Analogico vs digitale
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Analogico vs digitale
flovato ha scritto:Sto ascoltando ABC Lounge su iTunes... consolati, per quanto si possano alzare i Kbps l'analogico è un'altro mondo, un po come il vinile.
Premetto che ho scritto a casa, dove ho una connessione in fibra, in auto uso anch'io la radio. Fabio la storia dell'analogico non la bevo sugli LP, che per inciso ho sempre detestato, figurati sulla radio.
Ne vogliamo discutere: la modulazione di ampiezza è inascoltabile, la modulazione di frequennza non va oltre i 15KHz, subisce una forte equalizzazione e non c'è più stazione radiofonica che adotti i nastri o le videocassette in PCM a 14 bit; tutte hanno un bellissimo archivio di file compressi, gli stessi che mandano in streaming in rete.
Dunque non scriviamo cose indifendibili.
Sulla differenza digitale/analogico, non vorrei tirarvi giù dal piedistallo delle vostre convinzioni, però un segnale analogico è nei fatti sempre un segnale discreto.
Se avete studiato fisica alle superiori e non avevate degli asini per insegnanti dovrebbero avervelo spiegato. Che si parli del vinile (a doppia equalizzazione) o che si parli dei nastri, alla fine quelle variazioni impresse hanno sempre un MCD che rapprenta la sensibilità del mezzo e il numero di livelli discreti ottenibili non si avvicina neppure con il binocolo a quanto la tecnica che chiamate digitale (identica a un segnale analogico) oggi riesce ad offrire. Si tratta solo di avere le basi teoriche, senza scomodare rumori, frusci, instabilità termica e soprattutto al tempo.
Quella dell'analogico a me sembra una fede, e da non credente convinto che i credenti siano pericolosi ho solo una cosa da scrivervi: le certezze le dispensano i cretini, le persone intelligenti vivono di dubbi, non hanno una verità in tasca, la cercano sempre, sapendo di potersi solo approssimare al vero.
La molecola ferrosa depositata su un nastro ha una carica nota che impedisce di ottenere infiniti valori intermedi all'interno di una scala dinamica che è incontestabilmente inferiore.
Lo stesso vale per i solchi sul vinile, sono tutti livelli multipli della precisione industriale disponibile. Sono anch'essi discreti o se preferite digitali, o aspettate che lo scriva un nobel per realizzare che in fondo la materia è composta di elettroni identici.
Cella- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
A me sembri il paladino del digitale che è arrivato a difenderlo ..... concordo con te che molte radio trasmettono in pessimo MP3 ...ma non tutte , concordo con te che il digitale abbia risolto tutta una serie di problemi dell'analogico ...e vorrei pure vedere è nato un secolo dopo e proprio per risolvere tali problemi ma è anche vero che il suono è ANALOGICO che così lo coglie il nostro orecchio e che in tali supporti c'è tutto il suono registrato (stando ovviamente nei limiti fisici degli stessi) mentre nei supporti digitali c'è una riproduzione data dal campionamento ... che poi al giorno d'oggi tale tecnologia sia maturata abbastanza da esserne una degna alternativa se non superiore (non spetta a me decidere se è superiore ma l'orecchio di chi ascolta cosa piace di più che non vuol assolutamente dire che sia meglio l'uno o l'altro) come è avvenuto nella fotografia in cui l'uso dell'analogico è relegato ad un aspetto amacord (spero si scriva così) è un altro aspetto ponendoti così quale dei soggetti da te descritti (: le certezze le dispensano i cretini, le persone intelligenti vivono di dubbi, non hanno una verità in tasca, la cercano sempre, sapendo di potersi solo approssimare al vero.) sembri di assomigliare io non so niente ma ascolto sia il completamente digitale e il completamente analogico e mi piacciono entrambi non ne faccio ne una questione di credo ne di principio ma cerco di godermi serenamente (si fa per dire serenamente coi Pantera ) la musica e di ascoltarla col supporto che più mi regala emozioni a prescindere da tuttochristian.celona ha scritto:flovato ha scritto:Sto ascoltando ABC Lounge su iTunes... consolati, per quanto si possano alzare i Kbps l'analogico è un'altro mondo, un po come il vinile.
Premetto che ho scritto a casa, dove ho una connessione in fibra, in auto uso anch'io la radio. Fabio la storia dell'analogico non la bevo sugli LP, che per inciso ho sempre detestato, figurati sulla radio.
Ne vogliamo discutere: la modulazione di ampiezza è inascoltabile, la modulazione di frequennza non va oltre i 15KHz, subisce una forte equalizzazione e non c'è più stazione radiofonica che adotti i nastri o le videocassette in PCM a 14 bit; tutte hanno un bellissimo archivio di file compressi, gli stessi che mandano in streaming in rete.
Dunque non scriviamo cose indifendibili.
Sulla differenza digitale/analogico, non vorrei tirarvi giù dal piedistallo delle vostre convinzioni, però un segnale analogico è nei fatti sempre un segnale discreto.
