Funk Rock, parte 1 [Faith No More - Angel Dust]
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Funk Rock, parte 1 [Faith No More - Angel Dust]
Salve, questa sera volevo parlarvi di... ehm no. Scusate. Ho la sindrome di Piero Angela.
In questo periodo, causa perdita disastrosa di un hd esterno contenente 400giga di file audio (tutti legalissimi eh! ) mi sono buttato a tempo pieno sui cd che possiedo, e sono stato "riconquistato" dal funk-rock / metal et similia.
Per chi non lo sapesse il funk è un genere prettamente "black" (abbronzato, direbbe qualcuno...), altamente ballabile (in origine) e legato soprattutto all'uso ed al suono del basso, suonato con la tecnica dello "slap", una sorta di percussione data con le dita sulle corde dello strumento. In pratica si può dire che il basso per il funk è quello che la chitarra è per il rock. E viceversa. Insieme fanno un bel casino, insomma
Per questa prima parte del nostro documentar.. ehm ancora la sindrome di Piero Angela, scusate.
Dicevo, in questa nottata vi scrivo una breve recensione di due album simbolo del funk-metal (o alternative metal che dir si voglia).
A) Faith No More - Angel Dust
I Faith No More sono un gruppo molto particolare. Sono partiti come un semplice gruppo heavy metal di stampo americano (sulla scia dei Van Halen) con l'aggiunta di elementi funk (molto di moda fra la fine degli anni '80 e la prima metà dei '90). Tutto molto carino, ma tutto molto banale. Ad un certo punto della carriera il gruppo decide di cambiare ed ingaggia un cantante nuovo, Mike Patton, che in seguito (e quindi attualmente) rappresenterà probabilmente il migliore esempio di sperimentazione canora nel rock, con gruppi come i Fantomas, Mr .Bungle, Tomahawk e altri.
L'apporto di questo nuovo elemento porta alla pubblicazione di due dischi fondamentali per la storia recente del rock/metal.
Angel Dust è il secondo dei due (il primo si chiama The Real Thing) ed è sicuramente il più riuscito. 14 tracce, tutte significative, nessuna uguale all'altra e con picchi davvero notevoli per il genere.
01- Land of Sunshine
E' l'apripista dell'album. E' un brano praticamente perfetto, melodico al punto giusto per il genere, duro abbastanza per non sembrare scontato. L'attacco di basso e il successivo andamento di questo strumento è esaltante. Sfido chiunque a non seguire il ritmo altalenante che prosegue come sottofondo per tutto il pezzo. Il cantato è multiforme e variegato. Si passa da un parlato in stile rap a momenti quasi pop ad urla di estrazione grunge ed hardcore, in associazione a parti di batteria assolutamente collegabili a questi due stessi generi.
03 - Midlife Crisis
Testo ironico per un brano un pò più duro del precedente illustrato, ma comunque ancora decisamente sotto i livelli a volte insostenibili del metal. Basso e batteria in questo caso non emergono, lasciando spazio al cantato di Patton, che dimostra di saper variare tono con una versatilità quasi unica. Importante il lavoro della chitarra che sottolinea il cantato e delle tastiere, che creano il tappeto sonoro a tutto il brano e si concedono qualche uscita d'atmosfera, anche attraverso effetti elettronici.
04 - RV
Canzone fortemente caustica ed ironica. Patton interpreta la parte di un misantropo perditempo, intento ad odiare il mondo ed esaltare la sua quasi squallida situazione. La voce diventa roca e si abbassa di vari toni, fino a sfociare in un vocione innaturale ed ironico durante i ritornelli. La canzone è lenta, cadenzata e in gran parte "recitata", tranne nei ritornelli, che con l'andare avanti del pezzo diventano sempre più "duri", con la chitarra d'estrazione grunge a farla da padrona.
06 - Everything's Ruined
Pezzo in qualche modo melodico, con le tastiere sempre in primo piano e capaci di dare molto ad un brano che mantiene comunque una fortissima attitudine rock. Il basso è tempestoso per tutta la durata della canzone e assieme alle tastiere è l'elemento predominate. La voce di Patton riprende ad essere multiforme e a passare dal cantato rock all'urlato metal. Gran bell'assolo di chitarra, in stile heavy americano.
08 - Kindergarten
Traccia estremamente ritmata, con chitarra e batteria di ispirazione hard rock a dare il tempo a tutta la canzone. Oltre al lavoro ritmico la chitarra si abbandona per brevi pezzi a delle fughe psichedeliche, debitamente supportate dalle tastiere o dal basso, come sempre degno del funk che vuole rappresentare, per quanto meno "allegro" e molto più cupo del normale groove funky. Una traccia in qualche modo riflessiva e senza la scanzonatezza o l'umorismo delle precedenti. Quasi arrabbiata.
