Potenza e carico
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Potenza e carico
Essendo una discussione interessante mi sono permesso di aprire un thread a parte per proseguirla, credo sia di interesse anche per altri.
Hai misurato il modulo? Sarebbe interessante. Teoricamente i pannelli magnetoplanari sono un carico quasi puramente resistivo e hanno un modulo di impedenza molto lineare nel range utile.
Discorso simile per i tweeter (forse nei tuoi siamo ancora più vicini all'ideale)
Studi che usano solo trasduttori dinamici. CMQ oltre un certo punto tutti i trasduttori cambiano per via della cosiddetta power distortion. Bisognerebbe stare lontani da quel limite (tu invece lo sfori spesso ))) ).
Qui invece sono al 100% daccordo con te. Una singola sinusoide attaccata ad una resistenza (magari da 8 ohm) non dice un bel niente di quanta corrente di picco dovrà erogare l'ampli. Infatti ho citato i dati ricavati da Self (sul 6x 8x volte quella in un carico nominale di 8 ohm, ancora di più con diffusori tosti come i tuoi, ma CALCOLABILE a tavolino)
I segnali multitono sono infinitamente più utili nonché realistici. Ed anche le bistrattate onde quadre.
Interessante questa opinione. Sto leggendo proprio un libro sull'amplificazione in corrente e la ritengo interessante per la gamma mediobassa con trasduttori dinamici. La coperta non è più corta di quella degli ampli in tensione. Anzi a me in quel caso i vantaggi sembrano superare gli svantaggi. Non ho ancora fatto prove (ma le farò).
Nono, è una cosa utilissima e infatti pensavo di farla. A parte che un SE non commuterà mai, ma clipperà.
Se riesco ad ottenere l'efficienza che voglio, l'ampli non dovrà mai e poi mai arrivare al limite, vorrebbe dire che ho sbagliato a dimensionarlo dall'inizio (e qui parlo in primis di potenza).
Il mio progetto per il midrange non è ancora partito proprio perché non ho i dati sull'efficienza effettiva dei trasduttori. Posso iniziare dai tweeter (dove ho tutti i dati), e forse lo farò.
Telstar ha scritto:
Scusami Oscar, ma il tuo ragionamento NON fila. Da dove deriva che l'alimentazione di un classe A andrebbe dimensionato K2 o K3?
Il fatto che l'impedenza dei tuoi diffusori richiede circa 8x la corrente nominale non vuol dire nulla, quando QUELLA corrente è stata calcolata in fase di progetto. Cosa che NON E' con gli ampli che hai provato (se non sbaglio sei ad un minimo di 1 ohm).
Es. se ho diffusori da 4.9 ohm lineari so quanto cazzo di corrente gli devo dare per avere xx watt senza strozzature.
Più un 10-30% di margine per coprire in primis l'inefficienza del trasformatore (che è dell'ordine dell'8% nei toroidali), etc.
Aumentare ancora mi sembra solamente uno spreco.
CMQ il solo fatto che io avrò un carico prettamente resistivo ed un'impedenza piatta, mi mette al sicuro da un comportamento del genere.
Mi scuso anche io per il lungo OT. Rispondo e poi prometto che non lo faccio più.
Il mio ragionamento stà nel fatto che un diffusore con modulo puramente resistivo e con la fase nulla NON esiste.
Ti ricordo che anche i miei diffusori nella parte medio-alta(dai 150hz in sù) sono isodinamici, quindi quasi puramente resistivi.
Il problema è proprio nel "quasi"...
Hai misurato il modulo? Sarebbe interessante. Teoricamente i pannelli magnetoplanari sono un carico quasi puramente resistivo e hanno un modulo di impedenza molto lineare nel range utile.
Discorso simile per i tweeter (forse nei tuoi siamo ancora più vicini all'ideale)
Ci sono studi che provano che il diffusore "cambia" al variare della pressione sonora emessa, che sia resistivo o meno nel modulo.
Studi che usano solo trasduttori dinamici. CMQ oltre un certo punto tutti i trasduttori cambiano per via della cosiddetta power distortion. Bisognerebbe stare lontani da quel limite (tu invece lo sfori spesso ))) ).
Stessa cosa per gli amplificatori: le misure in regime stazionario hanno un senso "Limitato" di interpretazione, non saprei come spiegarmi adesso.
