a proposito di ARCAM RDAC
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
allora nessuno che lo ha comprato e possa riferire come va questo rdac? no perchè sto pensando di comprarlo....
kalium- Membro classe argento
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
kalium ha scritto:allora nessuno che lo ha comprato e possa riferire come va questo rdac? no perchè sto pensando di comprarlo....
Prova a leggerti la prova su suono ...sembra fatta bene e ne parlano discretamente ...anche se ho letto cose che mi hanno fatto passare ogni velleità di acquisto (anche io prima ero sotto sotto intenzionato)
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Io lo possiedo da 1 mese , ma non posso paragonarlo ad altri dac se non ad una asus essence stx.kalium ha scritto:allora nessuno che lo ha comprato e possa riferire come va questo rdac? no perchè sto pensando di comprarlo....
Il suo suono mi emoziona molto e sulla fascia medioalta ed alta assomiglia un po' alla essence , molto analitico anche se leggermente piu' nitido, sulle medio basse e basse è nettamente migliore un suono piu' ricco di armoniche ed un De Andrè ne esce con una voce decisamente piu' grave, mi viene da dire piu' diaframma.
Ho sostituito i condensatori di uscita elettrolitici da 100uF con degli MCap da 10uF e le cose sono ulteriormente migliorate, mediobassi ancora piu' ricchi ma non invadenti e mediolati setati.
Gli elettrolitici rispetto ai polipropilene hanno un suono più aspro, sembra ci siano microinterruzioni sulle voci, non so come spiegarlo non sono "liscie".
Roberto7627- Membro di riguardo
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Roberto7627 ha scritto:Io lo possiedo da 1 mese , ma non posso paragonarlo ad altri dac se non ad una asus essence stx.kalium ha scritto:allora nessuno che lo ha comprato e possa riferire come va questo rdac? no perchè sto pensando di comprarlo....
Il suo suono mi emoziona molto e sulla fascia medioalta ed alta assomiglia un po' alla essence , molto analitico anche se leggermente piu' nitido, sulle medio basse e basse è nettamente migliore un suono piu' ricco di armoniche ed un De Andrè ne esce con una voce decisamente piu' grave, mi viene da dire piu' diaframma.
Ho sostituito i condensatori di uscita elettrolitici da 100uF con degli MCap da 10uF e le cose sono ulteriormente migliorate, mediobassi ancora piu' ricchi ma non invadenti e mediolati setati.
Gli elettrolitici rispetto ai polipropilene hanno un suono più aspro, sembra ci siano microinterruzioni sulle voci, non so come spiegarlo non sono "liscie".
alla fine non è tutto questo fenomeno che dicevano mi sembra di capire!
io ho preso da poco questo dac (Styleaudio Carat-Ruby2 24/192 Hi-End USB Audio DAC):
http://www.playstereo.com/product_info.php?cPath=42&products_id=1256
perche mi serviva un dac anche per amplificare le cuffie è devo dirvi che è stato una bella sorpresa consigliatissimo soprattutto alimentato a batteria.
un suono definito pulito molto spazioso e da un certi punto di vista anche caldo.
spocry- Membro di riguardo
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Ho da un mese il rdac e sono sodisfatto, anche se aggiungo che non ho esperienza con altri dac.
La mia intenzione era prendere un dac da collegare al PC per ascoltare musica in formato HD, e il rdac era uno dei pochissimi ad offrire a costo contenuto l'ingresso USB asincrono, in grado di supportare nativamente il fomato 24/96. Un'altra scelta avrebbe potuto essere il HRT ma è decisamente meno flessibile con il solo ingresso USB.
Ci ascolto sia i formati in hd sia il formato CD e secondo me suona molto bene, tenendo conto del prezzo. Lo ho collegato tramite coax anche all'uscita del mio CDP, che è molto più costoso, per fare dei confronti, e non sfigura affatto. Anzi, sulla gamma bassa, sul dettaglio e sul soundstage vince.
Non mi aspettavo davvero questa prestazione, sarà anche merito della lettura e trasferimento dati in bit perfect, sulla carta vincente rispetto alle meccaniche tradizionali.
Non so se in futuro sentirò ancora la necessità di un CDP.
