugino è stato pagato mille euro, mentre l'altro è un giapponese comprato al mercatone. Prova invece a paragonare l'ampli di tuo cugino con un moderno amplificatore a transistor della stessa fascia di prezzo, e poi ne riparliamo.
In generale, non possiamo dire che le valvole suonino meglio dei transistor sempre. Ogni progetto va considerato nel suo complesso. Le valvole vincono in determinate circostanze, mentre in altre è vero il contrario. Proprio su tnt-audio di questa settimana, c'è una testimonianza (non è una prova, solo una testimonianza), in cui Lucio Cadeddu ribadisce il concetto: http://www.tnt-audio.com/edit/lettere.html#9
Non esiste un suono tipico delle valvole, se facessimo prove in doppio ceco (o triplo sordo, o quello che vuoi), non potremmo dire cacchio questo è a valvole, quello di prima no.
Allo stesso modo, non possiamo dire che la classe A (tatta) va meglio della classe AB. La classe AB comprende almeno il 90% del mercato degli amplificatori. Vuol dire che l'altra ha mercato solo per alcuni impianti in determinate fasce di prezzo, e ricordiamo ci che i mostri super-costosi non sono utti in classe A. Ancora una volta, il progetto va valutato nel suo insieme.
Infine, sempre per gli stessi motivi, non possiamo più dire che i componenti discreti suonino sempre meglio degli integrati (i chipamp). Era vero qualche decennio fa, ma ora la classe D (ma prima di lei il gainclone) ci ha ricordato questa massima del progetto che va valutato nel suo insieme.
OK, il tempo è scaduto, ed ho citato solo qualche luogo comune. Se qualcuno ritenesse interessante l'argomento, cercherò di intervenire ancora.
Saluti.
andzoff- Membro classe bronzo
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
Grazie mooooolto gentile sul simpatico son pure d'accordo ma sul competente ho forti dubbi!andzoff ha scritto:ciao,
finalmente ho un pò di tempo per spiegare cosa intendo per ginepraio.
Ti devo fare delle doverose premesse:
1) il thread è molto interessante. L'ho letto almeno due volte, cosa mai successa con altri thread;
2) tu sei simpatico e competente, quindi quello che dico, non contiene nulla contro di te;.
grazie è proprio per questo che sono quiandzoff ha scritto:3) io sono un signor nessuno. Un appassionato, ma non un esperto.
Bene, ho paragonato il thread ad un ginepraio perchè mette insieme un sacco di concetti, a volte anche eterogenei, ma tra tutte le cose dette, si annidano alcuni luoghi comuni, o imprecisioni, o come altro li vogliamo chiamare, che possono confondere le idee di chi legge.
Grazie mi hai illuminato (non sto scherzando anche se faccio fatica a leggere l'elettronichese son riuscito a capirti ed ho capito perché su alcuni ampli per chitarra c'era scritto tube pre class A circuit cioè scrivevano che il circuito era simile ai classe A )andzoff ha scritto:Un preamplificatore non è nè in classe A nè in classe AB.gaeo ha scritto:preferisco che pre e finale siano si dual mono e nella stessa classe (A o B)
Correva l'anno 199... non lo dico, il decennio però è quello. Frequentavo il corso di Elettronica Applicata 2, quinto anno del corso di laurea in Ingegneria Elettronica alla Sapienza di Roma. Aula 33, il docente era il famigerato prof. Piero Marietti, accademico di grande fama internazionale. Non molto simpatico come professore. Con lui all'esame c'erano tre possibilità:
- bocciato
- promosso
- promosso con insulti
una cosa indegna.
Il prof ci ripeteva sempre la stessa cosa: in un amplificatore, possiamo individuare tre aspetti: l'interfaccia di ingresso, la parte di elaborazione e l'interfaccia di uscita.
All'interfaccia di ingresso, chiediamo una alta impedenza, cioè la virtù di acquisire il segnale senza succhiare troppa corrente. All'interfaccia di uscita, chiediamo invece una bassa impedenza, per poter trasferire la potenza su un carico di altrettanta bassa impedenza. Alla parte di elaborazione, ed all'ampli nel suo complesso, chiediamo le altre caratteristiche: il guadagno, la risposta in frequenza, l'efficienza (rendimento termodinamico), distorsione, stabilità, rumore e via discorrendo.
Ora, non si possono centrare tutti questi obbiettivi con un solo transistor. E' come una coperta corta, ti assicuri una feature, e te ne giochi un'altra. Per questo motivo, gli ampli non sono fatti con un solo transistor (per canale), ma da diversi transistor organizzati in più stadi.
Per convincere gli studenti, ogni anno proponeva un esercizio di progettazione da 15 pagine, in cui la sfida era di realizzare un ampli con certe richieste tramite un solo transistor. Nello svolgimento in aula di questo esercizio, si procedeva alla appassionante progettazione di ogni singolo componente. Alla fine sembrava tutto a posto, fino alla domanda finale: quale è l'efficienza di questo ampli? Ne usciva fuori un valore intorno al 3%, una roba inaccettabile. A quel punto il professore riproponeva il suo ritornello:
non si possono centrare tutti gli obbiettivi di progettazione con un solo transistor.
