[PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
sei stato bravissimo, complimenti!crazyforduff ha scritto:leggi meglio:non è plexicrazyforduff ha scritto:
- 9€ una lastra di polistirolo da 100x50cm
è il finto-plexi da bricocenter
hai qualche foto dell'attrezzo in uso?
ritengo che ciò che hai fatto sia una cosa estremamente complicata. tutti quelli che fanno cappe si limitano a tagliare il plexi e ad incollarlo, in pratica.
ancora complimenti
diechirico- Membro classe argento
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
Puoi guardare questi video (1 e 2) o semplicemente inserire "bending plexiglass" su youtube
Conta che io, diversamente da quanto si vede nei video, non ho fatto la struttura pieghevole, perché trasferisco la lastra ammorbidita su una struttura separata, e lo alimento in bassa tensione DC anziché con i 220V AC di casa (così non serve il Variac, che costa un botto...)
Conta comunque che piegare e incollare non basta mai per almeno due motivi:
- il bordo, in corrispondenza della piegatura, si slabbra, per cui o forma una bozza che impedisce il contatto del fianco, o al contrario si ritrae e lascia un vuoto; in ogni caso rimane proprio brutto da vedere. Oltretutto, è praticamente impossibile che i bordi dei tre lati, una volta piegati, siano esattamente complanari, per cui serve dare una fresata per ugualizzare i bordi cui accostare i fianchi, con la quale elimini 1cm e la parte slabbrata;
- per fare il bordo del fianco a filo con la parte centrale, non si può (o almeno è più difficile) tagliare di misura il fianco e poi incollarlo: serve prima incollare una parte abbondante, poi rifilare con una fresa a copiare, di quelle con il cuscinetto.
(spero di essermi spiegato...)
Conta che poi alla fine il lavoro maggiore è quello di mascheramento, per proteggere la lastra dal contatto con la trielina (il solo contatto con una gocciolina lascia un segno indelebile, perché la scioglie; passarci un panno ha come solo risultato di aumentare l'area rovinata); dal contatto con il cuscinetto della fresa, che lascerebbe un segno a causa del calore trasmesso dal tagliente della fresa; e dal contatto e lo strusciare con il piano della fresa.
Magari, se ci avrò testa abbastanza, documento fotograficamente le fasi intermedie delle prossime cappe che andrò a fare
Ciao
Conta che io, diversamente da quanto si vede nei video, non ho fatto la struttura pieghevole, perché trasferisco la lastra ammorbidita su una struttura separata, e lo alimento in bassa tensione DC anziché con i 220V AC di casa (così non serve il Variac, che costa un botto...)
Conta comunque che piegare e incollare non basta mai per almeno due motivi:
- il bordo, in corrispondenza della piegatura, si slabbra, per cui o forma una bozza che impedisce il contatto del fianco, o al contrario si ritrae e lascia un vuoto; in ogni caso rimane proprio brutto da vedere. Oltretutto, è praticamente impossibile che i bordi dei tre lati, una volta piegati, siano esattamente complanari, per cui serve dare una fresata per ugualizzare i bordi cui accostare i fianchi, con la quale elimini 1cm e la parte slabbrata;
- per fare il bordo del fianco a filo con la parte centrale, non si può (o almeno è più difficile) tagliare di misura il fianco e poi incollarlo: serve prima incollare una parte abbondante, poi rifilare con una fresa a copiare, di quelle con il cuscinetto.
(spero di essermi spiegato...)
Conta che poi alla fine il lavoro maggiore è quello di mascheramento, per proteggere la lastra dal contatto con la trielina (il solo contatto con una gocciolina lascia un segno indelebile, perché la scioglie; passarci un panno ha come solo risultato di aumentare l'area rovinata); dal contatto con il cuscinetto della fresa, che lascerebbe un segno a causa del calore trasmesso dal tagliente della fresa; e dal contatto e lo strusciare con il piano della fresa.
Magari, se ci avrò testa abbastanza, documento fotograficamente le fasi intermedie delle prossime cappe che andrò a fare
Ciao
crazyforduff- Membro di riguardo
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
Complimenti,
io con il plexiglas sono riuscito a fare solo tagli, ma senza incollature; solo forato e filettato.
Altra cosa invece la tua teca... è proprio interessante e ben fatta!
Mi hai girato una buona idea da mettere in pratica per mia moglie appassionata di pietre e sassi del buon ricordo...
io con il plexiglas sono riuscito a fare solo tagli, ma senza incollature; solo forato e filettato.
Altra cosa invece la tua teca... è proprio interessante e ben fatta!
