I file a 24/192 non servono a nulla
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
NO! Per carità!mah(x) ha scritto:... vi assicuro che quello che accade a valle dei microfoni durante e dopo una registrazione
potrebbe far passare la voglia di spendere tanti soldi in sistemi audio...
ma su questo magari apriamo un altro thread...
Sarebbe come entrare a curiosare nella cucina di un ristorante cinese.
valterneri- Membro classe oro
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
Tempo fa qualcuno aveva postato il collegamento a questa intervista,purtroppo ho salvato il documento ma non i riferimenti spero di non commettere abusi postandola,eventualmente cancellate.
“Ingegnere, Lei è generalmente propenso ad usare ‘vecchie’ macchine anziche utilizzare i nuovi ritrovati tecnologici. Lei è forse un pò lunatico o è una sorta di Amish, che rifiuta il progresso tecnologico?
Cosa c’é che non va, secondo lei, nella conversione 24 bit/192 KHz e HDCD oppure nei SACD?
“Ecco cosa posso rispondere: esistono due tipi di risoluzione, analogica e digitale. Possiamo parlare in linguaggio digitare e concludere che l’informazione digitale può avere ad esempio un campione della lunghezza di 16 bit. Il chip che deve leggere questa informazione deve operare a 16 bit, ma quest’ultimo è in grado di convertire in una risultante Onda sinusoidale con la stessa accuratezza presente nel dominio digitale? Ecco la questione chiave!
I bits sono la più piccola informazione che interviene nel processo, e qui vorrei portare un esempio con le macchine fotografiche digitali. In genere si preferisce acquistare una CANON D30 da 8megapixel anziche una KODAK tascabile da 100 euro e 10megapixel. Il numero di pixel di quest’ultima è maggiore rispetto alla CANON, ma tutto viene perduto fra compressioni e firmware,bassa qualità delle lenti ed accuratezza degli stadi d’alimentazione etc.
Nella riproduzione musicale, i nostri cd sono incisi a 16 bits, non importa che DAC usiamo, sono sempre 16 bits. Ciò significa che possiamo riprodurre un segnale di di 2 Volts pp con la risoluzione di 2 /65500 di volts.
Allora perché gli economici DVD player con una risoluzione reale di 24bits non sono immediatamente superiori?
Semplicemente perché aumentare la risoluzione digitale non ha alcuna possibilità reale di entrare in gioco.
Il fatto è che, perlando “digitalmente” , un chip possa leggere una informazione a 24bits, non garantisce affatto la restituzione di un segnale analogico della stessa risoluzione e dettaglio. Vi sono troppe cose che entrano in gioco ad esempio la frequenza di Clock, la stabilità degli stadi di alimentazione e dello stadio analogico; tutti questi circuiti hanno la capacità di riprodurre un segnale con un’accuratezza diciamo del 0.01% che equivale 1/10000, il che è molto lontano da 1/65500 che è la risoluzione del DAC a 16 bit; ma mooooolto più lontano di un DAC a 24bit, che equivalrebbe a 2 24 potenza, ovvero 2X655008 ( due per 65500 elevato all’ottava potenza) Risultato: un numero con 49 cifre!!!!!!!
Una spiegazione non matematica si può rendere se si prende ad esempio una comune moderna stampante.Alcuni produttori possono vantare su alcune loro stampanti una risoluzione di 20.000 punti per pollice. Questo potrebbe anche essere vero per la risoluzione della testa di stampa ed il relativo software; ma il risultato “analogico” sarà ben diverso. La goccia di inchiostro rilasciata dal singolo uggello dalla testa di stampa si spanderà su una superficie della carta 10 volte maggiore, in seconda ipotesi, la struttura della trama della carta è dieci volte maggiore di quanto una risoluzione a 20.000dpi richiederebbe. Sicché la limitazione risiede nell’interazione fra carta e testa di stampa, e non nella capacità di risoluzione di quest’ultima. Per non citare la precisione dei movimenti sulle guide su cui scorre detta testa o la temperatura degl’ugelli,la pressione atmosferica, la temperatura e l’umidità, etc etc.
Per cui, chi dice e promette una risoluzione udibile a 24bits effettiva, vuol dire che è in grado di realizzare un dispostivo capace della risoluzione di una centibilionesima parte di Volt!
Non è molto serio affermare ciò, e va preso tutto col beneficio di successive verifiche, di là da venire.
