DAC per impianto HiFi
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Re: DAC per impianto HiFi
federico666 ha scritto:Marco Ravich ha scritto:federico666 ha scritto:io ho l'm200 e mi trovo benissimo, mai alcun fruscio, mai alcun click, considera che lo tengo collegato direttamente ad uno stadio finale da 250 watt e con delle casse di soli 100 watt e non mi ha dato mai alcun problema
Scielte sagge, anche se un pre in mezzo - magari bilanciato - non ci starebbe male...
Si hai ragione, ma io sono come quelle che vogliono un marito perfetto...quello non va bene perchè troppo basso, quello no perchè ha il naso troppo lungo, quello no perchè non è ricco, ecc.ecc.. .. e poi rimangono zitelle.
Vorrei un preamp che gestisca analogico e digitale, uscite rca e xlm, uscite ed entrate analogiche e digitali, ingresso anche ethernet, wifi, bluetooth con tutti gli ultimi protocolli bluetooth per audio, streamer, preamp Phono, ottimo amp cuffie integrato con uscita sia jack che bluetooth, correzione ambientale con analisi della risposta impulsiva (Dirac) e equalizzazioni varie in ambito digitale (dsp). L'unico che si avvicina in parte è il nad 658 ma la review di audioscience lo stronca...come Cenerentola sto ancora aspettando il "preamp azzurro"...
Azz...magari compatibile con le cialde Nespresso?
Niente da dire, ma se possibile meno "roba" c'è sul passaggio del segnale meglio è...se il fine ultimo è avere un sistema che sia "trasparente" e si occupi solo di portare un segnale amplificato "nativo" ai diffusori la strada non è inserire processamenti o equalizzazioni
Poi ognuno fa quello che vuole, naturalmente, se lo scopo è avere una timbrica finale pacevole e piace "smanettare" con la tecnologia digitale
root- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
federico666 ha scritto:Marco Ravich ha scritto:federico666 ha scritto:io ho l'm200 e mi trovo benissimo, mai alcun fruscio, mai alcun click, considera che lo tengo collegato direttamente ad uno stadio finale da 250 watt e con delle casse di soli 100 watt e non mi ha dato mai alcun problema
Scielte sagge, anche se un pre in mezzo - magari bilanciato - non ci starebbe male...
Si hai ragione, ma io sono come quelle che vogliono un marito perfetto...quello non va bene perchè troppo basso, quello no perchè ha il naso troppo lungo, quello no perchè non è ricco, ecc.ecc.. .. e poi rimangono zitelle.
Vorrei un preamp che gestisca analogico e digitale, uscite rca e xlm, uscite ed entrate analogiche e digitali, ingresso anche ethernet, wifi, bluetooth con tutti gli ultimi protocolli bluetooth per audio, streamer, preamp Phono, ottimo amp cuffie integrato con uscita sia jack che bluetooth, correzione ambientale con analisi della risposta impulsiva (Dirac) e equalizzazioni varie in ambito digitale (dsp). L'unico che si avvicina in parte è il nad 658 ma la review di audioscience lo stronca...come Cenerentola sto ancora aspettando il "preamp azzurro"...
Io ce l'ho il Nad, perfetto, qualche problema lo aveva con l'uscita sub nelle prime versioni.
Lo ricomprerei sicuramente...
giucam61- Membro classe diamante
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Re: DAC per impianto HiFi
Calma: un pre NON è un media player...federico666 ha scritto:Vorrei un preamp che gestisca analogico e digitale, uscite rca e xlm, uscite ed entrate analogiche e digitali, ingresso anche ethernet, wifi, bluetooth con tutti gli ultimi protocolli bluetooth per audio, streamer, preamp Phono, ottimo amp cuffie integrato con uscita sia jack che bluetooth, correzione ambientale con analisi della risposta impulsiva (Dirac) e equalizzazioni varie in ambito digitale (dsp). L'unico che si avvicina in parte è il nad 658 ma la review di audioscience lo stronca...come Cenerentola sto ancora aspettando il "preamp azzurro"...
Per tutto il resto:
Re: DAC per impianto HiFi
root ha scritto:federico666 ha scritto:Marco Ravich ha scritto:
.. magari bilanciato - non ci starebbe male...
