X-over elettronico
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X-over elettronico
ciao
ho un quesito da porre a voi esperti(dato che io non lo sono ) sto partorendo molteplici configurazioni e combinazioni di crossover elettronici(tutti a due vie ,o satelliti più sub) ad operazionali,tutti simulati,ho costruito un solo prototipo però, ma comunque funzionante,con frequenze regolabili e livelli regolabili per ogni sezione.
Poi come al solito l'euforia passa e ho dovuto fare un po di chiarezza quando è venuto il momento di applicare seriamente il circuito,di conseguenza ho eliminato le regolazioni,quindi frequenza fissa(cioè fissa ma comunque variabile cambiando i componenti) e ho ridotto al minimo i componenti da usare all'insegna del "meno cose ci sono megli è"
Però mi è sorto un dubbio,nella progettazione di crossover passivi,mi pare di ricordare che in un filtro butterworth a 12 db per avere magnitudo piatta bisogna che le due sezioni di filtro si incrocino a -3db.
mi chiedevo se devo rispettare questa regola anche in un crossover attivo?
Prima non mi sono mai posto il problema,le frequenze erano regolabili in continuo,ma ora mi serve saperlo.
altra cosa,volevo mantenere i controllo del livello per ogni sezione,per allineare le diverse sensibilità dei diffusori per le vie medio alte e la via bassa(questo x over dovrà lavorare con due ampli che piloteranno uno i woofer e l'altro i largabanda) avendo le frequenze fisse ,la regolazione diversa dei livelli per woofer e largabanda potrebbe dar luogo a disallineamenti nella risposta complessiva?
Il sistema sarà così composto:
preampli-xover attivo(senza guadagno)- uscita passa altro/uscita passa basso ai rispettivi finali.
Mantenedo i controlli di livello nelle rispettive sezioni,una volta tarato il sistema posso usare il pot del preamplificatore per la regolazione del volume generale.
grazie ciao
ho un quesito da porre a voi esperti(dato che io non lo sono ) sto partorendo molteplici configurazioni e combinazioni di crossover elettronici(tutti a due vie ,o satelliti più sub) ad operazionali,tutti simulati,ho costruito un solo prototipo però, ma comunque funzionante,con frequenze regolabili e livelli regolabili per ogni sezione.
Poi come al solito l'euforia passa e ho dovuto fare un po di chiarezza quando è venuto il momento di applicare seriamente il circuito,di conseguenza ho eliminato le regolazioni,quindi frequenza fissa(cioè fissa ma comunque variabile cambiando i componenti) e ho ridotto al minimo i componenti da usare all'insegna del "meno cose ci sono megli è"
Però mi è sorto un dubbio,nella progettazione di crossover passivi,mi pare di ricordare che in un filtro butterworth a 12 db per avere magnitudo piatta bisogna che le due sezioni di filtro si incrocino a -3db.
mi chiedevo se devo rispettare questa regola anche in un crossover attivo?
Prima non mi sono mai posto il problema,le frequenze erano regolabili in continuo,ma ora mi serve saperlo.
altra cosa,volevo mantenere i controllo del livello per ogni sezione,per allineare le diverse sensibilità dei diffusori per le vie medio alte e la via bassa(questo x over dovrà lavorare con due ampli che piloteranno uno i woofer e l'altro i largabanda) avendo le frequenze fisse ,la regolazione diversa dei livelli per woofer e largabanda potrebbe dar luogo a disallineamenti nella risposta complessiva?
Il sistema sarà così composto:
preampli-xover attivo(senza guadagno)- uscita passa altro/uscita passa basso ai rispettivi finali.
Mantenedo i controlli di livello nelle rispettive sezioni,una volta tarato il sistema posso usare il pot del preamplificatore per la regolazione del volume generale.
grazie ciao
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Andrea Zani ha scritto:
Però mi è sorto un dubbio,nella progettazione di crossover passivi,mi pare di ricordare che in un filtro butterworth a 12 db per avere magnitudo piatta bisogna che le due sezioni di filtro si incrocino a -3db.
mi chiedevo se devo rispettare questa regola anche in un crossover attivo?
Se usi i filtri canonici devi rispettare le stesse regole come se fossero passivi.
Se usi pendenze più altre e metodi diversi... dipende, ma diciamo che il vantaggio è avere pendenze che non potresti usare con componenti passivi.
Telstar- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Un filtro del primo ordine incrociato alla Ft da risposta piatta.
Un Butterwort del 2° ordine incrociato alla frequenza di taglio crea un picco di +3db.
Il Linkwitz-Reley con Ft a -6db è inversione di fase da risposta piatta.
Un Butterwort del 2° ordine incrociato alla frequenza di taglio crea un picco di +3db.
Il Linkwitz-Reley con Ft a -6db è inversione di fase da risposta piatta.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
quindi incrociato butterworth 2 ordine incrociato a -3 da risposta piatta...Fabio ha scritto:Un filtro del primo ordine incrociato alla Ft da risposta piatta.
Un Butterwort del 2° ordine incrociato alla frequenza di taglio crea un picco di +3db.
