circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
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valterneri
cucicu
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circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Salve non sono riuscito a trovare uno schema per la protezione contro i cortocircuiti, da implementare in un amplificatore autocostruito, qualcuno mi può aiutare? Ovviamente non mi riferisco alla protezione casse contro la corrente continua ne a circuiti anti-bump di cui si è già ampiamente discusso
Grazie a tutti
Grazie a tutti
cucicu- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Perché come circuito a se stante, differente, ma inserito nell'amplificatorecucicu ha scritto:... non sono riuscito a trovare uno schema per la protezione contro i cortocircuiti ...
da controllare, non esiste.
E' l'amplificatore stesso che limita la propria corrente, in modo graduale o brusco,
quando la richiesta di corrente a se stesso da parte del carico sale in zona critica.
In pratica il circuito si autolimita, può farlo anche per la temperatura.
Nei normali amplificatori Push-Pull ne hanno l'incarico quei due soliti transistori
"a rovescio", non è mai a relais,
col quale casomai si termina la protezione di sovraccarico per clipping,
ovvero di sovra-pilotaggio.
Credo che la protezione termica sia più utile di quella contro i cortocircuiti,
mentre i cortocircuiti sono solo distrazioni del proprietario incapace
e i carichi bassi sono scelte meditate,
l'aumento della temperatura dei finali ha cause concatenate operative.
Spesso, la protezione contro il sovraccarico, non c'è
per colpa del progettista dilettante che non sa realizzarla,
è un circuito critico e di difficile trasparenza,
nei progetti industriali c'è sempre,
in alcuni progetti "raffinati" non c'è perché in ogni caso limita il ciscuito
nella possibilità di controllo di carichi bassi e difficili.
Uno dei casi più eclatanti è il Quad 405,
su 4 ohm sembra entrare in difficoltà,
se gli togli i due transistori incaricati della protezione
raddoppia la sua capacità e si distrugge dopo mezzora di funzionamento
a tutto fuoco.
valterneri- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
valterneri ha scritto:Perché come circuito a se stante, differente, ma inserito nell'amplificatorecucicu ha scritto:... non sono riuscito a trovare uno schema per la protezione contro i cortocircuiti ...
da controllare, non esiste.
E' l'amplificatore stesso che limita la propria corrente, in modo graduale o brusco,
quando la richiesta di corrente a se stesso da parte del carico sale in zona critica.
In pratica il circuito si autolimita, può farlo anche per la temperatura.
Nei normali amplificatori Push-Pull ne hanno l'incarico quei due soliti transistori
"a rovescio", non è mai a relais,
col quale casomai si termina la protezione di sovraccarico per clipping,
ovvero di sovra-pilotaggio.
Credo che la protezione termica sia più utile di quella contro i cortocircuiti,
mentre i cortocircuiti sono solo distrazioni del proprietario incapace
e i carichi bassi sono scelte meditate,
l'aumento della temperatura dei finali ha cause concatenate operative.
Spesso, la protezione contro il sovraccarico, non c'è
per colpa del progettista dilettante che non sa realizzarla,
è un circuito critico e di difficile trasparenza,
nei progetti industriali c'è sempre,
in alcuni progetti "raffinati" non c'è perché in ogni caso limita il ciscuito
nella possibilità di controllo di carichi bassi e difficili.
Uno dei casi più eclatanti è il Quad 405,
su 4 ohm sembra entrare in difficoltà,
se gli togli i due transistori incaricati della protezione
raddoppia la sua capacità e si distrugge dopo mezzora di funzionamento
a tutto fuoco.
Intanto grazie per la risposta valter ..nel mio caso si tratta di un ampli in classe a (jlh) progettato per carichi da 8ohm quindi 27volt e 1, 2amp come da schema originale.
Non ho inserito l antibump e la protezione per la continua perche non servono ( c'è un condensatore sulle uscite e l alimentatore e' un moltiplicatore di capacita che fa salire la tensione gradualmente). A questo punto mi consigli una protez termica se non ho capito male ? Dove posso trovare istruzioni per realizzarla? Vorrei mettere una sorta di termistore fissato al dissipatore che interrompe l alimentazione se la temp supera i 60 gradi
Grazie per l aiuto
cucicu- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Sulla baia si trova questo soft start con i termistori che staacano in caso di sovratemperatura.
http://www.ebay.it/itm/New-Version-Auto-Class-A-delay-soft-start-power-protection-board-110V-or-220V-/121141392629?pt=UK_Sound_Vision_Amplifier_Parts&hash=item1c3496f4f5
http://www.ebay.it/itm/New-Version-Auto-Class-A-delay-soft-start-power-protection-board-110V-or-220V-/121141392629?pt=UK_Sound_Vision_Amplifier_Parts&hash=item1c3496f4f5
Charli48- Membro classe bronzo
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Diffusori: Focal Aria 906
Cuffie: AKG K272HD ,AKG K340
Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Charli48 ha scritto:Sulla baia si trova questo soft start con i termistori che staacano in caso di sovratemperatura.
http://www.ebay.it/itm/New-Version-Auto-Class-A-delay-soft-start-power-protection-board-110V-or-220V-/121141392629?pt=UK_Sound_Vision_Amplifier_Parts&hash=item1c3496f4f5
ottimo grazie mille!
ma se avessi già i termistori, nello specifico che staccano a 60°, basterebbe collegarli in serie alla 220V?
cucicu- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Naturalmente no, se sono effettivamente termistori.cucicu ha scritto:... ma se avessi già i termistori, nello specifico che staccano a 60°, basterebbe collegarli in serie alla 220V?
I termistori NTC diminuiscono gradatamente la loro resistenza
al crescere della temperatura, non "staccano",
devono essere impiegati in un circuito che decide di azionare un relais
"ad un certo momento" del decrescere della resistenza corrispondente ai 60°
Esistono dei termofusibili o altro a ripristino volontario o automatico,
ma forse costano meno alcuni mos di scorta da inserire
non appena si fonde il precedente.
