La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
shantim ha scritto:Ho copiato i tuoi calcoli non me ne volere non sono uno che si prende i meriti degli altri e ci tengo a dirtelo ma, era il metodo più veloce
Ma i valori che hai messo all'inizio sono i calcoli di Giannelli che reputo sbagliati totalmente..
solo per specificare..
Pierluigi Marzullo ha già risposto(citando le misure di giannelli) , naturalmente sono sbagliati..(nel senso che non tengono conto della semionda)..
Io mi riferivo al calcolo fatto da te come esempio su una diagonale di 5,68 mt non mi andava di aprire la scientifica e te lo ho copiato
Pierluigi ha gia posto anche un'altra condizione che io ho saltato per non mettere troppa carne al Fuoco parlo del "Room Gain"
Però è stato buono ha scritto Kazzata con i Puntini
Roberto
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Hai fatto benissimo a mettre il calcolo.. non ho diritti di autore su una divisione
Secondo me però la domanda che inizia con quelle misure sballate... invoglia subito la gente a dire...
è una ca.. giustamente
Speriamo che Marco ci venga in aiuto
tra l'altro sai se Mauro Penasa e iscritto al forum chf?
Secondo me però la domanda che inizia con quelle misure sballate... invoglia subito la gente a dire...
è una ca.. giustamente
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shantim- Membro di riguardo
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Come quella del T-Amp ?
Tie'....
Hai mai realizzato qualcosa ad alta efficienza?
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
thema2000ie ha scritto:Wasky spettacolo l'avatar di Marty McFly!!!
Manca la faccina con la canna in bocca
Ormai mi sento un pò lui
Roberto
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:thema2000ie ha scritto:Wasky spettacolo l'avatar di Marty McFly!!!
Manca la faccina con la canna in bocca
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thema2000ie- Moderatore
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:wasky ha scritto:
Come quella del T-Amp ?
Tie'....
Hai mai realizzato qualcosa ad alta efficienza?
Non poche anche il T-Friends ha 93 db sulla carta ma scende anche a 2 ohm, collegheresti tra pos e neg delle uscite del tuo T-amp messo al massimo una resistenza da 2 ohm ?
Non è un discorso di alta efficenza o no Carissimo e non vorrei che, si pensasse che io porto avanti una lotta al T-amp ne ho uno in cucina dove mia moglie ci sente radio rock
Prendi questo diffusore il PW387 ha 97 db di efficenza ma, non c'è solo lui da pilotare, io un T-Amp non lo userei per un diffusore del genere
http://www.ciare.com/pdf/Progetti/MyProfessionalSpeaker/dr002.pdf
il PW387 ha un CMS di 0,17 mm/Newton gli esce l'ernia a un T-Amp e poi ? come lo fermi ?
in un AP non và guardata solo l'efficenza Spiego meglio
ho 2 woofer P17WJ da 4 ohm di Re, e quindi è ovvio che li metto in PP per ottenere maggiore sensibilità ( + 6 db ) e ne aumento anche lo smorzamento, se il mio ampli si caca sotto che mi smorzo ? inoltre diminuisco Re il carico visto da un ampli nel mio caso 4 ohm in parallelo con altri 4 ohm me ne fanno ottenere 2 di ohm un carico ne da Gainclone ne da T-amp
Si fà presto a guardare che valore di smorzamento ha un T-Amp conoscete il valore della impedenza in uscita
Fattore smorzamento = Impedenza diffusore / imp.za nominale uscita ampli
Ripeto non è da me sminuire quello che gli altri hanno ma, non eleviamo a potenza un ampli da largabanda con una F3 di 100 Hz misurata
Roberto
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Fattore smorzamento = Impedenza diffusore / imp.za nominale uscita ampli
Sul carico non posso che concordare. Per quel poco che valgono i miei
esperimenti i risultati migliori li ho avuti con carichi abbastanza lineari
tra gli 8 e i 6 Ohm, a prescindere dalla sensibilità. Chiaramente la Sure100
ha molti meno limiti del piccolo TA2024.
wasky ha scritto:
Ripeto non è da me sminuire quello che gli altri hanno ma, non eleviamo a potenza un ampli da largabanda con una F3 di 100 Hz misurata
Non mi offendo per degli oggetti, stai tranquillo
Solo che il T-Amp non e' che l'apripista di una tecnologia
ma non forse non va preso come riferimento "ideale".