Il Linkwitz-Reley con Ft a -6db è inversione di fase da risposta piatta.
quindi per questo aspetto devo tener conto delle stesse regole di un filtro passivo..
grazie
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Andrea Zani ha scritto:quindi incrociato butterworth 2 ordine incrociato a -3 da risposta piatta...Fabio ha scritto:Un filtro del primo ordine incrociato alla Ft da risposta piatta.
Un Butterwort del 2° ordine incrociato alla frequenza di taglio crea un picco di +3db.
Il Linkwitz-Reley con Ft a -6db è inversione di fase da risposta piatta.
quindi per questo aspetto devo tener conto delle stesse regole di un filtro passivo..
grazie
Ha +3db di over incrociato a -3db
Guarda il grafico:
http://en.wikipedia.org/wiki/Audio_crossover
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
di conseguenza per un x-over attivo non è possibile avere risposta piatta con un butterwort di secondo ordine?,su di un sistema passivo si dovrebbe invertire la fase...oppure la si può aggiustare con l'off-set tra gli altoparlanti...oppure posso invertire comunque la fase dell'altoparlante? in questo caso potrei prendere in considerazione anche altre tipo logie di filtri tipo LR(piatta a-6db con fase invertita).Fabio ha scritto:Andrea Zani ha scritto:quindi incrociato butterworth 2 ordine incrociato a -3 da risposta piatta...Fabio ha scritto:Un filtro del primo ordine incrociato alla Ft da risposta piatta.
Un Butterwort del 2° ordine incrociato alla frequenza di taglio crea un picco di +3db.
Il Linkwitz-Reley con Ft a -6db è inversione di fase da risposta piatta.
quindi per questo aspetto devo tener conto delle stesse regole di un filtro passivo..
grazie
Ha +3db di over incrociato a -3db
Guarda il grafico:
http://en.wikipedia.org/wiki/Audio_crossover
in ogni caso la simulazione mi aiuterà a trovare la giusta combinazione,cercherò di ottenere una curva di risposta che sia più simile possibile a quella del filtro che sceglierò, sicuramente è più semplice simulare un attivo che un x-over passivo.
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
allontanando leggermente le frequenze di taglio avrai un rip minore di 3db.
Se adotti il Linkwiz-Riley invece devi invertire i trasduttori o usare uno stadio invertente.
Nel caso sei lo schema adotta una tipologia Sallen Key si tratta solo di cambiare un condensatore o una resistenza a metà del suo valore, o al doppio. Le celle del Linkwitx-Riley sono simmetriche quelle del Butterworth no, in quest'ultimo una capacita, o una resistenza, è il doppio dell'altra.
Fosso solo qui il problema, il problema è poi che spesso nella zona di incrocio uno sfasamento lo introducono anche gli AP stessi, in più, specie alle alte frequenze interviene anche l'offset fisico, insomma è un lavoro di cesello, e non si può dire a priori quale sia la tipologia migliore.
Se adotti il Linkwiz-Riley invece devi invertire i trasduttori o usare uno stadio invertente.
Nel caso sei lo schema adotta una tipologia Sallen Key si tratta solo di cambiare un condensatore o una resistenza a metà del suo valore, o al doppio. Le celle del Linkwitx-Riley sono simmetriche quelle del Butterworth no, in quest'ultimo una capacita, o una resistenza, è il doppio dell'altra.
Fosso solo qui il problema, il problema è poi che spesso nella zona di incrocio uno sfasamento lo introducono anche gli AP stessi, in più, specie alle alte frequenze interviene anche l'offset fisico, insomma è un lavoro di cesello, e non si può dire a priori quale sia la tipologia migliore.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
Fabio ha scritto:allontanando leggermente le frequenze di taglio avrai un rip minore di 3db.
Se adotti il Linkwiz-Riley invece devi invertire i trasduttori o usare uno stadio invertente.
Nel caso sei lo schema adotta una tipologia Sallen Key si tratta solo di cambiare un condensatore o una resistenza a metà del suo valore, o al doppio. Le celle del Linkwitx-Riley sono simmetriche quelle del Butterworth no, in quest'ultimo una capacita, o una resistenza, è il doppio dell'altra.
Fosso solo qui il problema, il problema è poi che spesso nella zona di incrocio uno sfasamento lo introducono anche gli AP stessi, in più, specie alle alte frequenze interviene anche l'offset fisico, insomma è un lavoro di cesello, e non si può dire a priori quale sia la tipologia migliore.
dici che una o due ottave per parte può bastare ad appianare il picco?
in pratica ci sono granparte delle problematiche che si incontrano nella progettazione dei cross passivi,ma ci sono anche minor incognite...
comuque si tratta di incrociare a 250/300 hz quindi offset orizzontale non dovrebbe dare dei problemi e comunque intendo allineare i trasduttori ,in quella zona i trasduttori sono piuttosto piatti come risposta
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Andrea Zani ha scritto:[dici che una o due ottave per parte può bastare ad appianare il picco?
in pratica ci sono granparte delle problematiche che si incontrano nella progettazione dei cross passivi,ma ci sono anche minor incognite...
comuque si tratta di incrociare a 250/300 hz quindi offset orizzontale non dovrebbe dare dei problemi e comunque intendo allineare i trasduttori ,in quella zona i trasduttori sono piuttosto piatti come risposta
Per allontanare intendevo non far coincidere esattamente il taglio del passalto col passabasso, quindi discostare leggermente le due frequenze di taglio.