Qui invece sono al 100% daccordo con te. Una singola sinusoide attaccata ad una resistenza (magari da 8 ohm) non dice un bel niente di quanta corrente di picco dovrà erogare l'ampli. Infatti ho citato i dati ricavati da Self (sul 6x 8x volte quella in un carico nominale di 8 ohm, ancora di più con diffusori tosti come i tuoi, ma CALCOLABILE a tavolino)
I segnali multitono sono infinitamente più utili nonché realistici. Ed anche le bistrattate onde quadre.
Se vuoi fare una amplificazione in corrente avrebbe senso solamente per un segnale stazionario(stessa frequenza e stesso livello) e solo per quella. Quindi di che si stà parlando?
Variando questi fattori ne variano così tanti altri che non puoi tenerne conto di tutti.
Già solamente la compressione dinamica che ha l'altoparlante, quella termica, l'acustica della stanza che varia con la pressione sonora... etc.etc.
Come ti ho già detto, lo sai che non sono un amante delle amplificazioni in corrente, soluzione per me dalla coperta troppo corta e ancora più corta rispetto ad un amplificatore tradizionale in tensione ben progettato e dimensionato.
Interessante questa opinione. Sto leggendo proprio un libro sull'amplificazione in corrente e la ritengo interessante per la gamma mediobassa con trasduttori dinamici. La coperta non è più corta di quella degli ampli in tensione. Anzi a me in quel caso i vantaggi sembrano superare gli svantaggi. Non ho ancora fatto prove (ma le farò).
Quindi un classe A per quanto ben progettato e dimensionato, se non dotato di alimentazioni iperdimensionate e stabilizzate in un certo modo, dovrà comunque prima o poi soccombere e commutare in classe AB, oppure metti un bel rivelatore di picco in uscita e da lì monitorizzi e stai attento a non superare la soglia massima per evitare la commutazione, ma mi sembra veramente una cosa fuori dal mondo.
Nono, è una cosa utilissima e infatti pensavo di farla. A parte che un SE non commuterà mai, ma clipperà.
Se riesco ad ottenere l'efficienza che voglio, l'ampli non dovrà mai e poi mai arrivare al limite, vorrebbe dire che ho sbagliato a dimensionarlo dall'inizio (e qui parlo in primis di potenza).
Il mio progetto per il midrange non è ancora partito proprio perché non ho i dati sull'efficienza effettiva dei trasduttori. Posso iniziare dai tweeter (dove ho tutti i dati), e forse lo farò.
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Potenza e carico
Ottima idea di aprire un'altro post "specifico". OTTIMO!!
Ti rispondo random, poi appena posso entro nello specifico.
Un amplificatore in corrente è per me una coperta troppo corta e il perchè è semplice: hai presente una lampadina? Bene. Te per fargli fare più luce, cosa aumenti? Il voltaggio o solo l'amperaggio?
Stessa cosa secondo me avviene con i diffusori dinamici(sono dinamici anche gli isodinamici, visto che sono pur sempre una bobina "piatta" immersa in un campo magnetico...).
Quindi un amplificatore in corrente per me è un amplificatore "privo di dinamica" se mi passi il termine.
Un amplificatore in tensione è anche un amplificatore di-in corrente per certi versi.
Altro esempio: tutto quello che misuriamo lo misuriamo in volt
UN motore elettrico come lo piloti? Ti rispondo io: prima in tensione e poi in corrente(ma sempre legata alla tensione).
Ultima cosa: un amplificatore in corrente ha un rendimento ancora più basso di un buon amplificatore in tensione.
Un altoparlante pilotato in corrente deve essere pilotato con una curva della corrente perfettamente uguale al suo modulo di impedenza, se no si rischia di fare peggio del peggio.
Come dire che sottopiloto il wf al picco di risonanza(la corrente è inversamente proporzionale).
Appena mi schiarisco meglio le idee, ti scrivo qualcosa al riguardo.
Invece per i miei diffusori avevo fatto tutte le misure del caso con la Clio molto tempo fà.
Non mi ricordo più dove sono le misure, ma ci metto poco a rifarle tutte, basta che riaccendo la Clio, attacco i cavi e via... quasi...quasi... dammi un pò di giorni e poi ti faccio sapere.
Ti rispondo random, poi appena posso entro nello specifico.
Un amplificatore in corrente è per me una coperta troppo corta e il perchè è semplice: hai presente una lampadina? Bene. Te per fargli fare più luce, cosa aumenti? Il voltaggio o solo l'amperaggio?
