Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
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Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
ciao
questo circuito è stato elaborato(per ora solo simulato) con circuiti già esistenti e un po modificati,la necessità era quella di eliminare un po di cose che avevo in giro e nel frattempo provare qualcosa di inusuale e azzardato(almeno per me).
Quindi necessariamente alcune scelte sono state dettate proprio dal fatto di utilizzare le componenti che già avevo.
ecco le simulazioni:
Allora il giratore è usato per un carico anodico di 150 H il circuito che lo precede è in sostituzione alla resistenza che polarizza la valvola.
Il punto di lavoro è stato scelto a 12ma circa .
Il circuito che segue è un buffer con alimentazione doppia e fet 2sk389 in package doppio sperando così di evitare la selezione di due 2sk170 che erano previsti in origine.
gli assorbimenti del fet non credo siano reali..
Qualche commento?
grazie
questo circuito è stato elaborato(per ora solo simulato) con circuiti già esistenti e un po modificati,la necessità era quella di eliminare un po di cose che avevo in giro e nel frattempo provare qualcosa di inusuale e azzardato(almeno per me).
Quindi necessariamente alcune scelte sono state dettate proprio dal fatto di utilizzare le componenti che già avevo.
ecco le simulazioni:
Allora il giratore è usato per un carico anodico di 150 H il circuito che lo precede è in sostituzione alla resistenza che polarizza la valvola.
Il punto di lavoro è stato scelto a 12ma circa .
Il circuito che segue è un buffer con alimentazione doppia e fet 2sk389 in package doppio sperando così di evitare la selezione di due 2sk170 che erano previsti in origine.
gli assorbimenti del fet non credo siano reali..
Qualche commento?
grazie
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
vabbè
ho montato al volo un buffer come da progetto, sk389 con alimentazione duale 17v,con queste tensioni e con i rami ben bilanciati ho 0,005 V di offset in uscita..sembra ok
il fet assorbe in realtà 15mA per ramo.
potrebbe non essere solo un progetto didattico ma magari ci tiro fuori qualcosa.
unico problemino è che il fet scalda un po,non molto ,però vedo se riesco ad adatare un dissipatore,del resto questo fet ha una dissipazione che è la metà di un 2sk170
saluti
ho montato al volo un buffer come da progetto, sk389 con alimentazione duale 17v,con queste tensioni e con i rami ben bilanciati ho 0,005 V di offset in uscita..sembra ok
il fet assorbe in realtà 15mA per ramo.
potrebbe non essere solo un progetto didattico ma magari ci tiro fuori qualcosa.
unico problemino è che il fet scalda un po,non molto ,però vedo se riesco ad adatare un dissipatore,del resto questo fet ha una dissipazione che è la metà di un 2sk170
saluti
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
piccolo aggiornamento,ho sostituito sk389 con una coppia di 2sk170 machati ed è tutta un'altra storia....ora l'offset è di 0,3mV in uscia che è ottimo.
ora la mia attenzione si sposta sul circuito a valvole....vediamo cosa ne esce
ora la mia attenzione si sposta sul circuito a valvole....vediamo cosa ne esce
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Scusa il ritardo della risposta ma proprio non avevo visto di avere un PM.
Lo schema che proponi l'ho provato al volo tempo fa con le 6C45P come driver per le 300B e sembrava promettere bene, almeno a livello strumentale mentre, in quel contesto (driver) e con quei tubi, non mi ha impressionato più di tanto a livello sonoro ma teniamo presente che doveva tirar fuori quasi 200 Vpp ed una discreta corrente per mandare in A2 le 300B
La sperimentazione è stata comunque troppo breve ed abbastanza superficiale per esprimere un giudizio definitivo.
Le 6N6P guadagnano un parecchio meno, hanno resistenza interna paragonabile e transconduttanza decisamente inferiore ma sono probabilmente i tubi giusti per un pre dalle eccellenti prestazioni.
Ma quel buffer in uscita è davvero necessario?
In quella configurazione l'impedenza d'uscita dalle 6N6P è di circa 1.5K, sufficientemente bassa per pilotare anche il finale più ostico.
Saluti
Lo schema che proponi l'ho provato al volo tempo fa con le 6C45P come driver per le 300B e sembrava promettere bene, almeno a livello strumentale mentre, in quel contesto (driver) e con quei tubi, non mi ha impressionato più di tanto a livello sonoro ma teniamo presente che doveva tirar fuori quasi 200 Vpp ed una discreta corrente per mandare in A2 le 300B
La sperimentazione è stata comunque troppo breve ed abbastanza superficiale per esprimere un giudizio definitivo.
