Normal Vs Direct
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Re: Normal Vs Direct
giucam61 ha scritto:Avevo scritto un papiro ma il sistema se l'è mangiato e non ho voglia di riscriverlo.
Il setup lineare in tutta la gamma udibile è fantascienza, col variare del volume cambia la nostra percezione, secondo me è meglio avere delle cose e non usarle che averne bisogno e non averle.
Per quanto riguarda il DRC o DSP, che dir si voglia, chi non l'ha mai usato non sa quanti problemi ha il proprio ambiente pur con impianto correttamente installato, quindi ascolterai molte alterazioni altro che quello che è naturale sentire.
Si capisco...ma è l'approccio che non condivido
Il problemi li hanno tutti gli ambienti, non solo quelli dove c'è il nostro sistema...il mio concetto di lineare è un compromesso, naturalmente, perchè io per primo dico che è impossibile
Progetto e realizzo sale conferenze e polivalenti da oltre 35 anni, so bene di cosa parliamo
La perfezione non esiste in nessuna cosa dell'Universo, ma con un buon compromesso in casa si può raggiungere una buona linearità nel punto g, più che soddisfacente
A quel punto mandi la musica e basta...le alterazioni saranno ridotte ad un minimo fisiologico, come qualsiasi altra situazione o luogo che si voglia
Io penso sempre di essere in un locale seduto ad un tavolo a sentire la musica quando ascolto la mia musica, ed il locale dove si va a sentire la musica non è di certo trattato con Dirac, DSP o altri artefatti per cercare un qualcosa che non troverai mai
Quello che esce è naturale, con eventuali piccoli difetti caratteristici del locale, dell'ambiente in generale...questo per me è il naturale modo di ascoltare musica
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
Non puoi paragonare un evento live con uno riprodotto, la musica che preferisco, rock, quasi sempre live si sente da schifo ma non conta, è l'emozione che da l'importante.
Nella classica, anfiteatri all'aperto esclusi, tutti i teatri sono studiati e trattati ad hoc, nonostante ciò, la qualità di riproduzione dipende da dove ti siedi.
Nella musica riprodotta solo chi ha mixato il disco sa effettivamente come dovrebbe suonare il disco, lo stesso disco riprodotto a casa mia, tua e di qualsiasi componente del forum suonerà in maniera diversa, anche se avessimo tutti lo stesso impianto.
Nella classica, anfiteatri all'aperto esclusi, tutti i teatri sono studiati e trattati ad hoc, nonostante ciò, la qualità di riproduzione dipende da dove ti siedi.
Nella musica riprodotta solo chi ha mixato il disco sa effettivamente come dovrebbe suonare il disco, lo stesso disco riprodotto a casa mia, tua e di qualsiasi componente del forum suonerà in maniera diversa, anche se avessimo tutti lo stesso impianto.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Normal Vs Direct
OK perdonami ma credo di non essermi spiegato...non paragono la musica live a quella riprodotta, io intendo che quando sento un disco rock, jazz, etc...mi immagino l'artista e la sua band stìano suonando in un locale al chiuso di medio/piccola grandezza, ed io seduto davanti a loro ad una certa distanza...è una immagine mentale, un parallelo ideale con quello che è la stanza e i suoi modi di risonanza
Non cerco la fedeltà dell'evento live in un evento registrato in studio
La musica live è solo quella ripresa live in un concerto, e basta, cosa praticamente impossibile da riprodurre in casa fedelmente come è dal vivo realmente...in una arena all'aperto, ma anche al chiuso per la musica classica p.e., ci sono degli spazi, dei riverberi, sensazioni, riflessioni, interazioni e delle distanze in gioco che creano "immagini" audio impossibili da riprodurre fedelmente in casa, non ci sono discorsi di nessun tipo
Qui a Roma stanno allestendo il Circo Massimo per le date previste da Gilmour, ho visto un allestimento da paura, spaziale, dove le sensazioni audio che verranno provate da chi sarà presente non sarà possibile riprodurle fedelmente da nessuna altra parte, manco lontanamente, neanche se facessero una ripresa live perfetta
Non cerco la fedeltà dell'evento live in un evento registrato in studio
La musica live è solo quella ripresa live in un concerto, e basta, cosa praticamente impossibile da riprodurre in casa fedelmente come è dal vivo realmente...in una arena all'aperto, ma anche al chiuso per la musica classica p.e., ci sono degli spazi, dei riverberi, sensazioni, riflessioni, interazioni e delle distanze in gioco che creano "immagini" audio impossibili da riprodurre fedelmente in casa, non ci sono discorsi di nessun tipo
Qui a Roma stanno allestendo il Circo Massimo per le date previste da Gilmour, ho visto un allestimento da paura, spaziale, dove le sensazioni audio che verranno provate da chi sarà presente non sarà possibile riprodurle fedelmente da nessuna altra parte, manco lontanamente, neanche se facessero una ripresa live perfetta
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
Credo, come già detto, dipenda molto dalla qualità dell'integrato. Da un amico il passaggio al "pure direct" su di un sinto Yamaha faceva l'effetto di togliere una coperta dalle casse. In maniera meno evidente, con l'esclusione dei controlli di tono, davano l'impressione di maggior dettaglio e ariosita' due Aeron, il 160 e l'a10, se non ricordo male.
Ciò detto credo siano, i controlli di tono, a volte utili quanto i sistemi elettronici di correzione ambientale.
