Trasparenza del suono
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Trasparenza del suono
Ciao a tutti,
Vorrei postare le seguenti righe che ho letto in un sito:
"in caso di ascolto domestico è solitamente impossibile cogliere molti dei dettagli e delle sfumature che invece si percepiscono dal vivo. Ciò è dovuto al fatto che una buona parte delle informazioni contenute nell'evento originale vanno perse: una piccola parte va perduta in fase di produzione del disco, una quantità invece molto più consistente durante il processo di riproduzione. La perdita di informazioni che si verifica durante la riproduzione è da imputarsi sia alla scarsa risoluzione degli impianti, sia alle scadenti caratteristiche acustiche dei locali domestici, sia alla presenza di un elevato rumore di fondo. Quest'ultimo condiziona, ovviamente, il livello minimo udibile, dato che il nostro orecchio non può interpretare correttamente suoni il cui livello non sia sensibilmente superiore a quello del rumore di fondo. Per quanto riguarda gli impianti di riproduzione, il limite principale è rappresentato proprio dai trasduttori elettroacustici. In primo luogo, altoparlanti di bassa qualità non sono in grado di riprodurre accuratamente il segnale musicale: a causa della loro lentezza gli altoparlanti tendono piuttosto ad immagazzinare e rilasciare l'energia secondo costanti di tempo molto maggiori di quelle richieste dal segnale musicale. Ciò in pratica comporta che tutti i transitori dotati di fronte di salita sufficientemente ripido e di ampiezza non particolarmente elevata non vengono riprodotti dall’altoparlante. La situazione è in realtà ben peggiore, poichè è necessario considerare anche gli effetti introdotti della cassa acustica e dal crossover, il cui contributo al peggioramento della trasparenza è in genere notevolmente superiore a quello dell'altoparlante stesso. Tutto ciò si traduce nella perdita delle informazioni associate ai segnali di basso livello, con una sostanziale riduzione della sensazione di trasparenza. In secondo luogo, è necessario tenere conto delle non-linearità presenti nel processo di trasferimento dell'energia acustica: forse non molti sono a conoscenza del fatto che solo fino ad un certo valore di pressione - stimabile in circa 100dB - vi è proporzionalità diretta tra la velocità di vibrazione delle particelle del mezzo elastico di trasrnissione (l’aria) e l’intensità acustica (che è la pressione per unità di superficie). In termini più semplici, si può dire che l'aria, cioè il mezzo entro il quale avviene la trasmissione di energia acustica, è lineare solo per segnali di intensità limitata. Dato che la pressione è data dall’intensità per la superficie di emissione, se ne conclude che è meglio avere poca intensità e grande superficie radiante piuttosto che grande intensità con piccole superfici radianti (in quest’ultimo caso si superano i limiti di linearità dell’aria). Ora, la sostanziale differenza che si verifica da questo punto di vista tra ascolto dal vivo e ascolto di una riproduzione è che nel primo caso la densità di energia acustica è, a parità di potenza sonora irradiata, molto più bassa rispetto all’ascolto domestico, poichè la superficie emissiva è molto più estesa. Ad esempio, se si considera un'orchestra che irradia una potenza sonora di 10 W (acustici, corrispondenti a circa 120 dB), si avrà una intensità nei pressi della sorgente dell'ordine di qualche centesimo di watt per metro quadrato; se la stessa potenza sonora venisse erogata da un altoparlante con superficie emissiva pari a 0.013 m2 (un mid-woofer da 6", cioè 16 cm.) l'intensità acustica sarebbe invece di circa 750 W/m2, cioè circa 10000 (!) volte superiore, con conseguente non-linearità dovuta al superamento dei valori massimi consentiti. Per evitare ciò è opportuno cercare di avere la superficie radiante più ampia possibile in modo da minimizzare l'intensità acustica a parità di pressione generata. D'altra parte, un'ampia superficie emissiva favorisce anche l'ottenimento di un elevato rendimento di trasduzione e di una buona impedenza acustica; ciò si traduce in un buon interfacciamento sia con l'amplificatore sia con l’ambiente. Quando ciò non accade, buona parte dell'energia inviata dall'amplificatore ai trasduttori viene riflessa verso l'amplificatore stesso e non convertita in onde di pressione, con conseguente perdita di trasparenza dovuta alle riflessioni presenti sulla linea di collegamento. Si considerino, a titolo di esempio, le caratteristiche comuni a tutti i sistemi planari, noti per la loro spazialità e trasparenza: le membrane vibranti sono molto estese, consentendo una bassa densità di energia a parità di pressione ed un'ottima impedenza acustica; sono inoltre leggere e, di norma, non prevedono casse acustiche e crossover. Questo consente di ottenere una notevolissima trasparenza, nonostante il rendimento di questi sistemi sia sempre molto basso; la spazialità è chiaramente dovuta al tipo di emissione, che prevede anche una radiazione posteriore."
