Subwoofer in ambito HiFi
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E' necessario un subwoofer per ascoltare Musica?
Subwoofer in ambito HiFi
Secondo voi un subwoofer è necessario in ambito puramente HiFi (solo Musica, no cinema quindi)?
Io ho sempre pensato di no e se ce ne fosse bisogno c'è qualche lacuna da qualche parte nella propria catena: ambiente, diffusori o ampli.
Io ho sempre pensato di no e se ce ne fosse bisogno c'è qualche lacuna da qualche parte nella propria catena: ambiente, diffusori o ampli.
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Silver Black- Amministratore
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cavi segnale: Monster Cable MKII
cavi potenza: Qed Micro
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
sarò controcorrente ma io ho messo sì, ed ora spiego il perché
l'unica riproduzione veramente fedele (a parte auricolari e cuffie) proviene da una sorgente puntiforme - leggasi un unico fullrange
Per motivi fisici un altoparlante non può riprodurre tutto lo spettro audio, è un fattore a lui intrinseco (un problema che comunque può essere più o meno attenuato con delle "scatole" ben fatte, che sfruttino anche l'azione posteriore, ma in questo modo la storia della sorgente puntiforme va a farsi benedire)
Sempre per motivi fisici, però, è risaputo che la sorgente delle onde acustiche "lente" (i bassi, l'appunto) non è individuabile dal nostro orecchio (sono quindi "omnidirezionali").
Per questo trovo che due fullrange che si occupano delle frequenze 80∼21kHz accoppiati ad un sub centrale (fatto bene, magari in configurazione infinite baffle che IMO è la migliore, soprattutto con altoparlanti ad hoc) che si occupa delle frequenze inferiori sia la soluzione più audiofila. Purtroppo l'infinite baffle è praticamente irrealizzabile, quindi un sub (meglio a cassa chiusa, che è comunque di difficile realizzazione) è ciò che va meglio.
Gli altoparlanti devono essere di qualità (AlNiCo se possibile) e devono essere supportati da una cassa ben ingegnerizzata che gli stia intorno.
No tagli di frequenza per i fullrange, ma un filtro attivo ben studiato a monte dell'amplificazione per il subwoofer (in tutto serve una configurazione trial mono, tre ampli che lavorino sinergicamente).
Questo è il mio punto di vista, ed è più "fisico" che audiofilo, quindi mi scuso se andrò a cozzare con opinioni altrui.
PS: bel thread, pensavo prima o poi di aprirne uno simile
l'unica riproduzione veramente fedele (a parte auricolari e cuffie) proviene da una sorgente puntiforme - leggasi un unico fullrange
Per motivi fisici un altoparlante non può riprodurre tutto lo spettro audio, è un fattore a lui intrinseco (un problema che comunque può essere più o meno attenuato con delle "scatole" ben fatte, che sfruttino anche l'azione posteriore, ma in questo modo la storia della sorgente puntiforme va a farsi benedire)
Sempre per motivi fisici, però, è risaputo che la sorgente delle onde acustiche "lente" (i bassi, l'appunto) non è individuabile dal nostro orecchio (sono quindi "omnidirezionali").
Per questo trovo che due fullrange che si occupano delle frequenze 80∼21kHz accoppiati ad un sub centrale (fatto bene, magari in configurazione infinite baffle che IMO è la migliore, soprattutto con altoparlanti ad hoc) che si occupa delle frequenze inferiori sia la soluzione più audiofila. Purtroppo l'infinite baffle è praticamente irrealizzabile, quindi un sub (meglio a cassa chiusa, che è comunque di difficile realizzazione) è ciò che va meglio.
Gli altoparlanti devono essere di qualità (AlNiCo se possibile) e devono essere supportati da una cassa ben ingegnerizzata che gli stia intorno.
No tagli di frequenza per i fullrange, ma un filtro attivo ben studiato a monte dell'amplificazione per il subwoofer (in tutto serve una configurazione trial mono, tre ampli che lavorino sinergicamente).
Questo è il mio punto di vista, ed è più "fisico" che audiofilo, quindi mi scuso se andrò a cozzare con opinioni altrui.
PS: bel thread, pensavo prima o poi di aprirne uno simile
kingbowser- Membro classe bronzo
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Silver Black ha scritto:Secondo voi un subwoofer è necessario in ambito puramente HiFi (solo Musica, no cinema quindi)?
Rifiutando per principio i dogmi dovrei rispondere "dipende"
Per come la vedo io il subwoofer deve servire per aggiungere solo
quello che altrimenti non ci sarebbe o sarebbe troppo attenuato
perdendo quindi in immagine complessiva.