Non metterei nessuna protezione, solo un buon circuito e un bel radiatore.
Nel post precedente stavo per srcivere:
" .... se poi l'ampli è SE non saprei,
non ho mai visto protezioni di sovracorrente sugli SE, anche perché gli SE ...
non sono amplificatori ....!"
valterneri- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
io di solito se trovo le protezioni in corente in uno schema ampli le levo e di corza pure
.... indovinate PERCHE'
PI. ESSE. non le protezioni delle casse in caso di aliment. duale
.... indovinate PERCHE'
PI. ESSE. non le protezioni delle casse in caso di aliment. duale
ideafolle- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
valterneri ha scritto:Naturalmente no, se sono effettivamente termistori.cucicu ha scritto:... ma se avessi già i termistori, nello specifico che staccano a 60°, basterebbe collegarli in serie alla 220V?
I termistori NTC diminuiscono gradatamente la loro resistenza
al crescere della temperatura, non "staccano",
devono essere impiegati in un circuito che decide di azionare un relais
"ad un certo momento" del decrescere della resistenza corrispondente ai 60°
Esistono dei termofusibili o altro a ripristino volontario o automatico,
ma forse costano meno alcuni mos di scorta da inserire
non appena si fonde il precedente.
Non metterei nessuna protezione, solo un buon circuito e un bel radiatore.
Nel post precedente stavo per srcivere:
" .... se poi l'ampli è SE non saprei,
non ho mai visto protezioni di sovracorrente sugli SE, anche perché gli SE ...
non sono amplificatori ....!"
Intendevo i termofusibili, non i termistori in effetti non credo siano necessari ma è solo una precauzione nel caso in cui specialmente in estate l ampli dovesse rimanere acceso senza segnale musicale...
cucicu- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
cucicu ha scritto:valterneri ha scritto:
Naturalmente no, se sono effettivamente termistori.
I termistori NTC diminuiscono gradatamente la loro resistenza
al crescere della temperatura, non "staccano",
devono essere impiegati in un circuito che decide di azionare un relais
"ad un certo momento" del decrescere della resistenza corrispondente ai 60°
Esistono dei termofusibili o altro a ripristino volontario o automatico,
ma forse costano meno alcuni mos di scorta da inserire
non appena si fonde il precedente.
Non metterei nessuna protezione, solo un buon circuito e un bel radiatore.
Nel post precedente stavo per srcivere:
" .... se poi l'ampli è SE non saprei,
non ho mai visto protezioni di sovracorrente sugli SE, anche perché gli SE ...
non sono amplificatori ....!"
Intendevo i termofusibili, non i termistori in effetti non credo siano necessari ma è solo una precauzione nel caso in cui specialmente in estate l ampli dovesse rimanere acceso senza segnale musicale...
Ci sono anche i thermocontatti che possono interrompere i 220Volt direttamente.
http://www.ebay.it/itm/Thermal-Cut-Out-Switch-Norm-Closed-70-Deg-/300876064051?pt=UK_BOI_Electrical_Components_Supplies_ET&hash=item460d9c6533
Charli48- Membro classe bronzo
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Charli48 ha scritto:cucicu ha scritto:
Intendevo i termofusibili, non i termistori in effetti non credo siano necessari ma è solo una precauzione nel caso in cui specialmente in estate l ampli dovesse rimanere acceso senza segnale musicale...
Ci sono anche i thermocontatti che possono interrompere i 220Volt direttamente.
http://www.ebay.it/itm/Thermal-Cut-Out-Switch-Norm-Closed-70-Deg-/300876064051?pt=UK_BOI_Electrical_Components_Supplies_ET&hash=item460d9c6533
mi sembra la soluzione più adatta! corro a ordinarli
grazie mille charlie
cucicu- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
cuci non essere precipitoso,mentre leggevo questo post ho avuto una visione di te in un
luglio siciliano e mentre ascolti Turrentine,sul piu bello l'ampli si spegne da solo,e sta li bello spento fino a che non si raffredda,che sia premonitrice??
luglio siciliano e mentre ascolti Turrentine,sul piu bello l'ampli si spegne da solo,e sta li bello spento fino a che non si raffredda,che sia premonitrice??
valvolas- Membro classe oro
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by Gigi6c/pre-minimalist V4 /rotel ra-413/pre tube minimalist 6n6P/pretube bymau ecc88/Ecc82 pretty
casse:indiana line 11 50/national SB-22 alnico/Mayu 103 by Hell67 cavi:di tutto..autocostruito (senza la kriptonite di Urano)
Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
valterneri ha scritto:Perché come circuito a se stante, differente, ma inserito nell'amplificatorecucicu ha scritto:... non sono riuscito a trovare uno schema per la protezione contro i cortocircuiti ...
da controllare, non esiste.
E' l'amplificatore stesso che limita la propria corrente, in modo graduale o brusco,
quando la richiesta di corrente a se stesso da parte del carico sale in zona critica.
In pratica il circuito si autolimita, può farlo anche per la temperatura.
Nei normali amplificatori Push-Pull ne hanno l'incarico quei due soliti transistori
"a rovescio", non è mai a relais,
col quale casomai si termina la protezione di sovraccarico per clipping,
ovvero di sovra-pilotaggio.
Credo che la protezione termica sia più utile di quella contro i cortocircuiti,
mentre i cortocircuiti sono solo distrazioni del proprietario incapace
e i carichi bassi sono scelte meditate,
l'aumento della temperatura dei finali ha cause concatenate operative.
Spesso, la protezione contro il sovraccarico, non c'è
per colpa del progettista dilettante che non sa realizzarla,
è un circuito critico e di difficile trasparenza,
nei progetti industriali c'è sempre,
in alcuni progetti "raffinati" non c'è perché in ogni caso limita il ciscuito
nella possibilità di controllo di carichi bassi e difficili.
Uno dei casi più eclatanti è il Quad 405,
su 4 ohm sembra entrare in difficoltà,
se gli togli i due transistori incaricati della protezione
raddoppia la sua capacità e si distrugge dopo mezzora di funzionamento
a tutto fuoco.