Le 6N6P guadagnano un parecchio meno, hanno resistenza interna paragonabile e transconduttanza decisamente inferiore ma sono probabilmente i tubi giusti per un pre dalle eccellenti prestazioni.
Ma quel buffer in uscita è davvero necessario?
In quella configurazione l'impedenza d'uscita dalle 6N6P è di circa 1.5K, sufficientemente bassa per pilotare anche il finale più ostico.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
si scusa il disturbo....mau749 ha scritto:Scusa il ritardo della risposta ma proprio non avevo visto di avere un PM.
Lo schema che proponi l'ho provato al volo tempo fa con le 6C45P come driver per le 300B e sembrava promettere bene, almeno a livello strumentale mentre, in quel contesto (driver) e con quei tubi, non mi ha impressionato più di tanto a livello sonoro ma teniamo presente che doveva tirar fuori quasi 200 Vpp ed una discreta corrente per mandare in A2 le 300B
La sperimentazione è stata comunque troppo breve ed abbastanza superficiale per esprimere un giudizio definitivo.
Le 6N6P guadagnano un parecchio meno, hanno resistenza interna paragonabile e transconduttanza decisamente inferiore ma sono probabilmente i tubi giusti per un pre dalle eccellenti prestazioni.
Ma quel buffer in uscita è davvero necessario?
In quella configurazione l'impedenza d'uscita dalle 6N6P è di circa 1.5K, sufficientemente bassa per pilotare anche il finale più ostico.
Saluti
quindi come idea (copiata spudoratamente dal camille:-D) può funzionare?
il buffer non va necessariamente usato , a me serve perche volevo provare a pilotare i trasformatori che uso come bilanciatori all'ingresso del finale(600 ohm),da qui l'idea del buffer senza complicazioni di usare un altro stadio a valvole.
ti rusulta che il CCS attui anche una stabilizzazione della tensione? perche con le simulazioni variando l'alimentazione in ingresso del CCS la tensione in uscita rimane sempre uguale.
alcune evoluzioni del circuito:
http://www.siteswithstyle.com/VoltSecond/c4s_cascading_in_psu/C4S_cascading_in_psu.html
grazie
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
altra piccola modifica:
ho aggiunto un ccs seguito da uno stabilizzatore a gas da 105v e un diodo zener da100v,poi la tensione così stabilizzata entra nel secondo ccs questo serve a polarizzare la valvola di segnale.
oltre a ciò ho notato chè se utilizzo una res verso massa(470k/220K) all'uscita del single ended ho più guadagno ma la distorsione aumenta:
se invece ometto questa res:
la distorsione è decisamente meno anche il guadagno però si abbassa:
credo perche l'imp di un fet è di qualche Mohm forse troppo per la valvola che di conseguenza riduce il guadagno.
Però la res ci vuole anche per permettere al condensatore d'uscita di caricarsi.
Ma comunque è meglio tirare conclusioni una volta montato un prototipo.
ho aggiunto un ccs seguito da uno stabilizzatore a gas da 105v e un diodo zener da100v,poi la tensione così stabilizzata entra nel secondo ccs questo serve a polarizzare la valvola di segnale.
oltre a ciò ho notato chè se utilizzo una res verso massa(470k/220K) all'uscita del single ended ho più guadagno ma la distorsione aumenta:
se invece ometto questa res:
la distorsione è decisamente meno anche il guadagno però si abbassa:
credo perche l'imp di un fet è di qualche Mohm forse troppo per la valvola che di conseguenza riduce il guadagno.
Però la res ci vuole anche per permettere al condensatore d'uscita di caricarsi.
Ma comunque è meglio tirare conclusioni una volta montato un prototipo.
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
La resistenza in uscita serve a "caricare" lo stadio e a determinare univocamente il punto di lavoro per quel che riguarda l'impedenza d'uscita proprio perché ne definisce in modo preciso e soprattutto costante il valore.
Solo una domanda, anzi due: perché due CCS in serie e perché non utilizzare due tubi a gas per la stabilizzazione invece dell'ibrido tubo+zener?
Solo una domanda, anzi due: perché due CCS in serie e perché non utilizzare due tubi a gas per la stabilizzazione invece dell'ibrido tubo+zener?