Con il Butterworth, per via di come evolve la fase e il modulo, la fusione matematica delle due risposte non sarà mai perfettamente piatta, ma si può avere una ondulazione del modulo risultante che è possibile accettare.
Per lo sfasamento "fisico" invece, a frequenze di poche centinaia di Herz, la lunghezza d'onda e ancora abbastanza importante da minimizzare problemi di offset quando i due trasduttori sono relativamente vicini, ma, allo stesso tempo, lo sfasamento "elettrico", di cui sopra, può rendersi più influente che alle alte frequenze e la risposta diretta in ambiente più facilmente assimilabile alla somma "complessa" (modulo e fase) delle due emissioni.
Hai uno schema sel tuo cross per capirne, se ci riusciamo, la tipologia?
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
ciao FabioFabio ha scritto:Andrea Zani ha scritto:[dici che una o due ottave per parte può bastare ad appianare il picco?
in pratica ci sono granparte delle problematiche che si incontrano nella progettazione dei cross passivi,ma ci sono anche minor incognite...
comuque si tratta di incrociare a 250/300 hz quindi offset orizzontale non dovrebbe dare dei problemi e comunque intendo allineare i trasduttori ,in quella zona i trasduttori sono piuttosto piatti come risposta
Per allontanare intendevo non far coincidere esattamente il taglio del passalto col passabasso, quindi discostare leggermente le due frequenze di taglio.
Con il Butterworth, per via di come evolve la fase e il modulo, la fusione matematica delle due risposte non sarà mai perfettamente piatta, ma si può avere una ondulazione del modulo risultante che è possibile accettare.
Per lo sfasamento "fisico" invece, a frequenze di poche centinaia di Herz, la lunghezza d'onda e ancora abbastanza importante da minimizzare problemi di offset quando i due trasduttori sono relativamente vicini, ma, allo stesso tempo, lo sfasamento "elettrico", di cui sopra, può rendersi più influente che alle alte frequenze e la risposta diretta in ambiente più facilmente assimilabile alla somma "complessa" (modulo e fase) delle due emissioni.
Hai uno schema sel tuo cross per capirne, se ci riusciamo, la tipologia?
allora questo è lo schema che utilizzo: Passa Alto
Passa Basso:
<script src='http://img834.imageshack.us/shareable/?i=xoverpb.png&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript></noscript>
i valori non sono corretti sto ancora provando...
come assunzione è posto che(nel caso del passa alto) :
C3=C4
R15=R4x2
poi simulo con microcap e aggiusto i valori
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
OK quello è una tipologia Sallen Key allineata Butterworth del secondo grado.
Per essere più precisi io userei due condensatori da 22 in parallelo piuttosto che uno da 47.
Se tu volessi cambiarlo in Linkwitz-Riley del 2° grado (12db/ottava), è ancora più semplice, in pratica i valori sono identici per le due RC o CR, come puoi verificare sul sito di Linkwitz:
http://www.linkwitzlab.com/filters.htm
Io comunque per ora lo lascerei così com'è, e farei delle misure ambientali prima di cambiare allineamento, perchè la somma due tensioni è una cosa, la risultante della pressione di due trasduttori e un'altra, non voglio mettere in dubbio le conclusioni di un guru come Linkwitz ma qualcosa non mi torna completamente.
Quando qualche decennio fa sono cimentato nei filtri attivi, li ho sperimentati per l'equalizazione e non per la biamplificazione e li il discorso fila perche si sommano tensioni.
Il mio dubbio rispetto al linkwitz-riley è:se su un trasduttore dimezzo (-6db) la tensione la potenza diventa 1/4 e la pressione diminuisce di 6dB.
Se ho due trasduttori che emettono in fase la potenza totale raddoppia e la pressione aumenta di 3db. Quindi la somma non mi torna.
Qui si sommano logaritmi di numeri complessi, e forse torna in auge il Butterworth.
Ma se lo dice Linkwitz sbaglio io e mi sfugge qualcosa.
Per essere più precisi io userei due condensatori da 22 in parallelo piuttosto che uno da 47.
Se tu volessi cambiarlo in Linkwitz-Riley del 2° grado (12db/ottava), è ancora più semplice, in pratica i valori sono identici per le due RC o CR, come puoi verificare sul sito di Linkwitz:
http://www.linkwitzlab.com/filters.htm
Io comunque per ora lo lascerei così com'è, e farei delle misure ambientali prima di cambiare allineamento, perchè la somma due tensioni è una cosa, la risultante della pressione di due trasduttori e un'altra, non voglio mettere in dubbio le conclusioni di un guru come Linkwitz ma qualcosa non mi torna completamente.