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Gianni
Tra i piaceri della vita, solo all'amore la musica è seconda. Ma l'amore stesso è musica. Puskin Aleksandr
potowatax- Moderatore
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
diechirico ha scritto:... sei stato bravissimo, complimenti!...
in verità quelli bravi davvero il coperchio del giradischipotowatax ha scritto:... Complimenti!...
lo fanno in cristallo di Boemia!
PS: usano 16 chilowatt di corrente
e abbuiano il quartiere!
valterneri- Membro classe oro
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
Saluti a tutti
finalmente ho finito le mie sperimentazioni e posso postare un tutorial che spero aiuterà quanti, come me, sono alla ricerca di istruzioni per farsi in casa coperchi e teche in plexi, ma non riescono a trovare che poche e slegate istruzioni e nessuna spiegazione dall'inizio alla fine.
Dividerò il tutorial in puntate così da poterlo scrivere un po' alla volta
0 - IL MATERIALE
Queste istruzioni valgono per le lastre di polistirolo acquistabili nei brico, e non per il plexi vero e proprio.
Lo spessore è circa 4mm (disponibile anche altri spessori)
Non è neppure policarbonato, che -credo- faccia delle bolle se riscaldato a causa dell'umidità contenuta (occorrerebbe pre-riscaldarlo in forno, ma per fare coperchi di giradischi non credo ci siano forni domestici abbastanza grossi)
Come utensili, invece, oltre ad attrezzi di base occorre una fresatrice montata su banco (anche autocostruito, come il mio, che è un fianco di mobile in formica su due cavalletti IKEA), con fresa dritta a copiare (quella con il cuscinetto a sfera), più eventualmente una fresa dritta normale (da scalanature)
1 - IL TAGLIO
La maniera migliore per tagliarlo è a mano, con un normale seghetto da cornici o comunque a denti piccoli
Sconsiglio il seghetto alternativo, che pure va bene, per il rischio di rigare il materiale con la suola dell'utensile anche in presenza della pellicola protettiva, che comunque non va tolta fino a fine lavori
Sconsiglio ugualmente la sega circolare, perché scheggia il bordo di taglio
Ovviamente niente seghetto da ferro, a causa della presenza dell'arco...
Il taglio va previsto circa 1cm più lungo e 3cm più largo rispetto alla dimensione necessaria, per i motivi che spiegherò in seguito relativi alle varie rettifiche che saranno necessarie
A questo punto occorre rettificare una prima volta il taglio, che anche ai più bravi sarà venuto un minimo storto
Io mi sono costruito questa "slitta" per fresa:
Ho utilizzato un ripiano in truciolare rivestito in formica di un vecchio mobile, in maniera da avere già gli angoli ben squadrati; ho fatto una battuta regolabile nel senso trasversale e aggiunto due battute fisse all'estremità del lato lungo.
Facendo battuta come in foto precedente, rettifico i lati lunghi
Facendo in seguito battuta sull'estremità, come in foto successiva, rettifico i lati corti
A questo punto ho un bel rettangolo squadrato, pronto per la piegatura
finalmente ho finito le mie sperimentazioni e posso postare un tutorial che spero aiuterà quanti, come me, sono alla ricerca di istruzioni per farsi in casa coperchi e teche in plexi, ma non riescono a trovare che poche e slegate istruzioni e nessuna spiegazione dall'inizio alla fine.
Dividerò il tutorial in puntate così da poterlo scrivere un po' alla volta
0 - IL MATERIALE
Queste istruzioni valgono per le lastre di polistirolo acquistabili nei brico, e non per il plexi vero e proprio.
Lo spessore è circa 4mm (disponibile anche altri spessori)
Non è neppure policarbonato, che -credo- faccia delle bolle se riscaldato a causa dell'umidità contenuta (occorrerebbe pre-riscaldarlo in forno, ma per fare coperchi di giradischi non credo ci siano forni domestici abbastanza grossi)
Come utensili, invece, oltre ad attrezzi di base occorre una fresatrice montata su banco (anche autocostruito, come il mio, che è un fianco di mobile in formica su due cavalletti IKEA), con fresa dritta a copiare (quella con il cuscinetto a sfera), più eventualmente una fresa dritta normale (da scalanature)
1 - IL TAGLIO
La maniera migliore per tagliarlo è a mano, con un normale seghetto da cornici o comunque a denti piccoli
Sconsiglio il seghetto alternativo, che pure va bene, per il rischio di rigare il materiale con la suola dell'utensile anche in presenza della pellicola protettiva, che comunque non va tolta fino a fine lavori
Sconsiglio ugualmente la sega circolare, perché scheggia il bordo di taglio
Ovviamente niente seghetto da ferro, a causa della presenza dell'arco...