Ho sottolineato la parte che mi ha colpito del testo
Vorrei postare le seguenti righe che ho letto in un sito:
"in caso di ascolto domestico è solitamente impossibile cogliere molti dei dettagli e delle sfumature che invece si percepiscono dal vivo. Ciò è dovuto al fatto che una buona parte delle informazioni contenute nell'evento originale vanno perse: una piccola parte va perduta in fase di produzione del disco, una quantità invece molto più consistente durante il processo di riproduzione. La perdita di informazioni che si verifica durante la riproduzione è da imputarsi sia alla scarsa risoluzione degli impianti, sia alle scadenti caratteristiche acustiche dei locali domestici, sia alla presenza di un elevato rumore di fondo. Quest'ultimo condiziona, ovviamente, il livello minimo udibile, dato che il nostro orecchio non può interpretare correttamente suoni il cui livello non sia sensibilmente superiore a quello del rumore di fondo. Per quanto riguarda gli impianti di riproduzione, il limite principale è rappresentato proprio dai trasduttori elettroacustici. In primo luogo, altoparlanti di bassa qualità non sono in grado di riprodurre accuratamente il segnale musicale: a causa della loro lentezza gli altoparlanti tendono piuttosto ad immagazzinare e rilasciare l'energia secondo costanti di tempo molto maggiori di quelle richieste dal segnale musicale. Ciò in pratica comporta che tutti i transitori dotati di fronte di salita sufficientemente ripido e di ampiezza non particolarmente elevata non vengono riprodotti dall’altoparlante. La situazione è in realtà ben peggiore, poichè è necessario considerare anche gli effetti introdotti della cassa acustica e dal crossover, il cui contributo al peggioramento della trasparenza è in genere notevolmente superiore a quello dell'altoparlante stesso. Tutto ciò si traduce nella perdita delle informazioni associate ai segnali di basso livello, con una sostanziale riduzione della sensazione di trasparenza. In secondo luogo, è necessario tenere conto delle non-linearità presenti nel processo di trasferimento dell'energia acustica: forse non molti sono a conoscenza del fatto che solo fino ad un certo valore di pressione - stimabile in circa 100dB - vi è proporzionalità diretta tra la velocità di vibrazione delle particelle del mezzo elastico di trasrnissione (l’aria) e l’intensità acustica (che è la pressione per unità di superficie). In termini più semplici, si può dire che l'aria, cioè il mezzo entro il quale avviene la trasmissione di energia acustica, è lineare solo per segnali di intensità limitata. Dato che la pressione è data dall’intensità per la superficie di emissione, se ne conclude che è meglio avere poca intensità e grande superficie radiante piuttosto che grande intensità con piccole superfici radianti (in quest’ultimo caso si superano i limiti di linearità dell’aria). Ora, la sostanziale differenza che si verifica da questo punto di vista tra ascolto dal vivo e ascolto di una riproduzione è che nel primo caso la densità di energia acustica è, a parità di potenza sonora irradiata, molto più bassa rispetto all’ascolto domestico, poichè la superficie emissiva è molto più estesa. Ad esempio, se si considera un'orchestra che irradia una potenza sonora di 10 W (acustici, corrispondenti a circa 120 dB), si avrà una intensità nei pressi della sorgente dell'ordine di qualche centesimo di watt per metro quadrato; se la stessa potenza sonora venisse erogata da un altoparlante con