La mia intenzione era prendere un dac da collegare al PC per ascoltare musica in formato HD, e il rdac era uno dei pochissimi ad offrire a costo contenuto l'ingresso USB asincrono, in grado di supportare nativamente il fomato 24/96. Un'altra scelta avrebbe potuto essere il HRT ma è decisamente meno flessibile con il solo ingresso USB.
Ci ascolto sia i formati in hd sia il formato CD e secondo me suona molto bene, tenendo conto del prezzo. Lo ho collegato tramite coax anche all'uscita del mio CDP, che è molto più costoso, per fare dei confronti, e non sfigura affatto. Anzi, sulla gamma bassa, sul dettaglio e sul soundstage vince.
Non mi aspettavo davvero questa prestazione, sarà anche merito della lettura e trasferimento dati in bit perfect, sulla carta vincente rispetto alle meccaniche tradizionali.
Non so se in futuro sentirò ancora la necessità di un CDP.
Marvel- Interessato
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Marvel ha scritto: ...Lo ho collegato tramite coax anche all'uscita del mio CDP, che è molto più costoso, per fare dei confronti, e non sfigura affatto. Anzi, sulla gamma bassa, sul dettaglio e sul soundstage vince.
Non mi aspettavo davvero questa prestazione...
Ciao Marvel, di che CDP si tratta? Tanto per conoscere la realtà dello sfidante
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Solomon- Moderatore di sezione
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Niente di stratosferico, è un Vincent cds6 con valvole NOS upgradate, ma è già un cdp con un buon rapporto q/p... e costa 4 volte il rdac.
Marvel- Interessato
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Marvel ha scritto:Niente di stratosferico, è un Vincent cds6 con valvole NOS upgradate, ma è già un cdp con un buon rapporto q/p... e costa 4 volte il rdac.
Beh costa 4 volte l'Rdac per chè la Vincent è uno di quei rimarchiatori che ti incula non ho dubbi che l'RDac sia meglio
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
In che senso rimarchia?
Io sapevo che progetta in germania e fa costruire in cina, come fanno moltissimi marchi, solo che vincent lo dice.
Quando l'ho acquistato ho acoltato vari CDP e il Vincent mi è piaciuto di più. Non ho sentito corpi estranei insinuarsi ... come quando si compra un componente "assolutamente made in england" e poi si scopre che è fatto in cina. O un abito di marca Italiano fatto a taiwan.
Secondo me il rdac non è meglio, supera di poco il vincent nei parametri che ho descritto e sta poco sotto negli altri.
Io sapevo che progetta in germania e fa costruire in cina, come fanno moltissimi marchi, solo che vincent lo dice.
Quando l'ho acquistato ho acoltato vari CDP e il Vincent mi è piaciuto di più. Non ho sentito corpi estranei insinuarsi ... come quando si compra un componente "assolutamente made in england" e poi si scopre che è fatto in cina. O un abito di marca Italiano fatto a taiwan.
Secondo me il rdac non è meglio, supera di poco il vincent nei parametri che ho descritto e sta poco sotto negli altri.
Marvel- Interessato
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
No, non si tratta di un prodotto rimarchiato ma di un produttore genuinamente cinese che usa il marchio Vincent per il nostro continente.
Assieme a Shanling e altri piccoli produttori fa' parte dell'avanguardia cinese, che nel caso specifico, partendo da una meccanica Philips, utilizza una soluzione circuitale ibrida con amplificatori operazionali BB e valvole Philips in uscita, logica Philips (forse pure il display), costruzione impeccabile e condensatori di qualità, chassis dal coperchio dignitoso e telecomando RC-5, nulla di presente sulle cineserie.
Quelli americani e tedeschi sono i distributori, ma il prodotto è un validissimo cinese.
Assieme a Shanling e altri piccoli produttori fa' parte dell'avanguardia cinese, che nel caso specifico, partendo da una meccanica Philips, utilizza una soluzione circuitale ibrida con amplificatori operazionali BB e valvole Philips in uscita, logica Philips (forse pure il display), costruzione impeccabile e condensatori di qualità, chassis dal coperchio dignitoso e telecomando RC-5, nulla di presente sulle cineserie.