Se avete studiato fisica alle superiori e non avevate degli asini per insegnanti dovrebbero avervelo spiegato. Che si parli del vinile (a doppia equalizzazione) o che si parli dei nastri, alla fine quelle variazioni impresse hanno sempre un MCD che rapprenta la sensibilità del mezzo e il numero di livelli discreti ottenibili non si avvicina neppure con il binocolo a quanto la tecnica che chiamate digitale (identica a un segnale analogico) oggi riesce ad offrire. Si tratta solo di avere le basi teoriche, senza scomodare rumori, frusci, instabilità termica e soprattutto al tempo.
Quella dell'analogico a me sembra una fede, e da non credente convinto che i credenti siano pericolosi ho solo una cosa da scrivervi: le certezze le dispensano i cretini, le persone intelligenti vivono di dubbi, non hanno una verità in tasca, la cercano sempre, sapendo di potersi solo approssimare al vero.
La molecola ferrosa depositata su un nastro ha una carica nota che impedisce di ottenere infiniti valori intermedi all'interno di una scala dinamica che è incontestabilmente inferiore.
Lo stesso vale per i solchi sul vinile, sono tutti livelli multipli della precisione industriale disponibile. Sono anch'essi discreti o se preferite digitali, o aspettate che lo scriva un nobel per realizzare che in fondo la materia è composta di elettroni identici.
gaeo- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
No non sono un paladino del digitale, ho scritto che quello che chiamiamo così è identico ad un segnale analogico, infatti si degradano anche i segnali digitali.
La materia ha limiti, l'ho scritto, ancor di più ne ha la produzione industriale, e dunque non puoi avere l'analogico, inteso come infiniti valori interni ad un segmento, dunque hai quantizzazione e conseguente errore di approssimazione.
Tu preferisci accontentarti delle tue orecchie e delle tue suggestioni e poi vuoi dare a intendere che io sia un partigiano del digitale? Ho cercato la verità secondo conoscenze disponibili e spero di essermi approssimato più della tua religione analogica.
Se vuoi usare bene le tue orecchie, vai a sentirti una esecuzione del vivo dell'opera che hai su vinile, della classica o di quel che preferisci e che trovi ancora sul vinile.
Vedrai che di differenze ne sentirai molte, fidati, specie in ambienti piccoli.
O forse son cretini tutti quelli che lavorando nel settore hanno messo un convertitore sotto ai microfoni per tutte le produzioni contemporanee, specie per le più esigenti?
Certo le loro registrazioni non suonano come suonerebbe il vinile o la radio in FM, ce ne rendiamo perfettamente conto, e aggiungo per fortuna.
Ma se vuoi, possiamo continuare, l'argomento è la radio in FM contrapposta alle webradio?
Facciamo una critica perché la versione compressa dei brani adotta il JS? Forse le trasmissioni sono nate monofoniche dunque è stata estesa la deviazione iniziale dalla frequenza portante già modulata in L+R, cioè in mono, e forse la deviazione aggiunta contiene la differenza L-R? Vuoi vedere che questi geniali algoritmi di compressione hanno copiato i compromessi che già erano in uso per le trasmissioni radiofoniche?
Se vuoi andiamo avanti con la demodulazione, con altre informazioni che si sono aggiunte in seguito, con l'interferenza e le tecniche di mascheramento, o altro ancora.
Ai miei tempi a scuola ti facevano costruire persino i componenti per realizzare la radio, pure il trasformatore e ti assicuro che non è stato vano. Ad esempio ho imparato che la strumentazione è in grado di umiliare il mio udito, e non solo quello.
Se davvero valutassi secondo udito non divideresti il mondo in analogico e digitale, ma in ciò che è realistico e ciò che lo è meno, in entrambi i partiti. Così non è!
La materia ha limiti, l'ho scritto, ancor di più ne ha la produzione industriale, e dunque non puoi avere l'analogico, inteso come infiniti valori interni ad un segmento, dunque hai quantizzazione e conseguente errore di approssimazione.
Tu preferisci accontentarti delle tue orecchie e delle tue suggestioni e poi vuoi dare a intendere che io sia un partigiano del digitale? Ho cercato la verità secondo conoscenze disponibili e spero di essermi approssimato più della tua religione analogica.
Se vuoi usare bene le tue orecchie, vai a sentirti una esecuzione del vivo dell'opera che hai su vinile, della classica o di quel che preferisci e che trovi ancora sul vinile.
Vedrai che di differenze ne sentirai molte, fidati, specie in ambienti piccoli.
O forse son cretini tutti quelli che lavorando nel settore hanno messo un convertitore sotto ai microfoni per tutte le produzioni contemporanee, specie per le più esigenti?
Certo le loro registrazioni non suonano come suonerebbe il vinile o la radio in FM, ce ne rendiamo perfettamente conto, e aggiungo per fortuna.
Ma se vuoi, possiamo continuare, l'argomento è la radio in FM contrapposta alle webradio?
Facciamo una critica perché la versione compressa dei brani adotta il JS? Forse le trasmissioni sono nate monofoniche dunque è stata estesa la deviazione iniziale dalla frequenza portante già modulata in L+R, cioè in mono, e forse la deviazione aggiunta contiene la differenza L-R? Vuoi vedere che questi geniali algoritmi di compressione hanno copiato i compromessi che già erano in uso per le trasmissioni radiofoniche?
Se vuoi andiamo avanti con la demodulazione, con altre informazioni che si sono aggiunte in seguito, con l'interferenza e le tecniche di mascheramento, o altro ancora.