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
ok però come vedi dalle simulazioni la distorsione aumenta se metto una resistenza,solo che non mi sembra normale soprattutto perche con 1,5k di imp d'uscita mi sembra strano che ci siano problemi con 270k di resistenza d'ingresso..e anche il guadagno variamau749 ha scritto:La resistenza in uscita serve a "caricare" lo stadio e a determinare univocamente il punto di lavoro per quel che riguarda l'impedenza d'uscita proprio perché ne definisce in modo preciso e soprattutto costante il valore.
Solo una domanda, anzi due: perché due CCS in serie e perché non utilizzare due tubi a gas per la stabilizzazione invece dell'ibrido tubo+zener?
hai qualche consiglio in merito?
poi hai visto il link che ho postato prima? c'è scritto che sembra essere utile mettere due CCS in serie ,anche l'inventore di questo circuito pare abbia detto che si può fare.
e uso la combinazione zener/tubo perche ho solo due regolartori e dato che l'alimentazione è singola per ogni canale o compro altre due stabilizzatrici(che si può fare) oppure uso uno zener per parte.
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Innanzitutto vorrei capire dove e come hai misurato, in simulazione, la distorsione.
I valori indicati, in micro%, sono troppo bassi per essere reali: che segnale hai imposto in ingresso, o, meglio, per quale valore del segnale d'uscita stai misurando questa distorsione?
La cosa strana è che ho simulato anch'io questo circuito, nella prima versione e senza buffer d'uscita, ed ottengo risultati assolutamente diversi impostando V(in)= 141 mV (100 mV RMS) ed ottenendo in uscita V(out) circa 1.65V RMS (gain circa 24.5 dB).
In queste condizioni la distorsione assume un ragionevole valore di circa lo 0.075% e, soprattutto non varia al variare della resistenza di carico all'uscita, anzi, se mai, diminuisce leggerissimamente all'aumentare del valore della resistenza, il che è abbastanza ovvio.
La distribuzione poi è ideale avendo solo la seconda armonica.
Sicuro di aver fatto per bene la simulazione?
Per non sbagliare imponi delle labels (in, out, grid) e fai misurare i valori in corrispondenza delle stesse.
Per quanto riguarda il doppio CCS l'articolo l'ho letto anch'io ma non sono sicuro che una tale soluzione porti reali vantaggi; per limitare la corrente sul tubo stabilizzatore e lo zener è sufficiente una semplice resistenza e poi, se è vero che non mi scandalizzo più di tanto ormai ad utilizzare componenti a SS con i tubi è pur sempre vero che quando è troppo è troppo!
Ovviamente è una mia opinione e come tale prendila in considerazione.
I valori indicati, in micro%, sono troppo bassi per essere reali: che segnale hai imposto in ingresso, o, meglio, per quale valore del segnale d'uscita stai misurando questa distorsione?
La cosa strana è che ho simulato anch'io questo circuito, nella prima versione e senza buffer d'uscita, ed ottengo risultati assolutamente diversi impostando V(in)= 141 mV (100 mV RMS) ed ottenendo in uscita V(out) circa 1.65V RMS (gain circa 24.5 dB).
In queste condizioni la distorsione assume un ragionevole valore di circa lo 0.075% e, soprattutto non varia al variare della resistenza di carico all'uscita, anzi, se mai, diminuisce leggerissimamente all'aumentare del valore della resistenza, il che è abbastanza ovvio.
La distribuzione poi è ideale avendo solo la seconda armonica.
Sicuro di aver fatto per bene la simulazione?
Per non sbagliare imponi delle labels (in, out, grid) e fai misurare i valori in corrispondenza delle stesse.
Per quanto riguarda il doppio CCS l'articolo l'ho letto anch'io ma non sono sicuro che una tale soluzione porti reali vantaggi; per limitare la corrente sul tubo stabilizzatore e lo zener è sufficiente una semplice resistenza e poi, se è vero che non mi scandalizzo più di tanto ormai ad utilizzare componenti a SS con i tubi è pur sempre vero che quando è troppo è troppo!
Ovviamente è una mia opinione e come tale prendila in considerazione.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
ciao
ho ricontrollato le simulazioni , ho impostato la tensione d'ingresso troppo alta,ora con una sinusoide a 141mv ho i tuoi risultati.
La tua considerazione è certamente lecita,e già con il giratore e il ccs avevo la sensazione di esagerare,però io non ho vincoli a livello di convinzioni e scuole di pensiero,e non ho nessun problema ad utilizzare diverse tipologie costruttive nello stesso circuito purche portino da qulache parte.