Quelli americani e tedeschi sono i distributori, ma il prodotto è un validissimo cinese.
Cella- Membro classe argento
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Marvel ha scritto:In che senso rimarchia?
Io sapevo che progetta in germania e fa costruire in cina, come fanno moltissimi marchi, solo che vincent lo dice.
Io invece ho visto gli asini volare è tutto falso !!!!!!!!!!!!!!!!
In altre interviste la vincent dice che utilizzava progetti cinesi ma modificati da loro ...
La verità è che rimarchia semplicemente (inculando con il prezzo super maggiorato) i pur ottimi prodotti della cinesissima Shengya ...e ha pure a listino modelli vecchi
Guarda qui la versione migliore (con pre migliorato e potenza superiore del 50%) del Vincent SV-236:
http://www.chinese-hifi.co.uk/shengya/a10cs%20front.jpg
Non ti ricorda qualcosa ???? ....e questo costa € 469,00 spedito !!!!
Lo abbiamo comprato e confrontato al Vincent: componenti identici, circuiti stampati identici ....solo qualche miglioramento che si è tradotto in un risultato sonoro leggermente migliore ......
A si ..in questo caso la Vincent aveva progettato qualcosa ....aveva ordinato alla Shengya un diverso dissipatore laterale ...ahahahahahah .... Openitem non ha inventato nulla!
Guarda anche qua:
http://www.shengya-audio.com/web/productshow.asp?id=122
E brava la Vincent: modelli vecchi e prezzi alti ..... una bidonata
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
christian.celona ha scritto:No, non si tratta di un prodotto rimarchiato ma di un produttore genuinamente cinese che usa il marchio Vincent per il nostro continente.
Assieme a Shanling e altri piccoli produttori fa' parte dell'avanguardia cinese, che nel caso specifico, partendo da una meccanica Philips, utilizza una soluzione circuitale ibrida con amplificatori operazionali BB e valvole Philips in uscita, logica Philips (forse pure il display), costruzione impeccabile e condensatori di qualità, chassis dal coperchio dignitoso e telecomando RC-5, nulla di presente sulle cineserie.
Quelli americani e tedeschi sono i distributori, ma il prodotto è un validissimo cinese.
I signori della Vincent sono tedeschi ....come Openitem è italiano
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Secondo me sei a caccia di brutte figure: se scrivono di essere importatori, implicitamente il produttore è un altro ed il bene arriva da oltre i confini nazionali.
Divertiti: http://www.sintron.de/ .
Divertiti: http://www.sintron.de/ .
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
christian.celona ha scritto:Secondo me sei a caccia di brutte figure: se scrivono di essere importatori, implicitamente il produttore è un altro ed il bene arriva da oltre i confini nazionali.
Divertiti: http://www.sintron.de/ .
Il concetto non cambia.... non capisco di quale questione di lana caprina tu stia parlando ...... i vincent sono spacciati come prodotti Tedeschi .....
A proposito di brutte figure ....se avessi letto il link prima di postarlo:
http://www.vincent-tac.de/en/thats-vincent.html
Avresti trovato la bella bufala che recita "Vincent born in Germany 1995"
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
buona notte e buon divertimento ....
PS .....penso che la vincent acquisti anche da altri conosciuti produttori cinesi ...guarda bene tra i prodotti e mi saprai dire
Troverai qualcosa in comune con il sig. Mark Levinson
PS .....penso che la vincent acquisti anche da altri conosciuti produttori cinesi ...guarda bene tra i prodotti e mi saprai dire
Troverai qualcosa in comune con il sig. Mark Levinson
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Non è una questione di lana caprina, dato che in tutta l'Unione europea è un reato.
Vincent è un marchio registrato e nulla di più, tant'è che il sito non riporta le informazioni fiscali di nessuna impresa, che sono obbligatorie.
Il prodotto ha il marchio CE, altrove FCC ID, e riporta chiaramente nell'ultima pagina del manuale i dati dell'importatore (cfr. http://www.vincent-tac.de/en/service/product-manuals.html?eID=dam_frontend_push&docID=739 ) che è l'impresa tedesca che ho citato e che da Camera di commercio, effettua esclusivamente attività di import, export e vendita all'ingrosso, che comporta il divieto a vendere prodotti singoli.