Stessa cosa secondo me avviene con i diffusori dinamici(sono dinamici anche gli isodinamici, visto che sono pur sempre una bobina "piatta" immersa in un campo magnetico...).
Quindi un amplificatore in corrente per me è un amplificatore "privo di dinamica" se mi passi il termine.
Un amplificatore in tensione è anche un amplificatore di-in corrente per certi versi.
Altro esempio: tutto quello che misuriamo lo misuriamo in volt
UN motore elettrico come lo piloti? Ti rispondo io: prima in tensione e poi in corrente(ma sempre legata alla tensione).
Ultima cosa: un amplificatore in corrente ha un rendimento ancora più basso di un buon amplificatore in tensione.
Un altoparlante pilotato in corrente deve essere pilotato con una curva della corrente perfettamente uguale al suo modulo di impedenza, se no si rischia di fare peggio del peggio.
Come dire che sottopiloto il wf al picco di risonanza(la corrente è inversamente proporzionale).
Appena mi schiarisco meglio le idee, ti scrivo qualcosa al riguardo.
Invece per i miei diffusori avevo fatto tutte le misure del caso con la Clio molto tempo fà.
Non mi ricordo più dove sono le misure, ma ci metto poco a rifarle tutte, basta che riaccendo la Clio, attacco i cavi e via... quasi...quasi... dammi un pò di giorni e poi ti faccio sapere.
Oscar- Appassionato
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Re: Potenza e carico
Molto interessante.
Secondo me per i classe A single ended bisogna attestarsi al progetto.
Il dispositivo assorbirà 2A?
Bene, il trafo dovrà essere in grado di erogare 2A + 20%= 2.4A, arrotondo a 2.5A.
Tanta è sufficiente a garantire il corretto funzionamento dell'ampli.
Certo, 2.5A alla tensione del progetto; esempio:
il mio single ended ha 1 solo bjt npn con carico resistivo per ramo.
Attualmente è polarizzato a 40V e 1.7A.
Il trafo è da 34V.
Allora 34*1.414= 48V; 48V*(1.7A+25%)=(circa)48V*2.1A=100W.
Allora 100W per ramo saranno (sono) sufficienti.
Nella fattispecie utilizzo delle celle crc + moltiplicatore di capacità, che funziona praticamente da regolatore: infatti il voltaggio mi rimane granitico a 40.4V.
Sulla potenza d'uscita:
per mantenere l'esempio, 1.7A*8ohm=13,6V (tensione max sul carico) *1.7A=(circa)23W (Teorici)
Sarebbe un errore calcolare la potenza così: 20V (cioè la metà dell'alimentazione, così è settato l'ampli)
dicevo 20V/8ohm = 2.5A *20V=50W (dove prenderebbe i 2.5A?).
Per questo ampli, dunque, avere una corrente superiore a 2.5A(+20%che fa sempre comodo) sarebbe inutile, a meno di non innalzare anche la tensione, ed è chiaro che tecnicamente sono eccessivi i 40V per una corrente di bias di 1.7A, ma queste scelte sono figlie di compromessi coi quali un autocostruttore deve sempre fare i conti.
Bello quest'argomento
iperv
Secondo me per i classe A single ended bisogna attestarsi al progetto.
Il dispositivo assorbirà 2A?
Bene, il trafo dovrà essere in grado di erogare 2A + 20%= 2.4A, arrotondo a 2.5A.
Tanta è sufficiente a garantire il corretto funzionamento dell'ampli.
Certo, 2.5A alla tensione del progetto; esempio:
il mio single ended ha 1 solo bjt npn con carico resistivo per ramo.
Attualmente è polarizzato a 40V e 1.7A.
Il trafo è da 34V.
Allora 34*1.414= 48V; 48V*(1.7A+25%)=(circa)48V*2.1A=100W.
Allora 100W per ramo saranno (sono) sufficienti.
Nella fattispecie utilizzo delle celle crc + moltiplicatore di capacità, che funziona praticamente da regolatore: infatti il voltaggio mi rimane granitico a 40.4V.
Sulla potenza d'uscita:
per mantenere l'esempio, 1.7A*8ohm=13,6V (tensione max sul carico) *1.7A=(circa)23W (Teorici)
Sarebbe un errore calcolare la potenza così: 20V (cioè la metà dell'alimentazione, così è settato l'ampli)
dicevo 20V/8ohm = 2.5A *20V=50W (dove prenderebbe i 2.5A?).
