Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
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Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Poichè nessun utente ha ancora inserito argomenti in questa nuova ed interessante sezione, ritengo corretto riportare alcune riflessioni preliminari di carattere generale utili a spiegare alcune diffuse sensazioni derivanti dall'ascolto della maggioranza degli amplificatori a valvole.
Continuano ad esserci appassionati che preferiscono i valvolari, perchè tendenzialmente caratterizzati da una sonorità più viva, più presente, più calda.
Tali caratteristiche sono semplicemente tali e non significa necessariamente che siano corrette o scorrette a priori, anche perchè, è bene precisarlo sin d'ora, le valvole (esattamente come i transistor e i mosfet) non suonano: a suonare è il circuito in cui esse vengono inserite e la qualità finale dipende in larga misura dalla bontà del progetto che sta a monte.
Ciò detto, rimane il fatto che alcuni appassionati continuano a riconoscere in molti valvolari (soprattutto di vecchia produzione) bassi morbidi e profondi.
Dar loro torto significherebbe tacciarli per vittime di un'allucinazione uditiva collettiva, giudizio che si può ripercuotere "per effetto boomerang" contro noi stessi, t-ampisti convinti. E infatti tale sensazione è effettivamente spesso presente. Pertanto è bene determinarne la ragione scientifica al fine di meglio comprendere una diatriba che da tanto e troppo tempo divide gli audiofili: i bassi morbidi e profondi, insieme ad altre "peculiarità timbriche", sono certamente causati dallo scarso fattore di smorzamento che caratterizza i valvolari nel loro insieme (i vecchi più dei "nuovi").
Il fattore di smorzamento (in inglese “damping factor”), è un numero dimensionale, dato dal rapporto dell'impedenza dell'altoparlante (carico) diviso l'impedenza interna dell'amplificatore vista ai suoi morsetti d'uscita. Generalmente gli amplificatori a stato solido (Transistor, Mosfet, IGBT) presentano un fattore di smorzamento superiore rispetto agli amplificatori a valvole. Lo svantaggio delle amplificazioni valvolari consiste nella relativa elevata impedenza d'uscita offerta dal trasformatore d'accoppiamento stadio finale/altoparlante. Anche se oggi alcuni costruttori costruiscono amplificatori a valvole di tipo OTL (Output Transformer Less), cioè senza alcun trasformatore d'accoppiamento carico-stadio d'uscita, il fattore di smorzamento in un amplificatore valvolare è sempre limitato, a causa dell'elevata impedenza interna dei dispositivi a vuoto.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Veramente interessante Andrea, non sapevo nulla di quanto hai scritto (se non le "voci di corridoio" a proposito dei valvolari) per cui ti ringrazio infinitamente per avermi insegnato ancora una volta qualcosa!
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Silver Black- Amministratore
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sorgente: Sony BDP-S370 (lettore DVD/Blue-Ray e stazione multimediale streaming via rete cablata)
cavi segnale: Monster Cable MKII
cavi potenza: Qed Micro
- Spoiler:
Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Grazie a te per l'apprezzamento: mi fa davvero piacereSilver Black ha scritto: Veramente interessante Andrea, non sapevo nulla di quanto hai scritto (se non le "voci di corridoio" a proposito dei valvolari) per cui ti ringrazio infinitamente per avermi insegnato ancora una volta qualcosa!
Colgo l'occasione per rilanciare una mia vecchia "sfida", poichè alla fine ci siamo persi un po' in chiacchiere (peraltro sempre piacevoli e costruttive) andando "fuori tema". Ecco il link all'argomento: http://t-class.niceboard.org/t-amp-il-ta-2024-originale-f3/t-amp-vs-audio-note-un-confronto-possibile-t389.htm
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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suono valvolare e T-amp
Dopo una lunga esperienza in ascolti hifi per me vi è poca differenza in qualità di espressione musicale tra finali valvolari ed a stato solido di qualità; ascolto con grande piacere l'ARCH VT60 ed il Mission Cyrus 2, più morbido il primo, più dettagliato e cristallino il secondo.
Piuttosto mi è sembrato sconvolgente il suono del Sonic- Impact!
E' da due mesi che l'ascolto preferibilmente rispetto ai primi due perchè riproduce un suono che incuriosisce ed affascina!!
Nessuna fatica di ascolto come nei valvolari, suono cristallino come nel Mission e dinamica da prima classe.
Devo ammettere che se ritornassi indietro farei a meno di tutti i componenti che possiedo preferendo il T-Amp con le Fostex!!
Saluti, Cosimo.
Piuttosto mi è sembrato sconvolgente il suono del Sonic- Impact!
E' da due mesi che l'ascolto preferibilmente rispetto ai primi due perchè riproduce un suono che incuriosisce ed affascina!!
Nessuna fatica di ascolto come nei valvolari, suono cristallino come nel Mission e dinamica da prima classe.
Devo ammettere che se ritornassi indietro farei a meno di tutti i componenti che possiedo preferendo il T-Amp con le Fostex!!
Saluti, Cosimo.
Ultima modifica di cosimo il Ven 15 Mag 2009 - 16:47 - modificato 7 volte.
cosimo- Interessato
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Integrato Mission Cyrus 2 con superalimentatore PSX, diffusori Magneplanar "MG" lettore ADCOM con convertitore Super pro,
Sonic-Impact.
Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Benvenuto e grazie del tuo feedback, ma devo dire che il suono valvolare, data la presenza di distorsione prevalentemete di 2° ordine, è particolarmente piacevole per l'orecchio...
...e a me piace tanto!
...e a me piace tanto!
kingbowser- Membro classe bronzo
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
cosimo ha scritto:Dopo una lunga esperienza in ascolti hifi per me vi è poca differenza in qualità di espressione musicale tra finali valvolari ed a stato solido di qualità; ascolto con grande piacere l'ARCH VT60 ed il Mission Cyrus 2, più morbido il primo, più dettagliato e cristallino il secondo.
Piuttosto mi è sembrato sconvolgente il suono del Sonic- Impact!
E' da due mesi che l'ascolto preferibilmente rispetto ai primi due perchè riproduce un suono che affascina!!
Nessuna fatica di ascolto come nei valvolari, suono cristallino come nel Mission e dinamica da prima classe.
Devo ammettere che se ritornassi indietro farei a meno di tutti i componenti che possiedo preferendo il T-Amp con le Fostex!!