Il taglio va previsto circa 1cm più lungo e 3cm più largo rispetto alla dimensione necessaria, per i motivi che spiegherò in seguito relativi alle varie rettifiche che saranno necessarie
A questo punto occorre rettificare una prima volta il taglio, che anche ai più bravi sarà venuto un minimo storto
Io mi sono costruito questa "slitta" per fresa:
Ho utilizzato un ripiano in truciolare rivestito in formica di un vecchio mobile, in maniera da avere già gli angoli ben squadrati; ho fatto una battuta regolabile nel senso trasversale e aggiunto due battute fisse all'estremità del lato lungo.
Facendo battuta come in foto precedente, rettifico i lati lunghi
Facendo in seguito battuta sull'estremità, come in foto successiva, rettifico i lati corti
A questo punto ho un bel rettangolo squadrato, pronto per la piegatura
crazyforduff- Membro di riguardo
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
2 - LA PIEGATURA
Per piegare la lastra occorre fabbricarsi un aggeggio del genere
Occorre comperare del cavo nichrome, facilmente reperibile su ebay
Per il dimensionamento della sezione, ovviamente in funzione della larghezza di lastra che si vuole piegare, si possono consultare i post precedenti di questo 3D, in particolare questo
La questione centrale è avere circa 230W per ogni metro di larghezza di lastra che si vuole piegare (ad es.: nel mio caso, 55cm pari a 125W)
Per la costruzione della "piegatrice", è abbastanza facile trovare in rete una serie di articoli; in ogni caso i punti focali sono:
- profilato in alluminio che funga da "gola" per riflettere il calore e evitare bruciature nel legno (larghezza 15mm)
- vite scanalata (con una lima, oppure direttamente una con testa a taglio cacciavite) per tenere alla giusta distanza il filo nichrome dalla lastra da piegare
- molla per assorbire le dilatazioni termiche del filo nichrome, che altrimenti si affloscerebbe e toccherebbe il profilo in alluminio, cosa assolutamente da evitare
I tempi di riscaldamento sono decisamente rapidi e occorre girare spesso la lastra; nel mio caso sono bastati 40+40+20+20+20 secondi (il telefono serve a cronometrare...) per avere una lastra decisamente malleabile, in una ristretta striscia, cosa che consente una facile piegatura a 90° (i 20 secondi in più sono per la parte che starà all'esterno, in modo tale che risulti la parte esterna tirata e non la parte interna compressa, cosa che porterebbe a ingobbature sulla parte interna dovute alla sovrabbondanza di materiale, abbastanza visibili dall'esterno a causa degli effetti del cambio dell'indice di rifrazione su spessori non uniformi)
Consiglio comunque, o di costruire la "piegatrice" con un paio di cerniere, o di predisporre una dima su cui trasferire la lastra ammorbidita, e in seguito morsettarla durante il raffreddamento; l'angolo dovrà essere leggermente superiore a 90° (tipo 1 grado in più) perché il materiale "tira" raffreddandosi e occorre prevedere una compensazione a questo fenomeno, se vogliamo avere un bell'angolo retto
A questo punto la lastra è piegata, ma occorre rettificare i lati cui verranno incollati i fianchi, per almeno due ragioni:
- per quanto si possa essere bravi e precisi, è praticamente impossibile che i tre bordi siano complanari
- la porzione piegata presenterà una slabbratura che impedirebbe il contatto di questa parte con il fianco laterale
crazyforduff- Membro di riguardo
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
Complimenti!
sportyerre- Membro classe argento
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
mi unisco ai complimenti, ingegno, inventiva e tenacia, brau!
fritznet- Membro classe diamante
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
Bel lavoro, ottima realizzazione degli utensili e spiegazione dettagliata. Cosi dovrebbe essere sempre... complimenti!
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Gianni
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potowatax- Moderatore
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
3 - LA RETTIFICA
A questo punto la lastra piegata, posta su un piano come dovrebbe essere nella configurazione finale, potrebbe "ballare" perché non poggia uniformemente; oppure i lati verticali della "C" potrebbero essere non lunghi uguali: si può utilizzare la slitta vista al punto 1 per rettificare i due lati della "C" che poggeranno
A questo punto occorre rendere lisce e complanari le superfici su cui incollare i fianchi; io l'ho risolta così: ho tagliato da un asse di pino (ma il multistrato o l'mdf vanno anche meglio, ma costano di più... il pino era di recupero) dei listelli che, ridotti alla giunta lunghezza, ho incollato con del biadesivo alla lastra piegata, ovviamente alla pellicola protettiva che -ricordo- non va rimossa se non nei punti strettamente necessari (in questa fase dovrebbe ancora ricoprire l'intera lastra da entrambe le parti)
Utilizzando una squadra come guida, è possibile incollare i listelli in modo da avere un'ottima planarità dei bordi, così come rappresentato nelle immagini
Si incomincia con il lato maggiore (in questo caso quello che risulterà il superiore), mettendo sotto due listelli per simulare lo spessore del listello che andrà sulla parte laterale su cui abbiamo poggiato la "C"
Poi, prima uno e poi l'altro, si procede con i laterali.