Per questo ampli, dunque, avere una corrente superiore a 2.5A(+20%che fa sempre comodo) sarebbe inutile, a meno di non innalzare anche la tensione, ed è chiaro che tecnicamente sono eccessivi i 40V per una corrente di bias di 1.7A, ma queste scelte sono figlie di compromessi coi quali un autocostruttore deve sempre fare i conti.
Bello quest'argomento
iperv
iperv- Membro di riguardo
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Re: Potenza e carico
iperv ha scritto:Molto interessante.
Secondo me per i classe A single ended bisogna attestarsi al progetto.
Il dispositivo assorbirà 2A?
Bene, il trafo dovrà essere in grado di erogare 2A + 20%= 2.4A, arrotondo a 2.5A.
(...)
In effetti anch'io avrei dimensionato così, salvo magari usare un trafo cmq più grosso per averlo di qualità migliore (ma dipende dal caso).
Che bjt usi?
Continua a sfuggirmi la ratio della logica di Oscar relativamente ad un classe A dimensionato per non andare mai in clipping/switchoff.
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Potenza e carico
Telstar ha scritto:
Che bjt usi?
2sc2500 Toshiba e un VAS a valvole. Al momento ho qualche perplessità, mi sembra un po' tagliato sugli altri... ...devo lavorarci.
Telstar ha scritto:
Continua a sfuggirmi la ratio della logica di Oscar relativamente ad un classe A dimensionato per non andare mai in clipping/switchoff.
In effetti non colgo.
Oscar, batti un colpo
iperv- Membro di riguardo
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Re: Potenza e carico
MII CHE SFIGA!! Avevo fatto un post lunghissimo e invece di postarlo l'ho cancellato! Che pirla!
Comunque riassumendo:
Voi state parlando principalmente di amplificatori in Classe A single ended, che personalmente non sonsidero dei "veri" classe A
Per Classe A io intendo gli amplificatori push-pull
Nei single-ended si parla di polarizzazione, ma sono tutti classe A PER FORZA, se no che amplifichiamo, le semionde?
Al massimo possono essere "leggermente" sbilanciati, tagliando una semionda rispetto all'altra al raggiungimento dei limiti di potenza se non sono perfettamente bilanciati con le tensioni.
Poi ritorno al solito discorso: un modulo perfettamente resistivo non esiste, quindi dobbiamo prevedere di far lavorare il nostro amplificatore anche ad impedenze più basse.
Impedenze più basse vuol dire maggiore corrente e maggiore polarizzazione(oppure una bella polarizzazione dinamica con tempi di recovery lunghissimi alla Krell).
Perchè non esiste solamente il modulo di un diffusore, ma anche la FASE!!
Un messaggio musicale contiene così tante informazioni che non si può paragonare ad un segnale stazionario.
Segnale che variando di intensità e fequenza, solleciterà in vari modi il nostro circuito e tutto il sistema all'unisono.
Senza contare che la sollecitazione varierà con la potenza e il tempo(ebbene sì, anche il tempo)
tutte variabili che se ne dovessimo tenere conto, ritorneremmo a fare un dimensionamento molto maggiore di quello stimato dalle formulette per una condizione stazionaria teorica e non reale.
Avete mai misurato come varia la polarizzazione di un classe A quando soffiate su un dissipatore?
Che fate, ritoccate tutto ogni volta cambiano le condizioni atmosferiche? Oppure mettete dei dissipatori così grandi che l'elettronica faticherà ad andare a regime?
Per questo ed altri motivi, tendo a maggiorare il tutto in modo "deciso"
Comunque riassumendo:
Voi state parlando principalmente di amplificatori in Classe A single ended, che personalmente non sonsidero dei "veri" classe A
Per Classe A io intendo gli amplificatori push-pull
Nei single-ended si parla di polarizzazione, ma sono tutti classe A PER FORZA, se no che amplifichiamo, le semionde?
Al massimo possono essere "leggermente" sbilanciati, tagliando una semionda rispetto all'altra al raggiungimento dei limiti di potenza se non sono perfettamente bilanciati con le tensioni.
Poi ritorno al solito discorso: un modulo perfettamente resistivo non esiste, quindi dobbiamo prevedere di far lavorare il nostro amplificatore anche ad impedenze più basse.