superficie emissiva pari a 0.013 m2 (un mid-woofer da 6", cioè 16 cm.) l'intensità acustica sarebbe invece di circa 750 W/m2, cioè circa 10000 (!) volte superiore, con conseguente non-linearità dovuta al superamento dei valori massimi consentiti. Per evitare ciò è opportuno cercare di avere la superficie radiante più ampia possibile in modo da minimizzare l'intensità acustica a parità di pressione generata. D'altra parte, un'ampia superficie emissiva favorisce anche l'ottenimento di un elevato rendimento di trasduzione e di una buona impedenza acustica; ciò si traduce in un buon interfacciamento sia con l'amplificatore sia con l’ambiente. Quando ciò non accade, buona parte dell'energia inviata dall'amplificatore ai trasduttori viene riflessa verso l'amplificatore stesso e non convertita in onde di pressione, con conseguente perdita di trasparenza dovuta alle riflessioni presenti sulla linea di collegamento. Si considerino, a titolo di esempio, le caratteristiche comuni a tutti i sistemi planari, noti per la loro spazialità e trasparenza: le membrane vibranti sono molto estese, consentendo una bassa densità di energia a parità di pressione ed un'ottima impedenza acustica; sono inoltre leggere e, di norma, non prevedono casse acustiche e crossover. Questo consente di ottenere una notevolissima trasparenza, nonostante il rendimento di questi sistemi sia sempre molto basso; la spazialità è chiaramente dovuta al tipo di emissione, che prevede anche una radiazione posteriore."
Ho sottolineato la parte che mi ha colpito del testo
SystemHD- Affezionato
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Re: Trasparenza del suono
Io direi che questo l'ha scritto con molta probabilità un produttore/venditore di diffusori planari.
Se ci dici la fonte magari riusciamo a capire meglio...
Se ci dici la fonte magari riusciamo a capire meglio...
Tasso- Membro di riguardo
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DIFFUSORI: Chario Constellation Cygnus
CAVI: Cavo Potenza Supra Ply 3.4S - Cavo Segnale Supra EFF ISL - Cavi Alimentazione Supra LoRad 2.5
CUFFIA: Beyerdynamic DT880 Premium 600 ohm
AMPLI CUFFIA: FiiO E09K - IFI iPower 15V 1.25A
Re: Trasparenza del suono
L'ho letto da questo sito http://www.ultrasound-hifi.com/Us_wh_1/FR/Diffusori/multipole_it.html
SystemHD- Affezionato
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Re: Trasparenza del suono
A naso direi che hanno scritto un pò di fregnacce
Albert^ONE- Membro classe oro
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Re: Trasparenza del suono
http://www.ultrasound-hifi.com/Us_wh_1/FR/Homepage/history_it.html
Sono un'azienda di prodotti High-End, potrebbero essere dei geni come dei ciarlatani.
Tasso- Membro di riguardo
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Re: Trasparenza del suono
Mi sembrano un pò esagerati,secondo me tirano acqua al loro mulino
Aspetto però l'ira funesta di Wasky!
Aspetto però l'ira funesta di Wasky!
Albert^ONE- Membro classe oro
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Re: Trasparenza del suono
Per rispondere a tutto ci vorrebbe un papiro di cinque metri oltre che le competenze specifiche.
Per me la primissima parte è condivisibile, per il resto dipende.
Notoriamente la risposta ai transienti dipende molto anche dall'amplificatore oltre che dalla registrazione e dall'altoparlante.
Una cosa che non ho mai capito è cosa si intenda per trasparenza. Siamo proprio sicuri che intendiamo tutti la stessa cosa?
