Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Non sono d'accordo....... per avere una marcia in più devono essere veramente NOS e, a parte che le pagheresti una cifra, non le troveresti facilmente... nel senso che ne dovresti trovare una coppia che sia testata davanti a te con un buon provalvole e non solo nel valore di emissione ma tutti gli altri valori dovrebbero essere ben bilanciati, ad ogni modo non è detto che vadano meglio di una coppia di Svetlana che per me è migliore tra le nuove.
ok, come vuoi, ma se non hai mai provato mai saprai.
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Oltre alle 6550 RCA o tung-sol, non dimentichiamoci le 6550GE forse le migliori in assoluto.
Ciao.
Ciao.
meral964- Membro di riguardo
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
le valvole, purtroppo, vanno provate. testate personalmente.
e per far ciò bisogna spendere i soldini.
le migliori 6550/KT88 sono le tung-sol. quelle fatte a botte, quelle vintage per intenderci.
e per far ciò bisogna spendere i soldini.
le migliori 6550/KT88 sono le tung-sol. quelle fatte a botte, quelle vintage per intenderci.
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Dopo un periodo in cui ho cercato di far decantare la passione che mi ha colpito per questo oggetto, vi racconto qualcosa, una piccola recensione, anche se sottolineo che non sono un buon recensore ma ce la metterò tutta.
Piccolo preambolo:
Tutto è cominciato sul nostro forum; ho contattato Santo con l’intenzione di farmi dare una mano a modificare il mio Hlly TA 20. Sono andato a casa sua e la storia continua con “Una mattinata audiofila a casa di Santo” nella sezione Hi-fi generale. Dopo circa una settimana gli chiedo se mi fa provare il suo ampli valvolare gemello di armonia nel mio setup di casa.
Abituato com’ero al suono del t-amp liscio avevo finito per sottovalutare anche le mie casse, delle klipsch Heresy III fresche fresche. Non ero contento. Tanto che ricorderete che le avevo messe addirittura in vendita. Ma non avevo fatto i conti con un ampli serio. Santo mi concede l’ascolto del suo valvolare a casa mia e, come per magia, la musica cambia. Quelli che mi sembravano dei diffusori non adatti ai miei gusti cominciano a suonare come mai prima. Vengo letteralmente stregato dal suono dei miei diffusori pilotati da questo ampli. Ascolto solo pochi brani ed la domanda a bruciapelo che faccio a Santo è quanto vuoi per lasciarmelo. La risposta di Santo è altrettanto lapidaria: non può lasciarmelo in quanto è già stato promesso a qualcun altro. A questo punto gli chiedo se me ne costruisce uno. Lui mi propone di seguirlo in un progetto che aveva già in mente da tempo e cioè la costruzione di un Single ended in Classe A con valvole KT88. Ho già l’acquolina in bocca. Penso con difficoltà a come si possa migliorare un suono già ottimo quale quello che avevo appena ascoltato. Non ci penso due volte. Blocco la vendita dei diffusori che avevano dimostrato la loro incolpevolezza circa il mio malcontento e accetto la proposta di Santo. Il resto ve l’ho già raccontato.
Sono ora il possessore di un magnifico esemplare di ampli in classe A con valvole KT 88. Tralascio i dati tecnici che ha già pubblicato Santo e vi descrivo il case magnificamente costruito in massello di iroko e alluminio. Alla linea che trasmette l’idea di robustezza si aggiunge un peso che supera i 15 kg. Sul frontale d’alluminio fanno bella mostra i due Vu meter incorniciati dallo stesso elegantissimo legno dei fianchetti. Al centro una manopola di alluminio dorata richiama la tonalità dei vu-meter. Sul retro c’è la vaschetta IEC per l’alimentazione, quattro massicci connettori per i diffusori e due coppie di RCA ovviamente placcate oro che permettono tramite uno switch il collegamento di due sorgenti. Per me è più che sufficiente. Penalizzando un po’ l’equilibrio estetico del frontale avrei potuto anche far montare un selettore di ingressi con maggior numero di sorgenti. L’interruttore di accensione come lo switch degli ingressi è posizionato sul pannello posteriore; non è il massimo della comodità ma cosa non si fa per avere un’estetica sobria ed elegante.
Prima di passare alle impressioni di ascolto è doveroso descrivere l’ambiente in cui è ubicato l’impianto costituito da una stanza di ca. 27 mq che ha una configurazione ancora non definitiva in quanto l’ambiente un po’ spoglio ed è mia intenzione utilizzare qualcosa per migliorarne l’acustica che in ogni caso anche in queste condizioni non è affatto male. In secondo luogo il posizionamento dei diffusori: le klipsch Heresy III andrebbero a terra con il loro stand sollevate di pochi centimetri, ma in questo modo rimbombano un po’. Le ho pertanto sollevate utilizzando come supporto i miei vecchi diffusori; per disaccoppiare le Heresy dai diffusori sottostanti ho utilizzato dei piedini in morbida gomma. In questo modo vanno molto meglio ma mi resta il dubbio del perché la klipsch le abbia concepite come casse ubicate sul pavimento. Detto questo è chiaro come il setup abbia ampi margini di miglioramento.
