La verita nuda e cruda sui cavi.
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
mgiombi ha scritto:Ciao Andrea; cosa pensi del cavo di potenza segnalato in questo post?
http://t-class.niceboard.org/impianti-completi-fino-a-300-f36/trevit-ampeltax-monitor-iii-totale-298-euro-cavi-compresi-t522.htm
I cavi di potenza visibili nelle foto di questo post:
http://t-class.niceboard.org/impianti-completi-oltre-i-1000-f39/sistema-di-riferimento-t-hifi-4000-euro-per-un-impianto-da-sogno-t545.htm
che cavi sono? Mi pare che non sia specificato.
Partiamo dal fondo: i cavi in foto sono quelli prodotti dalla stessa T-HiFi (per questo ti ho detto nella precedente risposta di non prendere come vangelo quanto scritto: un interesse economico-commerciale per i cavi (e i pre attivi!!! Vedi loro parere sui pre passivi...) ce l'hanno anche loro . D'altronde ciascuno cerca di portar l'acqua al proprio mulino...e, ironia della sorte, c'è un certo legame tra acqua e corrente elettrica, anche se troppo spesso a proposito di cavi hi-fi sembra c'entrare anche il "fumo" . E a mio parere il loro impianto suonerebbe altrettanto bene praticamente con qualunque cavo (purchè di buona sezione, data la potenza in gioco e le dimensioni dei woofer e relative bobine mobili).
Venendo al cavo di potenza indicato nel post, non era più presente al link (poichè già venduto). Tuttavia non prevedo nè miracoli nè miglioramenti percepibili: sarò un po' "pazzoide", lo ammetto, ma per dimostrare agli scettici la pressochè nulla influenza dei cavi, per i miei diffusori uso cavi diversi (ovviamente di uguale sezione), cavi per impianti elettrici nel sinistro ed economico cavo per altoparlanti nel destro, e posso garantirti che con i cd di prova contenenti apposite traccie musicali per il bilanciamento non si nota la benchè minima differenza . Anzi, con ogni ragionevole probabilità, la risposta tra un orecchio e l'altro (anche in riferimento a chi come me ha la fortuna di percepire l'intero spettro udibile) presenta maggiori differenze di quelle riscontrabili tra un cavo e l'altro. Tornando al post, non sono d'accordo con l'affermazione conclusiva ("La mancanza dei bassi del T-AMP viene compensata dalla generosità dei medio bassi dei diffusori se posizionati a bookshelf") in quanto non esistono diffusori in grado di compensare mancanze dell'amplificatore, semmai è il contrario: per pilotare diffusori leggerini in basso (come le vecchie casse a sospensione pneumatica, con bassi profondi ma "tranquilli") si usano circuiti finali particolari, magari controreazionati in continua (vedi i DC Servo nipponici molto in auge nei primi anni otttanta) proprio a compensazione di tali deficit. Tutto questo per dirti che il T-Amp di bassi ne ha eccome: basta abbinargli diffusori capaci di riprodurli correttamente. Per quanto riguarda il posizionamento, se c'è una certa leggerezza sulle basse e le medio-basse, il posizionamento in prossimità delle pareti o in taluni casi persino ad angolo incrementa anche di molto (sino a 3dB per parete) l'efficienza, specie alle basse frequenze (per l'effetto specchio generato dalle pareti stesse) a patto che ciò non vada mai a scapito della trasparenza, velocità, articolazione e profondità dell'immagine sonora.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
La verita' nuda e cruda sui cavi... è che si sentono.
Ho la fortuna di avere cavi da un po' di tutti i prezzi, segnale,potenza e alimentazione, per cui mi posso provare i vari T-amp con varie configurazioni di connessione.
Dovreste sentire come suona un Trends Audio TA 10.1, collegato con cavi Audio Metallurgy 1m GA-0 ic's The Next , costo dai 80 ai 190 $ ( vendono all'asta ) al lettore di riferimento . Oppure come lo mortifichi con cavo della G&BL serie HPC bilanciato professionale CD EVOLUTION. Volete di più ? Ancora più 'aria' ? Più velocità ? Allora montate i rigidissimi JPS Lab Superconductor2 , ma quà siamo ad altri prezzi. Ma che soddisfazione ad ascoltare il piccoletto darsi tutte queste arie !
Per mia esperienza , al contrario di altre elettroniche, la classe T non risente dei cavi di alimentazione in modo particolare. Il piccolo di cui sopra è alimentato dal suo cavo nero in dotazione standard.
Se potete, ascoltate cavi diversi, rodati magari , mai nuovi, poi decide se il cavo occorre oppure no. Personalmente , dato il potenziale veramente grande di queste amplificazioni , le ho provate affiancate a dei Mark Levinson ML2,con grandi risulati, credo che meritino di avere dei cavi adeguati, di ottima qualità per esprimere al meglio cio' che sanno fare.
La catena attuale la potete leggere nella firma.
Un saluto a tutti.