Io per esempio preferire parlare di chiarezza. Cioè di quell' attributo che non richiede uno sforzo per capire quel che arriva.
Se non si intende la stessa cosa qualcuno mi spieghi (non è retorica).
Per il resto è un discorso che lascerei fare ai progettisti. Io mi limito a verificare a parità di spesa con le varie tecnologie disponibili,
che qualità posso portarmi ed installare a casa. Certamente sotto certe cifre propenderei per un monovia o al massimo due vie.
Non a caso (solo per esempio) Totem vende le Arro per il pueblo e le Wind per chi può permettersi di fare filosofia dei massimi sitemi
Per me la primissima parte è condivisibile, per il resto dipende.
Notoriamente la risposta ai transienti dipende molto anche dall'amplificatore oltre che dalla registrazione e dall'altoparlante.
Una cosa che non ho mai capito è cosa si intenda per trasparenza. Siamo proprio sicuri che intendiamo tutti la stessa cosa?
Io per esempio preferire parlare di chiarezza. Cioè di quell' attributo che non richiede uno sforzo per capire quel che arriva.
Se non si intende la stessa cosa qualcuno mi spieghi (non è retorica).
Per il resto è un discorso che lascerei fare ai progettisti. Io mi limito a verificare a parità di spesa con le varie tecnologie disponibili,
che qualità posso portarmi ed installare a casa. Certamente sotto certe cifre propenderei per un monovia o al massimo due vie.
Non a caso (solo per esempio) Totem vende le Arro per il pueblo e le Wind per chi può permettersi di fare filosofia dei massimi sitemi
Eulero- Appassionato
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Diffusori: ProAc Studio 130
Re: Trasparenza del suono
No Wasky il fustigatore...
adesso ci bacchetta a tutti
Io mi metto in auto punizione e comincio a studiare
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Eulero- Appassionato
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Re: Trasparenza del suono
Indipendentemente da quanto ci sia di vero in quello c'è scritto, e non ho le conoscenze per controbattere, non è male come trovata pubblicitaria!
Zio- Membro classe argento
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Re: Trasparenza del suono
Facendo una analogia con il mondo recording, ai fini di una resa sonora ottimale (trasparente e veritiera), la differenza tra un impianto dignitoso ed uno hi-end (proporzione di prezzo: 3:1) conta il 20%. Il resto si chiama TRATTAMENTO ACUSTICO.
Ovviamente secondo il mio punto di vista.
Ovviamente secondo il mio punto di vista.
Re: Trasparenza del suono
Ci sono i studi di Olson molto importanti in merito a quanto scritto sopra sulla distorsione per la non linearità dell'aria.
http://www.aes.org/e-lib/browse.cfm?elib=924
anche qui si trovano cenni sulla distorsione non lineare,
http://www.linkwitzlab.com/conclusions.htm
http://www.aes.org/e-lib/browse.cfm?elib=924
anche qui si trovano cenni sulla distorsione non lineare,
http://www.linkwitzlab.com/conclusions.htm
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"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: Trasparenza del suono
Difficile da controbattere, ma c'è la sensazione di qualche fregnaccia nella seconda parte del discorso. Ad esempio quando dice:
Saluti.
beh... avrei un pò di domande da proporgli.un'ampia superficie emissiva favorisce anche l'ottenimento di un elevato rendimento di trasduzione e di una buona impedenza acustica; ciò si traduce in un buon interfacciamento sia con l'amplificatore sia con l’ambiente. Quando ciò non accade, buona parte dell'energia inviata dall'amplificatore ai trasduttori viene riflessa verso l'amplificatore stesso e non convertita in onde di pressione, con conseguente perdita di trasparenza dovuta alle riflessioni presenti sulla linea di collegamento.
Saluti.
andzoff- Membro classe bronzo
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Re: Trasparenza del suono
andzoff ha scritto:Difficile da controbattere, ma c'è la sensazione di qualche fregnaccia nella seconda parte del discorso. Ad esempio quando dice:
beh... avrei un pò di domande da proporgli.