Comunque ogni aspetto è da valutare.
se ti va prova ad usare quel circuto ma mettere dopo il ccs e prima del giratore due zener per simulare le stabilizzatrici (100v e 30v per avere circa 122v sulla valvola),per il ccs r1 33 e r2 120 e vedere la risposta in frequenza.
ho ricontrollato le simulazioni , ho impostato la tensione d'ingresso troppo alta,ora con una sinusoide a 141mv ho i tuoi risultati.
La tua considerazione è certamente lecita,e già con il giratore e il ccs avevo la sensazione di esagerare,però io non ho vincoli a livello di convinzioni e scuole di pensiero,e non ho nessun problema ad utilizzare diverse tipologie costruttive nello stesso circuito purche portino da qulache parte.
Comunque ogni aspetto è da valutare.
se ti va prova ad usare quel circuto ma mettere dopo il ccs e prima del giratore due zener per simulare le stabilizzatrici (100v e 30v per avere circa 122v sulla valvola),per il ccs r1 33 e r2 120 e vedere la risposta in frequenza.
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Vi seguo con molta attenzione, ed ammirazione.
Complimenti
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gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
wow grazie è un piacere sapere che mi leggigigi6c ha scritto:Vi seguo con molta attenzione, ed ammirazione.
Complimenti
ogni tanto mi viene qualche idea in mente,e ,dato che adoro simulare e usare microcap(anche se come hai visto non sono ancora molto ferrato), sperimento.
A me interesserebbe più che altro imparare come si progetta correttamente un circuito a valvole,mi piacerebbe davvero tanto.
Per ciò sono sempre li a tediare il povero Mau che ovviamente ringrazio,perche anche se non gli torna nulla è sempre disponibile,a proposito mau se mi posso sdebitare in qualche modo dimmi pure...
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Andrea Zani ha scritto:
.....................
Per ciò sono sempre li a tediare il povero Mau che ovviamente ringrazio,perche anche se non gli torna nulla è sempre disponibile,a proposito mau se mi posso sdebitare in qualche modo dimmi pure...
Ma vogliamo scherzare? E perché mai dovresti sdebitarti, e di cosa?
Se sono qui con tutti voi a chiacchierare è perché mi piace e mi interessa, non è un lavoro da retribuire in qualche modo...
Un caro amico in altro forum scrive:
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.
Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
ed è una cosa che condivido in pieno...
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
già hai ragione,peter condividere il proprio sapere è gratificante, in altri campi ,dove sono più ferrato,cerco di essere il più disponibile possibile...mau749 ha scritto:Andrea Zani ha scritto:
.....................
Per ciò sono sempre li a tediare il povero Mau che ovviamente ringrazio,perche anche se non gli torna nulla è sempre disponibile,a proposito mau se mi posso sdebitare in qualche modo dimmi pure...
Ma vogliamo scherzare? E perché mai dovresti sdebitarti, e di cosa?
Se sono qui con tutti voi a chiacchierare è perché mi piace e mi interessa, non è un lavoro da retribuire in qualche modo...
Un caro amico in altro forum scrive:
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.
Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
ed è una cosa che condivido in pieno...
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Con Mau Sei nelle miglori mani.Andrea Zani ha scritto:Per ciò sono sempre li a tediare il povero Mau che ovviamente ringrazio,perche anche se non gli torna nulla è sempre disponibile,a proposito mau se mi posso sdebitare in qualche modo dimmi pure...
Magari un giorno pubblica per tutti noi un Ampli Valvolare del T-FORUM,
gigi6c- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
mau749 ha scritto:Andrea Zani ha scritto:
.....................
Per ciò sono sempre li a tediare il povero Mau che ovviamente ringrazio,perche anche se non gli torna nulla è sempre disponibile,a proposito mau se mi posso sdebitare in qualche modo dimmi pure...
Ma vogliamo scherzare? E perché mai dovresti sdebitarti, e di cosa?
Se sono qui con tutti voi a chiacchierare è perché mi piace e mi interessa, non è un lavoro da retribuire in qualche modo...
Un caro amico in altro forum scrive:
«Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno.
Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee.»
ed è una cosa che condivido in pieno...
mau sei un grande come il nostro grande gigi condivido in pieno quello che ai detto .anche se io sono un praticone e mi piace condividere qul poco che so
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
gigi6c ha scritto:
.................
Magari un giorno pubblica per tutti noi un Ampli Valvolare del T-FORUM,
Vado un po' OT
Per quel che mi riguarda, il problema di progettare un Tamp valvolare (che suoni bene) è tutto nel riuscire a "mettermi nei panni" di chi poi dovrà costruirlo ed utilizzarlo.