Ai miei tempi a scuola ti facevano costruire persino i componenti per realizzare la radio, pure il trasformatore e ti assicuro che non è stato vano. Ad esempio ho imparato che la strumentazione è in grado di umiliare il mio udito, e non solo quello.
Se davvero valutassi secondo udito non divideresti il mondo in analogico e digitale, ma in ciò che è realistico e ciò che lo è meno, in entrambi i partiti. Così non è!
Cella- Membro classe argento
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Analogico vs digitale
infatti avendo suonato per anni quello che cerco è proprio il realismo e l'emozione e ti dico di più che anche live spesso il suono è digitale dato che da anni gli effetti sono digitali facendoci intendere che erano meglio ma non è così in campo pro gli effetti analogici vincono sul digitale tranne che per gli effetti di tempo che sono finalmente maturi tanto da essere realistici come gli analogici ma senza tutti i loro problemi ....christian.celona ha scritto:No non sono un paladino del digitale, ho scritto che quello che chiamiamo così è identico ad un segnale analogico, infatti si degradano anche i segnali digitali.
La materia ha limiti, l'ho scritto, ancor di più ne ha la produzione industriale, e dunque non puoi avere l'analogico, inteso come infiniti valori interni ad un segmento, dunque hai quantizzazione e conseguente errore di approssimazione.
Tu preferisci accontentarti delle tue orecchie e delle tue suggestioni e poi vuoi dare a intendere che io sia un partigiano del digitale? Ho cercato la verità secondo conoscenze disponibili e spero di essermi approssimato più della tua religione analogica.
Se vuoi usare bene le tue orecchie, vai a sentirti una esecuzione del vivo dell'opera che hai su vinile, della classica o di quel che preferisci e che trovi ancora sul vinile.
Vedrai che di differenze ne sentirai molte, fidati, specie in ambienti piccoli.
O forse son cretini tutti quelli che lavorando nel settore hanno messo un convertitore sotto ai microfoni per tutte le produzioni contemporanee, specie per le più esigenti?
Certo le loro registrazioni non suonano come suonerebbe il vinile o la radio in FM, ce ne rendiamo perfettamente conto, e aggiungo per fortuna.
Ma se vuoi, possiamo continuare, l'argomento è la radio in FM contrapposta alle webradio?
Facciamo una critica perché la versione compressa dei brani adotta il JS? Forse le trasmissioni sono nate monofoniche dunque è stata estesa la deviazione iniziale dalla frequenza portante già modulata in L+R, cioè in mono, e forse la deviazione aggiunta contiene la differenza L-R? Vuoi vedere che questi geniali algoritmi di compressione hanno copiato i compromessi che già erano in uso per le trasmissioni radiofoniche?
Se vuoi andiamo avanti con la demodulazione, con altre informazioni che si sono aggiunte in seguito, con l'interferenza e le tecniche di mascheramento, o altro ancora.
Ai miei tempi a scuola ti facevano costruire persino i componenti per realizzare la radio, pure il trasformatore e ti assicuro che non è stato vano. Ad esempio ho imparato che la strumentazione è in grado di umiliare il mio udito, e non solo quello.
Se davvero valutassi secondo udito non divideresti il mondo in analogico e digitale, ma in ciò che è realistico e ciò che lo è meno, in entrambi i partiti. Così non è!
non mi alzo a paladino dell'analogico anzi spesso (nonostante sia un convinto vinilista) ne riscontro l'insensatezza e l'anacronismo tra cui che senso ha ascoltare in analogico brani registrati e masterizzati in/per digitale ....per unire entrambi i difetti??? boh non lo so ma sò che certi brani (vecchi registrati in analogico) li ascolto più volentieri in analogico che rimasterizzati in digitale così come altri li preferisco in digitale ....
se la strumentazione umiliasse davvero l'orecchio allora non ci sarebbe bisogno di ascoltare le elettroniche per capire che suonano bene o no ma 1 suonerebbero bene tutte e 2 basterebbe leggere i dati per saperlo ma così non è....purtroppo
Inoltre ti faccio notare che qui si sta proprio disquisendo e tessendo le lodi di un Amplificatore digitale non di radio o di analogico quindi quest'interventi sono quantomeno OT
gaeo- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
christian.celona ha scritto:
Lo stesso vale per i solchi sul vinile, sono tutti livelli multipli della precisione industriale disponibile. Sono anch'essi discreti o se preferite digitali, o aspettate che lo scriva un nobel per realizzare che in fondo la materia è composta di elettroni identici.
Non vorrai mica dirci che l'universo non è altro che un mucchietto di bit... eh?
PS: ciao Christian, bentornato.
Switters- Membro classe oro
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Re: Analogico vs digitale
quando la natura mi fornirà un orecchio digitale forse il suono digitale lo preferirò all'analogico, per il momento no, a me sembra più naturale e piacevole
fulvio 222- Appassionato
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Re: Analogico vs digitale
Di fronte alla tecnica alzo le mani ma se c'é da mettere in gioco le orecchie in quel caso mi ergo a professore con la stessa presunzione dei tecnici.