Secondo te le società con sede a Taiwan usano lo stesso marchio in tutto il mondo?
Nel mondo quelli famosi per vendere a 700€ borsette fatte in Cina a 35€ siamo tristemente noi italiani, da Dolce & Gabbana in poi, e lo fanno così bene che evadono pure il fisco. Da noi si riempiono la bocca con la moda, mentre il sito Vincent è uno specchietto per le allodole, non dice il falso come qualche importatore italiano, semplicemente si limita ad omettere.
Non si tratta della stessa cosa.
Vincent è un marchio registrato e nulla di più, tant'è che il sito non riporta le informazioni fiscali di nessuna impresa, che sono obbligatorie.
Il prodotto ha il marchio CE, altrove FCC ID, e riporta chiaramente nell'ultima pagina del manuale i dati dell'importatore (cfr. http://www.vincent-tac.de/en/service/product-manuals.html?eID=dam_frontend_push&docID=739 ) che è l'impresa tedesca che ho citato e che da Camera di commercio, effettua esclusivamente attività di import, export e vendita all'ingrosso, che comporta il divieto a vendere prodotti singoli.
Secondo te le società con sede a Taiwan usano lo stesso marchio in tutto il mondo?
Nel mondo quelli famosi per vendere a 700€ borsette fatte in Cina a 35€ siamo tristemente noi italiani, da Dolce & Gabbana in poi, e lo fanno così bene che evadono pure il fisco. Da noi si riempiono la bocca con la moda, mentre il sito Vincent è uno specchietto per le allodole, non dice il falso come qualche importatore italiano, semplicemente si limita ad omettere.
Non si tratta della stessa cosa.
Cella- Membro classe argento
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Stentor ha scritto:buona notte e buon divertimento ....
PS .....penso che la vincent acquisti anche da altri conosciuti produttori cinesi ...guarda bene tra i prodotti e mi saprai dire
Troverai qualcosa in comune con il sig. Mark Levinson
Secondo me è come PC Chips, stesso consorzio di imprese con marchio in comune, ma non comprendo il cinese come le altre lingue scritte.
Per finire da noi tutti i prodotti arrivano i ritardo, pure i telefonini e i processori, siamo un mercato di serie B a basso valore aggiunto.
E non è sempre un male, perché quando le economie in produzione diventano l'imperativo, significa poter avere prodotti meno scadenti degli ultimi.
Se poi qualcuno mi trova un lettore di CD meno scadente dei precedenti tra gli ultimi prodotti potremmo riparlarne, ma ormai nel caso del CD guardare indietro è obbligatorio.
Anche nel caso dei Tripath compriamo prodotti meno recenti!
Cella- Membro classe argento
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Stentor ha scritto:Marvel ha scritto:In che senso rimarchia?
Io sapevo che progetta in germania e fa costruire in cina, come fanno moltissimi marchi, solo che vincent lo dice.
Io invece ho visto gli asini volare è tutto falso !!!!!!!!!!!!!!!!
In altre interviste la vincent dice che utilizzava progetti cinesi ma modificati da loro ...
La verità è che rimarchia semplicemente (inculando con il prezzo super maggiorato) i pur ottimi prodotti della cinesissima Shengya ...e ha pure a listino modelli vecchi
Guarda qui la versione migliore (con pre migliorato e potenza superiore del 50%) del Vincent SV-236:
http://www.chinese-hifi.co.uk/shengya/a10cs%20front.jpg
Non ti ricorda qualcosa ???? ....e questo costa € 469,00 spedito !!!!
Lo abbiamo comprato e confrontato al Vincent: componenti identici, circuiti stampati identici ....solo qualche miglioramento che si è tradotto in un risultato sonoro leggermente migliore ......
A si ..in questo caso la Vincent aveva progettato qualcosa ....aveva ordinato alla Shengya un diverso dissipatore laterale ...ahahahahahah .... Openitem non ha inventato nulla!