Vorrei un preamp che gestisca analogico e digitale, uscite rca e xlm, uscite ed entrate analogiche e digitali, ingresso anche ethernet, wifi, bluetooth con tutti gli ultimi protocolli bluetooth per audio, streamer, preamp Phono, ottimo amp cuffie integrato con uscita sia jack che bluetooth, correzione ambientale con analisi della risposta impulsiva (Dirac) e equalizzazioni varie in ambito digitale (dsp). L'unico che si avvicina in parte è il nad 658 ma la review di audioscience lo stronca...come Cenerentola sto ancora aspettando il "preamp azzurro"...
..se possibile meno "roba" c'è sul passaggio del segnale meglio è...se il fine ultimo è avere un sistema che sia "trasparente" e si occupi solo di portare un segnale amplificato "nativo" ai diffusori la strada non è inserire processamenti o equalizzazioni
Quoto root. Meno "roba" c'è e meglio suonano.
Scegliete roba ben suonante piuttosto che mille ammennicoli che poi non vengono quasi mai utilizzati.. e possibilmente separate i compiti ..
Firace- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
Sono d'accordo anche io con root.
Forse quando si è più giovani, come nel mio caso, piaceva un bell'equalizzatore nell'impianto hifi per smanettare sulle varie frequenze.
Mio zio ne ha uno e quando ero 15enne quanto ci "giocavo" e mi divertivo a cambiare le frequenze (lui ha un modello con le levette che si illuminano quando l'accendi, fighissimo).
Poi cresci e capisci che nonostante a te piaccia un certo tipo di suono (suono è, non musica), come nel mio caso che piace un suono con bassi belli presenti, ma se l'artista caio fa uscire un disco con bassi poco presenti, bé me lo becco così com'è, non sto a smanettare con le levette dell'equalizzatore per enfatizzare i bassi, mi sa di artificiale e lontano da quello che vuole "comunicare" l'artista caio.
Ecco perché sull'app poweramp di android tengo tutto a zero e non ci penso minimamente a farmi un equalizzatore o altro nella mia catena.... e poi non a caso mi sono scelto un Rotel.
Stessa cosa per quanto riguarda il separare i compiti: io dico sempre che nell'alta fedeltà è come nella vita, c'è chi fa l'elettricista, c'è chi fa il postino, c'è chi fa l'allenatore di calcio ecc., ognuno ne sa sicuramente più di noi che facciamo un altro lavoro.
Certo però che in tal caso bisogna fare i conti con lo spazio in casa, spesso è questa la discriminante tra chi si fa un ampli integrato e chi un pre e finale separati, tanto per fare un esempio
Forse quando si è più giovani, come nel mio caso, piaceva un bell'equalizzatore nell'impianto hifi per smanettare sulle varie frequenze.
Mio zio ne ha uno e quando ero 15enne quanto ci "giocavo" e mi divertivo a cambiare le frequenze (lui ha un modello con le levette che si illuminano quando l'accendi, fighissimo).
Poi cresci e capisci che nonostante a te piaccia un certo tipo di suono (suono è, non musica), come nel mio caso che piace un suono con bassi belli presenti, ma se l'artista caio fa uscire un disco con bassi poco presenti, bé me lo becco così com'è, non sto a smanettare con le levette dell'equalizzatore per enfatizzare i bassi, mi sa di artificiale e lontano da quello che vuole "comunicare" l'artista caio.
Ecco perché sull'app poweramp di android tengo tutto a zero e non ci penso minimamente a farmi un equalizzatore o altro nella mia catena.... e poi non a caso mi sono scelto un Rotel.
Stessa cosa per quanto riguarda il separare i compiti: io dico sempre che nell'alta fedeltà è come nella vita, c'è chi fa l'elettricista, c'è chi fa il postino, c'è chi fa l'allenatore di calcio ecc., ognuno ne sa sicuramente più di noi che facciamo un altro lavoro.
Certo però che in tal caso bisogna fare i conti con lo spazio in casa, spesso è questa la discriminante tra chi si fa un ampli integrato e chi un pre e finale separati, tanto per fare un esempio
idro- Interessato
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Re: DAC per impianto HiFi
idro ha scritto:Sono d'accordo anche io con root.
Forse quando si è più giovani, come nel mio caso, piaceva un bell'equalizzatore nell'impianto hifi per smanettare sulle varie frequenze.
Mio zio ne ha uno e quando ero 15enne quanto ci "giocavo" e mi divertivo a cambiare le frequenze (lui ha un modello con le levette che si illuminano quando l'accendi, fighissimo).