Quando qualche decennio fa sono cimentato nei filtri attivi, li ho sperimentati per l'equalizazione e non per la biamplificazione e li il discorso fila perche si sommano tensioni.
Il mio dubbio rispetto al linkwitz-riley è:se su un trasduttore dimezzo (-6db) la tensione la potenza diventa 1/4 e la pressione diminuisce di 6dB.
Se ho due trasduttori che emettono in fase la potenza totale raddoppia e la pressione aumenta di 3db. Quindi la somma non mi torna.
Qui si sommano logaritmi di numeri complessi, e forse torna in auge il Butterworth.
Ma se lo dice Linkwitz sbaglio io e mi sfugge qualcosa.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
Fabio ha scritto:OK quello è una tipologia Sallen Key allineata Butterworth del secondo grado.
Se tu volessi cambiarlo in Linkwitz-Riley del 2° grado (12db/ottava), è ancora più semplice, in pratica i valori sono identici per le due RC o CR, come puoi verificare sul sito di Linkwitz:
http://www.linkwitzlab.com/filters.htm
Io comunque per ora lo lascerei così com'è, e farei delle misure ambientali prima di cambiare allineamento, perchè la somma due tensioni è una cosa, la risultante della pressione di due trasduttori e un'altra, non voglio mettere in dubbio le conclusioni di un guru come Linkwitz ma qualcosa non mi torna completamente.
Quando qualche decennio fa sono cimentato nei filtri attivi, li ho sperimentati per l'equalizazione e non per la biamplifricazione e li il discorso fila perche si sommano tensioni.
Il mio dubbio rispetto al linkwitz-riley è:se su un trasduttore dimezzo (-6db) la tensione la potenza diventa 1/4 e la pressione diminuisce di 6dB.
Se ho due trasduttori che emettono in fase la potenza totale raddoppia e la pressione aumenta di 3db. Quindi la somma non mi torna.
Qui si sommano logaritmi di numeri complessi, e forse torna in auge il Butterworth.
Ma se lo dice Linkwitz sbaglio io e mi sfugge qualcosa.
la misure ambientali non me le posso permettere...di conseguenza penso passerò alla tipologia LR...
Non entro nel merito dei filtri parlando di potenza e fase perche mi ci sono imbattuto più volte senza mai venirne a capo,di conseguenza ho lasciato perdere
credo che un LR dia meno possibilità di errore nel mio caso, se non sbaglio un LR la curva di risposta inizia a calare circa 1 ottava prima della fc e a fc si è a meno 6 db...idem con il passa alto.
Così facendo se devo tagliare a 250Hz il rolloff del woofer inizierà a 125hz arrivando a 250Hz a meno 6db,per il passa alto da 250Hz inizierà a salire per essere piatta a 500Hz (dovrebbe essere corretto) in teoria ho controllato la risp dei trasduttori,non ci sono probelmi di sorta o buchi,avvallamenti ,in questa zona e le FS sono piuttosto distanti,mi sa che provo con questo poi vada coma vada...
tutti sti ragionamenti mi hanno portato a dedurre che un filtro attivo regolabile non possa mai avere una risposta classificabile in qualche modo ,se non quando le resistenza hanno un valore uguale a quello che l'allineamento di appartenenza richiede(spero si capisca)
EDIT:
ho detto una gran c.....a...per avere un'incrocio a 250 hz 12db a -6db LR la risposta di un PB(ma anche di un Pa fa la cosa inversa ) inizia a calare 35Hz?!?!? è possibile???
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Credo che di c...e ne ho dette più io, ogni volta che mi imbatto in SPL, livello sonoro, potenza sonora, e potenza elettrica mi incarto. Ripassando qualche testo pare che la pressione aumenta con il quadrato del logaritmo dell'incremento di "potenza acustica", quindi il doppio. Quindi due fonti uguali a -6db SPL dovrebbero dare risposta piatta a 0db, ...forse
Comunque la risposta di un filtro "analogico" inizia a calare da meno infinito o da più infinito, dipende tutto da quale percentuale di attenuazione fissi tu per inizio.
Comunque la risposta di un filtro "analogico" inizia a calare da meno infinito o da più infinito, dipende tutto da quale percentuale di attenuazione fissi tu per inizio.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
mmmm ok se lo dici tu,io continuo a non capire,cioè capisco che in pratica linkwitz aveva ragione
vabbè ad ogni modo ho compreso alcuni concetti che mi sfuggivano.
grazie
vabbè ad ogni modo ho compreso alcuni concetti che mi sfuggivano.
grazie
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
alzo questo posto perche ho simulato un nuovo circuito si tratta di un schema semplice il più semplice che sono riuscito a concepire,con lo scopo di diminuire al massimo i componenti e gli op.
si tratta di un passa basso con uscita full sui satelliti,solo un buffer poi il filtro e un'altro buffer.