Saluti, Cosimo.
NESSUN PROBLEMA , se vuoi facciamo a cambio tu mi dai il cyrus e io ti do il t amp , lo configuri insieme all altro in biamplificazione ... :-)
ciao
S.
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
No, non ci arrivo Cosa vorrebbe dire?kingbowser ha scritto:distorsione prevalentemete di 2° ordine
fele- Affezionato
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
se può essere utile,
il link alle valvole di tnt
http://www.tnt-audio.com/clinica/ta/
il link alle valvole di tnt
http://www.tnt-audio.com/clinica/ta/
daniele- Membro classe bronzo
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
distorsione armonica di secondo ordine, cioè per ogni frequenza si aggiunge una parte della sua ottava successiva
ad esempio a 1khz si aggiunge una parte di 2khz. Se il multiplo è pari è gradevole all'orecchio, altrimenti no
ad esempio a 1khz si aggiunge una parte di 2khz. Se il multiplo è pari è gradevole all'orecchio, altrimenti no
kingbowser- Membro classe bronzo
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Grazie per il link e la spiegazione!
fele- Affezionato
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
ho trovato anche questo link che ti fa passare da così a così epoi così
http://www.dodicesimotasto.it/articoli/il-suono-delle-valvole-e-quello-dei-transistors
http://www.dodicesimotasto.it/articoli/il-suono-delle-valvole-e-quello-dei-transistors
kingbowser- Membro classe bronzo
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Benvenuto, caro Cosimo, e un grazie di cuore per la tua testimonianza, davvero preziosa per tutti noi.cosimo ha scritto:Dopo una lunga esperienza in ascolti hifi per me vi è poca differenza in qualità di espressione musicale tra finali valvolari ed a stato solido di qualità; ascolto con grande piacere l'ARCH VT60 ed il Mission Cyrus 2, più morbido il primo, più dettagliato e cristallino il secondo.
Piuttosto mi è sembrato sconvolgente il suono del Sonic- Impact!
E' da due mesi che l'ascolto preferibilmente rispetto ai primi due perchè riproduce un suono che affascina!!
Nessuna fatica di ascolto come nei valvolari, suono cristallino come nel Mission e dinamica da prima classe.
Devo ammettere che se ritornassi indietro farei a meno di tutti i componenti che possiedo preferendo il T-Amp con le Fostex!!
Saluti, Cosimo.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
L'articolo è talmente interessante che merita piu' di un link, lo incollo qui. Grazie King (e un grazie anche a Tiziano Demaria che lo ha scritto), ti striscetto in verde.
Il suono delle Valvole e quello dei Transistors
Si parla sempre di armoniche pari dispari etc con riferimento al suono "morbido". A volte pare di parlare del formaggio invece si parla del suono. È indubbio che un contenuto di armoniche pari sia meno stridulo di un contenuto di armoniche dispari ma vediamo dove è la realtà dei fatti, a dispetto delle molte informazioni fallaci che si leggono qua e la e che creano più casino che chiarezza. Un amplificatore dovrebbe amplificare il segnale e basta. Quindi variarne solo la grandezza di tensione e corrente in modo da produrre la necessaria potenza. Purtroppo questo non accade senza spese. Un amplificatore non solo fa quello che dovrebbe fare ma introduce distorsione sul segnale. Non sto qui a citare tutta la teoria della serie di Fourier per parlare di armoniche e sciorinare trattati ai più incomprensibili, cercherò di farlo con parole semplici anche se non sarò breve La produzione di armoniche è quindi un processo naturale. Ma il tipo di armoniche prodotto dipende fortemente dalla topologia circuitale di un amplificatore, NON dal dispositivo usato. Si avete capito bene. Non importa se usiate valvole, transistors, mosfets, quello che conta è: come lavorano. La storia di differenze tra transistors al germanio e quelli al silicio: sono pura leggenda. Tra i due dispositivi esiste solo la banda di conduzione che differisce e no v'è influenza alcuna sui prodotti armonici. Le caratteristiche sono assai simili, per cui non considero proprio topics che ne decantano chissà quali differenze. Sono inesistenti. Chiuso.
Per approfondimenti in merito
http://en.wikipedia.org/wiki/Transistor#Advantages
Siccome parlerò di classi di amplificatori, vorrei che ve ne faceste un'idea leggendo questo articolo prima di andare oltre: http://www.dodicesimotasto.it/articoli/classe-b-ab-etc Un qualsiasi dispositivo che lavora in classe A con una topologia circuitale tipo Single Ended ossia un dispositivo solo (una valvola, transistors, mosfet ) come stadio finale, produce un prodotto di secondo ordine [armonica pari: seconda armonica]. Con lo stesso dispositivo, se lo facciamo lavorare in classe AB [siano essi valvole, transistors, mosfets] in uscita si hanno prodotti del terzo ordine [armoniche dispari: terza armonica] Inutile parlare di armoniche di livello superiore perchè sono talmente basse di livello che NON sono assolutamente apprezzabili. Uno stadio in push-pull in classe A produce livelli di secondo ordine maggiori di quelli di terzo ordine. Entrambi sono presenti. Questi dati approfonditissimi li potete trovare in internet su siti delle più prestigiose Università al mondo.
