Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
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Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Si tratta di un particolare schema di push pull, conosciuto fino dagli anni '60 ma, che mi risulti almeno, mai applicato in apparecchi commerciali.
Le motivazioni credo siano appunto essenzialmente commerciali perché di norma si tende ad individuare nel push pull il sistema per spremere tanta potenza dai tubi andando praticamente sempre in classe AB1 (qualche volta anche in AB2): da una coppia di EL84 in classe AB1 con gli schemi tradizionali non è difficile ricavare 12/14W che per un valvolare sono già una potenza discretamente elevata.
Il SIPP invece può lavorare per definizione solo in classe A e questo comporta una drastica riduzione della potenza d'uscita che si attesta per gli stessi tubi intorno ai 4W.
Un giorno o l'altro dovremo parlare del (falso) problema delle basse potenze.
Di contro il SIPP presenta un enorme vantaggio: salta a piè pari lo stadio sfasatore che, qualunque tipologia si implementi, in TUTTI gli schemi tradizionali (Williamson in testa) è il punto debole del circuito delegandone il compito direttamente alle finali.
La semplicità è disarmante, praticamente uguale a quella di un Single Ended, ha la possibilità di sperimentare un'infinità di configurazioni e di tubi per lo stadio driver, è molto stabile SENZA CONTROREAZIONE e, cosa che non guasta, suona anche bene...
Tutto nasce da qui: http://diyaudioprojects.com/Technical/Papers/Compact-Hi-Fi-Power-Amplifier/
e nella implementazione più moderna: http://diyaudioprojects.com/Tubes/EL84-Push-Pull/
La differenza più evidente ed importante, a parte il driver, sta nel sistema di polarizzazione delle finali: semplice resistenza comune per il primo, CCS (Constant Current Source) per il secondo e realizzato con un economico LM317.
Non è una modifica da poco perché a ben vedere le finali sono collegate come un differenziale ed è noto che questo schema funziona tanto meglio quanto più è alta l'impedenza dinamica del ramo comune (i catodi): con l'LM317 superiamo abbondantemente il megaohm.
Altra differenza sostanziale, sonicamente parlando, è il collegamento delle finali: a pentodo puro in quello di Leibowitz, in ultralineare nell'altro.
L'idea iniziale di costruirlo mi era venuta perché per la prima versione (quella che vedrete è la seconda) avevo praticamente tutto in casa, i trasformatori d'uscita, diverse serie di tubi, condensatori, stabilizzatori ed anche un trasformatore d'alimentazione non proprio giusto ma comunque adattabile studiandogli una sezione d'alimentazione ad hoc.
Io di solito non curo in modo maniacale l'estetica, badando più al sodo che al bello ed allora il classico contenitore "pecora" in MDF verniciata era (ed è) ampiamente sufficiente.
In un paio di fine settimana l'aggeggio era finito.
Accenderlo, iniziare ad ascoltarlo ed innamorarsene subito è stato un attimo.
Una gamma media di grana fine, in basso la classica rotondità delle EL84, un'immagine ampia e stabile ed una gamma acuta appena indietro ma estremamente appagante.
Non dimenticate che l'amplificazione principale è costituita normalmente da una coppia (mono) di 300B in SE che pur essendo in continua evoluzione circuitale, sono comunque certamente di un'altra classe.
Più lo ascoltavo facendo qua e la qualche intervento sui punti di lavoro e sostituendo i tubi con altri di marche diverse e più mi convincevo che per quello che mi era costato (praticamente nulla) era quasi un miracolo e che era certamente il caso di ragionarci su per ottimizzarlo e regalargli componenti giusti anche spendendo qualche euro.
Da qui la versione due che è quella nello schema sottostante:
La differenza sta praticamente tutta nella diversa implementazione del CCS realizzato ora a componenti discreti per un miglior controllo delle correnti di riposo ed una impedenza dinamica ancora maggiore dell'LM317 e nell'SRPP in ingresso l'utilizzo del CVS (Constant Voltage Source) sul catodo e realizzato semplicemente con due led gialli da 5 mm in serie.
Altra differenza è la stabilizzazione della tensione delle griglie schermo e del driver realizzata con due tubi a gas russi SG3S (VR105) in serie che mantengono costante la tensione a 210V come da schema.
Ecco come si presenta:
In primo piano le stabilizzatrici davanti all'induttanza di filtro dell'alimentazione con a lato due degli elettrolitici e a destra e sinistra i due canali veri e propri.
Fra tutte le prove che ho fatto la scelta finale per i tubi è caduta sulle EI (NOS) sia per le EL84 che per le ECC82.
Sono tubi della fine degli anni settanta quando la Telefunken smise di produrre valvole e vendette alla EI tutti i suoi impianti e le sue tecnologie.
Sono quindi Telefunken a tutti gli effetti, e chi ha avuto modo di ascoltare i tubi di questo marchio sa bene cosa voglia dire.
Questo non toglie che con tubi di altre marche non suoni bene, anzi, un'ottima soluzione è quella con le equivalenti russe 6S14P che si trovano a prezzi irrisori su eBay.
dentro invece :
un canale:
Si vede a sinistra l'SRPP cablato sullo zoccolo della ECC82 con i due led gialli, il trimmer di bilanciamento delle finali e a desta con il piccolo dissipatore il circuitino del CCS.