Salve Valter
volevo chiederti, se a spanne potresti dirmi dove questi due transistor sono posizionati.
a logica un lato dovrebbe drenare corrente dal segnale in ingresso, e gli altri due terminali dove sono applicati? uno a massa... e l'altro?
visto che ho molto dimestichezza con gli amplificatori, se non esagero con il volume e controllo le temperature, quanto può essere rischioso?
zedda- Membro di riguardo
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Impianto : troppi o troppo pochi... boh...
Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
La protezione termica e corrente di cui scrivevo fa parte del relativo progetto
e si applica solo ad amplificatori in classe A AB B
(gli amplificatori SE è meglio farli bruciare )
E' composta da uno o meglio due transistori che controllano la corrente di bias
dei finali,
se cresce troppo la richiesta di corrente,
e quindi la relativa sovrapproduzione di potenza,
limitano il bias e frenano i transistori, questo è istantaneo,
la protezione termica invece avviene se questi stessi transistori vengono posti
sul radiatore finale,
la sovratemperatura ne limita la corrente di bias che forniscono ai finali.
Sfortunatamente questa protezione non è e non può essere in tempo reale,
se la giunzione BE dei transistori si surriscalda velocemente
la trasmissione del calore al substrato, poi al contenitore, poi al radiatore e
al fine al transistore di controllo è così lenta che arriva spesso tardi.
Nessuna protezione termica "controlla il segnale d'ingresso"
ma esiste una protezione che lo fa, è un correlatore,
paragona ingresso e uscita, se, a parte l'ampiezza, vede differenze
le crede a ragione dovute a distorsione, e limita il segnale d'ingresso,
è un limiter anticlipping a correlazione ingresso-uscita, sta nei professionali.
Gli interruttori termici ad olio come quelli che cucicu ha comprato
sono utili per proteggere l'amplificatore da sovratemperature dovute a
lunghi e pesanti sovraccarichi con esposizione sotto al sole
(amplificazione d'estate all'aperto)
ma non a 60 gradi, che è una normale temperatura d'esercizio,
a 90 o anche oltre ........
nel professionale davanti al pubblico all'amplificatore
viene impartito questo ordine ....
"prima ti fondi e poi ti spengi, Ok?"
non c'è pietà!
e si applica solo ad amplificatori in classe A AB B
(gli amplificatori SE è meglio farli bruciare )
E' composta da uno o meglio due transistori che controllano la corrente di bias
dei finali,
se cresce troppo la richiesta di corrente,
e quindi la relativa sovrapproduzione di potenza,
limitano il bias e frenano i transistori, questo è istantaneo,
la protezione termica invece avviene se questi stessi transistori vengono posti
sul radiatore finale,
la sovratemperatura ne limita la corrente di bias che forniscono ai finali.
Sfortunatamente questa protezione non è e non può essere in tempo reale,
se la giunzione BE dei transistori si surriscalda velocemente
la trasmissione del calore al substrato, poi al contenitore, poi al radiatore e
al fine al transistore di controllo è così lenta che arriva spesso tardi.
Nessuna protezione termica "controlla il segnale d'ingresso"
ma esiste una protezione che lo fa, è un correlatore,
paragona ingresso e uscita, se, a parte l'ampiezza, vede differenze
le crede a ragione dovute a distorsione, e limita il segnale d'ingresso,
è un limiter anticlipping a correlazione ingresso-uscita, sta nei professionali.
Gli interruttori termici ad olio come quelli che cucicu ha comprato
sono utili per proteggere l'amplificatore da sovratemperature dovute a
lunghi e pesanti sovraccarichi con esposizione sotto al sole
(amplificazione d'estate all'aperto)
ma non a 60 gradi, che è una normale temperatura d'esercizio,
a 90 o anche oltre ........
nel professionale davanti al pubblico all'amplificatore
viene impartito questo ordine ....
"prima ti fondi e poi ti spengi, Ok?"
non c'è pietà!
valterneri- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Grazie della risposta anche se non ho capito se rilevano la corrente a monte o a valle della resistenza e soprattutto come...
zedda- Membro di riguardo
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Impianto : troppi o troppo pochi... boh...
Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Io non soffro di alcun tipo di allergia
e le malattie infettive nessuno riesce ad attaccarmele.
Mi ricordo di una piccola nuova gatta di famiglia salvata dall'abbandono di chissàcchì
che aveva sospettabilissimamente tracce di tigna,
tutti in famiglia ne sono rimasti contagiati, ma non io
che per ore ci ho viaggiato assieme tenendola un po' in collo e quasi sempre sul collo
come fosse una sciarpa, per farle passare la paura del viaggio in macchina,
l'ho grattata grattata grattata ma la tigna non mi si è attaccata,
comincio quasi a preoccuparmene, forse sono di plastica e non lo so.
Però ora sono ricoverato nel reparto di terapia intensiva per la disintossicazione
da polvere e acari preistorici nell'ospedale svizzero a sette stelle
dove la mia terribile infermiera personale ......
della quale vi mostro solo un particolare per la privacy ....
si prende cura di me notte e giorno ......
per essere stato giù giù nell'archivio storico cartaceo del mio laboratorio
per trovare lo schema elettrico dimostrativo della protezione anticortocircuito e termica
lottando contro i topi che stavano ormai per mangiarselo perché è carta buona della Philips.
La Philips, negli anni '70 '80, era molto educativa e spiegava molto per insegnare il mestiere
alle nuove orde di "progettisti disfattisti fai da te era meglio se lo faceva un altro" ....
ma dopo la nostra generazione è arrivata la vostra, molto più dannosa,
chissà la prossima come sarà.
