Ciare H03 - i miei primi diffusori DIY

Salve mi chiamo Manuele e sono un piccolo imprenditore modenese. Ho sempre avuto la passione per la musica, suono il basso in una band e me la cavo abbastanza bene come fonico. Avendo anche sempre avuto passione per i lavori manuali, un giorno di qualche anno fa (circa 4…) decisi di cimentarmi in un progetto DIY. Non avevo mai inserito prima di oggi in alcun forum la mia esperienza, ma vedere sul T-Forum una sezione dedicata al DIY e pensare alla “sete” di informazioni che avevo prima e durante il progetto e il desiderio di trovate sul web progetti finiti, mi ha spinto a condividere con voi la mia autocostruzione. Questa non vuole essere una guida né un tutorial né un “guardate quanto sono bravo”, ma semplicemente una dimostrazione che anche una persona con minime conoscenze di artigianato (… io sono un chimico…), basilari nozioni sui suoni e tanta passione nella musica, può cimentarsi in un bel progettino e trovare tanta soddisfazione (e qualche imprecazione…). Quindi forza voi “indecisi”, lanciatevi!

Innanzitutto prima di lanciarmi nell’immenso mondo dell’autocostruzione ho dedicato molte ore alla lettura di progetti realizzati da persone più esperte e quindi alla scelta di un progetto adatto per iniziare. Ho deciso per le CIARE H03 e le motivazioni sono semplici: la realizzazione è alla portata di un inesperto, la spesa richiesta non è eccessiva, sono compatte e si adattavano bene all’uso a cui volevo dedicarle. (di seguito il link al progetto: http://www.ciare.com/pdf/Progetti/MyPersonalSpeaker/h03.pdf).
Il primo passo è reperire il legno. Ho scelto di usare dell’MDF di 19 mm e per comodità mi sono recato al più vicino OBI e mi sono fatto tagliare i pezzi delle giuste dimensioni. Ho realizzato i fori necessari ad alloggiare gli altoparlanti, il reflex e la vaschetta quindi utilizzando della colla vinilica, dei morsetti e una morsa a 90° ho proceduto ad unire le varie parti tranne quella frontale.



Volendo realizzare anche gli svasi per woofer e tweeter e non essendo (a quei tempi) in possesso di una fresa adatta allo scopo ho preparato una maschera in MDF di 4 mm con i fori corrispondenti ma leggermente più grandi e l’ho incollata sulla parte frontale.



Prima di chiudere le casse le ho ricoperte internamente di antirombo e successivamente di materiale fonoassorbente, ho fissato i crossover e preinstallato i cablaggi.





Per questi ultimi ho utilizzato del cavo di sezione rettangolare di 2 mmq e connettori faston a crimpare. Una volta incollata la parte frontale ho provveduto a rendere le casse grezze perfettamente lisce stando attento a mantenere gli spigoli a 90°. Questa operazione è fondamentale per procedere successivamente all’impiallacciatura ed è necessario tanto olio di gomito e tanta pazienza. Prima di procedere oltre è consigliabile provare che gli altoparlanti entrino correttamente nei fori e combacino con gli svasi. A questo punto mi sono recato da un grossista di legnami ed ho acquistato dell’impiallaccio di faggio (economico e facile da lavorare). Occorre pulire bene le superfici da impiallacciare affinché la colla possa aderire bene. Ho tagliato l’impiallaccio in strisce di dimensioni abbondanti, ho steso con una spatola un sottile strato di Pattex (simil Bostik) sia sulla superficie della casse sia sull’impiallaccio ed ho atteso che asciugasse. Quando la colla non risulta più adesiva al contatto con le dita si possono unire le due parti. Per evitare la formazione di bolle d’aria bisogna partire dal centro e picchiando con tampone di legno ed un martello andare verso l’esterno. A questo punto tramite un bisturi ho tagliato le parti in eccesso rifinendo poi con carta vetrata da 180. La parte più noiosa e difficile è ritagliare l’impiallaccio per liberare gli alloggi degli altoparlanti, reflex e vaschetta. Il mio consiglio per ottenere un buon risultato è di avere molta pazienza e non avere fretta di finire. Si procede sempre con un bisturi e successivamente con carta vetrata fine.



Una volta terminata questa lunga procedura si passa (finalmente!) alla fase finale. Usando pennello e della carta da 400 ho dato la turapori in più mani: turapori - carteggiata - turapori – carteggiata – ecc. Ultima ma non per importanza, la finitura. Ho optato per una finitura opaca, non lucida. Ed ecco il risultato!





P.S. Dimenticavo, poco dopo ho preso coraggio ed ho forato il frontale per alloggiare le clip per la maschera rimovibile... che sudata!

COMPONENTI
Ho cercato di rispettare alla lettera il progetto originale quindi dimensioni, rapporti, reflex ed altro come da manuale; ovviamente Woofer HW 161 N, Tweeter HT 262. Piccola variazione (piccola per me, meno per i più esperti audiofili)… il crossover. Il progetto suggerisce il kit KFH03 (attenuazione 12dB/oct., frequenza di incrocio 2,5 kHz). Allora non mi sentivo molto abile alle saldature e per evitare un pasticcio ho preferito l’HF 210 (attenuazione 12dB/oct., frequenza di incrocio 2,7 kHz). Spero di non subire una lavata di capo…

RISULTATO
Bhè bisogna dire che tutto quello che uno costruisce con le proprie mani sembra più bello, però il risultato finale non mi pare niente male. Voi direte: ”e chi se ne frega, come suonano?”. Io sono sì un appassionato di musica, ma un neofita dell’ HiFi quindi il mio giudizio è personale è con buona probabilità mal esposto. Quello che posso dire che collegate al mio Marantz 1070 (grazie papà!) mi hanno subito stupito per precisione e dettaglio. Forse il tweeter è un po’ invasivo (leggendo qua e là mi pare sia un difetto di Ciare), ma il tutto suona con grande naturalezza. Anche le frequenze basse danno soddisfazione, precise, ben controllate e mai eccessive.
Purtroppo le mie “ragazze” sono rimaste semi-inutilizzate a lungo causa traslochi, carenze di spazi, ecc. Finalmente ora sono riuscito a riesumarle, appoggiarle su due bei TNT Stubby nuovi nuovi, e godermele. Ora sono in attesa di un paio di class-T per cominciare a fare un pò di ascolti. Per “colpa” vostra mi è venuta la malattia del Tripath!
Un caro saluto a tutti e spero che qualcuno possa trovare questo post di stimolo per cominciare il suo DIY.