Lo scatolotto marrone in alto è il condensatore russo carta/olio da 2 uF
Le motivazioni credo siano appunto essenzialmente commerciali perché di norma si tende ad individuare nel push pull il sistema per spremere tanta potenza dai tubi andando praticamente sempre in classe AB1 (qualche volta anche in AB2): da una coppia di EL84 in classe AB1 con gli schemi tradizionali non è difficile ricavare 12/14W che per un valvolare sono già una potenza discretamente elevata.
Il SIPP invece può lavorare per definizione solo in classe A e questo comporta una drastica riduzione della potenza d'uscita che si attesta per gli stessi tubi intorno ai 4W.
Un giorno o l'altro dovremo parlare del (falso) problema delle basse potenze.
Di contro il SIPP presenta un enorme vantaggio: salta a piè pari lo stadio sfasatore che, qualunque tipologia si implementi, in TUTTI gli schemi tradizionali (Williamson in testa) è il punto debole del circuito delegandone il compito direttamente alle finali.
La semplicità è disarmante, praticamente uguale a quella di un Single Ended, ha la possibilità di sperimentare un'infinità di configurazioni e di tubi per lo stadio driver, è molto stabile SENZA CONTROREAZIONE e, cosa che non guasta, suona anche bene...
Tutto nasce da qui: http://diyaudioprojects.com/Technical/Papers/Compact-Hi-Fi-Power-Amplifier/
e nella implementazione più moderna: http://diyaudioprojects.com/Tubes/EL84-Push-Pull/
La differenza più evidente ed importante, a parte il driver, sta nel sistema di polarizzazione delle finali: semplice resistenza comune per il primo, CCS (Constant Current Source) per il secondo e realizzato con un economico LM317.
Non è una modifica da poco perché a ben vedere le finali sono collegate come un differenziale ed è noto che questo schema funziona tanto meglio quanto più è alta l'impedenza dinamica del ramo comune (i catodi): con l'LM317 superiamo abbondantemente il megaohm.
Altra differenza sostanziale, sonicamente parlando, è il collegamento delle finali: a pentodo puro in quello di Leibowitz, in ultralineare nell'altro.
L'idea iniziale di costruirlo mi era venuta perché per la prima versione (quella che vedrete è la seconda) avevo praticamente tutto in casa, i trasformatori d'uscita, diverse serie di tubi, condensatori, stabilizzatori ed anche un trasformatore d'alimentazione non proprio giusto ma comunque adattabile studiandogli una sezione d'alimentazione ad hoc.
Io di solito non curo in modo maniacale l'estetica, badando più al sodo che al bello ed allora il classico contenitore "pecora" in MDF verniciata era (ed è) ampiamente sufficiente.
In un paio di fine settimana l'aggeggio era finito.
Accenderlo, iniziare ad ascoltarlo ed innamorarsene subito è stato un attimo.
Una gamma media di grana fine, in basso la classica rotondità delle EL84, un'immagine ampia e stabile ed una gamma acuta appena indietro ma estremamente appagante.
Non dimenticate che l'amplificazione principale è costituita normalmente da una coppia (mono) di 300B in SE che pur essendo in continua evoluzione circuitale, sono comunque certamente di un'altra classe.
Più lo ascoltavo facendo qua e la qualche intervento sui punti di lavoro e sostituendo i tubi con altri di marche diverse e più mi convincevo che per quello che mi era costato (praticamente nulla) era quasi un miracolo e che era certamente il caso di ragionarci su per ottimizzarlo e regalargli componenti giusti anche spendendo qualche euro.
Da qui la versione due che è quella nello schema sottostante:
La differenza sta praticamente tutta nella diversa implementazione del CCS realizzato ora a componenti discreti per un miglior controllo delle correnti di riposo ed una impedenza dinamica ancora maggiore dell'LM317 e nell'SRPP in ingresso l'utilizzo del CVS (Constant Voltage Source) sul catodo e realizzato semplicemente con due led gialli da 5 mm in serie.
Altra differenza è la stabilizzazione della tensione delle griglie schermo e del driver realizzata con due tubi a gas russi SG3S (VR105) in serie che mantengono costante la tensione a 210V come da schema.
Ecco come si presenta:
In primo piano le stabilizzatrici davanti all'induttanza di filtro dell'alimentazione con a lato due degli elettrolitici e a destra e sinistra i due canali veri e propri.
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Questo non toglie che con tubi di altre marche non suoni bene, anzi, un'ottima soluzione è quella con le equivalenti russe 6S14P che si trovano a prezzi irrisori su eBay.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Molto interessante! Hai avuto modo di misurare la distorsione?
Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Complimenti!
Hai detto 4 watt?
Hai detto 4 watt?
iperv- Membro di riguardo
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Un professionista.
Posso solo ammirare, complimenti.
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flovato- UTENTE BANNATO
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Mi unisco ai complimenti, e resto sintonizzato, molto interessante il tuo punto di vista sul mito della potenza, sicuramente da approfondire.
Biagio De Simone- Membro classe diamante
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
iperv ha scritto: Complimenti!
Hai detto 4 watt?
Credo la potenza sia intorno ai 10/12W
Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
MaurArte ha scritto:iperv ha scritto: Complimenti!
Hai detto 4 watt?
Credo la potenza sia intorno ai 10/12W
No, la potenza è proprio di "soli" 4 watt seppur abbondanti ai primissimi cenni di distorsione perché stiamo lavorando in classe A1, e dunque con le finali sempre in conduzione e senza che vi sia corrente di griglia nelle finali: al 5% di distorsione (che è poca per i tubi) si superano i 5W.