09 - Be Aggressive
Forse la traccia più particolare dell'album. Organo in partenza e poi subito batteria e chitarra fra grunge e hardcore. Inserimento del basso a creare un ritmo come al solito più che trascinante che porta dritto dritto ad una sorta di ritornello legato ad una piccola introduzione vocale e ad un coretto da "cheerleader" che scandisce il titolo del brano. Notevole e lungo assolo della chitarra a metà del brano che introduce una ripresa dell'introduzione, con un ritmo ancora più forsennato e dei suoni più duri. Dà la carica.
10 - A small victory.
Chitarra, basso e batteria a dare un ritmo quasi marziale che si trasforma in un groove molto particolare nel preseguio del brano. Notevolissima la melodia delle tastiere, che in un primo momento sembra quasi "orientaleggiante" per non dire "cineseggiante". Man mano che il pezzo avanza gli strumenti si intersecano sempre di più, in sottofondo alla voce che passa da un cantato notevole ad un rap sincopato sottolineato dall'indurirsi della chitarra. Molti gli effetti elettronici, che rendono originalissimo il risultato finale.
13 - Midnight Cowboy
Tornano i temi scanzonati di inizio album, con una sorta di presa in giro della figura del cowboy. La musica si rifà alle ballate country, mantenendo un tono molto leggero e una melodia semplice e minimalista della sola tastiera, con l'ingresso man mano degli altri strumenti, in maniera molto graduale. A metà di brano i temi e i ritmi si fanno più intersecati, pur rimanendo sempre molto leggeri per non perdere l'atmosfera "countrystyle". Tutto il pezzo è strumentale.
14 - Easy
Una cover di una famosa canzone dei Commodores (gruppo funky-soul di Lionel Richie). Fedele all'originale, a servizio del cantato di Patton, questa volta alla prova del soul. Simpatico l'assolo di chitarra dal suono "valvolare" e "liquido". Un divertessement.
L'album è registrato con una equalizzazione a servizio della voce e delle medie frequenze. Gli alti sono gradevolmente smussati (sempre relativamente al genere) ed i bassi sono controllati e puliti, anche se non profondissimi, ma con una piacevole nota calda.
Tutto sommato molto al di sopra della media delle registrazioni metallare o grunge.
La copertina:
In questo periodo, causa perdita disastrosa di un hd esterno contenente 400giga di file audio (tutti legalissimi eh! ) mi sono buttato a tempo pieno sui cd che possiedo, e sono stato "riconquistato" dal funk-rock / metal et similia.
Per chi non lo sapesse il funk è un genere prettamente "black" (abbronzato, direbbe qualcuno...), altamente ballabile (in origine) e legato soprattutto all'uso ed al suono del basso, suonato con la tecnica dello "slap", una sorta di percussione data con le dita sulle corde dello strumento. In pratica si può dire che il basso per il funk è quello che la chitarra è per il rock. E viceversa. Insieme fanno un bel casino, insomma
Per questa prima parte del nostro documentar.. ehm ancora la sindrome di Piero Angela, scusate.
Dicevo, in questa nottata vi scrivo una breve recensione di due album simbolo del funk-metal (o alternative metal che dir si voglia).
A) Faith No More - Angel Dust
I Faith No More sono un gruppo molto particolare. Sono partiti come un semplice gruppo heavy metal di stampo americano (sulla scia dei Van Halen) con l'aggiunta di elementi funk (molto di moda fra la fine degli anni '80 e la prima metà dei '90). Tutto molto carino, ma tutto molto banale. Ad un certo punto della carriera il gruppo decide di cambiare ed ingaggia un cantante nuovo, Mike Patton, che in seguito (e quindi attualmente) rappresenterà probabilmente il migliore esempio di sperimentazione canora nel rock, con gruppi come i Fantomas, Mr .Bungle, Tomahawk e altri.
L'apporto di questo nuovo elemento porta alla pubblicazione di due dischi fondamentali per la storia recente del rock/metal.
Angel Dust è il secondo dei due (il primo si chiama The Real Thing) ed è sicuramente il più riuscito. 14 tracce, tutte significative, nessuna uguale all'altra e con picchi davvero notevoli per il genere.
01- Land of Sunshine
E' l'apripista dell'album. E' un brano praticamente perfetto, melodico al punto giusto per il genere, duro abbastanza per non sembrare scontato. L'attacco di basso e il successivo andamento di questo strumento è esaltante. Sfido chiunque a non seguire il ritmo altalenante che prosegue come sottofondo per tutto il pezzo. Il cantato è multiforme e variegato. Si passa da un parlato in stile rap a momenti quasi pop ad urla di estrazione grunge ed hardcore, in associazione a parti di batteria assolutamente collegabili a questi due stessi generi.