Del resto tu mi insegni che il mercato e' pieno di diffusori
hiend che hanno prestazioni in basso piuttosto imbarazzanti
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
shantim ha scritto:tra l'altro sai se Mauro Penasa e iscritto al forum chf?
Mauro se non erro frequenta solo il forum di audiofaidate ma, potrei sbagliare
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
mo cambiano server su audiofaidate
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
e meno male.. anche perchè era sempre bloccato.. 2 ore per caricare una pagina...
penso che lo frequenterò di più se risolvono, ma il mio preferito riamane sepre il t-forum!!
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shantim- Membro di riguardo
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:
Ripeto non è da me sminuire quello che gli altri hanno ma, non eleviamo a potenza un ampli da largabanda con una F3 di 100 Hz misurata
bonghittu ha scritto:Non mi offendo per degli oggetti, stai tranquillo
Solo che il T-Amp non e' che l'apripista di una tecnologia
ma non forse non va preso come riferimento "ideale".
Del resto tu mi insegni che il mercato e' pieno di diffusori
hiend che hanno prestazioni in basso piuttosto imbarazzanti
Vale lo stesso per me: resta il fatto che quel che il T-Amp riesce a dare dai 100 Hz in su (ma nei fatti anche dai 50-60) è meglio di quanto ricontrabile in molte amplificazioni hi-end. Inoltre tale taglio riguarda il T-Amp della Sonic Impact e non tutti gli altri circuiti basati sul medesimo chip, i quali sfruttano appieno le caratteristiche del chip stesso, con risposta estesa e regolare su tutta la gamma di frequenze, dai 20 Hz ai 20 kHz.
Ciò detto, il Sonic Impact T-Amp non era appunto che l'apripista di una nuova tecnologia, o meglio una (volutamente) limitata applicazione della stessa, dove il taglio a 100 Hz era dovuto ad una sottovalutazione delle potenzialità stesse, facendo inizialmente supporre (da parte della Sonic Impact) una destinazione ad ampli da pc o videogame: Mr Tripathi, conscio della bontà del suo progetto, aveva previsto sin dall'inizio una mainboard dalle caratteristiche hi-fi anche al banco misure.
Ciò detto, il Sonic Impact T-Amp non era appunto che l'apripista di una nuova tecnologia, o meglio una (volutamente) limitata applicazione della stessa, dove il taglio a 100 Hz era dovuto ad una sottovalutazione delle potenzialità stesse, facendo inizialmente supporre (da parte della Sonic Impact) una destinazione ad ampli da pc o videogame: Mr Tripathi, conscio della bontà del suo progetto, aveva previsto sin dall'inizio una mainboard dalle caratteristiche hi-fi anche al banco misure.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:
[justify]Vale lo stesso per me: resta il fatto che quel che il T-Amp riesce a dare dai 100 Hz in su (ma nei fatti anche dai 50-60) è meglio di quanto ricontrabile in molte amplificazioni hi-end.
Non esageriamo. Io dico solamente che le prestazioni offerte dai piccoli ampli
sono decisamente superiori a quello che ci si aspetterebbe dal loro prezzo.
Ovviamente con tutti i limiti del caso, principalmente in potenza per i piccoli
TA2024 (risolvibili scegliendo diffusori nati per lavorare con potenze ridotte).
Posso anche sbilanciarmi un filino in piu' sulla base di quanto posseduto e
ascoltato in condizioni omogenee (il mio ambiente) e dire che questi oggetti
non sono giocattolini per il PC. Per il resto di ampli hiend tradizionali ne ho
avuti veramente pochi quindi non mi sento di generalizzare. Posso solo dire
che con 6WPC ottengo quelloche ottenevo con mostri da 200Watt e decine
di KG senza piangere per la qualità. Questo non vuol dire meglio o peggio ma
semplicemente che sono soddisfatto del risultato. La gara a chi suona meglio
in hifi e' solo un gioco che fa perdere di vista l'obiettivo primario e purtroppo
nessuno di noi ne e' completamente immune, te compreso.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:bonghittu ha scritto:wasky ha scritto:
Come quella del T-Amp ?
