Scelta DAC
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Re: Scelta DAC
Gumbo ha scritto:No, sei tu che non hai colto il punto di quello che dico io
Io ho la mia bella collezione di flac che mi suonano tanto bene, e di perdere tempo a misurare i bit e boiate del genere proprio non mi interessa.
C'è chi ascolta la musica, chi ascolta le resistenze, e chi i cavi USB.
Fintanto che ci si rispetta a vicenda (è li il problema...) ognuno è libero di ascoltare ciò che gli pare.
Embè.. allora non avevo capito bene e stiamo dicendo la stessa cosa.
A me sfortunatamente non piacciono gli espertoni che si autoproclamano detentori del sapere e se poi vai a vedere non hanno mai aperto un libro di informatica.. e onestamente non mi va di trattarli troppo bene.. quindi sì.. l'ho trattato male ma il tizio in questione non mi sembra uno che ci va giù tranquillo..
Firace- Membro classe argento
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Re: Scelta DAC
Ma sì ragazzi, alla fine stiamo menando il can per l'aia...siamo tutti d'accordo su una cosa lapalissiana, il Flac suona come il Wav, l'informazione che portano al DAC é la stessa identica, é universalmente vero, punto.
Poi c'è invece chi sente differenze, mi dispiace, ma il fatto é legato ad altri meccanismi neuronali, per eventuali effetti fisici e metafisici, vai a capire...ma va bene così, avevo la collezione in CD fisici, ora li ascolto in Flac con la stessa qualità e questo importa...chi sente differenze ascolta i Wav e buon per lui
Poi c'è invece chi sente differenze, mi dispiace, ma il fatto é legato ad altri meccanismi neuronali, per eventuali effetti fisici e metafisici, vai a capire...ma va bene così, avevo la collezione in CD fisici, ora li ascolto in Flac con la stessa qualità e questo importa...chi sente differenze ascolta i Wav e buon per lui
root- Membro classe argento
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Re: Scelta DAC
La riproduzione della musica riguarda la fisica, in particolare l'acustica e l'elettronica. Differenze nella riproduzione sonora possono essere misurate e spiegate scientificamente.
Non so quanto possa influire in un flac la presenza di un piccolo jpg contenente la copertina, in un computer di oggi, oltretutto nei miei file musicali non ho mai inserito le copertine, perché utilizzo un jpg separato, inserito nella stessa cartella dei brani. Se influisce, ma ho dei dubbi, il suo effetto è probabilmente infinitesimale, e mi sembra un po' una scusa per provare a giustificare a posteriori presunte differenze.
Una compressione lossless corrisponde a quanto si faceva diversi anni fa sui pc, quando si facevano delle copie di backup con pkzip sui floppy. Quando si ripristinava la copia sul pc, unzippando i file, questi tornavano come prima, se nel frattempo il dischetto non si era sminchiato e si era perso tutto . Nessuno ha mai detto che il file di word proveniente dal zip fosse diverso.
Riguardo agli anziani spellacchiati e con i capelli tinti, io ho qualche annetto (non tantissimi ma manco pochi), ho ancora i capelli e scuri, perché in famiglia siamo refrattari alla calvizie e non incanutiamo
Non so quanto possa influire in un flac la presenza di un piccolo jpg contenente la copertina, in un computer di oggi, oltretutto nei miei file musicali non ho mai inserito le copertine, perché utilizzo un jpg separato, inserito nella stessa cartella dei brani. Se influisce, ma ho dei dubbi, il suo effetto è probabilmente infinitesimale, e mi sembra un po' una scusa per provare a giustificare a posteriori presunte differenze.
Una compressione lossless corrisponde a quanto si faceva diversi anni fa sui pc, quando si facevano delle copie di backup con pkzip sui floppy. Quando si ripristinava la copia sul pc, unzippando i file, questi tornavano come prima, se nel frattempo il dischetto non si era sminchiato e si era perso tutto . Nessuno ha mai detto che il file di word proveniente dal zip fosse diverso.
Riguardo agli anziani spellacchiati e con i capelli tinti, io ho qualche annetto (non tantissimi ma manco pochi), ho ancora i capelli e scuri, perché in famiglia siamo refrattari alla calvizie e non incanutiamo
fileo- Membro di riguardo
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Re: Scelta DAC
Non so se il sedicente esperto è competente o meno, io non lo sono sicuramente, sono allergico ai PC, certamente non è molto ferrato in educazione e rispetto per gli altri.Marco Ravich ha scritto:...posso scrivere una cosa ?giucam61 ha scritto:Non preoccuparti, tra poco "quello bravo" te lo spiegherà..
Questo atteggiamento non mi piace.
La conoscenza va diffusa e, per farlo, serve pazienza e modo.
Sfottere un sedicente "esperto" non serve a nulla e, sopratutto, NON è costruttivo.
Confrontiamoci sempre nel merito ed evitiamo di metterla sul personale (anche se magari la controparte ci istiga a farlo).
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Scelta DAC
fileo ha scritto:
Riguardo agli anziani spellacchiati e con i capelli tinti, io ho qualche annetto (non tantissimi ma manco pochi), ho ancora i capelli e scuri, perché in famiglia siamo refrattari alla calvizie e non incanutiamo
Buon per te !
Allora non mi rimane che sperare che non ti agiti in discoteca con la camicia alla James Brown, e soprattutto che non sostieni di ascoltare fantomatiche differenze che non sente nemmeno un ventenne .
Gumbo- Appassionato
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Re: Scelta DAC
Io sono talmente abituato alla crapa pelata che se mi dovessero ricrescere i capelli sarebbe un problema.Gumbo ha scritto:fileo ha scritto:
Riguardo agli anziani spellacchiati e con i capelli tinti, io ho qualche annetto (non tantissimi ma manco pochi), ho ancora i capelli e scuri, perché in famiglia siamo refrattari alla calvizie e non incanutiamo
Buon per te !
Allora non mi rimane che sperare che non ti agiti in discoteca con la camicia alla James Brown, e soprattutto che non sostieni di ascoltare fantomatiche differenze che non sente nemmeno un ventenne .
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Scelta DAC
Uhmmmm... no: psicoacustici.root ha scritto:Poi c'è invece chi sente differenze, mi dispiace, ma il fatto é legato ad altri meccanismi neuronali, per eventuali effetti fisici e metafisici, vai a capire...
Probabilmente siamo un po' tutti "traumatizzati" dai files, vista la loro storia...