Passiamo agli altri componenti dell’impianto: sorgente CDP Cambridge 840c utilizzata anche come DAC sfruttando il pc ed il converter USB digitale TA UD 10.1 Lite.
L’ascolto è iniziato con l’ampli ad inizio rodaggio e come detto prometteva già bene. Ho continuato a farlo suonare il più possibile e devo dire che manmano passa il tempo si ammorbidisce sempre più. I 10 W per canale con le klipsch garantiscono una pressione acustica tale da buttar giù le pareti. Ma anche con altri diffusori meno efficienti ritengo che problemi non ve ne siano in quanto i trasformatori sono ben dimensionati e forniscono corrente a sufficienza. Con le klipsch per non avere una pressione acustica oggettivamente elevata si lavora col potenziometro ad ore 10,30.
Da notare che la ricorrente prova con sorgente muta e potenziometro al massimo non restituisce altro che silenzio. L’ampli sembra spento ma non lo è.
Ascolto ricorrente per valutare le doti timbriche e dinamiche dell’ampli è il mitico “Kind of blue” dove basta poco per rendersi conto di capacità di pilotaggio non comuni. La scena è ampia ariosa e la posizione degli strumenti precisa e distinta. Non vi è mai cenno di impastamento, ogni strumento ha il suo spazio e le doti dinamiche vengono fuori prepotentemente. Il controllo sulla gamma bassa è ferreo e i transienti fulminei (stiamo pur sempre parlando di un valvolare).Strumenti come la tromba ed il sax appaiono reali e presenti.
Mentre il tappeto di contrabasso appare palpabile e sempre giustamente udibile oltre che con le orecchie anche con lo stomaco. Mentre la gamma alta ha una limpidezza cristallina. In “Waltz for Debby” di Bill Evans il pizzicato delle corde spicca e le spazzole sul rullante suonano molto naturali e definite e la timbrica dei piatti, risulta gradevolissima. Insomma la sensazione live è ai massimi livelli.
Passiamo alle voci si va su Ray Charles in” Genius loves company” dove l’atmosfera struggente dei duetti è riprodotta anzi ricreata alla perfezione. Le voci sono belle calde e rotonde; siamo a prestazioni ai vertici. Le voci femminili, se possibile, sono ancora più ammalianti. Diana Krall in tutte le sue esecuzioni sembra materializzarsi al centro della stanza, la si sente respirare, si sente nettamente lo schiudersi delle labbra quando comincia a cantare e quando prende fiato. Peccato si riesca a vederla solo chiudendo gli occhi.
I particolari del sottofondo sono tutti nettamente udibili, nulla sfugge. Per essere un valvolare il suono è abbastanza radiografante . Altre note sugli ascolti di musica rock riportano ad una esperienza sconvolgente. Quello che si riesce a provare durante l’ascolto di “The Wall” o di “Dark Side of the moon” è semplicemente da brivido. I salti dinamici di queste incisioni non creano nessuno scompenso l’ampli non si scompone mai continua a suonare come se nulla fosse. Con le incisioni di musica classica poi c’è l’ennesima conferma della capacità di creare uno stage largo e profondo e di saper rendere transienti velocissimi senza nessuna sbavatura.
Potrei stare ancora ore a descrivere la resa con le decine di pezzi che ho ascoltato, ma mi fermo qui per ora.
Ho dato solo giudizi positivi? L’ampli non ha difetti?
Sono sicuro che mettendosi d’impegno qualche difetto lo si possa pure trovare. Io non ne sono stato in grado. Ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di un ampli dal costo neanche lontanamente paragonabile a quello degli ampli con cui andrebbe paragonato per qualità costruttiva e qualità puramente audiophile. Per me è un campione nel regalare emozioni.
Piccolo preambolo:
Tutto è cominciato sul nostro forum; ho contattato Santo con l’intenzione di farmi dare una mano a modificare il mio Hlly TA 20. Sono andato a casa sua e la storia continua con “Una mattinata audiofila a casa di Santo” nella sezione Hi-fi generale. Dopo circa una settimana gli chiedo se mi fa provare il suo ampli valvolare gemello di armonia nel mio setup di casa.