Lo schema con protezione è questo,
è facile da capire, è un limitatore di corrente simmetrico:
oppure questo:
come si vede non viene assolutamente misurata la corrente che attraversa i finali
perché misurare significa interferire,
se cresce troppo si limita solo la corrente di pilotaggio, ovvero di bias,
dei finali o dei driver:
se sale la richiesta di corrente, non sale la fornitura di corrente,
se sale la temperatura, scende la corrente,
funziona così:
Q1 e Q2 ricevono un segnale simmetrico da un circuito integrato
e la preamplificano in classe A,
Q3 e Q4, sempre in classe A, preamplificano e pilotano i finali Darlington,
Q5 è un cosiddetto "moltiplicatore Vbe",
controlla la corrente bias dei finali, se lo montate sullo stesso loro radiatore
la corrente di bias sarà in funzione inversa della temperatura degli stessi,
tramite il trimmer si regola il punto medio di lavoro.
Q10 Q 11 Q 12 Q 13 sono i finali,
Q6 Q7 Q8 Q9 sentono la tensione di caduta dei resistori d'uscita, se la corrente istantanea
cresce troppo loro si aprono e deviano la corrente di bias verso massa,
tramite i due trimmer si regola la soglia d'intervento.
Questi circuiti si disinteressano totalmente del segnale musicale d'ingresso
e d'uscita, frenano i finali solo se la corrente e la temperatura salgono eccessivamente.
Tutto questo non passa inosservato, è come avere un amplificatore meno potente
se il carico è di bassa impedenza
o se ascoltate gli U2 mentre vi abbronzate sotto al sole
il 22 di luglio della famosa terribile estate estiva.
Io non ho problemi perché quando vado al mare piove sempre
e agli U2 americani preferisco le V2 tedesche,
fanno meno danno ......
- Valterrr!!! Gli U2 sono irlandesi, non sono americani! -
- Ah! .... ecco perché i tedeschi bombardavano l'Inghilterra,
per farli smettere di suonare! -
e le malattie infettive nessuno riesce ad attaccarmele.
Mi ricordo di una piccola nuova gatta di famiglia salvata dall'abbandono di chissàcchì
che aveva sospettabilissimamente tracce di tigna,
tutti in famiglia ne sono rimasti contagiati, ma non io
che per ore ci ho viaggiato assieme tenendola un po' in collo e quasi sempre sul collo
come fosse una sciarpa, per farle passare la paura del viaggio in macchina,
l'ho grattata grattata grattata ma la tigna non mi si è attaccata,
comincio quasi a preoccuparmene, forse sono di plastica e non lo so.
Però ora sono ricoverato nel reparto di terapia intensiva per la disintossicazione
da polvere e acari preistorici nell'ospedale svizzero a sette stelle
dove la mia terribile infermiera personale ......
della quale vi mostro solo un particolare per la privacy ....
si prende cura di me notte e giorno ......
per essere stato giù giù nell'archivio storico cartaceo del mio laboratorio
per trovare lo schema elettrico dimostrativo della protezione anticortocircuito e termica
lottando contro i topi che stavano ormai per mangiarselo perché è carta buona della Philips.
La Philips, negli anni '70 '80, era molto educativa e spiegava molto per insegnare il mestiere
alle nuove orde di "progettisti disfattisti fai da te era meglio se lo faceva un altro" ....
ma dopo la nostra generazione è arrivata la vostra, molto più dannosa,
chissà la prossima come sarà.
Lo schema con protezione è questo,
è facile da capire, è un limitatore di corrente simmetrico:
oppure questo:
come si vede non viene assolutamente misurata la corrente che attraversa i finali
perché misurare significa interferire,
se cresce troppo si limita solo la corrente di pilotaggio, ovvero di bias,
dei finali o dei driver:
se sale la richiesta di corrente, non sale la fornitura di corrente,
se sale la temperatura, scende la corrente,
funziona così:
Q1 e Q2 ricevono un segnale simmetrico da un circuito integrato
e la preamplificano in classe A,
Q3 e Q4, sempre in classe A, preamplificano e pilotano i finali Darlington,
Q5 è un cosiddetto "moltiplicatore Vbe",
controlla la corrente bias dei finali, se lo montate sullo stesso loro radiatore
la corrente di bias sarà in funzione inversa della temperatura degli stessi,
tramite il trimmer si regola il punto medio di lavoro.
Q10 Q 11 Q 12 Q 13 sono i finali,
Q6 Q7 Q8 Q9 sentono la tensione di caduta dei resistori d'uscita, se la corrente istantanea
cresce troppo loro si aprono e deviano la corrente di bias verso massa,
tramite i due trimmer si regola la soglia d'intervento.
Questi circuiti si disinteressano totalmente del segnale musicale d'ingresso
e d'uscita, frenano i finali solo se la corrente e la temperatura salgono eccessivamente.
Tutto questo non passa inosservato, è come avere un amplificatore meno potente
se il carico è di bassa impedenza
o se ascoltate gli U2 mentre vi abbronzate sotto al sole
il 22 di luglio della famosa terribile estate estiva.
Io non ho problemi perché quando vado al mare piove sempre
e agli U2 americani preferisco le V2 tedesche,
fanno meno danno ......
- Valterrr!!! Gli U2 sono irlandesi, non sono americani! -
- Ah! .... ecco perché i tedeschi bombardavano l'Inghilterra,
per farli smettere di suonare! -
valterneri- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Ti ringrazio per aver spolverato i vecchi cartacei digitali della philips
Lo so che do l'impressione di uno che si imbarca in progetti senza sapere cosa stia facendo...
Non mi potrei imbarcare a priori perche non ho nemmeno il progetto per la valorizzazione della baia per avallare la costruzione del porto...
Purtroppo non riesco a seguire il circuito e la tua spiegazione dopo essermi soffermato a pensare alle terribili torture che quella spaventosa infermiera puo averti sottoposto
Comunque quello che ho capito è che magari sarebbe piu interessante rivisitare il circuito limitandone l'intervento...
Tu come procederesti su un amplificatore con finali toshiba 2sa1941 2sc5198? (solo 2 per canale)
Sinceramente non ho nemmeno controllato il voltaggio sui finali...
Torna con il fatto che non mi piace l'erogazione in basso... Perche i miei woofer sono da 4 ohm professionali... Forse non eroga abbastanza corrente
Lo so che do l'impressione di uno che si imbarca in progetti senza sapere cosa stia facendo...