Ho la fortuna di avere cavi da un po' di tutti i prezzi, segnale,potenza e alimentazione, per cui mi posso provare i vari T-amp con varie configurazioni di connessione.
Dovreste sentire come suona un Trends Audio TA 10.1, collegato con cavi Audio Metallurgy 1m GA-0 ic's The Next , costo dai 80 ai 190 $ ( vendono all'asta ) al lettore di riferimento . Oppure come lo mortifichi con cavo della G&BL serie HPC bilanciato professionale CD EVOLUTION. Volete di più ? Ancora più 'aria' ? Più velocità ? Allora montate i rigidissimi JPS Lab Superconductor2 , ma quà siamo ad altri prezzi. Ma che soddisfazione ad ascoltare il piccoletto darsi tutte queste arie !
Per mia esperienza , al contrario di altre elettroniche, la classe T non risente dei cavi di alimentazione in modo particolare. Il piccolo di cui sopra è alimentato dal suo cavo nero in dotazione standard.
Se potete, ascoltate cavi diversi, rodati magari , mai nuovi, poi decide se il cavo occorre oppure no. Personalmente , dato il potenziale veramente grande di queste amplificazioni , le ho provate affiancate a dei Mark Levinson ML2,con grandi risulati, credo che meritino di avere dei cavi adeguati, di ottima qualità per esprimere al meglio cio' che sanno fare.
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Se appartieni davvero a quella ristrettisima cerchia di "golden ears" che percepiscono differenze tra un cavo e l'altro che vanno oltre la semplice autosuggestione, allora dovresti sentire come suonano con normalissimi cavi per impianti elettrici di adeguata sezione: con meno di 20 euro ne compri un centinaio di metri, ma se hai qualche amico o parente elettricista, sicuramente ne avrà che avanzano.
Provali, in abbinamento ad alimentazione a batteria...
Un saluto a te e...buon ascolto!
Provali, in abbinamento ad alimentazione a batteria...
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Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Andrea Gianelli ha scritto:Se appartieni davvero a quella ristrettisima cerchia di "golden ears" che percepiscono differenze tra un cavo e l'altro che vanno oltre la semplice autosuggestione, allora dovresti sentire come suonano con normalissimi cavi per impianti elettrici di adeguata sezione: con meno di 20 euro ne compri un centinaio di metri, ma se hai qualche amico o parente elettricista, sicuramente ne avrà che avanzano.
Provali, in abbinamento ad alimentazione a batteria...
Un saluto a te e...buon ascolto!
Ne ho... ne ho provati... e come vedi non li uso..
Dovresti tu sentire roba diversa dai file comuni della corrente..
Almeno che tu abbia impianto adeguato
Buon ascolto a te
RedazioneUHF- Interessato
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Redazione ha scritto:Ne ho... ne ho provati... e come vedi non li uso..
Dovresti tu sentire roba diversa dai file comuni della corrente..
Almeno che tu abbia impianto adeguato
Buon ascolto a te
La vera grandissima differenza sta a mio avviso nell'alimentazione e, nel caso dei T-Amp, si può optare per la soluzione ideale, costiuita appunto dall'accumulatore.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
I cavi in un impianto vanno intesi come rifinitura finale e non utilizzati come equalizzatori.
Le differenze tra cavo e cavo di solito sono percepibili.
Quello che mi ha sempre lasciato molto perplesso è la differenza tra cavi rodati e nuovi.
Di prove con coppie di cavi ne ho fatte molte e tra nuovi ed usati la differenza non è stata minimamente percepibile.
Le differenze tra cavo e cavo di solito sono percepibili.
Quello che mi ha sempre lasciato molto perplesso è la differenza tra cavi rodati e nuovi.
Di prove con coppie di cavi ne ho fatte molte e tra nuovi ed usati la differenza non è stata minimamente percepibile.
Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
MaurArte ha scritto:I cavi in un impianto vanno intesi come rifinitura finale e non utilizzati come equalizzatori.
Le differenze tra cavo e cavo di solito sono percepibili.
Quello che mi ha sempre lasciato molto perplesso è la differenza tra cavi rodati e nuovi.
Di prove con coppie di cavi ne ho fatte molte e tra nuovi ed usati la differenza non è stata minimamente percepibile.
Sono pienamente d'accordo con te, caro Maurizio: a volte è l'autosuggestione (o il pregiudizio) che fa percepire differenze che nemmeno un oscilloscopio e/o delle accuratissime prove di laboratorio riuscirebbero a rivelare. Se poi consideriamo l'ultima tua osservazione, beh finalmente c'è qualcun'altro che lo dice!
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Non vorrei fare il bastian contrario ma io la differenza tra un cavo rodato e non la sento.
Preciso: non in senso assoluto riesco a distinguere un cavo rodato da uno non rodato, ma quando mi è capitato nel mio impianto di fare dei cambiamenti, credo, di aver sempre percepito qualcosa.
In alcuni casi i cambiamenti erano eclatanti, in altri percezione di sfumature.
Ciao Michele
Preciso: non in senso assoluto riesco a distinguere un cavo rodato da uno non rodato, ma quando mi è capitato nel mio impianto di fare dei cambiamenti, credo, di aver sempre percepito qualcosa.