Impedenze più basse vuol dire maggiore corrente e maggiore polarizzazione(oppure una bella polarizzazione dinamica con tempi di recovery lunghissimi alla Krell).
Perchè non esiste solamente il modulo di un diffusore, ma anche la FASE!!
Un messaggio musicale contiene così tante informazioni che non si può paragonare ad un segnale stazionario.
Segnale che variando di intensità e fequenza, solleciterà in vari modi il nostro circuito e tutto il sistema all'unisono.
Senza contare che la sollecitazione varierà con la potenza e il tempo(ebbene sì, anche il tempo)
tutte variabili che se ne dovessimo tenere conto, ritorneremmo a fare un dimensionamento molto maggiore di quello stimato dalle formulette per una condizione stazionaria teorica e non reale.
Avete mai misurato come varia la polarizzazione di un classe A quando soffiate su un dissipatore?
Che fate, ritoccate tutto ogni volta cambiano le condizioni atmosferiche? Oppure mettete dei dissipatori così grandi che l'elettronica faticherà ad andare a regime?
Per questo ed altri motivi, tendo a maggiorare il tutto in modo "deciso"
Oscar- Appassionato
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Re: Potenza e carico
Oscar ha scritto:MII CHE SFIGA!! Avevo fatto un post lunghissimo e invece di postarlo l'ho cancellato! Che pirla!
Comunque riassumendo:
Voi state parlando principalmente di amplificatori in Classe A single ended, che personalmente non sonsidero dei "veri" classe A
Per Classe A io intendo gli amplificatori push-pull
Nei single-ended si parla di polarizzazione, ma sono tutti classe A PER FORZA, se no che amplifichiamo, le semionde?
Al massimo possono essere "leggermente" sbilanciati, tagliando una semionda rispetto all'altra al raggiungimento dei limiti di potenza se non sono perfettamente bilanciati con le tensioni.
Poi ritorno al solito discorso: un modulo perfettamente resistivo non esiste, quindi dobbiamo prevedere di far lavorare il nostro amplificatore anche ad impedenze più basse.
Impedenze più basse vuol dire maggiore corrente e maggiore polarizzazione(oppure una bella polarizzazione dinamica con tempi di recovery lunghissimi alla Krell).
Perchè non esiste solamente il modulo di un diffusore, ma anche la FASE!!
Un messaggio musicale contiene così tante informazioni che non si può paragonare ad un segnale stazionario.
Segnale che variando di intensità e fequenza, solleciterà in vari modi il nostro circuito e tutto il sistema all'unisono.
Senza contare che la sollecitazione varierà con la potenza e il tempo(ebbene sì, anche il tempo)
tutte variabili che se ne dovessimo tenere conto, ritorneremmo a fare un dimensionamento molto maggiore di quello stimato dalle formulette per una condizione stazionaria teorica e non reale.
Avete mai misurato come varia la polarizzazione di un classe A quando soffiate su un dissipatore?
Che fate, ritoccate tutto ogni volta cambiano le condizioni atmosferiche? Oppure mettete dei dissipatori così grandi che l'elettronica faticherà ad andare a regime?
Per questo ed altri motivi, tendo a maggiorare il tutto in modo "deciso"
piero7- Membro classe oro
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Re: Potenza e carico
Rileggendomi mi accorgo di essermi espresso veramente male.
Mò ci riprovo...
Mò ci riprovo...
Oscar- Appassionato
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Re: Potenza e carico
Oscar ha scritto:MII CHE SFIGA!! Avevo fatto un post lunghissimo e invece di postarlo l'ho cancellato! Che pirla!
Comunque riassumendo:
Voi state parlando principalmente di amplificatori in Classe A single ended, che personalmente non sonsidero dei "veri" classe A
Per Classe A io intendo gli amplificatori push-pull
Nei single-ended si parla di polarizzazione, ma sono tutti classe A PER FORZA, se no che amplifichiamo, le semionde?
Al massimo possono essere "leggermente" sbilanciati, tagliando una semionda rispetto all'altra al raggiungimento dei limiti di potenza se non sono perfettamente bilanciati con le tensioni.
Poi ritorno al solito discorso: un modulo perfettamente resistivo non esiste, quindi dobbiamo prevedere di far lavorare il nostro amplificatore anche ad impedenze più basse.
Impedenze più basse vuol dire maggiore corrente e maggiore polarizzazione(oppure una bella polarizzazione dinamica con tempi di recovery lunghissimi alla Krell).