Poi cresci e capisci che nonostante a te piaccia un certo tipo di suono (suono è, non musica), come nel mio caso che piace un suono con bassi belli presenti, ma se l'artista caio fa uscire un disco con bassi poco presenti, bé me lo becco così com'è, non sto a smanettare con le levette dell'equalizzatore per enfatizzare i bassi, mi sa di artificiale e lontano da quello che vuole "comunicare" l'artista caio.
Ecco perché sull'app poweramp di android tengo tutto a zero e non ci penso minimamente a farmi un equalizzatore o altro nella mia catena.... e poi non a caso mi sono scelto un Rotel.
Stessa cosa per quanto riguarda il separare i compiti: io dico sempre che nell'alta fedeltà è come nella vita, c'è chi fa l'elettricista, c'è chi fa il postino, c'è chi fa l'allenatore di calcio ecc., ognuno ne sa sicuramente più di noi che facciamo un altro lavoro.
Certo però che in tal caso bisogna fare i conti con lo spazio in casa, spesso è questa la discriminante tra chi si fa un ampli integrato e chi un pre e finale separati, tanto per fare un esempio
Parole sante Idro, hai centrato pienamente il problema...
Per carità, non voglio stare qui a snocciolare verità sacrosante, ma nel mio percorso professionale di oltre 30 anni ho avuto modo di seguire/intervenire in processi di missaggio in studio di brani musicali che sarebbero andati a comporre un disco/CD, per cui il processo che avrebbe poi prodotto il cosiddetto "Master" da mandare in stampa
In questa fase viene deciso come dovrà "suonare" il disco, quindi la timbrica/equilibrio che si vuole trasferire all'ascoltatore
Per cui anche il timbro tonale che viene dato al Master è intimamamente collegato all'artista/band che lo ha prodotto, al messaggio che si vuole trasferire ai propri fan, per cui è proprio per questo motivo che per ricevere il giusto messaggio voluto dal musicista quando ha inciso/mixato il suo disco il nostro impianto dovrà essere il più neutro possibile, non aggiungere nè togliere nulla
Se il disco ha pochi bassi per i nostri gusti è perchè è stato voluto così, per fare un esempio spicciolo...poi se non ci frega nulla del messaggio del musicista ma vogliamo modificare le cose che mancano ci sono gli ausili e gadget elettronici, ma poi usciamo dal mondo della Alta Fedeltà ed entriamo in quello generico dell'ascolto di musica
Se vai in una galleria d'arte non basta attaccare una opera al muro, devi studiare bene il contesto e come illuminarla se vuoi che il messaggio dell'artista arrivi tutto a chi si ferma a guardare
root- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
@root
"Se il disco ha pochi bassi per i nostri gusti è perchè è stato voluto così, per fare un esempio spicciolo...poi se non ci frega nulla del messaggio del musicista ma vogliamo modificare le cose che mancano ci sono gli ausili e gadget elettronici, ma poi usciamo dal mondo della Alta Fedeltà ed entriamo in quello generico dell'ascolto di musica"
Prova ad ascoltare lo stesso disco con dei piccoli bookshelf o con un diffusore con un bel woofer che scende a 30hz,non sembrerà neanche lo stesso... ...poi io sono per il MyFi,che non vuol dire smanettare a caso con un equalizzatore ma un piccolo tocco ai controlli di tono male non fa.
Non sono neanche d'accordo sulla specializzazione di un singolo componente,cosa che alza solamente i costi, spesso quello che incide maggiormente è il case che contiene l'elettronica,i chip dac costano e ingombrano pochissimo,lo stesso un phono, basta aprire molte elettroniche,anche costose,e si vede che sono mezze vuote.
Il mio Nad l'ho preso proprio perché volevo una macchina completa di tutto ed eliminare cavi, scatolotti e PC, operazione riuscita.
"Se il disco ha pochi bassi per i nostri gusti è perchè è stato voluto così, per fare un esempio spicciolo...poi se non ci frega nulla del messaggio del musicista ma vogliamo modificare le cose che mancano ci sono gli ausili e gadget elettronici, ma poi usciamo dal mondo della Alta Fedeltà ed entriamo in quello generico dell'ascolto di musica"
Prova ad ascoltare lo stesso disco con dei piccoli bookshelf o con un diffusore con un bel woofer che scende a 30hz,non sembrerà neanche lo stesso... ...poi io sono per il MyFi,che non vuol dire smanettare a caso con un equalizzatore ma un piccolo tocco ai controlli di tono male non fa.