L'avvento stesso dei formati "HQ lossy" - già da MP3/VQF - ci ha lasciato qualcosa nel subconscio.
Credo che facilmente diversi possano avere delle "suggestioni" (vale per i formati, i cavi, ecc.), ma la realtà matematica è inconfutabile.
Il ca**o.root ha scritto:ma va bene così, avevo la collezione in CD fisici, ora li ascolto in Flac con la stessa qualità e questo importa...chi sente differenze ascolta i Wav e buon per lui
Io li ascolto a MAGGIOR qualità, rispetto a che se fossero rimasti solo fisici.
Primo perché proprio non ho un lettore CD standalone...
...ma poi anche perché me li posso "manipolare" DSP (resampling, eqing, ecc.) !
Re: Scelta DAC
Marco Ravich ha scritto:Il ca**o.root ha scritto:ma va bene così, avevo la collezione in CD fisici, ora li ascolto in Flac con la stessa qualità e questo importa...chi sente differenze ascolta i Wav e buon per lui
Io li ascolto a MAGGIOR qualità, rispetto a che se fossero rimasti solo fisici.
Primo perché proprio non ho un lettore CD standalone...
...ma poi anche perché me li posso "manipolare" DSP (resampling, eqing, ecc.) !
Su questa ultima cosa non sono d'accordo...io non manipolo un bel niente, non mi piace fare re-up-eq, etcetc...io prendo l'informazione originale e la converto con il DAC, punto...per me non è aumentare la qualità smanettare, è solo smanettare, un'altra cosa
root- Membro classe argento
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Re: Scelta DAC
A parità di impianto ho sempre percepito una qualità di ascolto superiore nella musica riprodotta da file, rispetto al cd audio, purché il percorso del segnale fosse ottimizzato.
Le prime prove le feci con un portatile Mac G3, "rivitalizzato" con Debian. Il miglioramento, già usando la scheda audio interna, rispetto ad un pc Windows dell'epoca, dove l'audio era castrato dal Kmixer, era imbarazzante. Il passaggio ad una scheda Edirol UA 25, mi permise di staccare decisamente i risultati ottenibili con il CD player Nad che avevo nell'impianto.
Ho sempre cercato di operare con apparecchi di costo ragionevole, perché considero improponibile spendere cifre folli, per inseguire ipotetiche sfumature del suono.
Le prime prove le feci con un portatile Mac G3, "rivitalizzato" con Debian. Il miglioramento, già usando la scheda audio interna, rispetto ad un pc Windows dell'epoca, dove l'audio era castrato dal Kmixer, era imbarazzante. Il passaggio ad una scheda Edirol UA 25, mi permise di staccare decisamente i risultati ottenibili con il CD player Nad che avevo nell'impianto.
Ho sempre cercato di operare con apparecchi di costo ragionevole, perché considero improponibile spendere cifre folli, per inseguire ipotetiche sfumature del suono.
fileo- Membro di riguardo
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Re: Scelta DAC
Beh, dipende: ad esempio si potrebbe applicare un convolutore con un impulso per la correzione d'ambiente...root ha scritto:Su questa ultima cosa non sono d'accordo...io non manipolo un bel niente, non mi piace fare re-up-eq, etcetc...io prendo l'informazione originale e la converto con il DAC, punto...per me non è aumentare la qualità smanettare, è solo smanettare, un'altra cosa
Sì, ma su Whareouse c'è un Topping E50 a 159€...fileo ha scritto:Ho sempre cercato di operare con apparecchi di costo ragionevole, perché considero improponibile spendere cifre folli, per inseguire ipotetiche sfumature del suono.
https://www.amazon.it/dp/B09F2BWQV2
Re: Scelta DAC
Marco Ravich ha scritto:Beh, dipende: ad esempio si potrebbe applicare un convolutore con un impulso per la correzione d'ambiente...root ha scritto:Su questa ultima cosa non sono d'accordo...io non manipolo un bel niente, non mi piace fare re-up-eq, etcetc...io prendo l'informazione originale e la converto con il DAC, punto...per me non è aumentare la qualità smanettare, è solo smanettare, un'altra cosa
Sisi capisco, però non applico nessuna correzione, nulla di nulla...vivo nel dominio dell'audio digitale da tanti anni, ma per mia natura cerco di non toccare il segnale nativo in nessun modo
Riguardo l'inserimento e setup del sistema in ambiente, nel mio ambiente, sono fermamente "analogista"
root- Membro classe argento
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Re: Scelta DAC
root ha scritto:Marco Ravich ha scritto:Il ca**o.root ha scritto:ma va bene così, avevo la collezione in CD fisici, ora li ascolto in Flac con la stessa qualità e questo importa...chi sente differenze ascolta i Wav e buon per lui
Io li ascolto a MAGGIOR qualità, rispetto a che se fossero rimasti solo fisici.
Primo perché proprio non ho un lettore CD standalone...
...ma poi anche perché me li posso "manipolare" DSP (resampling, eqing, ecc.) !
Su questa ultima cosa non sono d'accordo...io non manipolo un bel niente, non mi piace fare re-up-eq, etcetc...io prendo l'informazione originale e la converto con il DAC, punto...per me non è aumentare la qualità smanettare, è solo smanettare, un'altra cosa
Su questo non sono d'accordo. Se uno può rimediare ai danni fatti dal fonico di turno, direi che farlo è riparare, non smanettare. Caso mai chi smanetta "ad cazzum" è proprio il fonico, e noi ne paghiamo le conseguenze perché rimediare non è così semplice.
L'alta fedeltà dovrebbe essere rispettata a tutti i livelli, ripresa dell'evento acustico (posizionamento dei microfoni), posizionamento degli strumenti durante il missaggio, compressione ecc., allora si, potrebbe avere senso cercare di riprodurre in maniera trasparente quello che è già perfetto (o quasi).
Ma dato che questo si verifica MOLTO raramente, non vedo ragione di perseguire la riproduzione "fedele" di una registrazione fatta coi piedi, o di guardare dall'alto in basso chi cerca di rimediare alle porcate fatte da altri.
Per me l'unica fedeltà che ha senso perseguire e quella al realismo dell'evento, della fedeltà al lavoro dei fonici me ne sbatto altamente, visto (in media) come lavorano.
Chiaro che se ho la fortuna di imbattermi in un album ben "registrato" lo metto subito nella cartella dei preferiti e non lo ritocco. Se mi capita un album che mi piace ma registrato male, prima di cancellarlo vedo se riesco a rimediare.
