La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
io continuo a pensare che ste mosscade siano un po' un HYPE .
Di 3 persone che conosco e che le hanno avute , 3 le han vendute dopo neanche un paio di mesi ...
Mi sa che per il NAD cerchero' altrove ...
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schwantz34- Membro classe diamante
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Alessandro LXIV ha scritto:
Posso esprimere una annotazione da semplice ascoltatore: quello che più mi manca nell'ascolto rispetto alla musica dal vivo è la dinamica cioè la variazione di pressione sonora tra i "piano ed i "forte"
La capacità di un buon ampli di restituire dinamica tra un passaggio a basso volume e un improvviso colpo ad esempio di grancassa si misura in db e si chiama Dynamic HeadRoom e non lo ottieni di certo con molti ampli
Bryston ha una Dynamic headroom di 3 db Adcom di 2.5 e sono i pochi che la dichiarano
Sua Maestà
http://www.adcom.com/prod/shopdisplayproducts.asp?hid=2&cid=14&sid=3&prodid=1322
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Ti ricordo che Giussani presentò le sue prime Delta mentre nella stanza un gruppo di musicisti facevano finta di suonare lasciando spazio al diffusore ma, la gente non lo sapeva e batteva le mano ai musicisti
In ogni caso l'obiettivo dell'hifi e' riprodurre in Scala l'evento registrato nel CD.
Cercare la riproduzione di un teatro da 1500 posti in una incisione studio e' una cosa
completamente priva di senso. Molto piu' significativa l'esperienza su un singolo
strumento.
Per la ricostruzione spaziale secondo me possono essere d'aiuto anche gli eventi per
i quali abbiamo esperienza quotidiana. Esistono riproduzioni di traffico stradale, treni, aerei che volano,
partite di squash, tennis. Insomma diverse situazioni che e' piu' facile immaginarsi rispetto
all'evento musicale registrato in studio.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Alessandro LXIV ha scritto:Posso esprimere una annotazione da semplice ascoltatore: quello che più mi manca nell'ascolto rispetto alla musica dal vivo è la dinamica cioè la variazione di pressione sonora tra i "piano ed i "forte". avevo aperto anche un tread sull'argomento ma con pochi interventi tra loro contrastanti. Resta per me un mistero saper cosa nell'impianto la influenzi maggiormente.
La dinamica è infatti ciò che avvicina di più all'evento live.
L'ampli è conditio sine qua non ma non basta.
Occorre un buon CD (inteso come dischetto ben registrato), un sistema di altoparlanti con una MOL decorosa ma soprattutto un ambiente d'ascolto curato. Più è ampia la dinamica più si evidenziano il rumore di fondo ambientale e la zuppa di riflessioni indesiderate ed onde stazionarie.
Così, a naso, direi che 55/60 db di dinamica reale in ambiente casalingo sono un risultato ottimo, e siamo molto lontani dal live.
b.olivaw- Membro di riguardo
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:dimenticandosi degli elementi più importanti, coesione in primis.[/justify]
Scusa Andrea, potresti spendere due parole in più per descrivere il concetto di "coesione"?
Io gradisco molto una qualità di ascolto che potrebbe essere definita così, mi interessa sapere se è la stessa che intendi tu.
b.olivaw- Membro di riguardo
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Stasera pubblico qualche schema di quelle cose mirabolanti che hai detto tu e lo commentiamo insieme... Lasciando perdere le opinioni personali ovviamente, perchè poi, ogni scarrafone alla fine, è bello a mamma sua.
piero, ti ringrazio ma sai benissimo che io non sono in grado di commentare uno schema elettrico di nessun genere.
poi ognuno resterebbe della propria opinione.
io preferisco il vintage e i diffusori in cassa chiusa tu magari qualcosa di più moderno.
ma neanch'io non considero poco il moderno.
gli occhi blu, sono splendidi e fanno tanto scic!
certo, forse fanno chic ma alcuni suonavano alla grande vedi C28 + 2105 o 2505(non mi ricordo di preciso le sigle dei finali ma credo siano esatte) poi dopo un po' di anni era arrivato il 7270 come finale che suonava bene.
probabilmente ci sono delle leggende metropolitane che rimarranno tali in eterno.
certo che mi ricordo i cataloghi o le riviste del settore, eravamo in piena era del conflitto americano-giapponese a suon di watt e grafici.
quella volta vincevano sempre i giapponesi sui grafici.
mi ricordo che già non c'erano più nomi che hanno fatto la storia della riproduzione musicale in ambiente domestico.