Quindi è fondamentale sapere che: la produzione di armoniche NON dipende dal dispositivo usato per amplificare MA dalla TOPOLOGIA [configurazione] CIRCUITALE. È questa la causa del suono "pastoso" ? Io direi: impastato più che pastoso ? no non è questa. Vediamo alcuni dati Il prodotto di secondo o terzo ordine, in un amplificatore di qualsivoglia topologia ha una sua ampiezza che è però del tutto irrilevante. Normalmente questi dati vengono rilevati applicando una tensione sinusoidale a bassissima distorsione all'ingresso dell'amplificatore. Una tensione sinusoidale è un fischio puro. Un po' come il segnale audio TV quando c'è il monoscopio. Questo segnale è a 800Hz mentre quello che si usa per le misure sugli amplificatori è a 1 000 Hz [1kHz] L'ampiezza di un'armonica del secondo o terzo ordine raggiunge una distorsione [specie negli ampli per chitarra che sono particolarmente poco curati in termini di fedeltà di riproduzione] dell`1-5% alla MASSIMA POTENZA. Il che significa che un amplificatore da 100W ha una seconda o terza armonica di 1 o 5W su 100 . Un po' come dire: vi sparo un faretto negli occhi e dietro ad esso accendo un accendino. Con una cosa del genere nessuno sente differenze di alcun tipo, calcolando anche che l'orecchio ha una riposta logaritmica e quindi comprime pure (Legge di Weber-Fechner, se ne volete sapere di più iniziate a leggervi questo):
http://en.wikipedia.org/wiki/Weber_-_Fechner_law
Se al posto di una sinusoide pura si mette un segnale complesso come quello di una chitarra, supposta in pulito senza alcun distorsore, ed a volumi assai più contenuti in quanto non si suona in uno stadio, questa distorsione scende ulteriormente per via del volume più basso ed il livello dei prodotti armonici scendono a livelli non udibili. Anche se in teoria fossero di qualche dB nel campo dell'udibile, sarebbero in ogni caso totalmente coperti dal segnale primario utile. Quindi abbiamo visto che non solo non è la valvola a determinare il suono "pastoso" o il transistor o il mosfet, ma è la topologia circuitale, ed anche se queste armoniche vengono prodotte, non sono apprezzabili. Vero che le valvole hanno una curva di uscita molto più blanda di un transistor o di un mosfets.
Questi ultimi sono davvero ad alta fedeltà rispetto ad una valvola. Ma la produzione armonica, pur essendo maggiore, non è così altamente apprezzabile come si pensa. Cosa accade dunque ? Accade che: in un amplificatore a valvole si usa un trasformatore di uscita che ha un'influenza sul suono dell'80-90%. Un amplificatore a transistors ed a mosfets, per loro fortuna, non l'hanno. Se questo trasformatore non è lineare come dovrebbe, la distorsione di fase che ne risulta, provoca significative variazione del suono. Se ad uno stesso amplificatore provate a montare due trasformatori di uscita diversi, avrete due suoni diversi, come fossero due amplificatori diversi in tutto. Si possono montare i trasformatori con transistors e mosfets ? Si certo. Perchè andare a cercarsi rogne inserendo un anello debole nella catena quando si può evitare ? Per cui solo con le valvole. È necessario un trasformatore in uscita con le valvole ? Si, perchè deve adattare l'impedenza di uscita della valvola ( a seconda dei tipi compresa tra 5 e 7kOhm ) a quella dell'altoparlante ( 4-16 Ohm ). Mentre in un amplificatore a transistors e mosfets questo non serve.
Il trasformatore di uscita dunque è responsabile della pulizia del suono che se di bassa qualità, risulta IMPASTATO e sopratutto non uniforme in tutta la gamma che deve coprire. Ma è tutto ? No Ci sono altri due dati importanti: fattore di smorzamento e alimentatore. Fattore di smorzamento È il rapporto tra l'impedenza dell'altoparlante e l'impedenza interna dell'amplificatore. Wow ma qual'è l'effetto ? Allora, l'altoparlante è un magnete ( in parole poverissime ) su cui è calettata una bobina solidale con la membrana. Quando una corrente viene fatta scorrere nella bobina, essa produce un campo elettromagnetico che si somma o si ottrae a quello del magnete, attraendola o respongendola e quindi facendo muovere la membrana. ma la membrana non è un fantasma. ha una massa ed è anche molto grossa per quanto riguarda altoparlanti chitarristici. Quando il segnale applicato alla bobina sparisce,la membrana continua a muoversi. Muovendosi fa muovere la bobina. Muovendosi la bobina, il campo magnetico del magnete, induce ai suoi capi una tensione che va a finire all'amplificatore. Ora, se l'amplificatore ha un'impedenza molto più bassa di quella dell'altoparlante, questa tensione è cortocircuitata a massa e quindi frena elettromagneticamente (effetto Foucault relativo appunto alle correnti di Foucault
http://en.wikipedia.org/wiki/Foucault_current
per approfondimenti) la bobina e quindi la membrana. Diversamente la membrana continua a muoversi sintanto che per per attriti vari non si ferma. In pratica un buon amplificatore con un fattore di smorzamento alto, è un freno elettromagnetico per i movimenti indesiderati dell'altoparlante. ora, se l'altoparlante continua a vibrare, quello che ne risulta è un segnale audio. Esattamente come se in quel momento noi stessimo suonando o mettessimo un segnale audio all'ingresso dell'ampli, anche se non lo stiamo facendo. È un segnale PARASSITA, falso, che non esiste. Ma si sente. e si sente molto meglio dei prodotti armonici, perchè l'ampiezza è elevata. Un amplificatore a valvola, ha un PESSIMO fattore di smorzamento rispetto ad uno a transistors o mosfets, e questo influisce sul sengale in uscita. Volendo essere corretti: è un difetto intrinseco di funzionamento. Tanto negativo, che si sono studiati sistemi per evitare il trasformatore di uscita in modo da cercare di migliorare questo fattore, ma i risultati non sono stati molto convincenti.
Questi sistemi sono noti col termine O.T.L. [Output TransformerLess]. Per ulteriori approfondimenti
http://en.wikipedia.org/wiki/Output_TransformerLess
Alimentatore la parte più importante di un amplificatore è l'alimentatore in quanto è da lì che viene presa l'energia necessaria da inviare all'altoparlante. Opportunamente modulata dal segnale di ingresso tramite l'amplificatore. Se questo anello è fallace, l'ampli è scarso. Di molti amplificatori che ho visto, questa è la parte che più lascia a desiderare. Non c'è un amplificatore che abbia un alimentatore serio. Perché nessuno lo sa progettare ? No. Perché è quello che serve per avere un suono "punchy" che è quello che piace. In pratica un alimentatore dovrebbe essere non solo filtrato, ma stabilizzato e capace di erogare correnti massima almeno 1.5 volte superiori a quella massima erogabile per l'amplificatore a massimo regime per diversi minuti di esercizio ( od ore, a secondo della richiesta ). Di fatto gli alimentatori sono in grado a malapena di tirare fuori la massima corrente di esercizio senza "sedersi" per un periodo di pochissimi millisecondi ! Il termine "si siede" in gergo indica un alimentatore che non ce la fa ad erogare quanto richiesto, per cui diminuisce la sua tensione in uscita. Diminuendo queta tensione, automaticamente crolla la potenza in uscita erogata sull'altoparlante. Quello che non si sa è che non crolla solo quella. Tutti gli stadi subiscono una variazione di alimentazione, tutti gli stadi pertanto sono portati a lavorare per istanti, al di sotto del loro regime, andando così a sporcare il segnale. la sensazione è appunto un attacco quasi "PAM" compresso che poi subito risale per dare il resto del segnale. Insomma come se lo ammorbidisse. in realtà lo sta massacrando ma questo è un altro discorso.