In corrispondenza dell'altro bordo, si mettano degli spessori di lunghezza ridotta, per mantenere in piano la "C" una volta poggiata; si taglia l'eccedenza sul lato centrale e si dovrebbe a questo punto avere una cosa del genere:
Si passa il tutto alla fresa, con una guida che consenta di avere un taglio rettilineo e uniforme
Non bisogna dilungarsi con il taglio, ma fare passaggi molto veloci, su spessori ridotti e su più passate; ovviamente si sposta la guida e non si rimette il biadesivo ad ogni passata...
Se si procede lentamente i trucioli si impastano sul taglio: è quindi preferibile una velocità di rotazione elevata (se la vostra fresa ce l'ha) e un passaggio sull'utensile di una certa rapidità
L'utensile dovrà appena spuntare oltre la quota della lastra, perché a fondo passata taglierà anche una parte dell'altro lato.
Uno dopo l'altro si passano i tre lati togliendo circa 2/3mm a passata, si riduce la distanza dell'utensile spostando la guida, si ripassa ancora fino a togliere in tutto 5/7mm; l'ultima passata va fatta togliendo 1mm o meno, velocissima, per rifinire al meglio.
Ripetere il procedimento sull'altro bordo.
A questo punto bisogna lisciare tutti i bordi: il materiale è decisamente lavorabile e basta una cartavetro a grana medio/fine (150), magari avvolta su un listello per fare una specie di lima e non ingobbire il bordo; una volta tolte tutte le asperità prodotte dalla fresa, si ripulisce velocemente con una passata di cartavetro a grana fine (300) e si "pialla" con una lama da cutter usata a mano libera, posta ortogonalmente alla superficie del bordo e tirata in più passate; l'immagine successiva è un prima/dopo dell'operazione di lisciatura
Una volta preparato anche il fianchetto, di dimensioni maggiori di 1cm per ogni lato che andrà incollato, si potrà passare alla mascheratura propedeutica all'incollaggio
A questo punto la lastra piegata, posta su un piano come dovrebbe essere nella configurazione finale, potrebbe "ballare" perché non poggia uniformemente; oppure i lati verticali della "C" potrebbero essere non lunghi uguali: si può utilizzare la slitta vista al punto 1 per rettificare i due lati della "C" che poggeranno
A questo punto occorre rendere lisce e complanari le superfici su cui incollare i fianchi; io l'ho risolta così: ho tagliato da un asse di pino (ma il multistrato o l'mdf vanno anche meglio, ma costano di più... il pino era di recupero) dei listelli che, ridotti alla giunta lunghezza, ho incollato con del biadesivo alla lastra piegata, ovviamente alla pellicola protettiva che -ricordo- non va rimossa se non nei punti strettamente necessari (in questa fase dovrebbe ancora ricoprire l'intera lastra da entrambe le parti)
Utilizzando una squadra come guida, è possibile incollare i listelli in modo da avere un'ottima planarità dei bordi, così come rappresentato nelle immagini
Si incomincia con il lato maggiore (in questo caso quello che risulterà il superiore), mettendo sotto due listelli per simulare lo spessore del listello che andrà sulla parte laterale su cui abbiamo poggiato la "C"
Poi, prima uno e poi l'altro, si procede con i laterali.
In corrispondenza dell'altro bordo, si mettano degli spessori di lunghezza ridotta, per mantenere in piano la "C" una volta poggiata; si taglia l'eccedenza sul lato centrale e si dovrebbe a questo punto avere una cosa del genere:
Si passa il tutto alla fresa, con una guida che consenta di avere un taglio rettilineo e uniforme
Non bisogna dilungarsi con il taglio, ma fare passaggi molto veloci, su spessori ridotti e su più passate; ovviamente si sposta la guida e non si rimette il biadesivo ad ogni passata...
Se si procede lentamente i trucioli si impastano sul taglio: è quindi preferibile una velocità di rotazione elevata (se la vostra fresa ce l'ha) e un passaggio sull'utensile di una certa rapidità
L'utensile dovrà appena spuntare oltre la quota della lastra, perché a fondo passata taglierà anche una parte dell'altro lato.