Non sono neanche d'accordo sulla specializzazione di un singolo componente,cosa che alza solamente i costi, spesso quello che incide maggiormente è il case che contiene l'elettronica,i chip dac costano e ingombrano pochissimo,lo stesso un phono, basta aprire molte elettroniche,anche costose,e si vede che sono mezze vuote.
Il mio Nad l'ho preso proprio perché volevo una macchina completa di tutto ed eliminare cavi, scatolotti e PC, operazione riuscita.
giucam61- Membro classe diamante
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giucam61- Membro classe diamante
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Re: DAC per impianto HiFi
Non ha senso legare pre e finale ad un DAC o ad una sorgente ..elementi in continua evoluzione.
La separazione serve anche a questo oltre al fatto che suona infinitamente meglio un impianto con elementi dedicati.
Alla fine con gli "all-in-one" si è contenti per poche settimane e poi si finisce per cambiare perché il nuovo DAC suona meglio o perché il nuovo formato non è supportato
La separazione serve anche a questo oltre al fatto che suona infinitamente meglio un impianto con elementi dedicati.
Alla fine con gli "all-in-one" si è contenti per poche settimane e poi si finisce per cambiare perché il nuovo DAC suona meglio o perché il nuovo formato non è supportato
Firace- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
giucam61 ha scritto: @root
Prova ad ascoltare lo stesso disco con dei piccoli bookshelf o con un diffusore con un bel woofer che scende a 30hz,non sembrerà neanche lo stesso... ...poi io sono per il MyFi,che non vuol dire smanettare a caso con un equalizzatore ma un piccolo tocco ai controlli di tono male non fa.
Si certamente Giucam, come non darti ragione...infatti quando si affida la riproduzione di tutto il programma sonoro a dei piccoli bookshelf si sa già da subito che una parte del messaggio sonoro verrà perso, non è una questione di qualità ma di leggi fisiche...per questo i piccoli bookshelf andrebbero affiancati con un sub per ripristinare la parte mancante; se devo acquistare ex novo i miei diffusori mi orienterei (se possibile) direttamente con dei diffusori sufficienti per tutta la gamma
Poi sul discorso dell'intervento a valle sulla risposta in ambiente utilizzando controlli tono, processamenti digitali, algoritmi psicoacustici per me va bene tutto, visto che esistono in commercio un motivo ci sarà...ma io negli anni tutte le volte che ho introdotto un artificio locale (invece di agire a monte sulla catena di riproduzione in caso di lacune specifiche) inizialmente sembrava prodigioso, bello, sono soddisfatto...ma poi sono sempre tornato indietro e da allora seguo la legge del minimalismo e della correzione dei difetti a monte, non a valle
Non sono neanche d'accordo sulla specializzazione di un singolo componente,cosa che alza solamente i costi, spesso quello che incide maggiormente è il case che contiene l'elettronica,i chip dac costano e ingombrano pochissimo,lo stesso un phono, basta aprire molte elettroniche,anche costose,e si vede che sono mezze vuote.
Il mio Nad l'ho preso proprio perché volevo una macchina completa di tutto ed eliminare cavi, scatolotti e PC, operazione riuscita.
Questo invece non l'ho capito bene...ma fai riferimento ad altro argomento?
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Re: DAC per impianto HiFi
Firace ha scritto:Non ha senso legare pre e finale ad un DAC o ad una sorgente ..elementi in continua evoluzione.
La separazione serve anche a questo oltre al fatto che suona infinitamente meglio un impianto con elementi dedicati.
Alla fine con gli "all-in-one" si è contenti per poche settimane e poi si finisce per cambiare perché il nuovo DAC suona meglio o perché il nuovo formato non è supportato
L'evoluzione delle sorgenti è ferma a minimo 30 anni fa,un dac attuale è già ampiamente,direi inutilmente,evoluto dato che già 96khz, esageriamo,192khz,sono ampiamente sufficienti e direi quasi sempre indistinguibili da un file in qualità cd,le continue nuove codifiche in ambito video hanno avuto l'effetto di fare morire,o quasi,entry level escluso,il settore.