Purtroppo l'abuso di questi ultimi anni lo ha trasformato in un oggetto
"terribile" ma in passato il suo uso era considerato normale in
diversi casi. Ovviamente si trattava di prodotti di qualita'
e non di oggetti da supermercato. Ho ascoltato impianti molto
equilibrati dove il sub faceva il suo lavoro ma lungi dal ritenerla
la condizione piu' facile. Bisogna considerarlo alla stregua di
qualunque altro componente e configurarlo di conseguenza.
Conviene spendere 500 euro per arrivare sino ai 20Hz?
Anche qui e' un problema molto relativo. Con diffusori
bookshelf di piccoli dimensioni puo' essere una sostituzione
valida in attesa di un passaggio a torri di qualita'.
Anche vecchi diffusori a sospensione pneumatica sono
piu' limitati rispetto ai moderni bassreflex e, a meno
di arrivare a dimensioni assai impegnative e potenze
elevate, e' molto difficile immaginare di arrivare piatti
a frequenze di area sub.
Si tratta quindi di scegliere tra due compromessi, due
diffusori e incompleti o sub.
Non e' un caso che i primi usi "HIFI" dei sub siano stati
negli studi di registrazione (durante la registrazione
dell'album "Pretzel Logic" venne utilizzato un sub concepito
adhoc).
Tirando due conclusioni credo che sia giusto rimuovere
i dogmi e valutare attentamente alla prova di ascolto
e nel proprio ambiente.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
No
1) La direzionalità dei bassi si sente.
2) Il subwoofer ha un suono non naturale.
3) Distrugge l'informazione stereofonica e il timbro degli strumenti.
4) Ricordatevi che esistono anche le armoniche superiori e che un colpo di batteria oltre ai bassi ha anche moltissimi acuti sincronizzati coi bassi, il subwoofer singolo distrugge la sincronizzazione bassi - acuti (questo fenomeno è molto evidente all'ascolto).
quindi se volete i bassi e un suono di qualità i subwoofer devono essere due, e con un crossover ben progettato.
Spendere 500 euro .... no, al massimo spendeteli per un paio di torri di alto livello.
1) La direzionalità dei bassi si sente.
2) Il subwoofer ha un suono non naturale.
3) Distrugge l'informazione stereofonica e il timbro degli strumenti.
4) Ricordatevi che esistono anche le armoniche superiori e che un colpo di batteria oltre ai bassi ha anche moltissimi acuti sincronizzati coi bassi, il subwoofer singolo distrugge la sincronizzazione bassi - acuti (questo fenomeno è molto evidente all'ascolto).
quindi se volete i bassi e un suono di qualità i subwoofer devono essere due, e con un crossover ben progettato.
Spendere 500 euro .... no, al massimo spendeteli per un paio di torri di alto livello.
Ultima modifica di Barone Rosso il Mer 19 Ago 2009 - 10:03 - modificato 1 volta.
Barone Rosso- Moderatore
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
ciao a todos ,Barone Rosso ha scritto:
1) La direzionalità dei bassi si sente.
2) Il subwoofer ha un suono non naturale.
1) Io francamente non son riuscito ad individuare da dove provenivano le basse frequenze con un sub ,mai .
2) A me non pare , poi magari sbaglio
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
schwantz34 ha scritto:ciao a todos ,Barone Rosso ha scritto:
1) La direzionalità dei bassi si sente.
2) Il subwoofer ha un suono non naturale.
1) Io francamente non son riuscito ad individuare da dove provenivano le basse frequenze con un sub ,mai .
2) A me non pare , poi magari sbaglio
La sinusoide prodotta da un sub non è direzionale, ma non si tratta neppure di un suono naturale.
Non ho mai sentito uno strumento acustico dal vivo suonare come un sub.
I punti principali sono il 3 e il 4
Infine se uno ascolta solo musica elettronica & super compressa probabilmente finisce per apprezzare un sub che compensa i limiti delle registrazioni.
Poi un suono da sub potrebbe anche piacere a molti.
Ultima modifica di Barone Rosso il Mer 19 Ago 2009 - 11:03 - modificato 1 volta.
Barone Rosso- Moderatore
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Barone Rosso ha scritto:
Poi un suono da sub potrebbe anche piacere a molti.
Certo, e' una questione di gusti personali, mica siamo tutti
uguali. Concordo sul fatto che la miglior configurazione sia
quella stereofonica ma laddove non e' possibile si puo'
raggiungere un ragionevole compromesso con una sola
unita'. L'importante e' farsi guidare da nient'altro che il
proprio udito dimenticandosi di quanto letto o sentito.