Saluti.
Per approfondire prova a cercare anche Non linearity distorsion Horn loaded
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Re: Trasparenza del suono
wasky ha scritto:Ci sono i studi di Olson molto importanti in merito a quanto scritto sopra sulla distorsione per la non linearità dell'aria.
http://www.aes.org/e-lib/browse.cfm?elib=924
anche qui si trovano cenni sulla distorsione non lineare,
http://www.linkwitzlab.com/conclusions.htm
Questo fatto però riguarda solo i diffusori planari, o tutti in generale?
SystemHD- Affezionato
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Re: Trasparenza del suono
SystemHD ha scritto:Questo fatto però riguarda solo i diffusori planari, o tutti in generale?
E' L'aria ad essere non lineare quindi è un fenomeno acustico che si presenta con qualsiasi spicher
_________________
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Re: Trasparenza del suono
Non voglio entrare nel campo prettamente tecnico, ma visto il titolo del 3D mi sembra doveroso fare un piccolo appunto che riguarda la "trasparenza di un impianto"
caratteristica della quale non c'è la minima traccia su tutta la lunghezza dell'articolo.
Potrei anche sbagliare, o magari ci sono più modi di intendere la "trasparenza" e anche qui ci sarebbe da discuterne, credo che questa caratteristica/prerogativa di un buon impianto, sia solo una....
È non ha nulla a che fare con la dinamica o la timbrica, se mai la si può collegare con la separazione strumentale (a grandi linee) e non è un valore che si può misurare con test o prove strumentali ed ammennicoli vari!!
Quando si parla di Trasparenza di un impianto???
Ma soprattutto che cos'è la "trasparenza"???
E' facile cadere in confusione ( magari lo sono anche io:hehe: )
Per "trasparenza del suono" si intende la capacità di un impianto,e quindi di tutto il set-up a disposizione e non solo dei diffusori, di riprodurre,specialmente nei passaggi più complessi e articolati, il suono di ogni singolo strumento nel modo più intellegibile possibile, senza che questi si vadano a sovrapporre l'uno sull'altro, in modo che ogni singolo strumento sia assolutamente riconoscibile.
È non parlo di "separazione e collocazione degli strumenti, quella e' un altra cosa!!
Se sto ascoltando,ipotesi, Modul45 di Nik Bartsch's all'inizio parte un basso elettrico piuttosto robusto e presente, subito dopo attaccano il sax e il pianoforte, la trasparenza sta nella possibilità di riuscire ad ascoltare allo stesso modo e con la stessa intensità sia il basso che il sax che il piano, questo perché il basso, quando attacca il sax, e sempre li è non è andato a farsi un giro o a prendersi un caffè, e quindi io dovremo avere la possibilità, grazie alla trasparenza, di cogliere con la stessa precisione ogni sfumatura di tutti e due/tre gli strumenti, uno non dovrà sovrastare l'altro ( praticamente quello che succede in un evento live)
Anche quando non sono presenti profondità e separazione, la sensazione di percettibilità del singolo strumento dovrà essere quanto più alta possibile dando o la possibilità di non perdere nessun dettaglio del brano.
Questa caratteristica e' quanto più complicata da raggiungere, per l'impianto, quanto più grande sarà il numero degli strumenti che sta cercando di riprodurre.
Con un pezzo di classica o un concerto di un orchestra sinfonica, sarà più complicato per l'impianto tirar fuori tale caratteristica, e il pericolo del classico impastamento o sovrapposizione strumentale sarà dietro l'angolo.
Questo e' "per me" la definizione di TRASPARENZA:oki:
Attendo conferme o smentite:hi:
caratteristica della quale non c'è la minima traccia su tutta la lunghezza dell'articolo.
Potrei anche sbagliare, o magari ci sono più modi di intendere la "trasparenza" e anche qui ci sarebbe da discuterne, credo che questa caratteristica/prerogativa di un buon impianto, sia solo una....