Personalmente non ne sento il bisogno.
Ciò detto credo siano, i controlli di tono, a volte utili quanto i sistemi elettronici di correzione ambientale.
Personalmente non ne sento il bisogno.
ste-65- Appassionato
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Re: Normal Vs Direct
ste-65 ha scritto:Credo, come già detto, dipenda molto dalla qualità dell'integrato. Da un amico il passaggio al "pure direct" su di un sinto Yamaha faceva l'effetto di togliere una coperta dalle casse. In maniera meno evidente, con l'esclusione dei controlli di tono, davano l'impressione di maggior dettaglio e ariosita' due Aeron, il 160 e l'a10, se non ricordo male.
Ciò detto credo siano, i controlli di tono, a volte utili quanto i sistemi elettronici di correzione ambientale.
Personalmente non ne sento il bisogno.
Certamente, come infatti ho specificato sopra magari questo integrato utilizza la parte toni e loudness con una sezione attiva, uno stadio con OpAmp che può tranquillamente introdurre un suo "suono"
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
Ciao.
Il mio punto di vista è più relativo all'industria che all'ascolto.
Sull'ascolto, il piacere personale è sovrano e indiscutibile.
Sui prodotti proposti, si dice sempre che l'industria segue il mercato.
Però l'industria cerca anche di indirizzare il mercato.
La Sony ha imposto il CD. Dico questo perché il CD ha sempre annoverato molti detrattori, si potrebbe supporre che il mercato non sentisse il bisogno dei CD (che tra l'altro altro apprezzo come formato). Prova ne è il revival del vinile.
Questo secondo me vale per tutto il mondo HiFi: l'industria è stata condizionata dal mercato, ma a sua volta lo ha condizionato.
Come in ogni settore, suppongo.
Il mondo HiFi è un hobby strano, in cui le innovazioni tecnologiche sono guardate sempre con sospetto.
Ed è un mondo in cui i piccoli produttori europei hanno subito la concorrenza dei grandi produttori asiatici.
Per sopravvivere hanno usato, giustamente, ogni mezzo: dalla cura artigianale alla creazione di una mitologia.
Tutti noi crediamo che il PRaT, il suono caldo, l'analiticità, la naturalezza, la purezza del messaggio sonoro originale ecc... siano caratteristiche delle elettroniche.
Le elettroniche per loro natura hanno invece caratteristiche elettriche, elettromagnetiche, termiche.
Se ci mettiamo i giradischi e i diffusori, hanno pure caratteristiche meccaniche.
L'industria giapponese, in primis, ha fatto sfoggio di optional sulle elettroniche HiFi per avere maggior appeal nei confronti del consumatore.
Optional che i piccoli produttori non potevano offrire in modo concorrenziale e che, strategicamente, hanno bollato come "futili orpelli che nulla hanno a che fare col suono, specchietti per le allodole che nascondono circuiti poco funzionali, peggiorazioni che inquinano la purezza della sorgente sonora..."
L'intelligente progettista asiatico ha inserito un tastino, in genere chiamato "direct" che permette al purista di eliminare questi futili orpelli con un clic e che con un secondo clic permette a chi è un incolto meno purista di godersi l'optional.
La geniale risposta dei piccoli produttori è stata quella di aumentare il prezzo delle proprie elettroniche perché ti offrivano meno componenti.
Siccome tutti sono più che intelligenti e geniali, siamo tutti contenti.
Io però mi sento anche un po' stupido a pagare di più chi mi dà meno.
Torno solo un secondo sul discorso loudness.
È stata proprio l'industria occidentale ad allacciarsi a ricerche scientifiche sulla percezione dei suoni.
E mi è sembrato un approccio corretto: se faccio vestiti devo sapere quanto misurano le braccia umane.
Se faccio HiFi devo sapere come l'orecchio reagisce alle frequenze.
Poi mi si potrà dire che quelle ricerche non erano corrette, che nella realtà l'implementazione non è stata buona, che il mercato non lo richiede...
Benissimo, ma cosa mi dice che le ricerche che hanno fatto mettere il famoso circuito loudness negli apparecchi facendomi pagare l'optional, fossero più farlocche di quelle che mi fanno pagare l'assenza dello stesso optional?
Secondo me ricadiamo in un'altra mitologia dell'hifi.
Il mio punto di vista è più relativo all'industria che all'ascolto.
Sull'ascolto, il piacere personale è sovrano e indiscutibile.
Sui prodotti proposti, si dice sempre che l'industria segue il mercato.
Però l'industria cerca anche di indirizzare il mercato.
La Sony ha imposto il CD. Dico questo perché il CD ha sempre annoverato molti detrattori, si potrebbe supporre che il mercato non sentisse il bisogno dei CD (che tra l'altro altro apprezzo come formato). Prova ne è il revival del vinile.
Questo secondo me vale per tutto il mondo HiFi: l'industria è stata condizionata dal mercato, ma a sua volta lo ha condizionato.
Come in ogni settore, suppongo.
Il mondo HiFi è un hobby strano, in cui le innovazioni tecnologiche sono guardate sempre con sospetto.
Ed è un mondo in cui i piccoli produttori europei hanno subito la concorrenza dei grandi produttori asiatici.
Per sopravvivere hanno usato, giustamente, ogni mezzo: dalla cura artigianale alla creazione di una mitologia.
Tutti noi crediamo che il PRaT, il suono caldo, l'analiticità, la naturalezza, la purezza del messaggio sonoro originale ecc... siano caratteristiche delle elettroniche.