Perchè non esiste solamente il modulo di un diffusore, ma anche la FASE!!
Un messaggio musicale contiene così tante informazioni che non si può paragonare ad un segnale stazionario.
Segnale che variando di intensità e fequenza, solleciterà in vari modi il nostro circuito e tutto il sistema all'unisono.
Senza contare che la sollecitazione varierà con la potenza e il tempo(ebbene sì, anche il tempo)
tutte variabili che se ne dovessimo tenere conto, ritorneremmo a fare un dimensionamento molto maggiore di quello stimato dalle formulette per una condizione stazionaria teorica e non reale.
Avete mai misurato come varia la polarizzazione di un classe A quando soffiate su un dissipatore?
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Per questo ed altri motivi, tendo a maggiorare il tutto in modo "deciso"
Boh, però a me funzionano bene i classe a che mi sono costruito.
E poi se soffi sul dissipatore e ti varia qualcosa sulla polarizzazione probabilmente non si tratta di un progetto valido, dato che in genere si prevede qualche forma di stabilizzazione del dispositivo, proprio contro la variazione del guadagno in funzione della temperatura.
Non so, non riesco a capire.
Ok sul modulo dell'impedenza, ok sulla fase; ma se i diffusori presentano variazioni di fase importanti nel range udibile...beh, non è che risolvi aumentando la corrente, risolvi cambiando diffusori IHMO.
O meglio, non credo si risolva in quel modo: perchè dovrebbe funzionare?
Gli ampli in classeA sono i single ended. (un dispositivo per tutto il segnale)
I push pull sono intrinsecamente dei classeB. (un dispositivo per metà segnale)
Infatti i primi presentano un rendimento max teorico del 25% e assorbimento massimo di corrente a riposo, i secondi efficienza del 50%.
Al limite tiri un po' la polarizzazione e ottieni dei classeAB, in cui entrambi i dspositivi sono sempre accesi, e l'efficienza si abbassa.
Poi è chiaro che si potrebbe disquisire sulla generazione di armoniche di ordine pari o dispari da parte dell'una o dell'altra tipologia, ma si tratta di scelte progettuali.
Mi spieghi meglio 'sta cosa della fase? Col tempo, eh
iperv- Membro di riguardo
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Re: Potenza e carico
iperv ha scritto:
Gli ampli in classeA sono i single ended. (un dispositivo per tutto il segnale)
I push pull sono intrinsecamente dei classeB. (un dispositivo per metà segnale)
Infatti i primi presentano un rendimento max teorico del 25% e assorbimento massimo di corrente a riposo, i secondi efficienza del 50%.
Al limite tiri un po' la polarizzazione e ottieni dei classeAB, in cui entrambi i dspositivi sono sempre accesi, e l'efficienza si abbassa.
Anche i classe A possono essere push-pull, se sono dimensionati (e rieccoci ) per non slittare mai in classe B.
In tal caso non si verificherà mai la distorsione di crossover.
La maggior parte dei classe A commerciali per ragioni di efficienza sono di questo tipo (e aggiungo anche con tipologia a simmetria complementare).
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Potenza e carico
Telstar ha scritto:iperv ha scritto:
Gli ampli in classeA sono i single ended. (un dispositivo per tutto il segnale)
I push pull sono intrinsecamente dei classeB. (un dispositivo per metà segnale)
Infatti i primi presentano un rendimento max teorico del 25% e assorbimento massimo di corrente a riposo, i secondi efficienza del 50%.
Al limite tiri un po' la polarizzazione e ottieni dei classeAB, in cui entrambi i dspositivi sono sempre accesi, e l'efficienza si abbassa.
Anche i classe A possono essere push-pull, se sono dimensionati (e rieccoci ) per non slittare mai in classe B.
In tal caso non si verificherà mai la distorsione di crossover.
La maggior parte dei classe A commerciali per ragioni di efficienza sono di questo tipo (e aggiungo anche con tipologia a simmetria complementare).
Beh, tecnicamente si tratta di classe AB.
La classe A si ha quando l'intero periodo del segnale viene amplificato da 1 dispositivo.
Col push-pull metà segnale è amplificato da un dispo, metà dall'altro.
A prescindere dalla polarizzazione, quindi, non si tratterà mai di classe A.
Il classe A ha efficienza teorica max del 25%.
Il push-pull sicuramente maggiore.
Il push-pull è classeAB.