Sicche cari audiofili, non c’é correlazione tra l’aumento della risoluzione digitale oltre 16 bits, e la qualità del suono; o almeno non è immediatamente garantito con poca spesa. Suggerisco in fine di concentrarci piuttosto sullo sfruttamento migliore dei Bits che abbiamo, invece di preoccuparci di quelli che non abbiamo.
“Ingegnere, Lei è generalmente propenso ad usare ‘vecchie’ macchine anziche utilizzare i nuovi ritrovati tecnologici. Lei è forse un pò lunatico o è una sorta di Amish, che rifiuta il progresso tecnologico?
Cosa c’é che non va, secondo lei, nella conversione 24 bit/192 KHz e HDCD oppure nei SACD?
“Ecco cosa posso rispondere: esistono due tipi di risoluzione, analogica e digitale. Possiamo parlare in linguaggio digitare e concludere che l’informazione digitale può avere ad esempio un campione della lunghezza di 16 bit. Il chip che deve leggere questa informazione deve operare a 16 bit, ma quest’ultimo è in grado di convertire in una risultante Onda sinusoidale con la stessa accuratezza presente nel dominio digitale? Ecco la questione chiave!
I bits sono la più piccola informazione che interviene nel processo, e qui vorrei portare un esempio con le macchine fotografiche digitali. In genere si preferisce acquistare una CANON D30 da 8megapixel anziche una KODAK tascabile da 100 euro e 10megapixel. Il numero di pixel di quest’ultima è maggiore rispetto alla CANON, ma tutto viene perduto fra compressioni e firmware,bassa qualità delle lenti ed accuratezza degli stadi d’alimentazione etc.
Nella riproduzione musicale, i nostri cd sono incisi a 16 bits, non importa che DAC usiamo, sono sempre 16 bits. Ciò significa che possiamo riprodurre un segnale di di 2 Volts pp con la risoluzione di 2 /65500 di volts.
Allora perché gli economici DVD player con una risoluzione reale di 24bits non sono immediatamente superiori?
Semplicemente perché aumentare la risoluzione digitale non ha alcuna possibilità reale di entrare in gioco.
Il fatto è che, perlando “digitalmente” , un chip possa leggere una informazione a 24bits, non garantisce affatto la restituzione di un segnale analogico della stessa risoluzione e dettaglio. Vi sono troppe cose che entrano in gioco ad esempio la frequenza di Clock, la stabilità degli stadi di alimentazione e dello stadio analogico; tutti questi circuiti hanno la capacità di riprodurre un segnale con un’accuratezza diciamo del 0.01% che equivale 1/10000, il che è molto lontano da 1/65500 che è la risoluzione del DAC a 16 bit; ma mooooolto più lontano di un DAC a 24bit, che equivalrebbe a 2 24 potenza, ovvero 2X655008 ( due per 65500 elevato all’ottava potenza) Risultato: un numero con 49 cifre!!!!!!!
Una spiegazione non matematica si può rendere se si prende ad esempio una comune moderna stampante.Alcuni produttori possono vantare su alcune loro stampanti una risoluzione di 20.000 punti per pollice. Questo potrebbe anche essere vero per la risoluzione della testa di stampa ed il relativo software; ma il risultato “analogico” sarà ben diverso. La goccia di inchiostro rilasciata dal singolo uggello dalla testa di stampa si spanderà su una superficie della carta 10 volte maggiore, in seconda ipotesi, la struttura della trama della carta è dieci volte maggiore di quanto una risoluzione a 20.000dpi richiederebbe. Sicché la limitazione risiede nell’interazione fra carta e testa di stampa, e non nella capacità di risoluzione di quest’ultima. Per non citare la precisione dei movimenti sulle guide su cui scorre detta testa o la temperatura degl’ugelli,la pressione atmosferica, la temperatura e l’umidità, etc etc.
Per cui, chi dice e promette una risoluzione udibile a 24bits effettiva, vuol dire che è in grado di realizzare un dispostivo capace della risoluzione di una centibilionesima parte di Volt!
Non è molto serio affermare ciò, e va preso tutto col beneficio di successive verifiche, di là da venire.