Tie'....
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Non poche anche il T-Friends ha 93 db sulla carta ma scende anche a 2 ohm, collegheresti tra pos e neg delle uscite del tuo T-amp messo al massimo una resistenza da 2 ohm ?
Non è un discorso di alta efficenza o no Carissimo e non vorrei che, si pensasse che io porto avanti una lotta al T-amp ne ho uno in cucina dove mia moglie ci sente radio rock
Prendi questo diffusore il PW387 ha 97 db di efficenza ma, non c'è solo lui da pilotare, io un T-Amp non lo userei per un diffusore del genere
http://www.ciare.com/pdf/Progetti/MyProfessionalSpeaker/dr002.pdf
il PW387 ha un CMS di 0,17 mm/Newton gli esce l'ernia a un T-Amp e poi ? come lo fermi ?
in un AP non và guardata solo l'efficenza Spiego meglio
ho 2 woofer P17WJ da 4 ohm di Re, e quindi è ovvio che li metto in PP per ottenere maggiore sensibilità ( + 6 db ) e ne aumento anche lo smorzamento, se il mio ampli si caca sotto che mi smorzo ? inoltre diminuisco Re il carico visto da un ampli nel mio caso 4 ohm in parallelo con altri 4 ohm me ne fanno ottenere 2 di ohm un carico ne da Gainclone ne da T-amp
Si fà presto a guardare che valore di smorzamento ha un T-Amp conoscete il valore della impedenza in uscita
Fattore smorzamento = Impedenza diffusore / imp.za nominale uscita ampli
Ripeto non è da me sminuire quello che gli altri hanno ma, non eleviamo a potenza un ampli da largabanda con una F3 di 100 Hz misurata
Roberto
In linea teorico-pratica basterebbe che l'amplificatore avesse un'impedenza = 0.
Ad oggi che io sappia, a parte le realizzazioni RDC, solo i NUFORCE presentano detto valore.
Sarà un caso ma da quando ho realizzato il mio diffusore in multiamplificazione, senza bobina sul woofer (filtraggio elettronico) e i REF 9 solo su questa via, ho ottenuto un controllo impressionante della gamma bassa e bassissima.
Per info chiedete a Vincenzo & Co (Tampisti Palermitani united).
In effetti il limite di un piccolo classe t sta proprio nel controllare la back emf.
Si potrebbe anche in qualche modo ovviare (esiste in proposito il famoso cavo epigenetico di potenza di RDC che viene incontro) ma non so effettivamente con quali conseguenze soprattutto sulla capacità successiva di smuovere in qualche modo il diffusore.
Edgar- Affezionato
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Edgar ha scritto:
Per info chiedete a Vincenzo & Co (Tampisti Palermitani united).
Anche se poi, dopo il vino alla mandorla, i bassi si sentivano ancora meglio!
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Anch'io non ho mai avuto dei veri hi-end, per il semplice fatto che l'hi-end è nella maggioranza dei casi una truffa: basti pensare che molte soluzioni circuitali oggi vantate in blasonate amplificazioni erano già presenti in alcuni buoni integratini giapponesi dei primi anni ottanta (ad esempio il mio ottimo Akai AM-U310 con accoppiamento in corrente continua). Ebbene, il Technics SU-VX720 (con circuitazione MOS Class AA) che lo ha rimpiazzato mi è sempre parso meno musicale del sopra citato DC Servo Akai, segno che la qualità sonora dei prodotti hi-fi consumer ha subito un sensibile e progressivo peggioramento a partire dalla seconda metà degli anni ottanta. E' bene precisare che il Technics (con i diffusori Boston T-930 a cui doveva essere abbinato) era risultato, da un confronto diretto, migliore di altri concorrenti di pari prezzo ed anche oltre (Rotel, H/K, Yamaha). Col senno di poi forse un NAD sarebbe stato più azzeccato, ma resta il fatto che non c’era ragione di sostituire l’Akai se non a causa di un’esuberanza delle basse frequenze che poi si è scoperto (sostituendo il woofer originale con altro riportato in firma) risiedere nei diffusori.bonghittu ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto:
[justify]Vale lo stesso per me: resta il fatto che quel che il T-Amp riesce a dare dai 100 Hz in su (ma nei fatti anche dai 50-60) è meglio di quanto ricontrabile in molte amplificazioni hi-end.
