Neil Young odia Apple e gli mp3

Da Silver Black Ven Lug 25, 2008 12:57 pm

Roma - C'è qualcosa di non detto e non scritto che secondo Neil Young sta nuocendo alla musica di oggi e al consumo che se ne fa. Questo qualcosa sono le tecnologie di registrazione e riproduzione musicale, tecnologie digitali che hanno tolto punti alla magia della musica.

il noto artistaIl celeberrimo cantautore canadese è intervenuto ad una conferenza tecnologica di Fortune per difendere la qualità della musica e togliersi qualche sassolino dalla scarpa, in particolare contro Apple, a suo dire colpevole per l'abbassamento generale della qualità dell'ascolto musicale.

Continua qui: http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2369241

Da Gappone Ven Lug 25, 2008 4:46 pm

Concordo completamente, pur da grande estimatore ed utilizzatore Mac,
il successo del iPod, ha massificato ulteriormente l'ascolto della musica a bassa qualità.
All'inizio della quasi rivoluzione che ha portato iTunes, probabimente era prematuro,
ma ora sarebbe il caso che fornisse anche musica ad alta qualità inteso come "bit rate",
come sta facendo per esempio la Linn.

Da Silver Black Ven Lug 25, 2008 4:50 pm

Io sono per i formati LOSSLESS, tipo Ape o Flacc. Quindi compressi, ma senza alcuna perdita di informazione (stessa qualità di un WAVE, che poi è la stessa identica qualità della traccia di un CD).

Da Andrea Gianelli Sab Ago 16, 2008 9:50 am

Silver Black ha scritto:Io sono per i formati LOSSLESS, tipo Ape o Flacc. Quindi compressi, ma senza alcuna perdita di informazione (stessa qualità di un WAVE, che poi è la stessa identica qualità della traccia di un CD).

Pienamente d'accordo: anch'io sono un convinto sostenitore del digitale, in quanto ha potenzialità di gran lunga superiori a quelle dell'analogico (pensiamo ad esempio all'enorme salto qualitativo dovuto alla sola assenza di rumore e alla totale affidabilità del supporto nel tempo). Tuttavia tali potenzialità a volte non solo non vengono sfruttate, ma se ne fa un "perverso abuso", per ridurre costi (di produzione) e spazi (= quantità a scapito della qualità

).

Senza contare il peggioramento qualitativo dei colossi dell'elettronica in campo HiFi: hai mai ascoltato un buon integratino giapponese dei primi anni ottanta o una coppia di diffusori Philips degli anni settanta? Nulla a che vedere con il T-Amp o i moderni diffusori HiFi di costo abbordabile (Indiana Line, Proson ecc.) ma neppure con gli HT e i micro hi-fi (

) oggi tanto di moda e venduti a prezzi folli Shocked

.