Le elettroniche per loro natura hanno invece caratteristiche elettriche, elettromagnetiche, termiche.
Se ci mettiamo i giradischi e i diffusori, hanno pure caratteristiche meccaniche.
L'industria giapponese, in primis, ha fatto sfoggio di optional sulle elettroniche HiFi per avere maggior appeal nei confronti del consumatore.
Optional che i piccoli produttori non potevano offrire in modo concorrenziale e che, strategicamente, hanno bollato come "futili orpelli che nulla hanno a che fare col suono, specchietti per le allodole che nascondono circuiti poco funzionali, peggiorazioni che inquinano la purezza della sorgente sonora..."
L'intelligente progettista asiatico ha inserito un tastino, in genere chiamato "direct" che permette al purista di eliminare questi futili orpelli con un clic e che con un secondo clic permette a chi è un incolto meno purista di godersi l'optional.
La geniale risposta dei piccoli produttori è stata quella di aumentare il prezzo delle proprie elettroniche perché ti offrivano meno componenti.
Siccome tutti sono più che intelligenti e geniali, siamo tutti contenti.
Io però mi sento anche un po' stupido a pagare di più chi mi dà meno.
Torno solo un secondo sul discorso loudness.
È stata proprio l'industria occidentale ad allacciarsi a ricerche scientifiche sulla percezione dei suoni.
E mi è sembrato un approccio corretto: se faccio vestiti devo sapere quanto misurano le braccia umane.
Se faccio HiFi devo sapere come l'orecchio reagisce alle frequenze.
Poi mi si potrà dire che quelle ricerche non erano corrette, che nella realtà l'implementazione non è stata buona, che il mercato non lo richiede...
Benissimo, ma cosa mi dice che le ricerche che hanno fatto mettere il famoso circuito loudness negli apparecchi facendomi pagare l'optional, fossero più farlocche di quelle che mi fanno pagare l'assenza dello stesso optional?
Secondo me ricadiamo in un'altra mitologia dell'hifi.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Normal Vs Direct
arthur dent ha scritto:
Io però mi sento anche un po' stupido a pagare di più chi mi dà meno.
Torno solo un secondo sul discorso loudness.
È stata proprio l'industria occidentale ad allacciarsi a ricerche scientifiche sulla percezione dei suoni.
E mi è sembrato un approccio corretto: se faccio vestiti devo sapere quanto misurano le braccia umane.
Se faccio HiFi devo sapere come l'orecchio reagisce alle frequenze.
.
Condivido.
Seguendo i vari forum una richiesta che viene fatta spesso riguarda diffusori che possano riprodurre dei buoni bassi a volume moderato per ascolti notturni, e via di consigli tra i più disparati quando basterebbe il tastino loudness o un paio di tacche in più sul controllo dei bassi, ma sia mai, si và ad inficiare la purezza del segnale come voluto dall'artista (cosa assolutamente falsa, all'artista interessa solo vendere il più possibile, da qui la compressione smisurata di parecchi CD per essere riprodotti su più device possibili)
Personalmente uso un Nad c658 dotato di tutti i controlli (stranamente loudness escluso, ma ascoltando solo a volume medio alto non mi serve) e quelli che mi servono li uso senza nessuna remora, dirac, l'ho già detto piu volte, è la vera marcia in più, anche avendo una stanza dedicata.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Normal Vs Direct
Ma dal vostro punto di vista ciò che dite è giusto, per l'amor del cielo...ma in risposta ai vostri argomenti io potrei dire che non possiamo dire che pago di più chi mi dà meno, perchè se in un apparecchio non c'è toni e loudness non significa che è bastato non montare le sezioni apposite...spesso il costruttore ha dovuto rivedere il circuito, cambiarlo...vedi Sony come ho specificato sopra che ha realizzato dei finali ad alto guadagno per poter toglere la parte preamp per gestire gli ingressi e la sezione dei toni in modo passivo
Insomma non è così semplice, anzi, capita che un apparecchio che ha avuto la sezione toni e loud venga riprodotto in nuova versione senza, che risulta migliore perchè è stata ridisegnata la parte del front-end
Per quanto riguarda il discorso se sia lecito o meno utilizzare i toni ed il loud io ho sempre detto che se un sistema è sufficientemente lineare tra 30 e 16KHz non utilizzo nulla, ascolto ciò che viene riprodotto cosi com'è perchè è così che voglio e credo sia giusto...la carenza fisiologica dell'udito è naturale per tutti, per tutto, sempre e dovunque siamo, quindi non capisco perchè compensarla solo quando sento musica a basso volume a casa...in qualsiasi altra situazione dove c'è musica a basso volume, anche live, avrei stessa deficienza, giusto? E quindi perchè allora pretendo di volerla sentire per forza? Per me è una forzatura...io da sempre, decenni, seguo questa filosofia, la naturalezza di riproduzione da un sistema più semplice, pulito, trasparente e lineare possibile
I dischi degli artisti storici, di grande fama che ci piacciono impiegano tanto tempo a far uscire i suoni, ad ascoltare la resa delle canzoni in sala di missaggio prima di andare al master...certo la tendenza è di vendere i dischi, ma non stiamo parlando di Fedez o gente simile...insomma il mercato propone soluzioni in base alla richiesta per abbracciare più consumatori possibili, siamo noi poi a discriminare ed a scegliere quella che è la soluzione per noi migliore, non dobbiamo subire ciò che ci viene proposto come giusto per forza