Abituato com’ero al suono del t-amp liscio avevo finito per sottovalutare anche le mie casse, delle klipsch Heresy III fresche fresche. Non ero contento. Tanto che ricorderete che le avevo messe addirittura in vendita. Ma non avevo fatto i conti con un ampli serio. Santo mi concede l’ascolto del suo valvolare a casa mia e, come per magia, la musica cambia. Quelli che mi sembravano dei diffusori non adatti ai miei gusti cominciano a suonare come mai prima. Vengo letteralmente stregato dal suono dei miei diffusori pilotati da questo ampli. Ascolto solo pochi brani ed la domanda a bruciapelo che faccio a Santo è quanto vuoi per lasciarmelo. La risposta di Santo è altrettanto lapidaria: non può lasciarmelo in quanto è già stato promesso a qualcun altro. A questo punto gli chiedo se me ne costruisce uno. Lui mi propone di seguirlo in un progetto che aveva già in mente da tempo e cioè la costruzione di un Single ended in Classe A con valvole KT88. Ho già l’acquolina in bocca. Penso con difficoltà a come si possa migliorare un suono già ottimo quale quello che avevo appena ascoltato. Non ci penso due volte. Blocco la vendita dei diffusori che avevano dimostrato la loro incolpevolezza circa il mio malcontento e accetto la proposta di Santo. Il resto ve l’ho già raccontato.
Sono ora il possessore di un magnifico esemplare di ampli in classe A con valvole KT 88. Tralascio i dati tecnici che ha già pubblicato Santo e vi descrivo il case magnificamente costruito in massello di iroko e alluminio. Alla linea che trasmette l’idea di robustezza si aggiunge un peso che supera i 15 kg. Sul frontale d’alluminio fanno bella mostra i due Vu meter incorniciati dallo stesso elegantissimo legno dei fianchetti. Al centro una manopola di alluminio dorata richiama la tonalità dei vu-meter. Sul retro c’è la vaschetta IEC per l’alimentazione, quattro massicci connettori per i diffusori e due coppie di RCA ovviamente placcate oro che permettono tramite uno switch il collegamento di due sorgenti. Per me è più che sufficiente. Penalizzando un po’ l’equilibrio estetico del frontale avrei potuto anche far montare un selettore di ingressi con maggior numero di sorgenti. L’interruttore di accensione come lo switch degli ingressi è posizionato sul pannello posteriore; non è il massimo della comodità ma cosa non si fa per avere un’estetica sobria ed elegante.
Prima di passare alle impressioni di ascolto è doveroso descrivere l’ambiente in cui è ubicato l’impianto costituito da una stanza di ca. 27 mq che ha una configurazione ancora non definitiva in quanto l’ambiente un po’ spoglio ed è mia intenzione utilizzare qualcosa per migliorarne l’acustica che in ogni caso anche in queste condizioni non è affatto male. In secondo luogo il posizionamento dei diffusori: le klipsch Heresy III andrebbero a terra con il loro stand sollevate di pochi centimetri, ma in questo modo rimbombano un po’. Le ho pertanto sollevate utilizzando come supporto i miei vecchi diffusori; per disaccoppiare le Heresy dai diffusori sottostanti ho utilizzato dei piedini in morbida gomma. In questo modo vanno molto meglio ma mi resta il dubbio del perché la klipsch le abbia concepite come casse ubicate sul pavimento. Detto questo è chiaro come il setup abbia ampi margini di miglioramento.
Passiamo agli altri componenti dell’impianto: sorgente CDP Cambridge 840c utilizzata anche come DAC sfruttando il pc ed il converter USB digitale TA UD 10.1 Lite.
L’ascolto è iniziato con l’ampli ad inizio rodaggio e come detto prometteva già bene. Ho continuato a farlo suonare il più possibile e devo dire che manmano passa il tempo si ammorbidisce sempre più. I 10 W per canale con le klipsch garantiscono una pressione acustica tale da buttar giù le pareti. Ma anche con altri diffusori meno efficienti ritengo che problemi non ve ne siano in quanto i trasformatori sono ben dimensionati e forniscono corrente a sufficienza. Con le klipsch per non avere una pressione acustica oggettivamente elevata si lavora col potenziometro ad ore 10,30.
Da notare che la ricorrente prova con sorgente muta e potenziometro al massimo non restituisce altro che silenzio. L’ampli sembra spento ma non lo è.
Ascolto ricorrente per valutare le doti timbriche e dinamiche dell’ampli è il mitico “Kind of blue” dove basta poco per rendersi conto di capacità di pilotaggio non comuni. La scena è ampia ariosa e la posizione degli strumenti precisa e distinta. Non vi è mai cenno di impastamento, ogni strumento ha il suo spazio e le doti dinamiche vengono fuori prepotentemente. Il controllo sulla gamma bassa è ferreo e i transienti fulminei (stiamo pur sempre parlando di un valvolare).Strumenti come la tromba ed il sax appaiono reali e presenti.