come ho già scritto molti marchi da quegli anno ad oggi si sono persi per strada o hanno perso la strada del bon son.
poi ripeto che il mondo dell'audiofilo ascoltatore di musica e non di impianti deve convivere con il mondo che lo circonda.
magari un mini appartamento o una famiglia con mogli pronte al vaff.... dopo pochi mesi di matrimonio dove tutto era perfetto e digerito o bimbi saltellanti e dalle dita malefiche e dai panini gocciolanti di marmellata o di nutella.
quindi convivendo con le problematiche quotidiane il top è godersi nel miglior modo possibile la musica senza farsi troppe illusioni o pippe mentali(tanto i tube trap o qualsivoglia aggeggio per impedire risonanze rimbombi e riflessioni non entreranno mai nel salotto buono.
@ piero7: sicuramente cadrò anch'io su un cinese e spero che tu avrai la pazienza di raccontarmi e spiegarmi le modifiche.
il rumore di fondo ambientale e la zuppa di riflessioni indesiderate ed onde stazionarie.
il rumore di fondo credo sia una cosa che non dipende dall'ambiente domestico ma dalla registrazione ed eventualmente l'impianto lo fa saltar fuori.
per evitare riflessioni indesiderate e onde stazionarie basta il semplice accorgimento di un tappeto bello spesso davanti ai diffusori e magari un bel tendone pesante dietro i diffusori e magari anche dietro la seduta d'ascolto.
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
b.olivaw ha scritto:Alessandro LXIV ha scritto:Posso esprimere una annotazione da semplice ascoltatore: quello che più mi manca nell'ascolto rispetto alla musica dal vivo è la dinamica cioè la variazione di pressione sonora tra i "piano ed i "forte". avevo aperto anche un tread sull'argomento ma con pochi interventi tra loro contrastanti. Resta per me un mistero saper cosa nell'impianto la influenzi maggiormente.
La dinamica è infatti ciò che avvicina di più all'evento live.
L'ampli è conditio sine qua non ma non basta.
Occorre un buon CD (inteso come dischetto ben registrato), un sistema di altoparlanti con una MOL decorosa ma soprattutto un ambiente d'ascolto curato. Più è ampia la dinamica più si evidenziano il rumore di fondo ambientale e la zuppa di riflessioni indesiderate ed onde stazionarie.
Così, a naso, direi che 55/60 db di dinamica reale in ambiente casalingo sono un risultato ottimo, e siamo molto lontani dal live.
Cos'è la MOL?
Alessandro LXIV- Membro classe oro
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
schwantz34 ha scritto:io continuo a pensare che ste mosscade siano un po' un HYPE .
Di 3 persone che conosco e che le hanno avute , 3 le han vendute dopo neanche un paio di mesi ...
Mi sa che per il NAD cerchero' altrove ...
Se aborri i sub non prendere le Mosscade. Ovvero senza frequenze sotto i 57db la musica non è musica.
Alessandro LXIV- Membro classe oro
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
b.olivaw ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto:dimenticandosi degli elementi più importanti, coesione in primis.[/justify]
Scusa Andrea, potresti spendere due parole in più per descrivere il concetto di "coesione"?
Io gradisco molto una qualità di ascolto che potrebbe essere definita così, mi interessa sapere se è la stessa che intendi tu.
Suono pieno e senza "buchi": molti impianti, anche di elevato livello, hanno una resa esasperata del dettaglio, con un suono apparentemente molto aperto, ma che in verità manca di coesione, ossia ha dei vuoti...
Difficile da esprimere a parole: solo ascoltando molta musica dal vivo lo si può cogliere e già così è difficile... Infatti a volte gli impianti mettendoci un iper-realismo su un aspetto, finiscono per concentrare l'attenzione dell'ascoltatore su quello, facendolo distrarre dal resto.
Serve allenamento e buona memoria uditiva: eventuali amici musicisti potranno sicuramente aiutarti.
Difficile da esprimere a parole: solo ascoltando molta musica dal vivo lo si può cogliere e già così è difficile... Infatti a volte gli impianti mettendoci un iper-realismo su un aspetto, finiscono per concentrare l'attenzione dell'ascoltatore su quello, facendolo distrarre dal resto.