Gumbo- Appassionato
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Re: Scelta DAC
Gumbo ha scritto:
Su questo non sono d'accordo. Se uno può rimediare ai danni fatti dal fonico di turno, direi che farlo è riparare, non smanettare. Caso mai chi smanetta "ad cazzum" è proprio il fonico, e noi ne paghiamo le conseguenze perché rimediare non è così semplice.
L'alta fedeltà dovrebbe essere rispettata a tutti i livelli, ripresa dell'evento acustico (posizionamento dei microfoni), posizionamento degli strumenti durante il missaggio, compressione ecc., allora si, potrebbe avere senso cercare di riprodurre in maniera trasparente quello che è già perfetto (o quasi).
Ma dato che questo si verifica MOLTO raramente, non vedo ragione di perseguire la riproduzione "fedele" di una registrazione fatta coi piedi, o di guardare dall'alto in basso chi cerca di rimediare alle porcate fatte da altri.
Per me l'unica fedeltà che ha senso perseguire e quella al realismo dell'evento, della fedeltà al lavoro dei fonici me ne sbatto altamente, visto (in media) come lavorano.
Chiaro che se ho la fortuna di imbattermi in un album ben "registrato" lo metto subito nella cartella dei preferiti e non lo ritocco. Se mi capita un album che mi piace ma registrato male, prima di cancellarlo vedo se riesco a rimediare.
OK, magari ascoltiamo generi diversi, ed a te capitano spesso dischi prodotti e missati talmente male da dover porre rimedio...?? E come fai a porre rimedio dopo che è stato fatto cattivo lavoro di ripresa e missaggio? Ormai la frittata è fatta...che fai, usi un equalizzatore? ma per l'amor del cielo...
Non penso male dei fonici come te, magari abbiamo avuto esperienze diverse, massimo rispetto
Per me il discorso di "riuscire a rimediare" non esiste, non è contemplato, ma naturalmente è questione di gusti e di diversi target da raggiungere
root- Membro classe argento
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Re: Scelta DAC
Vero che e quasi impossibile rimediare per cui spesso le porcate finiscono nel cestino, con mio grande rammarico e rabbia perché a un professionista certe cose non si perdonano (vedi batteria ripresa a cavolo come discusso in altro thread.
Ti potrà sembrare un esagerazione ma quando cominciò a sentire strumenti sfuocati o batterie larghe 5 metri prendo e cancello.
Altre cose come bassi gonfi e sfrenati, o eccessiva compressione, se la disposizione degli strumenti e buona cerco di correggerli e qualche volta a migliorare un po' la cosa ci si riesce. Chiaro che sarebbe meglio che ci avesse pensato chi è pagato per farlo.
Il fatto che ci sono etichette che hanno basato su questo il loro successo ( vedi GRP negli anni 80) dimostra che la problematica è (forse dovrei dire era) abbastanza sentita.
Io mi sono avvicinato al jazz solo per come suonavano i CD della GRP che all'epoca è stata una rivoluzione.
Vedere che nel 2023 (cioè 40 anni dopo) la roba che suona come GRP è ancora una mosca bianca mi innervosisce non poco.
Ti potrà sembrare un esagerazione ma quando cominciò a sentire strumenti sfuocati o batterie larghe 5 metri prendo e cancello.
Altre cose come bassi gonfi e sfrenati, o eccessiva compressione, se la disposizione degli strumenti e buona cerco di correggerli e qualche volta a migliorare un po' la cosa ci si riesce. Chiaro che sarebbe meglio che ci avesse pensato chi è pagato per farlo.
Il fatto che ci sono etichette che hanno basato su questo il loro successo ( vedi GRP negli anni 80) dimostra che la problematica è (forse dovrei dire era) abbastanza sentita.
Io mi sono avvicinato al jazz solo per come suonavano i CD della GRP che all'epoca è stata una rivoluzione.
Vedere che nel 2023 (cioè 40 anni dopo) la roba che suona come GRP è ancora una mosca bianca mi innervosisce non poco.
Gumbo- Appassionato
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Re: Scelta DAC
La mia parete è 4mt, quindi impossibile che la batteria sia larga 5.Gumbo ha scritto:Vero che e quasi impossibile rimediare per cui spesso le porcate finiscono nel cestino, con mio grande rammarico e rabbia perché a un professionista certe cose non si perdonano (vedi batteria ripresa a cavolo come discusso in altro thread.
Ti potrà sembrare un esagerazione ma quando cominciò a sentire strumenti sfuocati o batterie larghe 5 metri prendo e cancello.
Altre cose come bassi gonfi e sfrenati, o eccessiva compressione, se la disposizione degli strumenti e buona cerco di correggerli e qualche volta a migliorare un po' la cosa ci si riesce. Chiaro che sarebbe meglio che ci avesse pensato chi è pagato per farlo.
Il fatto che ci sono etichette che hanno basato su questo il loro successo ( vedi GRP negli anni 80) dimostra che la problematica è (forse dovrei dire era) abbastanza sentita.
Io mi sono avvicinato al jazz solo per come suonavano i CD della GRP che all'epoca è stata una rivoluzione.
Vedere che nel 2023 (cioè 40 anni dopo) la roba che suona come GRP è ancora una mosca bianca mi innervosisce non poco.
Purtroppo i dischi sono registrati, e compressi, per fare sì che siano ascoltabili sul maggior numero di device possibili, di questi quelli di qualità sono la larghissima minoranza, facciamocene una ragione.
Poi uno può smanettarci fin che vuole, basta che sia soddisfatto del risultato finale, io uso i toni, soprattutto in attenuazione, con alcuni dischi molto aspri e l'irrinunciabile DSP..
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Scelta DAC
Lato nostro hi-fi è poco interpretabile, se non piace va bene, ma la definizione è semplice: riproduzione fedele della sorgente.Gumbo ha scritto:
Ma dato che questo si verifica MOLTO raramente, non vedo ragione di perseguire la riproduzione "fedele" di una registrazione fatta coi piedi, o di guardare dall'alto in basso chi cerca di rimediare alle porcate fatte da altri.
E tu eri presente a tutti gli eventi che poi sono finiti su un supporto da ascoltare?Gumbo ha scritto:
Per me l'unica fedeltà che ha senso perseguire e quella al realismo dell'evento, della fedeltà al lavoro dei fonici me ne sbatto altamente, visto (in media) come lavorano.