Avendo avuto un'infanzia diciamo.... con una consistente disponibilità economica, posso dire (senza meriti per carità) di aver posseduto tutte le novità che via via venivano proposte.
Ho 50 anni, quindi parto dai 78 giri, i 45, gli LP, i nastri 8mm, le musicassette, i Revox a bobina, il primo CD player della storia, il famoso Philips a carrello, amplificatori di tutti i tipi, Mosfet, Valvole, A, A/B, T, D e tutte le lettere dell'alfabeto finora utilizzate.
Attualmente ho solo un'impianto ed é totalmente liquido e ovviamente Digitale.
Dovrei ovviamente dirti che il digitale é meglio e invece non é così.
Pur ammettendo che il digitale in questi anni ha fatto passi da gigante, pur possedendo uno dei DAC piú "analogici" in commercio non posso darti ragione.
Se anche tu avessi ascoltato un impianto analogico di livello come quello che ho sentito io ti renderesti conto che la musica non é fatta solo di precisione, di frequenze altissime o bassissime ma é emozione.
Quando senti il corpo delle note, la densità nell'aria e la proporzione tra gli strumenti ti rendi conto che c'é ancora un po di strada da fare.
Io non torno all'analogico, ho fiducia nel futuro ma non mi prendo in giro, lascio i numeri ai tecnici.
Come ha detto recentemente Valentino Rossi ai tecnici Ducati:<<Se ascoltassero piú i Piloti invece di guardare ossessivamente la telemetria forse.... >>.
Avendo avuto un'infanzia diciamo.... con una consistente disponibilità economica, posso dire (senza meriti per carità) di aver posseduto tutte le novità che via via venivano proposte.
Ho 50 anni, quindi parto dai 78 giri, i 45, gli LP, i nastri 8mm, le musicassette, i Revox a bobina, il primo CD player della storia, il famoso Philips a carrello, amplificatori di tutti i tipi, Mosfet, Valvole, A, A/B, T, D e tutte le lettere dell'alfabeto finora utilizzate.
Attualmente ho solo un'impianto ed é totalmente liquido e ovviamente Digitale.
Dovrei ovviamente dirti che il digitale é meglio e invece non é così.
Pur ammettendo che il digitale in questi anni ha fatto passi da gigante, pur possedendo uno dei DAC piú "analogici" in commercio non posso darti ragione.
Se anche tu avessi ascoltato un impianto analogico di livello come quello che ho sentito io ti renderesti conto che la musica non é fatta solo di precisione, di frequenze altissime o bassissime ma é emozione.
Quando senti il corpo delle note, la densità nell'aria e la proporzione tra gli strumenti ti rendi conto che c'é ancora un po di strada da fare.
Io non torno all'analogico, ho fiducia nel futuro ma non mi prendo in giro, lascio i numeri ai tecnici.
Come ha detto recentemente Valentino Rossi ai tecnici Ducati:<<Se ascoltassero piú i Piloti invece di guardare ossessivamente la telemetria forse.... >>.
flovato- UTENTE BANNATO
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Re: Analogico vs digitale
flovato ha scritto:
Come ha detto recentemente Valentino Rossi ai tecnici Ducati:<<Se ascoltassero piú i Piloti invece di guardare ossessivamente la telemetria forse.... >>.
Che centra Lamentino?
Imho il paragone non regge ...è salito in sella ad una moto che aveva vinto le ultime tre gare e non ha combinato nulla...
L'analogico invece è da sempre superiore all'ascolto al digitale
So che sei lanciato in un sistema tutto digitale .... ma imho sbagli ... secondo me l'analogico ti darebbe molte più soddisfazioni
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Analogico vs digitale
Stentor ha scritto:
So che sei lanciato in un sistema tutto digitale .... ma imho sbagli ... secondo me l'analogico ti darebbe molte più soddisfazioni
So cosa stai combinando... ma tengo la bocca cucita.
L'anno prossimo vedremo se ho ragione io o tu... scommetto che Vale torna a vincere.
flovato- UTENTE BANNATO
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Impianto : (non specificato)
Re: Analogico vs digitale
Stentor ha scritto:
L'analogico invece è da sempre superiore all'ascolto al digitale
So che sei lanciato in un sistema tutto digitale .... ma imho sbagli ... secondo me l'analogico ti darebbe molte più soddisfazioni
A differenza di flovato io non so bene cosa tu stia architettando però in un altro thread parlavi di SYNQ DLP-6, una curiosità, pensi di far passare di lì anche le sorgenti analogiche o lo userai solo per quelle digitali?
Switters- Membro classe oro
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Re: Analogico vs digitale
Stentor ha scritto:
Che centra Lamentino?
è il bello è che prendeva per il culo l'altro piagnetta di Biaggi
gaeo- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
Switters ha scritto:Stentor ha scritto:
L'analogico invece è da sempre superiore all'ascolto al digitale
So che sei lanciato in un sistema tutto digitale .... ma imho sbagli ... secondo me l'analogico ti darebbe molte più soddisfazioni
A differenza di flovato io non so bene cosa tu stia architettando però in un altro thread parlavi di SYNQ DLP-6, una curiosità, pensi di far passare di lì anche le sorgenti analogiche o lo userai solo per quelle digitali?