Un ottimo alimentatore è di norma costituito dal trasformatore di alimentazione, possibilmente toroidale, filtri anti spurie sul 230V ma anche sulla tensione/i secondaria/e, uno o più ponti raddrizzatori (dipende da quante e quali tensioni secondarie tirar fuori ), celle di filtro con condensatori elettrolitici di altissima capacità ( 22-33 000 µF ), circuito di stabilizzazione e filtraggio della tensione in uscita, circuito di protezione cortocircuiti e inversioni di corrente. Un tale alimentatore COSTA. ma FUNZIONA. La differenza tra "accendersi" e "funzionare" per me esiste e faccio parte di quella scuola di pensiero che la mette in atto. La stragrande maggioranza di amplificatori in commercio, ha un alimentatore che stabilizza la tensione solo per la parte preamplificatrice, tutto il resto: un ponte raddrizzatore ed un condensatore o due di filtro di relativa piccola capacità e via. Quelli a valvola, poi, si arriva a due o tre condensatori da 100µF e vai. Se ti va bene è così. Certo, alle tensioni di anodica di un valvolare, montare un elettrolitico o una batteria di elettrolitici che ne formi uno equivalente, da 22 000 µF ha un costo non piccolo. Ma se lo facessero in ogni caso ( dato che non è che gli amplificatori li stiano regalando ), non si ottiene quello che si vuole. Il "cedimento" dell'alimentazione sui picchi ad alta potenza, crea il sound che il chitarrista desidera. Ed allora per peggiorare le cose, in alcuni amplificatori anziché un ponte raddrizzatore [che trasforma la tensione alternata in quella continua] con diodi al silicio che sono robusti ed in grado di erogare correnti elevate, per lo stadio finale si usano raddrizzatori a valvola, con tutti i difetti che questo ha, ma che sono pregi per chi suona. Per approfondire l'argomento http://en.wikipedia.org/wiki/Rectifiers Quindi abbiamo visto che il suono punchy NON dipende dalle armoniche ma da altre cose. Dipende dai difetti enormi che i tubi termoionici hanno, e che nel nostro campo possono essere considerati dei pregi. Ma vediamo ancora altro: Tutto questo è valido SE e SOLO SE si lavora alle massime potenze. A potenze modeste o modestissime tipo quelle casalinghe o da locale: un amplificatore a valvola con alimentatore scadente, è del tutto equivalente ad un amplificatore a transistors o a mosfets indipendentemente dal loro alimentatore. Quindi sin qui abbiamo visto che: il tubo termoionico [valvola] ha un rendimento pessimo, consuma molta corrente perchè deve alimentare i filamenti, ha problemi termici, è ingombrante, è delicato e alle potenze ordinarie non è nemmeno la causa del sound che si cerca e per farglielo ottenere bisogna spingerlo al massimo col rischio, a lungo andare, di fotterlo.
Wow che gallata Agli inizi della storia "elettrica" si usavano amplificatori modesti, in classe A single ended, che si tiravano per il collo perchè: NON CÈRA ALTRO ! per cui era tutto un massacrare valvole e trasformatori. Tutto al massimo per far sentire qualcosa con soli 5-10W Allora si tirava fuori il sound particolare. Oggi è tutto mercato. Le cose stanno in modo assai diverso ( nnon tiriamo fuoiri la scusa che l'utilizza tizio piuttosto che caio perchè non solo non sono dei tecnici, ma sono tutte balle commerciali ). Tra l'altro se un amplificatore va in clipping, sia esso a valvole o meno, quello che tira fuori è sempre: armoniche dispari e armoniche pari in egual misura. la storia del "suonare quasi in clipping" è una favola. Un'altra leggenda metropolitana del mondo chitarristico permeato da disinformazione e da presunti "titolari della gnosi".
Lasciate che vi faccia notare che per avere questa condizione, ogni onda del segnale, DEVE avere la stessa ampiezza della precedente e rimanere costante. il che significa che ad ogni plettrata, dobbiamo stare attenti ad ogni movimento, osservare con un oscilloscopio quello che esce e poi ? E poi capire che tutto questo è impossibile in quanto la zona di preclipping è una zona transitoria, in cui durante una plettrata o più plettrate ci si transita e basta. È IMPOSSIBILE permanerci. il resto è favola. altrimenti addio inviluppo, addio attacco addio timbro addio tutto. rimarrebbe una forma d'onda costante come un tasto di un synth continuamente premuto e mantenuto tale. La prossima volta vedremo cosa combinano i distorsori e cosa in realtà tirano fuori.
Il suono delle Valvole e quello dei Transistors
Si parla sempre di armoniche pari dispari etc con riferimento al suono "morbido". A volte pare di parlare del formaggio invece si parla del suono. È indubbio che un contenuto di armoniche pari sia meno stridulo di un contenuto di armoniche dispari ma vediamo dove è la realtà dei fatti, a dispetto delle molte informazioni fallaci che si leggono qua e la e che creano più casino che chiarezza. Un amplificatore dovrebbe amplificare il segnale e basta. Quindi variarne solo la grandezza di tensione e corrente in modo da produrre la necessaria potenza. Purtroppo questo non accade senza spese. Un amplificatore non solo fa quello che dovrebbe fare ma introduce distorsione sul segnale. Non sto qui a citare tutta la teoria della serie di Fourier per parlare di armoniche e sciorinare trattati ai più incomprensibili, cercherò di farlo con parole semplici anche se non sarò breve La produzione di armoniche è quindi un processo naturale. Ma il tipo di armoniche prodotto dipende fortemente dalla topologia circuitale di un amplificatore, NON dal dispositivo usato. Si avete capito bene. Non importa se usiate valvole, transistors, mosfets, quello che conta è: come lavorano. La storia di differenze tra transistors al germanio e quelli al silicio: sono pura leggenda. Tra i due dispositivi esiste solo la banda di conduzione che differisce e no v'è influenza alcuna sui prodotti armonici. Le caratteristiche sono assai simili, per cui non considero proprio topics che ne decantano chissà quali differenze. Sono inesistenti. Chiuso.