Non esageriamo. Io dico solamente che le prestazioni offerte dai piccoli ampli
sono decisamente superiori a quello che ci si aspetterebbe dal loro prezzo.
Ovviamente con tutti i limiti del caso, principalmente in potenza per i piccoli
TA2024 (risolvibili scegliendo diffusori nati per lavorare con potenze ridotte).
Posso anche sbilanciarmi un filino in piu' sulla base di quanto posseduto e
ascoltato in condizioni omogenee (il mio ambiente) e dire che questi oggetti
non sono giocattolini per il PC. Per il resto di ampli hiend tradizionali ne ho
avuti veramente pochi quindi non mi sento di generalizzare. Posso solo dire
che con 6WPC ottengo quelloche ottenevo con mostri da 200Watt e decine
di KG senza piangere per la qualità. Questo non vuol dire meglio o peggio ma
semplicemente che sono soddisfatto del risultato. La gara a chi suona meglio
in hifi e' solo un gioco che fa perdere di vista l'obiettivo primario e purtroppo
nessuno di noi ne e' completamente immune, te compreso.
Da quanto sopra derivano immediatamente alcuni di spunti di riflessione: 1) il sensibile e progressivo peggioramento delle amplificazioni di prezzo abbordabile nel suddetto periodo (dalla metà degli anni ottanta in poi); 2) la conseguente diffusione sul mercato di casse sempre più pompate al fine di compensare alla peggio i limiti degli ampli; 3) la quasi automatica affermazione sul mercato dell’hi-end (mentre prima l’hi-fi era il livello più alto, e lo era con merito e congruo prezzo); 4) un terreno fertile per la proliferazione della classe T, dove un piccolo chip è riuscito a restituire quella dolcezza e musicalità che per anni era mancata, anche agli hi-end, i quali si erano orientati ad una forzata iperanaliticità, generando un suono spesso freddo, asettico e senz’anima (ovviamente non tutti, ma questa è stata per anni la tendenza).
In estrema sintesi il T-Amp della Sonic Impact (quindi Lucio Cadeddu che me lo ha fatto conoscere) è stato l’artefice della mia ritrovata fiducia nell’hi-fi (che dopo le esperienze di cui sopra mi aveva davvero demoralizzato), mentre la Fenice 20 ha riportato nei miei ascolti la serenità perduta in quegli anni bui, facendomi di nuovo dimenticare dell’impianto e immergendomi nella sola musica (come dev’essere quando si ascolta un vero hi-fi).
Per concludere, sulle casse non entro nel merito ma posso comunque affermare che le mie Boston non avevano mai suonato così bene e che, prima del T-Amp, ero pronto a venderle, tenendomi le Indiana Line TH-370. Ovviamente non siamo nel mondo dell’alta efficienza (woofer da 92 dB W/m in cassa chiusa da 40-45 litri) né tantomeno del soggiorno-loculo (la mia sala misura m 7,40 x 4,40 x 3 di altezza e le casse, posizionate sul lato corto, la riempiono tutta e con buon margine).
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Andrea Gianelli ha scritto:
Anch'io non ho mai avuto dei veri hi-end, per il semplice fatto che l'hi-end è nella maggioranza dei casi una truffa: basti pensare che molte soluzioni circuitali oggi vantate in blasonate amplificazioni erano già presenti in alcuni buoni integratini giapponesi dei primi anni ottanta (ad esempio il mio ottimo Akai AM-U310 con accoppiamento in corrente continua). Ebbene, il Technics SU-VX720 (con circuitazione MOS Class AA)
Non sono d'accordo. Non me ne volere ma parlavo di altra categoria di prodotti e
ti posso assicurare che non erano truffe. Magari pagavi anche la fama, questo si,
ma alcuni modelli non avevano nulla a che spartire con la fascia consumer.