Mentre il tappeto di contrabasso appare palpabile e sempre giustamente udibile oltre che con le orecchie anche con lo stomaco. Mentre la gamma alta ha una limpidezza cristallina. In “Waltz for Debby” di Bill Evans il pizzicato delle corde spicca e le spazzole sul rullante suonano molto naturali e definite e la timbrica dei piatti, risulta gradevolissima. Insomma la sensazione live è ai massimi livelli.
Passiamo alle voci si va su Ray Charles in” Genius loves company” dove l’atmosfera struggente dei duetti è riprodotta anzi ricreata alla perfezione. Le voci sono belle calde e rotonde; siamo a prestazioni ai vertici. Le voci femminili, se possibile, sono ancora più ammalianti. Diana Krall in tutte le sue esecuzioni sembra materializzarsi al centro della stanza, la si sente respirare, si sente nettamente lo schiudersi delle labbra quando comincia a cantare e quando prende fiato. Peccato si riesca a vederla solo chiudendo gli occhi.
I particolari del sottofondo sono tutti nettamente udibili, nulla sfugge. Per essere un valvolare il suono è abbastanza radiografante . Altre note sugli ascolti di musica rock riportano ad una esperienza sconvolgente. Quello che si riesce a provare durante l’ascolto di “The Wall” o di “Dark Side of the moon” è semplicemente da brivido. I salti dinamici di queste incisioni non creano nessuno scompenso l’ampli non si scompone mai continua a suonare come se nulla fosse. Con le incisioni di musica classica poi c’è l’ennesima conferma della capacità di creare uno stage largo e profondo e di saper rendere transienti velocissimi senza nessuna sbavatura.
Potrei stare ancora ore a descrivere la resa con le decine di pezzi che ho ascoltato, ma mi fermo qui per ora.
Ho dato solo giudizi positivi? L’ampli non ha difetti?
Sono sicuro che mettendosi d’impegno qualche difetto lo si possa pure trovare. Io non ne sono stato in grado. Ma non dimentichiamoci che stiamo parlando di un ampli dal costo neanche lontanamente paragonabile a quello degli ampli con cui andrebbe paragonato per qualità costruttiva e qualità puramente audiophile. Per me è un campione nel regalare emozioni.
Ultima modifica di nd1967 il Gio 18 Giu 2009 - 20:45 - modificato 1 volta. (Motivazione : moderatore nd1967 - inserite foto)
vito- Membro di riguardo
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Ampli: SE KT88/EL34 by Santo,
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Sontuosa recensione!
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Cuffia: SONY MDR IF-140
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
robertor ha scritto:spettacolare.
le valvole hanno un fascino particolare.
di KT88/6550 ne sono state prodotte un fottio quindi sono facili da trovare delle vintage di alto borgo tipo RCA o tung-sol che sinceramente hanno una marcia in più delle russe moderne.
se vorrai provare non ti costerà tantissimo.
Mi permetto di aggiungere che è il SE che è pieno di fascino, e a triodi è di una raffinatezza unica, che lascia il segno...
piero7- Membro classe oro
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
vito ha scritto:Dopo un periodo in cui ho cercato di far decantare la passione che mi ha colpito per questo oggetto, vi racconto qualcosa, una piccola recensione, anche se sottolineo che non sono un buon recensore ma ce la metterò tutta.
Wow che recensione appassionata!! Complimenti!!!
Posso chiedere a Santo di pubblicare lo schema così da vedere cosa ha cambiato dal progetto iniziale e capire la filosofia che c'è dietro alle modifiche? Sarebbe molto interessate ed istruttivo parlarne
piero7- Membro classe oro
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Dopo la lettura sarei portato a dire che sei un bel bugiardo!vito ha scritto:sottolineo che non sono un buon recensore
fele- Affezionato
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
piero7 ha scritto:
Wow che recensione appassionata!! Complimenti!!!