Chiaro che se ho la fortuna di imbattermi in un album ben "registrato" lo metto subito nella cartella dei preferiti e non lo ritocco. Se mi capita un album che mi piace ma registrato male, prima di cancellarlo vedo se riesco a rimediare.
Complimenti!
AleD- Affezionato
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Re: Scelta DAC
Gumbo ha scritto:Vero che e quasi impossibile rimediare per cui spesso le porcate finiscono nel cestino, con mio grande rammarico e rabbia perché a un professionista certe cose non si perdonano (vedi batteria ripresa a cavolo come discusso in altro thread.
Ti potrà sembrare un esagerazione ma quando cominciò a sentire strumenti sfuocati o batterie larghe 5 metri prendo e cancello.
Altre cose come bassi gonfi e sfrenati, o eccessiva compressione, se la disposizione degli strumenti e buona cerco di correggerli e qualche volta a migliorare un po' la cosa ci si riesce. Chiaro che sarebbe meglio che ci avesse pensato chi è pagato per farlo.
Il fatto che ci sono etichette che hanno basato su questo il loro successo ( vedi GRP negli anni 80) dimostra che la problematica è (forse dovrei dire era) abbastanza sentita.
Io mi sono avvicinato al jazz solo per come suonavano i CD della GRP che all'epoca è stata una rivoluzione.
Vedere che nel 2023 (cioè 40 anni dopo) la roba che suona come GRP è ancora una mosca bianca mi innervosisce non poco.
Azz come dimenticare i dichi GRP...erano supporto di riferimento nei test...dinamica, pulizia, definizione
Io non credo non ci sia più nulla in giro di livello, anche se non è proprio il mio genere...tanto alla fine è tutto finto, nel senso che sono album in studio, per cui la resa finale è legata alla produzione ed al missaggio, di cui fa parte anche il fonico, ma non è solo lui che decide, quindi attenzione
root- Membro classe argento
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Re: Scelta DAC
@ AleD, avendo diversi parenti (tre) che suonano e che frequento da una vita, di cui uno ha una big band anche abbastanza quotata, ho un idea generale delle dimensioni di uno stage e di come "suona".
Seconda cosa chiunque sa quanto e grande una batteria e che sul palco sta in un certo posto. Quindi quando gli elementi di una batteria sono sparpagliati sui due canali (e quindi su un fronte sonoro di 4 metri mettendo i diffusori a circa tre metri tra loro) vuol dire che o il fonico era ubriaco o non sa fare il suo mestiere.
Terza cosa questo vale anche per gli altri strumenti, che devono stare sempre nello stesso posto e avere una dimensione credibile o se si muovono devono farlo in maniera tracciabile, e non una nota a destra e una a sinistra.
Se ti vai studiare le problematiche di fase che possono derivare dal posizionamento dei microfoni ti si apre un mondo e riesci a capire immediatamente che sono le stesse per le quali noi poveri utenti finali facciamo ricorso ai DSP.
Capisci anche subito la professionalità di chi si e occupato della registrazione, e chi invece dovrebbe andare a fare un altro mestiere.
Non serve essere presente all'evento per conoscere la dimensione degli strumenti e capire che non si muovono come fantasmi.
Poi anche basta con sta storia della riproduzione fedele alla sorgente...questo e l'equivoco di base, la vera truffa.
Cioè chi viene prima di noi può fare qualunque cagata e manipolazione in nome della creatività o perché i brani devono suonare "bene" sugli auricolari o in autoradio, però guai se noi ci azzardiamo a fare una qualsiasi cosa per migliorare l'ascolto in sala ?
Allora perché non ti vai ad ascoltare i dischi di Beniamino Gigli originali, con risposta in frequenza telefonica, sul tuo impianto "fedele", così sei contento perché hai una riproduzione fedele all'originale. Non lo fai perché la registrazione fa cagare e col tuo impianto fedele fa cagare ugualmente. Cioè non ti soddisfa, e non ti soddisfa perché ti rendi conto che non ha nessuna parvenza di "fedeltà" a quello che doveva essere l'evento originale.
Quindi perseguire la fedeltà della riproduzione, senza tenere conto della fedeltà all'evento reale e' un ossimoro, una contraddizione nei termini.
Io se posso avere una qualità tale che mi da l'impressione che Gigli sia davanti a me l'ascolto sull'impianto, se no lo cestino (o lo ascolto sulla radio giradischi a 78 giri a valvole dove i miei nonni ascoltavano Radio Londra durante la guerra).
@ Root, hai ragione, anche i produttori andrebbero presi a martellate, e in alcuni generi che non ascolto (rap-trap) anche gli "artisti" (se vogliamo fregiarli di questo titolo che non meritano).
Seconda cosa chiunque sa quanto e grande una batteria e che sul palco sta in un certo posto. Quindi quando gli elementi di una batteria sono sparpagliati sui due canali (e quindi su un fronte sonoro di 4 metri mettendo i diffusori a circa tre metri tra loro) vuol dire che o il fonico era ubriaco o non sa fare il suo mestiere.
Terza cosa questo vale anche per gli altri strumenti, che devono stare sempre nello stesso posto e avere una dimensione credibile o se si muovono devono farlo in maniera tracciabile, e non una nota a destra e una a sinistra.
Se ti vai studiare le problematiche di fase che possono derivare dal posizionamento dei microfoni ti si apre un mondo e riesci a capire immediatamente che sono le stesse per le quali noi poveri utenti finali facciamo ricorso ai DSP.
Capisci anche subito la professionalità di chi si e occupato della registrazione, e chi invece dovrebbe andare a fare un altro mestiere.
Non serve essere presente all'evento per conoscere la dimensione degli strumenti e capire che non si muovono come fantasmi.
Poi anche basta con sta storia della riproduzione fedele alla sorgente...questo e l'equivoco di base, la vera truffa.
Cioè chi viene prima di noi può fare qualunque cagata e manipolazione in nome della creatività o perché i brani devono suonare "bene" sugli auricolari o in autoradio, però guai se noi ci azzardiamo a fare una qualsiasi cosa per migliorare l'ascolto in sala ?
Allora perché non ti vai ad ascoltare i dischi di Beniamino Gigli originali, con risposta in frequenza telefonica, sul tuo impianto "fedele", così sei contento perché hai una riproduzione fedele all'originale. Non lo fai perché la registrazione fa cagare e col tuo impianto fedele fa cagare ugualmente. Cioè non ti soddisfa, e non ti soddisfa perché ti rendi conto che non ha nessuna parvenza di "fedeltà" a quello che doveva essere l'evento originale.