Potrebbe essere valida come soluzione?
uso gli NE5532.
questa è la simulazione:
<script src='http://img94.imageshack.us/shareable/?i=immaginesimulazione.jpg&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript></noscript>
V10 è l'uscita full(rosso si vede poco perche è sovrapposta a quella d' ingresso )
V1 è l'ingresso (verde)
V8 si vede l'effetto del filtro sull'uscita per le basse (blu)
volendo si può sostituire le res con un pot doppio per regolare la frequenza di taglio,senza però avere il controllo sulla risposta del filtro.
In teoria servirebbe per accoppiarsi con la risposta calante di un full range non filtrato(uscita satelliti)
Questo filtro lo volevo mettere all'ingresso ,non dopo i pre ma prima, a monte di due finali con rispettivi preamplificatori.
cosa ne pensate?
ciao grazie
si tratta di un passa basso con uscita full sui satelliti,solo un buffer poi il filtro e un'altro buffer.
Potrebbe essere valida come soluzione?
uso gli NE5532.
questa è la simulazione:
<script src='http://img94.imageshack.us/shareable/?i=immaginesimulazione.jpg&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript></noscript>
V10 è l'uscita full(rosso si vede poco perche è sovrapposta a quella d' ingresso )
V1 è l'ingresso (verde)
V8 si vede l'effetto del filtro sull'uscita per le basse (blu)
volendo si può sostituire le res con un pot doppio per regolare la frequenza di taglio,senza però avere il controllo sulla risposta del filtro.
In teoria servirebbe per accoppiarsi con la risposta calante di un full range non filtrato(uscita satelliti)
Questo filtro lo volevo mettere all'ingresso ,non dopo i pre ma prima, a monte di due finali con rispettivi preamplificatori.
cosa ne pensate?
ciao grazie
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Difficile dire a priori se va bene o meno.
Tutto dipende rolloof del fullrange in quel dato carico e da come gira la fase.
Andrebbe misurato.
Comunque quello schema non produce un risultato molto diverso da una configurazione Sallen Key allineata Linkwitz Riley.
Lo stesso Linkwitz suggerisce come valido un taglio di quel tipo con fasi elettrtiche allineate e assenza di offset fisico, cosa spesso difficile da realizzare.
In pratica l'aumento di 6 dB SPL nella zona di incrocio, e quindi una sommatoria piatta, avviene solo se si sommano due segnali identici, in fase ed con fonti equidistanti dal punto di misura.
Per questo in certi casi vengono preferiti altri allineamenti, come può essere il Butterworth o Bessel. Non cè una soluzione buona per tutti i casi.
Tutto dipende rolloof del fullrange in quel dato carico e da come gira la fase.
Andrebbe misurato.
Comunque quello schema non produce un risultato molto diverso da una configurazione Sallen Key allineata Linkwitz Riley.
Lo stesso Linkwitz suggerisce come valido un taglio di quel tipo con fasi elettrtiche allineate e assenza di offset fisico, cosa spesso difficile da realizzare.
In pratica l'aumento di 6 dB SPL nella zona di incrocio, e quindi una sommatoria piatta, avviene solo se si sommano due segnali identici, in fase ed con fonti equidistanti dal punto di misura.
Per questo in certi casi vengono preferiti altri allineamenti, come può essere il Butterworth o Bessel. Non cè una soluzione buona per tutti i casi.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
si lo so questo filtro l'ho postato non per lo schema in se per se ma per trovare una soluzione meno invasiva rispetto alle solite soluzioni....Fabio ha scritto:Difficile dire a priori se va bene o meno.
Tutto dipende rolloof del fullrange in quel dato carico e da come gira la fase.
Andrebbe misurato.
Comunque quello schema non produce un risultato molto diverso da una configurazione Sallen Key allineata Linkwitz Riley.
Lo stesso Linkwitz suggerisce come valido un taglio di quel tipo con fasi elettrtiche allineate e assenza di offset fisico, cosa spesso difficile da realizzare.
In pratica l'aumento di 6 dB SPL nella zona di incrocio, e quindi una sommatoria piatta, avviene solo se si sommano due segnali identici, in fase ed con fonti equidistanti dal punto di misura.
Per questo in certi casi vengono preferiti altri allineamenti, come può essere il Butterworth o Bessel. Non cè una soluzione buona per tutti i casi.
ci sono solo due operazionali e pochi componenti in modo da influenzare il meno possibile il suono.
Potrei comunque variare i componenti per cambiare l'allineamento del filtro.
per l'off set prenderò come riferimento la parte degli AP appena dietro al parapolvere e cercherò di allinearli il più possibile fisicamente,non sarà preciso al millesimo ma è già un punto di partenza accettabile,almeno credo...
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Fatta salvo l'assioma che ogni caso è a se e che senza sapere quali sono le risposte dei singoli trasduttori non è possibile stabilire quale sia la soluzione migliore, con dei filtri rc in cascata piuttosto che un Sallen Key o a multipla reazione, così come hai suggerito tu, devi contemplare che, quando si adottano celle dello stesso ordine di grandezza, il filtro a valle carica quello a monte e la risposta totale non è la sommatoria delle due celle valutate singolarmente.