Posso chiedere a Santo di pubblicare lo schema così da vedere cosa ha cambiato dal progetto iniziale e capire la filosofia che c'è dietro alle modifiche? Sarebbe molto interessate ed istruttivo parlarne
le modifiche circuitali riguardano la variazione dimensionale del circuito di controreazione, la tipologia di lavoro della finale e il sistema di filtraggio del segnale sull'ingresso;
il circuito di controreazione dopo diverse prove strumentali ed acustiche, l'ho modificato aumentando i valori resitivi e capacitivi;
la finale strutturalmente un pentodo, è stata circuitata per lavorare come triodo, questo mi ha portato a sostituire i trasformatori d'uscita originali con altri realizzati su specifica aventi impedenza 2,5K e quello di alimentazione con specifici secondari e HT leggermente più alta,,la variazione l'ho ottenuta sostituendo la resistenza da 100 ohm che collega la griglia alla presa ultralineare del TU con una da 1K direttamente sull'anodica e inserendo un elettrolitico da 50 mF tra l'anodica e massa,,,inoltre ho aumentato, se pur di poco, l'anodica sulle pilota, sostituendo i valori delle due resistenze in placca (più basse di valore, da calcolare in merito al proprio circuito, in quanto essendo tali valori critici, si rischia di bruciare il doppio triodo);
la capacità poliestere in ingresso è stata sostituita con una in polipropilene di pari valore alla quale è stata collegata in parallelo una capacità elettrolitica da 10 mf;
la capacità poliestere presente sull'anello presente tra primo triodo/secondo triodo, è stata eliminata;
la capacità poliestere presente sull'anello secondo triodo/griglia finale è stata sostituita con una in polipropilene 0,47 mF;
eliminazione della circuiteria relativa al collegamento cuffia;
eliminazione trimmer d'ingresso e cortocircuitazione dei pad relativi con filo in argento;
cablaggio interno basato su realizzazione centro stella.
ciao, Santo
rsan61- Membro di riguardo
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Grazie Sante!
Metto lo schema originale, così da avere un'idea di com'era.
Hai pensato ad un upgrade sull'alimentazione con una bella 5U4/5R4 et similia al posto del ponte di diodi? Farebbe un bel salto avanti ...
Metto lo schema originale, così da avere un'idea di com'era.
Hai pensato ad un upgrade sull'alimentazione con una bella 5U4/5R4 et similia al posto del ponte di diodi? Farebbe un bel salto avanti ...
piero7- Membro classe oro
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
presenterei mozione al forum Santo con nuovo ruolo MASTER of DIY
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
piero7 ha scritto:
Hai pensato ad un upgrade sull'alimentazione con una bella 5U4/5R4 et similia al posto del ponte di diodi? Farebbe un bel salto avanti ...
Piero, un'alimentazione a discreti, utilizzante diodi raddrizzatori veloci dà un grandissimo beneficio, traducibile in ricreazione fedele della profondità scenica e dettaglio analitico
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
rsan61 ha scritto:
Piero, un'alimentazione a discreti, utilizzante diodi raddrizzatori veloci dà un grandissimo beneficio, traducibile in ricreazione fedele della profondità scenica e dettaglio analitico
Perchè, realizzandola a valvole verrebbero meno queste pecularità?
piero7- Membro classe oro
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
piero7 ha scritto:
Perchè, realizzandola a valvole verrebbero meno queste pecularità?
Piero, la valvola è "lenta", i transienti corrono, corrono, corrono...la distorsione è infima, infima, infima...
rsan61- Membro di riguardo
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Dai, non diciamo queste cose! Questo è un luogo comune. Se così fosse allora tutti gli ampli a valvole son lenti. Tutte le valvole funzionano con lo stesso principio, raddrizzatrici, di segnale e di potenza.
Se mi dici che è per questioni economiche, un trasformatore che includa pure l'alimentazione del filamento di una raddrizzatrice costa di più, o per questioni di correnti elevate oppure di dimensioni globali concordo. L'alimentazione valvolare è dispendiosa oltre che ingombrante, e addirittura in alcuni casi difficilmente applicabile.
Ma la musicalità di un'alimentazione a valvole (e visto che le induttanze già ci sono) non è per niente paragonabile a qualunque semiconduttore. Suona per davvero diverso, sopratutto con una raddrizzatrice a riscaldamento diretto (o a gas magari).
P.S. Kondo sull'ongaku che ne ha messe addirittura 4 a ponte, e ti assicuro che un alimentatore a valvole non è affatto "lento". Provare per credere.
http://www.drtube.com/schematics/an/ongaku.gif
Se mi dici che è per questioni economiche, un trasformatore che includa pure l'alimentazione del filamento di una raddrizzatrice costa di più, o per questioni di correnti elevate oppure di dimensioni globali concordo. L'alimentazione valvolare è dispendiosa oltre che ingombrante, e addirittura in alcuni casi difficilmente applicabile.
Ma la musicalità di un'alimentazione a valvole (e visto che le induttanze già ci sono) non è per niente paragonabile a qualunque semiconduttore. Suona per davvero diverso, sopratutto con una raddrizzatrice a riscaldamento diretto (o a gas magari).
P.S. Kondo sull'ongaku che ne ha messe addirittura 4 a ponte, e ti assicuro che un alimentatore a valvole non è affatto "lento". Provare per credere.
http://www.drtube.com/schematics/an/ongaku.gif
piero7- Membro classe oro
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Ho inserito el foto dell'amplificatore che mi ha mandato Vito
Le trovate in fondo alla sua recensione qui
http://t-class.niceboard.org/valvolari-f45/nuova-creatura-di-rsan61-in-arrivo-single-ended-di-kt88-t3115-15.htm#49896
Molto molto bello.