Naturalmente se non si ha la pazienza di configurarlo
e' meglio lasciar perdere, si rischia di non arrivare mai
a un risultato ragionevole.
E' chiaro che parliamo sempre di compromessi
da utilizzare in segmenti di mercato entry level e
in ambienti un po' sacrificati.
bonghittu- Membro classe argento
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Caro Sergio,Silver Black ha scritto:Secondo voi un subwoofer è necessario in ambito puramente HiFi (solo Musica, no cinema quindi)?
Io ho sempre pensato di no e se ce ne fosse bisogno c'è qualche lacuna da qualche parte nella propria catena: ambiente, diffusori o ampli.
Il subwoofer e' un componente concepito(al di la dell'utilizzo 5+1/sourrond/dts/dolby quindi uso spettacolare e sicuramente falsato)per riprodurre le frequenze + basse del programma musicale dove lo speaker ha delle carenze nel riprodurle
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Vero!! l'ideale sarebbe la sorgente puntiforme! ma e' solo teorica in quanto non possibile costruire uno speaker con queste caratteristiche per tutto lo spettro audio)kingbowser ha scritto:sarò controcorrente ma io ho messo sì, ed ora spiego il perché
l'unica riproduzione veramente fedele (a parte auricolari e cuffie) proviene da una sorgente puntiforme - leggasi un unico fullrange
Per motivi fisici un altoparlante non può riprodurre tutto lo spettro audio, è un fattore a lui intrinseco (un problema che comunque può essere più o meno attenuato con delle "scatole" ben fatte, che sfruttino anche l'azione posteriore, ma in questo modo la storia della sorgente puntiforme va a farsi benedire)
Sempre per motivi fisici, però, è risaputo che la sorgente delle onde acustiche "lente" (i bassi, l'appunto) non è individuabile dal nostro orecchio (sono quindi "omnidirezionali").
Per questo trovo che due fullrange che si occupano delle frequenze 80∼21kHz accoppiati ad un sub centrale (fatto bene, magari in configurazione infinite baffle che IMO è la migliore, soprattutto con altoparlanti ad hoc) che si occupa delle frequenze inferiori sia la soluzione più audiofila. Purtroppo l'infinite baffle è praticamente irrealizzabile, quindi un sub (meglio a cassa chiusa, che è comunque di difficile realizzazione) è ciò che va meglio.
Gli altoparlanti devono essere di qualità (AlNiCo se possibile) e devono essere supportati da una cassa ben ingegnerizzata che gli stia intorno.
No tagli di frequenza per i fullrange, ma un filtro attivo ben studiato a monte dell'amplificazione per il subwoofer (in tutto serve una configurazione trial mono, tre ampli che lavorino sinergicamente).
Questo è il mio punto di vista, ed è più "fisico" che audiofilo, quindi mi scuso se andrò a cozzare con opinioni altrui.
PS: bel thread, pensavo prima o poi di aprirne uno simile
Vero anche che le frequenze al di sotto di una certa soglia non sono direzionali.
QUALITY SOUND- Operatore Hi-Fi
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
L'orecchio umano non arriva a sentire 20 hzbonghittu ha scritto:Silver Black ha scritto:Secondo voi un subwoofer è necessario in ambito puramente HiFi (solo Musica, no cinema quindi)?
Rifiutando per principio i dogmi dovrei rispondere "dipende"
Per come la vedo io il subwoofer deve servire per aggiungere solo
quello che altrimenti non ci sarebbe o sarebbe troppo attenuato
perdendo quindi in immagine complessiva.
Purtroppo l'abuso di questi ultimi anni lo ha trasformato in un oggetto
"terribile" ma in passato il suo uso era considerato normale in
diversi casi. Ovviamente si trattava di prodotti di qualita'
e non di oggetti da supermercato. Ho ascoltato impianti molto
equilibrati dove il sub faceva il suo lavoro ma lungi dal ritenerla
la condizione piu' facile. Bisogna considerarlo alla stregua di
qualunque altro componente e configurarlo di conseguenza.
Conviene spendere 500 euro per arrivare sino ai 20Hz?
.
Poi c'e' da dire anche che i dischi in vinile sono tagliati a 50 hz
QUALITY SOUND- Operatore Hi-Fi
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Vero!! i subwoofer devono essere 2 monofonici passivi(senza amplifier all'interno)Barone Rosso ha scritto:No
1) La direzionalità dei bassi si sente.
2) Il subwoofer ha un suono non naturale.
3) Distrugge l'informazione stereofonica e il timbro degli strumenti.