Mi spiego meglio: senza falsa modestia ho accumulato una discreta esperienza e quindi per me certe soluzioni sono scontate, ad esempio il realizzare il cablaggio in aria, cosa questa non sempre facilissima da mettere in pratica per chi pratica ne ha poca o addirittura nessuna.
Lavorare con tensioni di 300-400V pone parecchi problemi di sicurezza ad un neofita perché, anche se non letali, vi assicuro che prendere una "schicchera" a 400V non è certo piacevole...
Certamente si potrebbe fare una specie di corso "passo passo" per la costruzione ma anche questa soluzione presenta non poche difficoltà, se non altro in termini di tempo, che è sempre tiranno.
In più: nel corso degli anni il mio impianto si è evoluto verso i fullrange, che sono di solito piuttosto sensibili, e, di conseguenza, non ho problemi ad utilizzare amplificatori da 3 o 4 watt mentre la maggior parte degli amici del Forum sono indirizzati verso soluzioni più classiche e tradizionali che non hanno le stesse esigenze.
Il problema del cablaggio in aria si potrebbe risolvere con un PCB (e qui il sig. Antonio di Lesa HiFi potrebbe darci una grande mano) ma rimane comunque un altro problema: che potenza dovrebbe avere questo amplificatore?
In commercio esistono un'infinità di kit con le KT88/EL84/6L6 in SE che, al di la delle specifiche, spesso un po' troppo allegre ed ottimistiche, fanno onestamente il loro lavoro con schemi classici e collaudati per potenze d'uscita dai 6 ai 12-13 watt.
Se vogliamo qualche watt in più bisogna andare sui PP, sempre con i tubi prima citati, ma qui i cinesi la fanno da padrone proponendo onestissimi prodotti a prezzi tanto concorrenziali da dissuadere chiunque dall'idea di "farselo da se" anche perché alla fine, gira e rigira, gli schemi sarebbero sempre copie più o meno brutte del solito Williamson.
Esiste ovviamente una "terza via" ma non so quanto utile ed interessante per la maggior parte dei forumers che, mi pare, non prendano in considerazione nulla che non abbia almeno 30 o 40W a loro dire perché potenze inferiori "... limitano la dinamica... "
La terza via è quella di "superare" il SE e lavorare in PP non per ottenere più potenza ma per avere qualità almeno paragonabili a quelle dei migliori SE assemblati con tubi "seri" come i triodi DHT e non con pentodi a pseudotriodo o, peggio, in ultralineare.
Sto lavorando ad un PP di 6B4G russe (le 2A3 con i filamenti a 6.3V) che costano abbastanza poco (circa 60 euro la coppia, per un finale stereo ci vogliono ovviamente due coppie) e con un driver in parafase flottante per una potenza d'uscita di circa una decina di watt, 7 dei quali in classe A per poi commutare in classe AB1.
A vostro parere potrebbe essere quel Tamp valvolare ?
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Ottima idea la doppia classe di funzionamento, io ci sto alla grande.mau749 ha scritto:gigi6c ha scritto:
.................
Ampli Valvolare del T-FORUM,
Sto lavorando ad un PP di 6B4G russe (le 2A3 con i filamenti a 6.3V) che costano abbastanza poco (circa 60 euro la coppia, per un finale stereo ci vogliono ovviamente due coppie) e con un driver in parafase flottante per una potenza d'uscita di circa una decina di watt, 7 dei quali in classe A per poi commutare in classe AB1.
A vostro parere potrebbe essere quel Tamp valvolare ?
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
non è prorpio una "doppia classe di funzionamento" ma piuttosto un classe AB ad alta polarizzazione,per tanto i primi 7 watt sono in classe A i restanti il circuito passa in classe AB1 che comunque ha alta polarizzazionegigi6c ha scritto:Ottima idea la doppia classe di funzionamento, io ci sto alla grande.mau749 ha scritto:
Sto lavorando ad un PP di 6B4G russe (le 2A3 con i filamenti a 6.3V) che costano abbastanza poco (circa 60 euro la coppia, per un finale stereo ci vogliono ovviamente due coppie) e con un driver in parafase flottante per una potenza d'uscita di circa una decina di watt, 7 dei quali in classe A per poi commutare in classe AB1.
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
posso capire il tuo discorso,e comunque sono dell'idea che l'autocostruzione valvolare ha il suo perche in base allo scopomau749 ha scritto:gigi6c ha scritto:
.................