Insomma non è così semplice, anzi, capita che un apparecchio che ha avuto la sezione toni e loud venga riprodotto in nuova versione senza, che risulta migliore perchè è stata ridisegnata la parte del front-end
Per quanto riguarda il discorso se sia lecito o meno utilizzare i toni ed il loud io ho sempre detto che se un sistema è sufficientemente lineare tra 30 e 16KHz non utilizzo nulla, ascolto ciò che viene riprodotto cosi com'è perchè è così che voglio e credo sia giusto...la carenza fisiologica dell'udito è naturale per tutti, per tutto, sempre e dovunque siamo, quindi non capisco perchè compensarla solo quando sento musica a basso volume a casa...in qualsiasi altra situazione dove c'è musica a basso volume, anche live, avrei stessa deficienza, giusto? E quindi perchè allora pretendo di volerla sentire per forza? Per me è una forzatura...io da sempre, decenni, seguo questa filosofia, la naturalezza di riproduzione da un sistema più semplice, pulito, trasparente e lineare possibile
I dischi degli artisti storici, di grande fama che ci piacciono impiegano tanto tempo a far uscire i suoni, ad ascoltare la resa delle canzoni in sala di missaggio prima di andare al master...certo la tendenza è di vendere i dischi, ma non stiamo parlando di Fedez o gente simile...insomma il mercato propone soluzioni in base alla richiesta per abbracciare più consumatori possibili, siamo noi poi a discriminare ed a scegliere quella che è la soluzione per noi migliore, non dobbiamo subire ciò che ci viene proposto come giusto per forza
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
Il mio discorso non è fare il talebano del loudness o il crociato anti sistema (HiFi).
So che siete tutti molto intelligenti e non dovrei specificarlo, ma lo dico esplicitamente: come ognuno amo il mercato e ci spendo soldi.
Riconosco anche l'approccio progettuale e pure una certa onestà e passione da parte di molti produttori e attori del mercato.
Ma sono sempre più sorpreso dall'enorme numero di soluzioni proposte e dalla improbabile capacità per l'orecchio (e la percezione uditiva in generale) umana di sentire la differenza tra queste proposte (casse e giradischi esclusi).
Ci sono certamente stati step evidenti di miglioramento, che per nostra fortuna hanno livellato le componenti verso l'alto.
Questo è un bene. Eppure lo viviamo come un male perché qualcuno ci dice che non può essere vero.
E così siamo pronti a credere che il nostro ascoltare bene non va bene. Si arriva a parlare di MyFi, come se le elettroniche del passato fossero il vero HiFi e quello che usiamo oggi una degenerazione.
Però non la penso così.
I componenti sono funzionali al nostro piacere.
Funzionale al nostro piacere è anche l'immagine dura e pura di alcuni brand.
A volte anche la loro immagine elitaria.
A volte, come molti altri, l'apprezzo.
Però se un giorno mi comprerò un Rolex non credo di riuscire a credere che segni il tempo meglio del mio Casio.
E non sarà migliore nemmeno perché non ha 4 pulsanti, ma solo una corona.
E nemmeno perché è di acciaio e non di plastica.
Oggi guardiamo l'ora sul telefonino e se compro un orologio so che la sua funzione prevalente è darmi piacere, Rolex o Casio che sia.
Che c'entra questo col loudness? Poco o niente. C'entra col discorso sul pago più chi mi dà meno.
Chi dice che il Rolex sia meno del Casio? Anzi è vero il contrario, infatti costa di più. Ma segna il tempo allo stesso modo.
So che siete tutti molto intelligenti e non dovrei specificarlo, ma lo dico esplicitamente: come ognuno amo il mercato e ci spendo soldi.
Riconosco anche l'approccio progettuale e pure una certa onestà e passione da parte di molti produttori e attori del mercato.
Ma sono sempre più sorpreso dall'enorme numero di soluzioni proposte e dalla improbabile capacità per l'orecchio (e la percezione uditiva in generale) umana di sentire la differenza tra queste proposte (casse e giradischi esclusi).
Ci sono certamente stati step evidenti di miglioramento, che per nostra fortuna hanno livellato le componenti verso l'alto.
Questo è un bene. Eppure lo viviamo come un male perché qualcuno ci dice che non può essere vero.
E così siamo pronti a credere che il nostro ascoltare bene non va bene. Si arriva a parlare di MyFi, come se le elettroniche del passato fossero il vero HiFi e quello che usiamo oggi una degenerazione.
Però non la penso così.
I componenti sono funzionali al nostro piacere.
Funzionale al nostro piacere è anche l'immagine dura e pura di alcuni brand.
A volte anche la loro immagine elitaria.
A volte, come molti altri, l'apprezzo.
Però se un giorno mi comprerò un Rolex non credo di riuscire a credere che segni il tempo meglio del mio Casio.
E non sarà migliore nemmeno perché non ha 4 pulsanti, ma solo una corona.
E nemmeno perché è di acciaio e non di plastica.
Oggi guardiamo l'ora sul telefonino e se compro un orologio so che la sua funzione prevalente è darmi piacere, Rolex o Casio che sia.
Che c'entra questo col loudness? Poco o niente. C'entra col discorso sul pago più chi mi dà meno.