L'ampli può anche andare in classe A2 perché il driver in SRPP riesce ad erogare una discreta corrente sulle griglie ed in questo caso si superano i 6 W ma, personalmente, questa condizione la considero come una sorta di "riserva dinamica" da utilizzare solo saltuariamente in caso di necessità nei picchi di segnale.
E' confermato anche qui: http://diyaudioprojects.com/Tubes/EL84-Push-Pull-Tube-Amp/
in cui si cita testualmente:
"The amplifier sounds and tests well. With a single output tap that is nominally 6 ohms, the amps work pretty much the same on either 4 or 8 ohm speakers. Based on the output voltage the amps will deliver around 7.5 watts RMS into 4 ohms and about 5 watts into 8 ohms. The actual volume difference between the two levels is small. The amplifier measurements are in Tables 1 and 2 below. There are no real areas of concern with the performance. The primary limiting factor is the audio output transformers. They were chosen as a good blend of performance and cost. They perform well in the low bass region to about 25 Hz and then the distortion starts to rise a bit below that frequency. On the top end they are excellent and the amp can reach more than double the top of the audio band (~40kHz). Since most speaker systems don't respond much below 40 Hz, the bass distortion may be a moot point. My main systems are pair of upgraded Altec Lansing A7-500 that do go down cleanly to 20 Hz. I could not detect the distortion when played though these using music that had significant content below 30 Hz"
La potenza che dici tu si ottiene lavorando in classe AB, cosa che non può fare il SIPP
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
La versione di Bruce Heran parla di 10W out:
http://diyaudioprojects.com/Tubes/EL84-Push-Pull/index2.htm
"This EL84 push-pull amplifier measured quite well. All measurements were made at the 8 ohm tap with 2.5V output. Low frequency response with sine waves was flat to 18 Hz and -3 dB at 8 Hz (the low end of my signal generator). High frequency response was flat to 25 kHz and -3db at 35kHz. The response was only down -12dB at 100kHz. There was usable output (clean) at 140kHz which is the upper limit of my signal generator. Square wave response was excellent. Mid band shapes were nearly perfect. 20kHz square waves were about as expected for a tube / transformer combination. That is to say, quite good with minimal ripples and sloping on leading and trailing edges. This is largely due to the transformers. In this area, I elected for transformers with lots of iron and reserve capability (25W). This almost certainly entailed an increase in capacitance and inductance that would alter the shape of the square wave at higher frequencies. The slope of square waves at low frequencies indicated a slight low frequency boost. I was unable to see such a boost in the sine wave traces though. The output had virtually no hum or noise. Both were below 1mV which is the limit of the B&K 1479B Oscilloscope. Power output was approximately 10W per channel and was well behaved when overdriven."
E' cambiato il punti di lavoro?
http://diyaudioprojects.com/Tubes/EL84-Push-Pull/index2.htm
"This EL84 push-pull amplifier measured quite well. All measurements were made at the 8 ohm tap with 2.5V output. Low frequency response with sine waves was flat to 18 Hz and -3 dB at 8 Hz (the low end of my signal generator). High frequency response was flat to 25 kHz and -3db at 35kHz. The response was only down -12dB at 100kHz. There was usable output (clean) at 140kHz which is the upper limit of my signal generator. Square wave response was excellent. Mid band shapes were nearly perfect. 20kHz square waves were about as expected for a tube / transformer combination. That is to say, quite good with minimal ripples and sloping on leading and trailing edges. This is largely due to the transformers. In this area, I elected for transformers with lots of iron and reserve capability (25W). This almost certainly entailed an increase in capacitance and inductance that would alter the shape of the square wave at higher frequencies. The slope of square waves at low frequencies indicated a slight low frequency boost. I was unable to see such a boost in the sine wave traces though. The output had virtually no hum or noise. Both were below 1mV which is the limit of the B&K 1479B Oscilloscope. Power output was approximately 10W per channel and was well behaved when overdriven."
E' cambiato il punti di lavoro?
Ultima modifica di MaurArte il Sab 28 Gen 2012 - 12:48 - modificato 1 volta.
Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
De simone Biagio ha scritto:Mi unisco ai complimenti, e resto sintonizzato, molto interessante il tuo punto di vista sul mito della potenza, sicuramente da approfondire.
Ringrazio tutti per i complimenti ma lo scopo del thread non era quello di sentirsi dire bravo ma solamente quello di rendere partecipi tutti di una esperienza personale e, perché no, di invogliare qualcuno ad entrare nel meraviglioso mondo delle valvole.
Quanto al discorso del mito della potenza perché qualcuno dei "vecchi" non inizia ad esprimere la propria opinione?
Io temo di essere troppo "integralista e rompiscatole" (come ho già detto in altra sezione) per iniziare il discorso
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
MaurArte ha scritto:La versione di Bruce Heran parla di 10W out:
http://diyaudioprojects.com/Tubes/EL84-Push-Pull/index2.htm
.................
E' cambiato il punti di lavoro?
Si, le finali lavorano a circa 230V di placca per 35 mA di corrente anodica con una tranquillissima dissipazione di soli 8 watt.