Per approfondimenti in merito
http://en.wikipedia.org/wiki/Transistor#Advantages
Siccome parlerò di classi di amplificatori, vorrei che ve ne faceste un'idea leggendo questo articolo prima di andare oltre: http://www.dodicesimotasto.it/articoli/classe-b-ab-etc Un qualsiasi dispositivo che lavora in classe A con una topologia circuitale tipo Single Ended ossia un dispositivo solo (una valvola, transistors, mosfet ) come stadio finale, produce un prodotto di secondo ordine [armonica pari: seconda armonica]. Con lo stesso dispositivo, se lo facciamo lavorare in classe AB [siano essi valvole, transistors, mosfets] in uscita si hanno prodotti del terzo ordine [armoniche dispari: terza armonica] Inutile parlare di armoniche di livello superiore perchè sono talmente basse di livello che NON sono assolutamente apprezzabili. Uno stadio in push-pull in classe A produce livelli di secondo ordine maggiori di quelli di terzo ordine. Entrambi sono presenti. Questi dati approfonditissimi li potete trovare in internet su siti delle più prestigiose Università al mondo.
Quindi è fondamentale sapere che: la produzione di armoniche NON dipende dal dispositivo usato per amplificare MA dalla TOPOLOGIA [configurazione] CIRCUITALE. È questa la causa del suono "pastoso" ? Io direi: impastato più che pastoso ? no non è questa. Vediamo alcuni dati Il prodotto di secondo o terzo ordine, in un amplificatore di qualsivoglia topologia ha una sua ampiezza che è però del tutto irrilevante. Normalmente questi dati vengono rilevati applicando una tensione sinusoidale a bassissima distorsione all'ingresso dell'amplificatore. Una tensione sinusoidale è un fischio puro. Un po' come il segnale audio TV quando c'è il monoscopio. Questo segnale è a 800Hz mentre quello che si usa per le misure sugli amplificatori è a 1 000 Hz [1kHz] L'ampiezza di un'armonica del secondo o terzo ordine raggiunge una distorsione [specie negli ampli per chitarra che sono particolarmente poco curati in termini di fedeltà di riproduzione] dell`1-5% alla MASSIMA POTENZA. Il che significa che un amplificatore da 100W ha una seconda o terza armonica di 1 o 5W su 100 . Un po' come dire: vi sparo un faretto negli occhi e dietro ad esso accendo un accendino. Con una cosa del genere nessuno sente differenze di alcun tipo, calcolando anche che l'orecchio ha una riposta logaritmica e quindi comprime pure (Legge di Weber-Fechner, se ne volete sapere di più iniziate a leggervi questo):
http://en.wikipedia.org/wiki/Weber_-_Fechner_law
Se al posto di una sinusoide pura si mette un segnale complesso come quello di una chitarra, supposta in pulito senza alcun distorsore, ed a volumi assai più contenuti in quanto non si suona in uno stadio, questa distorsione scende ulteriormente per via del volume più basso ed il livello dei prodotti armonici scendono a livelli non udibili. Anche se in teoria fossero di qualche dB nel campo dell'udibile, sarebbero in ogni caso totalmente coperti dal segnale primario utile. Quindi abbiamo visto che non solo non è la valvola a determinare il suono "pastoso" o il transistor o il mosfet, ma è la topologia circuitale, ed anche se queste armoniche vengono prodotte, non sono apprezzabili. Vero che le valvole hanno una curva di uscita molto più blanda di un transistor o di un mosfets.
Questi ultimi sono davvero ad alta fedeltà rispetto ad una valvola. Ma la produzione armonica, pur essendo maggiore, non è così altamente apprezzabile come si pensa. Cosa accade dunque ? Accade che: in un amplificatore a valvole si usa un trasformatore di uscita che ha un'influenza sul suono dell'80-90%. Un amplificatore a transistors ed a mosfets, per loro fortuna, non l'hanno. Se questo trasformatore non è lineare come dovrebbe, la distorsione di fase che ne risulta, provoca significative variazione del suono. Se ad uno stesso amplificatore provate a montare due trasformatori di uscita diversi, avrete due suoni diversi, come fossero due amplificatori diversi in tutto. Si possono montare i trasformatori con transistors e mosfets ? Si certo. Perchè andare a cercarsi rogne inserendo un anello debole nella catena quando si può evitare ? Per cui solo con le valvole. È necessario un trasformatore in uscita con le valvole ? Si, perchè deve adattare l'impedenza di uscita della valvola ( a seconda dei tipi compresa tra 5 e 7kOhm ) a quella dell'altoparlante ( 4-16 Ohm ). Mentre in un amplificatore a transistors e mosfets questo non serve.
Il trasformatore di uscita dunque è responsabile della pulizia del suono che se di bassa qualità, risulta IMPASTATO e sopratutto non uniforme in tutta la gamma che deve coprire. Ma è tutto ? No Ci sono altri due dati importanti: fattore di smorzamento e alimentatore. Fattore di smorzamento È il rapporto tra l'impedenza dell'altoparlante e l'impedenza interna dell'amplificatore. Wow ma qual'è l'effetto ? Allora, l'altoparlante è un magnete ( in parole poverissime ) su cui è calettata una bobina solidale con la membrana. Quando una corrente viene fatta scorrere nella bobina, essa produce un campo elettromagnetico che si somma o si ottrae a quello del magnete, attraendola o respongendola e quindi facendo muovere la membrana. ma la membrana non è un fantasma. ha una massa ed è anche molto grossa per quanto riguarda altoparlanti chitarristici. Quando il segnale applicato alla bobina sparisce,la membrana continua a muoversi. Muovendosi fa muovere la bobina. Muovendosi la bobina, il campo magnetico del magnete, induce ai suoi capi una tensione che va a finire all'amplificatore. Ora, se l'amplificatore ha un'impedenza molto più bassa di quella dell'altoparlante, questa tensione è cortocircuitata a massa e quindi frena elettromagneticamente (effetto Foucault relativo appunto alle correnti di Foucault
http://en.wikipedia.org/wiki/Foucault_current
per approfondimenti) la bobina e quindi la membrana. Diversamente la membrana continua a muoversi sintanto che per per attriti vari non si ferma. In pratica un buon amplificatore con un fattore di smorzamento alto, è un freno elettromagnetico per i movimenti indesiderati dell'altoparlante. ora, se l'altoparlante continua a vibrare, quello che ne risulta è un segnale audio. Esattamente come se in quel momento noi stessimo suonando o mettessimo un segnale audio all'ingresso dell'ampli, anche se non lo stiamo facendo. È un segnale PARASSITA, falso, che non esiste. Ma si sente. e si sente molto meglio dei prodotti armonici, perchè l'ampiezza è elevata. Un amplificatore a valvola, ha un PESSIMO fattore di smorzamento rispetto ad uno a transistors o mosfets, e questo influisce sul sengale in uscita. Volendo essere corretti: è un difetto intrinseco di funzionamento. Tanto negativo, che si sono studiati sistemi per evitare il trasformatore di uscita in modo da cercare di migliorare questo fattore, ma i risultati non sono stati molto convincenti.