Intendo che in un circuito che fino a un certo punto lavora in classe A e poi in classe AB, se si tratta davvero di classe A uno dei due dispositivi non amplificherà assolutamente nulla, ma sarà un carico attivo, e l'altro amplificherà tutto il segnale.
In questo caso, dunque, lavorerà in single ended, non in push pull.
E siamo di nuovo lì.
iperv- Membro di riguardo
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Re: Potenza e carico
mi inserisco a sfregio, e con assai pochi titoli per farlo..iperv ha scritto:
La classe A si ha quando l'intero periodo del segnale viene amplificato da 1 dispositivo.
Col push-pull metà segnale è amplificato da un dispo, metà dall'altro.
la tua definizione generica di push-pull credo sia in realtà quella di un PP polarizzato in classe AB,
in un PP polarizzato in classe A ognuno dei due dispositivi lavora completamente in zona lineare e amplifica l'intero periodo del segnale,
poi la configurazione circuitale fa sì che questi 2 segnali vengano "sommati" tra loro..
almeno me pare
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Re: Potenza e carico
madqwerty ha scritto:mi inserisco a sfregio, e con assai pochi titoli per farlo..iperv ha scritto:
La classe A si ha quando l'intero periodo del segnale viene amplificato da 1 dispositivo.
Col push-pull metà segnale è amplificato da un dispo, metà dall'altro.
la tua definizione generica di push-pull credo sia in realtà quella di un PP polarizzato in classe AB,
in un PP polarizzato in classe A ognuno dei due dispositivi lavora completamente in zona lineare e amplifica l'intero periodo del segnale,
poi la configurazione circuitale fa sì che questi 2 segnali vengano "sommati" tra loro..
almeno me pare
Esattamente
Aggiungo questo link molto ben spiegato e dettagliato:
http://www.itivolta.pa.it:16080/elearning/file.php/4/Lezioni/12-Amplificatori_di_potenza.doc
Oscar- Appassionato
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Re: Potenza e carico
Oscar ha scritto:madqwerty ha scritto:mi inserisco a sfregio, e con assai pochi titoli per farlo..iperv ha scritto:
La classe A si ha quando l'intero periodo del segnale viene amplificato da 1 dispositivo.
Col push-pull metà segnale è amplificato da un dispo, metà dall'altro.
la tua definizione generica di push-pull credo sia in realtà quella di un PP polarizzato in classe AB,
in un PP polarizzato in classe A ognuno dei due dispositivi lavora completamente in zona lineare e amplifica l'intero periodo del segnale,
poi la configurazione circuitale fa sì che questi 2 segnali vengano "sommati" tra loro..
almeno me pare
Esattamente
Aggiungo questo link molto ben spiegato e dettagliato:
http://www.itivolta.pa.it:16080/elearning/file.php/4/Lezioni/12-Amplificatori_di_potenza.doc
Non capisco:
in questo link è spiegato esattamente quello che ho detto io, tanto che come esempio di classe A viene riportato un single ended con carico resistivo, e come esempio di classe B un push-pull.
Tra l'altro è spiegata anche la polarizzazione in classe AB, proprio come avevo scritto su questo 3D.
Di cosa stiamo parlando?
Forse mi è sfuggito qualcosa.
EDIT: per di più il funzionamento in classe AB del push-pull è spiegato proprio chiaramente.
La classeA, peraltro, ha un rendimento del 25%, non del 20%.
Queste sono argomentazioni che si trovano in qualsiasi libro di elettronica.
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Re: Potenza e carico
ni..
fa l'esempio di un PP per le classi B e AB simply perchè non può esistere un SE in classe B o AB,
a meno di scegliere quale semionda sentire
http://www.aikenamps.com/ClassA.htm
fa l'esempio di un PP per le classi B e AB simply perchè non può esistere un SE in classe B o AB,
a meno di scegliere quale semionda sentire
http://www.aikenamps.com/ClassA.htm
madqwerty- Moderatore
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Re: Potenza e carico
Verissimo.
Quello che dico io è che non può esistere, tecnicamente parlando, un push-pull in classeA, ma che un push-pull sarà sempre in classeAB; tecnicamente potrebbe essere polarizzato in classe B, ma nessuno credo gradisca la distorsione di crossover...