In alcuni casi i cambiamenti erano eclatanti, in altri percezione di sfumature.
Ciao Michele
Michele- Membro di riguardo
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Per RedazioneUHF
Ciao, e benvenuto, conterraneo!
Mi complimento per le casse che vedo nel tuo profilo: sono tra le poche che ho avuto occasione di ascoltare in questi ultimi periodi, e mi sono piaciute molto .
Vedo che hai un buon background sui cavi: se li conosci, che nei pensi dei miei cavi di potenza in firma? Preciso di non aver intenzione di cambiarli, ma per semplice curiosità non mi dispiacerebbe avere un parere da un terzo in merito al loro abbinamento con il mio impianto.
Ciao e grazie.
Mi complimento per le casse che vedo nel tuo profilo: sono tra le poche che ho avuto occasione di ascoltare in questi ultimi periodi, e mi sono piaciute molto .
Vedo che hai un buon background sui cavi: se li conosci, che nei pensi dei miei cavi di potenza in firma? Preciso di non aver intenzione di cambiarli, ma per semplice curiosità non mi dispiacerebbe avere un parere da un terzo in merito al loro abbinamento con il mio impianto.
Ciao e grazie.
pallapippo- Membro classe oro
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Impianto :- Spoiler:
- Sorgenti:
cdp: Advance Acoustic MCD 203, modificato (con GE Jan 5751)
giradischi: Pioneer PL-112D; testina: Audio-Techica AT95 EB;
liquida:Asus Eee PC 1001PX; software: wtfplay; cavo usb: Audioquest Cinnamon;dac: SMSL M7;
pre: Yaqin MS-12B modificato da MaurArte (valvole Mullard CV4003 KB/D e Tungsol 12AX7)
finale: Connexelectronic TA3020 V2a con alimentatore A1000SMPS, il tutto modificato ed assemblato da Vincenzo;
casse: Sonus Faber "Concerto" Grand Piano.
cavi segnale: XLR ---> RCA by Vincenzo; Mogami "Stentor";
cavi potenza: Transparent HP 14-4 (biwiring)
cavi alimentazione: by Vincenzo; by bobby052cavihifi; A.V.A.
distr. di rete: by bobby052cavihifi.
Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
pallapippo ha scritto:Ciao, e benvenuto, conterraneo!
Mi complimento per le casse che vedo nel tuo profilo: sono tra le poche che ho avuto occasione di ascoltare in questi ultimi periodi, e mi sono piaciute molto .
Vedo che hai un buon background sui cavi: se li conosci, che nei pensi dei miei cavi di potenza in firma? Preciso di non aver intenzione di cambiarli, ma per semplice curiosità non mi dispiacerebbe avere un parere da un terzo in merito al loro abbinamento con il mio impianto.
Ciao e grazie.
Ciao "pallapippo" !! Si vero siamo molto vicini, quindi suppongo, che conoscerai senz'altro il nostro buon Natali !! E' tanto che nn passo da lui e mi farebbe piacere salutarlo. Quello che mi chiedi per i tuoi cavi e' un pò difficile da rispondere perchè non conosco la tua amplificazione modificata e tutto il resto. Dovresti dirci per quale sensazione o motivo li vorresti cambiare.Prendi per buono cio' che ha postato Murarte : i cavi sono un modo di equalizzare l'impianto . Se sei cliente di Natali, vedrai che ti darà senz'altro in prova dei cavi per farteli ascoltare a casa nel tuo impianto. Al momento uso dei JPS Superconductor spellati e via !!
Sto aspettando dei cavi di potenza di un piccolo costruttore americano che si raccomanda 400 ore di rodaggio !! prima di giudicarli. Vediamo. Se vuoi, appena finita la recensione posso provare a spedirteli cosi li provi. Almeno ci scambiamo opinioni.
Per le casse : sono 2 gioielli davvero ! Le faccio suonare dentro una libreria !! E rendono davvero bene ugualmente. Un best buy davvero.
RedazioneUHF- Interessato
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Yes!RedazioneUHF ha scritto:Ciao "pallapippo" !! Si vero siamo molto vicini, quindi suppongo, che conoscerai senz'altro il nostro buon Natali !!
Veramente non ho particolare intenzione di cambiarli... solo curiosità.RedazioneUHF ha scritto:Dovresti dirci per quale sensazione o motivo li vorresti cambiare.
A me è sembrato che non dicesse proprio questo... semmai il contrario ...RedazioneUHF ha scritto:Prendi per buono cio' che ha postato Murarte : i cavi sono un modo di equalizzare l'impianto .
Volentieri, quando sarà il momento ne riparleremo!RedazioneUHF ha scritto: Sto aspettando dei cavi di potenza di un piccolo costruttore americano che si raccomanda 400 ore di rodaggio !! prima di giudicarli. Vediamo. Se vuoi, appena finita la recensione posso provare a spedirteli cosi li provi. Almeno ci scambiamo opinioni.
