Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Io, al contrario, conosco un informatico che disattivava i core della CPU per ottimizzare il jitter.fileo ha scritto:Anche il discorso della potenza di calcolo del computer è campato in aria: anni fa, su un altro forum lessi di uno che usava un I7 con 8 giga di ram (ora ne metterebbe 32), per riprodurre dei flac 16/44,1, per minimizzare lo stress della CPU.
Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Marco Ravich ha scritto:Io, al contrario, conosco un informatico che disattivava i core della CPU per ottimizzare il jitter.fileo ha scritto:Anche il discorso della potenza di calcolo del computer è campato in aria: anni fa, su un altro forum lessi di uno che usava un I7 con 8 giga di ram (ora ne metterebbe 32), per riprodurre dei flac 16/44,1, per minimizzare lo stress della CPU.
se non sbaglio è stato fatto uno studio su questo tema... si trova sicuramente qualcosa online.
Non parliamo di udibilità .. ma il jitter a livello core CPU ha una ricaduta anche a livello applicativo dovuta alla frequenza con cui i core più veloci richiedono paginazione (per svincolare l’indirizzo logico da quello fisico) e quindi (se non ricordo male) legato anche al numero di page-fault (quando non si trova un indirizzo di memoria fisico corrispondente a quello virtuale)
Roba comunque un po' da scoppiati.. meglio restare su un raspberry
Firace- Membro classe argento
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
E' tipico degli appassionati HiFi andare a cercare dei "cavilli" incredibili, forse per far vedere che sono bravi. Certo, ogni elemento può introdurre una piccola variazione, ma bisogna vedere il peso che questa può avere.
C'è gente che ascolta con diffusori che non sono in grado di riprodurre la corretta dinamica di un brano musicale, con amplificatori che vanno in clipping sui transienti, a volumi di ascolto normali, in ambienti di medie dimensioni, però ci si adopera per disattivare alcuni core della CPU, per minimizzare il jitter.
C'è gente che ascolta con diffusori che non sono in grado di riprodurre la corretta dinamica di un brano musicale, con amplificatori che vanno in clipping sui transienti, a volumi di ascolto normali, in ambienti di medie dimensioni, però ci si adopera per disattivare alcuni core della CPU, per minimizzare il jitter.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
fileo ha scritto:E' tipico degli appassionati HiFi andare a cercare dei "cavilli" incredibili, forse per far vedere che sono bravi. Certo, ogni elemento può introdurre una piccola variazione, ma bisogna vedere il peso che questa può avere.
C'è gente che ascolta con diffusori che non sono in grado di riprodurre la corretta dinamica di un brano musicale, con amplificatori che vanno in clipping sui transienti, a volumi di ascolto normali, in ambienti di medie dimensioni, però ci si adopera per disattivare alcuni core della CPU, per minimizzare il jitter.
Sono talmente d'accordo che la penso come te..per non parlare dell'ambiente che il più delle volte è trascurato oltre ogni limite immaginabile.
In ogni caso questo tema lo farei rientrare nello stesso calderone.. semplifichiamoci la vita, evitiamo sistemi complessi che necessitano di cura, tuning e particolari configurazioni.
Firace- Membro classe argento
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Riguardo alla complessità ed alle prestazioni dei SO, ho cominciato a "trafficare" con Linux, ai tempi di windows XP.
La riproduzione audio di XP era una tragedia, perché il famigerato K mixer castrava ogni possibilità di ascolto decente.
In più, in vecchi sistemi Windows tendevano ad "incartarsi" con l'uso, rallentando e piantandosi. L'unica soluzione era il "formattone" periodico, dopo aver provato inutilmente a ripulire il registro.
Viceversa con Linux (ho usato nel corso degli anni diverse versioni di Debian e Ubuntu) ho sempre avuto un'ottima stabilità, e la velocità non calava installando nuove applicazioni.
Ora devo dire che con Win 7 e, maggiormente con win 10, la situazione è molto migliorata.
Comunque, diciamo che un sistema leggero, senza tanti software inutili, male non fa. Sulle release Linux starei attento però anche al supporto: trattandosi di software libero, il cui codice è di pubblico dominio, chiunque può decidere di mettere insieme i pezzi e distribuire una release. Il problema può sorgere quando il gruppo iniziale si scioglie o si riduce, non garantendo più lo sviluppo e l'aggiornamento del software.