Guarda anche qua:
http://www.shengya-audio.com/web/productshow.asp?id=122
E brava la Vincent: modelli vecchi e prezzi alti ..... una bidonata
Come dicevo, io l'ho acquistato perchè mi piaceva e mi piaceva più di altri che ho ascoltato nella stessa fascia di prezzo. Quindi se bidone avessi preso sarebbe stato perchè avrei potuto spendere meno importando direttamente. Ma non è così perchè sapevo che la shengya faceva prodotti identici ma nessuno mi avrebbe dato la garanzia e nesuno mi avrebbe garantito che sarebbero stati a norma. Non sapevo che fossero proprio loro i progettisti ma a me che un prodotto sia cinese, vietnamita o marziano non interessa nulla se mi soddisfa.
Detto questo, anche se fossi un babbeo che non sapeva di poter prendere un prodotto equivalente spendendo meno, forse ci sarebbero modi più cortesi della derisione per farlo notare.
Marvel- Interessato
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Marvel ha scritto:
Come dicevo, io l'ho acquistato perchè mi piaceva e mi piaceva più di altri che ho ascoltato nella stessa fascia di prezzo. Quindi se bidone avessi preso sarebbe stato perchè avrei potuto spendere meno importando direttamente. Ma non è così perchè sapevo che la shengya faceva prodotti identici ma nessuno mi avrebbe dato la garanzia e nesuno mi avrebbe garantito che sarebbero stati a norma. Non sapevo che fossero proprio loro i progettisti ma a me che un prodotto sia cinese, vietnamita o marziano non interessa nulla se mi soddisfa.
Detto questo, anche se fossi un babbeo che non sapeva di poter prendere un prodotto equivalente spendendo meno, forse ci sarebbero modi più cortesi della derisione per farlo notare.
Ma che c... dici ???
Nessuno ti ha dato del babbeo ma se sei cosi permalosa vedrò semplicemente di ignorarti in futuro: c'è una funzione apposta e non mi costa fatica.
Se ti soddisfa o meno sono problemi tuoi ... io sono intervenuto solo per segnalare che acquistare Vincent significa acquistare prodotti magari ben suonanti ma farsi inculare dall'importatore visto che si trovano ad un quarto del prezzo e per me non è accettabile.
Sopratutto nel T-Forum queste sono informazioni utili che ci tengo a segnalare per evitare che qualcuno si faccia prendere per i fondelli senza saperlo.
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
christian.celona ha scritto:Non è una questione di lana caprina, dato che in tutta l'Unione europea è un reato.
Vincent è un marchio registrato e nulla di più, tant'è che il sito non riporta le informazioni fiscali di nessuna impresa, che sono obbligatorie.
Beh allora direi che è ancora più grave!
Sul sito scrivono delle cose palesemente false (Vincent è una azienda tedesca nata nel 1995), le riviste rincarano la dote pubblicando interviste al finto presidente tedesco di Vincent (non ricordo il numero di Audioreview o suono ma credimi ne sono sicuro) e molti si fanno infiopettare pagando quattro volte di più il valore di un oggetto che poi inevitabilmente, in caso di rivendita, avrà una fortissima svalutazione
A parte l'aspetto legislativo quello che ci tenevo a dire a tutti era di stare alla larga di prodotti fregatura come Vincent, Cocaine etc...
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Stentor ha scritto:Marvel ha scritto:
Come dicevo, io l'ho acquistato perchè mi piaceva e mi piaceva più di altri che ho ascoltato nella stessa fascia di prezzo. Quindi se bidone avessi preso sarebbe stato perchè avrei potuto spendere meno importando direttamente. Ma non è così perchè sapevo che la shengya faceva prodotti identici ma nessuno mi avrebbe dato la garanzia e nesuno mi avrebbe garantito che sarebbero stati a norma. Non sapevo che fossero proprio loro i progettisti ma a me che un prodotto sia cinese, vietnamita o marziano non interessa nulla se mi soddisfa.
Detto questo, anche se fossi un babbeo che non sapeva di poter prendere un prodotto equivalente spendendo meno, forse ci sarebbero modi più cortesi della derisione per farlo notare.
Ma che c... dici ???
Nessuno ti ha dato del babbeo ma se sei cosi permalosa vedrò semplicemente di ignorarti in futuro: c'è una funzione apposta e non mi costa fatica.