Questi sistemi sono noti col termine O.T.L. [Output TransformerLess]. Per ulteriori approfondimenti
http://en.wikipedia.org/wiki/Output_TransformerLess
Alimentatore la parte più importante di un amplificatore è l'alimentatore in quanto è da lì che viene presa l'energia necessaria da inviare all'altoparlante. Opportunamente modulata dal segnale di ingresso tramite l'amplificatore. Se questo anello è fallace, l'ampli è scarso. Di molti amplificatori che ho visto, questa è la parte che più lascia a desiderare. Non c'è un amplificatore che abbia un alimentatore serio. Perché nessuno lo sa progettare ? No. Perché è quello che serve per avere un suono "punchy" che è quello che piace. In pratica un alimentatore dovrebbe essere non solo filtrato, ma stabilizzato e capace di erogare correnti massima almeno 1.5 volte superiori a quella massima erogabile per l'amplificatore a massimo regime per diversi minuti di esercizio ( od ore, a secondo della richiesta ). Di fatto gli alimentatori sono in grado a malapena di tirare fuori la massima corrente di esercizio senza "sedersi" per un periodo di pochissimi millisecondi ! Il termine "si siede" in gergo indica un alimentatore che non ce la fa ad erogare quanto richiesto, per cui diminuisce la sua tensione in uscita. Diminuendo queta tensione, automaticamente crolla la potenza in uscita erogata sull'altoparlante. Quello che non si sa è che non crolla solo quella. Tutti gli stadi subiscono una variazione di alimentazione, tutti gli stadi pertanto sono portati a lavorare per istanti, al di sotto del loro regime, andando così a sporcare il segnale. la sensazione è appunto un attacco quasi "PAM" compresso che poi subito risale per dare il resto del segnale. Insomma come se lo ammorbidisse. in realtà lo sta massacrando ma questo è un altro discorso.
Un ottimo alimentatore è di norma costituito dal trasformatore di alimentazione, possibilmente toroidale, filtri anti spurie sul 230V ma anche sulla tensione/i secondaria/e, uno o più ponti raddrizzatori (dipende da quante e quali tensioni secondarie tirar fuori ), celle di filtro con condensatori elettrolitici di altissima capacità ( 22-33 000 µF ), circuito di stabilizzazione e filtraggio della tensione in uscita, circuito di protezione cortocircuiti e inversioni di corrente. Un tale alimentatore COSTA. ma FUNZIONA. La differenza tra "accendersi" e "funzionare" per me esiste e faccio parte di quella scuola di pensiero che la mette in atto. La stragrande maggioranza di amplificatori in commercio, ha un alimentatore che stabilizza la tensione solo per la parte preamplificatrice, tutto il resto: un ponte raddrizzatore ed un condensatore o due di filtro di relativa piccola capacità e via. Quelli a valvola, poi, si arriva a due o tre condensatori da 100µF e vai. Se ti va bene è così. Certo, alle tensioni di anodica di un valvolare, montare un elettrolitico o una batteria di elettrolitici che ne formi uno equivalente, da 22 000 µF ha un costo non piccolo. Ma se lo facessero in ogni caso ( dato che non è che gli amplificatori li stiano regalando ), non si ottiene quello che si vuole. Il "cedimento" dell'alimentazione sui picchi ad alta potenza, crea il sound che il chitarrista desidera. Ed allora per peggiorare le cose, in alcuni amplificatori anziché un ponte raddrizzatore [che trasforma la tensione alternata in quella continua] con diodi al silicio che sono robusti ed in grado di erogare correnti elevate, per lo stadio finale si usano raddrizzatori a valvola, con tutti i difetti che questo ha, ma che sono pregi per chi suona. Per approfondire l'argomento http://en.wikipedia.org/wiki/Rectifiers Quindi abbiamo visto che il suono punchy NON dipende dalle armoniche ma da altre cose. Dipende dai difetti enormi che i tubi termoionici hanno, e che nel nostro campo possono essere considerati dei pregi. Ma vediamo ancora altro: Tutto questo è valido SE e SOLO SE si lavora alle massime potenze. A potenze modeste o modestissime tipo quelle casalinghe o da locale: un amplificatore a valvola con alimentatore scadente, è del tutto equivalente ad un amplificatore a transistors o a mosfets indipendentemente dal loro alimentatore. Quindi sin qui abbiamo visto che: il tubo termoionico [valvola] ha un rendimento pessimo, consuma molta corrente perchè deve alimentare i filamenti, ha problemi termici, è ingombrante, è delicato e alle potenze ordinarie non è nemmeno la causa del sound che si cerca e per farglielo ottenere bisogna spingerlo al massimo col rischio, a lungo andare, di fotterlo.
Wow che gallata Agli inizi della storia "elettrica" si usavano amplificatori modesti, in classe A single ended, che si tiravano per il collo perchè: NON CÈRA ALTRO ! per cui era tutto un massacrare valvole e trasformatori. Tutto al massimo per far sentire qualcosa con soli 5-10W Allora si tirava fuori il sound particolare. Oggi è tutto mercato. Le cose stanno in modo assai diverso ( nnon tiriamo fuoiri la scusa che l'utilizza tizio piuttosto che caio perchè non solo non sono dei tecnici, ma sono tutte balle commerciali ). Tra l'altro se un amplificatore va in clipping, sia esso a valvole o meno, quello che tira fuori è sempre: armoniche dispari e armoniche pari in egual misura. la storia del "suonare quasi in clipping" è una favola. Un'altra leggenda metropolitana del mondo chitarristico permeato da disinformazione e da presunti "titolari della gnosi".