La riproduzione audio di XP era una tragedia, perché il famigerato K mixer castrava ogni possibilità di ascolto decente.
In più, in vecchi sistemi Windows tendevano ad "incartarsi" con l'uso, rallentando e piantandosi. L'unica soluzione era il "formattone" periodico, dopo aver provato inutilmente a ripulire il registro.
Viceversa con Linux (ho usato nel corso degli anni diverse versioni di Debian e Ubuntu) ho sempre avuto un'ottima stabilità, e la velocità non calava installando nuove applicazioni.
Ora devo dire che con Win 7 e, maggiormente con win 10, la situazione è molto migliorata.
Comunque, diciamo che un sistema leggero, senza tanti software inutili, male non fa. Sulle release Linux starei attento però anche al supporto: trattandosi di software libero, il cui codice è di pubblico dominio, chiunque può decidere di mettere insieme i pezzi e distribuire una release. Il problema può sorgere quando il gruppo iniziale si scioglie o si riduce, non garantendo più lo sviluppo e l'aggiornamento del software.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Molti utenti hanno paura ad avvicinarsi a Linux, perché sono rimasti agli albori, tipo le prime versioni di slackware, e temono di doversi compilare a mano il kernel e dover lavorare per forza con la linea di comando.
In realtà, l'installazione e la gestione di molte release Linux oggi è semplicissima e sicurissima.
Per chi vuole provare, senza impegnarsi troppo, consiglio di fare il tentativo con un vecchio portatile (quasi tutti ne abbiamo uno in casa). Dico un portatile perché è più facile accostarlo all'impianto HiFi.
Poi, se va bene, si può benissimo prende un mini computer, o un raspberry, che è già più che sufficiente.
In realtà, l'installazione e la gestione di molte release Linux oggi è semplicissima e sicurissima.
Per chi vuole provare, senza impegnarsi troppo, consiglio di fare il tentativo con un vecchio portatile (quasi tutti ne abbiamo uno in casa). Dico un portatile perché è più facile accostarlo all'impianto HiFi.
Poi, se va bene, si può benissimo prende un mini computer, o un raspberry, che è già più che sufficiente.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Che microsoft abbia fatto passi da gigante nell'ambito della stabilità è fuori dubbio.
Ma nello specifico mi riferisco a distribuzioni dedicate da utilizzare preferibilmente su piattaforme sbc evitando architetture complesse e sistemi desktop.
La strada da seguire è quella della semplificazione.. quando si schiaccia "play" dietro deve esserci virtualmente un controller.. uno stack hw quanto più semplice ed integrato possibile.. meglio se senza software ma se proprio necessario meglio andare verso sistemi embedded.
Magari tra qualche anno troveremo cdp, network player o altri apparati come nas, router, etc. implementati con sistemi desktop e non con sistemi dedicati... mai dire mai.. ma "io" spero di no
Ma nello specifico mi riferisco a distribuzioni dedicate da utilizzare preferibilmente su piattaforme sbc evitando architetture complesse e sistemi desktop.
La strada da seguire è quella della semplificazione.. quando si schiaccia "play" dietro deve esserci virtualmente un controller.. uno stack hw quanto più semplice ed integrato possibile.. meglio se senza software ma se proprio necessario meglio andare verso sistemi embedded.
Magari tra qualche anno troveremo cdp, network player o altri apparati come nas, router, etc. implementati con sistemi desktop e non con sistemi dedicati... mai dire mai.. ma "io" spero di no
Firace- Membro classe argento
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
fileo ha scritto:
C'è gente che ascolta con diffusori che non sono in grado di riprodurre la corretta dinamica di un brano musicale, con amplificatori che vanno in clipping sui transienti, a volumi di ascolto normali, in ambienti di medie dimensioni, però ci si adopera per disattivare alcuni core della CPU, per minimizzare il jitter.
Condivido tutto. Inutile cercare il pelo nell'uovo, un trasporto
deve essere pronto per l'uso e richiedere il minor dispendio
possibile in termini di tempo.