4) Ricordatevi che esistono anche le armoniche superiori e che un colpo di batteria oltre ai bassi ha anche moltissimi acuti sincronizzati coi bassi, il subwoofer singolo distrugge la sincronizzazione bassi - acuti (questo fenomeno è molto evidente all'ascolto).
quindi se volete i bassi e un suono di qualità i subwoofer devono essere due, e con un crossover ben progettato.
Spendere 500 euro .... no, al massimo spendeteli per un paio di torri di alto livello.
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
I benefici di 2 subwoofer monofonici sono molteplici:Barone Rosso ha scritto:schwantz34 ha scritto:ciao a todos ,Barone Rosso ha scritto:
1) La direzionalità dei bassi si sente.
2) Il subwoofer ha un suono non naturale.
1) Io francamente non son riuscito ad individuare da dove provenivano le basse frequenze con un sub ,mai .
2) A me non pare , poi magari sbaglio
La sinusoide prodotta da un sub non è direzionale, ma non si tratta neppure di un suono naturale.
Non ho mai sentito uno strumento acustico dal vivo suonare come un sub.
I punti principali sono il 3 e il 4
Infine se uno ascolta solo musica elettronica & super compressa probabilmente finisce per apprezzare un sub che compensa i limiti delle registrazioni.
Poi un suono da sub potrebbe anche piacere a molti.
Consente al sistema di riprodurre frequenze piu' basse
Allegerisce sicuramente il carico dei drivers e dei crossovers degli speakers principali ottenendo cosi' anche una minore distorsione udibile facilmente(la condizione pero' e che i due subwoofer siano buoni,molto buoni..)
QUALITY SOUND- Operatore Hi-Fi
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
bonghittu ha scritto:Barone Rosso ha scritto:
Poi un suono da sub potrebbe anche piacere a molti.
Certo, e' una questione di gusti personali, mica siamo tutti
uguali. Concordo sul fatto che la miglior configurazione sia
quella stereofonica ma laddove non e' possibile si puo'
raggiungere un ragionevole compromesso con una sola
unita'. L'importante e' farsi guidare da nient'altro che il
proprio udito dimenticandosi di quanto letto o sentito.
Naturalmente se non si ha la pazienza di configurarlo
e' meglio lasciar perdere, si rischia di non arrivare mai
a un risultato ragionevole.
E' chiaro che parliamo sempre di compromessi
da utilizzare in segmenti di mercato entry level e
in ambienti un po' sacrificati.
Per chi ascolta solo musica elettronica (tecno house trance e tutti i sotto generi) il sub diventa fondamentale, anche perché si tratta di musica fatta per essere ascoltata solo dallo stereo.
Quindi oltre ai gusti conta anche il genere di musica.
Pero devo anche dire che degli acuti e medi ben bilanciati coi bassi danno un ottima resa anche a questo tipo di generi.
Per la musica acustica serve molta precisione ed un amplificatore capace di dare un ottimo effetto di spazialità e volume (quindi classe T forever).
Barone Rosso- Moderatore
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
QUALITY SOUND ha scritto:
L'orecchio umano non arriva a sentire 20 hz
Poi c'e' da dire anche che i dischi in vinile sono tagliati a 50 hz
Vada per 25Hz (che ho la fortuna di riuscire a percepire senza troppe
difficolta').....
Per il Vinile, per ora non mi pongo il problema
bonghittu- Membro classe argento
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Secondo me si sentono anche sotto i 20 Hz... ovviamente non con l'orecchio ma con il corpo. Basta una mano sul divano che vibra (oppure le nostre chiappe!) e la sensazione di un rullante "sismico" o un esplosione in un film si fa molto più coinvolgente.
I pareri che avete espresso rappresentano proprio i miei dubbi contrastanti... forse non ho un sub all'altezza (in cassa chiusa, ma amplificato da 150 W, con 2 woofer da 20, di cui uno passivo) ma mi sembra che rovini l'articolazione dei bassi che l'accoppiata VT + Proson è in grado di offrirmi.
Forse avrei dovuto fare il sondaggio in questo modo:
Secondo te un sub nell'alscolto di Musica è:
- superfluo
- utile
- necessario
Ma ho voluto decidere per il sì e per il no per semplificare ulteriormente senza troppi compromessi!
Al mio rientro dalle vacanze proverò a connettere il sub al VT e a tararlo empiricamente (a orecchio e a... chiappe!). Vedremo...
I pareri che avete espresso rappresentano proprio i miei dubbi contrastanti... forse non ho un sub all'altezza (in cassa chiusa, ma amplificato da 150 W, con 2 woofer da 20, di cui uno passivo) ma mi sembra che rovini l'articolazione dei bassi che l'accoppiata VT + Proson è in grado di offrirmi.