Non ne dubito, mi hanno fatto una splendida impressione .RedazioneUHF ha scritto:Per le casse : sono 2 gioielli davvero ! Le faccio suonare dentro una libreria !! E rendono davvero bene ugualmente. Un best buy davvero.
pallapippo- Membro classe oro
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
vorrei introdurre un nuovo spunto di riflessione.
a causa del mio lavoro, negli anni ho acquisito una discreta esperienza anche nel campo delle fibre ottiche, per trasportare segnali luminosi nell'infrarosso (dove l'utilizzo di altre tecnologie non è praticamente possibile).
in fin dei conti, la radiazione elettromagnetica sempre quella è, ciò che cambia è la lunghezza d'onda caratteristica.
detto questo, la nostra idea è sempre quella di trasportare un segnale da un punto (sorgente o ampli) ad un altro (ampli o diffusori). fin qui nessun dubbio.
le fibre ottiche servono esattamente a questo: trasportare il segnale per lunghe distanze, a causa della bassissima attenuazione.
ora, il punto critico in questo tipo di tecnologia NON è la 'trasparenza' delle fibre ottiche stesse (ossia l'attenuazione caratteristica), o la lunghezza.
il punto critico sono le connessioni (nel nostro caso sono sempre almeno due per singolo cavo), dove viene perso la maggior parte del segnale.
io sono abbastanza convinto che anche per i nostri amati - odiati cavi (soprattutto quelli di segnale) sia così: il cavo è si importante, in quanto funge da filtro naturale (chiamiamolo così), ma il punto critico è per me come si connettono il punto sorgente e quello accettante (diciamo così). oltre quindi ai connettori stessi è bene prestare attenzione alle saldature.
che ne pensate?
a causa del mio lavoro, negli anni ho acquisito una discreta esperienza anche nel campo delle fibre ottiche, per trasportare segnali luminosi nell'infrarosso (dove l'utilizzo di altre tecnologie non è praticamente possibile).
in fin dei conti, la radiazione elettromagnetica sempre quella è, ciò che cambia è la lunghezza d'onda caratteristica.
detto questo, la nostra idea è sempre quella di trasportare un segnale da un punto (sorgente o ampli) ad un altro (ampli o diffusori). fin qui nessun dubbio.
le fibre ottiche servono esattamente a questo: trasportare il segnale per lunghe distanze, a causa della bassissima attenuazione.
ora, il punto critico in questo tipo di tecnologia NON è la 'trasparenza' delle fibre ottiche stesse (ossia l'attenuazione caratteristica), o la lunghezza.
il punto critico sono le connessioni (nel nostro caso sono sempre almeno due per singolo cavo), dove viene perso la maggior parte del segnale.
io sono abbastanza convinto che anche per i nostri amati - odiati cavi (soprattutto quelli di segnale) sia così: il cavo è si importante, in quanto funge da filtro naturale (chiamiamolo così), ma il punto critico è per me come si connettono il punto sorgente e quello accettante (diciamo così). oltre quindi ai connettori stessi è bene prestare attenzione alle saldature.
che ne pensate?
diechirico- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
>io sono abbastanza convinto che anche per i nostri amati - odiati cavi
(soprattutto quelli di segnale) sia così: il cavo >è si importante, in
quanto funge da filtro naturale (chiamiamolo così), ma il punto critico
è per me come si connettono >il punto sorgente e quello accettante
(diciamo così). oltre quindi ai connettori stessi è bene prestare
attenzione alle >saldature.
>che ne pensate?
>
Le fibre ottiche, principalmente hanno il vantaggio di portare migliaia di segnali sulla stessa fibra per distanze abbastanza lunghe. Nelle applicazioni audio non hanno mai soddisfatto come i cavi in rame o argento. Nelle connessione in campo audio di segnale dove si devono fare dei metri, non dei chilometri, si usano geometrie bilanciate.
Per connessioni brevi come i nostri cavi di segnale il rame o rame argento danno ottimi risultati, ma quello che ho scoperto (con le mie orecchie) e' che il preamplificatore con buffer audio ridimensiona drasticamente l'importanza del cavo di interconnessione. In altre parole se l'interfacciamento e' fatto bene il cavo viene usato bene da sorgente e amplificatore.
Prisma_
(soprattutto quelli di segnale) sia così: il cavo >è si importante, in
quanto funge da filtro naturale (chiamiamolo così), ma il punto critico
è per me come si connettono >il punto sorgente e quello accettante
(diciamo così). oltre quindi ai connettori stessi è bene prestare
attenzione alle >saldature.
>che ne pensate?
>
Le fibre ottiche, principalmente hanno il vantaggio di portare migliaia di segnali sulla stessa fibra per distanze abbastanza lunghe. Nelle applicazioni audio non hanno mai soddisfatto come i cavi in rame o argento. Nelle connessione in campo audio di segnale dove si devono fare dei metri, non dei chilometri, si usano geometrie bilanciate.