La qualità audio deve essere in capo al DAC e al resto della
catena viceversa qualcosa non sta andando per il verso giusto.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
bonghittu ha scritto:fileo ha scritto:
C'è gente che ascolta con diffusori che non sono in grado di riprodurre la corretta dinamica di un brano musicale, con amplificatori che vanno in clipping sui transienti, a volumi di ascolto normali, in ambienti di medie dimensioni, però ci si adopera per disattivare alcuni core della CPU, per minimizzare il jitter.
Condivido tutto. Inutile cercare il pelo nell'uovo, un trasporto
deve essere pronto per l'uso e richiedere il minor dispendio
possibile in termini di tempo.
La qualità audio deve essere in capo al DAC e al resto della
catena viceversa qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Siamo d'accordo sul fatto che tutto deve essere ben ponderato e che non bisogna eccedere .. così come anche sul fatto che ci sono variabili molto più influenti ed altre che potremmo definire secondarie.
Non sono sicuro però che il trasporto in un normale utilizzo con un DAC (le cui qualità sono tutte da verificare) sia effettivamente secondario.
Per me di secondario ci sono i cavi di interconnessione ma un dispositivo che deve gestire il flusso dati sicuramente può diventare più che influente.. in maniera purtroppo dipendente anche dal DAC che si trova immediatamente a valle.
Nell'era digitale le differenze si sono appiattite, le differenze tra meccaniche, player e streamer sono minime ed è diventato sicuramente più influente lo stadio di conversione d/a.. ma basta pensare al corrispettivo analogico.
La tecnologia in questo caso ci ha aiutato ..
Firace- Membro classe argento
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Posto i miei "due soldi" di esperienza con meccaniche cd player.
Ho avuto diversi Philips, un Onkyo, due Marantz ed ultimamente un Nad.
Tutti, dico tutti, chi più chi meno, risentivano delle vibrazioni, nel senso che, interponendo tra l'apparecchio ed il piano di appoggio, elementi differenti, come punte e gommini morbidi, il suono cambiava in maniera udibile, non fortissima ma comunque rilevabile. Le prove le ho fatte usando anche mia moglie come cavia, essendo persona totalmente estranea alle fissazioni dell'HiFi, e quindi non influenzabile.
L'unico apparecchio che si dimostrò totalmente insensibile a questo problema, fu uno Studer Revox, che mi prestò un amico per un po' di tempo, ma era una macchina da 18 kg.
Questo è il motivo per cui ho deciso di riversare su hard disk tutta la mia collezione di CD. Visto che a parità di livello del sistema di riproduzione, ho sempre rilevato un suono migliore della musica liquida rispetto al cd audio.
Ricordo che tutti i lettori cd audio effettuano una lettura al volo dei dati, che comporta, in caso di errori di lettura, 'l'interpretazione" di ciò che non è stato rilevato correttamente, mentre l'estrazione delle tracce tramite computer, se effettuata in bit perfect usando un buon software, è garantita corretta al 100% anche con meccaniche informatiche da quattro soldi.
Naturalmente questo permette di "traghettare" il segnale digitale fino all'ingresso del DAC, quello che succede dopo dipende ovviamente dalla qualità di quest'ultimo.
Ho avuto diversi Philips, un Onkyo, due Marantz ed ultimamente un Nad.
Tutti, dico tutti, chi più chi meno, risentivano delle vibrazioni, nel senso che, interponendo tra l'apparecchio ed il piano di appoggio, elementi differenti, come punte e gommini morbidi, il suono cambiava in maniera udibile, non fortissima ma comunque rilevabile. Le prove le ho fatte usando anche mia moglie come cavia, essendo persona totalmente estranea alle fissazioni dell'HiFi, e quindi non influenzabile.
L'unico apparecchio che si dimostrò totalmente insensibile a questo problema, fu uno Studer Revox, che mi prestò un amico per un po' di tempo, ma era una macchina da 18 kg.
Questo è il motivo per cui ho deciso di riversare su hard disk tutta la mia collezione di CD. Visto che a parità di livello del sistema di riproduzione, ho sempre rilevato un suono migliore della musica liquida rispetto al cd audio.