E bastava comprarli usati per pagarli il tanto giusto.
Andrea Gianelli ha scritto:
Da quanto sopra derivano immediatamente alcuni di spunti di riflessione: 1) il sensibile e progressivo peggioramento delle amplificazioni di prezzo abbordabile nel suddetto periodo (dalla metà degli anni ottanta in poi);
Non direi. Secondo me Rotel,NAD e Naim hanno sempre offerto
prodotti di qualità.
Andrea Gianelli ha scritto:
2) la conseguente diffusione sul mercato di casse sempre più pompate al fine di compensare alla peggio i limiti degli ampli;
Anche questa e' una generalizzazione insostenibile. Il mercato dei diffusori e'
talmente ampio da offrire prodotti per tutti i gusti. Inoltre anche se non ci sono state
grandi rivoluzioni ci sono stati molti miglioramenti come materiali. Una torre di dimensioni
contenute oggi ha una resa acustica impensabile con un pari volume di pochi anni fa.
Mi permetto di consigliarti di provare diffusori diversi nel tuo ambiente prima di
tirar fuori leggi "marmoree" (le mostre contano meno di niente, devi provare
tutto nel tuo .
Andrea Gianelli ha scritto:
3) la quasi automatica affermazione sul mercato dell’hi-end (mentre prima l’hi-fi era il livello più alto, e lo era con merito e congruo prezzo);
Mica vero. Ma hai idea di quanto si spendesse negli anni '80?
A me capitava di andare in un negozio di amici di famiglia
e i prezzi erano impressionanti. Un impianto completo
spesso costava come un casetta sul litorale di Cagliari o come
una BMW 520. E ne vendevano di quelle cose. Non hai
idea di quanta roba veniva svenduta pur di spingere il
nuovo, da leccarsi i baffi.
Le tue belle Boston, per darti un riferimento, erano considerate
quasi un modello di ingresso e costavano una milionata (credo
paragonabili a un migliaio di euro attuali).
Prova a guardare cosa compri oggi con 1000 euro. Se non
ti fai un impianto di qualità poco ci manca. Se vi e' un
periodo spendaccione e' proprio quello a cavallo tra gli
anni '80 e primi anni '90. Poi sono spariti i clienti e ai
pochi maniaci rimasti si e' pensato bene di mungere
le tasche.
Andrea Gianelli ha scritto:
4) un terreno fertile per la proliferazione della classe T, dove un piccolo chip è riuscito a restituire quella dolcezza e musicalità che per anni era mancata, anche agli hi-end, i quali si erano orientati ad una forzata iperanaliticità, generando un suono spesso freddo, asettico e senz’anima (ovviamente non tutti, ma questa è stata per anni la tendenza).
A me della classe-t piace la fedeltà e la poca colorazione. Le macedonie musicali mi
annoiano. Voglio sentire l'alta risoluzione e tutto quello che vi e' nel disco
difetti compresi.
Che poi sia Tripath o Nuforce mi cambia poco, sono solo oggetti
e conta quello che funziona meglio. Per me l'era Tripath e' gia'
finita. Dopo il TA10 credo che non comprerò più niente. Ma il
futuro ha già molte cose in programma quindi niente drammi.
Su Diyaudio ci sono già diversi chip al banco di prova e i
risultati sono molto incoraggianti.
Andrea Gianelli ha scritto:
Per concludere, sulle casse non entro nel merito ma posso comunque affermare che le mie Boston non avevano mai suonato così bene e che, prima del T-Amp, ero pronto a venderle, tenendomi le Indiana Line TH-370. Ovviamente non siamo nel mondo dell’alta efficienza (woofer da 92 dB W/m in cassa chiusa da 40-45 litri) né tantomeno del soggiorno-loculo (la mia sala misura m 7,40 x 4,40 x 3 di altezza e le casse, posizionate sul lato corto, la riempiono tutta e con buon margine).