Non mi potrei imbarcare a priori perche non ho nemmeno il progetto per la valorizzazione della baia per avallare la costruzione del porto...
Purtroppo non riesco a seguire il circuito e la tua spiegazione dopo essermi soffermato a pensare alle terribili torture che quella spaventosa infermiera puo averti sottoposto
Comunque quello che ho capito è che magari sarebbe piu interessante rivisitare il circuito limitandone l'intervento...
Tu come procederesti su un amplificatore con finali toshiba 2sa1941 2sc5198? (solo 2 per canale)
Sinceramente non ho nemmeno controllato il voltaggio sui finali...
Torna con il fatto che non mi piace l'erogazione in basso... Perche i miei woofer sono da 4 ohm professionali... Forse non eroga abbastanza corrente
zedda- Membro di riguardo
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Chiedo aiuto perche ancora non ho capito questo mosfettino dove si collega... Il suo collettore dove è attaccato? La base? L'emitter? È collegato alle resistenze di emitter dei finali? È collegato sulla base dei finali? Potresti essere piu prolisso perche sono davvero nubbio su queste cose
zedda- Membro di riguardo
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
E' come chiedere all'acqua di essere un po' più bagnata,zedda ha scritto: ... Potresti essere piu prolisso perché ...
ma è per me la domanda? è questo il 3D?
Se parli della coppia 2SA1491 - 2SC5198, non sono mosfet, ma transistori:
(l'SA è PNP, l'SC è NPN)
Avevi un progetto AB in simmetria quasi complementare che volevi trasformare
in simmetria complementare per poter usare la tua coppia CAR dismessa SA / SC,
è questo il problema?
valterneri- Membro classe oro
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
valterneri ha scritto:E' come chiedere all'acqua di essere un po' più bagnata,zedda ha scritto: ... Potresti essere piu prolisso perché ...
ma è per me la domanda? è questo il 3D?
Se parli della coppia 2SA1491 - 2SC5198, non sono mosfet, ma transistori:
(l'SA è PNP, l'SC è NPN)
Avevi un progetto AB in simmetria quasi complementare che volevi trasformare
in simmetria complementare per poter usare la tua coppia CAR dismessa SA / SC,
è questo il problema?
non volevo scomodare sempre te, mi dispiace costringerti a rispondere a queste ovvietà, comunque sarà l'aria piu fresca ma adesso mi è chiaro quale sia il transistorino che rileva la corrente di bias... intercetta la corrente di bias tra l'emettitore e la resistenza di emitter del finale...
almeno credo
detto questo non so come intervenire...
mi ricordo che un amico mi disse, che se uno vuole usare un amplificatore professionale in casa (a volumi tranquilli) puo eliminare direttamente il transistorino di sovracorrente....
come intervengo io? che invece ho un sinto che suona troppo fiacco nonostante le notevoli modifiche effettuate:
condensatori di filtro piu grandi
tolto il condensatore di disaccoppiamento sul segnale
cavo di potenza piu grande con passacavo (senza spina sul sinto) e schuko saldata a stagno
nuova ciabatta assemblata con frutti vimar con il cavo che arriva direttamente dentro il quadro elettrico
ingresso diretto sui finali tramite i preout (perciò escludendo selettori,pot,integrati,dsp, ecc ecc)
suona davvero bene... ma "sotto" è davvero fiacco... un basso troppo asciutto...
ci metto una resistenza in serie al transistorino che rileva la corrente di bias?
su che pin metto la resistenza al transistorino? quello collegato vicino la resistenza di emitter?
calcola che dopo ore di funzionamento (in stereo) è appena a una trentina di gradi il dissipatore...
potrebbe essere che lo hanno limitato molto in progetto perche hanno supposto che un utente normale lo usa su tutti e 6 i canali contemporaneamente...
quindi penso che sia fattibile almeno sui canali frontali... non penso che si affatica troppo il trasformatore, che comunque non è niente male...
mentre, il problema di quell'altra scheda semicomplementare, effettivamente è un po piu ingarbugliato... e vorrei fare anche quello... ma non so se otterrò effettivamente benefici
forse suona meglio così...
comunque ti ringrazio veramente perchè sei riuscito a infilarmi qualcosa in zucca
zedda- Membro di riguardo
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
"un amico mi disse
che se uno vuole usare un amplificatore professionale in casa (a volumi tranquilli)
può eliminare direttamente il transistorino di sovracorrente .... "
è una affermazione sbagliata,
la limitazione interviene solo nel sovraccarico dell'amplificatore, non ha nessuna
rilevanza né controindicazione a volumi tranquilli,
si potrebbe dire casomai:
"per spremere tutti i Watt possibili è necessario toglierla"
ma questo solo se ti fidi di più dell'amico esperto in rete
che dei progettisti dell'amplificatore professionale.
ho un sinto che suona troppo fiacco nonostante le notevoli modifiche effettuate:
1) condensatori di filtro più grandi
questo forse e a di rado avvicina di pochissimo la potenza massima a quella di picco,
ma siamo sempre in zona vicino alla saturazione, dove non si dovrebbe mai andare.
2) tolto il condensatore di disaccoppiamento sul segnale
non ha nessuna rilevanza
3) cavo di potenza piu grande con passacavo (senza spina sul sinto) e schuko saldata a stagno
rilevanza zero, o forse meno.
4) nuova ciabatta assemblata con frutti vimar
con il cavo che arriva direttamente dentro il quadro elettrico
rilevanza zero!