Le trovate in fondo alla sua recensione qui
http://t-class.niceboard.org/valvolari-f45/nuova-creatura-di-rsan61-in-arrivo-single-ended-di-kt88-t3115-15.htm#49896
Molto molto bello.
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Chi non sa ridere non è una persona seria [Fryderyk Chopin]
nd1967- Moderatore
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Davvero uno spettacolo e quei vumeter sono da bava alla bocca!nd1967 ha scritto:Ho inserito le foto dell'amplificatore che mi ha mandato Vito
Molto molto bello.
fele- Affezionato
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
fele ha scritto:Davvero uno spettacolo e quei vumeter sono da bava alla bocca!nd1967 ha scritto:Ho inserito le foto dell'amplificatore che mi ha mandato Vito
Molto molto bello.
Ottimo lavoro Santo!
Vedo che hai adottato le modifiche circuitali che ti ho suggerito!
Se vuoi ancora migliorare il pilotaggio e quindi qualche cosa in piu dalle KT88 in configurazione pseudo triodo, sostituisci anche il doppio triodo di ingresso con una NOS 6h1p,certamente la linearità è decisamente superiore!
Ovviamente per far questo si dovrà interbenire sul riferimento anodico,riferimento di catodo e modifica alla tensione di filamento pilota.
Altra possibile miglioria (a livello rumore e linearità in ingresso) è stabilizzare la tensione di filamento del doppio triodo di ingresso.
Ricordate che per un buon funzionamento e durata delle valvole, è importante che la tensione anodica non giunga a freddo alle valvole,ma solo dopo che TUTTE le abbiano arggiunto una adeguata temperatura.
L'utilizzo di una valvola raddrizzatrice (tipo 5U4) in anodica,già offre una discreta soluzione a questo problema;non manda immediatamente l'H.T,ma esce in modo abbastanza graduale, ritardo naturale dovuto al tempo necessario al riscaldamento!
Sul mio nuovo progetto OTL di 6080,(circa 20watt rms senza trasformatori di uscita) pensavo di adottare i wmeter tondi di produzione militare,daranno sicuramente ancora piu enfasi al prodotto,che ne dici Santo?
Ecco la bozza della nuova creatura
P.S
nello schema originale di N.E per le EL34, ci sono diversi componenti superflui!!
Ciao
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
insisto nel mio suggerimento: cambia quelle valvole a luce blu.
se non vuoi ascoltare il mio indirizzo ascolta quello sulle GE.
se non vuoi ascoltare il mio indirizzo ascolta quello sulle GE.
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
insisto nel mio suggerimento: cambia quelle valvole a luce blu.
se non vuoi ascoltare il mio indirizzo ascolta quello sulle GE.
Dici a me?
Che differenza ci sarebbe tra queste valvole e le GE?
vito- Membro di riguardo
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Ampli: SE KT88/EL34 by Santo,
Sorgenti Trends Audio UD 10.1 Lite - Cambridge 840 c
Cavi: Cavi argento Vincenzo - digitale G&BL
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
masi.ing.roberto@gmail.co ha scritto:fele ha scritto:Davvero uno spettacolo e quei vumeter sono da bava alla bocca!nd1967 ha scritto:Ho inserito le foto dell'amplificatore che mi ha mandato Vito
Molto molto bello.
Ottimo lavoro Santo! Grazie Roby
Vedo che hai adottato le modifiche circuitali che ti ho suggerito! Certo
Se vuoi ancora migliorare il pilotaggio e quindi qualche cosa in piu dalle KT88 in configurazione pseudo triodo, sostituisci anche il doppio triodo di ingresso con una NOS 6h1p,certamente la linearità è decisamente superiore!
Ovviamente per far questo si dovrà interbenire sul riferimento anodico,riferimento di catodo e modifica alla tensione di filamento pilota.
Altra possibile miglioria (a livello rumore e linearità in ingresso) è stabilizzare la tensione di filamento del doppio triodo di ingresso.
Ricordate che per un buon funzionamento e durata delle valvole, è importante che la tensione anodica non giunga a freddo alle valvole,ma solo dopo che TUTTE le abbiano arggiunto una adeguata temperatura.