Torniamo a noi. Il preamplificatore deve avere:
- alta impedenza di ingresso,
- guadagno in tensione,
- alta impedenza in uscita, perchè dopo di lui non c'è il carico, ma un altro stadio.
Il preamplificatore è un amplificatore di tensione, non di potenza.
Il finale invece ha:
- alta impedenza in ingresso,
- guadagno in tensione pari ad UNO,
- bassa impedenza di uscita.
Quello che cambia tra ingresso ed uscita è la corrente. In questo caso si parla di amplificatore di potenza dove la potenza aumenta in ragione del rapporto impedenza di ingresso / impedenza di uscita.
Tutto questo per dire che i due circuiti sono diversi.
L'amplificatore di tensione (il nostro pre) non è nè in classe A nè in classe AB. Lo schema somiglia a quello in classe A, con questi condivide il fatto che un solo transistor si occupa di entrambe le semionde, positiva e negativa, ma le somiglianze finiscono qui.
Ciò che caratterizza la classe A, non è questa storia delle semionde, ma lo schema elettrico, che è quello di un amplificatore di potenza.
Non troverai mai in commercio un preamplificatore con la dicitura classe A o classe AB. E se proprio lo trovassi, ti consiglio di diffidare da chi lo commercializza.
Infatti secondo me su certi parametri vincono a mani basse i transistorandzoff ha scritto:L'ibrido a volte è una limitazione.gaeo ha scritto:due parole pre a valvole e finale a transistor.... avete presente quei bei transistor rotondi di metallo....
Parliamo di valvole. Ci sono dei simpatici articoli su tnt-audio che cercano di inquadrare il mito delle valvole. Molte persone dicono che le valvole suonano meglio dei transistor perchè mio cugino ha un ampli a valvole, io l'ho sentito e ti dico che suona molto meglio del mio ampli tradizionale.
D'accordo, dice tnt-audio, ma l'ampli di tuo cugino è stato pagato mille euro, mentre l'altro è un giapponese comprato al mercatone. Prova invece a paragonare l'ampli di tuo cugino con un moderno amplificatore a transistor della stessa fascia di prezzo, e poi ne riparliamo.
In generale, non possiamo dire che le valvole suonino meglio dei transistor sempre.
certo certo intervieni quanto vuoi hai spiegato in modo capibilissimo tutto e son d'accordo con te su tutto tranne sulla mia presunta competenzaandzoff ha scritto:Ogni progetto va considerato nel suo complesso. Le valvole vincono in determinate circostanze, mentre in altre è vero il contrario. Proprio su tnt-audio di questa settimana, c'è una testimonianza (non è una prova, solo una testimonianza), in cui Lucio Cadeddu ribadisce il concetto: http://www.tnt-audio.com/edit/lettere.html#9
Non esiste un suono tipico delle valvole, se facessimo prove in doppio ceco (o triplo sordo, o quello che vuoi), non potremmo dire cacchio questo è a valvole, quello di prima no.
Allo stesso modo, non possiamo dire che la classe A (tatta) va meglio della classe AB. La classe AB comprende almeno il 90% del mercato degli amplificatori. Vuol dire che l'altra ha mercato solo per alcuni impianti in determinate fasce di prezzo, e ricordiamo ci che i mostri super-costosi non sono utti in classe A. Ancora una volta, il progetto va valutato nel suo insieme.
Infine, sempre per gli stessi motivi, non possiamo più dire che i componenti discreti suonino sempre meglio degli integrati (i chipamp). Era vero qualche decennio fa, ma ora la classe D (ma prima di lei il gainclone) ci ha ricordato questa massima del progetto che va valutato nel suo insieme.
OK, il tempo è scaduto, ed ho citato solo qualche luogo comune. Se qualcuno ritenesse interessante l'argomento, cercherò di intervenire ancora.
Saluti.
per ribadire il concetto del progetto nell' insieme ti dico che nonostante le mie succitate preferenze gli ampli per chitarra da me preferiti (ambito musicale un po diverso dalla riproduzione ma che mi ha formato su un minimo di elettronica ,con ampli per chitarra e per voce, e che mi ha fatto avere tali gusti) erano un Mesa boogie con pre a transistor (penso discreti ma non son capace di riconoscerli adesso menochemeno allora) e finale a valvole con sezione di alimentazione a valvole e il Roland ST100ST totalmente a transistor mentre il peggiore era una testata Peavy proprio con le caratteristiche già citate in questo post
gaeo- Membro classe argento
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
All'inizio avevo in mente un progetto poi accantonato perché mi sarebbe costato meno prendere le soluzioni già pronte vedi succitata accoppiata Onkyo poi il progetto dell'Impianto a doppio uso HT e stereo si è evoluto nella direzione suggerita da Fabio e Stentor cioè un ampli stereo collegato ai pre-out del sintoampli (che il mio non possiede e cambierò con uno che li possegga da qui il discorso switch provvisorio così da sistemare tutto il resto prima del cambio sintoampli) per l'uso HT splittabile con un altro pre in caso del finale o con il pre incorporato nel caso di un integrato.R!ck ha scritto:Diciamo che non brilli per chiarezza nè di idee, nè d'intenti. Basta leggere dall'inizio l'evolversi di questo 3d che altri e noi io hanno definito un ginepraio non a caso.