Se ti soddisfa o meno sono problemi tuoi ... io sono intervenuto solo per segnalare che acquistare Vincent significa acquistare prodotti magari ben suonanti ma farsi inculare dall'importatore visto che si trovano ad un quarto del prezzo e per me non è accettabile.
Sopratutto nel T-Forum queste sono informazioni utili che ci tengo a segnalare per evitare che qualcuno si faccia prendere per i fondelli senza saperlo.
Infatti è giusto fare segnalazioni se ci sono fregature in vista in modo da mettere in guardia gli altri. Però si deve tenere conto della garanzia, delle varie certificazioni e di tutta la struttura commerciale che ci sta dietro.
Non credo di essere permaloso, solo che se qualcuno mi dice di essermi preso un'inculata aggiungendo delle faccine che sghignazzano, penso che la cosa lo stia divertendo molto. Io non mi diverto se vedo qualcuno che si prende una fregatura. Per questo motivo ho probabilmente frainteso le tue intenzioni, ognuno ha la sua maniera di esprimersi e per capirla bisogna conoscersi, io sono nuovo e mi spiace se ho travisato .
Tornando in topic, volevo dire che il rDAC commercializzato in europa, costa quattro volte meno rispetto a un CDP commercializzato in europa (listino, poi ovviamente il prezzo pagato è diverso). A parità di condizioni quindi. Il fatto che si trovi un CDP equivalente costruito e commercializzato in cina a costo inferiore non è secondo me motivo per cui, come dici tu, dovrebbe essere ovvio che il rdac suona meglio. Se qualcuno costruisse e commercializzasse il clone del rDAC in cina, porbabilmente costerebbe 100€.
Marvel- Interessato
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Marvel ha scritto:
Tornando in topic, volevo dire che il rDAC commercializzato in europa, costa quattro volte meno rispetto a un CDP commercializzato in europa (listino, poi ovviamente il prezzo pagato è diverso). A parità di condizioni quindi. Il fatto che si trovi un CDP equivalente costruito e commercializzato in cina a costo inferiore non è secondo me motivo per cui, come dici tu, dovrebbe essere ovvio che il rdac suona meglio. Se qualcuno costruisse e commercializzasse il clone del rDAC in cina, porbabilmente costerebbe 100€.
Capisco la tua logica ma ho delle perplessità al riguardo.
Prima di tutto non è detto che un prodotto cinese debba costare quattro volte tanto in Italia. Se prendi ad esempio Xindak puoi facilmente vedere che le differenze sono molto più limitate. Se prendiamo in considerazione Yarland con AAVT oppure yaqin vedrai che arriva a costare anche il doppio ...e di margine per l'assistenza ne rimane visto che loro non lo pagano di certo come noi in Cina
Rimarchiature pure e semplici come Vincent per vendere con ricarichi assurdi un marchio che di fatto esiste solo come tale sono allucinanti.
L'Rdac poi se fosse costruito in cina dubito quindi che costerebbe quattro volte di meno ... prendi ad esempio i DAC Audio GD e quando parliamo di prodotti di qualità anche li i costi salgono.
L'R-Dac ha un alto contenuto tecnologico con la sua tecnologia acquistata da DCS e non c'è paragone con un semplice visto e rivisto lettore CD normalissimo.....
Facendo a occhio due conti avrei scommesso sulle maggiori prestazioni dell'R-DAC ..poi ovviamente bisogna provare tutto.
Tornando alle faccine non erano certo per tirarti per il culo perché ti sei fatto fregare da Vincent ma solo per sottolineare quanto Vincent tira per il culo tutti i potenziali acquirenti.... e ovviamente non è la sola!
Arcam però non è tra queste aziende ed è un costruttore serio.
PS non ho nullo contro i cinesi e ho appena provato un DAC cinese doc che mi ha fatto impazzire:
Audio GD Reference 7
http://t-class.niceboard.org/t12967p15-audio-gd-ref-7
Stentor- Membro classe diamante
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Re: a proposito di ARCAM RDAC
Mi sembra che ci sia un equivoco tra marchio e prodotto.