È non ha nulla a che fare con la dinamica o la timbrica, se mai la si può collegare con la separazione strumentale (a grandi linee) e non è un valore che si può misurare con test o prove strumentali ed ammennicoli vari!!
Quando si parla di Trasparenza di un impianto???
Ma soprattutto che cos'è la "trasparenza"???
E' facile cadere in confusione ( magari lo sono anche io:hehe: )
Per "trasparenza del suono" si intende la capacità di un impianto,e quindi di tutto il set-up a disposizione e non solo dei diffusori, di riprodurre,specialmente nei passaggi più complessi e articolati, il suono di ogni singolo strumento nel modo più intellegibile possibile, senza che questi si vadano a sovrapporre l'uno sull'altro, in modo che ogni singolo strumento sia assolutamente riconoscibile.
È non parlo di "separazione e collocazione degli strumenti, quella e' un altra cosa!!
Se sto ascoltando,ipotesi, Modul45 di Nik Bartsch's all'inizio parte un basso elettrico piuttosto robusto e presente, subito dopo attaccano il sax e il pianoforte, la trasparenza sta nella possibilità di riuscire ad ascoltare allo stesso modo e con la stessa intensità sia il basso che il sax che il piano, questo perché il basso, quando attacca il sax, e sempre li è non è andato a farsi un giro o a prendersi un caffè, e quindi io dovremo avere la possibilità, grazie alla trasparenza, di cogliere con la stessa precisione ogni sfumatura di tutti e due/tre gli strumenti, uno non dovrà sovrastare l'altro ( praticamente quello che succede in un evento live)
Anche quando non sono presenti profondità e separazione, la sensazione di percettibilità del singolo strumento dovrà essere quanto più alta possibile dando o la possibilità di non perdere nessun dettaglio del brano.
Questa caratteristica e' quanto più complicata da raggiungere, per l'impianto, quanto più grande sarà il numero degli strumenti che sta cercando di riprodurre.
Con un pezzo di classica o un concerto di un orchestra sinfonica, sarà più complicato per l'impianto tirar fuori tale caratteristica, e il pericolo del classico impastamento o sovrapposizione strumentale sarà dietro l'angolo.
Questo e' "per me" la definizione di TRASPARENZA:oki:
Attendo conferme o smentite:hi:
LakyV- Membro classe argento
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Re: Trasparenza del suono
LakyV ha scritto:
Se sto ascoltando,ipotesi, Modul45 di Nik Bartsch's all'inizio parte un basso elettrico piuttosto robusto e presente, subito dopo attaccano il sax e il pianoforte, la trasparenza sta nella possibilità di riuscire ad ascoltare allo stesso modo e con la stessa intensità sia il basso che il sax che il piano, questo perché il basso, quando attacca il sax, e sempre li è non è andato a farsi un giro o a prendersi un caffè, e quindi io dovremo avere la possibilità, grazie alla trasparenza, di cogliere con la stessa precisione ogni sfumatura di tutti e due/tre gli strumenti, uno non dovrà sovrastare l'altro ( praticamente quello che succede in un evento live)
Mah, secondo me siamo ancora lontani dal vero concetto di trasparenza. Piuttosto io la intenderei come una caratteristica dell'impianto di non colorare il suono con le sue elettroniche, ma anche i diffusori hanno il proprio timbro e raramente presentano una risposta piatta su tutto lo spettro.
Detto questo, credo che l'impianto "trasparente" è quello che non c'è,
Per quanto riguarda la presenza degli strumenti, secondo me dipende da come è stata mixata la traccia, quindi se il tecnico ha voluto rendere più presente il basso rispetto al sax e al piano, o vice versa.
SystemHD- Affezionato
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Re: Trasparenza del suono
È no... Quando si parla di " non colarazione" si parla di "neutralità" non di trasparenza.