Tirandole per il collo alla soglia dei 10 Watt si può anche arrivare ma il suono si indurisce notevolmente e comincia ad essere evidente il clipping duro, cosa che invece non accade con questa configurazione.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
molto interessante... perchè invece di due led gialli non ne hai usato uno blu?? avresti avuto lo stesso risultato... magari bypassato da un (buon) elettrolitico tra i 100 e i 330uf, che ti avrebbe alzato leggermente il guadagno
ottimo progetto per imparare
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Tfan- Membro classe argento
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Infatti ti ringraziamo per la condivisione, quanto al discorso della potenza, si è già detto anche troppo su queste pagine, personalmente, io non sono così integralista, e sono disposto a cambiare idea facilmente, soprattutto a non far guerre di religione.mau749 ha scritto:De simone Biagio ha scritto:Mi unisco ai complimenti, e resto sintonizzato, molto interessante il tuo punto di vista sul mito della potenza, sicuramente da approfondire.
Ringrazio tutti per i complimenti ma lo scopo del thread non era quello di sentirsi dire bravo ma solamente quello di rendere partecipi tutti di una esperienza personale e, perché no, di invogliare qualcuno ad entrare nel meraviglioso mondo delle valvole.
Quanto al discorso del mito della potenza perché qualcuno dei "vecchi" non inizia ad esprimere la propria opinione?
Io temo di essere troppo "integralista e rompiscatole" (come ho già detto in altra sezione) per iniziare il discorso
Biagio De Simone- Membro classe diamante
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Tfan ha scritto:molto interessante... perchè invece di due led gialli non ne hai usato uno blu?? avresti avuto lo stesso risultato... magari bypassato da un (buon) elettrolitico tra i 100 e i 330uf, che ti avrebbe alzato leggermente il guadagno
ottimo progetto per imparare
I led gialli sono stati scelti "a orecchio" perché personalmente suonano meglio dei verdi e anche dei blu.
La spiegazione è da ricercarsi sulle curve i/v del led e vedere dove è posizionato il punto di lavoro e la relativa linearità rispetto alla posizione del ginocchio della curva stessa.
Sono assolutamente contrario all'utilizzo dei condensatori sui catodi e se, come in questo caso, se ne può fare a meno li evito: non dimentichiamo che, anche se non sembra, sono in serie al segnale.
Per rispondere a MaurArte i TU sono da 8.8K su 8ohm.
Una piccola divagazione: negli apparecchi valvolari, nei finali in special modo è sempre molto difficile stabilire la reale potenza d'uscita se non si specifica anche a che livello di distorsione si ottiene.
Il motivo è semplice: se andiamo a vedere l'andamento della distorsione armonica in funzione della potenza d'uscita ci accorgiamo che per i valvolari non esiste un vero e proprio punto di clipping e cioè il punto oltre il quale la distorsione sale vertiginosamente senza che vi sia apprezzabile aumento di potenza d'uscita.
Nei valvolari (ben fatti) per quasi tutto il range di funzionamento e fino ai limiti di massima dissipazione dei dispositivi utilizzati la curva di distorsione è monotonicamente crescente con la potenza d'uscita ed è questo il motivo per il quale per tirar fuori un dato è necessario stabilire un valore di distorsione.
Se si vanno a vedere i datasheet della EL84 ( http://www.shinjo.info/frank/sheets/030/e/EL84.pdf ) si può facilmente notare come Philips indichi per due tubi in push pull che lavorano in classe AB con 250V di placca e 37.5 mA una potenza d'uscita di 11 W al 3% di distorsione.
Se consideriamo che stiamo lavorando in classe A e SENZA CONTROREAZIONE (e questo Philips non ce lo fa sapere) il dato fornito di circa 4/4.5 W ai primi cenni di clipping e quindi abbondantemente sotto l'1% di distorsione è un valore che ci sta tutto.
Poi i numeri possiamo giocarceli come meglio ci fa comodo.
Una cosa infine mi preme sottolineare che mi sembra importante: al raggiungimento della potenza massima (qualunque essa sia) il clipping avviene in maniera assolutamente dolce e, da buon classe A la deformazione si manifesta solo sulla semionda superiore della sinusoide per ovvi motivi di raggiungimento dei limite di polarizzazione esattamente quello che accade in un SE e questo si traduce proprio all'ascolto: il SIPP è un push pull che suona come un Single Ended.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
De simone Biagio ha scritto:
....................
quanto al discorso della potenza, si è già detto anche troppo su queste pagine, personalmente, io non sono così integralista, e sono disposto a cambiare idea facilmente, soprattutto a non far guerre di religione.
Nessuna guerra di religione, per carità...
Quello che intendevo dire riguardo al "mito" delle potenze necessarie a far suonare un impianto "normale" che utilizzi cioè diffusori si sensibilità media (intorno agli 88 dB SPL) e non dei "buchi neri divoratori di watt" stile Apogee per intenderci, era solamente che troppo spesso ci si fa condizionare da quel numeretto per effettuare le nostre scelte, siano esse per l'acquisto di prodotti commerciali che per autocostruzione.
La pressione sonora necessaria per ascolto normale a livello già discretamente sostenuto in un ambiente di dimensioni medie (25-30 mq) e mediamente trattato acusticamente è dell'ordine di 85/86 dB SPL il che si traduce, per diffusori con i già citati 88 dB SPL di sensibilità, nell'utilizzo medio di circa mezzo watt.