Acquistando un bene io ottengo un prodotto che sulla scatola cita "Made in ..." e sul manuale riporta i dati dall'importatore. Non c'è inganno e la garanzia dovrà essere fornita dal venditore, o in suo difetto dall'importatore.
Il sito internet rimane fuori dal carteggio ed è estraneo alla vicenda.
Sul costo, vorrei far notare che pure il Trends ti costa dieci volte il valore dei componenti che contiene e tuttavia i 30 dipendenti della filiale che lo produce hanno limitatissime competenze in materia e non possiedono il know-how tecnologico per produrne uno diverso da zero.
In Cina le imprese devono essere controllate da capitali cinesi e le leggi sono state fatte in modo da ottenere un trasferimento di capacità e tecnologie all'interno degli stabilimenti. Sono cinesi anche le imprese di HK e sono considerate tali pure quelle di Taiwan, che rispondono a leggi diverse.
Dunque un'azienza dell'isola di formosa può aprire uno stabilimento in Cina e mettervi un terzo della sua forza lavoro, senza dover rendere conto a nessuno.
Tra gli esempi si possono citare Hon Hai e Philips che hanno polverizzato il proprio marchio. Hon Hai è il più grande assemblatore del pianeta. Philips vende le proprie ASA loader a mezzo mondo senza avere il problema di mostrare il marchio commerciale di un'entità economica concorrente. Dei lettori di Blu-ray del gruppo olandese, nessuno contiene DAC prodotti a marchio Philips.
I casi opposti sono Panasonic e Sony, ma parlare dei marchi significa parlare di moderne entità economiche che non sempre rispecchiano i contenuti, e a volte, la stessa impresa opera con più marchi in mercati o nicchie diverse.
Panasonic e Sony non possono aprire in Cina propri stabilimenti produttivi.
Philips li apre in minoranza, lasciandone il controllo alle controllate di HK e Taiwan, che sono sue, e blindando il valore strategico dentro NXP, o comunque negli integrati, difesi anche a suon di brevetti, invenzioni, diritto d'autore e marchi.
Fuori rimane solo la mano d'opera e poche possibilità di fare vera concorrenza. La frammentazione produttiva in più imprese completa il quadro. Questo è il mondo.
Oggi nel campo elettronico la vera difesa sono gli investimenti che servono per copiare.
Quando trovi casse identiche alle Proson vendute identiche da altri marchi, in quel caso hai un produttore a maggioranza cinese che le realizza dall'inizio alla fine ed un importatore che millanta di progettarle in proprio delegandone la produzione.
Ma quando il cabinet è lo stesso di altri e i diffusori pure, cosa progetti oltre alla targhetta e al consensatore che va al tweeter? Solo la targhetta per essere onesti.
Acquistando un bene io ottengo un prodotto che sulla scatola cita "Made in ..." e sul manuale riporta i dati dall'importatore. Non c'è inganno e la garanzia dovrà essere fornita dal venditore, o in suo difetto dall'importatore.
Il sito internet rimane fuori dal carteggio ed è estraneo alla vicenda.
Sul costo, vorrei far notare che pure il Trends ti costa dieci volte il valore dei componenti che contiene e tuttavia i 30 dipendenti della filiale che lo produce hanno limitatissime competenze in materia e non possiedono il know-how tecnologico per produrne uno diverso da zero.
In Cina le imprese devono essere controllate da capitali cinesi e le leggi sono state fatte in modo da ottenere un trasferimento di capacità e tecnologie all'interno degli stabilimenti. Sono cinesi anche le imprese di HK e sono considerate tali pure quelle di Taiwan, che rispondono a leggi diverse.
Dunque un'azienza dell'isola di formosa può aprire uno stabilimento in Cina e mettervi un terzo della sua forza lavoro, senza dover rendere conto a nessuno.
Tra gli esempi si possono citare Hon Hai e Philips che hanno polverizzato il proprio marchio. Hon Hai è il più grande assemblatore del pianeta. Philips vende le proprie ASA loader a mezzo mondo senza avere il problema di mostrare il marchio commerciale di un'entità economica concorrente. Dei lettori di Blu-ray del gruppo olandese, nessuno contiene DAC prodotti a marchio Philips.