Per connessioni brevi come i nostri cavi di segnale il rame o rame argento danno ottimi risultati, ma quello che ho scoperto (con le mie orecchie) e' che il preamplificatore con buffer audio ridimensiona drasticamente l'importanza del cavo di interconnessione. In altre parole se l'interfacciamento e' fatto bene il cavo viene usato bene da sorgente e amplificatore.
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Quello che tu dici mi torna. Al tuo interessante spunto di riflessione generale, aggiungo un'esperienza concreta, sul mio impianto.diechirico ha scritto:vorrei introdurre un nuovo spunto di riflessione.
.....
ma il punto critico è per me come si connettono il punto sorgente e quello accettante (diciamo così). oltre quindi ai connettori stessi è bene prestare attenzione alle saldature.
che ne pensate?
Per quanto riguarda i cavi di segnale: costruiti, installati, fine delle problematiche.
Cavi di potenza: sia agli ampli, che alle casse, i cavi spellati sono connessi "schiacciati" fra le viti dei connettori a banana. Col tempo, dette viti tendono a svitarsi leggermente: per cui d'abitudine, quando mi ricordo, provvedo a dare un'avvitata generale a tutti i connettori. Nota bene: il contatto c'è comunque sempre, solo che i cavi sono meno pressati.
Dopo che è stato tutto ben strizzato... mi sembra sempre di sentire il suono migliorato, più preciso, definito, tridimensionale. Che sia il miglioramento della qualità della connessione?
Di certo, una volta il suono mi lasciava leggermente perplesso, c'era qualcosa che non andava... ho trovato un connettore un pò allentato, una volta ristretto il suono è tornato quello giusto.
Ne dedurrei che, vista la delicatezza e la complessità delle "correnti" (passatemi il termine) di un segnale che poi le casse convertono (o cercano di convertire ) in Musica, non è sufficiente il semplice contatto metallo/metallo, che normalmente sarebbe sufficiente per una modesta applicazione elettrica, ma è anche opportuno che esso sia il più possibile accurato.
pallapippo- Membro classe oro
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
l'esempio a cui mi riferisco io è invece idoneo: io parlo di fibre ottiche per 'ottica', ossia con frequenze dall'IR al visibile. le lunghezze in gioco sono 50cm o un paio di metri al massimo. questo, per applicazioni standard.Prisma_ ha scritto:
Le fibre ottiche, principalmente hanno il vantaggio di portare migliaia di segnali sulla stessa fibra per distanze abbastanza lunghe. Nelle applicazioni audio non hanno mai soddisfatto come i cavi in rame o argento. Nelle connessione in campo audio di segnale dove si devono fare dei metri, non dei chilometri, si usano geometrie bilanciate.
ogni tanto, si usano fibre più lunghe.
ma il discorso non cambia: la perdita del segnale è sulle connessioni (SMA o FC) e non sulla fibra stessa.
i segnali son sempre gli stessi, cambia solo la banda in frequenza.
aloha.
diego
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
diechirico ha scritto:l'esempio a cui mi riferisco io è invece idoneo: io parlo di fibre ottiche per 'ottica', ossia con frequenze dall'IR al visibile. le lunghezze in gioco sono 50cm o un paio di metri al massimo. questo, per applicazioni standard.Prisma_ ha scritto:
Le fibre ottiche, principalmente hanno il vantaggio di portare migliaia di segnali sulla stessa fibra per distanze abbastanza lunghe. Nelle applicazioni audio non hanno mai soddisfatto come i cavi in rame o argento. Nelle connessione in campo audio di segnale dove si devono fare dei metri, non dei chilometri, si usano geometrie bilanciate.
ogni tanto, si usano fibre più lunghe.
ma il discorso non cambia: la perdita del segnale è sulle connessioni (SMA o FC) e non sulla fibra stessa.
i segnali son sempre gli stessi, cambia solo la banda in frequenza.
aloha.
diego
Si ma tutto questo non c'entra nulla con le connessioni elettriche e con le saldature. È ovvio che una fotocellula non potrà mai competere con una presa bnc e un cavo coassiale per quanto riguarda la trasmissione analogica.
Per il digitale, anche se la fotocellula fa schifo, subito dopo si mette un trigger che ricostruisce il segnale.
Comunque se le prese rca non aderiscono perfettamente è abbastanza normale che producano del rumore, provare per credere.
Barone Rosso- Moderatore
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
diechirico ha scritto:vorrei introdurre un nuovo spunto di riflessione.
a causa del mio lavoro, negli anni ho acquisito una discreta esperienza anche nel campo delle fibre ottiche, per trasportare segnali luminosi nell'infrarosso (dove l'utilizzo di altre tecnologie non è praticamente possibile).
in fin dei conti, la radiazione elettromagnetica sempre quella è, ciò che cambia è la lunghezza d'onda caratteristica.
detto questo, la nostra idea è sempre quella di trasportare un segnale da un punto (sorgente o ampli) ad un altro (ampli o diffusori). fin qui nessun dubbio.
le fibre ottiche servono esattamente a questo: trasportare il segnale per lunghe distanze, a causa della bassissima attenuazione.
ora, il punto critico in questo tipo di tecnologia NON è la 'trasparenza' delle fibre ottiche stesse (ossia l'attenuazione caratteristica), o la lunghezza.
il punto critico sono le connessioni (nel nostro caso sono sempre almeno due per singolo cavo), dove viene perso la maggior parte del segnale.
io sono abbastanza convinto che anche per i nostri amati - odiati cavi (soprattutto quelli di segnale) sia così: il cavo è si importante, in quanto funge da filtro naturale (chiamiamolo così), ma il punto critico è per me come si connettono il punto sorgente e quello accettante (diciamo così). oltre quindi ai connettori stessi è bene prestare attenzione alle saldature.
che ne pensate?