Chi dice che il Rolex sia meno del Casio? Anzi è vero il contrario, infatti costa di più. Ma segna il tempo allo stesso modo.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Normal Vs Direct
arthur dent ha scritto:Chi dice che il Rolex sia meno del Casio? Anzi è vero il contrario, infatti costa di più. Ma segna il tempo allo stesso modo.
Eppure se vai a vedere la meccanica Rolex è la meno apprezzata nel mondo degli appassionati di cronografi...se vuoi un buon prodotto con buona meccanica devi vedere altrove...Rolex è un ottimo status symbol, ma se vuoi l'ora precisa Casio è migliore
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
root ha scritto:
Eppure se vai a vedere la meccanica Rolex è la meno apprezzata nel mondo degli appassionati di cronografi...se vuoi un buon prodotto con buona meccanica devi vedere altrove...Rolex è un ottimo status symbol, ma se vuoi l'ora precisa Casio è migliore
E ha pure quattro pulsanti!
Scherzi a parte, apprezzo molto alcuni brand orientali.
E non disprezzo il blasone dei brand storici.
A volte però oltre al blasone, molti affermano che abbiano prestazioni superiori.
Fermo restando che il mercato va a fasce di prezzo fino ad un certo punto, dopo il blasone deve giustificare sé stesso.
Spesso lo fa proponendo la sua "filosofia", che per me resta mitologia
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Normal Vs Direct
In cinquanta anni di HiFi non ho cambiato tantissimo, anzi, molto poco, l'amplificatore che suonava meglio, o che meglio di abbinava con i miei diffusori, è stato un minimale Sugden (qualche pseudo esperto qui diceva che faceva schifo, ovviamente lo aveva visto solo su Google) ma certi dischi proprio non riuscivo ad ascoltarli, ad esempio un live di Popa Chubby, eppure sarebbe bastato un semplice controllo dei toni..
..e il Sugden, ampli particolare, non è certo economico.
@root hai misurato per dire che il tuo impianto è lineare fai 30hz in su?
Senza considerare che sono pochi i diffusori che scendono a quella frequenza entro i canonici +/-3 db e anche l'ambiente deve essere in grado di sopportarli
..e il Sugden, ampli particolare, non è certo economico.
@root hai misurato per dire che il tuo impianto è lineare fai 30hz in su?
Senza considerare che sono pochi i diffusori che scendono a quella frequenza entro i canonici +/-3 db e anche l'ambiente deve essere in grado di sopportarli
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Normal Vs Direct
giucam61 ha scritto: @root hai misurato per dire che il tuo impianto è lineare fai 30hz in su?
Senza considerare che sono pochi i diffusori che scendono a quella frequenza entro i canonici +/-3 db e anche l'ambiente deve essere in grado di sopportarli
Si, diciamo che sono fortunato ed ho possibilità di fare misure in ambiente FFT...comunque come sai con due 15" che risuonano a 19Hz di base non è impossibile avere i 30Hz allo stesso livello dei 1000Hz, ma anche se li hai a -5 o 6dB comunque i 40Hz lineari sono già buon risultato per avere un buon basso presente a bassi livelli
Il problema spesso è che nella maggior parte dei sistemi casalinghi la risposta si ferma a 80Hz o circa...i 60Hz sono già sotto di 5-6dB, i 40Hz sotto di 9-12dB...per cui ti manca il "corpo" ed a quel punto senti il bisogno di riempirlo intervenendo sui toni
Ora sto ascoltando "The Ghetto" di Benson nel punto g, basso volume...c'è tutto, bello, reale, qui davanti a me...
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
Si producono, da decenni, amplificatori che,in una prima fase, funzionano in classe A oppure erogano un maggior flusso di corrente basso volume per compensare la perdita agli estremi banda rendendo il tastino "loudness" inutile. Allo stesso modo, su altri integrati, il circuito dei controlli di tono viene bypassato con le manopole di regolazione a riposo senza che si debba intervenire su tasti che lo escludano. Questi tastini spariscono, spesso, man mano che si sale col prezzo (ad es. Yamaha dall'as1200 in su) il che farebbe pensare che siano superflui, atti a riempire il frontale di "orpelli" piuttosto che montare un paio di più costosi vu-meters. Nella quasi totalità dei casi la possibilità di escludere i controlli testimonia una migliore resa sulla riproduzione con gli stessi disinseriti. Questa la differenza con l'opzione "direct", almeno, secondo la mia esperienza personale.
ste-65- Appassionato
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Re: Normal Vs Direct
ste-65 ha scritto:Si producono, da decenni, amplificatori che,in una prima fase, funzionano in classe A oppure erogano un maggior flusso di corrente basso volume per compensare la perdita agli estremi banda rendendo il tastino "loudness" inutile.
Il che conferma che è necessario correggere a bassi volumi quelle frequenze.
Paghi più prendi meno.ste-65 ha scritto:...Questi tastini spariscono, spesso, man mano che si sale col prezzo (ad es. Yamaha dall'as1200 in su) il che farebbe pensare che siano superflui, atti a riempire il frontale di "orpelli" piuttosto che montare un paio di più costosi vu-meters.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Normal Vs Direct
arthur dent ha scritto:ste-65 ha scritto:Si producono, da decenni, amplificatori che,in una prima fase, funzionano in classe A oppure erogano un maggior flusso di corrente basso volume per compensare la perdita agli estremi banda rendendo il tastino "loudness" inutile.