Perdonami ma non e' questo il discorso. Non siamo qui
a giudicare il tuo impianto.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Edgar ha scritto:
In linea teorico-pratica basterebbe che l'amplificatore avesse un'impedenza = 0.
Ad oggi che io sappia, a parte le realizzazioni RDC, solo i NUFORCE presentano detto valore.
Sarà un caso ma da quando ho realizzato il mio diffusore in multiamplificazione, senza bobina sul woofer (filtraggio elettronico) e i REF 9 solo su questa via, ho ottenuto un controllo impressionante della gamma bassa e bassissima.
Per info chiedete a Vincenzo & Co (Tampisti Palermitani united).
Me li hai traviati Edgar ma quando me li porti sulla giusta via del FLAC ?
Roberto
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
wasky ha scritto:Edgar ha scritto:
In linea teorico-pratica basterebbe che l'amplificatore avesse un'impedenza = 0.
Ad oggi che io sappia, a parte le realizzazioni RDC, solo i NUFORCE presentano detto valore.
Sarà un caso ma da quando ho realizzato il mio diffusore in multiamplificazione, senza bobina sul woofer (filtraggio elettronico) e i REF 9 solo su questa via, ho ottenuto un controllo impressionante della gamma bassa e bassissima.
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Me li hai traviati Edgar ma quando me li porti sulla giusta via del FLAC ?
Roberto
Già fatto...quella seduta d'ascolto fu a base solo liquida...vino alle mandorle incluso...
Dacclor era discretamente sconvolto, soprattutto dopo avergli fatto sentire un, chiamiamolo ripping, da LP di Selling England...
E' un passo che però non tutti si sentono di fare, soprattutto se si è legati all'oggetto, sia esso CD ovvero LP ovvero qualsiasi cosa costituisca supporto.
Edgar- Affezionato
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Edgar ha scritto:wasky ha scritto:Edgar ha scritto:
In linea teorico-pratica basterebbe che l'amplificatore avesse un'impedenza = 0.
Ad oggi che io sappia, a parte le realizzazioni RDC, solo i NUFORCE presentano detto valore.
Sarà un caso ma da quando ho realizzato il mio diffusore in multiamplificazione, senza bobina sul woofer (filtraggio elettronico) e i REF 9 solo su questa via, ho ottenuto un controllo impressionante della gamma bassa e bassissima.
Per info chiedete a Vincenzo & Co (Tampisti Palermitani united).
Me li hai traviati Edgar ma quando me li porti sulla giusta via del FLAC ?
Roberto
Già fatto...quella seduta d'ascolto fu a base solo liquida...vino alle mandorle incluso...
Dacclor era discretamente sconvolto, soprattutto dopo avergli fatto sentire un, chiamiamolo ripping, da LP di Selling England...
E' un passo che però non tutti si sentono di fare, soprattutto se si è legati all'oggetto, sia esso CD ovvero LP ovvero qualsiasi cosa costituisca supporto.
Pure i biscotti erano liquidi!!!
Vincenzo- Membro classe argento
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Edgar ha scritto:
Già fatto...quella seduta d'ascolto fu a base solo liquida...vino alle mandorle incluso...
Dacclor era discretamente sconvolto, soprattutto dopo avergli fatto sentire un, chiamiamolo ripping, da LP di Selling England...
E' un passo che però non tutti si sentono di fare, soprattutto se si è legati all'oggetto, sia esso CD ovvero LP ovvero qualsiasi cosa costituisca supporto.
Qualche CD lo continuo a comprare e ovviamente viene subito passato per EAC l'oggetto in se stesso ancora mi attira, mi fà piacere avere il portacd in camera tutto ordinato e smadonnare quando non trovi quello che vuoi ascoltare
A proposito di Musica Liquida: Ho avuto il piacere Domenica di conoscere Simone Bianchi della Tangerine Tech una persona veramente disponibile e preparata e abbiamo parlato della ECHO tra le tante cose, ne è veramente entusiasta e se lo dice lui
Roberto
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
http://www.tangerinetech.net/saf.htmlwasky ha scritto:Edgar ha scritto:
Già fatto...quella seduta d'ascolto fu a base solo liquida...vino alle mandorle incluso...