Quello che dico io è che non può esistere, tecnicamente parlando, un push-pull in classeA, ma che un push-pull sarà sempre in classeAB; tecnicamente potrebbe essere polarizzato in classe B, ma nessuno credo gradisca la distorsione di crossover...
iperv- Membro di riguardo
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Re: Potenza e carico
ahimè non ho trovato esempi a stato solido, solo valvole.. continui qc altrohttp://www.aikenamps.com/ClassA.htm (secondo paragrafo) ha scritto:
For audio amplification, a class A amplifier can be either single-ended or push-pull. Now, you might be thinking, how can a push-pull amplifier be class A? Doesn't one side amplify half the waveform and the other side amplify the other half? Isn't this why we use a phase splitter? These are common misconceptions. You can, indeed have a true class A amplifier that operates in push-pull mode. Amplifier class has absolutely nothing to do with output stage topology. If the output tubes on either side of a push-pull pair are biased in class A (halfway between cutoff and saturation), then the current in each side will still flow for the full 360 degrees of the input cycle, just in opposing directions. As one tube's current increases from the midpoint, or idle, bias current, the other tube's current is decreasing by an equal amount. The output transformer sums these oppositely-phased currents to produce the output waveform in the secondary winding. As one side reaches saturation, the other side reaches cutoff, just as they would in a single-ended class A amplifier. Neither side cuts off at the full, unclipped output power of the amplifier. The output power of a push-pull class A amplifier is exactly twice the output power of a single-ended class A amplifier operating under the same conditions of plate voltage, bias, and effective load impedance.
madqwerty- Moderatore
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Re: Potenza e carico
Credo che ci si stia perdendo sulla terminologia.
Un SE è il cosiddetto classe A pura, perché non può che lavorare in classe A.
Un push-pull può essere polarizzato in classe A (ma sempre classe A è fintanto che non raggiunge la potenza di crossover) oppure in AB (quando rimane in A a lungo è la cosiddetta alta polarizzazione che fa felici gli uomini di marketing).
Un SE è il cosiddetto classe A pura, perché non può che lavorare in classe A.
Un push-pull può essere polarizzato in classe A (ma sempre classe A è fintanto che non raggiunge la potenza di crossover) oppure in AB (quando rimane in A a lungo è la cosiddetta alta polarizzazione che fa felici gli uomini di marketing).
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Potenza e carico
per questo esiste la classe AB, che cmq un minimo di distorsione di x-over continua ad averla se non erro,iperv ha scritto:tecnicamente potrebbe essere polarizzato in classe B, ma nessuno credo gradisca la distorsione di crossover...
e la gradiscono volente o nolente in molti..
madqwerty- Moderatore
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Re: Potenza e carico
madqwerty ha scritto:per questo esiste la classe AB, che cmq un minimo di distorsione di x-over continua ad averla se non erro,iperv ha scritto:tecnicamente potrebbe essere polarizzato in classe B, ma nessuno credo gradisca la distorsione di crossover...
e la gradiscono volente o nolente in molti..
Actually, c'è chi come Self sostiene che una polarizzazione in B (sempre) ben fatta ha una distorsione minore di un AB che normalmente switcha in B.
A prescindere, le circuitazioni attuali hanno raggiunto un ottimo livello ed esistono moltissimi ampli in classe AB che suonano benissimo.
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: Potenza e carico
Telstar ha scritto:Credo che ci si stia perdendo sulla terminologia.
Un SE è il cosiddetto classe A pura, perché non può che lavorare in classe A.
piero7- Membro classe oro
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Re: Potenza e carico
seguroTelstar ha scritto:madqwerty ha scritto:per questo esiste la classe AB, che cmq un minimo di distorsione di x-over continua ad averla se non erro,iperv ha scritto:tecnicamente potrebbe essere polarizzato in classe B, ma nessuno credo gradisca la distorsione di crossover...
e la gradiscono volente o nolente in molti..
Actually, c'è chi come Self sostiene che una polarizzazione in B (sempre) ben fatta ha una distorsione minore di un AB che normalmente switcha in B.
A prescindere, le circuitazioni attuali hanno raggiunto un ottimo livello ed esistono moltissimi ampli in classe AB che suonano benissimo.
e Self chi è?
madqwerty- Moderatore
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Re: Potenza e carico
madqwerty ha scritto:
seguro
e Self chi è?
Ingegnere capo alla Cambridge da una ventina d'anni nonché autore di diversi testi. Ha una schiera di seguaci e di detrattori.
Telstar- Membro classe bronzo
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