Quindi perseguire la fedeltà della riproduzione, senza tenere conto della fedeltà all'evento reale e' un ossimoro, una contraddizione nei termini.
Io se posso avere una qualità tale che mi da l'impressione che Gigli sia davanti a me l'ascolto sull'impianto, se no lo cestino (o lo ascolto sulla radio giradischi a 78 giri a valvole dove i miei nonni ascoltavano Radio Londra durante la guerra).
@ Root, hai ragione, anche i produttori andrebbero presi a martellate, e in alcuni generi che non ascolto (rap-trap) anche gli "artisti" (se vogliamo fregiarli di questo titolo che non meritano).
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Re: Scelta DAC
Stai mischiando gli argomenti.Gumbo ha scritto:
Capisci anche subito la professionalità di chi si e occupato della registrazione, e chi invece dovrebbe andare a fare un altro mestiere.
Non serve essere presente all'evento per conoscere la dimensione degli strumenti e capire che non si muovono come fantasmi.
Poi anche basta con sta storia della riproduzione fedele alla sorgente...questo e l'equivoco di base, la vera truffa.
Cioè chi viene prima di noi può fare qualunque cagata e manipolazione in nome della creatività o perché i brani devono suonare "bene" sugli auricolari o in autoradio, però guai se noi ci azzardiamo a fare una qualsiasi cosa per migliorare l'ascolto in sala ?
Hifi lato nostro è alta fedeltà nella riproduzione, non c'è nessuna truffa.
Chiaro che per sapere se un impianto è realmente hifi uno o sa come deve suonare certe tracce (perché lo fa di mestiere, caso veramente raro), oppure si fida di chi gli vende l'impianto o si fa aiutare da qualcuno di fidato (e qui si apre il mondo).
Direi proprio di no, a meno che tu non faccia il sound engineer delle tracce che poi ti ascolti...Gumbo ha scritto:
Quindi perseguire la fedeltà della riproduzione, senza tenere conto della fedeltà all'evento reale e' un ossimoro, una contraddizione nei termini.
1- Tutti ascoltano come gli piaceGumbo ha scritto:
Io se posso avere una qualità tale che mi da l'impressione che Gigli sia davanti a me l'ascolto sull'impianto, se no lo cestino (o lo ascolto sulla radio giradischi a 78 giri a valvole dove i miei nonni ascoltavano Radio Londra durante la guerra).
2- La definizione di HiFi per noi che ascoltiamo è semplice
Dei due punti si fanno troppi minestroni direi, ci si può anche limitare al punto 1 e non succede nulla di brutto al mondo.
AleD- Affezionato
- Data d'iscrizione : 11.11.19
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Provincia : Udine
Impianto : (non specificato)
Re: Scelta DAC
Quello che affermo e che non serve fare il sound engineer per valutare se chi lo fa, fa bene il suo lavoro o no.
Poi possiamo cercare l'attenuante se determinate cose al sound engineer gli vengono imposte, e la compressione esagerata e probabilmente una di queste.
Che però un produttore imponga a un sound engineer di mettere i microfoni in modo che la registrazione risulti fuori fase questo faccio fatica a crederlo. E non serve essere un sound engineer per accorgeresene quando ascolti.
Riguardo al discorso alta fedeltà non mischio gli argomenti, e chi valuta l'esperienza di ascolto sulla base di quanto in impianto sia in grado di creare l'illusione di assistere a un evento dovrebbe essere d'accordo con me, anche se mi rendo perfettamente conto che c'è chi ricerca altre cose e mi sta bene che lo facciano, perché le emozioni di ascolto sono personali, per cui come io non sopporto una batteria mal disposta a un altro può anche non fregargliene niente se la batteria risulta irreale e si concentra su altro.
E chiaro che la fedeltà di riproduzione sia un prerequisito e su questo siamo d'accordo.
E anche vero che e un prerequisito vago e per certi aspetti irraggiungibile, perché il solo fatto che due diffusori (o altri componenti) suonino uno diverso dall'altro nega all'origine la raggiungibilità della fedeltà, introducendo l'inevitabile concetto di "gusto", tanto che quando qualcuno chiede consiglio su quali diffusori, quasi tutti rispondono di ascoltare e scegliere quello che più piace. E già qui il concetto di fedeltà ce lo siamo perso per strada...
A prescindere da questo, il fatto di considerare il realismo della riproduzione come un elemento fondamentale della fedeltà non è mischiare gli argomenti, ma cercare di guardare il dito (la fedeltà nella riproduzione) senza perdere di vista la luna (come suona in realtà l'evento), perché la fedeltà nella riproduzione e nella registrazione sono due facce della stessa medaglia.
Non può esistere una riproduzione fedele all'evento se uno ascolta con la radiolina a batterie, così come non ci può essere se uno registra l'evento con il telefonino. E in mezzo ci sono una miriade di sfumature che chi ha un impianto di un certo tipo e che ricerca l'illusione di assistere ad un evento riesce perfettamente a valutare e ad apprezzare (o disprezzare).
Se tu ritieni che preoccuparsi delle due facce della medaglia sia mischiare gli argomenti allora hai ragione, sto mischiando argomenti.
Dal mio punto di vista chi si concentra solo sulla fedeltà della riproduzione secondo me sta perdendo di vista lo scopo del gioco, e sta cercando di oggettivizzare quello che non può essere oggettivo perché ogni apparato suona diverso dall'altro e dunque la scelta non può che essere basata su criteri soggettivi.
L'unica vera prova per valutare la fedeltà di riproduzione è confrontarla con un evento. Ad esempio suono una chitarra acustica e la registro. Poi la suono di nuovo e la confronto con la registrazione.
Se per fare in modo che la chitarra live e la chitarra riprodotta suonino uguale gli devo dare un +1 di treble (esempio banale), magari perché i diffusori che ho scelto sono carenti sugli alti, ecco che la riproduzione "pastrocchiata" e più fedele di quella teoricamente pura e fedele.
Ecco perché dal mio punto di vista considerare gli interventi migliorativi a valle della registrazione come sempre peggiorativi della "fedeltà" e' un atteggiamento "fondamentalista" e che porta a perdere di vista lo "scopo del gioco".