Sicche cari audiofili, non c’é correlazione tra l’aumento della risoluzione digitale oltre 16 bits, e la qualità del suono; o almeno non è immediatamente garantito con poca spesa. Suggerisco in fine di concentrarci piuttosto sullo sfruttamento migliore dei Bits che abbiamo, invece di preoccuparci di quelli che non abbiamo.
paolofb65- Appassionato
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
mah(x) ha scritto:
riguardo la spazialità, poi...non pensavo qualcuno credesse ancora che il campo sonoro delle registrazioni in commercio sia quello della sala originale - quando di sala si tratta...
escludendo registrazioni cosiddette "per audiofili" che si vantano di riprese particolari - e che personalmente non trovo interessanti - vi assicuro, da addetto ai lavori, che quello che accade a valle dei microfoni durante e dopo una registrazione potrebbe far passare la voglia di spendere tanti soldi in sistemi audio...
ma su questo magari apriamo un altro thread...
Non ti stai riferendo a me, vero?
Penso di sapere, a grandi linee, quello che accade durante e dopo la "registrazione" etc, anche se non da addetto ai lavori, ma da appassionato diciamo non di primissimo pelo.
Ho parlato di "naturale o artificiale" partendo dal presupposto che "si sappia" che l'ambienza viene spesso (ma non sempre) aggiunta in fase di produzione, mi spiaceva però generalizzare...
fritznet- Membro classe diamante
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
valterneri ha scritto:NO! Per carità!mah(x) ha scritto:... vi assicuro che quello che accade a valle dei microfoni durante e dopo una registrazione
potrebbe far passare la voglia di spendere tanti soldi in sistemi audio...
ma su questo magari apriamo un altro thread...
Sarebbe come entrare a curiosare nella cucina di un ristorante cinese.
Ma no, perchè, se c'è gente che passa pomeriggi a cambiare cavi per sentire stravolgimenti del suono, o che sente differenze nel suono cambiando spine RCA, perchè privarci di questo spunto di riflessione?
fritznet- Membro classe diamante
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
fritznet ha scritto:mah(x) ha scritto:
riguardo la spazialità, poi...non pensavo qualcuno credesse ancora che il campo sonoro delle registrazioni in commercio sia quello della sala originale - quando di sala si tratta...
escludendo registrazioni cosiddette "per audiofili" che si vantano di riprese particolari - e che personalmente non trovo interessanti - vi assicuro, da addetto ai lavori, che quello che accade a valle dei microfoni durante e dopo una registrazione potrebbe far passare la voglia di spendere tanti soldi in sistemi audio...
ma su questo magari apriamo un altro thread...
Non ti stai riferendo a me, vero?
Penso di sapere, a grandi linee, quello che accade durante e dopo la "registrazione" etc, anche se non da addetto ai lavori, ma da appassionato diciamo non di primissimo pelo.
Ho parlato di "naturale o artificiale" partendo dal presupposto che "si sappia" che l'ambienza viene spesso (ma non sempre) aggiunta in fase di produzione, mi spiaceva però generalizzare...
il fatto è che sono diventato molto cinico riguardo le questioni inerenti il cosiddetto "campo sonoro"...
ma ricordo anche un articolo di francesco nuti, qualche miliardo di anni fa su Audio Review - che bei tempi, maledizione - molto illuminante riguardo le pretese che potevano aversi circa l'ambiente sonoro originale ricostruito dal nostro impianto hifi...ricordo ancora che l'articolo concludeva affermando che la riproduzione di alta qualità audio non può porsi la restituzione del campo sonoro originale, che non può che andare irrimediabilmente perduto, quanto piuttosto "la certezza dell'ascolto" che è cosa ben diversa....
...che bei tempi...in copertina c'erano ancora i magnetofoni a bobine
mah(x)- Affezionato
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Numero di messaggi : 118
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Impianto : AM AUDIO PA25 e SonusFaber Concerto
Re: I file a 24/192 non servono a nulla
paolofb65 ha scritto:Tempo fa qualcuno aveva postato il collegamento a questa intervista,purtroppo ho salvato il documento ma non i riferimenti spero di non commettere abusi postandola,eventualmente cancellate.
.....