L'utilizzo di una valvola raddrizzatrice (tipo 5U4) in anodica,già offre una discreta soluzione a questo problema;non manda immediatamente l'H.T,ma esce in modo abbastanza graduale, ritardo naturale dovuto al tempo necessario al riscaldamento!
qui dissento, inquanto dalle prove che ho effettuato, quella che più mi ha convinto (e non solo me ma anche gli strumenti ) è stata quella che testava l'alimentazione con ponte di diodi scotty,,,per quanto riguarda il ritardo sull'anodica ho utilizzato un piccolo circuitino apposito
Sul mio nuovo progetto OTL di 6080,(circa 20watt rms senza trasformatori di uscita) pensavo di adottare i wmeter tondi di produzione militare,daranno sicuramente ancora piu enfasi al prodotto,che ne dici Santo? Che sarà un best come tutto il resto, ne discutiamo per telefonoEcco la bozza della nuova creatura
P.S
nello schema originale di N.E per le EL34, ci sono diversi componenti superflui!!
Ciao
rsan61- Membro di riguardo
- Data d'iscrizione : 04.02.08
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Impianto : Amplificatore X + Casse Y
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
Ciao Santo,
A cosa serve la velocità nel ponte diodi?
Gli amplificatori audio che lavorano in classe A o AB1(S.E e P.P) hanno tutti il bias regolabile.
Questo polarizza le valvole finali,dando un assorbimento costante anche senza suono, appena l'HT giunge quindi...Non ci sono richieste repentine di corrente, salvo che il trasformatore non sia dimensionato correttamente e quindi scenda di potenza man mano che si scalda!!
L'utilizzo di diodi e condensatori veloci è UTILISSIMO in finali allo stato solido (come il GC o altri analoghi dove la richiesta di corrente è proporzionale alla potenza in uscita e quindi in continua variazione) e nei trasmettitori lineari cb,dove la tensione anodica giungeva alle valvole solo nel momento che il finale si poneva in trasmissione e il sua richiesta era in continuo cambiamento;la modulazione alzava o abbassava l'assorbimento anodico,quindi la richiesta di corrente era in continuo cambiamento.
Nei finali di trasmissione FM,la corrente anodica era + stabile,infatti si usavano diodi di potenza non veloci,ma dei condensatori in carta e olio di grosse capacità per immagazzinare al meglio la corrente.In questo caso la corrente anodica variava di poco durante la trasmissione musicale,nei vari cambiamenti di genere,mentre aumentava o diminuiva quando si calava o si aumentava la potenza in ingresso al finale.
Nelle nostre configurazione (audio) è importante invece stabilire perfettamente l'assorbimento anodico,quindi il bias di ogni singola valvola e utilizzare dei buoni condensatori ad alta capacità per mantenere la carica necessaria all'assorbimento costante del finale.
Quando si usa l'induttanza anodica,bisogna ricordare di ricalcolare la tensione anodica in uscita,perchè (in base all'induttanza) esiste anche una resistenza intrinsica che fa diminuire la tensione anodica,quindi ritoccare il bias per riportare il giusto assorbimento in riferimento alla tensione anodica utilizzata.
Ciao
A cosa serve la velocità nel ponte diodi?
Gli amplificatori audio che lavorano in classe A o AB1(S.E e P.P) hanno tutti il bias regolabile.
Questo polarizza le valvole finali,dando un assorbimento costante anche senza suono, appena l'HT giunge quindi...Non ci sono richieste repentine di corrente, salvo che il trasformatore non sia dimensionato correttamente e quindi scenda di potenza man mano che si scalda!!
L'utilizzo di diodi e condensatori veloci è UTILISSIMO in finali allo stato solido (come il GC o altri analoghi dove la richiesta di corrente è proporzionale alla potenza in uscita e quindi in continua variazione) e nei trasmettitori lineari cb,dove la tensione anodica giungeva alle valvole solo nel momento che il finale si poneva in trasmissione e il sua richiesta era in continuo cambiamento;la modulazione alzava o abbassava l'assorbimento anodico,quindi la richiesta di corrente era in continuo cambiamento.
Nei finali di trasmissione FM,la corrente anodica era + stabile,infatti si usavano diodi di potenza non veloci,ma dei condensatori in carta e olio di grosse capacità per immagazzinare al meglio la corrente.In questo caso la corrente anodica variava di poco durante la trasmissione musicale,nei vari cambiamenti di genere,mentre aumentava o diminuiva quando si calava o si aumentava la potenza in ingresso al finale.
Nelle nostre configurazione (audio) è importante invece stabilire perfettamente l'assorbimento anodico,quindi il bias di ogni singola valvola e utilizzare dei buoni condensatori ad alta capacità per mantenere la carica necessaria all'assorbimento costante del finale.
Quando si usa l'induttanza anodica,bisogna ricordare di ricalcolare la tensione anodica in uscita,perchè (in base all'induttanza) esiste anche una resistenza intrinsica che fa diminuire la tensione anodica,quindi ritoccare il bias per riportare il giusto assorbimento in riferimento alla tensione anodica utilizzata.