Nel nuovo sistema ci farò passare tutto .... Di certo perdo una continuitá analogica in tutta la catena ...però il nuovo sistema sará multiamplificato ed ho dovuto operare delle scelte.
Il vecchio comunque rimane .....
Stentor- Membro classe diamante
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Re: Analogico vs digitale
Riporto il proseguo dal mio ragionamento:
https://www.tforumhifi.com/t30289p45-musica-liquida-vs-cd#484119
https://www.tforumhifi.com/t30289p45-musica-liquida-vs-cd#484119
Cella- Membro classe argento
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La diatriba fra suono analogico, e suono digitale e' infinita...
Se dovessi ragionare freddamente ti direi che il digitale vince in tutti i parametri, se invece mi lasciassi prendere dalla pura passione, e dal suono imperefetto, ma piu' musicale, e piu convincente
sotto l'aspetto emozionale, fra l'altro e' anche molto meno affaticante, ti direi "analogico".
E' un po' come ascoltare una buona testina MC, e una buona testina MM.
Infondo.. ognuno di noi ha in mentre il proprio suono, c'e chi e' piu' portato al rigore, altri invece prediligono la maggiore corposita della nota.
Ma l'analogico, che sia vinile, o nastro, quando e' stato ben registrato, non ha pari.
ciao
Se dovessi ragionare freddamente ti direi che il digitale vince in tutti i parametri, se invece mi lasciassi prendere dalla pura passione, e dal suono imperefetto, ma piu' musicale, e piu convincente
sotto l'aspetto emozionale, fra l'altro e' anche molto meno affaticante, ti direi "analogico".
E' un po' come ascoltare una buona testina MC, e una buona testina MM.
Infondo.. ognuno di noi ha in mentre il proprio suono, c'e chi e' piu' portato al rigore, altri invece prediligono la maggiore corposita della nota.
Ma l'analogico, che sia vinile, o nastro, quando e' stato ben registrato, non ha pari.
ciao
Juss956- Novizio
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Re: Analogico vs digitale
Nel solco del vinile puoi mettere pure un segnale digitale e lo stesso vale per le trasmissioni in FM. Non è questo il discrimine.
Alla fine si tratta di una tecnica per contenere le imprecisioni del mezzo o del supporto.
Alla fine si tratta di una tecnica per contenere le imprecisioni del mezzo o del supporto.
Cella- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
christian.celona ha scritto:Ne vogliamo discutere: la modulazione di ampiezza è inascoltabile, la modulazione di frequennza non va oltre i 15KHz, subisce una forte equalizzazione e non c'è più stazione radiofonica che adotti i nastri o le videocassette in PCM a 14 bit; tutte hanno un bellissimo archivio di file compressi, gli stessi che mandano in streaming in rete.
[...]
Se avete studiato fisica alle superiori e non avevate degli asini per insegnanti dovrebbero avervelo spiegato. Che si parli del vinile (a doppia equalizzazione) o che si parli dei nastri, alla fine quelle variazioni impresse hanno sempre un MCD che rapprenta la sensibilità del mezzo e il numero di livelli discreti ottenibili non si avvicina neppure con il binocolo a quanto la tecnica che chiamate digitale (identica a un segnale analogico) oggi riesce ad offrire. Si tratta solo di avere le basi teoriche, senza scomodare rumori, frusci, instabilità termica e soprattutto al tempo.
[...]
La molecola ferrosa depositata su un nastro ha una carica nota che impedisce di ottenere infiniti valori intermedi all'interno di una scala dinamica che è incontestabilmente inferiore.
Lo stesso vale per i solchi sul vinile, sono tutti livelli multipli della precisione industriale disponibile. Sono anch'essi discreti o se preferite digitali, o aspettate che lo scriva un nobel per realizzare che in fondo la materia è composta di elettroni identici.
Mi trovo, per una volta, in completo accordo con Christian.
flovato ha scritto:Se anche tu avessi ascoltato un impianto analogico di livello come quello che ho sentito io ti renderesti conto che la musica non é fatta solo di precisione, di frequenze altissime o bassissime ma é emozione.
Quando senti il corpo delle note, la densità nell'aria e la proporzione tra gli strumenti ti rendi conto che c'é ancora un po di strada da fare.
Ma un test alla cieca lo abbiamo fatto? Magari sì, chiedo. Sarebbe interessante e istruttivo! Al prossimo meeting potrebbe esserci altra carne al fuoco...
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cavi segnale: Monster Cable MKII
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- Spoiler:
Re: Analogico vs digitale
Piccolo punto di simpatia per l'analogico (IMHO) :
Un LP abbastanza rovinato si può ancora ascoltare, un nastro consumato anche, il nastro se rotto si può anche "aggiustare".
Un cd rigato (dal lato e/o nel punto sbagliato), o un file corrotto, sono solo da buttare.
LP anche molto vecchi, se ben conservati, sono ancora utilizzabili, i cd non si sa...
Io ho una vecchia edizione di Quadrophenia in cd(Polydor), che già alcuni anni fa ha iniziato a deteriorarsi, sia visivamente (uno strano colore giallastro), che acusticamente (audio distorto nelle ultime tre-quattro tracce). E' solo un cd su circa cinque-seicento, ma la cosa non mi è è piaciuta neanche un pò.