Serve allenamento e buona memoria uditiva: eventuali amici musicisti potranno sicuramente aiutarti.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
robertor ha scritto:Stasera pubblico qualche schema di quelle cose mirabolanti che hai detto tu e lo commentiamo insieme... Lasciando perdere le opinioni personali ovviamente, perchè poi, ogni scarrafone alla fine, è bello a mamma sua.
piero, ti ringrazio ma sai benissimo che io non sono in grado di commentare uno schema elettrico di nessun genere.
poi ognuno resterebbe della propria opinione.
io preferisco il vintage e i diffusori in cassa chiusa tu magari qualcosa di più moderno.
ma neanch'io non considero poco il moderno.gli occhi blu, sono splendidi e fanno tanto scic!
certo, forse fanno chic ma alcuni suonavano alla grande vedi C28 + 2105 o 2505(non mi ricordo di preciso le sigle dei finali ma credo siano esatte) poi dopo un po' di anni era arrivato il 7270 come finale che suonava bene.
probabilmente ci sono delle leggende metropolitane che rimarranno tali in eterno.
certo che mi ricordo i cataloghi o le riviste del settore, eravamo in piena era del conflitto americano-giapponese a suon di watt e grafici.
quella volta vincevano sempre i giapponesi sui grafici.
mi ricordo che già non c'erano più nomi che hanno fatto la storia della riproduzione musicale in ambiente domestico.
come ho già scritto molti marchi da quegli anno ad oggi si sono persi per strada o hanno perso la strada del bon son.
poi ripeto che il mondo dell'audiofilo ascoltatore di musica e non di impianti deve convivere con il mondo che lo circonda.
magari un mini appartamento o una famiglia con mogli pronte al vaff.... dopo pochi mesi di matrimonio dove tutto era perfetto e digerito o bimbi saltellanti e dalle dita malefiche e dai panini gocciolanti di marmellata o di nutella.
quindi convivendo con le problematiche quotidiane il top è godersi nel miglior modo possibile la musica senza farsi troppe illusioni o pippe mentali(tanto i tube trap o qualsivoglia aggeggio per impedire risonanze rimbombi e riflessioni non entreranno mai nel salotto buono.
@ piero7: sicuramente cadrò anch'io su un cinese e spero che tu avrai la pazienza di raccontarmi e spiegarmi le modifiche.il rumore di fondo ambientale e la zuppa di riflessioni indesiderate ed onde stazionarie.
il rumore di fondo credo sia una cosa che non dipende dall'ambiente domestico ma dalla registrazione ed eventualmente l'impianto lo fa saltar fuori.
per evitare riflessioni indesiderate e onde stazionarie basta il semplice accorgimento di un tappeto bello spesso davanti ai diffusori e magari un bel tendone pesante dietro i diffusori e magari anche dietro la seduta d'ascolto.
robè, quando metti accanto una progettazione di 30anni fa con una odierna, vedrai che capirai anche tu...
circa gli occhi blu, ho passato l'età ed il tempo degli ammaliamenti visivi. La musica io la giudico prima con le orecchie e non con gli occhi come facevo una volta. Gli occhi ingannano, le tue orecchie no.
La soluzione cinese è una buona base di partenza per levarti qualche impiccio, tipo la meccanica, ma se puoi e te lo fai da te da zero, puoi partire da una base un po' piu' elevata.
piero7- Membro classe oro
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
ho passato l'età ed il tempo degli ammaliamenti visivi.
allora siamo in 2.
altrimenti non sarei passato a qualcosa di più "sobrio".
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
b.olivaw ha scritto:L'ampli è conditio sine qua non ma non basta.
Occorre un buon CD (inteso come dischetto ben registrato), un sistema di altoparlanti con una MOL decorosa ma soprattutto un ambiente d'ascolto curato. Più è ampia la dinamica più si evidenziano il rumore di fondo ambientale e la zuppa di riflessioni indesiderate ed onde stazionarie.
Sì, decisamente. Con qualsiasi impianto na millemila euro non sarà mai possibile riprodurre un concerto di un'orchestra sinfonica a teatro semplicemente perchè... un anello della catena audio è completamente diverso e ben più "povero", piccolo ed economico: l'ambiente di ascolto.
Così, a naso, direi che 55/60 db di dinamica reale in ambiente casalingo sono un risultato ottimo, e siamo molto lontani dal live.
E anche qui mi trovo in completo accordo. La realtà ha dinamica infinita, per cui cercare di avvicinarcisi con ampli da pochi watt, anche fossero centinaia, non basta. E' necessario avere un ampli con potenza tenendete a infinito (impossibile ovvio!), quindi con moltissimi watt. Ascoltare la musica nei grandi cinema multisale, nelle sale più grandi, dove hanno mostri da decine di migliaia di watt, rende la differenza tra orchestra "live" e riprodotta molto più sottile. E lo dico per esperienza personale.
Ultima modifica di Silver Black il Lun 23 Nov 2009 - 18:03 - modificato 1 volta.