Dimenticavo, negli anni 70 anche gli integrati di classe medio bassa avevano un phono di qualità, adesso bisogna averlo esterno e probabilmente anche più scadente.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: DAC per impianto HiFi
@root Questo invece non l'ho capito bene...ma fai riferimento ad altro argomento
È riferito al fatto che i componenti separati suonano meglio,non è assolutamente vero,ad esempio un integrato suonerà meglio di una coppia pre e finale di costo equivalente, proprio per l'ottimizzazione dei costi su cose più importanti di case scavati dal pieno (estremizzo ovviamente ).
È riferito al fatto che i componenti separati suonano meglio,non è assolutamente vero,ad esempio un integrato suonerà meglio di una coppia pre e finale di costo equivalente, proprio per l'ottimizzazione dei costi su cose più importanti di case scavati dal pieno (estremizzo ovviamente ).
giucam61- Membro classe diamante
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Re: DAC per impianto HiFi
Ma come fa ad essere ferma l'evoluzione delle sorgenti che proprio negli ultimi anni ha avuto una accelerazione paurosa? Vedi protocolli USB, BT, mqa & Company.
I DAC poi non ne parliamo.. sono in continua evoluzione ..se apri audioscience c'è una lista infinita e giorno dopo giorno migliorano su tutti i parametri.
Probabilmente ti sei fatto le tue ragioni per l'acquisto del NAD ma alcune sono condivisibili altre no...
I DAC poi non ne parliamo.. sono in continua evoluzione ..se apri audioscience c'è una lista infinita e giorno dopo giorno migliorano su tutti i parametri.
Probabilmente ti sei fatto le tue ragioni per l'acquisto del NAD ma alcune sono condivisibili altre no...
Firace- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
Componenti separati significa che ogni componente è ottimizzato al massimo per assolvere al suo "ruolo".
Le due cose non sono paragonabili sul piano della qualità.
Probabilmente hai ragione se il budget è limitato così come hai ragione se si valuta la praticità e la comodità.. ma sulla qualità non credo ci sia partita.
Le due cose non sono paragonabili sul piano della qualità.
Probabilmente hai ragione se il budget è limitato così come hai ragione se si valuta la praticità e la comodità.. ma sulla qualità non credo ci sia partita.
Firace- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
giucam61 ha scritto: @root Questo invece non l'ho capito bene...ma fai riferimento ad altro argomento
È riferito al fatto che i componenti separati suonano meglio,non è assolutamente vero,ad esempio un integrato suonerà meglio di una coppia pre e finale di costo equivalente, proprio per l'ottimizzazione dei costi su cose più importanti di case scavati dal pieno (estremizzo ovviamente ).
Ah OK ora comprendo...per me non esiste una legge definitiva, ci sono integrati che suonano meglio dei pre+finale e viceversa, non è la concezione che fa il suono, è il progetto circuitale, anche perchè il prezzo di un prodotto messo in commercio dipende molto dal brand/politica commerciale/posizionamento sul mercato voluto dalla direzione commerciale della azienda produttrice
Per me invece se il pre non è necessario, visto che ormai tutte le sorgenti hanno uscita digitale, lo eliminerei immediatamente
L'unica sorgente rimasta puramente analogica è il piatto giradischi, per cui dovrei nel caso inserire un selettore a livello linea tra uscita DAC e del pre Phono, seguito poi dal controllo volume e poi il finale
root- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
Sono due cose diverse.. un conto è affidarsi ad un brand che commercializza il suo prodotto ..e che fa tutto (bene o male non è questo il punto).. un altro è mettere insieme componenti separati ciascuno con il proprio ruolo ed ottimizzati solo per quello specifico scopo.
Firace- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
Firace ha scritto:Non ha senso legare pre e finale ad un DAC o ad una sorgente ..elementi in continua evoluzione.
La separazione serve anche a questo oltre al fatto che suona infinitamente meglio un impianto con elementi dedicati.
Alla fine con gli "all-in-one" si è contenti per poche settimane e poi si finisce per cambiare perché il nuovo DAC suona meglio o perché il nuovo formato non è supportato
Si, questo è un argomento da considerare, non tanto per la qualità che ormai come dice giustamente Giucam è già a livelli molto alti acquistando componenti di qualità, direi che è già a livelli superiori alla discriminazione dell'udito ma per la continua evoluzione dei formati che in effetti rischia di rendere un dac (ad esempio per mancanza di un formato audio che magari prenderà piede in futuro) o un collegamento bluetooth, wifi, oppure uno streamer obsoleto fra 5-6 anni e quindi acquistando un "all in one" ci si potrebbe pentire (intendo a lungo termine, non certo nel giro di qualche anno). Da non trascurare anche il fatto che avendo molti componenti assieme aumenta la probabilità di guasti in uno di essi e su componenti così sofisticati pieni di integrati chi sarà in grado di aggiustarli fra 10 anni ?