Se vuoi ottenere qualcosa che si avvicina ad una sommatoria, il filtro a valle dovrebbe avere un'impedenza almeno di 10 volte più alta, tradotto in numeri una resistenza 10 volte più alta e un condensatore 10 volte più piccolo.
Altrimenti quando la fase è a -90° il tuo filtro avra una attenuazione di circa 10db e non di 6db, e i conti non tornano più.
In verde la risposta di due celle identiche con Fc 100Hz in cascata, in rosso stesse celle ma in configurazione Sallen Key o con celle a impedenza molto diversa:
Configurazioni come il Sallen Key, ti evitano di adottare celle a impedenza diversa, e non aggiungono componenti in più, perchè anche adottando celle in serie dovrai comunque usare un componente attivo per riabbassare l'impedenza.
Quando poi si pensa di filtrare attivamente solo un trasduttore le cose si complicano, perchè il rolloff dipende dal tipo di carico acustico adottato e comunque la fase, per effetto della risonanza del trasduttore, ha un andamento discontinuo nelle vicinanze della Fs è quindi dell'incrocio.
Anche per questo il Linkwitz-Riley presuppone trasduttori che nella zona di incrocio non lavorino ai limiti della risposta e a volte servono anche dei correttori di fase.
Per accompagnare invece il rolloff di un secondo ap non filtrato spesso viene preferito un Butterworth o altro.
Ho rinfrescato alcune nozioni di acustica e, riguardo ai dubbi esposti in precedenza sulla SPL risultante, l'aspetto dirimente è una sovrapposizione esatta delle fonti sonore. In questo caso, ma solo in questo caso, come somma si ha un'aumento di 6db di pressione rispetto alla singola fonte ed è asattamente l'aspetto che viene sfruttato per aumentare l'efficienza di 3db in un diffusore adottando ad esempio il doppio woofer o, nei suoi multipli, degli array.
Se vuoi ottenere qualcosa che si avvicina ad una sommatoria, il filtro a valle dovrebbe avere un'impedenza almeno di 10 volte più alta, tradotto in numeri una resistenza 10 volte più alta e un condensatore 10 volte più piccolo.
Altrimenti quando la fase è a -90° il tuo filtro avra una attenuazione di circa 10db e non di 6db, e i conti non tornano più.
In verde la risposta di due celle identiche con Fc 100Hz in cascata, in rosso stesse celle ma in configurazione Sallen Key o con celle a impedenza molto diversa:
Configurazioni come il Sallen Key, ti evitano di adottare celle a impedenza diversa, e non aggiungono componenti in più, perchè anche adottando celle in serie dovrai comunque usare un componente attivo per riabbassare l'impedenza.
Quando poi si pensa di filtrare attivamente solo un trasduttore le cose si complicano, perchè il rolloff dipende dal tipo di carico acustico adottato e comunque la fase, per effetto della risonanza del trasduttore, ha un andamento discontinuo nelle vicinanze della Fs è quindi dell'incrocio.
Anche per questo il Linkwitz-Riley presuppone trasduttori che nella zona di incrocio non lavorino ai limiti della risposta e a volte servono anche dei correttori di fase.
Per accompagnare invece il rolloff di un secondo ap non filtrato spesso viene preferito un Butterworth o altro.
Ho rinfrescato alcune nozioni di acustica e, riguardo ai dubbi esposti in precedenza sulla SPL risultante, l'aspetto dirimente è una sovrapposizione esatta delle fonti sonore. In questo caso, ma solo in questo caso, come somma si ha un'aumento di 6db di pressione rispetto alla singola fonte ed è asattamente l'aspetto che viene sfruttato per aumentare l'efficienza di 3db in un diffusore adottando ad esempio il doppio woofer o, nei suoi multipli, degli array.
Ultima modifica di Fabio il Mer 23 Feb 2011 - 9:21 - modificato 3 volte.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
ciao
mi è un po difficile seguirti nella descrizione dello schema che ho postato,anche se ho capito che due celle messe li non servono a molto e l'allineamento L-R non è molto indicato in questi casi.
la costruzione così a caso non si discosta molto dalla costruzione a spanne di un filtro passivo,cioè non si sa dove andare a parare...
quindi penso che proverò a cercare qualche programma per acquisire la risposta dei diffusori e costatare l'effetto dei filtri così finalmente si partirà da qualcosa di concreto.
Tanto ogni discussione finisce sempre qui....se non si può misurare non si arriva a nulla.
Ho dato un'occhiata a speaker workshop e sembra un po complicato ma ho trovato una guida in Italiano,invece ho sentito parlare vagamente di visual analyzer..
hai qualche suggerimento?
grazie
mi è un po difficile seguirti nella descrizione dello schema che ho postato,anche se ho capito che due celle messe li non servono a molto e l'allineamento L-R non è molto indicato in questi casi.
la costruzione così a caso non si discosta molto dalla costruzione a spanne di un filtro passivo,cioè non si sa dove andare a parare...
quindi penso che proverò a cercare qualche programma per acquisire la risposta dei diffusori e costatare l'effetto dei filtri così finalmente si partirà da qualcosa di concreto.
Tanto ogni discussione finisce sempre qui....se non si può misurare non si arriva a nulla.