Caro Diego, anzichè dirti che ne penso, ho preferito chiedere a mio padre, progettista elettronico con pluridecennale esperienza, nonchè ex appassionato (la conclusione della sua esauriente risposta credo chiarisca il perchè anche di ciò) di hi-fi.
Ecco di seguito la sua spiegazione relativa al tuo quesito:
non è proponibile il confronto tra il connettore per fibra ottica dove entrano in gioco numerosi fattori (i.e. perdite per allineamento, rifrazioni, riflessioni ecc.) con una connessione elettrica ( saldatura, morsetti o altro) dove l’unico problema è la resistenza di contatto che, se la connessione è fatta correttamente, ha di solito un valore trascurabile e non di certo tale da influenzare il funzionamento dei circuiti.
In particolare nei cavi di segnale (che collegano circuiti la cui impedenza è solitamente molto alta) si possono avere apprezzabili problemi solo se il connettore è danneggiato e/o la saldatura è fatta da CANI.
Poiché la favola dei cavi circola selvaggiamente nel campo dell’HI-FI aggiungo una piccola nota per sostenitori dell’utilizzo di cavi speciali (ed ovviamente costosissimi) per collegare le casse all’impianto;
date le correnti, le frequenze, la resistenza e le lunghezze dei cavi in gioco un qualunque cavo elettrico con un buon isolamento e di sezione opportuna (ad esempio 4 millimetri quadri per una cassa da 50 watt effettivi) non produce il benché minimo effetto sulla resa acustica del sistema.
Sono disposto a ricredermi su quanto sopra se qualcuno mi fornirà una corretta e scientificamente valida analisi circuitale capace di dimostrare che utilizzando un cavo “normale” le perdite rispetto ad un cavo in oro puro hanno un’influenza che sia almeno maggiore dell’uno per mille.
Il resto è filosofia uditiva che purtroppo abbonda nel mondo dell’HI-FI.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
ma che c'entrano le fotocellule?Barone Rosso ha scritto:diechirico ha scritto:l'esempio a cui mi riferisco io è invece idoneo: io parlo di fibre ottiche per 'ottica', ossia con frequenze dall'IR al visibile. le lunghezze in gioco sono 50cm o un paio di metri al massimo. questo, per applicazioni standard.Prisma_ ha scritto:
Le fibre ottiche, principalmente hanno il vantaggio di portare migliaia di segnali sulla stessa fibra per distanze abbastanza lunghe. Nelle applicazioni audio non hanno mai soddisfatto come i cavi in rame o argento. Nelle connessione in campo audio di segnale dove si devono fare dei metri, non dei chilometri, si usano geometrie bilanciate.
ogni tanto, si usano fibre più lunghe.
ma il discorso non cambia: la perdita del segnale è sulle connessioni (SMA o FC) e non sulla fibra stessa.
i segnali son sempre gli stessi, cambia solo la banda in frequenza.
aloha.
diego
Si ma tutto questo non c'entra nulla con le connessioni elettriche e con le saldature. È ovvio che una fotocellula non potrà mai competere con una presa bnc e un cavo coassiale per quanto riguarda la trasmissione analogica.
Per il digitale, anche se la fotocellula fa schifo, subito dopo si mette un trigger che ricostruisce il segnale.
Comunque se le prese rca non aderiscono perfettamente è abbastanza normale che producano del rumore, provare per credere.
diechirico- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
la mia domanda era esattamente questa.Andrea Gianelli ha scritto:
non è proponibile il confronto tra il connettore per fibra ottica dove entrano in gioco numerosi fattori (i.e. perdite per allineamento, rifrazioni, riflessioni ecc.) con una connessione elettrica ( saldatura, morsetti o altro) dove l’unico problema è la resistenza di contatto che, se la connessione è fatta correttamente, ha di solito un valore trascurabile e non di certo tale da influenzare il funzionamento dei circuiti.
condivido la risposta, ma ho ancora qualche piccolissimo dubbio.
se mai ne avrò il tempo, farò qualche prova. mah.
grazie, intanto.
e un grazie anche a tuo papà!
diechirico- Membro classe argento
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Andrea Gianelli ha scritto:...