5) ingresso diretto sui finali tramite i preout (perciò escludendo selettori, pot, integrati, dsp, ecc ecc)
questo è giusto, appena appena utile
(perché le elettroniche di segnale oggi sono costruite bene)
suona bene ma "sotto" è fiacco... un basso troppo asciutto ...
devi migliorare il rapporto tra casse, ambiente e ascolto.
ci metto una resistenza in serie al transistorino che rileva la corrente di bias?
no.
calcola che dopo ore di funzionamento (in stereo) è appena a una trentina di gradi
vedi se riesci a misurare la corrente di bias e se è possibile aumentarla del 20%
(opera sempre con cautela, ricordati com'era per rimetterla eventualmente com'era)
potrebbe essere che lo hanno limitato molto in progetto perché hanno supposto che ...
no, la limitazione entra in funzione solo ai limiti possibile di potenza, ed è bene che sia così.
mentre quell'altra scheda semicomplementare ... e vorrei fare anche quella ...
ma non so se otterrò effettivamente benefici ....
se è un amplificatore "sperimentale indipendente"
fai bene a farlo, anche se sarà una vergogna sarà divertente farlo,
ma dovresti procurarti:
un multimetro preciso
un oscillatore a bassissima distorsione
un millivoltmeter bf preciso
un misuratore di distorsione
un carico fittizio di adeguata potenza
un oscilloscopio doppia traccia .....
ovviamente costa meno comprare l'amplificatore
l'estetica sarà migliore, l'affidabilità anche, la qualità .........
non esiste un amplificatore autocostruito che possa competere con uno di buona marca
seppur neppure costoso.
Di seguito ti trascrivo un messaggio che stavo scrivendoti questa notte
presupponendo che la domanda fosse solo per costruire l'amplificatore complementare:
La tua esperienza elettronica è troppo debole per riuscire a modificare un circuito
e poi costruirlo e farlo funzionare bene con sicurezza,
ti consiglio di trovare uno schema ampiamente collaudato e costruito
e un circuito modificato è un circuito mai costruito.
In rete esistono troppi circuiti "geniali" mai messi alla prova, mai misurati,
a volte neppure mai costruiti.
Un'altra tua debolezza è l'assenza di strumenti di misura sofisticati.
Inizia a costruire la scatola e l'alimentatore,
predisponendo il giusto spazio, la giusta distanza
e il giusto orientamento del circuito stampato dell'amplificatore,
predisponi anche i finali e i loro radiatori, i collegamenti di uscita
e l'orientamento di quelli d'entrata.
il circuito amplificatore sarà l'ultima cosa ad arrivare, e potrai avere così
anche un banco prova per provarne nel tempo più di uno.
La necessità dei collegamenti corti per alimentare i finali è una stupidaggine,
come lo è quella per uscire alle casse,
il vero punto difficile è il percorso del collegamento di massa.
Non esagerare in nulla, in elettronica esagerare significa sbagliare,
non usare circuiti insoliti e geniali,
se fossero buoni li avrebbero già usati migliaia di volte dagli anni '70 a ora.
che se uno vuole usare un amplificatore professionale in casa (a volumi tranquilli)
può eliminare direttamente il transistorino di sovracorrente .... "
è una affermazione sbagliata,
la limitazione interviene solo nel sovraccarico dell'amplificatore, non ha nessuna
rilevanza né controindicazione a volumi tranquilli,
si potrebbe dire casomai:
"per spremere tutti i Watt possibili è necessario toglierla"
ma questo solo se ti fidi di più dell'amico esperto in rete
che dei progettisti dell'amplificatore professionale.
ho un sinto che suona troppo fiacco nonostante le notevoli modifiche effettuate:
1) condensatori di filtro più grandi
questo forse e a di rado avvicina di pochissimo la potenza massima a quella di picco,
ma siamo sempre in zona vicino alla saturazione, dove non si dovrebbe mai andare.
2) tolto il condensatore di disaccoppiamento sul segnale
non ha nessuna rilevanza
3) cavo di potenza piu grande con passacavo (senza spina sul sinto) e schuko saldata a stagno
rilevanza zero, o forse meno.
4) nuova ciabatta assemblata con frutti vimar
con il cavo che arriva direttamente dentro il quadro elettrico
rilevanza zero!
5) ingresso diretto sui finali tramite i preout (perciò escludendo selettori, pot, integrati, dsp, ecc ecc)
questo è giusto, appena appena utile
(perché le elettroniche di segnale oggi sono costruite bene)
suona bene ma "sotto" è fiacco... un basso troppo asciutto ...
devi migliorare il rapporto tra casse, ambiente e ascolto.
ci metto una resistenza in serie al transistorino che rileva la corrente di bias?
no.
calcola che dopo ore di funzionamento (in stereo) è appena a una trentina di gradi
vedi se riesci a misurare la corrente di bias e se è possibile aumentarla del 20%
(opera sempre con cautela, ricordati com'era per rimetterla eventualmente com'era)
potrebbe essere che lo hanno limitato molto in progetto perché hanno supposto che ...
no, la limitazione entra in funzione solo ai limiti possibile di potenza, ed è bene che sia così.
mentre quell'altra scheda semicomplementare ... e vorrei fare anche quella ...
ma non so se otterrò effettivamente benefici ....
se è un amplificatore "sperimentale indipendente"
fai bene a farlo, anche se sarà una vergogna sarà divertente farlo,
ma dovresti procurarti:
un multimetro preciso
un oscillatore a bassissima distorsione
un millivoltmeter bf preciso
un misuratore di distorsione
un carico fittizio di adeguata potenza
un oscilloscopio doppia traccia .....
ovviamente costa meno comprare l'amplificatore
l'estetica sarà migliore, l'affidabilità anche, la qualità .........
non esiste un amplificatore autocostruito che possa competere con uno di buona marca
seppur neppure costoso.
Di seguito ti trascrivo un messaggio che stavo scrivendoti questa notte
presupponendo che la domanda fosse solo per costruire l'amplificatore complementare:
La tua esperienza elettronica è troppo debole per riuscire a modificare un circuito
e poi costruirlo e farlo funzionare bene con sicurezza,
ti consiglio di trovare uno schema ampiamente collaudato e costruito
e un circuito modificato è un circuito mai costruito.
In rete esistono troppi circuiti "geniali" mai messi alla prova, mai misurati,
a volte neppure mai costruiti.
Un'altra tua debolezza è l'assenza di strumenti di misura sofisticati.