Ricordo che tutti i lettori cd audio effettuano una lettura al volo dei dati, che comporta, in caso di errori di lettura, 'l'interpretazione" di ciò che non è stato rilevato correttamente, mentre l'estrazione delle tracce tramite computer, se effettuata in bit perfect usando un buon software, è garantita corretta al 100% anche con meccaniche informatiche da quattro soldi.
Naturalmente questo permette di "traghettare" il segnale digitale fino all'ingresso del DAC, quello che succede dopo dipende ovviamente dalla qualità di quest'ultimo.
fileo- Membro di riguardo
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Impianto : Topping E30, pre Audiometric A10P, finale Phonic Max 860, diffusori autocostruiti
Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Sono pienamente d'accordo con fileo, non ho fatto i test di cui parla, ma la musica digitale fruita attraverso un lettore ottico è a mio giudizio oramai inutile, se si guarda solo alle prestazioni
Poi ci sono macchine CD di fascia altissima che magari uno se le ha in casa le utilizza, ma se guardiamo alle prestazioni pure, ossia portare all'ingresso del DAC un flusso dati bit perfect, il lettore CD non ha più senso al giorno d'oggi
Poi ci sono macchine CD di fascia altissima che magari uno se le ha in casa le utilizza, ma se guardiamo alle prestazioni pure, ossia portare all'ingresso del DAC un flusso dati bit perfect, il lettore CD non ha più senso al giorno d'oggi
root- Membro classe argento
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DAC
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
fileo ha scritto:
Questo è il motivo per cui ho deciso di riversare su hard disk tutta la mia collezione di CD. Visto che a parità di livello del sistema di riproduzione, ho sempre rilevato un suono migliore della musica liquida rispetto al cd audio.
E' per questo che dico la tecnologia ci aiuta .. ma quanto tempo ci è voluto prima di far passare questo messaggio?
fileo ha scritto:
Naturalmente questo permette di "traghettare" il segnale digitale fino all'ingresso del DAC, quello che succede dopo dipende ovviamente dalla qualità di quest'ultimo.
Questo invece è un punto realmente critico che dipende purtroppo dalla qualità del DAC. Molti fanno viaggiare l'immaginazione un po' troppo e pensano che dietro un ricevitore (usb, coax o ottico) di un DAC economico ci sia un buffer e conseguente reclock.. ma sfortunatamente così non è.. ed è per questo che bisogna provare ad "aiutarlo" a lavorare nella migliore condizione possibile
Firace- Membro classe argento
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
fileo ha scritto:Posto i miei "due soldi" di esperienza con meccaniche cd player.
Ho avuto diversi Philips, un Onkyo, due Marantz ed ultimamente un Nad.
Tutti, dico tutti, chi più chi meno, risentivano delle vibrazioni, nel senso che, interponendo tra l'apparecchio ed il piano di appoggio, elementi differenti, come punte e gommini morbidi, il suono cambiava in maniera udibile, non fortissima ma comunque rilevabile. Le prove le ho fatte usando anche mia moglie come cavia, essendo persona totalmente estranea alle fissazioni dell'HiFi, e quindi non influenzabile.
L'unico apparecchio che si dimostrò totalmente insensibile a questo problema, fu uno Studer Revox, che mi prestò un amico per un po' di tempo, ma era una macchina da 18 kg.
Questo è il motivo per cui ho deciso di riversare su hard disk tutta la mia collezione di CD. Visto che a parità di livello del sistema di riproduzione, ho sempre rilevato un suono migliore della musica liquida rispetto al cd audio.
Ricordo che tutti i lettori cd audio effettuano una lettura al volo dei dati, che comporta, in caso di errori di lettura, 'l'interpretazione" di ciò che non è stato rilevato correttamente, mentre l'estrazione delle tracce tramite computer, se effettuata in bit perfect usando un buon software, è garantita corretta al 100% anche con meccaniche informatiche da quattro soldi.
Naturalmente questo permette di "traghettare" il segnale digitale fino all'ingresso del DAC, quello che succede dopo dipende ovviamente dalla qualità di quest'ultimo.