Uno dopo l'altro si passano i tre lati togliendo circa 2/3mm a passata, si riduce la distanza dell'utensile spostando la guida, si ripassa ancora fino a togliere in tutto 5/7mm; l'ultima passata va fatta togliendo 1mm o meno, velocissima, per rifinire al meglio.
Ripetere il procedimento sull'altro bordo.
A questo punto bisogna lisciare tutti i bordi: il materiale è decisamente lavorabile e basta una cartavetro a grana medio/fine (150), magari avvolta su un listello per fare una specie di lima e non ingobbire il bordo; una volta tolte tutte le asperità prodotte dalla fresa, si ripulisce velocemente con una passata di cartavetro a grana fine (300) e si "pialla" con una lama da cutter usata a mano libera, posta ortogonalmente alla superficie del bordo e tirata in più passate; l'immagine successiva è un prima/dopo dell'operazione di lisciatura
Una volta preparato anche il fianchetto, di dimensioni maggiori di 1cm per ogni lato che andrà incollato, si potrà passare alla mascheratura propedeutica all'incollaggio
crazyforduff- Membro di riguardo
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
4 - LA MASCHERATURA
Poiché andremo a incollare utilizzando la trielina, occorre mascherare al meglio la lastra, perché il contatto con la goccia più piccola, anche per una sola frazione di secondo, lascerà un segno indelebile, in quanto il solvente fonde letteralmente il materiale della lastra.
Occorre innanzitutto costruirsi un aggeggio che abbia questa forma:
Qui visto sottosopra:
La sua funzionalità sarà evidente in seguito; come criteri di dimensionamento, basti sapere: 1) la larghezza del profilo quadro deve essere quella della gola della "C" e serve a tenerla aperta sempre della giusta larghezza; 2) il piatto posto al di sotto deve essere leggermente più stretto, basta 1cm per parte, e serve per riuscire a completare i tagli del nastro di mascheratura; 3) il pezzo dietro deve sbordare di lato di almeno mezzo centimetro, e sotto dello spessore della lastra, e serve ad allineare il lato inferiore dei fianchi e della "C" facendo si che entrambe le lastre -la "C" e il fianco- ci vadano in battuta.
Ora la parte noiosa:
* prendere il fianco e presentare la "C";
* con un pennarello riportare il perimetro interno della "C" sul fianco;
* togliere la pellicola protettiva per circa 1cm oltre il segno con il pennarello;
* togliere anche 1cm sul quarto lato;
* stendere del nastro in PVC da elettricista su tutto il perimetro (in figura quello blu), eccedendo di mezzo centimetro oltre il bordo che verrà incollato;
* mettere del nastro anche sulla bordo inferiore del fianco e non togliere l'eccedenza;
* posare il fianco sul tavolo, vicino al bordo, e fermarlo con la parte di nastro eccedente dal bordo inferiore;
* posare l'aggeggio costruito prima e fermarlo, insieme alla lastra, con un morsetto;
* presentare nuovamente la "C" e, con un bisturi cui avrete messo una lama nuova perché sia affilatissimo, riportare il perimetro interno della "C" sul nastro in PVC;
* togliere la "C" e completare il taglio per la porzione di nastro prima inaccessibile a causa del distanziatore (a questo serve la rientranza inferiore dell'aggeggio: a riuscire a passare con la lama del bisturi dopo aver messo un righello per fare un bel taglio rettilineo);
* asportare la porzione di nastro in eccedenza, quella che si troverebbe in corrispondenza dell'incollatura;
* mettere nuovamente del nastro per delimitare la parte esterna dell'incollatura;
* se il coperchio che state costruendo è grosso, le pareti della "C" tenderanno a spanciare, e in queste fasi di taglio della mascheratura occorre contrastarle dall'altro lato con un profilo su cui la lastre potrà fare battuta;
* ripresentare la "C" e rifilare esternamente come fatto prima per l'interno.
Mi rendo conto che la spiegazione di questa fase sia stata parecchio farragginosa, ma vi assicuro che provando il tutto diventa abbastanza chiaro.
Ora occorre mascherare il bordo della "C", cosa che risulta molto più semplice: sia internamente che esternamente, dopo aver tolto 1cm di pellicola protettiva, stendere il nastro in PVC in modo che sbordi di qualche millimetro, poi rifilare con il bisturi.
A questo punto dovremmo avere una cosa del genere:
e siamo finalmente pronti ad incollare.
Poiché andremo a incollare utilizzando la trielina, occorre mascherare al meglio la lastra, perché il contatto con la goccia più piccola, anche per una sola frazione di secondo, lascerà un segno indelebile, in quanto il solvente fonde letteralmente il materiale della lastra.