Il che conferma che è necessario correggere a bassi volumi quelle frequenze.Paghi più prendi meno.ste-65 ha scritto:...Questi tastini spariscono, spesso, man mano che si sale col prezzo (ad es. Yamaha dall'as1200 in su) il che farebbe pensare che siano superflui, atti a riempire il frontale di "orpelli" piuttosto che montare un paio di più costosi vu-meters.
Non è propio così. Il tastino loudness è un on/off, non hai la graduale moderazione dell'enfasi e, spesso, ti abitui a ritenerla necessaria anche col volume a palla producendo infrasuoni dannosi per i woofers. Negli amplificatori di buon livello, Yamaha in questo caso, è l'inserimento automatico dei controlli di tono senza perdita sensibile di qualità sonora, invece riscontrabile nei modelli inferiori,che paghi. Frutto di migliore circuitazione e componenti,di conseguenza lievita il prezzo. Non è che prendi meno, hai la stessa cosa in maniera più efficace e corretta. Come ho già detto, non sono contrario alle regolazioni, usate con parsimonia quando occorre, ma se peggiorano la resa, snaturano il segnale, allora son contento di farne a meno.
ste-65- Appassionato
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Re: Normal Vs Direct
Grundig già 50 anni fa aveva il loudness che si attenuava man mano che alzavi il volume...
.. possibile che non si voglia capire che il loudness serve a compensare una normale carenza uditiva, vulcaniani a parte?
Qualche post fa si accennava ai vu meters, quanto di più inutile in un amplificatore, ma fanno tanto figo, che importa se me li fanno pagare uno sproposito...
..che, tra l'altro, sono un marchio distintivo di ampli storici dotati di tutti i tastini inimmaginabili.
.. possibile che non si voglia capire che il loudness serve a compensare una normale carenza uditiva, vulcaniani a parte?
Qualche post fa si accennava ai vu meters, quanto di più inutile in un amplificatore, ma fanno tanto figo, che importa se me li fanno pagare uno sproposito...
..che, tra l'altro, sono un marchio distintivo di ampli storici dotati di tutti i tastini inimmaginabili.
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Normal Vs Direct
ste-65 ha scritto:
Non è propio così. Il tastino loudness è un on/off, non hai la graduale moderazione dell'enfasi e, spesso, ti abitui a ritenerla necessaria anche col volume a palla producendo infrasuoni dannosi per i woofers. Negli amplificatori di buon livello, Yamaha in questo caso, è l'inserimento automatico dei controlli di tono senza perdita sensibile di qualità sonora, invece riscontrabile nei modelli inferiori,che paghi. Frutto di migliore circuitazione e componenti,di conseguenza lievita il prezzo. Non è che prendi meno, hai la stessa cosa in maniera più efficace e corretta. Come ho già detto, non sono contrario alle regolazioni, usate con parsimonia quando occorre, ma se peggiorano la resa, snaturano il segnale, allora son contento di farne a meno.
Ovviamente stavo provocando e spero di non averti offeso.
In tal caso mi scuso.
Ho uno Yamaha as801 con tasto direct e loudness regolabile. Ci sono pure i controlli di tono.
Per lo più il tasto direct è inserito.
Mi capita però di sentire la sera e odio le cuffie (che pure a volte uso): in questi casi il loudness è comodo.
Non ti nego neanche che ho visto su hifishark annunci sull'as1000 versione silver che esteticamente mi piace molto.
E potrei giurare che silver suona sicuramente meglio.
Se poi potessi arrivare all'as1100 che ha i Vmeters sono sicuro che sarei ancora più soddisfatto.
E sarei pure contento di pagare più rame, più acciaio e più alluminio per avere meno watt, nessun dac, e zero controlli.
Però continuo a fare un parallelo tra chi per eleganza non porta il berretto nemmeno a febbraio e chi per purezza non vuole i controlli.
Proprio ora sono stato a casa di un amico audiofilo e abbiamo sentito due coppie di casse usate a due vie: monitor audio e audio note a linea di trasmissione (poi devo richiedergli i modelli che ora non ricordo).
Eravamo in tre e le audio note ci sono sembrate più corrette, le monitor forse più colorate (perdonami il termine). Uno di noi ha notato che le AN gli piacevano molto ma forse avevano tweeter troppo "frizzanti", ma che magari con una piccola modifica...
Ho chiesto: scusa, ma non puoi attenuare un po' gli alti dall'ampli, per provare?
Non poteva, perché il bellissimo counterpoint ibrido non ha i controlli di tono.
Al di là dell'evidente scomodità in alcune situazioni, mi stupisce il resto: si è disposti a modificare la parte elettronica della cassa pur di non toccare un controllo.
Se lo faccio sulla cassa non è una correzione? È così che rispetto il segnale originale?
Onestamente è un discorso che non capisco più.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Normal Vs Direct
ste-65 ha scritto:Si producono, da decenni, amplificatori che,in una prima fase, funzionano in classe A oppure erogano un maggior flusso di corrente basso volume per compensare la perdita agli estremi banda rendendo il tastino "loudness" inutile
Perdonami, ma la classe di funzionamento e la possibilità di erogare corrente di un finale non c'entrano nulla con il loudness o la compensazione dedli estremi gamma in generale...un Krell a basso livello si sente come qualsiasi altro finale, la possibilità di erogare corrente non modifica la risposta in frequenza
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
root ha scritto:ste-65 ha scritto:Si producono, da decenni, amplificatori che,in una prima fase, funzionano in classe A oppure erogano un maggior flusso di corrente basso volume per compensare la perdita agli estremi banda rendendo il tastino "loudness" inutile
Perdonami, ma la classe di funzionamento e la possibilità di erogare corrente di un finale non c'entrano nulla con il loudness o la compensazione dedli estremi gamma in generale...un Krell a basso livello si sente come qualsiasi altro finale, la possibilità di erogare corrente non modifica la risposta in frequenza
Giusto, la classe di funzionamento non c'entra nulla
giucam61- Membro classe diamante
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Re: Normal Vs Direct
arthur dent ha scritto:
Proprio ora sono stato a casa di un amico audiofilo e abbiamo sentito due coppie di casse usate a due vie: monitor audio e audio note a linea di trasmissione (poi devo richiedergli i modelli che ora non ricordo).