Ho dato un'occhiata a speaker workshop e sembra un po complicato ma ho trovato una guida in Italiano,invece ho sentito parlare vagamente di visual analyzer..
hai qualche suggerimento?
grazie
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Visual analizer è una risorsa ma non è un programma specifico per le misure dei diffusori.
Workshop è una alternativa valida a costo zero per la rivelazione dei parametri degli altoparlanti.
In questa fase la cosa più delicata è la rilevazione del VAS, e i metodi sono un poco empirici, massa aggiunta o volume di carico, con grossi margini di errore, ma bastano due o tre resistenze di precisione, un minijack, un morsetto e qualche spezzone di filo.
Il problema sorge sulle misure, per essere attendibili servirebbe un microfono calibrato e una buona scheda audio, ma a spanne poi una verifica sul problema specifico è in qualche modo più attendibile del puro calcolo teorico.
Io mi ero costruito un mic senza pretese, con un'equivalente Monacor della capsula Panasonic suggerita che ora si è fottuta, le panasonic si trovano in giro, ad esempio anche su digikey.
Solamente che il file generico di calibrazione, che puoi scaricare dal sito di Claudio Negro, è appunto generico con i limiti che questo comporta.
Nel complesso anche a me la procedura sembrava farraginosa ma, se segui passo passo cercando di capire senza fretta, non poi è così complicata.
Certo sarebbe meglio una CLIO con microfono calibrato, ma la CLIO costa e noi si sta parlando di qualche progettino unatantum e non credo valga la pena investire.
Workshop è una alternativa valida a costo zero per la rivelazione dei parametri degli altoparlanti.
In questa fase la cosa più delicata è la rilevazione del VAS, e i metodi sono un poco empirici, massa aggiunta o volume di carico, con grossi margini di errore, ma bastano due o tre resistenze di precisione, un minijack, un morsetto e qualche spezzone di filo.
Il problema sorge sulle misure, per essere attendibili servirebbe un microfono calibrato e una buona scheda audio, ma a spanne poi una verifica sul problema specifico è in qualche modo più attendibile del puro calcolo teorico.
Io mi ero costruito un mic senza pretese, con un'equivalente Monacor della capsula Panasonic suggerita che ora si è fottuta, le panasonic si trovano in giro, ad esempio anche su digikey.
Solamente che il file generico di calibrazione, che puoi scaricare dal sito di Claudio Negro, è appunto generico con i limiti che questo comporta.
Nel complesso anche a me la procedura sembrava farraginosa ma, se segui passo passo cercando di capire senza fretta, non poi è così complicata.
Certo sarebbe meglio una CLIO con microfono calibrato, ma la CLIO costa e noi si sta parlando di qualche progettino unatantum e non credo valga la pena investire.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
ecco appunto mi hai letto nel pensiero,la CLIO per il mio scopo non ha senso,se avessi 1000 e più euro da spendere in queste cose non comprerei la clio ma una coppia di diffusori,non lo faccio per lavoro è una passione di conseguenza la prendo come tale.Fabio ha scritto:Visual analizer è una risorsa ma non è un programma specifico per le misure dei diffusori.
Workshop è una alternativa valida a costo zero per la rivelazione dei parametri degli altoparlanti.
In questa fase la cosa più delicata è la rilevazione del VAS, e i metodi sono un poco empirici, massa aggiunta o volume di carico, con grossi margini di errore, ma bastano due o tre resistenze di precisione, un minijack, un morsetto e qualche spezzone di filo.
Il problema sorge sulle misure, per essere attendibili servirebbe un microfono calibrato e una buona scheda audio, ma a spanne poi una verifica sul problema specifico è in qualche modo più attendibile del puro calcolo teorico.
Io mi ero costruito un mic senza pretese, con un'equivalente Monacor della capsula Panasonic suggerita che ora si è fottuta, le panasonic si trovano in giro, ad esempio anche su digikey.
Solamente che il file generico di calibrazione, che puoi scaricare dal sito di Claudio Negro, è appunto generico con i limiti che questo comporta.
Nel complesso anche a me la procedura sembrava farraginosa ma, se segui passo passo cercando di capire senza fretta, non poi è così complicata.
Certo sarebbe meglio una CLIO con microfono calibrato, ma la CLIO costa e noi si sta parlando di qualche progettino unatantum e non credo valga la pena investire.
Volevo usare anche io la capsula Panasonic...
SW la cosa che mi scoraggia è appunto la scheda audio...non mi va di comprarla poi vorrei usare il portatile per istallare SW però la scheda audio del portatile non mi sembra il massimo,dovrei acquistarne un'altra,esterna,e non ne trovo esterne...insomma mi è passata la voglia,lo potrei mettere sul fisso però in questo caso le misure le dovrei fare nel mio piccolo studio e basta.
Prima o poi mi dovrò decidere..
in ogni caso se riuscissi a misurare solo la risposta del diffusore già mi basterebbe,se i parametri non sono precisi non è fondamentale quello che mi preme è allineare le risposte dei due AP in modo decente usando i filtri e testandone gli effetti....non chiedo poi molto
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
Allora in attesa di avere un sistema di misura vai ad orecchio come si fa con i sub.