Occorre innanzitutto costruirsi un aggeggio che abbia questa forma:
Qui visto sottosopra:
La sua funzionalità sarà evidente in seguito; come criteri di dimensionamento, basti sapere: 1) la larghezza del profilo quadro deve essere quella della gola della "C" e serve a tenerla aperta sempre della giusta larghezza; 2) il piatto posto al di sotto deve essere leggermente più stretto, basta 1cm per parte, e serve per riuscire a completare i tagli del nastro di mascheratura; 3) il pezzo dietro deve sbordare di lato di almeno mezzo centimetro, e sotto dello spessore della lastra, e serve ad allineare il lato inferiore dei fianchi e della "C" facendo si che entrambe le lastre -la "C" e il fianco- ci vadano in battuta.
Ora la parte noiosa:
* prendere il fianco e presentare la "C";
* con un pennarello riportare il perimetro interno della "C" sul fianco;
* togliere la pellicola protettiva per circa 1cm oltre il segno con il pennarello;
* togliere anche 1cm sul quarto lato;
* stendere del nastro in PVC da elettricista su tutto il perimetro (in figura quello blu), eccedendo di mezzo centimetro oltre il bordo che verrà incollato;
* mettere del nastro anche sulla bordo inferiore del fianco e non togliere l'eccedenza;
* posare il fianco sul tavolo, vicino al bordo, e fermarlo con la parte di nastro eccedente dal bordo inferiore;
* posare l'aggeggio costruito prima e fermarlo, insieme alla lastra, con un morsetto;
* presentare nuovamente la "C" e, con un bisturi cui avrete messo una lama nuova perché sia affilatissimo, riportare il perimetro interno della "C" sul nastro in PVC;
* togliere la "C" e completare il taglio per la porzione di nastro prima inaccessibile a causa del distanziatore (a questo serve la rientranza inferiore dell'aggeggio: a riuscire a passare con la lama del bisturi dopo aver messo un righello per fare un bel taglio rettilineo);
* asportare la porzione di nastro in eccedenza, quella che si troverebbe in corrispondenza dell'incollatura;
* mettere nuovamente del nastro per delimitare la parte esterna dell'incollatura;
* se il coperchio che state costruendo è grosso, le pareti della "C" tenderanno a spanciare, e in queste fasi di taglio della mascheratura occorre contrastarle dall'altro lato con un profilo su cui la lastre potrà fare battuta;
* ripresentare la "C" e rifilare esternamente come fatto prima per l'interno.
Mi rendo conto che la spiegazione di questa fase sia stata parecchio farragginosa, ma vi assicuro che provando il tutto diventa abbastanza chiaro.
Ora occorre mascherare il bordo della "C", cosa che risulta molto più semplice: sia internamente che esternamente, dopo aver tolto 1cm di pellicola protettiva, stendere il nastro in PVC in modo che sbordi di qualche millimetro, poi rifilare con il bisturi.
A questo punto dovremmo avere una cosa del genere:
e siamo finalmente pronti ad incollare.
crazyforduff- Membro di riguardo
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
5 – L’INCOLLATURA
Siamo arrivati al momento topico, anche se forse si tratta della fase più semplice di tutta questa cavalcata.
Visto che utilizzeremo trielina, ci si potrà munire di una maschera a carboni attivi, o ci si potrà mettere in un ambiente ventilato; in ogni caso, l’esposizione è talmente breve, che basterà, una volta terminata l’operazione di incollaggio, aprire la finestra e uscire dalla stanza per far cambiare l’aria.
In commercio non si trova più la “vera” trielina, che è tricloroetilene, ma un suo sostituto non cancerogeno (credo…), cioè il tetracloroetilene, che poi è quello che ho usato io e quindi va bene.
Qualcuno potrà eventualmente provare anche l’acetone, molto più volatile, e eventualmente farci sapere come è andata.
Con un pennello o una siringa occorre distribuire sul fianco fissato al tavolo uno strato di trielina, sottile ma consistente, all’interno della “gola” formata dalla doppia passata di nastro isolante; non preoccupatevi se sborda lateralmente: la mascheratura, che si deve raccordare con lo strato protettivo della lastra, serve proprio a proteggere il polistirolo in questa fase da questo tipo di inconvenienti.
Prendete la “C” e date con un pennellino un sottilissimo strato di trielina sulla parte da incollare: questo serve ad eliminare le bollicine d’aria che altrimenti resterebbero imprigionate se si facesse il contatto tra le due parti “a secco”.
Allineate, tramite la dima di fissaggio al tavolo, il “sotto” del fianco con quello della “C” e curare che lungo il perimetro la stessa poggi bene all’interno della gola formata dal nastro adesivo, senza sovrapporsi né da una parte né dall’altra.