Eravamo in tre e le audio note ci sono sembrate più corrette, le monitor forse più colorate (perdonami il termine). Uno di noi ha notato che le AN gli piacevano molto ma forse avevano tweeter troppo "frizzanti", ma che magari con una piccola modifica...
Ho chiesto: scusa, ma non puoi attenuare un po' gli alti dall'ampli, per provare?
Non poteva, perché il bellissimo counterpoint ibrido non ha i controlli di tono.
Al di là dell'evidente scomodità in alcune situazioni, mi stupisce il resto: si è disposti a modificare la parte elettronica della cassa pur di non toccare un controllo.
Se lo faccio sulla cassa non è una correzione? È così che rispetto il segnale originale?
Onestamente è un discorso che non capisco più.
Capisco la situazione, ma credo si stìano confondendo le cose....la situazione in cui ti sei trovato ha messo in evidenza che un diffusore (sensazione di tutti da quello che ho capito, non solo di una persona) aveva la parte alta in evidenza rispetto al resto, quindi la risposta semrbrerebbe non fosse stata lineare...giusto? Sempre che gli altri diffusori fossero di riferimento quindi lineari
Se devo fare un test comparativo magari inserisco un eq, un parametrico, per compensare evidentemente differenze di ascolto per fare il confronto, per posizione, ambiente, gusti, etcetc
Avere un sistema lineare in ambiente non c'entra nulla con questo, ma ripeto è il punto fermo da cui partire, il traguardo a cui arrivare se si vuole avere un sistema veramente ad alta fedeltà in casa
Per fare questo devo avere delle basi solide su cui poggiare i piedi, dei riferimenti
Per avere delle basi solide devo partire da una sorgente ed un amplificatore più fedeli e trasparenti possibile
L'anello delicato è il diffusore/ambiente
Una volta posizionato a grandi linee il diffusore devo assicurarmi che lo stesso mi proponga una risposta lineare finale, che lasci intatta la risposta delle elettroniche, non inserica di suo degli scompensi o esaltazioni dovute a vari fattori costruttivi o ambientali
Nel caso (parlo da autocostruttore) attenuo il TW con una restistenza se il sistema risulta essere troppo "aperto" in ambiente, o al contrario nel metto una più bassa se troppo "chiuso"
Insomma agisco sulla messa a punto del diffusore per trovare la linearità totale finale, che torno a ripetere è l'elemento chiave di un diffusore inserito in ambiente
Vi siete mai chiesti il motivo per cui la misura oggettiva più importante nelle prove strumentali di un diffusore è la sua linearità in anecoica? Si parla sempre invece di timbrica del diffusore, di come "suona", che invece è situazione totalmente soggettiva e non restituisce nessun tipo di certezza
Alla fine se proprio non riesco in altro modo posso correggere degli scompensi nella risposta con un EQ parametrico, con un DSP, ma solo se ci sono problemi importanti di risposta nel punto g irrisolvibili a monte
root- Membro classe argento
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Re: Normal Vs Direct
root ha scritto:ste-65 ha scritto:Si producono, da decenni, amplificatori che,in una prima fase, funzionano in classe A oppure erogano un maggior flusso di corrente basso volume per compensare la perdita agli estremi banda rendendo il tastino "loudness" inutile
Perdonami, ma la classe di funzionamento e la possibilità di erogare corrente di un finale non c'entrano nulla con il loudness o la compensazione dedli estremi gamma in generale...un Krell a basso livello si sente come qualsiasi altro finale, la possibilità di erogare corrente non modifica la risposta in frequenza
Perdonami tu,non sono un tecnico,ero convinto che in questo modo aggirassero l'attenuazione a bassi volumi con una sorta di loudness automatico senza l'ausilio di un apposito tastino.
ste-65- Appassionato
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Re: Normal Vs Direct
Nessuna offesa ma mi pare non stia passando il mio messaggio.Non sono assolutamente contrario all'utilizzo del loudness o dei controlli di tono quando ben implementati in un ampli di qualità e non penalizzano la resa.Questo è quanto.arthur dent ha scritto:ste-65 ha scritto:
Non è propio così. Il tastino loudness è un on/off, non hai la graduale moderazione dell'enfasi e, spesso, ti abitui a ritenerla necessaria anche col volume a palla producendo infrasuoni dannosi per i woofers. Negli amplificatori di buon livello, Yamaha in questo caso, è l'inserimento automatico dei controlli di tono senza perdita sensibile di qualità sonora, invece riscontrabile nei modelli inferiori,che paghi. Frutto di migliore circuitazione e componenti,di conseguenza lievita il prezzo. Non è che prendi meno, hai la stessa cosa in maniera più efficace e corretta. Come ho già detto, non sono contrario alle regolazioni, usate con parsimonia quando occorre, ma se peggiorano la resa, snaturano il segnale, allora son contento di farne a meno.