Magari un giorno pubblica per tutti noi un Ampli Valvolare del T-FORUM,
Vado un po' OT
Per quel che mi riguarda, il problema di progettare un Tamp valvolare (che suoni bene) è tutto nel riuscire a "mettermi nei panni" di chi poi dovrà costruirlo ed utilizzarlo.
Mi spiego meglio: senza falsa modestia ho accumulato una discreta esperienza e quindi per me certe soluzioni sono scontate, ad esempio il realizzare il cablaggio in aria, cosa questa non sempre facilissima da mettere in pratica per chi pratica ne ha poca o addirittura nessuna.
Lavorare con tensioni di 300-400V pone parecchi problemi di sicurezza ad un neofita perché, anche se non letali, vi assicuro che prendere una "schicchera" a 400V non è certo piacevole...
Certamente si potrebbe fare una specie di corso "passo passo" per la costruzione ma anche questa soluzione presenta non poche difficoltà, se non altro in termini di tempo, che è sempre tiranno.
In più: nel corso degli anni il mio impianto si è evoluto verso i fullrange, che sono di solito piuttosto sensibili, e, di conseguenza, non ho problemi ad utilizzare amplificatori da 3 o 4 watt mentre la maggior parte degli amici del Forum sono indirizzati verso soluzioni più classiche e tradizionali che non hanno le stesse esigenze.
Il problema del cablaggio in aria si potrebbe risolvere con un PCB (e qui il sig. Antonio di Lesa HiFi potrebbe darci una grande mano) ma rimane comunque un altro problema: che potenza dovrebbe avere questo amplificatore?
In commercio esistono un'infinità di kit con le KT88/EL84/6L6 in SE che, al di la delle specifiche, spesso un po' troppo allegre ed ottimistiche, fanno onestamente il loro lavoro con schemi classici e collaudati per potenze d'uscita dai 6 ai 12-13 watt.
Se vogliamo qualche watt in più bisogna andare sui PP, sempre con i tubi prima citati, ma qui i cinesi la fanno da padrone proponendo onestissimi prodotti a prezzi tanto concorrenziali da dissuadere chiunque dall'idea di "farselo da se" anche perché alla fine, gira e rigira, gli schemi sarebbero sempre copie più o meno brutte del solito Williamson.
Esiste ovviamente una "terza via" ma non so quanto utile ed interessante per la maggior parte dei forumers che, mi pare, non prendano in considerazione nulla che non abbia almeno 30 o 40W a loro dire perché potenze inferiori "... limitano la dinamica... "
La terza via è quella di "superare" il SE e lavorare in PP non per ottenere più potenza ma per avere qualità almeno paragonabili a quelle dei migliori SE assemblati con tubi "seri" come i triodi DHT e non con pentodi a pseudotriodo o, peggio, in ultralineare.
Sto lavorando ad un PP di 6B4G russe (le 2A3 con i filamenti a 6.3V) che costano abbastanza poco (circa 60 euro la coppia, per un finale stereo ci vogliono ovviamente due coppie) e con un driver in parafase flottante per una potenza d'uscita di circa una decina di watt, 7 dei quali in classe A per poi commutare in classe AB1.
A vostro parere potrebbe essere quel Tamp valvolare ?
si può voler costruire da soli perche è bello..
si può costruire da soli perche magari si risparmia qualcosa..
si può costruire da soli perche si è bravi ed è appagante provare cose particolari...
ma se si vuole eccellere bisogna spendere e parecchio.
se si rimane nella fascia media,come dice mau,i cinesi hanno come al solito prezzi più abbordabili.
poi è ovvio che le pontenze sono quelle e ci vogliono diffusori ad elevata efficenza.
Poi possiamo fregarcene del razionalismo e fare sto cavolo di ampli
PS: io mi accontenterei anche di un bel corso on-line heheh
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
ho trovato forse un compromesso:
utilizzo una res per limitare la corrente nelle stabilizzatrici 18ma
comprerò altre due stabilizzatrici da 75V che hanno in prezzo ridicolo
distorsione e tutto il resto vanno bene.
che ne dite?
utilizzo una res per limitare la corrente nelle stabilizzatrici 18ma
comprerò altre due stabilizzatrici da 75V che hanno in prezzo ridicolo
distorsione e tutto il resto vanno bene.
che ne dite?
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Lo schema è sicuramente corretto ed altrettanto corretta mi pare la simulazione.