I cd più vecchi che ho hanno circa una ventina di anni, gli LP vanno per i trenta, qualcuno preso usato anche verso i quaranta, e svolgono il loro lavoro egregiamente.
Ma io non ho mai cercato l'assoluto nella riproduzione musicale, e neanche le sue ragionevoli approssimazioni.
Mi sono sempre accontentato di ascoltare la musica.
E vedere un LP che gira e il resto che suona, tutt'ora mi affascina.
I miei due centesimi.
Un LP abbastanza rovinato si può ancora ascoltare, un nastro consumato anche, il nastro se rotto si può anche "aggiustare".
Un cd rigato (dal lato e/o nel punto sbagliato), o un file corrotto, sono solo da buttare.
LP anche molto vecchi, se ben conservati, sono ancora utilizzabili, i cd non si sa...
Io ho una vecchia edizione di Quadrophenia in cd(Polydor), che già alcuni anni fa ha iniziato a deteriorarsi, sia visivamente (uno strano colore giallastro), che acusticamente (audio distorto nelle ultime tre-quattro tracce). E' solo un cd su circa cinque-seicento, ma la cosa non mi è è piaciuta neanche un pò.
I cd più vecchi che ho hanno circa una ventina di anni, gli LP vanno per i trenta, qualcuno preso usato anche verso i quaranta, e svolgono il loro lavoro egregiamente.
Ma io non ho mai cercato l'assoluto nella riproduzione musicale, e neanche le sue ragionevoli approssimazioni.
Mi sono sempre accontentato di ascoltare la musica.
E vedere un LP che gira e il resto che suona, tutt'ora mi affascina.
I miei due centesimi.
fritznet- Membro classe diamante
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Re: Analogico vs digitale
Lungi da volermi infilare nel ginepraio delle valutazioni tecniche, per le quali, sono sicuro, troverei mille altri forumer, molto più preparati di me, pronti a smontare una ad una le mie considerazioni, mi limiterò a formulare giudizio soggettivi.
Sono cresciuto con l'analogico, che ho ascoltato fin da bambino, per circa i miei primi trent'anni di vita. I primi ascolti avvenivano su un "registratorino" monofonico della Sony, che allora, almeno nell'immaginario collettivo, poichè di produzione giapponese (quelli che sanno solamente copiare!), era l'equivalente di una "cinesata" di adesso. Consumavo i nastri di Celentano (quello era quanto di più moderno avessi a disposizione) e non mi ponevo certo problemi di qualità del suono. Ero bambino ed ero felice di ascoltare musica mentre giocavo.Poi vennero gli anni dell'alta fedeltà (credo fossimo intorno alla metà deli anni settanta) e persino mio padre ne fu contagiato. Così arrivò in casa il primo AiFai (nessuno in casa conosceva l'inglese), un meraviglioso impianto rigorosamente tedesco marchiato Grundig. Iniziai ad apprezzare una qualità del suono differente (oggi probabilmente quell'impianto, a componenti rigorosamente separati, sarebbe considerato spazzatura) e sopratutto potei comperarmi i miei (proprio miei) primi dischi. Allora il mercato era frenetico, oserei dire schizofrenico e le novità si succedevano a ritmi incalzanti, così passò poco tempo chhe, incredibilmente, mio padre decise di cambiare tutto per fare un vero salto di qualità. Arrivò in casa un mega amplificatore JVC (se ricordo bene si chiamava AX-9), una piastra Aiwa (capace già di gestire i nastri metal), il piatto della Technics SL.3010 (lo stesso che ho recuperato tempo fa e che continua a funzionare a casa mia), due meravigliose casse Epicure Fifteen. Su questo impianto ho consumato dischi e nastri.La mattina come mi alzavo, prima di andare a scuola, facevo partire subito un disco, già in crisi di astinenza dalla sera prima.
Negli anni ottanta arrivò il CD che si preannunciava come la rivoluzione audio. E rivoluzione fu. Sbavavo per avere un CD player, quell'audio aveva qualcosa di straordinario. Più tardi capì che si trattava di dettaglio e pulizia del suono. Finalmente riuscii ad avere un Sony M-50 (che ancora oggi posseggo) e, poco a poco, a rifarmi in CD la collezione di LP. Per la musica classica trovai che il vantaggio fu doppio, finalmente i passaggi pianissimi si ascoltavano senza essere sovrastati da scariche e schiocchi di ogni genere e le opere più lunghe non venivano orribilmente mutilate a metà per proseguire sul lato opposto. Ho continuato così per tutti questi anni senza grandi rimpianti per l'analogico. Negli ultimi anni con il ritorno della moda dell'analogico (i soldi i produttori li devono pur fare) mi sono riavvicinato anche a questo ascolto e sono giunto a poche e persino scontate conclusioni: l'analogico offre un ascolto più "naturale", ma richiede ingenti investimenti per ottenere un suono che possa competere con quello digitale. L'analogico è meno pratico del digitale, sopratutto dopo l'avvento della musica liquida, ed è soggetto all'usura in tempi molto rapidi (anche se, come sottolinea Flovato, usura in questo caso non significa impossibilità di ascolto).L'analogico (su LP) ha dei limiti di capienza che con alcuni generi (classica, lirica) possono costituire un limite per una fruizione realmente appagante. L'analogico presenta forti limiti di riproducibilità, in quanto legato alla presenza di un giradischi, la musica digitale la piazzo su una NAS e da l' la prelevo e la suono con qualsiasi sistema, la passo su una chiavetta USB e l'ascolto in macchina e via dicendo. Quindi le mie personalissime attuali conclusioni mi fanno propendere per l'ascolto digitale in quanto mi consente di godermi la mia musica in libertà e con una qualità che sommati pregi e difetti preferisco a quella analogica, il che, se non fossi riuscito a spiegarlo con sufficiente chiarezza, in estrema sintesi non significa che sia migliore in assoluto.