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
robertor ha scritto:ho passato l'età ed il tempo degli ammaliamenti visivi.
allora siamo in 2.
altrimenti non sarei passato a qualcosa di più "sobrio".
Be' non è proprio vero che due occhioni blu non mi ammaliano, ma devono essere quelli di Luna86!
piero7- Membro classe oro
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
robertor ha scritto:ostia! e chi è luna86?
scusate l'OT.
due occhi blu alta 180 cm e mora, altro che mc intosh!!!!
piero7- Membro classe oro
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
robertor ha scritto:il rumore di fondo credo sia una cosa che non dipende dall'ambiente domestico ma dalla registrazione ed eventualmente l'impianto lo fa saltar fuori. per evitare riflessioni indesiderate e onde stazionarie basta il semplice accorgimento di un tappeto bello spesso davanti ai diffusori e magari un bel tendone pesante dietro i diffusori e magari anche dietro la seduta d'ascolto.
Il rumore ambientale di fondo dipende dal traffico cittadino, dal frigorifero, dalla moglie etc etc. Questo è tipicamente il limite inferiore della "forbice" dinamica. Non saprei se onde stazionarie e modi di risonanza dell'ambiente siano smorzabili con materiali assorbenti, mi documenterò. Per le riflessioni, invece, tappeti e tendaggi possono risolvere.
Maximum Output Level, in breve è il massimo livello di uscita che uno speaker può emettere antro limiti accettabili di distorsione. In altre parole, quanto forte può suonare prima di distorcere.Alessandro LXIV ha scritto:Cos'è la MOL?
b.olivaw- Membro di riguardo
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Un thread interessante sul tema Realtà VS Riproduzione preso dal forum VideoHifi:
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=124861&whichpage=1&ARCHIVE=
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=124861&whichpage=1&ARCHIVE=
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Silver Black ha scritto:Ascoltare la musica nei grandi cinema multisale, nelle sale più grandi, dove hanno mostri da decine di migliaia di watt, rende la differenza tra orchestra "live" e riprodotta molto più sottile. E lo dico per esperienza personale.
Questo va bene come parametro per l'HT: io un hi-fi lo valuto prendendo come riferimento quel che ascolto abitualmente in sala da concerto, piccola o grande che sia.
Questo dev'essere il riferimento, magari con un bel fonometro in tasca, in modo da verificare poi qual'è la pressione acustica (da quella minima a quella massima) misurata al nostro posto: sai quanti si accorgerebbero di usare volumi esagerati?
Gli ambienti domestici sono relativamente piccoli e richiedono pochi watt ma di qualità, vera qualità!
PS: il volume di riferimento è quello che ho usato al meeting di Cavaion nell'ultima prova. Le Indiana Line Arbour 4.40 con la mia Fenice 20. E l'ambiente era decisamente grande per quelle cassettine, lillipuziane ma davvero bensuonanti: nella stanzetta giusta avrebbero fatto gridare al miracolo più ancora che in quell'occasione.
Questo dev'essere il riferimento, magari con un bel fonometro in tasca, in modo da verificare poi qual'è la pressione acustica (da quella minima a quella massima) misurata al nostro posto: sai quanti si accorgerebbero di usare volumi esagerati?
Gli ambienti domestici sono relativamente piccoli e richiedono pochi watt ma di qualità, vera qualità!
PS: il volume di riferimento è quello che ho usato al meeting di Cavaion nell'ultima prova. Le Indiana Line Arbour 4.40 con la mia Fenice 20. E l'ambiente era decisamente grande per quelle cassettine, lillipuziane ma davvero bensuonanti: nella stanzetta giusta avrebbero fatto gridare al miracolo più ancora che in quell'occasione.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:Un thread interessante sul tema Realtà VS Riproduzione preso dal forum VideoHifi:
http://www.videohifi.com/forum/topic.asp?TOPIC_ID=124861&whichpage=1&ARCHIVE=
mooooolto interessante
adicenter- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:Silver Black ha scritto:Ascoltare la musica nei grandi cinema multisale, nelle sale più grandi, dove hanno mostri da decine di migliaia di watt, rende la differenza tra orchestra "live" e riprodotta molto più sottile. E lo dico per esperienza personale.Questo va bene come parametro per l'HT: io un hi-fi lo valuto prendendo come riferimento quel che ascolto abitualmente in sala da concerto, piccola o grande che sia.
Questo dev'essere il riferimento, magari con un bel fonometro in tasca, in modo da verificare poi qual'è la pressione acustica (da quella minima a quella massima) misurata al nostro posto: sai quanti si accorgerebbero di usare volumi esagerati?