Ho fatto lo stesso percorso ma poi sono tornato ai giradischi
p.s. mai provato jack come server audio?
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
@fritznet
Jack è un server audio usato molto nella produzione musicale, perché permette di "comporre" il percorso audio inserendo diverse applicazioni, saltando PulseAudio ed utilizzando Alsa.
Nella riproduzione audio, a meno di avere esigenze particolari di trattamento del segnale, è sufficiente usare direttamente Alsa, tramite MPD o dei player che lo permettono.
La faccenda del vinile è un discorso molto particolare: il suo limite qualitativo è molto elevato ma il risultato finale è fortemente influenzato dalla delicata catena (testina, giradischi, pre phono) che conduce il segnale fino all'amplificatore.
Da non trascurare che per gli appassionati, è molto appagante maneggiare il vinile facendolo ruotare agilmente tra le dita senza piazzare sulla sua delicata superficie "le ditacce unte". In più, ci sono tutte le operazioni di settaggio del complesso braccio testina, che rappresentano una goduria per chi ama smanettare. Per ultimo il vinile è grande, ha la confezione che contiene foto e testi ben leggibili, a differenza del CD, che mette in difficoltà i più attempati, che, causa sopraggiunta presbiopia, non riescono a leggere una mazza, sul minuscolo libretto che li accompagna.
Personalmente, avendo una certa età, ho avuto tutto il tempo necessario per giocare con i vinili e non ne sento la mancanza, anche se, avendo sempre avuto una certa quantità di LP, ho conservato il giradischi, che però uso molto poco.
E' un po' come con la fotografia: ho passato 40 anni a fotografare con reflex che usavano la pellicola, facendo tutte le esperienze possibili in camera oscura: B&N, colore (incluso lo sviluppo delle pellicole), elaborazioni con pellicola fotomeccanica ecc ...
Ho ancora un bellissimo ingranditore professionale smontato nel box, ma non ci penso per niente a rimettermi a trafficare con bacinelle, carta e chimici, ho la mia bella mirrorless full frame, su cui uso anche i vecchi obiettivi, e per "lavorare" le foto uso un software di post produzione.
Tornando a vinili cd ecc ... consiglio il giradischi solo a chi ha a disposizione una discreta collezione di dischi (in buone condizioni). Ora sta tornando in voga, ma, se si parla di nuove incisioni, al 99,9 % il master da cui viene ricavato il disco è digitale e, teoricamente, il risultato migliore lo avremmo riproducendo delle tracce digitali in alta definizione.
Poi c'è chi preferisce comunque il disco, ma se è per questo, conosco appassionati che ascoltavano i vinili registrati con un registratore a bobine, dicendo che suonava meglio. Avrebbe potuto suonare meglio il master originale, qualità del registratore a bobine permettendo, non certo la copia in vinile successivamente riprodotta dal giradischi. Possiamo solo dire che suonava in maniera diversa, e quella persona preferiva quel suono.
Jack è un server audio usato molto nella produzione musicale, perché permette di "comporre" il percorso audio inserendo diverse applicazioni, saltando PulseAudio ed utilizzando Alsa.
Nella riproduzione audio, a meno di avere esigenze particolari di trattamento del segnale, è sufficiente usare direttamente Alsa, tramite MPD o dei player che lo permettono.
La faccenda del vinile è un discorso molto particolare: il suo limite qualitativo è molto elevato ma il risultato finale è fortemente influenzato dalla delicata catena (testina, giradischi, pre phono) che conduce il segnale fino all'amplificatore.
Da non trascurare che per gli appassionati, è molto appagante maneggiare il vinile facendolo ruotare agilmente tra le dita senza piazzare sulla sua delicata superficie "le ditacce unte". In più, ci sono tutte le operazioni di settaggio del complesso braccio testina, che rappresentano una goduria per chi ama smanettare. Per ultimo il vinile è grande, ha la confezione che contiene foto e testi ben leggibili, a differenza del CD, che mette in difficoltà i più attempati, che, causa sopraggiunta presbiopia, non riescono a leggere una mazza, sul minuscolo libretto che li accompagna.