Ciao
Nuova creatura di rsan61 in arrivo:Single ended di KT88
Ci sono costruttori che non usano i diodi Schottky per raddrizzatori di potenza perche non hanno la capacita di gestire la corrente come i diodi classici e,ancora peggio la tensione.Tra questi,Nelson Pass afferma che in molti dei suoi progetti,i ponti raddrizzatori classici hanno dato migliori resultati che non i diodi ultra fast.Su TNT,Dejan Veselinovic afferma che a provato e non usera mai diodi ultraveloci negli stadi di raddrizzamento per uno stadio finale,questi diodi vanno bene per i pre.Uso i ponti raddrizzatori per un aspetto importante,i diodi sono accopiati,essendo costruiti sullo stesso substrato.
Ciao,
Ciao,
florin- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 05.02.09
Numero di messaggi : 3236
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Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
florin ha scritto:Ci sono costruttori che non usano i diodi Schottky per raddrizzatori di potenza perche non hanno la capacita di gestire la corrente come i diodi classici e,ancora peggio la tensione.Tra questi,Nelson Pass afferma che in molti dei suoi progetti,i ponti raddrizzatori classici hanno dato migliori resultati che non i diodi ultra fast.Su TNT,Dejan Veselinovic afferma che a provato e non usera mai diodi ultraveloci negli stadi di raddrizzamento per uno stadio finale,questi diodi vanno bene per i pre.Uso i ponti raddrizzatori per un aspetto importante,i diodi sono accopiati,essendo costruiti sullo stesso substrato.
Ciao,
Diodi veloci per alte correnti costano uno sproposito!!
Ricordo che nel passato, si usavano solo raddrizzatori a valvola o diodi al germanio.
I condensatori earno di pochissimi mf,eppure...gli amplificatori suonavano benissimo!!
Ora abbiamo condensatori di capacità elevatissime,quindi...ponte diodo comune e via...
Ripeto...Fondamentale è l'utilizzo di buona componentistica sul finale e corrette polarizzazioni
Nei pre phono e micro di mia progettazione, preferisco sempre raddrizzare e stabilizzare la tensione di filamento e di H.T, dove a monte utilizzo sempre dei semplici ponti raddrizzatori di buona fattura.
Ciao
Re: Nuova creatura di rsan61 in arrivo: Single ended di KT88
masi.ing.roberto@gmail.co ha scritto:florin ha scritto:Ci sono costruttori che non usano i diodi Schottky per raddrizzatori di potenza perche non hanno la capacita di gestire la corrente come i diodi classici e,ancora peggio la tensione.Tra questi,Nelson Pass afferma che in molti dei suoi progetti,i ponti raddrizzatori classici hanno dato migliori resultati che non i diodi ultra fast.Su TNT,Dejan Veselinovic afferma che a provato e non usera mai diodi ultraveloci negli stadi di raddrizzamento per uno stadio finale,questi diodi vanno bene per i pre.Uso i ponti raddrizzatori per un aspetto importante,i diodi sono accopiati,essendo costruiti sullo stesso substrato.
Ciao,
Diodi veloci per alte correnti costano uno sproposito!!
Ricordo che nel passato, si usavano solo raddrizzatori a valvola o diodi al germanio.
I condensatori earno di pochissimi mf,eppure...gli amplificatori suonavano benissimo!!
Ora abbiamo condensatori di capacità elevatissime,quindi...ponte diodo comune e via...
Ripeto...Fondamentale è l'utilizzo di buona componentistica sul finale e corrette polarizzazioni
Nei pre phono e micro di mia progettazione, preferisco sempre raddrizzare e stabilizzare la tensione di filamento e di H.T, dove a monte utilizzo sempre dei semplici ponti raddrizzatori di buona fattura.
Ciao
Come non quotarti? Oggi siamo arrivati al punto che per qualche milliampere di corrente assorbita, e quel finale di corrente ne richiede davvero poca, gli mettiamo dietro un reattore nucleare assolutamente spropositato per l'utilizzo dimenticando che una buona raddrizzatrice con uno o più stadi di livellamento CLC provvedono a dare tutta la corrente che serve, ad addolcire l'accensione e sopratutto, a dare quella raffinatezza nell'ascolto che solo una raddrizzatrice riesce a donare.
Molti dei problemi delle alimentazioni valvolari è il cattivo dimensionamento dell'alimentatore, pensando che una raddrizzatrice qualunque, una bobina qualunque ed un paio di condensatori ugualmente casual, spesso di capacità eccessiva, possa risolvere il problema del ronzio o del rumore di fondo.
piero7- Membro classe oro
- Data d'iscrizione : 06.06.09
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