D'altronde ho anche fatto il conto quanto mi costerebbe prendere componenti separati ed il costo salirebbe non di poco...questa è l'altra faccia della medaglia, per non parlare della comodità di avere tutto in uno con risparmio di spazio, meno cavi , ecc.
Non è una decisione facile
Ultima modifica di federico666 il Lun 23 Ago 2021 - 23:23 - modificato 1 volta.
federico666- UTENTE DISISCRITTO
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Re: DAC per impianto HiFi
federico666 ha scritto:
... un collegamento bluetooth, wifi, oppure uno streamer obsoleto fra 5-6 anni e quindi acquistando un "all in one" ci si potrebbe pentire (intendo a lungo termine, non certo nel giro di qualche anno).
Ma non possiamo saperlo se ci vogliono 5 anni o 5 giorni.. magari domani esce il nuovo standard wifi... ad esempio 802.11ax (il wifi 6 del 2019) e tu rimani fregato..
Non ha senso, imo
Firace- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
Ok ragazzi, stiamo infatti dicendo tutti la stessa cosa ma con punti di vista differenti, a mio giudizio...
Se affrontiamo il discorso facendo una lista delle sorgenti da gestire e delle funzioni che ci necessitano (volume con telecomando, controllo toni, etc..) se si riesce a trovare un apparecchio All-In-One che fa tutto (della giusta qualità) di solito lo si preferisce, anche perchè avrà un costo sicuramente inferiore ai pezzi separati
Ma questo però ha il suo rovescio, dove si è legati a tutto l'apparecchio anche se arrivasse un limite tecnico, guasto o obsolescenza prematura
Oltre al fatto che negli All In One siano presenti delle funzioni a noi non necessarie
Se affrontiamo il discorso facendo una lista delle sorgenti da gestire e delle funzioni che ci necessitano (volume con telecomando, controllo toni, etc..) se si riesce a trovare un apparecchio All-In-One che fa tutto (della giusta qualità) di solito lo si preferisce, anche perchè avrà un costo sicuramente inferiore ai pezzi separati
Ma questo però ha il suo rovescio, dove si è legati a tutto l'apparecchio anche se arrivasse un limite tecnico, guasto o obsolescenza prematura
Oltre al fatto che negli All In One siano presenti delle funzioni a noi non necessarie
root- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
root ha scritto:
Niente da dire, ma se possibile meno "roba" c'è sul passaggio del segnale meglio è...se il fine ultimo è avere un sistema che sia "trasparente" e si occupi solo di portare un segnale amplificato "nativo" ai diffusori la strada non è inserire processamenti o equalizzazioni
Poi ognuno fa quello che vuole, naturalmente, se lo scopo è avere una timbrica finale pacevole e piace "smanettare" con la tecnologia digitale
Si, in ambito analogico hai ragione ma appena inserisci un ADC sul suono in ingresso ed un DAC sul suono in uscita allora che io sappia puoi mettere in mezzo di tutto e di più senza rischio di degradare il segnale perchè elabori in ambito digitale dove l'elaborazione non comporta degradi udibili, questo ovviamente vale per componentistica e circuiti di qualità con standard progettuali (frequenze di campionamento, n° di bit, clock elevati, ecc) di alto livello.
federico666- UTENTE DISISCRITTO
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Re: DAC per impianto HiFi
root ha scritto:idro ha scritto:Sono d'accordo anche io con root.
Forse quando si è più giovani, come nel mio caso, piaceva un bell'equalizzatore nell'impianto hifi per smanettare sulle varie frequenze.
Mio zio ne ha uno e quando ero 15enne quanto ci "giocavo" e mi divertivo a cambiare le frequenze (lui ha un modello con le levette che si illuminano quando l'accendi, fighissimo).