Ragionavo però sulla "filosofia progettuale" dell'aggeggio.
Il carico anodico induttivo, sia esso realizzato tradizionalmente che simulato con un giratore, ha una sua precisa ragion d'essere essenzialmente per un motivo: bassa resistenza intrinseca e quindi impedenza d'uscita dello stadio praticamente uguale alla resistenza interna del tubo, bassa caduta di tensione in virtù della bassa resistenza interna dell'induttore e pertanto possibilità di alimentare il tutto a tensioni ragionevolmente basse con correnti elevate ed infine lo sfruttamento dell'effetto "restituzione" dell'induttanza e quindi possibilità di erogare picchi di tensione quasi doppi di quelli possibili con uno stadio tradizionale a catodo comune con la classica resistenza come carico anodico.
La soluzione del carico induttivo normalmente si utilizza proprio quando i vantaggi sopra citati diventano importanti: nel caso ad esempio di driver "robusti" per pilotare finali "ostiche" in classe A2 quando lo swing di tensione diventa significativo ed altrettanto significativa diventa la corrente erogabile dallo stadio.
Io, in configurazione con induttore tradizionale da 80H, lo impiego con le 6C45P come driver delle 300B: alimentate a soli 175V erogano tranquillamente oltre 200Vpp e qualche decina di mA...
Orbene mi chiedo, al di la delle prestazioni sonore che sono tutte da valutare, ha senso far seguire ad un simile stadio un buffer a stato solido alimentato a "soli" 40V?
E' abbastanza probabile (?!!) che questo stadio saturi molto prima di quello a tubi mortificandone completamente le caratteristiche migliori.
Devi pilotare un carico di 600 ohm: ti basta uno stadio con impedenza d'uscita intorno ai 15 ohm?
Dai un'occhiata a questa possibile soluzione:
E poi, a ben pensarci, in un circuito così, basterebbe il CCS come carico anodico escludendo, per i motivi prima citati, il giratore simulatore di carico anodico induttivo.
Non "...mandarmi a quel paese...", come sempre la mia è solo un'opinione...
Saluti
Ragionavo però sulla "filosofia progettuale" dell'aggeggio.
Il carico anodico induttivo, sia esso realizzato tradizionalmente che simulato con un giratore, ha una sua precisa ragion d'essere essenzialmente per un motivo: bassa resistenza intrinseca e quindi impedenza d'uscita dello stadio praticamente uguale alla resistenza interna del tubo, bassa caduta di tensione in virtù della bassa resistenza interna dell'induttore e pertanto possibilità di alimentare il tutto a tensioni ragionevolmente basse con correnti elevate ed infine lo sfruttamento dell'effetto "restituzione" dell'induttanza e quindi possibilità di erogare picchi di tensione quasi doppi di quelli possibili con uno stadio tradizionale a catodo comune con la classica resistenza come carico anodico.
La soluzione del carico induttivo normalmente si utilizza proprio quando i vantaggi sopra citati diventano importanti: nel caso ad esempio di driver "robusti" per pilotare finali "ostiche" in classe A2 quando lo swing di tensione diventa significativo ed altrettanto significativa diventa la corrente erogabile dallo stadio.
Io, in configurazione con induttore tradizionale da 80H, lo impiego con le 6C45P come driver delle 300B: alimentate a soli 175V erogano tranquillamente oltre 200Vpp e qualche decina di mA...
Orbene mi chiedo, al di la delle prestazioni sonore che sono tutte da valutare, ha senso far seguire ad un simile stadio un buffer a stato solido alimentato a "soli" 40V?
E' abbastanza probabile (?!!) che questo stadio saturi molto prima di quello a tubi mortificandone completamente le caratteristiche migliori.
Devi pilotare un carico di 600 ohm: ti basta uno stadio con impedenza d'uscita intorno ai 15 ohm?
Dai un'occhiata a questa possibile soluzione:
E poi, a ben pensarci, in un circuito così, basterebbe il CCS come carico anodico escludendo, per i motivi prima citati, il giratore simulatore di carico anodico induttivo.
Non "...mandarmi a quel paese...", come sempre la mia è solo un'opinione...