Personalmente, avendo una certa età, ho avuto tutto il tempo necessario per giocare con i vinili e non ne sento la mancanza, anche se, avendo sempre avuto una certa quantità di LP, ho conservato il giradischi, che però uso molto poco.
E' un po' come con la fotografia: ho passato 40 anni a fotografare con reflex che usavano la pellicola, facendo tutte le esperienze possibili in camera oscura: B&N, colore (incluso lo sviluppo delle pellicole), elaborazioni con pellicola fotomeccanica ecc ...
Ho ancora un bellissimo ingranditore professionale smontato nel box, ma non ci penso per niente a rimettermi a trafficare con bacinelle, carta e chimici, ho la mia bella mirrorless full frame, su cui uso anche i vecchi obiettivi, e per "lavorare" le foto uso un software di post produzione.
Tornando a vinili cd ecc ... consiglio il giradischi solo a chi ha a disposizione una discreta collezione di dischi (in buone condizioni). Ora sta tornando in voga, ma, se si parla di nuove incisioni, al 99,9 % il master da cui viene ricavato il disco è digitale e, teoricamente, il risultato migliore lo avremmo riproducendo delle tracce digitali in alta definizione.
Poi c'è chi preferisce comunque il disco, ma se è per questo, conosco appassionati che ascoltavano i vinili registrati con un registratore a bobine, dicendo che suonava meglio. Avrebbe potuto suonare meglio il master originale, qualità del registratore a bobine permettendo, non certo la copia in vinile successivamente riprodotta dal giradischi. Possiamo solo dire che suonava in maniera diversa, e quella persona preferiva quel suono.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Ciao ho letto con interesse questa discussione, ma essendo neofita non è che abb8a capito molto, in pratica quale versione di Linux consigliate per la musica ( ho un PC vecchiotto) e con quale player, leggevo che qualcuno indicava Volumio o Daphile, in quanto sarei intenzionato ad installare definitivamente sul mio PC ( Windows 10), il S.O. Linux che non ho mai provato, con la speranza che sia di facilissimo uso e che non debba metterci le mani sopra, a livello di programmazione ecc.,anche perché di queste cose non ci capisco assolutamente niente.
In pratica dovrebbe avere l'usabilità di windows (user friendly).
Mi ricordo a qualche mostra di hifi, vedevo dei PC portatili collegati a non so' cosa (Dac?), qielli di solito che cosa usano come S.O. e player, è solo per curiosità, perché magari usano sistemi complicati che io non sarà nemmeno in grado di configurare e/o usare.
Grazie
In pratica dovrebbe avere l'usabilità di windows (user friendly).
Mi ricordo a qualche mostra di hifi, vedevo dei PC portatili collegati a non so' cosa (Dac?), qielli di solito che cosa usano come S.O. e player, è solo per curiosità, perché magari usano sistemi complicati che io non sarà nemmeno in grado di configurare e/o usare.
Grazie
Crisinstereo- Affezionato
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
@Crisinstereo
Quanto vecchiotto? E poi di che roba parliamo? Un conto è un i7 per quanto anziano, un altro un Celeron.
Comunque, se non sei uno che smanetta molto con i computer, ti consiglio una versione linux diffusa e ben supportata, tipo Ubuntu.
Vai sul sito Ubuntu.it e ti scarichi l'ultima versione LTS, che è la 22.04. Sulle pagine del wiki trovi le istruzioni per preparare un pen drive avviabile (anche da windows).
Riavvi il computer con la pennetta inserita seguendo le istruzioni della macchina par fare il boot da unità esterna (il tasto da premere cambia a seconda della marca del pc, in genere l'opzione è indicata come boot menu).
Scegli l'avvio dal pen drive ed il computer partirà con Ubuntu anziché con windows.
Scegli l'opzione prova Ubuntu, e non installa Ubuntu, altrimenti pialli il contenuto del disco.
La macchina impiegherà un po' di più a partire, perché lavorerà in live dal pen drive usb. Se funziona tutto e ti piace, riavvia e questa volta seleziona installa Ubuntu, altrimenti spegni, togli il pen drive ed il computer torna come prima.