Dacclor era discretamente sconvolto, soprattutto dopo avergli fatto sentire un, chiamiamolo ripping, da LP di Selling England...
E' un passo che però non tutti si sentono di fare, soprattutto se si è legati all'oggetto, sia esso CD ovvero LP ovvero qualsiasi cosa costituisca supporto.
Qualche CD lo continuo a comprare e ovviamente viene subito passato per EAC l'oggetto in se stesso ancora mi attira, mi fà piacere avere il portacd in camera tutto ordinato e smadonnare quando non trovi quello che vuoi ascoltare
A proposito di Musica Liquida: Ho avuto il piacere Domenica di conoscere Simone Bianchi della Tangerine Tech una persona veramente disponibile e preparata e abbiamo parlato della ECHO tra le tante cose, ne è veramente entusiasta e se lo dice lui
Roberto
Molto interessante il loro progetto SAF, potrebbe costituire in qualche modo uno standard.
Mo mi fermo se no ci cacciano...
In ogni caso il tema della musica da files è veramente molto ma molto intrigante.
Edgar- Affezionato
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Edgar ha scritto:
http://www.tangerinetech.net/saf.html
Molto interessante il loro progetto SAF, potrebbe costituire in qualche modo uno standard.
Mo mi fermo se no ci cacciano...
In ogni caso il tema della musica da files è veramente molto ma molto intrigante.
Tanto ormai il topic entra nel dimenticatoio la solita "aria fritta" come dice il caro microfast di AR basi di discussione sulla riproduzione del basso a xx hz in un ambiente piccolo ne sono state date a mio avviso
Se ci sono sviluppi ( anche se ormai è palese l'inesattezza dell'info data nel topic ) su CHF li posto molto volentieri
Con Simone si è anche parlato di un coinvolgimento dei DIYers in alcuni suoi progetti ne sarebbe entusiasta
un abbraccio di affetto mitico Pippo
Roberto
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
Fa sempre piacere leggere post scritti da gente capace e consapevole di cio' che dice , piuttosto che la famosa aria fritta , se poi è espressa anche in maniera comprensibile per gli ignoranti come il sottoscritto , allora "LODI LODI LODI"!
grazie !
S.
grazie !
S.
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: La riproduzione delle basse frequenze nel nostro ambiente
bonghittu ha scritto:Non me ne volere ma parlavo di altra categoria di prodotti e ti posso assicurare che non erano truffe. Magari pagavi anche la fama, questo si, ma alcuni modelli non avevano nulla a che spartire con la fascia consumer. E bastava comprarli usati per pagarli il tanto giusto.
Vero, alcuni modelli appunto, così come alcuni modelli consumer suonavano molto meglio di altri e magari erano anche meno cari....
bonghittu ha scritto:Il mercato dei diffusori e' talmente ampio da offrire prodotti per tutti i gusti. Inoltre anche se non ci sono state grandi rivoluzioni ci sono stati molti miglioramenti come materiali. Una torre di dimensioni contenute oggi ha una resa acustica impensabile con un pari volume di pochi anni fa.
Mi permetto di consigliarti di provare diffusori diversi nel tuo ambiente prima di tirar fuori leggi "marmoree" (le mostre contano meno di niente, devi provare tutto nel tuo.
Nessuna granitica certezza ma, sull'ultima, non ho ancora trovato altro diffusore con buona estensione alle basse frequenze in grado di suonare a ridosso della parete in modo equilibrato e trasparente come le Boston, ad eccezione delle Philips GL-562 col mitico woofer Bombardon da 12", ma qui andiamo ulteriormente indietro nel tempo, e di molto...
L'attuale mercato sarà ampio quanto vuoi, ma non sufficiente a venire incontro a tutti i gusti e, soprattutto, esigenze: ancora una volta rimando all'ultimo editoriale del buon Lucio Cadeddu pubblicato su TNT Audio.