Forse avrei dovuto fare il sondaggio in questo modo:
Secondo te un sub nell'alscolto di Musica è:
- superfluo
- utile
- necessario
Ma ho voluto decidere per il sì e per il no per semplificare ulteriormente senza troppi compromessi!
Al mio rientro dalle vacanze proverò a connettere il sub al VT e a tararlo empiricamente (a orecchio e a... chiappe!). Vedremo...
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Silver Black ha scritto:
ma mi sembra che rovini l'articolazione dei bassi che l'accoppiata VT + Proson è in grado di offrirmi.
Il test sara' la prova migliore. Che subwoofer usi?
bonghittu- Membro classe argento
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Le frequenze bassissime non le senti con le orecchie ma con il corpo...
Serve? Dipende. Lasciando perdere le esigenze particolari (techno e video) con casse concepite per scendere, ma scendere bene in basso, ne fai a meno tranquillamente a meno. Altro problema è l'ambiente. Per esprimersi bene una coppia di casse anche in basso hanno bisogno di spazio. Se l'ambiente è piccolo non renderanno come in un ambiente grande in basso. In casi come questo, e nel caso di casse piccine il sub aiuta, azzolina se aiuta!
Uno o due? Tu is megl che uan! Ma, se come nel mio caso, lo tengo tagliato elettronicamente a 50hz con pendenza a ripida, uno basta e avanza, ed hai un tabernacolo di meno da sistemare in salotto.
Le basse e bassissime frequenze sono un mucchio di aria da spostare, quindi servono coni belli grossi. Ti accorgi della necessità di un sub in molti sistemi ascoltando, ad esempio, la toccata e fuga di Bach. L'organo a canne senza grossi coni che scendono in basso è vuoto e leggero.
La sistemazione in ambiente è un altro impiccio del sub.
E vogliamo parlare di cosa poi debba pilotare quel sub? Passivo, collegato allo stesso ampli che pilota i satelliti è incoerente, invasivo o, peggio insignificante. La morte di un sub è un crossover attivo ed un ampli di grande potenza (ma davvero grande). Dalle mie prove serve potenza almeno doppia collegata al sub rispetto a quella che pilota le casse per avere la certezza di poter alzare il volume e non perderti il sub per strada. In quelli commerciali c'è la possibilità di invertire la fase in step diversi. Comodo ma non indispensabile, inverti le polarità ed hai lo stesso risultato, e gli step intermedi della fase, almeno dalle mie prove, non servono proprio a nulla.
Insomma, se sei in un ambiente piccolo, hai casse che non scendono sia per dimensioni che per efficienza in basso, vuoi sentire l'organo ed avere il punch, il sub è una mano santa.
Attualmente utilizzo un Velodyne da 250watt col suo telecomando (comodissimo) per aiutare i 10cm delle minima con ottima soddisfazione. Prima avevo due HS250 della Ciare in pushpull pilotati dal Pioneer C90 (400watt su 4ohm) con crossover elettronico autocostruito. I cannoni in bronzo sparati dall'incisione 1812 erano m-e-m-o-r-a-b-i-l-i! Avete presente il bombardamento di Beirut?
Un sub è da consigliare? Dipende ...
Serve? Dipende. Lasciando perdere le esigenze particolari (techno e video) con casse concepite per scendere, ma scendere bene in basso, ne fai a meno tranquillamente a meno. Altro problema è l'ambiente. Per esprimersi bene una coppia di casse anche in basso hanno bisogno di spazio. Se l'ambiente è piccolo non renderanno come in un ambiente grande in basso. In casi come questo, e nel caso di casse piccine il sub aiuta, azzolina se aiuta!
Uno o due? Tu is megl che uan! Ma, se come nel mio caso, lo tengo tagliato elettronicamente a 50hz con pendenza a ripida, uno basta e avanza, ed hai un tabernacolo di meno da sistemare in salotto.
Le basse e bassissime frequenze sono un mucchio di aria da spostare, quindi servono coni belli grossi. Ti accorgi della necessità di un sub in molti sistemi ascoltando, ad esempio, la toccata e fuga di Bach. L'organo a canne senza grossi coni che scendono in basso è vuoto e leggero.
La sistemazione in ambiente è un altro impiccio del sub.