Se ipotizziamo una gamma dinamica di 10 dB SPL (che è già un valore piuttosto elevato e da non confondere con il livello medio d'ascolto) ecco allora che facendo due semplici conti ci si rende conto che bastano proprio 5 watt per riprodurre correttamente tutto quanto contenuto nel segnale.
Se poi i diffusori sono più sensibili la situazione ovviamente migliora notevolmente: nel mio impianto con diffusori da 93 dB SPL non ho mai sentito clippare nessun finale prima delle mie orecchie.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Bello, bello, bello...!!! Grazie Mau749...!!! Ho sempre apprezzato questo genere di ampli perché in essi è risolto in maniera geniale il problema dell'inversione di fase. Tu poi l'hai realizzato alla grandissima, con oculato impiego di opportuni dispositivi alimentatorii. Complimenti
Riguardo al discorso Watt-per-ascolto-domestico sono pienamente d'accordo con te: 5+5 W sono già una potenza ragguardevole.
Riguardo al discorso Watt-per-ascolto-domestico sono pienamente d'accordo con te: 5+5 W sono già una potenza ragguardevole.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
PHIL MASNAGH ha scritto:Bello, bello, bello...!!! Grazie Mau749...!!! Ho sempre apprezzato questo genere di ampli perché in essi è risolto in maniera geniale il problema dell'inversione di fase. Tu poi l'hai realizzato alla grandissima, con oculato impiego di opportuni dispositivi alimentatorii. Complimenti
Riguardo al discorso Watt-per-ascolto-domestico sono pienamente d'accordo con te: 5+5 W sono già una potenza ragguardevole.
Ti ringrazio per l'apprezzamento.
Dimenticavo di dire che la sensibilità con quel tubo driver (ECC82) si attesta intorno ai 350 mV e quindi potrebbe essere tranquillamente utilizzato come integrato aggiungendo solamente un potenziometro in ingresso anche se, personalmente, il pre lo utilizzo sempre.
Non ho postato la sezione alimentazione che, a mio parere (e non solo mio) è parte fondamentale di ogni progetto: se qualcuno fosse interessato a realizzarlo... basta chiedere...!
In effetti lo schema è geniale nella sua semplicità e, come ripeto, anche ben suonante: unica limitazione, se poi di limitazione si tratta, è quella di poter lavorare solamente in classe A e quindi non in grado di spremere tanta potenza dai tubi ma a tutto vantaggio della qualità.
Lo ritengo talmente valido che ho in cantiere di realizzarne un'altro (maledetto tempo permettendo) utilizzando due coppie di 6B4G russe NOS (le 2A3 con i filamenti a 6.3V) che ho nel cassetto da sei mesi e per il quale però sto studiando soluzioni alternative per il driver...
Alla prossima
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
mau749 ha scritto:
Non ho postato la sezione alimentazione che, a mio parere (e non solo mio) è parte fondamentale di ogni progetto: se qualcuno fosse interessato a realizzarlo... basta chiedere...!
Guarda, se pubblichi anche l'alimentatore io ne sarò veramente contento . E spero molti altri con me. Soprattutto come curiosità intellettuale , poi magari anche come replica del circuito, ma questo non lo posso promettere. Ho realizzato qualche esperimento valvolare in passato, poi ho lasciato tutto per dedicarmi ad altro. Però è rimasto sullo scaffale 1 solingo trasformatore d'uscita per push-pull di EL34, nuovo, più una badilata di valvole varie. E' quindi probabile che prima o poi tutte quelle "cose" si raggruppino come per incanto in un circuito SIPP sperimentale monofonico. Per il il driver pensavo ad una ECCqualcosa con le due sezioni in parallelo e induttanza di carico anodico (una mia fissa...). Per il sistema di polarizzazione del catodi delle finali devo ancora pensarci un po'. Grazie ancora, E attendo con impazienza l'alimentatore.
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Ecco servito il circuito d'alimentazione, il TA ha il secondario per l'anodica 245V/200mA e due secondari a 6.3V/3A ciascuno (Novarria).
Il ripple residuo sull'anodica per 140 mA totali di assorbimento non supera i 10 uV (microvolts!)
Condivido l'amore per il carico anodico induttivo tant'è che il driver dei miei mono 300B è una EL84 a triodo con 80H di carico anodico!
Non amo invece particolarmente la soluzione delle sezioni in parallelo perché queste non saranno mai perfettamente uguali e quindi ci saranno sempre differenze nei punti di lavoro di ciascun triodo e questo si percepisce all'ascolto.
Se poi vorrai provare il SIPP con le EL34 (gran bel tubo anche a triodo!) che hanno bisogno di un pilotaggio un po' più robusto rispetto alle EL84 allora ti consiglio di provare la 6C45-P russa, triodo singolo, davvero un piccolo mostro con una elevatissima tranconduttanza, alto guadagno, bassa resistenza intera e che dissipa da solo la bellezza di quasi 7W: è l'ideale per il carico induttivo.
E' una delle soluzioni papabili che sto prendendo in seria considerazione per il mio SIPP di 6B4G magari provando a utilizzare un giratore a Mosfet come simulatore dell'induttanza di carico anodico.
Con la 6C45-P ci piloti anche il ferro da stiro...!
Il ripple residuo sull'anodica per 140 mA totali di assorbimento non supera i 10 uV (microvolts!)
Condivido l'amore per il carico anodico induttivo tant'è che il driver dei miei mono 300B è una EL84 a triodo con 80H di carico anodico!