Assembla un Butterworth con taglio variabile (potenziometro doppio al posto delle resistenze delle celle del Sallen Key) di n ordine (il secondo ordine puo andare ma il rolloff di 12 db ottava sarebbe più speculare se i full sono in sospensione pneumatica Qtc 0.7) e collegaci un ampli con controllo volume. L'eventuale inversione di fase per ora realizzala girando i terminale del woofer.
Per evitare di utilizzare un potenziometro quadruplo, inizialmente mixa i segnali con un partitore e dirotta tutto su un woofer.
Una volta che hai quadrato il cerchio, misura i valori del potenziometro e sostituisclo con le 2 resistenze, usa poi gli stessi valori per l'altro canale, sempre che non ti basti un 2.1.
Con in trasduttori a 0 offset decidi poi se passare ad un allineamento Linkwitz-Riley. La differenza è solo che nel Butterworth la capacità collegata all'uscita dell'OP è doppia rispetto all'altra e la puoi realizzare realizzi con un parallelo, nel caso togli uno dei due condensatori a passi al Linkwitz.
Assembla un Butterworth con taglio variabile (potenziometro doppio al posto delle resistenze delle celle del Sallen Key) di n ordine (il secondo ordine puo andare ma il rolloff di 12 db ottava sarebbe più speculare se i full sono in sospensione pneumatica Qtc 0.7) e collegaci un ampli con controllo volume. L'eventuale inversione di fase per ora realizzala girando i terminale del woofer.
Per evitare di utilizzare un potenziometro quadruplo, inizialmente mixa i segnali con un partitore e dirotta tutto su un woofer.
Una volta che hai quadrato il cerchio, misura i valori del potenziometro e sostituisclo con le 2 resistenze, usa poi gli stessi valori per l'altro canale, sempre che non ti basti un 2.1.
Con in trasduttori a 0 offset decidi poi se passare ad un allineamento Linkwitz-Riley. La differenza è solo che nel Butterworth la capacità collegata all'uscita dell'OP è doppia rispetto all'altra e la puoi realizzare realizzi con un parallelo, nel caso togli uno dei due condensatori a passi al Linkwitz.
Fabio- Membro classe argento
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Re: X-over elettronico
ciao
emmm si non ti ho detto del progetto...
non è un 2.1 ma una coppia di diffusori con full da 20 accoppiato ad un woofer da 38 in open baffle.
In ogni caso avevo pensato anche io di procedere in questo modo più o meno....
spero di riuscire a tirar fuori qualcosa
emmm si non ti ho detto del progetto...
non è un 2.1 ma una coppia di diffusori con full da 20 accoppiato ad un woofer da 38 in open baffle.
In ogni caso avevo pensato anche io di procedere in questo modo più o meno....
spero di riuscire a tirar fuori qualcosa
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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Re: X-over elettronico
se ho capito,mantenendo lo schema che ho postato con le due celle, questa è la configurazione di un Butterworth:
<script src='http://img259.imageshack.us/shareable/?i=butterworth.png&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript></noscript>
levando un condensatore passo ad un LR.
non ho capito ,come ti dicevo,se questa configurazione "a due celle" la posso utilizzare oppure devo passare ad una a reazioni multiple?
vorrei al posto della res d'ingresso mettere un potenziometro per il volume generale,in modo che, dopo aver regolato i due ampli integrati, utilizzo quest'ultimo come regolazione generale.
Altra cosa,a monte di questo circuito c'è il V-dac che se non sbaglio ha un buffer in uscita(con gli NE5532 mi pare) posso eliminare il buffer in ingresso dello schema di cui sopra? e collegare direttamente le celle all'uscita del V-dac,anche se, l'utilizzo del potenziometro in questo caso sia complicato ma potrei trovare altre soluzioni per il potenziometro,però così facendo ho eliminato un altro op,e per il buffer d'uscita utilizzerò un op singolo..
<script src='http://img259.imageshack.us/shareable/?i=butterworth.png&p=tl' type='text/javascript'></script><noscript></noscript>
levando un condensatore passo ad un LR.
non ho capito ,come ti dicevo,se questa configurazione "a due celle" la posso utilizzare oppure devo passare ad una a reazioni multiple?
vorrei al posto della res d'ingresso mettere un potenziometro per il volume generale,in modo che, dopo aver regolato i due ampli integrati, utilizzo quest'ultimo come regolazione generale.
Altra cosa,a monte di questo circuito c'è il V-dac che se non sbaglio ha un buffer in uscita(con gli NE5532 mi pare) posso eliminare il buffer in ingresso dello schema di cui sopra? e collegare direttamente le celle all'uscita del V-dac,anche se, l'utilizzo del potenziometro in questo caso sia complicato ma potrei trovare altre soluzioni per il potenziometro,però così facendo ho eliminato un altro op,e per il buffer d'uscita utilizzerò un op singolo..
Andrea Zani- Membro classe bronzo
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