E vogliamo parlare di cosa poi debba pilotare quel sub? Passivo, collegato allo stesso ampli che pilota i satelliti è incoerente, invasivo o, peggio insignificante. La morte di un sub è un crossover attivo ed un ampli di grande potenza (ma davvero grande). Dalle mie prove serve potenza almeno doppia collegata al sub rispetto a quella che pilota le casse per avere la certezza di poter alzare il volume e non perderti il sub per strada. In quelli commerciali c'è la possibilità di invertire la fase in step diversi. Comodo ma non indispensabile, inverti le polarità ed hai lo stesso risultato, e gli step intermedi della fase, almeno dalle mie prove, non servono proprio a nulla.
Insomma, se sei in un ambiente piccolo, hai casse che non scendono sia per dimensioni che per efficienza in basso, vuoi sentire l'organo ed avere il punch, il sub è una mano santa.
Attualmente utilizzo un Velodyne da 250watt col suo telecomando (comodissimo) per aiutare i 10cm delle minima con ottima soddisfazione. Prima avevo due HS250 della Ciare in pushpull pilotati dal Pioneer C90 (400watt su 4ohm) con crossover elettronico autocostruito. I cannoni in bronzo sparati dall'incisione 1812 erano m-e-m-o-r-a-b-i-l-i! Avete presente il bombardamento di Beirut?
Un sub è da consigliare? Dipende ...
piero7- Membro classe oro
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
piero7 ha scritto:Le frequenze bassissime non le senti con le orecchie ma con il corpo...
Serve? Dipende. Lasciando perdere le esigenze particolari (techno e video) con casse concepite per scendere, ma scendere bene in basso, ne fai a meno tranquillamente a meno. Altro problema è l'ambiente. Per esprimersi bene una coppia di casse anche in basso hanno bisogno di spazio. Se l'ambiente è piccolo non renderanno come in un ambiente grande in basso. In casi come questo, e nel caso di casse piccine il sub aiuta, azzolina se aiuta!
Uno o due? Tu is megl che uan! Ma, se come nel mio caso, lo tengo tagliato elettronicamente a 50hz con pendenza a ripida, uno basta e avanza, ed hai un tabernacolo di meno da sistemare in salotto.
Le basse e bassissime frequenze sono un mucchio di aria da spostare, quindi servono coni belli grossi. Ti accorgi della necessità di un sub in molti sistemi ascoltando, ad esempio, la toccata e fuga di Bach. L'organo a canne senza grossi coni che scendono in basso è vuoto e leggero.
La sistemazione in ambiente è un altro impiccio del sub.
E vogliamo parlare di cosa poi debba pilotare quel sub? Passivo, collegato allo stesso ampli che pilota i satelliti è incoerente, invasivo o, peggio insignificante. La morte di un sub è un crossover attivo ed un ampli di grande potenza (ma davvero grande). Dalle mie prove serve potenza almeno doppia collegata al sub rispetto a quella che pilota le casse per avere la certezza di poter alzare il volume e non perderti il sub per strada. In quelli commerciali c'è la possibilità di invertire la fase in step diversi. Comodo ma non indispensabile, inverti le polarità ed hai lo stesso risultato, e gli step intermedi della fase, almeno dalle mie prove, non servono proprio a nulla.
Insomma, se sei in un ambiente piccolo, hai casse che non scendono sia per dimensioni che per efficienza in basso, vuoi sentire l'organo ed avere il punch, il sub è una mano santa.
Attualmente utilizzo un Velodyne da 250watt col suo telecomando (comodissimo) per aiutare i 10cm delle minima con ottima soddisfazione. Prima avevo due HS250 della Ciare in pushpull pilotati dal Pioneer C90 (400watt su 4ohm) con crossover elettronico autocostruito. I cannoni in bronzo sparati dall'incisione 1812 erano m-e-m-o-r-a-b-i-l-i! Avete presente il bombardamento di Beirut?
Un sub è da consigliare? Dipende ...
Tale la consideriamo la soluzione ottimale per two channels:
AMPLI LEFT out + e - inserito (in)SUBWOOFER LEFT in + e - poi
uscita(out)SUBWOOFER LEFT inserito(in) SPEAKER LEFT
AMPLI RIGHT out + e - inserito (in)SUBWOOFER RIGHT in + e - poi
uscita(out)SUBWOOFER RIGHT inserito(in) SPEAKER RIGHT
I subwoofer sono monofonici passivi e all'interno hanno un crossover
QUALITY SOUND- Operatore Hi-Fi
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
A mio avviso il Sub deve essere amplificato,con fase,frequenza di taglio e volume regolabile.
Non consiglio i Sub non amplificati e con crossover passante.
Come scrive piero7 l'ampli del sub deve essere di wattaggio generoso e molto ben smorzato.
Il posizionamento in ambiente è critico e può richiedere molto tempo
Non consiglio i Sub non amplificati e con crossover passante.