Che poi non sia facile effettuare questi interventi senza fare più danno che guadagno, o che in alcuni casi non sia possibile farci niente, questo è un altro discorso e posso anche essere d'accordo, però non è nemmeno corretto affermare che sia aprioristicamente sbagliato.
Poi possiamo cercare l'attenuante se determinate cose al sound engineer gli vengono imposte, e la compressione esagerata e probabilmente una di queste.
Che però un produttore imponga a un sound engineer di mettere i microfoni in modo che la registrazione risulti fuori fase questo faccio fatica a crederlo. E non serve essere un sound engineer per accorgeresene quando ascolti.
Riguardo al discorso alta fedeltà non mischio gli argomenti, e chi valuta l'esperienza di ascolto sulla base di quanto in impianto sia in grado di creare l'illusione di assistere a un evento dovrebbe essere d'accordo con me, anche se mi rendo perfettamente conto che c'è chi ricerca altre cose e mi sta bene che lo facciano, perché le emozioni di ascolto sono personali, per cui come io non sopporto una batteria mal disposta a un altro può anche non fregargliene niente se la batteria risulta irreale e si concentra su altro.
E chiaro che la fedeltà di riproduzione sia un prerequisito e su questo siamo d'accordo.
E anche vero che e un prerequisito vago e per certi aspetti irraggiungibile, perché il solo fatto che due diffusori (o altri componenti) suonino uno diverso dall'altro nega all'origine la raggiungibilità della fedeltà, introducendo l'inevitabile concetto di "gusto", tanto che quando qualcuno chiede consiglio su quali diffusori, quasi tutti rispondono di ascoltare e scegliere quello che più piace. E già qui il concetto di fedeltà ce lo siamo perso per strada...
A prescindere da questo, il fatto di considerare il realismo della riproduzione come un elemento fondamentale della fedeltà non è mischiare gli argomenti, ma cercare di guardare il dito (la fedeltà nella riproduzione) senza perdere di vista la luna (come suona in realtà l'evento), perché la fedeltà nella riproduzione e nella registrazione sono due facce della stessa medaglia.
Non può esistere una riproduzione fedele all'evento se uno ascolta con la radiolina a batterie, così come non ci può essere se uno registra l'evento con il telefonino. E in mezzo ci sono una miriade di sfumature che chi ha un impianto di un certo tipo e che ricerca l'illusione di assistere ad un evento riesce perfettamente a valutare e ad apprezzare (o disprezzare).
Se tu ritieni che preoccuparsi delle due facce della medaglia sia mischiare gli argomenti allora hai ragione, sto mischiando argomenti.
Dal mio punto di vista chi si concentra solo sulla fedeltà della riproduzione secondo me sta perdendo di vista lo scopo del gioco, e sta cercando di oggettivizzare quello che non può essere oggettivo perché ogni apparato suona diverso dall'altro e dunque la scelta non può che essere basata su criteri soggettivi.
L'unica vera prova per valutare la fedeltà di riproduzione è confrontarla con un evento. Ad esempio suono una chitarra acustica e la registro. Poi la suono di nuovo e la confronto con la registrazione.
Se per fare in modo che la chitarra live e la chitarra riprodotta suonino uguale gli devo dare un +1 di treble (esempio banale), magari perché i diffusori che ho scelto sono carenti sugli alti, ecco che la riproduzione "pastrocchiata" e più fedele di quella teoricamente pura e fedele.
Ecco perché dal mio punto di vista considerare gli interventi migliorativi a valle della registrazione come sempre peggiorativi della "fedeltà" e' un atteggiamento "fondamentalista" e che porta a perdere di vista lo "scopo del gioco".
Che poi non sia facile effettuare questi interventi senza fare più danno che guadagno, o che in alcuni casi non sia possibile farci niente, questo è un altro discorso e posso anche essere d'accordo, però non è nemmeno corretto affermare che sia aprioristicamente sbagliato.
Gumbo- Appassionato
- Data d'iscrizione : 20.06.22
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Occupazione/Hobby : 4X4 Americane, Meccanica, Falegnameria
Impianto : Sorgente: MiniPC con Foobar + DAC Topping E30
Ampli: Pre Valvolare Dynavox TPR 30 NOS, Finale Valvolare Marshall 9200. Finale Tensai TM2570, Crossover Cabre AS45
Diffusori: Allison One, RCF Pro L18/551+N580/H6422
Piu, PARECCHIA altra roba obsoleta e/o che uso saltuariamente e/o che non fa parte dell'impianto principale...
Re: Scelta DAC
Ho capito, ma se non è il tuo evento non sai nemmeno come devi correggere, o no?Gumbo ha scritto:
Che però un produttore imponga a un sound engineer di mettere i microfoni in modo che la registrazione risulti fuori fase questo faccio fatica a crederlo. E non serve essere un sound engineer per accorgeresene quando ascolti.
Appunto, fai il sound engineer in un evento "tuo", e quindi puoi fare il confronto. Nell'esempio che fai chiaramente però l'impianto diventa hi-fi con l'aiutino in equalizzazione, e sta benissimo. Mai hai fatto una taratura dell'impianto in modo oggettivo, e non a gusto.Gumbo ha scritto:
L'unica vera prova per valutare la fedeltà di riproduzione è confrontarla con un evento. Ad esempio suono una chitarra acustica e la registro. Poi la suono di nuovo e la confronto con la registrazione.
Se per fare in modo che la chitarra live e la chitarra riprodotta suonino uguale gli devo dare un +1 di treble (esempio banale), magari perché i diffusori che ho scelto sono carenti sugli alti, ecco che la riproduzione "pastrocchiata" e più fedele di quella teoricamente pura e fedele.
Appunto, se non sai come era l'evento live, che interventi a valle puoi fare? Li fai a piacere e ti diverti, nessun problema, ma non è hi-fi.Gumbo ha scritto:
Ecco perché dal mio punto di vista considerare gli interventi migliorativi a valle della registrazione come sempre peggiorativi della "fedeltà" e' un atteggiamento "fondamentalista" e che porta a perdere di vista lo "scopo del gioco".
Che poi non sia facile effettuare questi interventi senza fare più danno che guadagno, o che in alcuni casi non sia possibile farci niente, questo è un altro discorso e posso anche essere d'accordo, però non è nemmeno corretto affermare che sia aprioristicamente sbagliato.
Per quello prima scrivevo che se uno vuole avere un impianto hi-fi, o fa anche il sound engineer (competente...), oppure si fida di quello che gli vendono e/o si fa aiutare da qualcun'altro (competente...).