Lasciate che vi faccia notare che per avere questa condizione, ogni onda del segnale, DEVE avere la stessa ampiezza della precedente e rimanere costante. il che significa che ad ogni plettrata, dobbiamo stare attenti ad ogni movimento, osservare con un oscilloscopio quello che esce e poi ? E poi capire che tutto questo è impossibile in quanto la zona di preclipping è una zona transitoria, in cui durante una plettrata o più plettrate ci si transita e basta. È IMPOSSIBILE permanerci. il resto è favola. altrimenti addio inviluppo, addio attacco addio timbro addio tutto. rimarrebbe una forma d'onda costante come un tasto di un synth continuamente premuto e mantenuto tale. La prossima volta vedremo cosa combinano i distorsori e cosa in realtà tirano fuori.
pincellone- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Grazie per la segnalazione.kingbowser ha scritto:ho trovato anche questo link che ti fa passare da così a così epoi così
http://www.dodicesimotasto.it/articoli/il-suono-delle-valvole-e-quello-dei-transistors
Smanetton- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
http://en.wikipedia.org/wiki/Tube_sound
daniele- Membro classe bronzo
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Mi è arrivato giusto due ore fa il pre Yaquin ms-12 B, l'ho collegato di fortuna a un t-amp liscio e alle odiate Klipsh RB 51 in uffico, beh.... il piccolo ne esce "miracolato", il suono si è fatto vellutato senza perdere dettaglio e con una scena ancora + focalizzata. Scusate l'intermezzo "non tecnico" ma volevo comunicare la mia gioia a qualcuno.
adicenter- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
adicenter ha scritto:Mi è arrivato giusto due ore fa il pre Yaquin ms-12 B, l'ho collegato di fortuna a un t-amp liscio e alle odiate Klipsh RB 51 in uffico, beh.... il piccolo ne esce "miracolato", il suono si è fatto vellutato senza perdere dettaglio e con una scena ancora + focalizzata. Scusate l'intermezzo "non tecnico" ma volevo comunicare la mia gioia a qualcuno.
Ma sei sicuro che le rb51 sian tutto sto schifo che dici?
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
ecco qualcos'altro di interessante (il sito è per gli ampli da chitarra, ma le considerazioni sono universali)
http://www.elevenelectrix.com/CuriosityKilledTheCat/11072007/AboutDistortionItaliano1.htm
http://www.elevenelectrix.com/CuriosityKilledTheCat/11072007/AboutDistortionItaliano1.htm
kingbowser- Membro classe bronzo
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
schwantz34 ha scritto:adicenter ha scritto:Mi è arrivato giusto due ore fa il pre Yaquin ms-12 B, l'ho collegato di fortuna a un t-amp liscio e alle odiate Klipsh RB 51 in uffico, beh.... il piccolo ne esce "miracolato", il suono si è fatto vellutato senza perdere dettaglio e con una scena ancora + focalizzata. Scusate l'intermezzo "non tecnico" ma volevo comunicare la mia gioia a qualcuno.
Ma sei sicuro che le rb51 sian tutto sto schifo che dici?
Ke diamine, tutti (rivista compresa) dicono che vanno bene, qualche dubbio circa il mio orecchio comincia a insinuarsi, però io continuo a SENTIRLE sbilanciate. Ma dai che andiamo OT e gli amministratori hanno già un superlavoro.
adicenter- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
adicenter ha scritto: Ke diamine, tutti (rivista compresa) dicono che vanno bene, qualche dubbio circa il mio orecchio comincia a insinuarsi, però io continuo a SENTIRLE sbilanciate. Ma dai che andiamo OT e gli amministratori hanno già un superlavoro.
Vai tranquillo: io non ho molte difficoltà a crederti... probabilmente anche i grafici sono dalla nostra parte.
Berry, dove sei?
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Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Andrea Gianelli ha scritto:adicenter ha scritto: Ke diamine, tutti (rivista compresa) dicono che vanno bene, qualche dubbio circa il mio orecchio comincia a insinuarsi, però io continuo a SENTIRLE sbilanciate. Ma dai che andiamo OT e gli amministratori hanno già un superlavoro.Vai tranquillo: io non ho molte difficoltà a crederti... probabilmente anche i grafici sono dalla nostra parte.
Berry, dove sei?
beh , se stiamo dietro ai grafici....anche gli nva dai grafici dovrebbero essere pessimi invece.... hai mai sentito un NVA ? AP10 , AP50 , AP70 ?
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
schwantz34 ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto:adicenter ha scritto: Ke diamine, tutti (rivista compresa) dicono che vanno bene, qualche dubbio circa il mio orecchio comincia a insinuarsi, però io continuo a SENTIRLE sbilanciate. Ma dai che andiamo OT e gli amministratori hanno già un superlavoro.Vai tranquillo: io non ho molte difficoltà a crederti... probabilmente anche i grafici sono dalla nostra parte.
Berry, dove sei?
beh , se stiamo dietro ai grafici....anche gli nva dai grafici dovrebbero essere pessimi invece.... hai mai sentito un NVA ? AP10 , AP50 , AP70 ?
Provvederò quanto prima, ma il mio discorso s'inserisce in una "battaglia" che sto portando avanti da tempo: restituire all'hi-fi quella base tecnico-scientifica sulla quale era nata.
Con ciò non voglio dire che l'ascolto non sia importante, anzi... Tuttavia la sola soggettività non può nè deve sostituirsi in toto all'oggettività di grafici e accurate misure di laboratorio, elementi basilari che rendono poi facili gli abbinamenti. Infatti componenti hi-fi con risposta in frequenza estesa e (soprattutto) regolare garantiscono abbinamenti con risultati almeno buoni e quindi l'obiettivo dell'ascolto diventa, proprio come dev'essere, la conferma ultima della bontà delle misure.