Poiché la favola dei cavi circola selvaggiamente nel campo dell’HI-FI aggiungo una piccola nota per sostenitori dell’utilizzo di cavi speciali (ed ovviamente costosissimi) per collegare le casse all’impianto;
date le correnti, le frequenze, la resistenza e le lunghezze dei cavi in gioco un qualunque cavo elettrico con un buon isolamento e di sezione opportuna (ad esempio 4 millimetri quadri per una cassa da 50 watt effettivi) non produce il benché minimo effetto sulla resa acustica del sistema.
Sono disposto a ricredermi su quanto sopra se qualcuno mi fornirà una corretta e scientificamente valida analisi circuitale capace di dimostrare che utilizzando un cavo “normale” le perdite rispetto ad un cavo in oro puro hanno un’influenza che sia almeno maggiore dell’uno per mille.
Il resto è filosofia uditiva che purtroppo abbonda nel mondo dell’HI-FI.
Convengo al 100%.
Volevo postare lo stesso concetto e temevo il linciaggio, ma ora mi faccio forza dopo la prima pietra.
C'e' gente che riasparmia sui diffusori o sulle elettroniche per comprare cavi esoteri, secondo me e' solo da fessi (con rispetto parlando). Sarà pragmatismo da "elettronici", quale un tempo ero, ma se non mi dimotrano al banco che un cavo fa meraviglie rispetto ad un altro io non ci credo.
Nella sorgente e nell' ampli ci sono decine e decine di sadature sulla linea del segnale, condensatori, resistenze, componenti attivi, commutatori, che influscono in maniera abbondantemente maggiore sul suono, senza contare le cablature a filo e le piste delle pcb che sono anche all'interno e per lunghezze totali a volte maggiori.
Un cavo, magari OFC, con la giusta sezione, bassa capacità e induttanza parassite, qualche espediente, se vogliamo, contro il rumore( vedi cavi tweestati bilanciati e non) , un occhio di riguardo alle masse tra elettroniche, a mio avviso son tutto quel che serve.
Non dico che i cavi non contano nulla, ma un cavo da 100 euro lo vedo bene solo in un impianto da oltre 10.000.
I soldi veri è preferibile investirli su altri componenti della catena.
Ma ovviamente, quando si parla di percezioni, è vero tutto e il contrario di tutto.
Fabio- Membro classe argento
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Vi racconto la mia
Premetto che non ho mai speso più di 70 euro per un cavo, sostanzialmente per la convinzione che non ne vale la pena.
Due giorni fà ho voluto prendere 4 bananine dorate nuove, le vecchie mi sembravano un pò usurate, stavano in alcuni punti assumendo un colore verdastro, totale della spesa 14 euro.
Vado a casa spengo per un attimo l'ampli, le monto, riaccendo e............... che orrore !!!! ho rimesso subito le vecchie.
Ciao Massimo
Due giorni fà ho voluto prendere 4 bananine dorate nuove, le vecchie mi sembravano un pò usurate, stavano in alcuni punti assumendo un colore verdastro, totale della spesa 14 euro.
Vado a casa spengo per un attimo l'ampli, le monto, riaccendo e............... che orrore !!!! ho rimesso subito le vecchie.
Ciao Massimo
Massimo- Membro classe bronzo
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Massimo ha scritto:Premetto che non ho mai speso più di 70 euro per un cavo, sostanzialmente per la convinzione che non ne vale la pena.
Due giorni fà ho voluto prendere 4 bananine dorate nuove, le vecchie mi sembravano un pò usurate, stavano in alcuni punti assumendo un colore verdastro, totale della spesa 14 euro.
Vado a casa spengo per un attimo l'ampli, le monto, riaccendo e............... che orrore !!!! ho rimesso subito le vecchie.
Ciao Massimo
Infatti....prova a rodarle e poi decidi!!!
Ciao Michele
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
diechirico ha scritto:
ma che c'entrano le fotocellule?
Chiamali sensori ottici se vuoi.
Tu come fai a trasformare un segnale ottico in uno elettrico e viceversa?
Comunque visto che nell'audio i cavi ottici sono usati solo per i segnali digitali non ha alcun senso tentare di stabilire quale sia l'influenza del cavo sul segnale visto che il segnale viene ricostruito in modo pressoché perfetto appena arriva a destinazione. E non ha alcun senso fare dei calcoli di banda passante o altro su una sequenza di 0101011101.
Quindi nel digitale il cavo del ferro da stiro della nonna e' equivalente al migliore dei cavi coassiali o dei cavi ottici (nelle linee corte), mentre per le linee lunghe la tolleranza al rumore e' molto alta quindi la perdita di informazione arriva dopo 20 o 30 m se non di più (se non ci sono pesanti interferenze elettromagnetiche).
Ultima modifica di Barone Rosso il Lun 1 Dic 2008 - 18:24 - modificato 1 volta.
Barone Rosso- Moderatore
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Re: La verita nuda e cruda sui cavi.
Fabio ha scritto:Convengo al 100%.
Volevo postare lo stesso concetto e temevo il linciaggio, ma ora mi faccio forza dopo la prima pietra.