Come scrive piero7 l'ampli del sub deve essere di wattaggio generoso e molto ben smorzato.
Il posizionamento in ambiente è critico e può richiedere molto tempo
Re: Subwoofer in ambito HiFi
Silver Black ha scritto:Secondo voi un subwoofer è necessario in ambito puramente HiFi (solo Musica, no cinema quindi)?
Io ho sempre pensato di no e se ce ne fosse bisogno c'è qualche lacuna da qualche parte nella propria catena: ambiente, diffusori o ampli.
Ottima riflessione, caro Sergio. Ovviamente pienamente condivisa: mi sono già espresso più volte sull'argomento e sai bene come la penso.
QUALITY SOUND ha scritto:L'orecchio umano non arriva a sentire 20 hz
Poi c'e' da dire anche che i dischi in vinile sono tagliati a 50 hz
Altro interessante spunto, questa volta da un progettista. Ebbene, caro Antonio, la seconda è una bella risposta ai molti sostenitori del vinile, ancora convinti che questo abbia una resa più fedele delle basse frequenze rispetto al cd. Ovviamente io la penso come te.
Per quanto riguarda il nostro orecchio, esso percepisce frequenze comprese tra i 20 e i 20.000 Hz, ma solo in spazi aperti e con pressioni acustiche molto elevate. Infatti la frequenza minima riproducibile nel nostro ambiente è 40Hz. Resta il fatto che andare sotto i 20 (diciamo sino a 16) aiuta ad aumentare il realismo, ma si tratta di pura teoria. In proposito dei miei amici, esperti progettisti e costruttori, hanno realizzato in via sperimentale un sistema di altoparlanti in grado di riprodurre in modo lineare dai 16 Hz ai 20 KHz. Risultato? Perfezione assoluta al banco misure, semplicemente inascoltabile (a qualunque volume) in ambiente. Ebbene, escludendo il subwoofer (tagliato ad 80 Hz), il risultato all'orecchio migliorava enormemente, garantendo finalemente un alto livello di fedeltà.
In estrema sintesi, possiamo affermare che, in un ambiente domestico, quel che serve è un sistema in grado di riprodurre (a 0 dB = "curva piatta") dagli 80 Hz ai 20 kHz, lasciando ancora percepire bene le ultrabasse (60Hz a -3dB, 40Hz a -6/8dB e ancora qualcosa intorno ai 30Hz, il famoso "coinvolgimento viscerale"). Dico bene?
Ovviamente qualunque tua precisazione è gradita.
Per quanto riguarda il nostro orecchio, esso percepisce frequenze comprese tra i 20 e i 20.000 Hz, ma solo in spazi aperti e con pressioni acustiche molto elevate. Infatti la frequenza minima riproducibile nel nostro ambiente è 40Hz. Resta il fatto che andare sotto i 20 (diciamo sino a 16) aiuta ad aumentare il realismo, ma si tratta di pura teoria. In proposito dei miei amici, esperti progettisti e costruttori, hanno realizzato in via sperimentale un sistema di altoparlanti in grado di riprodurre in modo lineare dai 16 Hz ai 20 KHz. Risultato? Perfezione assoluta al banco misure, semplicemente inascoltabile (a qualunque volume) in ambiente. Ebbene, escludendo il subwoofer (tagliato ad 80 Hz), il risultato all'orecchio migliorava enormemente, garantendo finalemente un alto livello di fedeltà.
In estrema sintesi, possiamo affermare che, in un ambiente domestico, quel che serve è un sistema in grado di riprodurre (a 0 dB = "curva piatta") dagli 80 Hz ai 20 kHz, lasciando ancora percepire bene le ultrabasse (60Hz a -3dB, 40Hz a -6/8dB e ancora qualcosa intorno ai 30Hz, il famoso "coinvolgimento viscerale"). Dico bene?
Ovviamente qualunque tua precisazione è gradita.
Ultima modifica di Andrea Gianelli il Mer 19 Ago 2009 - 13:54 - modificato 1 volta.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Ho un altro dubbio che mi avete fatto nascere: il mio sub è ATTIVO (150 W) in cassa chiusa.
Prima quando avevo il T-Amp lo collegavo all'uscita sub dell'Oppo e problemi zero.
Adesso che ho il VirtueTwo, mi conviene collegarlo all'uscita sub di quest'ultimo o sempre all'Oppo direttamente? Non è che collegandolo al VT questo lo amplifica ma essendo già il sub amplificato rompo il VT o il sub?!
Prima quando avevo il T-Amp lo collegavo all'uscita sub dell'Oppo e problemi zero.