Poi cresci e capisci che nonostante a te piaccia un certo tipo di suono (suono è, non musica), come nel mio caso che piace un suono con bassi belli presenti, ma se l'artista caio fa uscire un disco con bassi poco presenti, bé me lo becco così com'è, non sto a smanettare con le levette dell'equalizzatore per enfatizzare i bassi, mi sa di artificiale e lontano da quello che vuole "comunicare" l'artista caio.
Ecco perché sull'app poweramp di android tengo tutto a zero e non ci penso minimamente a farmi un equalizzatore o altro nella mia catena.... e poi non a caso mi sono scelto un Rotel.
Stessa cosa per quanto riguarda il separare i compiti: io dico sempre che nell'alta fedeltà è come nella vita, c'è chi fa l'elettricista, c'è chi fa il postino, c'è chi fa l'allenatore di calcio ecc., ognuno ne sa sicuramente più di noi che facciamo un altro lavoro.
Certo però che in tal caso bisogna fare i conti con lo spazio in casa, spesso è questa la discriminante tra chi si fa un ampli integrato e chi un pre e finale separati, tanto per fare un esempio
Parole sante Idro, hai centrato pienamente il problema...
Per carità, non voglio stare qui a snocciolare verità sacrosante, ma nel mio percorso professionale di oltre 30 anni ho avuto modo di seguire/intervenire in processi di missaggio in studio di brani musicali che sarebbero andati a comporre un disco/CD, per cui il processo che avrebbe poi prodotto il cosiddetto "Master" da mandare in stampa
In questa fase viene deciso come dovrà "suonare" il disco, quindi la timbrica/equilibrio che si vuole trasferire all'ascoltatore
Per cui anche il timbro tonale che viene dato al Master è intimamamente collegato all'artista/band che lo ha prodotto, al messaggio che si vuole trasferire ai propri fan, per cui è proprio per questo motivo che per ricevere il giusto messaggio voluto dal musicista quando ha inciso/mixato il suo disco il nostro impianto dovrà essere il più neutro possibile, non aggiungere nè togliere nulla
Se il disco ha pochi bassi per i nostri gusti è perchè è stato voluto così, per fare un esempio spicciolo...poi se non ci frega nulla del messaggio del musicista ma vogliamo modificare le cose che mancano ci sono gli ausili e gadget elettronici, ma poi usciamo dal mondo della Alta Fedeltà ed entriamo in quello generico dell'ascolto di musica
Se vai in una galleria d'arte non basta attaccare una opera al muro, devi studiare bene il contesto e come illuminarla se vuoi che il messaggio dell'artista arrivi tutto a chi si ferma a guardare
L'elaborazione del segnale audio tramite equalizzazione, dsp, correzione dirac secondo me non è da utilizzare per "snaturare" il progetto musicale dell'autore ma invece proprio per introdurre le necessarie correzioni su ambiente e casse che sono elementi non lineari che modificano il suono originariamente pensato dall'autore. La cosa non è facile da fare e il risultato non sarà mai perfetto ma può avere un senso da questo punto di vista. Penso che in futuro non vicino (è solo una mia idea) tutte le casse saranno attive ed avranno sistemi computerizzati sempre più sofisticati di correzione del suono per ottenere una maggiore attinenza tra audio progettato dall'autore ed audio effettivamente riprodotto dall'impianto
federico666- UTENTE DISISCRITTO
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Re: DAC per impianto HiFi
federico666 ha scritto:root ha scritto:
Niente da dire, ma se possibile meno "roba" c'è sul passaggio del segnale meglio è...se il fine ultimo è avere un sistema che sia "trasparente" e si occupi solo di portare un segnale amplificato "nativo" ai diffusori la strada non è inserire processamenti o equalizzazioni
Poi ognuno fa quello che vuole, naturalmente, se lo scopo è avere una timbrica finale pacevole e piace "smanettare" con la tecnologia digitale
Si, in ambito analogico hai ragione ma appena inserisci un ADC sul suono in ingresso ed un DAC sul suono in uscita allora che io sappia puoi mettere in mezzo di tutto e di più senza rischio di degradare il segnale perchè elabori in ambito digitale dove l'elaborazione non comporta degradi udibili, questo ovviamente vale per componentistica e circuiti di qualità con standard progettuali (frequenze di campionamento, n° di bit, clock elevati, ecc) di alto livello.