Gli ambienti domestici sono relativamente piccoli e richiedono pochi watt ma di qualità, vera qualità!
PS: il volume di riferimento è quello che ho usato al meeting di Cavaion nell'ultima prova. Le Indiana Line Arbour 4.40 con la mia Fenice 20. E l'ambiente era decisamente grande per quelle cassettine, lillipuziane ma davvero bensuonanti: nella stanzetta giusta avrebbero fatto gridare al miracolo più ancora che in quell'occasione.
Andrea non hai capito: non sto parlando di volume. Spesso a fine film, oppure in alcune scene a tema, parte un'orchestra sinfonica che suona veri pezzi di musica classica (non colonne sonore, bada!) e il realismo non è paragonabile a nessun impianto hifi sentito a nessuna mostra a cui sono andato, ma è quanto di più vicino c'è in una sala di concerto con un'orchestra "live". E non parlo di volume, il volume è realisticamente quello che produrrebbe la stessa orchestra, fidati.
Secondo me la vera alta fedeltà, nel senso proprio del termine, la fa la dinamica tendente a +infinito, di conseguenza la potenza ne è un parametro direttamente proporzionale.
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
b.olivaw ha scritto:Maximum Output Level, in breve è il massimo livello di uscita che uno speaker può emettere antro limiti accettabili di distorsione. In altre parole, quanto forte può suonare prima di distorcere.
Ma nelle caratteristiche dei diffusori il MOL non mi sembra venga mai indicato, eppure è un parametro a mio giudizio essenziale, metti le mie Mossacade, presumo che, pur avendo una risposta in frequenza abbastanza lineare (se pur tronca in basso) abbiano un MOL molto basso. Se avessi potuto leggerlo da qualche parte probailmente mi sarei indirizzato su altro.
Ipotesi/domanda: non è che se si alleggerisce il wooferino delle Mosscade di quante più frequenze possibili in basso facendole riprodurre da un buon sub le cose migliorano?
Alessandro LXIV- Membro classe oro
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Alessandro LXIV ha scritto:
Ipotesi/domanda: non è che se si alleggerisce il wooferino delle
Mosscade di quante più frequenze possibili in basso facendole riprodurre
da un buon sub le cose migliorano?
Ho provato usando il crossover del sub ma la cosa non mi ha
convinto per niente. Molto meglio aggiungere piuttosto che
filtrare.
Credo di averlo gia' scritto ma la mia impressione e' che
questi diffusori lavorino meglio con ampli tradizionali
di generosa capacità piuttosto che ampli in classe-t.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Alessandro LXIV ha scritto:b.olivaw ha scritto:Maximum Output Level, in breve è il massimo livello di uscita che uno speaker può emettere antro limiti accettabili di distorsione. In altre parole, quanto forte può suonare prima di distorcere.
Ma nelle caratteristiche dei diffusori il MOL non mi sembra venga mai indicato, eppure è un parametro a mio giudizio essenziale, metti le mie Mossacade, presumo che, pur avendo una risposta in frequenza abbastanza lineare (se pur tronca in basso) abbiano un MOL molto basso. Se avessi potuto leggerlo da qualche parte probailmente mi sarei indirizzato su altro.
Ipotesi/domanda: non è che se si alleggerisce il wooferino delle Mosscade di quante più frequenze possibili in basso facendole riprodurre da un buon sub le cose migliorano?
Il MOL è una misura di laboratorio introdotta da AR, naturalmente la stessa informazione si potrebbe ottenere anche con altre metodologie di misura ma non mi risultano produttori che dichiarino qualcosa di simile.
qui ci sono un po' di misure di MOL, come vedi con ap di un certo diametro, miracoli non se ne possono fare
http://www.audioreview.it/documenti/tecnica/AR245_RIPARTIRE_AUTOCOSTRUZIONE.pdf
dunque non getterei la croce sulle povere 502 che evidentemente nascono per accoppiarsi ad un sub (mi pare il Titan 5.3).
Con il sub ottieni una migliore MOL su tutta la banda inferiore e la riduzione della distorsione anche sulla media.
b.olivaw- Membro di riguardo
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
b.olivaw ha scritto:
Il MOL è una misura di laboratorio introdotta da AR, naturalmente la stessa informazione si potrebbe ottenere anche con altre metodologie di misura ma non mi risultano produttori che dichiarino qualcosa di simile.
Si era trattato un pò l'argomento MOL anche su CHF se trovo i topic ve li passo volentieri
Roberto
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"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
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