Per chiarire, io del mio impianto non dico che è hi-fi, mi piace sentirlo suonare e comunque mi emoziono davvero con certe tracce, ma so che my-fi.
Il giorno che avrò la possibilità di farlo valutare da qualcuno che ritengo competente e che quindi argomenti decentemente le sue valutazioni, magari cambio idea
AleD- Affezionato
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Re: Scelta DAC
Mi trovo d'accordo con le linee di AleD, è in pratica quello che penso anch'io...sono stato prima voce in un gruppo rock per una decina di anni, abbiamo fatto tanti concerti in Italia, nord e sud, locali, stadi...indimenticabili le atmosfere della "Festa dell'Unità"
Un disco in vinile, un CD ed una musicassetta prodotti...quindi credo di avere un po' di esperienza uditiva in merito
Nel sistema HiFi di casa cerco l'atmosfera ed il soundstage del locale dove fanno musica live, un ambiente chiuso con band sul palco e persone sedute ai tavoli...quello che in pratica è l'ambiente dove abbiamo posizionato il nostro sistema
A mio giudizio ci deve essere una forma di "parallelismo" e di corrispondenza tra ciò che si va a riprodurre e la relatà "fisica" di dove viene riprodotto, per ottenere una esperienza realmente realistica ed appagante
Quando metto su "Join Together" degli Who (capolavoro assoluto, n.d.r.) non ho la sensazione di essere nel parterre dello stadio, perchè non potrò mai averla per motivi di distanze tra emissione diretta, riverberata, linee di delay...com'è giusto che sia d'altronde
Quando invece ascolto "Unplugged" di Clapton o "MTV Unplugged" dei Nirvana, p.e., ho la sensazione di essere fisicamente lì, seduto nel pubblico, perchè è la reale situazione in cui si è svolto l'evento
Quindi sono tante le variabili in gioco quando si parla di riprodurre un evento in Alta Fedeltà nelle nostre case, a noi sta solo il compito di mettere in condizione il nostro apparato orecchio/cervello di operare senza sforzi ed artefatti, forzature rese impossibili dai limiti fisici
Un disco in vinile, un CD ed una musicassetta prodotti...quindi credo di avere un po' di esperienza uditiva in merito
Nel sistema HiFi di casa cerco l'atmosfera ed il soundstage del locale dove fanno musica live, un ambiente chiuso con band sul palco e persone sedute ai tavoli...quello che in pratica è l'ambiente dove abbiamo posizionato il nostro sistema
A mio giudizio ci deve essere una forma di "parallelismo" e di corrispondenza tra ciò che si va a riprodurre e la relatà "fisica" di dove viene riprodotto, per ottenere una esperienza realmente realistica ed appagante
Quando metto su "Join Together" degli Who (capolavoro assoluto, n.d.r.) non ho la sensazione di essere nel parterre dello stadio, perchè non potrò mai averla per motivi di distanze tra emissione diretta, riverberata, linee di delay...com'è giusto che sia d'altronde
Quando invece ascolto "Unplugged" di Clapton o "MTV Unplugged" dei Nirvana, p.e., ho la sensazione di essere fisicamente lì, seduto nel pubblico, perchè è la reale situazione in cui si è svolto l'evento
Quindi sono tante le variabili in gioco quando si parla di riprodurre un evento in Alta Fedeltà nelle nostre case, a noi sta solo il compito di mettere in condizione il nostro apparato orecchio/cervello di operare senza sforzi ed artefatti, forzature rese impossibili dai limiti fisici
root- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 30.12.18
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Provincia : Roma
Impianto : Sorgente
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Finale
Diffusori
Re: Scelta DAC
Si parla di riproduzione di un evento a cui non eravamo presenti, non si sa se gli artisti hanno suonato tutti assieme o ognuno a casa sua e molte altre variabili ma si dà degli incompetenti a professionisti navigati, ci si mette dietro un PC a smanettare e come per magia ecco il Nirvana audio, mah..
giucam61- Membro classe diamante
- Data d'iscrizione : 26.09.15
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Impianto : .Nad c658, Audionirvana e altre cosette...
Re: Scelta DAC
La registrazione di un evento musicale è l'interpretazione di questo da parte di chi effettua la registrazione, un po' come quando fotografiamo qualcosa. Nel caso di un evento dal vivo, tipo la registrazione di una sinfonia in una sala da concerto, l'interpretazione da parte di chi effettua la registrazione, dovrebbe essere di minore entità, perché dovrebbe cercare di riprodurre più o meno il suono della sala. Nel caso di una incisione in studio, di strumenti non acustici, spesso si sperimenta insieme, intendo che i musicisti ed il tecnico del suono, lavorano per ottenere determinati "effetti".
Sono molti anni ormai che le registrazioni, a parte i live, non vengono eseguite di getto, ma usando più tracce, incise in tempi diversi, magari aggiungendo effetti, che si provano più volte, per calibrarli.
Spesso, nei primi dischi di musica rock, parlo di quelli degli anni '60, si "panpottava" selvaggiamente, per stupire gli ascoltatori che avevano lo stereo, e così ti ritrovavi degli assoli di batteria mostruosi, dove lo strumento giganteggiava da un lato all'altro della stanza, assumendo dimensioni grottesche.
Ritengo che il problema maggiore sia un altro: la compressione delle registrazioni.
Per permettere l'ascolto anche su sistemi limitati dinamicamente, molti dischi sono incisi con una dinamica ridicola, dove tutto più o meno avviene entro 5 dB, portando su il livello minimo, e tagliando i picchi. Il disco così suona forte, non ti perdi pezzi di musica a causa del rumore di fondo, se stai ascoltando in macchina o in strada con le cuffiette, ma quando provi a sentire in casa, con calma, con un impianto buono, senti una roba piatta, stridente, assolutamente insopportabile.
Sono molti anni ormai che le registrazioni, a parte i live, non vengono eseguite di getto, ma usando più tracce, incise in tempi diversi, magari aggiungendo effetti, che si provano più volte, per calibrarli.
Spesso, nei primi dischi di musica rock, parlo di quelli degli anni '60, si "panpottava" selvaggiamente, per stupire gli ascoltatori che avevano lo stereo, e così ti ritrovavi degli assoli di batteria mostruosi, dove lo strumento giganteggiava da un lato all'altro della stanza, assumendo dimensioni grottesche.
Ritengo che il problema maggiore sia un altro: la compressione delle registrazioni.