Inizia a costruire la scatola e l'alimentatore,
predisponendo il giusto spazio, la giusta distanza
e il giusto orientamento del circuito stampato dell'amplificatore,
predisponi anche i finali e i loro radiatori, i collegamenti di uscita
e l'orientamento di quelli d'entrata.
il circuito amplificatore sarà l'ultima cosa ad arrivare, e potrai avere così
anche un banco prova per provarne nel tempo più di uno.
La necessità dei collegamenti corti per alimentare i finali è una stupidaggine,
come lo è quella per uscire alle casse,
il vero punto difficile è il percorso del collegamento di massa.
Non esagerare in nulla, in elettronica esagerare significa sbagliare,
non usare circuiti insoliti e geniali,
se fossero buoni li avrebbero già usati migliaia di volte dagli anni '70 a ora.
valterneri- Membro classe oro
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Impianto : un Thorens Debut Carbon
Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Grazie per la risposta
Comunque mi ero dimenticato di dire che i condensatori gli ho messi solo piu grandi in voltaggio e soprattutto di marca (nichicon o rubycon non ricordo) perche quelli originali erano di una marca strana, e soprattutto mandavano in protezione l'amplificatore, se scuotevi i barilotti si muovevano all'interno...
Comunque aumentando la corrente di bias non rischio di limitare ancora di piu la dinamica se le protezioni intervengono gia prematuramente?
E poi che mi serve rendere piu caldo il dissipatore e sforzare di piu il trasformatore?
E poi del 20% non è un po troppo per le piccole resistenze da 5w?
Non posso proprio intervenire sulla protezione di sovracorrente quindi?
Se uso un termometro laser per controllare i finali mentre testo l'eliminazione del mosfettino di sovracorrente?
Oppure come chiedevo prima non posso limitarne l'intervento della protezione?
Comunque il mio amico mi fece capire che c'era questa remota possibilità... Però non me lo fece fare sull'sta700 perche ha troppo poco alluminio e perche l'avrei usato anche per festicciole...
Pero per un uso casalingo al 100%, magari con woofer pilotabili, si potrebbe eliminare senza incorrere in alcun problema... Forse non si noterebbe differenza... Ma forse si...
Comunque questo marantz ha solo una coppia complementare per canale... Sempre 2sa1941... Resistenza di emitter 0,27 o giu di li...
E dichiara come carico minimo 6 ohm...
Effettivamente ho trombe da 8 ohm e woofer da 4 ohm... Pero niente di difficile da pilotare... Un semplice reflex e filtro del primo ordine...
Percio ho deciso che voglio provarci... Mal che vada ho altri 8 transistor...
Ok l'amplificatore semicomplementare rimarra di certo semicomplementare, almeno finchè non termino gli studi... Intanto assemblo e lo uso cosi...
Anzi probabile per sempre perche forse lo venderò... Ho trovato un acquirente che sembrava essere interessato...
Forse ci faccio anche un bel gruzzoletto perche sembra uno specchietto per allodole con quei condensatoroni itelcond...
Comunque mi ero dimenticato di dire che i condensatori gli ho messi solo piu grandi in voltaggio e soprattutto di marca (nichicon o rubycon non ricordo) perche quelli originali erano di una marca strana, e soprattutto mandavano in protezione l'amplificatore, se scuotevi i barilotti si muovevano all'interno...
Comunque aumentando la corrente di bias non rischio di limitare ancora di piu la dinamica se le protezioni intervengono gia prematuramente?
E poi che mi serve rendere piu caldo il dissipatore e sforzare di piu il trasformatore?
E poi del 20% non è un po troppo per le piccole resistenze da 5w?
Non posso proprio intervenire sulla protezione di sovracorrente quindi?
Se uso un termometro laser per controllare i finali mentre testo l'eliminazione del mosfettino di sovracorrente?
Oppure come chiedevo prima non posso limitarne l'intervento della protezione?
Comunque il mio amico mi fece capire che c'era questa remota possibilità... Però non me lo fece fare sull'sta700 perche ha troppo poco alluminio e perche l'avrei usato anche per festicciole...
Pero per un uso casalingo al 100%, magari con woofer pilotabili, si potrebbe eliminare senza incorrere in alcun problema... Forse non si noterebbe differenza... Ma forse si...
Comunque questo marantz ha solo una coppia complementare per canale... Sempre 2sa1941... Resistenza di emitter 0,27 o giu di li...
E dichiara come carico minimo 6 ohm...
Effettivamente ho trombe da 8 ohm e woofer da 4 ohm... Pero niente di difficile da pilotare... Un semplice reflex e filtro del primo ordine...
Percio ho deciso che voglio provarci... Mal che vada ho altri 8 transistor...
Ok l'amplificatore semicomplementare rimarra di certo semicomplementare, almeno finchè non termino gli studi... Intanto assemblo e lo uso cosi...
Anzi probabile per sempre perche forse lo venderò... Ho trovato un acquirente che sembrava essere interessato...
Forse ci faccio anche un bel gruzzoletto perche sembra uno specchietto per allodole con quei condensatoroni itelcond...
zedda- Membro di riguardo
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Ho trovato lo schema dell'amplificatore
Non c'è il circuito per la sovracorrente che mi hai mostrato
Quale potrebbe essere?
Non c'è il circuito per la sovracorrente che mi hai mostrato
Quale potrebbe essere?
zedda- Membro di riguardo
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
E' questo il Marantz?
Questo circuito amplificatore non possiede nessuna limitazione di corrente/potenza
da sovrapilotaggio,
il transistore 310 è l'indispensabile stabilizzatore di Bias in funzione anche della temperatura
e si chiama "moltiplicatore di Vbe",
lo si potrebbe sostituire con 4 diodi e una resistenza
ottenendo però un regolatore meno preciso, perché i diodi, al variare della temperatura,
non hanno la stessa non linearità dei 4 transistori successivi,
questo moltiplicatore è stato realizzato in modo alquanto semplice,
non è compensato né per le deviazioni dell'alimentazione, né per l'instabilità
dell'impedenza interna del transistore al variare della sua temperatura,
però questo Marantz è un amplificatore che né sviluppa potenze elevate,
né lavora in ambienti proibitivi come devono fare quelli professionali
(che per questo sono molto più protetti).