Con ciò non voglio dire che l'ascolto non sia importante, anzi... Tuttavia la sola soggettività non può nè deve sostituirsi in toto all'oggettività di grafici e accurate misure di laboratorio, elementi basilari che rendono poi facili gli abbinamenti. Infatti componenti hi-fi con risposta in frequenza estesa e (soprattutto) regolare garantiscono abbinamenti con risultati almeno buoni e quindi l'obiettivo dell'ascolto diventa, proprio come dev'essere, la conferma ultima della bontà delle misure.
Andrea Gianelli- Membro classe argento
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Andrea Gianelli ha scritto:schwantz34 ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto:adicenter ha scritto: Ke diamine, tutti (rivista compresa) dicono che vanno bene, qualche dubbio circa il mio orecchio comincia a insinuarsi, però io continuo a SENTIRLE sbilanciate. Ma dai che andiamo OT e gli amministratori hanno già un superlavoro.Vai tranquillo: io non ho molte difficoltà a crederti... probabilmente anche i grafici sono dalla nostra parte.
Berry, dove sei?
beh , se stiamo dietro ai grafici....anche gli nva dai grafici dovrebbero essere pessimi invece.... hai mai sentito un NVA ? AP10 , AP50 , AP70 ?Provvederò quanto prima, ma il mio discorso s'inserisce in una "battaglia" che sto portando avanti da tempo: restituire all'hi-fi quella base tecnico-scientifica sulla quale era nata.
Con ciò non voglio dire che l'ascolto non sia importante, anzi... Tuttavia la sola soggettività non può nè deve sostituirsi in toto all'oggettività di grafici e accurate misure di laboratorio, elementi basilari che rendono poi facili gli abbinamenti. Infatti componenti hi-fi con risposta in frequenza estesa e (soprattutto) regolare garantiscono abbinamenti con risultati almeno buoni e quindi l'obiettivo dell'ascolto diventa, proprio come dev'essere, la conferma ultima della bontà delle misure.
Beh si , sara' come dici tu Andrea , io per il momento ( e penso non cambiero ' in futuro ) mi baso sul solo ascolto soggettivo , sinceramente dei grafici me ne fo..ehm ...me ne ...importa poco , anche se tutto sommato un occhiata gliela do ugualmente .
ciao
schwantz34- Membro classe diamante
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Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Andrea Gianelli ha scritto:schwantz34 ha scritto:Andrea Gianelli ha scritto:adicenter ha scritto: Ke diamine, tutti (rivista compresa) dicono che vanno bene, qualche dubbio circa il mio orecchio comincia a insinuarsi, però io continuo a SENTIRLE sbilanciate. Ma dai che andiamo OT e gli amministratori hanno già un superlavoro.Vai tranquillo: io non ho molte difficoltà a crederti... probabilmente anche i grafici sono dalla nostra parte.
Berry, dove sei?
beh , se stiamo dietro ai grafici....anche gli nva dai grafici dovrebbero essere pessimi invece.... hai mai sentito un NVA ? AP10 , AP50 , AP70 ?Provvederò quanto prima, ma il mio discorso s'inserisce in una "battaglia" che sto portando avanti da tempo: restituire all'hi-fi quella base tecnico-scientifica sulla quale era nata.
Con ciò non voglio dire che l'ascolto non sia importante, anzi... Tuttavia la sola soggettività non può nè deve sostituirsi in toto all'oggettività di grafici e accurate misure di laboratorio, elementi basilari che rendono poi facili gli abbinamenti. Infatti componenti hi-fi con risposta in frequenza estesa e (soprattutto) regolare garantiscono abbinamenti con risultati almeno buoni e quindi l'obiettivo dell'ascolto diventa, proprio come dev'essere, la conferma ultima della bontà delle misure.
Beh, è giusto tenere conto dei dati oggettivi e scientifici cercando di comprenderli senza farsene fuorviare.
La soggettività è ineliminabile e non misurabile, però il bello di un forum come questo è che sentiti tanti punti di vista soggettivi si può fare una media o ragionare per affinità dando così un minimo criterio logico alla soggettività.
Adoro questo forum!
adicenter- Membro classe argento
- Data d'iscrizione : 03.02.09
Numero di messaggi : 2131
Impianto : Si
Re: Considerazioni generali sui valvolari e il loro suono caldo
Il Cyrus suona molto bene! E' stato il mio secondo ampli e pilota bene le Magneplanarschwantz34 ha scritto:cosimo ha scritto:Dopo una lunga esperienza in ascolti hifi per me vi è poca differenza in qualità di espressione musicale tra finali valvolari ed a stato solido di qualità; ascolto con grande piacere l'ARCH VT60 ed il Mission Cyrus 2, più morbido il primo, più dettagliato e cristallino il secondo.
Piuttosto mi è sembrato sconvolgente il suono del Sonic- Impact!
E' da due mesi che l'ascolto preferibilmente rispetto ai primi due perchè riproduce un suono che affascina!!
Nessuna fatica di ascolto come nei valvolari, suono cristallino come nel Mission e dinamica da prima classe.
Devo ammettere che se ritornassi indietro farei a meno di tutti i componenti che possiedo preferendo il T-Amp con le Fostex!!
Saluti, Cosimo.
NESSUN PROBLEMA , se vuoi facciamo a cambio tu mi dai il cyrus e io ti do il t amp , lo configuri insieme all altro in biamplificazione ... :-)
ciao
S.
MG, meglio dell'ARCH e del Manley.
Il Sonic-Impact sostituisce egregiamente e saltuariamente i blasonati ampli che
possiedo.
E' persino capace di far suonare bene, dico bene,le Thiel cs2.3, solo che preferisco connetterlo con le Fostex, veramente un bel suono.
Ultima modifica di cosimo il Ven 15 Mag 2009 - 16:45 - modificato 1 volta.
cosimo- Interessato
- Data d'iscrizione : 14.05.09
Numero di messaggi : 57
Località : Manduria (TA)
Provincia : alti e bassi
Occupazione/Hobby : lavoro: medico.
Impianto : Preampli VTL 2.5, finali ARCH VT 60 e Manley 75+75, lettore Audioaero "Prima"
Diffusori Thiel 2.3 e Fostex largabanda FE 208 Sigma, cavi Fluxus.
Integrato Mission Cyrus 2 con superalimentatore PSX, diffusori Magneplanar "MG" lettore ADCOM con convertitore Super pro,
Sonic-Impact.
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