C'e' gente che riasparmia sui diffusori o sulle elettroniche per comprare cavi esoteri, secondo me e' solo da fessi (con rispetto parlando). Sarà pragmatismo da "elettronici", quale un tempo ero, ma se non mi dimotrano al banco che un cavo fa meraviglie rispetto ad un altro io non ci credo.
Nella sorgente e nell' ampli ci sono decine e decine di sadature sulla linea del segnale, condensatori, resistenze, componenti attivi, commutatori, che influscono in maniera abbondantemente maggiore sul suono, senza contare le cablature a filo e le piste delle pcb che sono anche all'interno e per lunghezze totali a volte maggiori.
Un cavo, magari OFC, con la giusta sezione, bassa capacità e induttanza parassite, qualche espediente, se vogliamo, contro il rumore( vedi cavi tweestati bilanciati e non) , un occhio di riguardo alle masse tra elettroniche, a mio avviso son tutto quel che serve.
Non dico che i cavi non contano nulla, ma un cavo da 100 euro lo vedo bene solo in un impianto da oltre 10.000.
I soldi veri è preferibile investirli su altri componenti della catena.
Ma ovviamente, quando si parla di percezioni, è vero tutto e il contrario di tutto.
Caro Fabio, ricevo con piacere il tuo feedback (gradito e pienamente condiviso), che ho già provveduto a segnalare a mio padre, autore (come da subito precisato nel mio post) della esauriente spiegazione tecnica. Credo proprio che gradirà molto, dato che da anni ha perso la passione per l'hi-fi proprio a causa del venir meno di quell'approccio tecnico-scientifico su cui l'alta fedeltà era basata sin dalle sue origini: comprenderai che ciò, per una persona che ha dedicato tutta la sua vita alla progettazione elettronica (anche in ambiti ben più complessi...) ed è stato uno dei pionieri in Italia nell'utilizzo dei transistor, è inaccettabile. Tuttavia vedo con speranza ed entusiasmo che ci sono ancora appassionati veri, che vogliono restituire all'hi-fi quella dignità e quell'autorevolezza che tanti e troppi ciarlatani le hanno via via sottratto negli anni, mortificando e sminuendo il lavoro serio di progettisti onesti e preparati.
Grazie, di cuore!
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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La verita nuda e cruda sui cavi.
>
>In particolare nei cavi di segnale (che collegano circuiti la cui
>impedenza è solitamente molto alta) si possono avere apprezzabili
>problemi solo se il connettore è danneggiato e/o la saldatura è fatta da CANI.
>
>
>
Magari fosse sempre cosi, purtroppo le differenze ci sono e' i risultati sono udibili. Direi che e' un po' riduttivo portare la questione di interfaccia fra' sorgente e amplificatore ad un problema di saldature fatte bene o fatte male!
Guardate questi esempi nella tabellina delle impedenze di uscita:
http://www.bursonaudio.com/Burson_Audio_Buffer.htm
Ovviamente con questo non voglio sostenere che occorre un cavo di segnale da 2k euro perche' il nostro stereo funzioni bene anzi proprio il contrario.
Un buon interfacciamento fra le elettroniche riduce l'importanza delle interconnesione e ci libera da dover spendere in cavi di segnale extralusso. Si ricorda che l'impedenza di linea non e' da confondere con l'impedenza di uscita.
In ogni caso si fa prima a provare con le proprie orecchie che a discutere.
Applicate un buffer audio alla vostra catena fra sorgente e amplificatore, a trsformatori o Burson, quello che volete. Mettete una mano sotto il mento. Accendete l'impianto e ascoltate. Se il mento e' andato giù significa che non avete posizionato bene la mano:-)
Saluti
Prisma_
>In particolare nei cavi di segnale (che collegano circuiti la cui
>impedenza è solitamente molto alta) si possono avere apprezzabili
>problemi solo se il connettore è danneggiato e/o la saldatura è fatta da CANI.
>
>
>
Magari fosse sempre cosi, purtroppo le differenze ci sono e' i risultati sono udibili. Direi che e' un po' riduttivo portare la questione di interfaccia fra' sorgente e amplificatore ad un problema di saldature fatte bene o fatte male!
Guardate questi esempi nella tabellina delle impedenze di uscita:
http://www.bursonaudio.com/Burson_Audio_Buffer.htm
Ovviamente con questo non voglio sostenere che occorre un cavo di segnale da 2k euro perche' il nostro stereo funzioni bene anzi proprio il contrario.
Un buon interfacciamento fra le elettroniche riduce l'importanza delle interconnesione e ci libera da dover spendere in cavi di segnale extralusso. Si ricorda che l'impedenza di linea non e' da confondere con l'impedenza di uscita.
In ogni caso si fa prima a provare con le proprie orecchie che a discutere.
Applicate un buffer audio alla vostra catena fra sorgente e amplificatore, a trsformatori o Burson, quello che volete. Mettete una mano sotto il mento. Accendete l'impianto e ascoltate. Se il mento e' andato giù significa che non avete posizionato bene la mano:-)
Saluti
Prisma_
Prisma_- Interessato
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