Per permettere l'ascolto anche su sistemi limitati dinamicamente, molti dischi sono incisi con una dinamica ridicola, dove tutto più o meno avviene entro 5 dB, portando su il livello minimo, e tagliando i picchi. Il disco così suona forte, non ti perdi pezzi di musica a causa del rumore di fondo, se stai ascoltando in macchina o in strada con le cuffiette, ma quando provi a sentire in casa, con calma, con un impianto buono, senti una roba piatta, stridente, assolutamente insopportabile.
fileo- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 04.04.21
Numero di messaggi : 530
Provincia : Roma
Impianto : Topping E30, pre Audiometric A10P, finale Phonic Max 860, diffusori autocostruiti
Re: Scelta DAC
AleD e Root penso che siamo abbastanza d'accordo su tutto. Non vorrei aver dato l'impressione di quello che sostiene l'intervento "a gusto", e ho ripetuto più volte che migliorare non è facile e spessissimo è impossibile.
Quello che intendevo sostenere è che non ritengo corretti atteggiamenti estremistici per cui in alta fedeltà, in nessun caso e per nessuna ragione quello che esce da un impianto può essere ritoccato. Era da una affermazione di questo genere, che io contestavo, che è partita la discussione.
Possiamo scegliere di non ritoccare fintanto che siamo consci del fatto che è una nostra libera scelta e non un dogma, e che comunque quasi sicuramente (altro non fosse per l'interazione con l'ambiente) il "ritocco" sarebbe necessario per ottenere una riproduzione più fedele.
@ Giucam, da quanto scrivi si evince che non hai letto bene quello che ho scritto e non posso certo fartene un torto perché come al solito scrivo troppo. La risposta a ciò che affermi sul fatto di criticare un evento che non si conosce l'ho già data in altro post.
Invece riguardo ai fonici...ho lavorato per molti anni come distributore di una software house leader nei sistemi per la gestione di contenuti mediali e per la messa in onda, e come integratore per tali tipi di sistemi.
Metto subito le mani avanti e dico che non mi vanto di questo, in quanto io mi occupavo del commerciale e del project management. Dunque pur individuando se e come era necessario integrare e scrivere codice per soddisfare il cliente, non l'ho mai fatto io, e di conseguenza mi tiro fuori dal pissing contest di due pagine fa.
Detto questo puoi capire che i fonici erano i miei interlocutori sia per capire le problematiche che lamentavano e i presunti malfunzionamenti del software, ma anche per analizzare le loro esigenze e proporre una soluzione.
Diciamo che il fatto che tu consideri i fonici come dei "professionisti navigati" mi fa abbastanza sorridere.
Nell'80% dei casi si tratta di ragazzotti di buona volontà entusiasti di intraprendere una carriera in quel settore cosa che li gratifica anche perché entrano in contatto con personaggi famosi artisti e pop star, il più delle volte assunti come tirocinanti e sotto la supervisione di qualcuno che ha fatto la stessa trafila ma ha avuto la fortuna di fare carriera.
È chiaro che come sempre non si può generalizzare però la tua affermazione sui "professionisti navigati" mi fa abbastanza sorridere, e mi riporta alla mente interventi in remoto per presunti malfunzionamenti gravissimi e "bloccanti", dove tutto quello che bisogna fare era spiegargli per la ennesima volta come operare su quel pezzo di software.
Del resto basta che ti fai un giro su internet e ti cerchi un po' di argomenti correlati e ti rendi conto subito del livello ed età media di questi navigati professionisti.
Non commettere l'errore di pensare che per il solo fatto di fare il fonico uno diventi automaticamente Marco Lincetto. Non dico che sia lui un eccezione, ma di certo non rappresenta il livello medio della categoria.
Quello che intendevo sostenere è che non ritengo corretti atteggiamenti estremistici per cui in alta fedeltà, in nessun caso e per nessuna ragione quello che esce da un impianto può essere ritoccato. Era da una affermazione di questo genere, che io contestavo, che è partita la discussione.
Possiamo scegliere di non ritoccare fintanto che siamo consci del fatto che è una nostra libera scelta e non un dogma, e che comunque quasi sicuramente (altro non fosse per l'interazione con l'ambiente) il "ritocco" sarebbe necessario per ottenere una riproduzione più fedele.
@ Giucam, da quanto scrivi si evince che non hai letto bene quello che ho scritto e non posso certo fartene un torto perché come al solito scrivo troppo. La risposta a ciò che affermi sul fatto di criticare un evento che non si conosce l'ho già data in altro post.
Invece riguardo ai fonici...ho lavorato per molti anni come distributore di una software house leader nei sistemi per la gestione di contenuti mediali e per la messa in onda, e come integratore per tali tipi di sistemi.
Metto subito le mani avanti e dico che non mi vanto di questo, in quanto io mi occupavo del commerciale e del project management. Dunque pur individuando se e come era necessario integrare e scrivere codice per soddisfare il cliente, non l'ho mai fatto io, e di conseguenza mi tiro fuori dal pissing contest di due pagine fa.
Detto questo puoi capire che i fonici erano i miei interlocutori sia per capire le problematiche che lamentavano e i presunti malfunzionamenti del software, ma anche per analizzare le loro esigenze e proporre una soluzione.
Diciamo che il fatto che tu consideri i fonici come dei "professionisti navigati" mi fa abbastanza sorridere.
Nell'80% dei casi si tratta di ragazzotti di buona volontà entusiasti di intraprendere una carriera in quel settore cosa che li gratifica anche perché entrano in contatto con personaggi famosi artisti e pop star, il più delle volte assunti come tirocinanti e sotto la supervisione di qualcuno che ha fatto la stessa trafila ma ha avuto la fortuna di fare carriera.
È chiaro che come sempre non si può generalizzare però la tua affermazione sui "professionisti navigati" mi fa abbastanza sorridere, e mi riporta alla mente interventi in remoto per presunti malfunzionamenti gravissimi e "bloccanti", dove tutto quello che bisogna fare era spiegargli per la ennesima volta come operare su quel pezzo di software.
Del resto basta che ti fai un giro su internet e ti cerchi un po' di argomenti correlati e ti rendi conto subito del livello ed età media di questi navigati professionisti.
Non commettere l'errore di pensare che per il solo fatto di fare il fonico uno diventi automaticamente Marco Lincetto. Non dico che sia lui un eccezione, ma di certo non rappresenta il livello medio della categoria.
Gumbo- Appassionato
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