Sicche cari audiofili, non c’é correlazione tra l’aumento della risoluzione digitale oltre 16 bits, e la qualità del suono; o almeno non è immediatamente garantito con poca spesa. Suggerisco in fine di concentrarci piuttosto sullo sfruttamento migliore dei Bits che abbiamo, invece di preoccuparci di quelli che non abbiamo.
condivido lo spirito dell'articolo, che a mio avviso non afferma certo che 24 bit sono peggio di 16, ma che i 24 bit di qualche dac da quattro soldi, magari con risoluzione fino a 384 khz, non garantiranno di certo quella marcia in più rispetto al vecchio dac del Philips 960
mah(x)- Affezionato
- Data d'iscrizione : 02.01.11
Numero di messaggi : 118
Località : napoli
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
fritznet ha scritto:valterneri ha scritto:
NO! Per carità!
Sarebbe come entrare a curiosare nella cucina di un ristorante cinese.
Ma no, perchè, se c'è gente che passa pomeriggi a cambiare cavi per sentire stravolgimenti del suono, o che sente differenze nel suono cambiando spine RCA, perchè privarci di questo spunto di riflessione?
in effetti...
ovviamente, a parte eccessi di alcuni komeinisti audiofili, un buon cavo fa sicuramente la sua parte - senza stravolgere alcunché, in ogni caso...
mah(x)- Affezionato
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Re: I file a 24/192 non servono a nulla
thema2000ie ha scritto:Premessa: non so se la sezione sia giusta, nel caso spostate pure.
Questo interessantissimo articolo (in inglese) spiega come funziona il campionamento in modo chiaro e inequivocabile. C'è anche un video che vi consiglio di vedere.
http://people.xiph.org/~xiphmont/demo/neil-young.html
http://xiph.org/video/vid2.shtml
Il riassunto è: per il teorema di Nyquist se si campiona un segnale continuo ("analogico") con una frequenza di campionamento >= al doppio della frequenza del segnale, il segnale viene ricostruito esattamente. Non "in modo abbastanza accurato". Esattamente. E' lo stesso segnale.
I file a 24 bit ecc. servono solo negli studi di registrazione, in quanto siccome il segnale deve essere molto elaborato nella lavorazione del disco avere più informazione è utile. Un po' come postprodurre foto in RAW vs. JPEG (anche se il JPEG è lossy, però insomma per rendere l'idea).
Le differenze tra FLAC e WAV non esistono, perché quella del FLAC è appunto una compressione senza perdita di informazione, dicendola in termini barbari è come zippare il WAV, anche qui il segnale decompresso è identico al WAV.
Per la maggior parte di voi questi saranno concetti ovvi, però l'articolo è il video sono particolarmente esplicativi e per questo ve li segnalo.
Saluti a tutti!
Io infatti ascolto a 16/44,1, ma mica perchè me lo ha detto il dottore, è proprio una questione di sensibilità auditiva che mi spinge a non usare valori maggiori.
Se il file è a 16 bit non vi è alcun senso a riprodurlo a 24 bit, ma nemmeno a sovracampionarlo se il convertitore è abastanza accurato, il fatto però è che queste condizioni si verificano solo in determinate condizioni, ad esempio con le schede audio per pc. Queste hanno convertitori gertiti via sw e sono tutte scalabili in fatto di qualità, quindi va da sè che un driver si comporti differentemente da un'altro, quelli per uso home non sono di certo precisi e performanti quanto quelli professionali ma sembra si faccia prima a dare la colpa alla scheda.
Stereopan- Interessato
- Data d'iscrizione : 14.10.14
Numero di messaggi : 89
Provincia : Italia
Impianto : Senza valvole.
Vero
[quote="Mulo"]A proposito, John Mellencamp in 24/96 suona meglio che in 16/44. Anche qui però non è tanto questione di fatti oggettivi... il suono è più armonicamente ricco, più bello, vivido. Dubito che ciò sia misurabile.[/quote
Quoto, d'accordissimo
Quoto, d'accordissimo
bero- Novizio
- Data d'iscrizione : 12.11.14
Numero di messaggi : 16
Provincia : Firenze
Impianto : Fenice 20
Re: I file a 24/192 non servono a nulla
Mica vero, potrebbe essere utile da un punto di vista funzionale per far lavorare i chips di decodifica alla loro risoluzione nativa.Stereopan ha scritto:Se il file è a 16 bit non vi è alcun senso a riprodurlo a 24 bit, ma nemmeno a sovracampionarlo se il convertitore è abastanza accurato, il fatto però è che queste condizioni si verificano solo in determinate condizioni, ad esempio con le schede audio per pc.
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