Il transistore 314 è solo un sensore contro la corrente continua in uscita e il 315,
oltre che ubbidire al 314, verrà probabilmente pilotato da un circuito di ritardo all'accensione
e piloterà un relè?
Ma non vedo il resto del circuito e potrei sbagliarmi (a quest'ora poi ... )
Il problema dell'amplificatore "fiacco" potrebbe quindi essere:
hai bisogno di più potenza:
tieni conto che la potenza scorre in modo logaritmico,
quando si vuole ascoltare un po' più forte occorre raddoppiarla,
quindi un po' più forte di 10 watt è 20, di 20 è 40, di 40 è 80 .....
e via di seguito,
quando si vuole ascoltare forte 120 watt spesso non bastano,
anche per un altro motivo:
l'amplificatore entra in crisi per i picchi musicali, l'udito giudica il forte per la media,
e spesso la potenza di picco è 3 volte quella media.
le tue casse non ti si addicono:
accade spesso, il nostro udito cerca la soddisfazione, non la linearità,
ci si può emozionare per i colori di una farfalla,
ma di solito emozionano di più i coni più grandi di 30 centimetri
non hai posizionato bene le tue casse nel tuo ambiente:
è la cosa meno probabile, ma se le posizionerai al meglio
ti avvicinerai gratuitamente alla soluzione del problema
più bassi? ...... più vicine alle pareti o al pavimento, oppure un sub molto sub
più grinta? ...... più vicine al punto d'ascolto e più lontane dalle pareti
più dettaglio e più precisione? ...... più vicine e arredamento più ricco
ecc ecc ecc
Questo circuito amplificatore non possiede nessuna limitazione di corrente/potenza
da sovrapilotaggio,
il transistore 310 è l'indispensabile stabilizzatore di Bias in funzione anche della temperatura
e si chiama "moltiplicatore di Vbe",
lo si potrebbe sostituire con 4 diodi e una resistenza
ottenendo però un regolatore meno preciso, perché i diodi, al variare della temperatura,
non hanno la stessa non linearità dei 4 transistori successivi,
questo moltiplicatore è stato realizzato in modo alquanto semplice,
non è compensato né per le deviazioni dell'alimentazione, né per l'instabilità
dell'impedenza interna del transistore al variare della sua temperatura,
però questo Marantz è un amplificatore che né sviluppa potenze elevate,
né lavora in ambienti proibitivi come devono fare quelli professionali
(che per questo sono molto più protetti).
Il transistore 314 è solo un sensore contro la corrente continua in uscita e il 315,
oltre che ubbidire al 314, verrà probabilmente pilotato da un circuito di ritardo all'accensione
e piloterà un relè?
Ma non vedo il resto del circuito e potrei sbagliarmi (a quest'ora poi ... )
Il problema dell'amplificatore "fiacco" potrebbe quindi essere:
hai bisogno di più potenza:
tieni conto che la potenza scorre in modo logaritmico,
quando si vuole ascoltare un po' più forte occorre raddoppiarla,
quindi un po' più forte di 10 watt è 20, di 20 è 40, di 40 è 80 .....
e via di seguito,
quando si vuole ascoltare forte 120 watt spesso non bastano,
anche per un altro motivo:
l'amplificatore entra in crisi per i picchi musicali, l'udito giudica il forte per la media,
e spesso la potenza di picco è 3 volte quella media.
le tue casse non ti si addicono:
accade spesso, il nostro udito cerca la soddisfazione, non la linearità,
ci si può emozionare per i colori di una farfalla,
ma di solito emozionano di più i coni più grandi di 30 centimetri
non hai posizionato bene le tue casse nel tuo ambiente:
è la cosa meno probabile, ma se le posizionerai al meglio
ti avvicinerai gratuitamente alla soluzione del problema
più bassi? ...... più vicine alle pareti o al pavimento, oppure un sub molto sub
più grinta? ...... più vicine al punto d'ascolto e più lontane dalle pareti
più dettaglio e più precisione? ...... più vicine e arredamento più ricco
ecc ecc ecc
che studi fai?zedda ha scritto:... almeno finchè non termino gli studi...
valterneri- Membro classe oro
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Provincia : abito nel forum
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Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Il lato positivo è che ho capito quello che mi avevi spiegato la volta scorsa e per questo ti ringrazio Adesso devo scappare e rispondo in maniera completa tra un oretta
zedda- Membro di riguardo
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Numero di messaggi : 532
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Impianto : troppi o troppo pochi... boh...
Re: circuito di protezione contro i cortocircuiti amplificatore
Sto usando gli stessi diffusori con un vecchio finale zeck a902 risistemato da me,
segnale tramite i preout del marantz...
I diffusori ora suonano belli corposi... Sempre nei limiti di un 12" accordato a 50hz...
I vumeter anteriori hanno toccato massimo i 15watt... Quindi non sembra un problema di potenza...
La non "non linearitá" dei diodi cosa comporta?
Risolverei in parte il problema o ne andrei a creare altri?
Dici che rimarrá fiacco a vita?
Non è che c'è qualche transistorino che preamplifica male il segnale?
Magari sottodimensionato per pilotare i finali?
Tu come faresti?
Non ci si puo inventare niente?
segnale tramite i preout del marantz...
I diffusori ora suonano belli corposi... Sempre nei limiti di un 12" accordato a 50hz...
I vumeter anteriori hanno toccato massimo i 15watt... Quindi non sembra un problema di potenza...
La non "non linearitá" dei diodi cosa comporta?
Risolverei in parte il problema o ne andrei a creare altri?
Dici che rimarrá fiacco a vita?
Non è che c'è qualche transistorino che preamplifica male il segnale?
Magari sottodimensionato per pilotare i finali?
Tu come faresti?
Non ci si puo inventare niente?
zedda- Membro di riguardo
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