Ci sono anche delle derivate di Ubuntu, più leggere, adatte a computer datati, come Xubuntu e Lubuntu, ma per darti consigli dovrei sapere prima cosa intendi per computer vecchiotto: modello, processore e ram, per capire se parliamo di un i7 di qualche anno fa o un 486 riesumato dalla cantina.
Quanto vecchiotto? E poi di che roba parliamo? Un conto è un i7 per quanto anziano, un altro un Celeron.
Comunque, se non sei uno che smanetta molto con i computer, ti consiglio una versione linux diffusa e ben supportata, tipo Ubuntu.
Vai sul sito Ubuntu.it e ti scarichi l'ultima versione LTS, che è la 22.04. Sulle pagine del wiki trovi le istruzioni per preparare un pen drive avviabile (anche da windows).
Riavvi il computer con la pennetta inserita seguendo le istruzioni della macchina par fare il boot da unità esterna (il tasto da premere cambia a seconda della marca del pc, in genere l'opzione è indicata come boot menu).
Scegli l'avvio dal pen drive ed il computer partirà con Ubuntu anziché con windows.
Scegli l'opzione prova Ubuntu, e non installa Ubuntu, altrimenti pialli il contenuto del disco.
La macchina impiegherà un po' di più a partire, perché lavorerà in live dal pen drive usb. Se funziona tutto e ti piace, riavvia e questa volta seleziona installa Ubuntu, altrimenti spegni, togli il pen drive ed il computer torna come prima.
Ci sono anche delle derivate di Ubuntu, più leggere, adatte a computer datati, come Xubuntu e Lubuntu, ma per darti consigli dovrei sapere prima cosa intendi per computer vecchiotto: modello, processore e ram, per capire se parliamo di un i7 di qualche anno fa o un 486 riesumato dalla cantina.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Gtazie per la risposta, però visto che questa discussione ha 1 anno, mi permetto di aprirne un'altra nella sezione hifi in generale, così spiego un po più nel dettaglio.fileo ha scritto:@Crisinstereo
Quanto vecchiotto? E poi di che roba parliamo? Un conto è un i7 per quanto anziano, un altro un Celeron.
Comunque, se non sei uno che smanetta molto con i computer, ti consiglio una versione linux diffusa e ben supportata, tipo Ubuntu.
Vai sul sito Ubuntu.it e ti scarichi l'ultima versione LTS, che è la 22.04. Sulle pagine del wiki trovi le istruzioni per preparare un pen drive avviabile (anche da windows).
Riavvi il computer con la pennetta inserita seguendo le istruzioni della macchina par fare il boot da unità esterna (il tasto da premere cambia a seconda della marca del pc, in genere l'opzione è indicata come boot menu).
Scegli l'avvio dal pen drive ed il computer partirà con Ubuntu anziché con windows.
Scegli l'opzione prova Ubuntu, e non installa Ubuntu, altrimenti pialli il contenuto del disco.
La macchina impiegherà un po' di più a partire, perché lavorerà in live dal pen drive usb. Se funziona tutto e ti piace, riavvia e questa volta seleziona installa Ubuntu, altrimenti spegni, togli il pen drive ed il computer torna come prima.
Ci sono anche delle derivate di Ubuntu, più leggere, adatte a computer datati, come Xubuntu e Lubuntu, ma per darti consigli dovrei sapere prima cosa intendi per computer vecchiotto: modello, processore e ram, per capire se parliamo di un i7 di qualche anno fa o un 486 riesumato dalla cantina.
Grazie
Crisinstereo- Affezionato
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Re: Riflessione su sistemi operativi, player e musica liquida
Per i neofiti c'è Linux Mint (meglio se XFCE, IMHO) che è molto "Windows-like":Crisinstereo ha scritto:sarei intenzionato ad installare definitivamente sul mio PC ( Windows 10), il S.O. Linux che non ho mai provato, con la speranza che sia di facilissimo uso e che non debba metterci le mani sopra, a livello di programmazione ecc.,anche perché di queste cose non ci capisco assolutamente niente.
In pratica dovrebbe avere l'usabilità di windows (user friendly).
Ma ricorda, la "pappa fatta" non esiste: se vuoi cambiare SO metti in conto fin d'ora di dover re-imparare un po' di cosette...
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