Non amo invece particolarmente la soluzione delle sezioni in parallelo perché queste non saranno mai perfettamente uguali e quindi ci saranno sempre differenze nei punti di lavoro di ciascun triodo e questo si percepisce all'ascolto.
Se poi vorrai provare il SIPP con le EL34 (gran bel tubo anche a triodo!) che hanno bisogno di un pilotaggio un po' più robusto rispetto alle EL84 allora ti consiglio di provare la 6C45-P russa, triodo singolo, davvero un piccolo mostro con una elevatissima tranconduttanza, alto guadagno, bassa resistenza intera e che dissipa da solo la bellezza di quasi 7W: è l'ideale per il carico induttivo.
E' una delle soluzioni papabili che sto prendendo in seria considerazione per il mio SIPP di 6B4G magari provando a utilizzare un giratore a Mosfet come simulatore dell'induttanza di carico anodico.
Con la 6C45-P ci piloti anche il ferro da stiro...!
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Molto interessante, grazie Mau749...!!!
Non conoscevo i tubi a gas ed ero curioso di capire come li avevi impiegati. In pratica sono degli "zeneroni", se ho capito bene...
Certo che con tutti quei filtri a pi-greco induttivo e poi resistivo... il ripple 'un gliela fa a passare
Io in genere tendo alla semplicità, cioè pi-greco singolo, induttivo, e sempre asimmetrico. E se ce la faccio coi danè: uscita induttiva. Il tuo multi pi-greco è così raffinato che non riesconeanche a simularlo nella mia mente. Ce lo descrivi?
Non mi pare però di vedere la parte relativa ai filamenti. Ero curioso di vedere se e quanto avevi steppato quelli delle ECC... Nella configurazione SRPP nel triodo alto si può raggiungere una tensione catodo/filamento vicina al massimo stabilito dal produttore della valvola. Non so se sia questo il caso. E non so quanto sia utile stepparli...
Congratulescion per la 300B pilotata da una EL84 a carico induttivo...!! Ma la 300b è così necessitosa di un pilotaggio così robusto? E prima della 84 cosa ci hai messo?
Per quanto riguarda le valvole pilota singolo triodo di fabbricazione russa: sono contento di aver fatto la loro conoscenza...!!! Di sicuro ne terrò conto se mai rimetterò le mani nei progetti valvolari. Per ora non sono previsti investimenti neanche di piccola entità. Vorrei solo utilizzare le rimanenze dall'esperienza precedente. Grazie ancora...!!!
Non conoscevo i tubi a gas ed ero curioso di capire come li avevi impiegati. In pratica sono degli "zeneroni", se ho capito bene...
Certo che con tutti quei filtri a pi-greco induttivo e poi resistivo... il ripple 'un gliela fa a passare
Io in genere tendo alla semplicità, cioè pi-greco singolo, induttivo, e sempre asimmetrico. E se ce la faccio coi danè: uscita induttiva. Il tuo multi pi-greco è così raffinato che non riesconeanche a simularlo nella mia mente. Ce lo descrivi?
Non mi pare però di vedere la parte relativa ai filamenti. Ero curioso di vedere se e quanto avevi steppato quelli delle ECC... Nella configurazione SRPP nel triodo alto si può raggiungere una tensione catodo/filamento vicina al massimo stabilito dal produttore della valvola. Non so se sia questo il caso. E non so quanto sia utile stepparli...
Congratulescion per la 300B pilotata da una EL84 a carico induttivo...!! Ma la 300b è così necessitosa di un pilotaggio così robusto? E prima della 84 cosa ci hai messo?
Per quanto riguarda le valvole pilota singolo triodo di fabbricazione russa: sono contento di aver fatto la loro conoscenza...!!! Di sicuro ne terrò conto se mai rimetterò le mani nei progetti valvolari. Per ora non sono previsti investimenti neanche di piccola entità. Vorrei solo utilizzare le rimanenze dall'esperienza precedente. Grazie ancora...!!!
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Come ho premesso questo finalino è nato quasi per gioco utilizzando buona parte della roba che avevo in casa e questo ha un po' condizionato certe scelte, prima fra tutte il raddrizzamento a SS: normalmente preferisco usare i tubi anche lì ma non avevo sotto mano un TA appropriato e quindi mi sono adattato.
Così come nello schema dell'alimentatore: i condensatori Siemens da 400 uF/385V e l'ELNA multiplo 200+40+40 uF/385V li avevo nel cassetto da molto tempo inutilizzati perché hanno tensioni di lavoro relativamente troppo basse per altri impieghi, di 1N4007 ne ho qualche decina così come delle varie resistenze di potenza.
Sembra complicato ma in effetti si tratta di un semplice CLC seguito da un primo RC che da una buona "sgrossata" alla tensione ed al ripple e da un secondo RC che fa "l'aggiustaggio fine": il doppio RC è stato pensato anche per evitare di dover utilizzare resistenze di potenza esagerata perché non dimentichiamo che l'assorbimento totale con due canali in funzione è superiore ai 160 mA che proprio pochi non sono.
Le R da 1K in parallelo e la 120 ohm sono tutte da 5W: il doppio RC ha avuto come effetto collaterale l'ulteriore abbattimento del ripple.
Se poi fai due conti vedi che le risonanze delle due celle RC stanno fra loro in rapporto circa 1/10, abbastanza lontane fra loro per evitare intermodulazioni.