Per come la vedo io ( Como ho già detto posso sbagliare) la trasparenza e' un qualcosa che è direttamente correlato con la riproduzione strumentale.
Detto questo credo che non sia corretto dire " quel diffusore ha un suono trasparente" modo di dire piuttosto diffuso, in quanto per parlare di trasparenza bisogna fare i conti con l'impianto " intero"
Per come la vedo io ( Como ho già detto posso sbagliare) la trasparenza e' un qualcosa che è direttamente correlato con la riproduzione strumentale.
Detto questo credo che non sia corretto dire " quel diffusore ha un suono trasparente" modo di dire piuttosto diffuso, in quanto per parlare di trasparenza bisogna fare i conti con l'impianto " intero"
LakyV- Membro classe argento
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Re: Trasparenza del suono
Secondo me la trasparenza è quella che ti dà la sensazione di trovarti davanti cantanti e musicisti.
sonic63- Membro classe oro
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Re: Trasparenza del suono
ESATTAMENTE.....sonic63 ha scritto:Secondo me la trasparenza è quella che ti dà la sensazione di trovarti davanti cantanti e musicisti.
LakyV- Membro classe argento
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Re: Trasparenza del suono
La trasparenza è la capacità, rara, che ha un diffusore di scomparire dalla scena. Lo stesso vale per il Cinema che non usa tecniche invasive ma si fa dapparte e per la scrittura, quando evita forme o parole che, attirando attenzione, distolgono il lettore dalla storia.
Hoogo- Membro classe argento
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Re: Trasparenza del suono
LakyV ha scritto: Como ho già detto posso sbagliare) la trasparenza e' un qualcosa che è direttamente correlato con la riproduzione strumentale.
La definizione è nella parola stessa
Quando un mobile di un Diffusore viene definito "Trasparente" ?
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"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: Trasparenza del suono
La trasparenza non ha a che fare "solo con il diffusore", il fatto che i diffusori negli impianti ben suonanti abbiano la tendenza a scomparire, il merito, almeno in parte, e da attribuire a che al resto dell'impianto, in particolare all'ampli.
Quindi riconoscerla come caratteristica unica del diffusore, non è del tutto corretto,
Quindi riconoscerla come caratteristica unica del diffusore, non è del tutto corretto,
LakyV- Membro classe argento
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Re: Trasparenza del suono
LakyV ha scritto:La trasparenza non ha a che fare "solo con il diffusore", il fatto che i diffusori negli impianti ben suonanti abbiano la tendenza a scomparire, il merito, almeno in parte, e da attribuire a che al resto dell'impianto, in particolare all'ampli.
Quindi riconoscerla come caratteristica unica del diffusore, non è del tutto corretto,
E' una caratteristica che può essere applicata anche ad altri componenti ovvio, un cavo non è trasparente se aggiunge un "Velo" al messaggio sonoro ma, si parlava di diffusori in oggetto e di Non linearità dell'aria
L'ambiente può, anzi spesso è un Velo sonoro vedi cosa aggiungono le rifrazioni al messaggio
Trasparenza quindi, nessuna sovrapposizione di Veli come, Risonanze indotte da un Cabinet mal eseguito, hai perso la trasparenza perche il Cabinet ci mette di suo.
Lo stesso vale per la distorsione per non linearità dell'aria oggetto del periodo sottolineato che ci mette di suo quindi un velo al messaggio musicale
La MOL bassa può essere un velo che non permette al diffusore di essere trasparente se, a 50Hz hai 60dB di MOL di sicuro la distorsione la senti
Sentita mai l'espressione "Si è tolto un velo al Setup cambiando xxxxxx" ?
_________________
"Sentire non è altro che una facoltà permessa da uno dei nostri cinque sensi ma ascoltare è un'arte." Frank Tyger
Re: Trasparenza del suono
Secondo me la trasparenza è quella che ti dà la sensazione di trovarti davanti cantanti e musicisti.
Ti quoto alla grande!
Albert^ONE- Membro classe oro
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