E poi sarei io il troll? Poco male. Tanti auguri!
Poi avendo letto la recensione di Grunter sul finale Advance acoustic (su cui tra l'altro avevo già messo gli occhi addosso) ho deciso di andare su quel finale ma questo mi creava un altro problema il pre per l'ascolto in stereo diviene essenziale ... ma se spendo i soldi per il finale non avrò subito la disponibilità di prendere il pre e il finale se ne starebbe là senza far niente (ed io che grazie ai turni ascolto 1/2 ore minimo di musica al giorno mi infastidirei non poco di ciò ) allora visto che ho un finale lì che prende polvere in garage e che devo far revisionare lo revisiono e mi concentro prima sul pre poi in un secondo momento sul MAA406 del Advance acoustic quindi sul sinto con le uscite pre-out per poter togliere gli switch mi dispiace che te la sia presa ma a me sembra di riscrivere milioni di volte le stesse cose mi dispiace di non riuscire ad essere chiaro ma a causa dei succitati turni son tre mattine che scrivo smontante notte (ossia ho lavorato dalle 22 alle 06) e l'italiano non è certamente uno dei miei punti forti.... scusatemi Tutti per il mio povero ed infelice Italiano .
Poi sulla questione ginepraio il discorso è vasto e complesso e prende vari temi visto che non parliamo di un componente singolo ma di un impianto completo come peraltro specificato poi da colui che ha definito questo 3d un ginepraio .
Spero di essermi chiarito e che vorrai continuare a partecipare attivamente alla questione con suggerimenti e consigli attinenti al caso magari chiedendo lumi quando non son stato chiaro su cosa intendessi dire perché son responsabile di quel che dico non di quello che gli altri capiscono certo che anch'io ho le mie colpe visto il mio penoso italiano ma se scrivessi in dialetto veneziano limiterei di molto il "bacino d'utenza" cosa che mi dispiacerebbe sia perché limiterei la mia possibilità di imparare e confrontarmi ma soprattutto perché limiterei la possibilità degli altri che leggono per capirci qualcosa sul dafarsi in questi casi (e questo mi darebbe molto più fastidio perché se voglio il gay lo faccio con il mio di culo non con quello degli altri! )come ho fatto io per molto tempo anche su questi lidi grazie e arrisentirci..... se vuoi (scusa per il tu ma mi sembra che finora qui ce lo si dia normalmente) Saluti
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
Sisisisisisisi magari Jap (che tra l'altro spesso fanno buoni prodotti ...calmaaa ho detto buoni non ottimi ) alle volte sudcoreano o nordvietnamita dove non sanno neanche cosa sia la correnteandzoff ha scritto:
D'accordo, dice tnt-audio, ma l'ampli di tuo cugino è stato pagato mille euro, mentre l'altro è un giapponese comprato al mercatone.
come si dovrebbe intuire la sto buttando sul ridere ....dopo una notte di lavoro ormai è come se avessi il Jetlag è gia tanto che non scriva come con un gatto sulla tastiera ...anzi i miei due "micini" del Maine
y gfynlhmxrhvfb c,jrhbh hruhh bwòrfjhn ftgc........
I'm
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Re: impianto a doppio uso HT e stereo
Estremamente benaccette le persone che si dichiarano dei signor nessuno con una Laurea in Ingegneria Elettronica poi sull'anno vuol dire che non siamo poi troppo distanti con l'età io ne ho 35 tu al massimo puoi averne 47 almeno che per arrivare al quinto anno d'università non ti sei fermato a ripassare qualche anno del tuo percorso scolastico ne so qualcosa.....andzoff ha scritto:
3) io sono un signor nessuno. Un appassionato, ma non un esperto.
Correva l'anno 199... non lo dico, il decennio però è quello. Frequentavo il corso di Elettronica Applicata 2, quinto anno del corso di laurea in Ingegneria Elettronica alla Sapienza di Roma
Certo certo ma ,tendenzialmente , una realizzazione ibrida non dovrebbe essere una realizzazione commerciale e poco curata e dovrebbe esser fatta per cercare di prendere il meglio dei due mondi non per sommarne i difetti .... almeno speroandzoff ha scritto:
L'ibrido a volte è una limitazione.
Ciao comunque un grande sei il genere di persona che spero intervenga il più possibile
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