I casi opposti sono Panasonic e Sony, ma parlare dei marchi significa parlare di moderne entità economiche che non sempre rispecchiano i contenuti, e a volte, la stessa impresa opera con più marchi in mercati o nicchie diverse.
Panasonic e Sony non possono aprire in Cina propri stabilimenti produttivi.
Philips li apre in minoranza, lasciandone il controllo alle controllate di HK e Taiwan, che sono sue, e blindando il valore strategico dentro NXP, o comunque negli integrati, difesi anche a suon di brevetti, invenzioni, diritto d'autore e marchi.
Fuori rimane solo la mano d'opera e poche possibilità di fare vera concorrenza. La frammentazione produttiva in più imprese completa il quadro. Questo è il mondo.
Oggi nel campo elettronico la vera difesa sono gli investimenti che servono per copiare.
Quando trovi casse identiche alle Proson vendute identiche da altri marchi, in quel caso hai un produttore a maggioranza cinese che le realizza dall'inizio alla fine ed un importatore che millanta di progettarle in proprio delegandone la produzione.
Ma quando il cabinet è lo stesso di altri e i diffusori pure, cosa progetti oltre alla targhetta e al consensatore che va al tweeter? Solo la targhetta per essere onesti.
Cella- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 06.04.10
Numero di messaggi : 2715
Impianto : Trends TA-10.2
Kingrex T20U
Topping TP32
Muse MU-T15, MU-15 MK2
SMSL SA-36, SA-36A, SA-S1+, SA-S3+, SA-4S
Audiophonics T-amp, Yuanjing 20, Hlly Tamp-20
Dayton DTA-1, MOKS Fenice 20 MKTII
Re: a proposito di ARCAM RDAC
[quote="Stentor"]
Avevo visto anche io i GD audio, mi sembrano prodotti di altissima qualità.
Ho voluto iniziare la mia esperienza con musica liquida e dac esterno con un prodotto buono ma dal costo contenuto, volevo vedere l'impressione che ne avrei avuto.
Ora, visto che l'esperienza è estremamente positiva, penso che in futuro prenderò un dac "serio" per la liquida, da abbinare a una buona meccanica per ascoltare i CD. I GD sono in cima alla lista, mi conforta quello che dici al riguardo. Ho solo un dubbio: l'ingresso USB, anche se porta 24/96, non è asincrono e ho qualche dubbio sulle resa. Hai avuto modo di ascoltarli anche collegati a USB?
@cristin.celona. Intervento molto interessante, la panoramica che hai dipinto rende bene l'idea della difficoltà che si ha oggi ad associare un marchio alla produzione.
Marvel ha scritto:
PS non ho nullo contro i cinesi e ho appena provato un DAC cinese doc che mi ha fatto impazzire:
Audio GD Reference 7
http://t-class.niceboard.org/t12967p15-audio-gd-ref-7
Avevo visto anche io i GD audio, mi sembrano prodotti di altissima qualità.
Ho voluto iniziare la mia esperienza con musica liquida e dac esterno con un prodotto buono ma dal costo contenuto, volevo vedere l'impressione che ne avrei avuto.
Ora, visto che l'esperienza è estremamente positiva, penso che in futuro prenderò un dac "serio" per la liquida, da abbinare a una buona meccanica per ascoltare i CD. I GD sono in cima alla lista, mi conforta quello che dici al riguardo. Ho solo un dubbio: l'ingresso USB, anche se porta 24/96, non è asincrono e ho qualche dubbio sulle resa. Hai avuto modo di ascoltarli anche collegati a USB?
@cristin.celona. Intervento molto interessante, la panoramica che hai dipinto rende bene l'idea della difficoltà che si ha oggi ad associare un marchio alla produzione.
Marvel- Interessato
- Data d'iscrizione : 20.01.11
Numero di messaggi : 30
Località : Milano
Impianto : Ensemble ecco + Avalon Avatar
Re: a proposito di ARCAM RDAC
Marvel, io ho preso il modello senza ingresso USB, per un DAC di quel livello ti consiglio questo (solo per sentito dire però): http://www.computeraudiophile.com/content/Halide-Design-Bridge-Review , oppure la DI di Audio-GD direttamente.
Occasu- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 23.08.09
Numero di messaggi : 679
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