03 - Midlife Crisis
Testo ironico per un brano un pò più duro del precedente illustrato, ma comunque ancora decisamente sotto i livelli a volte insostenibili del metal. Basso e batteria in questo caso non emergono, lasciando spazio al cantato di Patton, che dimostra di saper variare tono con una versatilità quasi unica. Importante il lavoro della chitarra che sottolinea il cantato e delle tastiere, che creano il tappeto sonoro a tutto il brano e si concedono qualche uscita d'atmosfera, anche attraverso effetti elettronici.
04 - RV
Canzone fortemente caustica ed ironica. Patton interpreta la parte di un misantropo perditempo, intento ad odiare il mondo ed esaltare la sua quasi squallida situazione. La voce diventa roca e si abbassa di vari toni, fino a sfociare in un vocione innaturale ed ironico durante i ritornelli. La canzone è lenta, cadenzata e in gran parte "recitata", tranne nei ritornelli, che con l'andare avanti del pezzo diventano sempre più "duri", con la chitarra d'estrazione grunge a farla da padrona.
06 - Everything's Ruined
Pezzo in qualche modo melodico, con le tastiere sempre in primo piano e capaci di dare molto ad un brano che mantiene comunque una fortissima attitudine rock. Il basso è tempestoso per tutta la durata della canzone e assieme alle tastiere è l'elemento predominate. La voce di Patton riprende ad essere multiforme e a passare dal cantato rock all'urlato metal. Gran bell'assolo di chitarra, in stile heavy americano.
08 - Kindergarten
Traccia estremamente ritmata, con chitarra e batteria di ispirazione hard rock a dare il tempo a tutta la canzone. Oltre al lavoro ritmico la chitarra si abbandona per brevi pezzi a delle fughe psichedeliche, debitamente supportate dalle tastiere o dal basso, come sempre degno del funk che vuole rappresentare, per quanto meno "allegro" e molto più cupo del normale groove funky. Una traccia in qualche modo riflessiva e senza la scanzonatezza o l'umorismo delle precedenti. Quasi arrabbiata.
09 - Be Aggressive
Forse la traccia più particolare dell'album. Organo in partenza e poi subito batteria e chitarra fra grunge e hardcore. Inserimento del basso a creare un ritmo come al solito più che trascinante che porta dritto dritto ad una sorta di ritornello legato ad una piccola introduzione vocale e ad un coretto da "cheerleader" che scandisce il titolo del brano. Notevole e lungo assolo della chitarra a metà del brano che introduce una ripresa dell'introduzione, con un ritmo ancora più forsennato e dei suoni più duri. Dà la carica.
10 - A small victory.
Chitarra, basso e batteria a dare un ritmo quasi marziale che si trasforma in un groove molto particolare nel preseguio del brano. Notevolissima la melodia delle tastiere, che in un primo momento sembra quasi "orientaleggiante" per non dire "cineseggiante". Man mano che il pezzo avanza gli strumenti si intersecano sempre di più, in sottofondo alla voce che passa da un cantato notevole ad un rap sincopato sottolineato dall'indurirsi della chitarra. Molti gli effetti elettronici, che rendono originalissimo il risultato finale.
13 - Midnight Cowboy
Tornano i temi scanzonati di inizio album, con una sorta di presa in giro della figura del cowboy. La musica si rifà alle ballate country, mantenendo un tono molto leggero e una melodia semplice e minimalista della sola tastiera, con l'ingresso man mano degli altri strumenti, in maniera molto graduale. A metà di brano i temi e i ritmi si fanno più intersecati, pur rimanendo sempre molto leggeri per non perdere l'atmosfera "countrystyle". Tutto il pezzo è strumentale.
14 - Easy
Una cover di una famosa canzone dei Commodores (gruppo funky-soul di Lionel Richie). Fedele all'originale, a servizio del cantato di Patton, questa volta alla prova del soul. Simpatico l'assolo di chitarra dal suono "valvolare" e "liquido". Un divertessement.
L'album è registrato con una equalizzazione a servizio della voce e delle medie frequenze. Gli alti sono gradevolmente smussati (sempre relativamente al genere) ed i bassi sono controllati e puliti, anche se non profondissimi, ma con una piacevole nota calda.
Tutto sommato molto al di sopra della media delle registrazioni metallare o grunge.
La copertina:
Abulafia- Giovane Saggio Polemico del Forum
- Data d'iscrizione : 26.03.08
Numero di messaggi : 2657
Località : Sora (frosinone)
Provincia : E sempre allegri bisogna stare / che il nostro piangere fa male al re
Occupazione/Hobby : Praticante Avvocato abilitato al patrocinio® / Lettura (Libri&Fumetti), Pc, Musica, Fantascienza
Impianto :- Spoiler:
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