Saluti
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Ciao, Maurizio
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
il tuo discorso non fa una grinza,ed anche io avevo pensato ad un buffer a valvole,il white cathode follower è certamente ottimo,ma il problema è il trasformatore di alimentazione,ne posseggo uno con queste caratteristiche:
220-0-220-120mA
5v-3A
6,3V 2,5A
come vedi sono proprio tirato con i filamenti
però così mi metti in crisi e alla fine non concludo nulla
l'utilizzo di quei due fet è giustificato proprio dal fatto che non posso comprare un altro trafo e ho bisogno di una bassa impedenza,ma volevo provare un SE
220-0-220-120mA
5v-3A
6,3V 2,5A
come vedi sono proprio tirato con i filamenti
però così mi metti in crisi e alla fine non concludo nulla
l'utilizzo di quei due fet è giustificato proprio dal fatto che non posso comprare un altro trafo e ho bisogno di una bassa impedenza,ma volevo provare un SE
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: Un Single Ended didattico(o forse no?!?)
Non era mia intenzione metterti in crisi, come ripeto la mia era ed è solo un'opinione.
Se sei "corto" con la corrente dei filamenti, anche se, almeno in teoria con 2.5A ci stai ancora dentro (750mA*3=2.25A) potresti sempre utilizzare per il white follower le classiche ECC88 che assorbono 375 mA di filamento con in più il vantaggio che l'impedenza d'uscita si ridurrebbe ulteriormente attestandosi a circa 10 ohm.
In questo caso ovviamente dovresti riferire ad un adeguato potenziale i filamenti per non sforare con le Vkf: circa 35-40V potrebbero essere un valore utilizzabile portando nel contempo la tensione sul catodo della 6N6P a circa 3V (un led blu ad alta luminosità) in luogo dei 4V di progetto.
In questo modo sul catodo della ECC88 alta del W.F. hai circa 100V e quindi con una Vkf reale di circa 60-65V ancora ben dentro le specifiche del tubo.
La mia perplessità non riguardava tanto (o solo) l'impiego del buffer in uscita a fet quanto piuttosto quella della reale necessità o convenienza di impiegare il carico induttivo nello stadio precedente: avere qualcosa a valle, sia esso a tubi o a SS non consente in ogni caso, a mio parere, di sfruttare appieno le potenzialità ed i vantaggi di questo caricamento.
Ti dico tutto questo perché sto molto lentamente assemblando un nuovo pre che utilizza una tipologia molto simile a quella che ti ho postato con il primo stadio di guadagno con le 6S2S (le equivalenti russe delle 6J5: triodo singolo molto simile ad una sezione della 6SN7) ma con il solo C4S sull'anodo (senza giratore quindi) e lo stadio in uscita con le 6SN7 in white follower alimentate a circa 300V.
L'impedenza d'uscita è ancora dell'ordine dei 15-16 ohm e le distorsioni praticamente non misurabili, dell'ordine dello 0.01% per più di 3V RMS in uscita.
Se sei "corto" con la corrente dei filamenti, anche se, almeno in teoria con 2.5A ci stai ancora dentro (750mA*3=2.25A) potresti sempre utilizzare per il white follower le classiche ECC88 che assorbono 375 mA di filamento con in più il vantaggio che l'impedenza d'uscita si ridurrebbe ulteriormente attestandosi a circa 10 ohm.
In questo caso ovviamente dovresti riferire ad un adeguato potenziale i filamenti per non sforare con le Vkf: circa 35-40V potrebbero essere un valore utilizzabile portando nel contempo la tensione sul catodo della 6N6P a circa 3V (un led blu ad alta luminosità) in luogo dei 4V di progetto.
In questo modo sul catodo della ECC88 alta del W.F. hai circa 100V e quindi con una Vkf reale di circa 60-65V ancora ben dentro le specifiche del tubo.
La mia perplessità non riguardava tanto (o solo) l'impiego del buffer in uscita a fet quanto piuttosto quella della reale necessità o convenienza di impiegare il carico induttivo nello stadio precedente: avere qualcosa a valle, sia esso a tubi o a SS non consente in ogni caso, a mio parere, di sfruttare appieno le potenzialità ed i vantaggi di questo caricamento.
Ti dico tutto questo perché sto molto lentamente assemblando un nuovo pre che utilizza una tipologia molto simile a quella che ti ho postato con il primo stadio di guadagno con le 6S2S (le equivalenti russe delle 6J5: triodo singolo molto simile ad una sezione della 6SN7) ma con il solo C4S sull'anodo (senza giratore quindi) e lo stadio in uscita con le 6SN7 in white follower alimentate a circa 300V.
L'impedenza d'uscita è ancora dell'ordine dei 15-16 ohm e le distorsioni praticamente non misurabili, dell'ordine dello 0.01% per più di 3V RMS in uscita.
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