Dopo aver messo sotto peso, occorre togliere le mascherature: con uno scottex asciugate prima l’eccesso di trielina che si riesce a togliere, poi, tolta la dima di fissaggio al tavolo, togliete lentamente il nastro, facendo attenzione alle sbavature di trielina, ormai gelatinosa, che si formano tra il bordo di incollaggio e il nastro che state togliendo; sarebbe bene toglierle mano a mano con uno stuzzicadente o con un paio di pinzette, perché se semplicemente si tira il nastro, questi fili si romperanno e ricadranno sulla lastra, ora non più protetta, e rimarranno visibili e impossibili da togliere.
Lasciare sotto peso per 24 ore (magari basta meno… non so: per non rischiare io andavo da un giorno all’altro)
Ovviamente ripetere sull’altro lato.
A questo punto abbiamo i fianchi incollati ma con una parte che sborda, e che quindi occorrerà rifilare.
Siamo arrivati al momento topico, anche se forse si tratta della fase più semplice di tutta questa cavalcata.
Visto che utilizzeremo trielina, ci si potrà munire di una maschera a carboni attivi, o ci si potrà mettere in un ambiente ventilato; in ogni caso, l’esposizione è talmente breve, che basterà, una volta terminata l’operazione di incollaggio, aprire la finestra e uscire dalla stanza per far cambiare l’aria.
In commercio non si trova più la “vera” trielina, che è tricloroetilene, ma un suo sostituto non cancerogeno (credo…), cioè il tetracloroetilene, che poi è quello che ho usato io e quindi va bene.
Qualcuno potrà eventualmente provare anche l’acetone, molto più volatile, e eventualmente farci sapere come è andata.
Con un pennello o una siringa occorre distribuire sul fianco fissato al tavolo uno strato di trielina, sottile ma consistente, all’interno della “gola” formata dalla doppia passata di nastro isolante; non preoccupatevi se sborda lateralmente: la mascheratura, che si deve raccordare con lo strato protettivo della lastra, serve proprio a proteggere il polistirolo in questa fase da questo tipo di inconvenienti.
Prendete la “C” e date con un pennellino un sottilissimo strato di trielina sulla parte da incollare: questo serve ad eliminare le bollicine d’aria che altrimenti resterebbero imprigionate se si facesse il contatto tra le due parti “a secco”.
Allineate, tramite la dima di fissaggio al tavolo, il “sotto” del fianco con quello della “C” e curare che lungo il perimetro la stessa poggi bene all’interno della gola formata dal nastro adesivo, senza sovrapporsi né da una parte né dall’altra.
Dopo aver messo sotto peso, occorre togliere le mascherature: con uno scottex asciugate prima l’eccesso di trielina che si riesce a togliere, poi, tolta la dima di fissaggio al tavolo, togliete lentamente il nastro, facendo attenzione alle sbavature di trielina, ormai gelatinosa, che si formano tra il bordo di incollaggio e il nastro che state togliendo; sarebbe bene toglierle mano a mano con uno stuzzicadente o con un paio di pinzette, perché se semplicemente si tira il nastro, questi fili si romperanno e ricadranno sulla lastra, ora non più protetta, e rimarranno visibili e impossibili da togliere.
Lasciare sotto peso per 24 ore (magari basta meno… non so: per non rischiare io andavo da un giorno all’altro)
Ovviamente ripetere sull’altro lato.
A questo punto abbiamo i fianchi incollati ma con una parte che sborda, e che quindi occorrerà rifilare.
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
6 – LA RIFILATURA DEL FIANCO
Se non si è tagliato il fianco della giusta dimensione (che sbordi di 5/10mm dall’incollatura), togliere il grosso con la sega.
Come si può già vedere nella foto al punto precedente, al fine di non rigare il fianco, stendere qualche striscia di nastro; questo dovrà essere morbido e spesso, e non dovrà lacerarsi per solo sfregamento sul banco fresa (io ho usato un nastro che poteva avere la consistenza di una carta crespa, quindi anche con un certo spessore, circa 1mm)
La rifilatura verrà effettuata con una fresa a copiare, cioè quelle con i cuscinetti.
Per proteggere invece la lastra dallo sfregamento con il cuscinetto della fresa, mettere un giro di nastro di carta di carta di buon spessore lungo il profilo dove la fresa farà battuta (vedere sempre foto al punto precedente), magari raddoppiandolo sul tratto delle piegature.