Sono cresciuto con l'analogico, che ho ascoltato fin da bambino, per circa i miei primi trent'anni di vita. I primi ascolti avvenivano su un "registratorino" monofonico della Sony, che allora, almeno nell'immaginario collettivo, poichè di produzione giapponese (quelli che sanno solamente copiare!), era l'equivalente di una "cinesata" di adesso. Consumavo i nastri di Celentano (quello era quanto di più moderno avessi a disposizione) e non mi ponevo certo problemi di qualità del suono. Ero bambino ed ero felice di ascoltare musica mentre giocavo.Poi vennero gli anni dell'alta fedeltà (credo fossimo intorno alla metà deli anni settanta) e persino mio padre ne fu contagiato. Così arrivò in casa il primo AiFai (nessuno in casa conosceva l'inglese), un meraviglioso impianto rigorosamente tedesco marchiato Grundig. Iniziai ad apprezzare una qualità del suono differente (oggi probabilmente quell'impianto, a componenti rigorosamente separati, sarebbe considerato spazzatura) e sopratutto potei comperarmi i miei (proprio miei) primi dischi. Allora il mercato era frenetico, oserei dire schizofrenico e le novità si succedevano a ritmi incalzanti, così passò poco tempo chhe, incredibilmente, mio padre decise di cambiare tutto per fare un vero salto di qualità. Arrivò in casa un mega amplificatore JVC (se ricordo bene si chiamava AX-9), una piastra Aiwa (capace già di gestire i nastri metal), il piatto della Technics SL.3010 (lo stesso che ho recuperato tempo fa e che continua a funzionare a casa mia), due meravigliose casse Epicure Fifteen. Su questo impianto ho consumato dischi e nastri.La mattina come mi alzavo, prima di andare a scuola, facevo partire subito un disco, già in crisi di astinenza dalla sera prima.
Negli anni ottanta arrivò il CD che si preannunciava come la rivoluzione audio. E rivoluzione fu. Sbavavo per avere un CD player, quell'audio aveva qualcosa di straordinario. Più tardi capì che si trattava di dettaglio e pulizia del suono. Finalmente riuscii ad avere un Sony M-50 (che ancora oggi posseggo) e, poco a poco, a rifarmi in CD la collezione di LP. Per la musica classica trovai che il vantaggio fu doppio, finalmente i passaggi pianissimi si ascoltavano senza essere sovrastati da scariche e schiocchi di ogni genere e le opere più lunghe non venivano orribilmente mutilate a metà per proseguire sul lato opposto. Ho continuato così per tutti questi anni senza grandi rimpianti per l'analogico. Negli ultimi anni con il ritorno della moda dell'analogico (i soldi i produttori li devono pur fare) mi sono riavvicinato anche a questo ascolto e sono giunto a poche e persino scontate conclusioni: l'analogico offre un ascolto più "naturale", ma richiede ingenti investimenti per ottenere un suono che possa competere con quello digitale. L'analogico è meno pratico del digitale, sopratutto dopo l'avvento della musica liquida, ed è soggetto all'usura in tempi molto rapidi (anche se, come sottolinea Flovato, usura in questo caso non significa impossibilità di ascolto).L'analogico (su LP) ha dei limiti di capienza che con alcuni generi (classica, lirica) possono costituire un limite per una fruizione realmente appagante. L'analogico presenta forti limiti di riproducibilità, in quanto legato alla presenza di un giradischi, la musica digitale la piazzo su una NAS e da l' la prelevo e la suono con qualsiasi sistema, la passo su una chiavetta USB e l'ascolto in macchina e via dicendo. Quindi le mie personalissime attuali conclusioni mi fanno propendere per l'ascolto digitale in quanto mi consente di godermi la mia musica in libertà e con una qualità che sommati pregi e difetti preferisco a quella analogica, il che, se non fossi riuscito a spiegarlo con sufficiente chiarezza, in estrema sintesi non significa che sia migliore in assoluto.
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Analogico vs digitale
EasyRider_02 ha scritto:
...
Così arrivò in casa il primo AiFai (nessuno in casa conosceva l'inglese), un meraviglioso impianto rigorosamente tedesco marchiato Grundig. Iniziai ad apprezzare una qualità del suono differente (oggi probabilmente quell'impianto, a componenti rigorosamente separati, sarebbe considerato spazzatura)
.....
.
Sicuro che sarebbe considerato spazzatura?
Io mano sul fuoco non ce la metterei, sarebbe veramente interessante fare una comparazione.
Vella- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
Vella ha scritto:EasyRider_02 ha scritto:
...