Ad esempio, se io volessi un 3 vie classico da 35-50 litri con un woofer di diametro decente e caratteristiche adeguate per lavorare in cassa chiusa, non troverei un piffero di niente a costo umano e dovrei costruirmelo o farmelo costruire.
L'attuale mercato sarà ampio quanto vuoi, ma non sufficiente a venire incontro a tutti i gusti e, soprattutto, esigenze: ancora una volta rimando all'ultimo editoriale del buon Lucio Cadeddu pubblicato su TNT Audio.
Ad esempio, se io volessi un 3 vie classico da 35-50 litri con un woofer di diametro decente e caratteristiche adeguate per lavorare in cassa chiusa, non troverei un piffero di niente a costo umano e dovrei costruirmelo o farmelo costruire.
bonghittu ha scritto:hai idea di quanto si spendesse negli anni '80?
Dipende: mio padre nel dicembre del 1983 aveva pagato l'Akai AM-U310 nuovo 200mila lire, quando un coordinato Pioneer a componenti separati (ampli, sinto, piastra, giradischi e casse) ne costava 650mila, con una qualità assai lontana da quella offerta da un integratino Akai dell'epoca abbinato ad una coppia di buone casse.
bonghittu ha scritto:A me capitava di andare in un negozio di amici di famiglia e i prezzi erano impressionanti. Un impianto completo spesso costava come un casetta sul litorale di Cagliari o come una BMW 520. E ne vendevano di quelle cose. Non hai idea di quanta roba veniva svenduta pur di spingere il nuovo, da leccarsi i baffi.
Le tue belle Boston, per darti un riferimento, erano considerate quasi un modello di ingresso e costavano una milionata (credo paragonabili a un migliaio di euro attuali).
Vero, gli eccessi sono sempre esistiti. Con i conseguenti atteggiamenti che hanno portato alla crisi attuale, dovuta (oltre alle speculazioni di banchieri senza scrupoli) all'implosione di un mercato cresciuto appunto in modo esagerato, creando via via bisogni superflui (vedi impianto ben suonante da sostituire a tutti i costi con un altro ipercostoso).
Le Boston erano costate 1.100.000 lire nuove ma scontate (era in arrivo la seconda serie) verso la fine del 1991.
Le Boston erano costate 1.100.000 lire nuove ma scontate (era in arrivo la seconda serie) verso la fine del 1991.
bonghittu ha scritto:Prova a guardare cosa compri oggi con 1000 euro. Se non ti fai un impianto di qualità poco ci manca.
Vero, ma peggiorando però la qualità sonora delle casse (che sono niente meno che la voce finale dell'impianto): questo è il punto. Mentre sulle elettroniche concordo con te, senza dubbio alcuno.
bonghittu ha scritto:Se vi e' un periodo spendaccione e' proprio quello a cavallo tra gli anni '80 e primi anni '90. Poi sono spariti i clienti e ai pochi maniaci rimasti si e' pensato bene di mungere le tasche.
Ancora d'accordo: non a caso io ho fatto riferimento al periodo precedente (primi anni ottanta) e successivo (rivoluzione introdotta dalla classe T e conseguente approccio).
Grazie per la chiacchierata virtuale e gli ulteriori spunti: anche e soprattutto i punti di disaccordo rappresentano per me ulteriori spunti di analisi e attenta riflessione sull'argomento.
Grazie per la chiacchierata virtuale e gli ulteriori spunti: anche e soprattutto i punti di disaccordo rappresentano per me ulteriori spunti di analisi e attenta riflessione sull'argomento.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 12.07.08
Numero di messaggi : 2608
Località : S. Pietro all'Olmo
Provincia : Milano
Occupazione/Hobby : Consulente
Impianto : Lettore Philips CD460, amplificatore "BeoAffordable" (con modulo Bang&Olufsen ICEpower 50ASX2 e pre phono/linea integrati by Camillo Gianelli), diffusori a sospensione pneumatica Boston Acoustics T-930 "improved" con woofer Indiana Line W20.
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