Per quanto riguarda i tubi a gas sono, se vogliamo, i nonni degli zener e funzionano esattamente nello stesso modo; unico problema è che anche loro mal sopportano il superamento delle correnti nominali, 30 mA nel caso degli SG3S, e quindi è necessario, soprattutto a freddo quando gli altri tubi non conducono, limitarne la corrente che li attraversa e questo compito è devoluto nel caso specifico alla resistenza R15 (1.8K/5W) che è calcolata proprio per evitare il superamento della soglia dei 30 mA.
Dopo i tubi a gas c'è la separazione per i due canali del driver e questa è una mia fissa quando costruisco apparecchi stereo (di solito preferisco i dual mono anche per questo motivo).
La particolarità di questi ulteriori RC sta nell'inserimento del diodo in serie alla R e prima del condensatore di disaccoppiamento: la sua funzione è quella di evitare che questo condensatore si scarichi "all'indietro" durante la modulazione della tensione di alimentazione dovuta alle variazioni d'assorbimento degli elementi a valle.
La sua presenza è avvertibilissima a livello sonoro.
Per quanto riguarda i filamenti tutti i tubi sono accesi in alternata: per evitare il superamento della Vkf delle ECC82 sull'anodica (anche se le ECC82 potrebbero lavorare con Vkf+ fino a 180V) è presente un partitore resistivo che riferisce la tensione dei filamenti a circa 1/4 di quella totale, circa 50V in modo da far lavorare entrambe le sezioni in condizioni di assoluta tranquillità: nelle foto non si vede ma è posizionato dietro al traverso centrale in alto a sinistra, sotto a quel condensatorino giallo che si vede spuntare.
Spero di essere stato sufficientemente esauriente.
Per quanto poi riguarda gli altri finali la 300B lavora a 410 V di placca, per 84 mA e con il catodo a circa 75V.
Questo comporta avere uno swing in ingresso di almeno 150 Vpp per il limite della classe A1 ed una trentina di volts in più se la vogliamo mandare in A2 almeno nei picchi senza problemi; non dimentichiamo poi che la 300B tira parecchia corrente di griglia in sovrapilotaggio e quindi è certamente utile un driver robusto.
Dopo moltissime prove la scelta (definitiva?) è caduta sulla EL84 a triodo con carico induttivo perché con suoi 25 mA di corrente anodica riesce agevolmente a pomparne una ventina sulle (povere!) griglie della 300B.
Ti ho suggerito di provare la 6C45-P perché si è rivelata una valida alternativa alla EL84 e la scelta di quest'ultima è stata dettata solamente da ragioni sonore nel mio particolare e personale contesto d'ascolto.
Prima della EL84 ... non c'è niente... è un due stadi secco; certo per la massima potenza ha bisogno di più di tre volt RMS in ingresso (più finale puro di così...) ma questo per i miei preamplificatori non è certamente un problema.
Se vorrai rimettere mano alle valvole... io sono qui...
Così come nello schema dell'alimentatore: i condensatori Siemens da 400 uF/385V e l'ELNA multiplo 200+40+40 uF/385V li avevo nel cassetto da molto tempo inutilizzati perché hanno tensioni di lavoro relativamente troppo basse per altri impieghi, di 1N4007 ne ho qualche decina così come delle varie resistenze di potenza.
Sembra complicato ma in effetti si tratta di un semplice CLC seguito da un primo RC che da una buona "sgrossata" alla tensione ed al ripple e da un secondo RC che fa "l'aggiustaggio fine": il doppio RC è stato pensato anche per evitare di dover utilizzare resistenze di potenza esagerata perché non dimentichiamo che l'assorbimento totale con due canali in funzione è superiore ai 160 mA che proprio pochi non sono.
Le R da 1K in parallelo e la 120 ohm sono tutte da 5W: il doppio RC ha avuto come effetto collaterale l'ulteriore abbattimento del ripple.
Se poi fai due conti vedi che le risonanze delle due celle RC stanno fra loro in rapporto circa 1/10, abbastanza lontane fra loro per evitare intermodulazioni.
Per quanto riguarda i tubi a gas sono, se vogliamo, i nonni degli zener e funzionano esattamente nello stesso modo; unico problema è che anche loro mal sopportano il superamento delle correnti nominali, 30 mA nel caso degli SG3S, e quindi è necessario, soprattutto a freddo quando gli altri tubi non conducono, limitarne la corrente che li attraversa e questo compito è devoluto nel caso specifico alla resistenza R15 (1.8K/5W) che è calcolata proprio per evitare il superamento della soglia dei 30 mA.
Dopo i tubi a gas c'è la separazione per i due canali del driver e questa è una mia fissa quando costruisco apparecchi stereo (di solito preferisco i dual mono anche per questo motivo).
La particolarità di questi ulteriori RC sta nell'inserimento del diodo in serie alla R e prima del condensatore di disaccoppiamento: la sua funzione è quella di evitare che questo condensatore si scarichi "all'indietro" durante la modulazione della tensione di alimentazione dovuta alle variazioni d'assorbimento degli elementi a valle.
La sua presenza è avvertibilissima a livello sonoro.