Così arrivò in casa il primo AiFai (nessuno in casa conosceva l'inglese), un meraviglioso impianto rigorosamente tedesco marchiato Grundig. Iniziai ad apprezzare una qualità del suono differente (oggi probabilmente quell'impianto, a componenti rigorosamente separati, sarebbe considerato spazzatura)
.....
.
Sicuro che sarebbe considerato spazzatura?
Io mano sul fuoco non ce la metterei, sarebbe veramente interessante fare una comparazione.
Sì, ad avercelo ancora sarebbe interessante...
P.S. mi sono accorto di aver scritto Technics Sl.3010 al posto di Technics SL-3110
EasyRider_02- Membro classe bronzo
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Re: Analogico vs digitale
christian.celona ha scritto:Nel solco del vinile puoi mettere pure un segnale digitale e lo stesso vale per le trasmissioni in FM. Non è questo il discrimine.
Alla fine si tratta di una tecnica per contenere le imprecisioni del mezzo o del supporto.
>>>>>>>>>
Sono d'accordo con te per quanto riguarda l'inserimento dei segnali digitali nel solchi dell'lp, ma io se ai letto bene non intendevo questo, io intendevo dire che se la registrazione e' stata fatta come dio comanda, in completo dominio analogico, ai presente le registrazioni della Verve, della Concord, e della Prestige, ecco.. su questa classe di qualita', ti faccio un esempio.. se ascolti il disco di Miles Davis, "Relaxin' With the Miles Davis Quintet" , oppure Saxophone Colossus di Sonny Rollins" ti rendi conto di cosa intendo dire.
Qui le registazioni hanno una valenza tutta analogica, ma il bello e che se le ascolti su supporto cd la qualita' e' ancora molto elevata, questo vuol dire che il master e' stato creato a regola d'arte, ma qui parliamo di registrazioni degli anni 60/65, e all'epoca non c'era il digitale.
Il suono aveva una musicalita' straordinaria.
Alcune opere poi sono state registrate in Mono, e a mio parere sono ancora piu' musicali ! -
ciao.
Juss956- Novizio
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Re: Analogico vs digitale
queste 2 frasi sono bellissime e condivido appienofritznet ha scritto:
Mi sono sempre accontentato di ascoltare la musica.
E vedere un LP che gira e il resto che suona, tutt'ora mi affascina.
.
gaeo- Membro classe argento
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Re: Analogico vs digitale
gaeo ha scritto:queste 2 frasi sono bellissime e condivido appienofritznet ha scritto:
Mi sono sempre accontentato di ascoltare la musica.
E vedere un LP che gira e il resto che suona, tutt'ora mi affascina.
.
>>>>>>>>
Condivido il tuo pensiero, e se mi permetti aggiungo che e' pura MAGIA.
Fra l'altro e' anche rilassante... un anti-stress semplice ma efficace.
ciao
Juss956- Novizio
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Re: Analogico vs digitale
Se posso permettermi,vorrei dire la mia. Avendo 16 anni,ho sempre vissuto con i CD techno rimasterizzati sparsi in giro per la camera,ma non ho mai nutrito una sorta di "affetto" per quegli oggetti che mi hanno sempre dato seccature (se si rigavano,il file audio si sentiva a tratti o non veniva letto dal lettore, ecc...) ma quello si aveva,e quello si usava. Con la prima linea internet (Mio fratello la mise intorno il 2005 perchè i miei non potevano permettersela) con i video su Youtube,trovavo sempre più inutile il compito del CD fino a non considerarlo proprio per la sola riproduzione audio,per poi boicottarlo totalmente in tempi recenti (l'anno scorso) per passare al disco in vinile. Passai al disco in vinile per via dei Beatles, per cui stravedo moltissimo,e mi promisi che per manifestare la mia passione verso la loro musica che tanto mi rappresenta,avrei dovuto collezionare i loro dischi,e non i loro CD... (e così ho fatto e tutt'ora sto facendo) Ai miei occhi,agli occhi di un moderno adolescente che ascolta con le orecchie,ma soprattutto col cuore, il vinile da uno spettacolo pari,quasi ad un'esecuzione dal vivo! Sentire "Back in U.S.S.R" e "Dear Prudence" scorrere limpido e fiero tra le casse e vedere il disco girare da una gioia immensa che mi lascia sempre estasiato,cosa che con un formato digitale non mi era mai capitato (feci a stento un sorriso quando arrivò il primo lettore dvd). Sono davvero contento di aver scoperto questo "universo sonoro" che ha creato un'alchimia speciale che mi ha unito ancora di più alla musica facendomela apprezzare molto di quanto avesse fatto l'apparecchio digitale.
Simone96- Interessato
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Re: Analogico vs digitale
Da una email di TNT-Audio del Direttore:
Lucio Cadeddu ha scritto:Io sfido chiunque a capire, senza saperlo, se un LP provenga o meno da un master digitale.
Ma la facciamo finita una volta per tutte con queste p!ppe?
E che musica sia, analogica, digitale...basta che sia buona e suoni bene, accidenti!
Suggerimento: provare ad ascoltare "The nightfly" di Donald Fagen prima in vinile e poi in CD. E anche "Ghost in the machine" dei Police.
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