Adesso che ho il VirtueTwo, mi conviene collegarlo all'uscita sub di quest'ultimo o sempre all'Oppo direttamente? Non è che collegandolo al VT questo lo amplifica ma essendo già il sub amplificato rompo il VT o il sub?!
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cavi segnale: Monster Cable MKII
cavi potenza: Qed Micro
- Spoiler:
Re: Subwoofer in ambito HiFi
io andrei su un subw serio ...e in seconda battuta non capisco perchè si dovrebbe rompere...
Ultima modifica di schwantz34 il Mer 19 Ago 2009 - 13:59 - modificato 1 volta.
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
QUALITY SOUND ha scritto:
Tale la consideriamo la soluzione ottimale per two channels:
AMPLI LEFT out + e - inserito (in)SUBWOOFER LEFT in + e - poi
uscita(out)SUBWOOFER LEFT inserito(in) SPEAKER LEFT
AMPLI RIGHT out + e - inserito (in)SUBWOOFER RIGHT in + e - poi
uscita(out)SUBWOOFER RIGHT inserito(in) SPEAKER RIGHT
I subwoofer sono monofonici passivi e all'interno hanno un crossover
Non per le mie orecchie. Ho provato a far passare l'ampli che pilota le minima nel sub. Il taglio è perfetto, ma, dato che piloto le minima con ampli valvolari, il crossover elettronico a semiconduttori mi sporca il segnale in maniera inaccettabile per me facendomi perdere tutti i vantaggi delle valvole. Ed ho provato pure il crossover elettronico di AM Audio che costava un sacco di soldi. Si sente che c'è n'altro aggeggio, eccome se si sente. Ed in questa configurazione, ampli che pilota i satelliti libero da tagli, crossover elettronico che taglia in basso un'altro ampli che pilota il sub, non serve manco un grande crossover. A 50/60 hz c'è ben poco di messaggio musicale e tra il crossover AM Audio che costava un sacco di soldi, e quello autocostruito con quattro integrati, non ho percepito differenze. Anche perchè bisognerebbe avere la sensibilità di un elefante per percepire differenze sotto gli 80 hz!
Curiosità. Una configurazione del genere l'ho vista ed ascoltata nello stand Audio Note. Ongaku con trombe Avantgarde e la bellezza di sei (dico sei) sub amplificati tagliati dove le trombe non arrivavano. Impatto terrificante!
Scusa la domanda, ma non capisco l'utilità del crossover passivo se lo tagli elettronicamente. A che serve se non a perdere un po' di guadagno?
piero7- Membro classe oro
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Silver Black ha scritto:Ho un altro dubbio che mi avete fatto nascere: il mio sub è ATTIVO (150 W) in cassa chiusa.
Prima quando avevo il T-Amp lo collegavo all'uscita sub dell'Oppo e problemi zero.
Adesso che ho il VirtueTwo, mi conviene collegarlo all'uscita sub di quest'ultimo o sempre all'Oppo direttamente? Non è che collegandolo al VT questo lo amplifica ma essendo già il sub amplificato rompo il VT o il sub?!
silver, se non senti il sub può essere che l'ampli sia invertente e hai bisogno di invertire le polarità del sub sennò niente bassi
piero7- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 06.06.09
Numero di messaggi : 9854
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Re: Subwoofer in ambito HiFi
Silver Black ha scritto:Ho un altro dubbio che mi avete fatto nascere: il mio sub è ATTIVO (150 W) in cassa chiusa.
Prima quando avevo il T-Amp lo collegavo all'uscita sub dell'Oppo e problemi zero.
Adesso che ho il VirtueTwo, mi conviene collegarlo all'uscita sub di quest'ultimo o sempre all'Oppo direttamente? Non è che collegandolo al VT questo lo amplifica ma essendo già il sub amplificato rompo il VT o il sub?!
Beh, la risposta ce la siamo data: non collegarlo affatto!
Inutile rischiare, no?
D'altro canto è concettualmente sbagliato usare un sub in cassa chiusa con "satelliti" bass-reflex, laddove le frequenze al di sopra degli 80Hz premiano i buoni sistemi a sospensione pneumatica mentre, al di sotto di tale frequenza, va benissimo anche un sistema accordato, dato che le ultrabasse non richiedono precisione e velocità.
Inutile rischiare, no?
D'altro canto è concettualmente sbagliato usare un sub in cassa chiusa con "satelliti" bass-reflex, laddove le frequenze al di sopra degli 80Hz premiano i buoni sistemi a sospensione pneumatica mentre, al di sotto di tale frequenza, va benissimo anche un sistema accordato, dato che le ultrabasse non richiedono precisione e velocità.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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