Perdonami, ma il mio ragionamento esula dal dominio digitale o analogico, è a prescindere
In un sistema di riproduzione casalingo di solito non c'è ADC, ma solo DAC, se gestisci sorgenti digitali e converti prima di entrare nel finale...poi il degrado del segnale in analogico c'è eccome, basta uno stadio pre mal progettato per distruggere la qualità di tutto il sistema...qualsiasi circuito che fa parte della catena può degradare il segnale, proprio per questo meno ce ne sono e meglio è
root- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
Marco Ravich ha scritto:
Per tutto il resto:
Pensa che stavo per comperarlo qualche tempo fa senza pensarci troppo ma era esaurito e non sono riuscito a trovarlo ... poi sono subentrati i dubbi, avevo poi letto anche nei forum tecnici di Hypex che sconsigliavano l'utilizzo di pre a valvole perchè alcuni modelli provocavano la rottura dello stadio finale Hypex (non penso comunque sia il caso del Freya+) ... lo tengo comunque in considerazione, ne parlano molto bene
federico666- UTENTE DISISCRITTO
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Re: DAC per impianto HiFi
federico666 ha scritto:root ha scritto:idro ha scritto:Sono d'accordo anche io con root.
L'elaborazione del segnale audio tramite equalizzazione, dsp, correzione dirac secondo me non è da utilizzare per "snaturare" il progetto musicale dell'autore ma invece proprio per introdurre le necessarie correzioni su ambiente e casse che sono elementi non lineari che modificano il suono originariamente pensato dall'autore. La cosa non è facile da fare e il risultato non sarà mai perfetto ma può avere un senso da questo punto di vista. Penso che in futuro non vicino (è solo una mia idea) tutte le casse saranno attive ed avranno sistemi computerizzati sempre più sofisticati di correzione del suono per ottenere una maggiore attinenza tra audio progettato dall'autore ed audio effettivamente riprodotto dall'impianto
Si anche per me sarà così, in un futuro non molto lontano (spero)...dove la musica in formato nativo verrà direttamente trasmessa attraverso il nervo acustico con dei sensori biologici, come verrebbe recepita se fossimo direttamente in sala durante l'evento, visto che alla fine è tutta una questione di elaborazione del cervello
Ma per ora gli artifici digitali sono troppo limitati/la risposta acustica dei vari ambienti troppo varia per dare risultati soddisfacenti su tutta la gamma di frequenze ed in qualsiasi posizione nella stanza dell'ascoltatore...per cui mi va bene l'impianto "classico"
root- Membro classe argento
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Re: DAC per impianto HiFi
root ha scritto:federico666 ha scritto:root ha scritto:
L'elaborazione del segnale audio tramite equalizzazione, dsp, correzione dirac secondo me non è da utilizzare per "snaturare" il progetto musicale dell'autore ma invece proprio per introdurre le necessarie correzioni su ambiente e casse che sono elementi non lineari che modificano il suono originariamente pensato dall'autore. La cosa non è facile da fare e il risultato non sarà mai perfetto ma può avere un senso da questo punto di vista. Penso che in futuro non vicino (è solo una mia idea) tutte le casse saranno attive ed avranno sistemi computerizzati sempre più sofisticati di correzione del suono per ottenere una maggiore attinenza tra audio progettato dall'autore ed audio effettivamente riprodotto dall'impianto
Si anche per me sarà così, in un futuro non molto lontano (spero)...dove la musica in formato nativo verrà direttamente trasmessa attraverso il nervo acustico con dei sensori biologici, come verrebbe recepita se fossimo direttamente in sala durante l'evento, visto che alla fine è tutta una questione di elaborazione del cervello
Ma per ora gli artifici digitali sono troppo limitati/la risposta acustica dei vari ambienti troppo varia per dare risultati soddisfacenti su tutta la gamma di frequenze ed in qualsiasi posizione nella stanza dell'ascoltatore...per cui mi va bene l'impianto "classico"
Si effettivamente le correzioni ambientali attuali da quanto ho letto hanno delle forti limitazioni, purtroppo non le ho mai sperimentate e quindi non so giudicare quanto possano essere già effettive, mi interesserebbe sperimentarle, in particolare la "Dirac". Una correzione ambientale "del futuro" dovrebbe inevitabilmente fare un "tracking" delle orecchie dell'ascoltatore per adattare la correzione alla sua posizione, in particolare per le frequenze alte dove basta muoversi di un paio di centimetri che cambia tutto. Aspettiamo fiduciosi l'evoluzione della tecnica !
federico666- UTENTE DISISCRITTO
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