Per quanto riguarda i filamenti tutti i tubi sono accesi in alternata: per evitare il superamento della Vkf delle ECC82 sull'anodica (anche se le ECC82 potrebbero lavorare con Vkf+ fino a 180V) è presente un partitore resistivo che riferisce la tensione dei filamenti a circa 1/4 di quella totale, circa 50V in modo da far lavorare entrambe le sezioni in condizioni di assoluta tranquillità: nelle foto non si vede ma è posizionato dietro al traverso centrale in alto a sinistra, sotto a quel condensatorino giallo che si vede spuntare.
Spero di essere stato sufficientemente esauriente.
Per quanto poi riguarda gli altri finali la 300B lavora a 410 V di placca, per 84 mA e con il catodo a circa 75V.
Questo comporta avere uno swing in ingresso di almeno 150 Vpp per il limite della classe A1 ed una trentina di volts in più se la vogliamo mandare in A2 almeno nei picchi senza problemi; non dimentichiamo poi che la 300B tira parecchia corrente di griglia in sovrapilotaggio e quindi è certamente utile un driver robusto.
Dopo moltissime prove la scelta (definitiva?) è caduta sulla EL84 a triodo con carico induttivo perché con suoi 25 mA di corrente anodica riesce agevolmente a pomparne una ventina sulle (povere!) griglie della 300B.
Ti ho suggerito di provare la 6C45-P perché si è rivelata una valida alternativa alla EL84 e la scelta di quest'ultima è stata dettata solamente da ragioni sonore nel mio particolare e personale contesto d'ascolto.
Prima della EL84 ... non c'è niente... è un due stadi secco; certo per la massima potenza ha bisogno di più di tre volt RMS in ingresso (più finale puro di così...) ma questo per i miei preamplificatori non è certamente un problema.
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mau749- Moderatore di sezione
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Molto bene benissimo...!! Grazie Mau749...!! Ci ho dato una lettura veloce ma il lavoro chiama... mi riprometto di ponderare lo scritto stasera non appena possibile. In effetti avevo notato quei diodi sulla linea delle anodiche dei driver... Davvero non avevo pensato a cose del genere, cioè che un semplice diodino potesse migliorare le sorti della diafonia, se ho capito bene... Quanto al rimettere le mani nei tubi a vuoto: credo che rimarrà una cosa marginale. Purtroppo ho la testa altrove. Tanto per dire: ho il materiale per montare un Lilliput, ovviamente modificato, ed è tutto lì fermo dal 2005. Ho delle EL36 che mi dicono essere le 2A3 dei poveri, e anche quelle vorrei provarle per capire quanto di vero c'è in questa affermazione. Poi il SIPP sperimentale con le 34 ispirato dal tuo progetto. Che per la verità è un po' che penso al SIPP, da quando lo scoprii leggendo un articolo che descriveva un ampli di quel genere: il Ragtime. Chissà se ho ancora quell'articolo...
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Era il 1990 quando appresi dell'esistenza degli stadi finali push-pull autoinvertenti. Era apparso su Progetto/Elektor il progetto di un ampli immagino per chitarra, dato che era monofonico e dotato di un rudimentale controllo di tono. E per il nome: RAGTIME. A firma di Fabio Bonadio.
Come si vede piuttosto rudimentale se confrontato con il progetto di Mau749
Come si vede piuttosto rudimentale se confrontato con il progetto di Mau749
PHIL MASNAGH- Membro di riguardo
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Re: Un finale in classe A Self Inverted Push Pull
Più che rudimentale direi semplificato e molto simile allo schema originario di Leibowitz.
Usando le ECL82 "avanzava" una sezione triodo che è stata utilizzata per attuale quel "rudimentale" controllo di tono.
La semplificazione maggiore sta nell'aver impiegato una semplice resistenza (470R/2W) nel ramo comune delle finali: come detto in precedenza notevoli vantaggi sia teorici che all'ascolto si ottengono invece utilizzando al suo posto un generatore di corrente costante, sia esso l'LM317 che qualunque altro CCS a discreti.
Inoltre il sistema ha sensibilità parecchio elevata, com'è giusto per l'impiego per il quale era stato previsto.
Potrebbe però essere un'idea usare le ECL82 che sono valvoline deliziose e tra l'altro nate espressamente per l'audio per far qualcosa di estremamente compatto.
Al volo mi viene in mente che si potrebbero usare i due triodi in configurazione cathode follower ed accoppiati in continua e, per non complicare molto il progetto, l'LM317 sotto le finali.
Chissà, magari ne viene fuori qualcosa anche di ben suonante... ci ragionerò su...
Usando le ECL82 "avanzava" una sezione triodo che è stata utilizzata per attuale quel "rudimentale" controllo di tono.
La semplificazione maggiore sta nell'aver impiegato una semplice resistenza (470R/2W) nel ramo comune delle finali: come detto in precedenza notevoli vantaggi sia teorici che all'ascolto si ottengono invece utilizzando al suo posto un generatore di corrente costante, sia esso l'LM317 che qualunque altro CCS a discreti.
Inoltre il sistema ha sensibilità parecchio elevata, com'è giusto per l'impiego per il quale era stato previsto.
Potrebbe però essere un'idea usare le ECL82 che sono valvoline deliziose e tra l'altro nate espressamente per l'audio per far qualcosa di estremamente compatto.
Al volo mi viene in mente che si potrebbero usare i due triodi in configurazione cathode follower ed accoppiati in continua e, per non complicare molto il progetto, l'LM317 sotto le finali.
Chissà, magari ne viene fuori qualcosa anche di ben suonante... ci ragionerò su...
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mau749- Moderatore di sezione
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