Regolare la profondità di taglio appena sufficiente e operare come per le altre rifilature, con la sola differenza che questa andrà fatta senza dime; come sempre, passate quanto più veloci possibile, magari togliendo meno ogni volta e facendo più passate; un’ultima passata velocissima premendo un po’ di più verso il cuscinetto toglie gli ultimi decimi.
Abbiamo ora una cosa del genere:
Rifinire come visto al punto 3 con carta-vetro e poi con lametta: facendo attenzione e controllando lo stato del nastro-carta ad ogni passata, non si arriverà a rovinare la sottostante lastra.
Su questo bordo, che rimarrà a vista, la rifinitura potrà essere più spinta e prevedere la lucidatura con pasta abrasiva (quella per le cromature, oppure il Sidol): lasciando il nastro-carta, adesso si passa a proteggere il bordo del fianco: togliere 1cm di pellicola protettiva dal bordo del fianco stesso e incollare del nastro carta in maniera che sbordi; rifilarlo con un bisturi: a questo punto ho il bordo da rifinire stretto da due file di nastro-carta che lo proteggono dalle sbavature di pasta abrasiva.
Con uno straccio di cotone si distribuisce la pasta e si sfrega un po’, poi si toglie l’eccesso di pasta e si lucida con una parte pulita dello stesso panno.
Se non si è tagliato il fianco della giusta dimensione (che sbordi di 5/10mm dall’incollatura), togliere il grosso con la sega.
Come si può già vedere nella foto al punto precedente, al fine di non rigare il fianco, stendere qualche striscia di nastro; questo dovrà essere morbido e spesso, e non dovrà lacerarsi per solo sfregamento sul banco fresa (io ho usato un nastro che poteva avere la consistenza di una carta crespa, quindi anche con un certo spessore, circa 1mm)
La rifilatura verrà effettuata con una fresa a copiare, cioè quelle con i cuscinetti.
Per proteggere invece la lastra dallo sfregamento con il cuscinetto della fresa, mettere un giro di nastro di carta di carta di buon spessore lungo il profilo dove la fresa farà battuta (vedere sempre foto al punto precedente), magari raddoppiandolo sul tratto delle piegature.
Regolare la profondità di taglio appena sufficiente e operare come per le altre rifilature, con la sola differenza che questa andrà fatta senza dime; come sempre, passate quanto più veloci possibile, magari togliendo meno ogni volta e facendo più passate; un’ultima passata velocissima premendo un po’ di più verso il cuscinetto toglie gli ultimi decimi.
Abbiamo ora una cosa del genere:
Rifinire come visto al punto 3 con carta-vetro e poi con lametta: facendo attenzione e controllando lo stato del nastro-carta ad ogni passata, non si arriverà a rovinare la sottostante lastra.
Su questo bordo, che rimarrà a vista, la rifinitura potrà essere più spinta e prevedere la lucidatura con pasta abrasiva (quella per le cromature, oppure il Sidol): lasciando il nastro-carta, adesso si passa a proteggere il bordo del fianco: togliere 1cm di pellicola protettiva dal bordo del fianco stesso e incollare del nastro carta in maniera che sbordi; rifilarlo con un bisturi: a questo punto ho il bordo da rifinire stretto da due file di nastro-carta che lo proteggono dalle sbavature di pasta abrasiva.
Con uno straccio di cotone si distribuisce la pasta e si sfrega un po’, poi si toglie l’eccesso di pasta e si lucida con una parte pulita dello stesso panno.
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Re: [PLEXIGLASS] consulenza elettrotecnica
7 - IL RISULTATO FINALE
Finalmente siamo arrivati alla fine: ora possiamo togliere tutti nastri di mascheratura rimasti e anche la pellicola originale della lastra, eventualmente costruire una base e metterci dentro quello che vogliamo valorizzare
Spero che qualcuno di voi si voglia cimentare, perché, a parte il tempo e la mostruosa quantità di nastro di carta e di PVC, il tutto risulta non troppo difficile e sicuramente a buon mercato, oltre a non servire solamente per l'hi-fi, ma per un mucchio di altre applicazioni
Se vi arrischierete, fatemi sapere come è andata
Ciao a tutti
Luca
Finalmente siamo arrivati alla fine: ora possiamo togliere tutti nastri di mascheratura rimasti e anche la pellicola originale della lastra, eventualmente costruire una base e metterci dentro quello che vogliamo valorizzare
Spero che qualcuno di voi si voglia cimentare, perché, a parte il tempo e la mostruosa quantità di nastro di carta e di PVC, il tutto risulta non troppo difficile e sicuramente a buon mercato, oltre a non servire solamente per l'hi-fi, ma per un mucchio di altre applicazioni
Se vi arrischierete, fatemi sapere come è andata
Ciao a tutti
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