Ovviamente stavo provocando e spero di non averti offeso.
In tal caso mi scuso.
Ho uno Yamaha as801 con tasto direct e loudness regolabile. Ci sono pure i controlli di tono.
Per lo più il tasto direct è inserito.
Mi capita però di sentire la sera e odio le cuffie (che pure a volte uso): in questi casi il loudness è comodo.
Non ti nego neanche che ho visto su hifishark annunci sull'as1000 versione silver che esteticamente mi piace molto.
E potrei giurare che silver suona sicuramente meglio.
Se poi potessi arrivare all'as1100 che ha i Vmeters sono sicuro che sarei ancora più soddisfatto.
E sarei pure contento di pagare più rame, più acciaio e più alluminio per avere meno watt, nessun dac, e zero controlli.
Però continuo a fare un parallelo tra chi per eleganza non porta il berretto nemmeno a febbraio e chi per purezza non vuole i controlli.
Proprio ora sono stato a casa di un amico audiofilo e abbiamo sentito due coppie di casse usate a due vie: monitor audio e audio note a linea di trasmissione (poi devo richiedergli i modelli che ora non ricordo).
Eravamo in tre e le audio note ci sono sembrate più corrette, le monitor forse più colorate (perdonami il termine). Uno di noi ha notato che le AN gli piacevano molto ma forse avevano tweeter troppo "frizzanti", ma che magari con una piccola modifica...
Ho chiesto: scusa, ma non puoi attenuare un po' gli alti dall'ampli, per provare?
Non poteva, perché il bellissimo counterpoint ibrido non ha i controlli di tono.
Al di là dell'evidente scomodità in alcune situazioni, mi stupisce il resto: si è disposti a modificare la parte elettronica della cassa pur di non toccare un controllo.
Se lo faccio sulla cassa non è una correzione? È così che rispetto il segnale originale?
Onestamente è un discorso che non capisco più.
ste-65- Appassionato
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Re: Normal Vs Direct
root ha scritto:
...Vi siete mai chiesti il motivo per cui la misura oggettiva più importante nelle prove strumentali di un diffusore è la sua linearità in anecoica? Si parla sempre invece di timbrica del diffusore, di come "suona", che invece è situazione totalmente soggettiva e non restituisce nessun tipo di certezza...
Ciao.
Ovviamente sottoscrivo tutto quello che hai detto.
Poiché ho lavorato nel settore elettrodomestici ho un'idea abbastanza precisa della camera anecoica e del fatto che i produttori la usino.
Non posso dire che Audio Note lo faccia, ma mi stupirebbe il contrario dal momento che fa componenti audio.
Ne induco che AN abbia progettato e prodotto questo modello perché fosse così, se ha fatto qualcosa di non lineare, lo ha voluto.
Propendo a pensare che invece abbia cercato di fare il miglior diffusore entro i limiti del progetto (2 vie, trasmissione lineare, dimensioni, prezzo...).
E lo stesso credo che abbia fatto la Monitor Audio con le proprie casse.
I due diffusori suonano, nello stesso ambiente, con le stesse elettroniche, diversi.
(Tra l'altro l'ambiente è quello meglio trattato tra quelli domestici che conosco perché è stato approntato senza compromessi a sala d'ascolto)
Audio Note è disonesta? Lo è Monitor Audio?
Oppure sono entrambi onesti produttori che hanno fatto prodotti differenti.
Ognuno dei prodotti darà, nei limiti consentiti dal progetto, risposta lineare. O la più lineare possibile.
(Altrimenti bisogna pensare, come alcuni fanno, che gli ingegneri e i progettisti siano degli incompetenti messi lì perché incompetenti)
Cosa succede nella realtà?
Ponendo che possa ascoltarle entrambe con la mia configurazione, scelgo quella che mi piace di più.
La mia scelta di per sé ha già stabilito qual è il mio modo di ascoltare musica.
Un giorno il mio ampli si rompe e un amico mi presta il suo. Le casse suonano differenti e mi piacciono meno.
Che fortuna, ci sono i controlli di tono! Le riporto vicine al modo in cui ascoltavo.
Oppure mi piacciono di più. Faccio un'offerta al mio amico.
Qualcuno mi dirà: ma qui siamo già fuori dall'hifi, siamo nel myfi o qualsiasi altra critica possibile.
La mia risposta è: o esiste un solo diffusore e quello è HiFi e il resto no, oppure ogni scelta nell'ambito HiFi è corretta nei limiti contestuali. Sono consapevole che se disponessi della batcaverna del mio amico ascolterei in modo diverso.
I componenti HiFi però sono prodotti per uso domestico dove un un gran numero di variabili può cambiare il risultato.
Se dopo il trattamento acustico possibile che non rovini lo stile di un ambiente comune, dopo un attento posizionamento, dopo un attento abbinamento, non sono soddisfatto e tocco un controllo di tono, faccio peccato.
Se metto un'attenuazione sui tweeter sono HiFi.
arthur dent- Membro classe bronzo
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Re: Normal Vs Direct
ste-65 ha scritto:Non sono assolutamente contrario all'utilizzo del loudness o dei controlli di tono quando ben implementati in un ampli di qualità e non penalizzano la resa.Questo è quanto.
Condivido
arthur dent- Membro classe bronzo
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